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N°543
Di monnezza in monnezza
- breve break sul caso Contrada
commenti 3
Messaggio N°610
Eroi per caso
commenti 0
Messaggio
N°614
Verso
la politica dei monozigoti
commenti 3
Messaggio N°669
"Life":
Inno alla vita!
commenti 0
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Messaggio
N°669 11-05-2008 - 14:17
Tags: Lettere al direttore
"Life":
Inno alla vita!
Ricordate
LIFE, la cagnolina che, per “divertimento”, alcuni compatrioti… cittadini
di S. Antimo con diritto di voto e di smargiassata... arsero viva versandole
una tanica di benzina addosso… e per la quale lanciammo, inorriditi,
un disperato appello? Riceviamo, proprio nel giorno in cui si celebra
la VITA, l’amore MATERNO, il gioioso e riconoscente messaggio della
bella e brava Mena che ci testimonia l’avvenuto miracolo d’amore! Ringraziamo
chi ha reso possibile la felice "vittoria sulla vita" di LIFE
ma soprattutto ringraziamo Mena, per il suo gran cuore e la sua tenacia...
nonchè la piccola LIFE per il grande esempio e l’amore per la
vita che ha dimostrato d’avere, contrariamente a tanti “esseri superiori”.
Siamo anche certi che sarà particolarmente fortunato chi adotterà
LIFE nell'immediato futuro, perchè sarà come avere in
casa la "Bella 'Mbriana" con tutte le sue benedizioni!
“Salve , sono
Mena ,
ringrazio anticipatamente tutti coloro che tanto si sono prodigati per
Life , davvero non ho parole! L'Italia intera mi ha aiutata a sostenere…ANZI
A PAGARE INTERAMENTE LE SPESE CLINICHE PER LIFE! La cagnolina e' tuttora
in clinica e a breve comincera' la terapia con "vincristina"
a causa del tumore di stiker riscontrato da un paio di settimane! Come
si può notare dalle foto di Life pubblicate al sito www.ma-aversa.it
la pelle è in piena rigenerazione; naturalmente dovrà
accuratamente evitare l'esposizione ai raggi solari onde evitare scottature...ma
nonostante tutto e' vitale e giocosa. Vederla gradualmente migliorare
è un' emozione che si rinnova ogni volta e di ciò, tutte
noi, possiamo andare fiere. Malgrado tutti i miei sforzi nel tentativo
di conoscere i nominativi di TUTTI coloro che hanno, con le loro offerte,
partecipato alle spese veterinarie VERSANDO SULLA MIA POSTEPAY non sono
riuscita a farlo... Poste Italiane non può fornire questo genere
di informazioni per le carte prepagate… per cui se tra le persone o
gruppi nominati nei ringraziamenti mancasse qualcuno..chiedo scusa e
lo prego di avvisarmi via mail, così che tempestivamente verra'
inserito. Pertanto ringrazio tutti coloro che hanno partecipato economicamente
e tutti coloro che con le loro numerosissime mail e telefonate sono
stati vicini alla piccola Life. Inoltre desidero informarvi che la “
post pay” sulla quale sono stati effettuati i versamenti è stata
disattivata e sostituita con altro numero di carta. Chi avesse intenzione
di continuare a partecipare al sostentamento dei cani di cui mi occupo
può farlo tramite il conto corrente del Movimento Animalista
di Aversa, aggiungendo *MENA* nella causale e inviandomi una mail di
conferma oppure scrivendomi a memedog@libero.it
e comunichero' loro il nuovo numero di carta”
Inviato da: vocedimegaride
- Commenti: 0
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Messaggio
N°614 09-03-2008 - 22:12
Tags: Lettere al direttore
Verso la
politica dei monozigoti
Abbiamo
ricevuto questi due distinti messaggi da Bruno Berardi e dall’ufficio
stampa di Virgilio Caivano, portavoce de “I PICCOLI COMUNI”. Trattano
due tematiche molto diverse ma speculari alle quali siamo molto sensibili
e per questo abbiamo pensato di concatenarli, ai fini di un unico giudizio
complessivo sulla voracità del Potere politico che continua impunemente,
nonostante l’arte del travestitismo condita di demipocrisia, a distruggere
selvaggiamente uomini e territorio, radici e identità. Siamo
ormai alla frutta, in questo stramaledetto Paese, predato e saccheggiato
della sua Civiltà, della bellezza e della storia dei suoi borghi
e del sorriso dei suoi figli legittimi. Si è discusso tanto sul
“conflitto d’interessi” ebbene è lampante che l’unico allarmante
conflitto d’interessi è quello tra la Politica ed i cittadini
elettori, dal momento che alle prossime elezioni ci costringono alla
pura follia ovvero alla scelta tra due vecchi gemelli monozigoti: garanzia,
questa, che in Italia non cambierà assolutamente nulla e che,
anzi, assisteremo al definitivo crollo delle ultime stracciate e sporche
mutande che ancora coprono alla meglio certe volgari vergogne. A Bruno
Berardi rispondiamo sottoponendogli come esempio da non seguire un solo
nome, Rita Borsellino, perché egli possa ancor meglio giudicare
il sistema dei due pesi e delle due misure ed anche andar fiero della
onestà intellettuale della sua famiglia e delle altre vittime
del terrorismo e della mafia. A Virgilio Caivano dichiariamo, invece,
senza peli sulla lingua che la redazione della meridionalista Voce di
Megaride, eserciterà il suo diritto di voto, evitando come la
peste di preferire l’uno o l’altro dei vecchi gemelli monozigoti. Tanto
a destra, quanto al centro ed a sinistra, anche se si contano sulle
dita di mezza mano, qualcuno apparentemente coerente e ancora ben identificabile
esiste ancora: mettiamolo alla prova, dandogli la possibilità
di non scomparire sotto l’onda di tsunami provocata dalle minzioni diuretiche
dei due vecchi gemelli monozigoti e… pisciasotto!
Proviamo!
*****************************
(Bruno
Berardi) Il 10 marzo 1978 a Torino un gruppo di otto persone aspettava
sotto casa il maresciallo di pubblica sicurezza Rosario Berardi per
ammazzarlo, perchè l’indomani doveva testimoniare al maxi processo
contro le brigate rosse in qualità di capo dell’ufficio investigativo
antiterrorismo della questura di Torino . A trent’anni da quel disgraziatissimo
giorno anche sulla famiglia del maresciallo Berardi ancora incombe la
notte eterna. In tutti questi anni ne ho sentite e viste di tutti i
colori; prima le solite bugie di tutti i politici poi l’apologia romantica
dei terroristi che il nostro Paese ha ingrassato a dovere per paura…
proprio così: il nostro Paese per i reati di terrorismo ,di mafia
e di criminalità organizzata ha preferito inginocchiarsi ai piedi
dei carnefici, per evitare di essere uno Stato con le p… La paura di
chi vuole andare al potere solo per prendere ciò che c’è
da prendere obbliga a trascurare quanto c’è di rischioso, come,
ad esempio, il compito di proteggere i propri uomini, costretti a lavorare
fino ad immolarsi per la dignità di uno Stato codardo e arraffone.
Ora, ci sono le elezioni…da tempo, per ottenere l’approvazione dell’opinione
pubblica non si sono tirati indietro nello strumentalizzare le vittime
del terrorismo della mafia e della criminalità , senza dare loro
risposte esaustive sui problemi che hanno afflitto queste persone abbandonate
al proprio destino ed hanno potuto impunemente abusarne, sfruttandone
il dolore, la deriva, visto e considerato che le vittime non possono
nuocere a nessuno. Se i carnefici fossimo stati noi, il discorso sarebbe
stato ben diverso… non ci vogliono neanche nelle liste elettorali, ci
vietano di avere un rappresentante nostro nelle istituzioni … allora,
dov’è tutta questa strombazzata vicinanza delle istituzioni alle
vittime del terrorismo, utili solo come comparse sul palcoscenico delle
spettacolari campagne elettorali? Lancio un monito a tutti i politici:
da oggi ci sarà una serie di iniziative per ricordare i nostri
cari che non ci sono più, a cominciare da mio padre; il sedici
marzo, invece, in via Fani per i martiri del caso Moro… e così
via. Non si permettano, i politici, di presenziare - anche a distanza
- ad alcuna delle nostre iniziative: dei bugiardi e dei papponi non
sappiamo che farcene!
Bruno Berardi – presidente “Domus Civitas” Vittime del terrorismo e
mafia 3295340474
***********************************
www.piccolicentrieuropei.com
virgiliocaivano@gmail.com
tel.3483722435 fax 0885654723
Rocchetta Sant’Antonio (Fg)
Berlusconi, Veltroni e le candidature vergogna La tanto sbandierata
partecipazione dal basso, la nuova stagione di un protagonismo dei territorio
che Berlusconi e Veltroni sbandierano ai quattro venti è miseramente
naufragata per fare posto alle solite azioni di mercato delle vacche
grasse. Il Mezzogiorno d’Italia – ha denunciato il Portavoce dei Piccoli
Comuni, Virgilio Caivano a Piano Pantano in Campania - è ancora
una volta terreno di conquista per i predoni della politica. I talenti
del Sud, i giovani e la passione civile di tantissimi che nella Locride,
in Campania, in Puglia, in Basilicata e Sicilia con il loro impegno
quotidiano tentano di cambiare le cose, tutti insieme volgarmente offesi
da una legge elettorale, chiaramente incostituzionale che rende inutile
la consultazione. Le scelte di Berlusconi, - ha rimarcato il Portavoce
dei Piccoli Comuni - in maniera particolare di candidare in Campania
e Calabria, nella Locride in particolare, persone che nulla hanno che
fare con la storia dei territori rappresentano il premio migliore per
la cattiva politica per la non partecipazione popolare e l’esaltazione
vera dalla casta impunita e padrona. Il Sud merita ben altra considerazione
ed attenzione e soprattutto una classe dirigente meno servile come si
sta dimostrano quella della PdL impegnata a tutelare interessi di pochi
a danno delle speranze e dei sogni di milioni di cittadini che anelano
uno sviluppo vero e condizioni di partecipazione concreta. Il coordinamento
dei Piccoli Comuni – ha concluso il leader di Piccoli Comuni - si sente
impegnato e motivato a promuovere iniziative contro questo modo di fare
politica che vede Pd e PdL in perfetta sintonia e magica armonia” L’Addetto
Stampa Andrea Gisoldi
Inviato da: vocedimegaride
- Commenti: 3
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Inviato da Anonimo
il 11/03/08 @ 22:08
Il tal Fiore Marro ex neoborbonico, assurto senza
meriti e scienza pure al ruolo di scrittore e commediografo lo ricordiamo
un bel po' "sinistro" e tanto "anti-leghista". Come
ha fatto ad infognarsi con il MPA di Lombardo ch'è benedetto
dalla Lega Nord ed è in lista, per la Sicilia, con quelli del
"fascista" PDL? Notasi la "coerenza" di certi meridionalisti...
svendutisi per narcisismo... meridionali che continuano a meritarsi
dal 1860 la monnezza umana e materiale, da Garibaldi a Bassolino! Se
siete meridionali autentici NON LI VOTATE! sono dei piccoli Tore 'e
Criscienzo!
Gigi Amodeo
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Inviato da Anonimo
il 12/03/08 @ 00:06
Signor Amodeo, anche Balia sul Brigante eccepisce
a ragion veduta. Se, poi, nota bene, l'editore dell'unico libricino
pubblicato dal Marro è editato dal suo compagno di cordata al
Senato, presidente dei Comitati Due Sicilie, nati non più tardi
di ieri, tal Vozza!... Mah! Copio e incollo, sperando che i meridionali
non abbocchino come pesci lessi: APPARENTAMENTI FACILI: L'ultima capriola
dei falsi profeti del "meridionalismo fai da te" che giurano
di voler fare cultura e non politica ma si candidano anche all'amministrazione
del condominio. A prescindere dai compagni di viaggio Apprendiamo in
queste ore, prima telefonicamente e poi leggendolo come comunicato su
Internet, che i neonati "Comitati delle Due Sicilie" (Come
Dire Si) saranno presenti alla prossima tornata elettorale apparentandosi
con l’ MPA (Meridionali Per -o Pronti- all’Asservimento) di Raffaele
Lombardo, a sua volta fidanzatosi con il PDL di zio Silvio Berlusconi,
che di parte sua è concubino della LEGA NORD. Ogni commento già
sarebbe superfluo, ma in democrazia se loro sono liberi di far come
credono, in compenso anche chi scrive è libero d’esternare le
proprie considerazioni. Andiamo per ordine: 1) L’ MPA nasce da una fervida
mente ex (si fa per dire!) democristiana qualche anno fa come Movimento
per l’Autonomia, intesa come problematica strettamente siciliana, che
si tramuta ed estende magicamente con l’aggiunta della parolina SUD
nel simbolo (in occasione delle prossime elezioni) in una veduta complessivamente
meridionale per raccattare qualche voto in più fuori della Trinacria.
Già dalla sua nascita in combutta con i Cuffaro e company siciliani,
ed ora apparentati con il Cavaliere. Questa la fulgida storia del Movimento,
che fa nascere l’ovvia domanda: Autonomi da chi? Da cosa? Boh…!? 2)
Alla fin fine però non sono una novità già dalla
loro apparizione sulla scena politica, per cui era ovvio che si sarebbero
schierati con qualcuno, e con chi era altrettanto chiaro! 3) I "Comitati
Due Sicilie" nascono poco tempo fa da ex neoborbonici e giovani
di belle speranze. Si distinguono per un certo attivismo, dichiarano
(come per la maggioranza dei movimenti meridionalisti) di non essere
né per la Destra e né per la Sinistra, fanno banchetti
per le strade, partecipano alla riunione di Gaeta per la nascita de
"Il Partito del Sud", e si dichiarano propugnatori d’una via
culturale che porti solo per gradi all’esperienza politica. Appaiono
infatti fra i meno propensi a quel processo unitario propedeutico ad
una neo/costituenda forza politica del Sud. 4) Intanto cade il Governo,
e fulminati sulla via di Damasco, vengono presi dal raptus elettorale
e dalla conseguente fregola partecipativa e di protagonismo. Fanno la
somma scelta d’apparentarsi con l’MPA e con quel CentroDestra che contiene
la LEGA NORD! Dimenticano il non voler essere né di qua e né
di là, e portano all’ammasso i sacri simboli della memoria del
Sud come i candidi gigli borbonici, e portano al mercato il meridionalismo
traghettandolo (anche perchè il Ponte sullo stretto ancora non
c’è...) verso l’ennesima figura di merda! 5) Ho sentito parlare
di pragmatismo politico ed altre balle del genere. Stiano attenti che
molte delle loro tesserine raccolte negli ultimi mesi potrebbero essere
restituite. Questo mi sembra in fondo il minore dei mali, rispetto ad
una svendita di valori meridionali che deprime profondamente! Già
. . . ma poi dimenticavo…mica rappresentano il Sud! Rappresentano solo
sé stessi. E il modo in cui lo fanno, parla abbondantemente per
loro...
Andrea Balìa
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Inviato da Anonimo
il 25/03/08 @ 14:15
Dalle tue parole si evince chiaramente che non
sai di chi e cosa stai parlando, faresti meglio ad informarti prima
di sparare sentenze. Fiore Marro si dedica da anni a questa causa ed
è una persona fedelissima al Sud, la tua presa di posizione mi
spaventa. Chi ti manda a mettere in giro queste voci?
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Messaggio
N°610 05-03-2008 - 10:23
Tags: Lettere al direttore
Eroi per
caso
E'
con viva emozione che comunico di aver vinto una piccola battaglia personale,
grazie anche e soprattutto all'obiettivo impegno di Giuseppe Crosio
dell'Archivio di Stato di Vercelli e di Enrico De Maria giornalista
de "La Stampa".
In breve: è stata tolta la salma di un partigiano dal mausoleo
degli "eroi della Resistenza" dal cimitero della città
di Vercelli. Si tratta di Felice Starda, partigiano comunista che il
7 maggio 1945 insieme ad alcuni suoi complici massacrò per motivi
del tutto alieni dalla politica Luigi Bonzanini di 38 anni, le due nipoti
Elisa e Laura Scalfi di 17 e 22 anni casualmente a casa dello zio, ed
infine la paralitica settantenne Luisa Meroni soltanto in quanto testimone
oculare dell'eccidio.
Lo stesso Starda fu fucilato tre giorni dopo dai suoi compagni di partito
che però fecero passare il suo omicidio come ennesima violenza
fascista, per cui la moglie del delinquente fruì di un'apposita
pensione vista la fine del "povero" marito. E così
il corpo finì al mausoleo degli "eroi partigiani" ove
rimase per più di sessant'anni non fosse che, riprendendo le
ricerche di Crosio, parlai sulle "Pagine strappate della Resistenza"
(Tabula Fati, Chieti 2005) anche di questa losca vicenda che il giornalista
vercellese De Maria a sua volta riprese a grandi titoli facendo (ri)aprire
il caso.
Alla fine, dopo due anni di polemiche ed alcune sedute della commissione
toponomastica del comune di Vercelli, la decisione è stata infine
presa: e credo si tratti di decisione clamorosa in quanto molte altre
storie simili dovranno essere in futuro considerate. I giornali locali
hanno dato modesto risalto alla notizia, La Stampa a parte, dimostrando
ancora una volta quanto sia difficile e pericoloso al presente "toccare
i totem" come qualcuno ha detto.
Mi piace concludere con una considerazione; da anni presento questi
libri su certa Resistenza in giro per l'Italia ed in alcune - troppe
- occasioni mi sono però sentito dire che "seminavo soltanto
falsità per giunta decontestualizzandole": ciò che
è accaduto a Vercelli è quindi la prova dell'esatto contrario
di ciò che invece potrebbe essere soltanto un inizio di un nuovo
capitolo della nostra storia, altro che "revisionismo".
Lodovico Ellena
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 0
riferimento
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Messaggio
N°543 08-01-2008 - 01:50
Tags: Lettere al direttore
Di monnezza
in monnezza - breve break sul caso Contrada
Sollecitata
da più parti circa le news sul problema annoso della monnezza,
bastonata da collaboratori e lettori che chiedono il perchè dell'indirizzo
monotematico del giornale sul caso Contrada mentre a Napoli si è
a rischio guerra civile, la redazione razionalmente fa presente che:
a) di monnezza, intesa come rifiuti solidi urbani, ne ha straparlato
per anni, da quando c'erano il ministro Bianco ed il solito Bassolino
(praticamente, un'era geologica fa) concludendo con una petizione al
Parlamento Europeo...che si è persa nei miasmi dei liquami di
sversamento; b) che il copione della commedia è in rappresentazione
- sempre la stessa - dai tempi di Pappagone ovvero del Rinascimento
Bassoliniano che doveva arrivare per "mezzogiorno...ma sono le
due...e ancora non s'è visto nessuno"; c) che alla solita
solfa dello zampino della camorra non ci crede più...a meno che
la classe dirigente non faccia pubblica ammenda (e...non la farà
mai); d) che la monnezza giudiziaria sul caso Contrada sia più
dinamica , negli ultimi tempi, quindi più avvincente dei soliti
dejà-vu della monnezza statica partenopea; e) che comunque parteggia
per gli onesti ed innocui cittadini del quartiere Pianura, in attesa
che TUTTI I NAPOLETANI RITROVINO L'ORGOGLIO E LA DIGNITA' dei loro più
celebri padri, da Masaniello ai partigiani detti "briganti".
Simbolicamente, questa redazione pubblica, condividendola, anzichè
le solite cronache monnezzare nelle quali sguazzano tutte le testate
locali, nazionali ed estere (che altrimenti non saprebbero di cosa parlare)
la lettera di una ex emigrante ns.lettrice appena rientrata a Napoli,
inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in data odierna,
a chiaro monito per i fortunati, ignavi, residenti, nel contempo disilludendo
la medesima circa un'eventuale risposta dall'illustrissimo COLUI il
quale, napoletano di nome e di fatto e all'acme del POTERE, ha preferito
lavarsene le mani della tragi-monnezza autoctona, girando al largo da
Napoli e dai napoletani di Pianura, per andare a coccolarsi nella status
symbol Capri, come un Onassis qualsiasi: "Compagno, tu fatichi
ed io magno!
"Presidente,
trent'anni da emigrante a Milano - un ergastolo - con la sola voglia
di tornarmene a casa, nella MIA Napoli. Trent'anni a promuovere nel
nord razzista la cultura e l'immagine di Napoli. L'offesa più
grande? No, non quando ascoltavo il solito profferir di suoni del volgo
locale ai coinquilini del Sud: terrone, mandarino... ma quando al mio
orgoglioso declamare nei salotti buoni meneghini "Sono napoletana!",
puntualmente le "sciùre" ed i "cummenda"
mi rispondevano "Non si direbbe proprio!", lasciandomi annichilita!
Trent'anni milanesi..persino indossatrice per l'Anteprima Moda in Fiera,
presentatrice e conduttrice di manifestazioni locali molto note, giornalista
meridionalista e scrittrice...banchetti in piazza a San Babila, affollatissimi,
presso cui presentare la vera storia di Napoli, le bellezze di Napoli,
la cultura di Napoli. Meeting lumbàrd sul Mezzogiorno, affollatissimi,
con pagine intere sul Corsera e su Il Giornale... Documentari e fotoreportages
meridionalisti sull'Arte napoletana. Di tutto: ho scritto e parlato
della Napoli che IO CONOSCO. Ora, torno qui, a Napoli, per eccesso di
pucundria, una mano avanti e l'altra dietro, per occuparmi da Napoli
di Napoli, per morire qui e rilevo che tutto il mio lavoro è
da buttare alle ortiche, stante l'attualità eclatante della MONNEZZA
d'animo e di risorsa che chi era preposto alla cura della mia città
mentre io ero in esilio a magnificarla da lontano, in terra straniera,
mi ha gettato addosso. A me ed a tutte le cose belle e vere che in trent'anni
ho "cantato" di Napoli! Senza più Arte ne' Parte mi
ritrovo e con un futuro che mi fa rabbrividire. Pretendo il risarcimento
del danno biologico, esistenziale e professionale da questi indegni
e apocalittici amministratori locali.
Pretendo che Lei li metta all'indice! Pretendo cure amorevoli per la
MIA Napoli ferita a morte, non solo dalla camorra ma prevalentemente
dalla sua classe dirigente!
Grazie! M.S. "
Inviato
da: vocedimegaride - Commenti: 3
riferimento
Inviato
da Anonimo
il 08/01/08 @ 10:40
Era fine anno, non quello da poco trascorso, ma
il precedente, il 2006. Anch'io da “emigrante”, ero smanioso di “rientrare”
pe' pucundria nella terra dei miei genitori, ora ivi dormienti, Caserta.
Ma che potevo fare radicato con la famiglia nel nord? Nulla se non scrivere
alla meno peggio qualcosa che mi sorgeva dall'animo frastornato e deluso
a causa di fatti che mortificavano Napoli e dintorni. Per lo stato di
degrado in cui essa versava perché sommersa da montagne di rifiuti
e fatti di sangue legati a delinquere. Ora, a distanza di un anno quelle
stesse cause della mia amarezza, anzi disgusto, mi sollecitano a dare
man forte a Marina Salvadore ed i suoi collaboratori che da sempre si
battono perché un giorno Napoli ritorni bella e accogliente come
un tempo. Non è molto il mio contributo ma per quel poco che
vale questa mia poesia , che ora presento, è pur sempre qualcosa
di genuino, incontaminato. MA IO SONO NAPOLITANO! // Po’ dich’io, ‘a
ggent’ ‘e Napule / s’allament’ pecché, ‘a quann’ / se ne jett’
‘o rre, che pe’ lloro era / ‘nu ddio, ‘e ccose se so’ mmise / assai
malamente. Ma comme mai, / doppe ne so’ venut’, fino a mò, tre,
/ De Nicola, Leone e l’ultem’, chill’ / ‘e mò, Napolitano, e
nu’ è cagnata / ‘a museca? Cosa d’ascì scem’! // Ma ‘a
ggent’ ‘e Napule nun ten’ / tuort’, pecché ‘o guaio, sapit’addò
stà? A Rroma. / È Rroma ‘a mammasantissima, / chell’ che
fa cagnà faccia e core / de tutt’‘a ggente che va llà.
/ Pure chillo rre ‘e Napule jette / a Rroma, fujenn’, fujenn’, però.
/ C’‘a pace ‘e Ddio, pe’ vvia d’‘o Papa, / forse pur’isso cagnaje coll’anema,
/ e accussì, dopp’ muort’, pur’ ‘n Paravis’, / nun se sapett’
cchiù ‘e Napule bella. // Io dicesse a chisto punto ‘e fa ‘na
cosa, / just’ mò che sta venenn’ Natale. / Chissà, ‘sto
President’, cagnann’ casa, / cagnen’ pur’e ccose pe’ Napule. / Dicess’,
qua’ Quirinale! Ce vò / ‘o Presebbio pe’ isso che ‘na vota, /
era contro. Mo’ facess’, pe’ penitenza, / ‘a part’ ‘e San Giuseppe e
abbarass’ / ‘e fatt’ ‘e Giesù Bambino, che so’ pure / chill’
d’i napulitan’. Tal’ e qual’ a chill’ / dduje d’‘a Tivù che s’allamenten’
/ (d’‘o supierch’ ) dicenn’ sott’ sott’, / ma io sono Paolo Bonolis!
86Brescia, 21 dicembre 2006 Gaetano Barbella
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Inviato
da Anonimo
il 08/01/08 @ 12:24
Il problema "munnezza" non è
di oggi: ma Bassolino perchè continuano a votarlo? Perchè
la "munnezza" che lui non vede non si va a scaricargliela
davanti a casa?
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Inviato
da Anonimo
il 08/01/08 @ 12:25
Ho dimenticato la firma: Maria
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