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            N°672 13-05-2008 - 22:02  LA BRUNETTA 
            DEI RICCHI E POVERI... fannulloni 
             Il neo ministro Brunetta insorge contro i dipendenti pubblici, spara nel mucchio... considerato che nell'immaginario collettivo l' "impiAgato statale" ( detto volgarmente "del CATASTO”...pur se dipendente di altra amministrazione) è il "capro espiatorio fatto uomo" ergo TANGIBILE in tutta la sua mediocrità di stile di vita quindi più rappresentativo, in tema di Communication & Imaging della mediocrità medesima della Pubblica Amministrazione. Il ministro Brunetta, alle prime armi, cerca di farsi coraggio aizzando e componendo a suo sostengo una platea plaudente... o meglio la "claque" dei soliti denigratori parrucconi e borbottoni di luoghi comuni... un po' emulo di Beppe Grillo, con la differenza che quest'ultimo indica esattamente nella casta dei politici i veri "dipendenti statali" . D'accordo, via i "fannulloni"!... ma a cominciare dai costosissimi vertici e non dalla truppa! La crisi Alitalia sia d'esempio! Dice il proverbio che "il pesce puzza dalla testa" e la riforma della P.A. è un acquario zeppo di pesci-palla: un gran testone impossibilitato e due minuscole pinne natatorie ed una virgola di codina, le sue autentiche eliche e timone. L'inutile pseudo privatizzazione di molti settori ministeriali, a cominciare dal Fisco, l'esternalizzazione di tanti inutili Servizi e Direzioni vibranti di autorevoli consulenti extramoenia, superpagati e collocati in nuovi ruoli e figure professionali dietro scrivanie inventate di sana pianta dai partiti politici, la gestione medesima della "cosa pubblica" intesa quale "prodotto d'azienda"... come se un Ministero producesse beni commerciali, laddove i servizi dovrebbero peraltro ancora essere intesi solo come normale routine burocratica e non - come vorrebbero farci intendere - servizi d'agenzia, dove il sottoposto cittadino è pomposamente, ora, definito "cliente" ed anche, contraddittoriamente, lo Stato medesimo viene interpretato come cliente… di se stesso; tutto questo in assenza di mezzi e strumenti per gli operatori ovvero "la base" ovvero gli IMPIAGATI dello Stato e, ancor più grave, in assenza di stimoli... anche reddittuali oltrechè professionali, dove i sindacati devono battagliare per strappare un buono-pasto per l’acquisto di un panino ed una bottiglietta d’acqua o per far lievitare di qualche centesimo le diarie di missione esterna, ferme ai tempi di Re Pippetta e della Lira sabauda. Via i fannulloni! Sì... ma sempre DOPO i malfattori, gli imbroglioni che si annidano nella P.A. e che - magari dopo un po' di galera per concussione e corruzione - vengono pure normalmente reinseriti nell'organico. Via i Fannulloni! Sì… soprattutto quelli ammanicati con la gerarchia superiore, presenti a timbrare il cartellino anche alle sette del mattino, indefessi e stoici: irreprensibili, a giudicare dai controlli elettronici….gli impiegati IDEALI, servi dei servitori dello Stato che prestano nell’intera giornata lavorativa servizietti da collaboratrice domestica ai superiori, letture di quotidiani con riassunto verbalizzato delle news ai superiori troppo presi dal lavoro d’ufficio! Via i fannulloni! Sì!... ma solo dopo aver fatto fuori i tanti piccoli e velenosi AUTARCHI delle sedi locali, dalle Direzioni Regionali ai piccoli uffici, dove la pratica spietata del MOBBING, vera piaga sociale, lascia sul terreno, nel silenzio generale lavoratori ammalati costretti ad autoemarginarsi quando non già defunti per suicidio o letali sindromi psicosomatiche; una serie di "morti bianche" delle quali le cronache di giornali e tv non racconteranno mai nulla. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 4 Inviato 
            da Anonimo  _________________________________ Inviato 
            da Anonimo  _______________________________ Inviato 
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            da Anonimo  _______________________________ Messaggio 
            N°624 20-03-2008 - 11:56  VELENI 
             Con 
            appropriato uso la parola domina da sempre. Supercitato Menenio Agrippa 
            che con poche espressioni riuscì a placare le giuste ire dei plebei, 
            i quali rientrarono a Roma plebei più o meno di prima, non domi certamente, 
            ma ancora soggetti ad essere mal rappresentati, barattati e traditi! 
            La storia insegna che chi si nobilita si scorda spesso dei rappresentati 
            plebei! La questione sociale non si è risolta e non si risolve e la 
            forbice s’allarga! Neppure si risolve il problema del Mezzogiorno, 
            anche se se ne dice proprio tanto! La parola ispira eroismo ed induce 
            al sacrificio. Tirteo insegni! Non smaliziato, sprovveduto e sorpreso, 
            il destinatario del messaggio finisce orientato e coinvolto da chi 
            fonda la propria fortuna sulla semplicità, sulla ingenuità, sulla 
            ignoranza e sul bisogno.…Istruzione? Sì, ma con giudizio! …Scuola 
            d’obbligo? Lo stretto necessario! …Smaliziare? Sono finiti i fessi! 
            Non lontano parente del lavaggio di cervello, il potere di propaganda 
            facilmente genera fanatismo, intolleranza, odio senza scampo od amore 
            illimitato, come l’attaccamento ad una fede, ad una squadra, ad una 
            persona! Il potere di propaganda, facendo tifosi, presiede al successo 
            in tutti i settori ed influenza l’umanità, che spesso finisce addirittura 
            per rinunciare a ragionare colla propria testa e per avere idee e 
            gusti che hanno saputo attirarla, avvincerla ed interessarla. E’ appecorimento 
            di umanità quasi ignara di storiche esperienze, di conquiste civili 
            e di buon senso,pronta all’entusiasmo ed afflitta dal senno di poi! 
            Quando tratta di idee e di opinioni l’umanità si imbestia persino 
            e diventa violenta fino a provocare la morte dell’avversario, che, 
            il più delle volte, è un conterraneo, un concittadino, un vicino di 
            casa, un parente anche! L’umanità è spesso certa di essere depositaria 
            della verità da imporre agli altri e quasi mai è in grado di capire 
            che gli altri non sono prodotti di serie con identiche caratteristiche, 
            ma individui, l’uno diverso dall’ altro e perciò l’uno da preparare 
            a confrontarsi con l’ altro, possibilmente in perfetta buona fede 
            e con civica educazione! La parte più nobile dell’essere umano, la 
            ragione, se non opportunamente riguardata e curata finisce facilmente 
            danneggiata, anche irreparabilmente! www.minichiello.it  Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0 _______________________________ Messaggio 
            N°591 14-02-2008 - 14:17  La cosiddetta "lista di proscrizione" : cui prodest? Un 
            solitario studente quarantenne che firma i propri comunicati e scritti 
            su internet con "H5N1"- la sigla della "Aviaria" - o con "Re Shaulos 
            II" - nome che riecheggia quello del primo re di Israele - e che è 
            figlio di una ex militante del partito radicale - notoriamente il 
            partito più filoisraeliano in Italia - è divenuto in questi giorni 
            lo strumento probabilmente incosciente di una vera e propria operazione 
            di delegittimazione a largo raggio che sta colpendo anche lo IEMASVO, 
            l’Istituto nato per condivisa e immediata reazione alla chiusura del 
            master Enrico Mattei in Medio Oriente da parte della Facoltà di Scienze 
            Politiche dell'Università di Teramo il 3 luglio 2007: chiusura a sua 
            volta incomprensibile e inaccettabile in termini sostanziali e giuridici, 
            non fosse altro perché ad esso master erano stati invitati fra gli 
            altri, a dimostrazione del suo carattere scientifico e imparziale, 
            Vittorio Dan Segre, l'ambasciatore israeliano, Valentina Pisanty, 
            Furio Colombo e Renzo Gattegna. Tutto è iniziato, si ricordi, con 
            un articolo de Il Messaggero dell'8 febbraio scorso a firma Francesca 
            Nunberg, nel quale un elenco di firmatari di un appello proisraeliano 
            copiato e incollato sul blog oggi sotto sequestro, veniva trasformato 
            surrettiziamente in una "lista di proscrizione": lista in realtà redatta 
            dalla stessa Unione delle Comunità Ebraiche italiane nel lontano maggio 
            2005 per protestare contro un appello delle Università inglesi contro 
            Israele, e presente in rete almeno da due anni e mezzo. Dopo questa 
            scintilla, c'è stato un fiume di prone dichiarazioni di sdegno “preventivo” 
            - in assenza di alcuna verifica fattuale su quanto fosse stato scritto 
            sul blog ormai oscurato - da parte di politici e commentatori dalla 
            fantasia a senso unico. Fra le scorrettezze principali, quelle di 
            attribuire un carattere monoetnico-ebraico ad un appello in realtà 
            composito, inclusivo di nomi di docenti anche non ebrei, sebbene uniti 
            nel sostegno (acritico?) alla politica di Israele. Che si tratti di 
            un'operazione di delegittimazione contro diversi soggetti è evidente 
            anche ai ciechi, sia per i tempi prescelti - si è aspettata la caduta 
            del governo Prodi e l'avvio di fatto della campagna elettorale per 
            intimidire e rendere più docili al solito ricatto dell'"antisemitismo" 
            i politici di tutte le tendenze - sia per l'orchestra delle rivendicazioni 
            e delle provocazioni suonata sull'onda del cosiddetto scandalo: innanzitutto 
            la richiesta diffusa di un ritorno alla liberticida legge Mancino 
            e di misure contro la libertà di rete, poi gli attacchi al diritto 
            di autodeterminazione della Chiesa sulla questione del messale e della 
            preghiera per la conversione degli ebrei; ancora, l'accusa all'imam 
            di Roma di rifiutarsi di visitare la Sinagoga - decisione più che 
            comprensibile visto il comportamento di Israele, nel silenzio moralmente 
            correponsabile dei grandi mass media, a Gaza - e la capziosa accusa 
            di antisemitismo alla altrettanto comprensibile campagna per il boicottaggio 
            della Fiera del Libro di Torino. Ma anche lo IEMASVO e la sua attività 
            sono con ogni evidenza vittime di questa campagna monocorde e martellante, 
            che sta usando il caso del blog di “re Shaulos II” - probabilmente 
            uno dei più sconosciuti in Italia fino all'8 febbraio scorso - come 
            strumento per tacitare chiunque intenda continuare in libertà, secondo 
            dettato della vigente Costituzione repubblicana, le proprie ricerche 
            e divulgare i propri studi: infatti l’abbinamento meccanico e talvolta 
            malizioso della tuttora oscura vicenda del blog con lo IEMASVO – sol 
            perché fra le oltre 500 firme dell’appello a favore della libertà 
            di espressione per Robert Faurisson ospite a Teramo nel maggio 2007, 
            compare, assieme ai nomi di prestigiosi avvocati, giornalisti, professori 
            universitari e di decine di studenti anche dell’Università di Teramo, 
            anche quello del gestore del blog sotto sequestro - costituisce una 
            forma di demonizzazione gratuita nei cui confronti ci riserviamo di 
            adire, nel caso occorra, anche le vie legali. Non accettiamo infatti 
            che le limpide e coraggiose scelte compiute dall’Istituto Enrico Mattei 
            di Alti Studi in Vicino e Medio Oriente e da centinaia di coraggiosi 
            cittadini dal maggio 2007 ad oggi (il no al divieto di lezione per 
            Faurisson; la condanna dell’ignobile aggressione squadrista contro 
            lo studioso francese; l’immediata fondazione dello IEMASVO poche ore 
            dopo la chiusura teramana) e le iniziative di successo che sono seguite 
            (un convegno sulle leggi liberticide europee a Palazzo di Giustizia 
            di Roma nel settembre scorso, in collaborazione con l’Ordine nazionale 
            dei giornalisti e con l’Ordine degli avvocati di Roma; le due giornate 
            seminariali di Roma nel dicembre 2007 presenti fra gli altri Giulio 
            Andreotti e il grande storico israeliano Ilan Pappé - per inciso: 
            storico ebreo, perseguitato con inserimento in lista di proscrizione 
            dai suoi stessi connazionali israeliani del sito www.masada2000.org 
            - ; e infine l’avvio vincente del master in edizione romana – con 
            la stessa rosa di docenti in pratica di quella delle edizioni teramane) 
            vengano dimenticate e infangate da una mala informazione né obbiettiva 
            nè professionale, che punta visibilmente - in violazione dei più elementari 
            principi di garantismo e di deontologia giornalistica - alla condanna 
            preventiva del presunto autore del presunto reato, e contestualmente 
            all'aggressione a 360 gradi contro tutti quei soggetti laici e religiosi, 
            grandi e piccoli, che intendono autodeterminare in libertà - senza 
            aspettare il placet di chicchessia - le proprie scelte operative. Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1 Inviato 
            da Anonimo  |  
                  
                  
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