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Messaggio N°575
Asso 'e munnezza. SCOPA!
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Messaggio N°668
In memoria del martire dell'INGIUSTIZIA Enzo Tortora

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Messaggio N°680
"FORZA CAMILLA!!!"

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Messaggio N°693
La Squadra dei Giusti

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Messaggio N°705
PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTA'

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Messaggio N°705 12-06-2008 - 16:39
Tags: Eventi socio-culturali


PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTA'

VI Edizione Napoli - Castel sant'Elmo 19 giugno ore 21

I Premiati Ricerca Scientifica Luc Montagnier
Giornalismo Enzo Bettiza
Governance Adrian Cadbury
Editoria Casa Editrice Rubbettino
Cultura Oriana Fallaci
Premio Speciale alla Libertà Ashin Sopaka
Il Premio ripreso da Rai 1
sarà trasmesso il 30 giugno in seconda serata

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1

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Inviato da vocedimegaride
il 12/06/08 @ 17:04
Per partecipare alla serata è necessario confermare entro il 14 giugno allo 081/2298426

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Messaggio N°693 05-06-2008 - 01:46
Tags: Eventi socio-culturali

La Squadra dei Giusti
dal ns.inviato a Palermo DE LUCA

SPERANZA -MOSCARELLI critici nei confronti di certa magistratura - LA SQUADRA DIFENDE CONTRADA Il ricordo di Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo assassinato dalla mafia nel 1979 è stato oggetto di un incontro-dibattito tenutosi in occasione della presentazione del libro di Daniele Billitteri "BORIS GIULIANO E LA SQUADRA DEI GIUSTI " a Palazzo Steri in Palermo. Alla presenza del Questore Giuseppe Caruso e dei familiari di Giuliano - tra cui il figlio Alessandro, oggi capo della mobile di Venezia - sono stati evidenziati i meriti del grande poliziotto che segno' un metodo nuovo nella lotta alla mafia. L'intervento del giornalista della Stampa Francesco La Licata - profondo conoscitore, come lo stesso Billitteri, delle vicende di quegli anni ai loro esordi di cronisti di “nera” a Palermo, ha acceso a fine cerimonia la più giusta polemica. La Licata ha, infatti, rimarcato l'assenza alla nobile e nostalgica “rimpatriata” della più celebre Squadra Mobile della storia d’Italia di persone che "avrebbero tutto il diritto di stare qui adesso ...Contrada e D'Antone che attualmente si trovano in carcere ....Le sentenze vanno rispettate… ma posso testimoniare che quella squadra fu davvero straordinaria e creò la lotta alla mafia ". Il Dirigente Generale della Polizia di Stato Antonio De Luca, con riferimento all'arresto dei colleghi ha aggiunto: " In quegli anni eravamo soli ...i grandi assenti erano piuttosto certi magistrati e abbiamo dovuto attendere Falcone e Chinnici perché la situazione cambiasse ... perché non siamo stati sentiti durante le indagini ma solo nel dibattimento? Avremmo scoperto qualche cosa di più… si uccide anche con la calunnia e Bruno è stato ucciso!" Al coro unanime si è aggiunta la voce di Vincenzo Speranza, Questore di Bari: "Ha vinto la cultura del sospetto generalizzato” indicando, poi, l'avv Pietro Milio presente tra il pubblico "Se non fosse stata la verità non l'avrebbe difeso". Ma è stato ancor più duro l’accorato intervento del Questore Paolo Moscarelli: "Quella su Contrada è una sentenza emessa non in nome nostro ... mi vergogno di questa barbarie giuridica.....E' certamente giusto che la Magistratura e le sentenze vadano rispettate ma bisogna che tutti sappiano che quei magistrati non hanno rispettato noi ". A tale riguardo giova ricordare - per chi non conosce il processo - che centinaia di funzionari tra Capi della Polizia, Prefetti, Questori, Generali, Dirigenti, Ufficiali ed Agenti di PG hanno testimoniato sulla specchiata professionalità ed onorabilità di Bruno Contrada, avendo molti di essi lavorato fianco a fianco del coraggioso funzionario, condividendone successi e rischi, solitudine e amarezze, dolori e onori: la vita stessa! Ma quei Magistrati hanno creduto ad uno sporco manipolo di delinquenti "pentiti", incredibilmente dallo stesso funzionario incriminati e assicurati alla giustizia, i quali non potendo formulare accuse dirette, hanno riferito improbabili voci di persone appartenenti alla criminalità che non erano più in grado di confermare perché anzitempo decedute! In sostanza è stata emessa una condanna che in nessun altro Paese civile sarebbe stata ammissibile; una condanna che – per analogia - fa anche degli oltre 140 autorevoli testi a favore del dottor Bruno Contrada, tutti rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della Difesa, della Legge, degli spergiuri, rei di falsa testimonianza nonché complici, evidentemente, di Contrada e D’Antone, i soli a meritare sul campo il carcere e l’ignominia. Il processo a Contrada è da intendere, allora, come il processo a tutta la “squadra dei giusti”, celebrata a Palazzo Steri? In conclusione del dibattito anche Billitteri conferma piena solidarietà e stima a Contrada e D'Antone ...scrosciano gli applausi che siglano grottescamente una pagina nera della Giustizia Italiana. Noi costatiamo, però, che nessuno tra i presenti rileva l'implacabile linciaggio di tanti media nei confronti di uno dei più grandi e coraggiosi funzionari di Polizia del nostro Paese – Bruno Contrada - che, ricordiamolo, ricompatto' la "Squadra" dopo l'assassinio di Boris Giuliano scoprendone gli autori con una rigorosa indagine che ha portato alla loro condanna; cosa della quale non si è mai tenuto conto nei tre lustri di processo! Oggi, forse, qualche giornalista presente all’evento di Palazzo Steri avrà il coraggio della verità, rendendo giusta cronaca che, speriamo, possa essere amplificata, così come i titoli scandalistici di allora e giungere alle orecchie e alla coscienza della Magistratura e del Governo Italiano, per la giusta revisione dell’immondo processo a Contrada e D’Antone e per la piena riabilitazione di costoro… ma anche in funzione dell’onorabilità e professionalità di TUTTI gli elementi de LA SQUADRA DEI GIUSTI, con in testa Boris Giuliano, la cui compagine d’onore è stata irrimediabilmente distrutta da certa magistratura, vanificando l’opera coraggiosa ed estrema di quanti, eroi inconsapevoli, hanno scritto la storia dell’antimafia, in sprezzo della propria vita.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 4

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Inviato da Anonimo
il 05/06/08 @ 09:44
CONTRADA: LABOCCETTA AD ALFANO, PROPORRE LA GRAZIA (AGI) - Roma, 4 giu. - “Indipendentemente dalla moral suasion esercitata nei confronti delle autorita’ competenti, esiste un atto che, su proposta del ministro della Giustizia, il Presidente della Repubblica puo’ adottare per sanare questa situazione, e questo e’ l’istituto della Grazia. Io chiedo la Grazia per Bruno Contrada. Il doveroso rispetto per i provvedimenti, che in nome del Popolo Sovrano, la Magistratura ha emesso, vacilla di fronte all’attuale sua situazione che impone alla coscienza personale e comune insopprimibili sentimenti di pietas. E solo uno Stato che sa portare nella politica il sentire profondo dell’uomo puo’ essere realmente grande”. E’ questo l’appello inviato dal deputato del Pdl Amedeo Laboccetta al ministro della Giustizia Angelino Alfano. “Accanto al rispetto per il potere Giudiziario esistono - spiega Laboccetta - altri principi su cui si fonda la nostra Repubblica, secondo il dettato della Carta Costituzionale. Tra questi stanno il diritto alla vita, il diritto alla salute. Essi non si pongono in contrasto con la legittima pretesa punitiva del reo, ma ne stabiliscono i limiti. Il giorno in cui si festeggiava la Repubblica, il 2 giugno scorso, mi sono recato al Carcere Militare di Santa Maria Capua Vetere, dove e’ recluso Bruno Contrada. In una delle ricorrenze piu’ simboliche per la Nazione ho ritenuto fosse mio dovere di Parlamentare, rappresentante del Popolo Sovrano, passare qualche ora vicino ad un servitore dello Stato che, indipendentemente da opinioni personali e sentenze passate in giudicato, resta una persona che ha urlato nel silenzio per troppi anni il suo appello alle istituzioni che per tanti anni ha onorato. E’ giusto che ora questo appello venga ascoltato”. (AGI)

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Inviato da Anonimo
il 05/06/08 @ 16:55
Speriamo che con il nuovo Governo qualcosa cambi. Ancora una volta voglio esprimere grande stima e apprezzamento per Contrada e i suoi "giusti".
Maria

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Inviato da Anonimo
il 06/06/08 @ 23:31
Nemici di Bruno Contrada ed assertori della sua colpevolezza sono quelli che dalla sua disgrazia hanno ricevuto benefici :
a) ergastolani che , per averlo accusato , invece di scontare la pena che avevano meritato per decine di omicidi , vivono liberi da gran signori a spese dello stato italiano ;
b) inquirenti che , dopo aver fallito in tutti i processi intentati contro i potenti , si sono presi la loro piccola rivincita contro Bruno , che non aveva appoggi politici ;
c) persone che sono diventate famose per aver accusato e fatto condannare una persona famosa ed ora intervengono in TV pavoneggiandosi , anche a sproposito ;
d) persone , delle istituzioni e non , che hanno trovato più comodo schierarsi contro Bruno , che non inimicarsi i suoi accusatori o mettere in dubbio le parole di pentiti che avevano fatto la storia del pentitismo , anche quando era lo stesso pentito a dichiarare in udienza che nelle sue dichiarazioni la “verità è soltanto a convenienza “. Sostengono , invece , l’innocenza di Bruno :
a) persone che lo conoscono da più di quarant’anni ;
b) persone che hanno lavorato con lui ;
c) che hanno con lui combattuto la mafia rischiando in prima persona , da soli , senza alcun appoggio mediatico o delle altre istituzioni , che pure avrebbero dovuto sentirsi impegnate nella stessa lotta ;
d) persone che hanno conosciuto quale fosse l’affiatamento e la reciproca dedizione di Bruno con illustri martiri caduti per mano della mafia ;
e) persone che osano credere più alla parola di eminentissimi e numerosissimi personaggi delle istituzioni , che non alle esternazioni prezzolate , mai provate e spesso smentite dai fatti di pochi noti delinquenti , molti dei quali , dopo aver ripetutamente sostenuto di non sapere niente a carico di Bruno , hanno poi fatto esternazioni orripilanti a suo carico , immediatamente dopo essere stati ammessi agli straordinari benefici previsti per i pentiti ;
f) persone che , leggendo le carte processuali , rimangono esterrefatte di fronte alle interpretazioni a senso unico di episodi o frasi , da cui si sono volute trarre , contro ogni logica, indizi a carico di Bruno ;
g) persone tutte che alcun beneficio possono sperare nel continuare a sostenere con sempre maggior convinzione l’innocenza di Bruno . Ma una sentenza definitiva stabilisce che Bruno è colpevole . Ed allora mi chiedo : in nome di quale popolo italiano è stata emessa quella sentenza ? In nome del popolo costituito dai primi , che avevano interesse personale alla condanna , o in nome del Popolo costituto dai secondi , che del tutto disinteressatamente e rischiando in prima persona continuano a proclamare la sua innocenza ?
Mario Pezza

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Inviato da Anonimo
il 07/06/08 @ 00:42
Purtroppo fin quando si tollereranno "SQUALLIDI INDIVIDUI" come marco travaglio, pagato da noi utenti della televisione pubblica, per esternare ignobili accuse mal documentate ... ed in questo caso "LA TALPA DEI TRIBUNALI" è completamente, causa il suo credo politico, fuori rotta. Questo individuo rinnega le attestazioni di solidarietà che vengono profuse da colleghi, collaboratori e SUPERIORI di Bruno Contrada e si attacca alle dichiarazioni, poi ricusate di pentiti stragisti , oggi protetti da QUESTA SPECIE di stato in cui viviamo dove la legge non è applicata ... ma interpretata.
Mauro

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Messaggio N°680 22-05-2008 - 13:48
Tags: Eventi socio-culturali

"FORZA CAMILLA!!!"
da Mariano LUISE
marianoluise@live.it www.camillalastellachebrilla.it

Manifestazione pro Camilla -Domenica 25 maggio - Piazza del Plebiscito ore 10.30 Domenica 25 maggio la Piazza del Plebiscito di Napoli sara’ teatro di una straordinaria iniziativa di solidarieta’ che vedra’ protagonisti i colleghi di papa’ Mariano: i vigili del fuoco! La solidarieta’ e’ una delle molte peculiarita’ del lavoro del “pompiere” ma in questa circostanza i vigili del fuoco del Comando di Napoli sentono “il dovere” di dare una mano a Mariano in questa impresa che lui stesso definisce “impresa del cuore”. Domenica sara’ una giornata speciale e soprattutto un’occasione per dare un grande ”in bocca al lupo” alla piccola Camilla che lunedì 26 maggio, con mamma e papa’, partira’ per la Florida, dove dovrà sottoporsi a tre anni di fisioterapia intensiva per guarire dalle malattie che le impediscono di vivere una vita normale. Durante la manifestazione si potra’ assistere alla discesa dei vvf operatori saf dalla facciata del Palazzo Reale utilizzando tecniche di derivazione Speleo Alpinistico Fluviale in una cornice suggestiva caratterizzata dallo schieramento e dai colori dei mezzi dei vigili del fuoco. I bambini potranno cimentarsi, con il supporto degli amici pompieri, in avventurose arrampicate utilizzando un’ apposita palestra messa gentilmente a disposizione dal Comando diAvellino. Durante la manifestazione il personale VVF sara’ lieto di intrattenere bambini ed adolescenti illustrando le pecularieta’ del servizio di soccorso reso quotidianamente alla popolazione .Saranno inoltre presenti con mezzi ed attrezzature anche i nuclei specialisti Sommozzatori ed NBCR (Nucleo Batteriologico Chimico Radioattivo) .Infine, compatibilmente con il servizio di soccorso, l’elicottero VVF in forza all’elinucleo di Pontecagnano sorvolera’ la Piazza del Plebiscito per portare il messaggio di tutti i pompieri d’Italia: “Forza Camilla!!!”

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la redazione de La Voce di Megaride ringrazia quanti hanno risposto generosamente all'appello rilanciato per "Camilla la stella che brilla", consentendo a questa bellissima creatura ed ai suoi genitori di realizzare il sogno del "viaggio della speranza" ed il primo ciclo di cure. Numerosi sono stati anche i messaggi di nostri lettori inoltrati a noi e non direttamente al papà di Camilla, che avevamo indicato quale unico interlocutore: alcuni, ci confermavano la generosa partecipazione alla gara di solidarietà per la piccola; altri, ci rattristavano profondamente con la loro diffidenza di stampo razzista, temendo che trattandosi di un appello targato Napoli si trattasse della solita "bufala" o truffa, dimenticando che il rinomato Cuore Napoletano è, per capacità di misura, direttamente proporzionale al peso dell'imputataci inciviltà ... In successivi redazionali all'appello ne rendemmo doverosa cronaca, dopo aver rimesso quegli squallidi messaggi al papà della piccola. Saremo in piazza anche noi, domenica, a salutare la stella Camilla ed i nostri beniamini: mamma, papà ed i Vigili del Fuoco... e ve ne renderemo gioiosa cronaca.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°668 10-05-2008 - 16:30
Tags: Eventi socio-culturali

In memoria del martire dell'INGIUSTIZIA Enzo Tortora

L’avvocato Giuseppe Lipera invita i lettori di “Megaride” ed il “Comitato Bruno Contrada” alla giornata in memoria del martire dell’INGIUSTIZIA Enzo Tortora, a vent’anni dalla sua tragica scomparsa. L’evento si svolgerà in Napoli, città dalla quale si originò sulla menzogna e la delazione di squallidi criminali incalliti la persecuzione dell’illustre giornalista e comunicatore sociale Enzo Tortora. Tanta acqua è passata sotto i ponti, da allora, eppure i meccanismi della “Giustizia” continuano a stritolare uomini e libero pensiero nelle maglie dell’errore giudiziario, del colore ideologico di certe procure, del giustizialismo ad oltranza… sbilanciato dall’opposto ingranaggio di una inaudita serie di “spurio giurisprudenziale”, vere e proprie invenzioni lessicali in materia di procedure, del lassismo e lungaggini della burocrazia, dell’arroganza ed irresponsabilità di molti rappresentanti della Giustizia. L’evento, patrocinato ed organizzato in Napoli dalle locali Unione degli Industriali e Ordine degli Avvocati, si terrà il 18 maggio p.v. alle ore 10.30 presso il Palazzo Partanna in Piazza de’ Martiri, 58. Alla conferenza stampa intitolata “Giustizia. A che punto siamo” saranno relatori d’eccezione autentiche personalità quali: Francesco Cossiga, Giovanni Dedola, Raffaele Della Valle, Oreste Dominioni, Salvo Giorgio, Giuseppe Lipera, Giuliano Pisapia e la compagna di Enzo Tortora, signora Francesca Scopelliti. L’invito, da scaricare e stampare, è in rete al link www.vocedimegaride.it/invitoLipera.htm .
Si prega di voler confermare la propri presenza al recapito telefonico indicato nell’invito.

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Aggiornamenti sul caso Contrada Al Ministro della Giustizia On.le Angelino Alfano Via Arenula 70 00186 ROMA Oggetto: Bruno Contrada richiesta di intervento Faccio seguito alle molteplici informative inviate e riguardanti il noto caso in epigrafe, delle quali non ho mai ricevuto riscontro alcuno da parte del Suo Ministero. Esorto la S.V. ad intervenire con tutti i Suoi poteri presso l’Ufficio del Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, che da alcuni mesi tratta la pratica di differimento pena del dott. Bruno Contrada, ex Dirigente Generale della Polizia di Stato, denegando tout court tutte le istanze della difesa, nonostante i sanitari del carcere (e lo ammette nei suoi provvedimenti anche lo stesso Magistrato dott.ssa Daniela Della Pietra) sostengano insistentemente che le condizioni di salute del detenuto 76enne siano gravissime ed incompatibili col regime carcerario, circostanza ormai pacifica ed acclarata (il dott. Bruno Contrada è stato ricoverato d’urgenza in ospedale l’ultima volta il mese scorso, per manifesto deperimento, mentre due mesi fa per un ennesimo insulto ischemico cerebrale). Allego, per migliore scienza, copia dell’ultima relazione della direzione sanitaria del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere dal contenuto inequivocabile. Catania-Roma 10/5/2008
Con ossequi Avv. Giuseppe Lipera

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1

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Inviato da Anonimo
il 18/05/08 @ 01:01
ANSA 2008-05-17 21:17
ENZO TORTORA, LE FIGLIE: NON HA MAI AVUTO UN RISARCIMENTO Enzo Tortora "non è mai stato risarcito, né quando era in vita, né dopo la sua morte". Così le figlie Gaia e Silvia hanno ricordato, in due interviste al Tg2 e al Tg5, il popolare presentatore televisivo alla vigilia della ricorrenza dei venti anni dalla morte, "Questo è un periodo in cui si sente parlare molto di risarcimenti delle vittime del terrorismo. Credo che la peggiore delle punizioni sia fare i conti con la propria coscienza", hanno aggiunto. "La lezione che lascia Enzo Tortora a questo paese - nel ricordo delle figlie - è quella di considerare la giustizia non come un caso personale ma come un caso che riguarda tutti noi. cioé quello che è capitato a lui la mattina del 17 giugno del 1983 ancora oggi, purtroppo, potrebbe capitare a un cittadino qualsiasi. Nel suo caso l'aggravante era quella di chiamarsi Tortora, era quella di essere un personaggio televisivo estremamente popolare: Enzo Tortora è l'emblema di un modo sbagliato di amministrare la giustizia e di fare cattiva informazione" "Credo che Tortora abbia affrontato serenamente tutte le prove che gli sono state riservate, lasciando un esempio di professionismo molto alto nel suo lavoro e una grande correttezza anche nell'affrontare la condizione che poi l'ha riguardato", hanno concluso.

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Messaggio N°575 26-01-2008 - 16:16
Tags: Eventi socio-culturali

Asso 'e munnezza. SCOPA!

Asso di monnezza I traffici illeciti di rifiuti (di Ulderico Pesce) Asso di Monnezza: i traffici illeciti di rifiuti in Italia, racconta i traffici illeciti dei rifiuti urbani e soprattutto di quelli industriali, che attanagliano l'Italia tanto da far dire che il vero asso nella manica è “quello di monnezza”, vale a dire che l'immondizia smaltita illegalmente offre una grande possibilità di arricchimento soprattutto alla malavita. E’ la storia di Marietta e della sua famiglia. Marietta è nata nella periferia di Napoli, a Pianura. Il balcone della sua casa si affaccia su una discarica di “monnezza” dove da 40 anni sono state sversate tonnellate di rifiuti, tra i quali 1000 tonnellate di liquidi chimici pericolosissimi provenienti dall’Acna di Cencio. Nata in una famiglia poverissima il suo primo giocattolo l’ha trovato proprio in questa discarica: una bambolina spelacchiata che ancora conserva; ma la discarica e i suoi fumi tossici le ha portato via tutta la famiglia, i genitori e una sorella stroncati da tumori. Rimasta sola Marietta si sposa con Nicola e va ad abitare in una masseria agricola a Giugliano, alle porte di Napoli, dove presto arriverà un’altra discarica: dove arriva Marietta arrivano le discariche. Marietta è marchiata dalla “monnezza” pertanto la odia ma, dopo un viaggio fatto a casa della sorella Marisa, nel quartiere Colli Aniene di Roma, dove si fa la raccolta differenziata porta a porta, e dove i rifiuti vengono riciclati, cambia vita. Torna a Giugliano, che come sempre è sommersa dai rifiuti e cerca, invano, di convincere le autorità a praticare gli stessi metodi scoperti nel quartiere di Roma. Nulla potendo comincia a praticare la raccolta differenziata porta a porta in assoluta autonomia e grazie all’aiuto dei figli Antonio e Vincenzo. Se Marietta e i figli raccolgono l’immondizia il marito Nicola e l’altro figlio Cristian la “nascondono”, nel senso che sono due malavitosi che smaltiscono, in cambio di molti quattrini, rifiuti industriali pericolosissimi provenienti dal Nord che loro gettano nel mare, nei fiumi, in discariche o direttamente sulla terra agricola. Il conflitto tra Marietta e il marito Nicola diventa il conflitto tra due modi di concepire l'ambiente la legalità e la vita in genere. I rifiuti in Lombardia: Nello stesso tempo lo spettacolo si sofferma sulle illegalità accertate in varie regioni d'Italia, onde evitare che si possa pensare che il traffico illecito dei rifiuti sia qualcosa che riguarda solo la Campania, in tal senso Pesce ironizza anche sulla “civile” Lombardia dove è finito in galera per traffici illeciti di rifiuti un vice comandante della Polizia provinciale, e dove sono state accertate, solo nella città di Milano, ben 193 discariche abusive tra le quali ben 4 nel solo Parco Agricolo Sud dove sono stati ritrovati fusti di rifiuti chimici, lastre di amianto, pneumatici ed altro. Fra le tante discariche disseminate su tutto il territorio regionale “menzione speciale” per quella di Cantello, in provincia di Varese, a pochi metri da un pozzo dell'acquedotto e quella nella Vadidentro, in provincia di Sondrio, dove sono state trovate addirittura ossa umane. Ma in Lombardia anche gli impianti di smaltimento dei rifiuti gettano luci inquietanti visto che quelli di Melzo e di Segrate, in provincia di Milano, sono finiti sotto inchiesta perché sulla carta smaltivano tonellate di rifiuti che viceversa venivano dirottati in un impianto nel cuore di Milano, in via Frigia, collocato nei pressi di una scuola elementare, che ha smaltito materiale non autorizzato quale rifiuti industriali, plastica ecc. Per questi traffici è stato indagato anche l'assessore regionale con delega ai rifiuti, l'indagine della Magistratura si chiama “gioco delle tre carte”. Nello spettacolo si denuncia inoltre una gestione che i carabinieri definiscono “allegra” del termovalorizzatore dell'Accam s.p.a., alla periferia di Busto Arsizio in provincia di Varese, che ha permesso l'ingresso di rifiuti - in particolare prodotti alimentari scaduti, plastica mischiata a imballaggi e terre da spazzamento senza il previsto trattamento – che per tipologia e codici impropri non sarebbero potuti entrare all'Accam. I rifiuti di Roma nella discarica di Malagrotta: Ma il problema di una gestione all'acqua di rose dei rifiuti è esteso a tutta l'Italia, compresa la capitale che, se non avesse la grande discarica di Malagrotta, sarebbe sommersa dai rifiuti come Napoli visto che, anche a Roma, la raccolta differenziata ha una soglia molto bassa e non è mai nato un progetto serio di riduzione del rifiuto oltre che del riciclo. E' solo da qualche mese che, in alcuni quartieri della città, è partita la raccolta differenziata porta a porta, come ai Colli Aniene, dove si arriva a raccogliere il 65% dei rifiuti. In questa mancanza di organizzazione di Roma nella gestione dei rifiuti ha prosperato il signor Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta che, dalle giunte regionali di tutti i colori politici ha avuto autorizzazioni ad estendersi e a svilupparsi fino alla realizzazzione dell'attuale “inceneritore” fatto con il contributo economico del governo italiano Obiettivo dello spettacolo: Ulderico Pesce con questo spettacolo mira a far luce su due punti: a)sul sistema di smaltimento dei rifiuti urbani di cui si parla abbondantemente sulla stampa, e che vede il Sud dell'Italia “incapace di gestire la monnezza” perché nelle mani della malavita e della clientela politica, e un Nord capace ed efficiente; b)sul sistema di smaltimento illegale dei rifiuti industriali, di cui la stampa non parla mai, e che vede il ricco Nord produrre rifiuti chimici pericolosissimi dei quali, parti consistenti, vengono scaricati nel Sud del'Italia, sulla terra agricola, nelle fabbriche di fertilizzante per l'agricoltura, nel mare, nei fiumi ecc. A proposito dello smaltimento di questi liquidi industriali va detto che l’anello centrale della catena è rappresentato dai Laboratori chimici, prevalentemente Toscani, che sono pronti in cambio di quattrini a rilasciare falsi certificati in cui si dichiara che le sostanze tossiche quali cromo, zinco, arsenico e altro, sono state lavorate e rese innocue. Con questi falsi certificati i trafficanti attraversano con tutta tranquillità mezza Italia e scaricano questi prodotti in discariche abusive, su terreni agricoli, nei laghi e nel mare. In Italia sparisce ogni anno, una montagna di rifiuti tossici alta 2.600 metri e una base di tre ettari. Dove finiscono queste montagne di porcheria? Nell’ambiente! Ulderico Pesce in Asso di Monnezza sottolinea infine la necessità di punire penalmente i reati ambientali inserendo nel Codice Penale Italiano il reato contro l'ambiente. Oggi, in Italia, si concretizza una vergogna: se si uccide o si ruba qualcosa si commette un reato punito penalmente, se si contamina il mare o la terra il reato non è punito penalmente ma nella maggior parte dei casi si risolve con un'ammenda pecuniaria. Affinché il reato contro l'ambiente venga inserito nel codice penale Pesce ha dato vita ad una petizione popolare sul sito www.uldericopesce.com Asso di Monnezza rientra nel filone del Teatro Civile già percorso da Ulderico Pesce con Storie di Scorie: il pericolo nucleare italiano. Il testo è stato scritto in base alla documentazione ufficiale della Magistratura italiana e al Rapporto ecomafie di Legambiente, molte delle indagini citate sono ancora in corso, e nello spettacolo si denunciano i Clan della Camorra che si dedicano a questa fruttuosa attività, i funzionari delle Istituzioni pubbliche coinvolti e i titolari delle “finte” ditte di compost fertilizzante per l’agricoltura che sempre più spesso scaricano rifiuti tossici in discariche abusive o sulla terra agricola.

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Asso di monnezza è in programmazione a Milano a far data dal 29 gennaio, al Teatro della Fabbrica del Vapore in via Procaccini

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

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Inviato da Anonimo
il 27/01/08 @ 18:57
C'è poco da commentare, c'è da rimanere allibiti. Se è vero, come non ho motivo di dubitare, che il fenomeno ha queste dimensioni mezza Italia dovrebbe finire in galera.
Maria

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Inviato da Anonimo
il 30/01/08 @ 14:49
MUNNEZZA In un futuro prossimo a morire un piccolo merlo volerà sul mare dell’acido che versiamo Avrà un nido da costruire e senza saperlo userà una ghiaia velenosa e rifiuti di diossina pura come i carciofi ad Acerra e l’insalata pure… Per tutti il libro non scritto della memoria parlerà ancora di genocidio … una volta erano i santi carabinieri dell’ancora più santo Savoia ora abbiamo i mangiatori di soldi nostrani e pacchiani… burattinai pronti ad indossare l’abito sia d’estate piovosa che d’inverni luminosi… Rubano e mentono davanti a smorte platee ruotando verso manca e diritta saltando coscienze e pensando con la mente bacata dei finti senzienti… Il merlo però volerà ancora per poco e quando sarà troppo stanco per alzare le piume crollerà e con esso il proscenio sarà spento.
Antimo Ceparano

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Inviato da Anonimo
il 26/02/08 @ 12:36
Per non dimenticare, al mazzo di 40 carte NAPOLETANE si potrebbero aggiungere le 10 carte del palo della MUNNEZZA... e magari il Re di Munnezza potete farlo con la facciazza di Bassolino. La scopa si gioca normalmente, (magari si inizia con cinque carte a terra invece di quattro, in modo da avere le normali smazzate da tre carte), e il palo di munnezza funziona come tutti gli altri, però al conteggio finale per le lunghe e la primiera, le carte di munnezza non partecipano al conteggio, perché, com'è giusto, la MUNNEZZA SI GETTA VIA. però può darsi il caso che, per esempio, con un CAVALLO DI MUNNEZZA si possa prendere un due e un SETTEBBELLO e fare il punto... ...perché, come si sa, con la munnezza si prendono i migliori DENARI. magari regalatele alla fine dello spettacolo...







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