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Giornalai d'assalto e connivenze

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Messaggio N°691 03-06-2008 - 11:52
Tags: Editoriali

Giornalai d'assalto e connivenze
di Marina Salvadore

E’ innegabile che l’ingerenza della stampa in campo giudiziario è spesso responsabile degli sviluppi anomali delle medesime “cronache” giudiziarie, soprattutto quando travalica arrogantemente, in delirio d’onnipotenza, i capisaldi dell’etica di comodo della libertà d’espressione, strumentale non alla libertà di stampa fine a se stessa ma alla dittatura di pensiero di viscidi figuri, manovratori dell’opinione pubblica. E’ letale, poi, quando certo travestitismo giornalistico è suffragato da spirito giustizialista, accanimento terapeutico di morbosità scandalistica ed autentica cattiveria umana, da parte di chi, munito dell’unica arma di una “penna”… di pavone… nasconde sotto le piume un coltello. Michele Orsi, l’imprenditore assassinato dalla Camorra a Casal di Principe l’altr’ieri è l’ultimo caso emblematico del terrorismo giornalistico. Responsabili della sua “esecuzione” non sono solo i “casalesi” dalle mani lorde di sangue ma quei meschini mentalmente disturbati che, per anni, dalle pagine delle cronache locali, ne hanno costruito l’esasperata immagine di “camorrista” eppoi di “pentito”. Con un po’ di buonsenso chiunque avrebbe stabilito da se’ che se Michele Orsi fosse stato inteso dalla Procura quale “collaboratore di giustizia” avrebbe avuto tutto il diritto d’essere ammesso al “programma di protezione” previsto per gli squallidi eroi del “pentitificio nazionale”; sarebbe stato immediatamente trasferito con la famiglia in località segreta, gli si sarebbe garantita una vita civile per se’ e per i suoi, avrebbe goduto di una scorta ed altri benefici. In mancanza di questi elementi, in assenza di quest’iter giudiziario, come hanno fatto i “giornalai d’assalto”, peraltro ignoranti in materia, a spedirlo con leggerezza che si può solo definire cretinismo alla pubblica gogna quindi nelle mani dei killer? Perché non esiste censura per costoro, corresponsabili della morte di un uomo? Quanto Orsi fosse una persona onesta o disonesta questo non c’è dato saperlo ma che fosse un imprenditore, probabile anello di congiunzione tra la politica e la camorra, che aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine perché spaventato da precedenti “avvertimenti” di stampo camorrista lo si evince, come già detto, dall’assenza di misure cautelative nei suoi confronti ed anche dal tipo di reato imputatogli di Truffa ai danni dello Stato, nel processo che il 17 giugno l’avrebbe visto come imputato e teste e dal quale sarebbero probabilmente sortite preziose indicazioni per meglio delineare la preziosa ed astratta mappa dell’ECOMAFIA sul territorio. Non potrà più parlare, Michele Orsi, con grave danno per la Giustizia e la Società Civile. Ora, alla corresponsabilità in quest’ennesimo omicidio, ai “giornalai” di cui sopra non andrebbe imputato anche il famoso “spurio giurisprudenziale” ad uso di disinvolti magistrati del “concorso esterno in associazione mafiosa”, valutando il profittevole aiuto che costoro hanno fornito all’ecomafia casalese, indicandogli pure il bersaglio?… Da tempo immemore il mediocre giornalismo italiano si ciba di carogne, di lerciume, di sospetti, di malanimo, di becero inciucio, sull’onda intellettuale della munifica corrente del TRAVAGLISMO alla Robespiérre. Cresce a dismisura la pletora dei poveracci di redazione emuli del più celebre personaggio che sta togliendo il pane di bocca persino ai magistrati… non solo, persino a DIO giudice supremo… questi poveracci che si sentono tutti agenti segreti, intelligenti 007, ridicolmente proprio in questo Paese, dove i Servizi si coniugano ai Segreti di Pulcinella! La tuttologia giustizialista di stampo illuminista e rivoluzionario, preordinata sulla vigliacca delazione – e non possiamo fare a meno, in questa sede, di citare il CASO per eccellenza di Bruno CONTRADA – andrebbe perseguita per Legge perché è lampante come il rimescolare continuo di illazioni e diffamazioni serva a distrarre l’opinione pubblica e – spesso – la medesima magistratura dal problema fondamentale della Lotta alla Mafia. Ciò che abbiamo compreso, assistendo impotenti ad un sensazionalismo che non fa più presa sulla gente comune, laddove l’autentica trasgressione parrebbe consistere nell’invocata “normalità”, è che senza rendersene conto il giornalismo scalpitante, questo yuppismo sfrenato nell’informazione, profumato di terrorismo e di catastrofismo, finisce con l’essere il miglior alleato della malavita organizzata e la tomba della lotta alla mafia! Cio' ch'è più grave è che la Magistratura e la Politica lascino fare e non si avvedano che il bubbone anti-ANTIMAFIA se lo covano in seno, come una serpe! Peraltro, non si staglia all'orizzonte, mai, un coraggioso italiano autorevole che denunci queste occulte complicità criminali, temendo l'isolamento o... qualcosa di più. L'omertà di tutti favorisce il lavoro dei boia di regime!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 7

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Inviato da Anonimo
il 03/06/08 @ 12:29
Quanto scrivi l'ho pensato anche io quando i telegiornali hanno dato la notizia. Giornalisti (?) e certa Magistratura (quella che passa le veline ai pennivendoli) hanno colpe gravissime.
Maria

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Inviato da Anonimo
il 03/06/08 @ 12:34
Marina, la generosità della Tua penna è degna di ogni elogio. Hai il merito di cercare di attuare l'unica rivoluzione possibile: LA VERITA'. con affetto e stima.
Antimo

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Inviato da vocedimegaride
il 03/06/08 @ 14:28
ricevuto in redazione: Carissima Marina, grazie per avermi mandato il Tuo splendido articolo: Giornalai d'assalto e connivenze. Hai pienamente ragione in un mondo di stravaganti assurdità che in nome di misconosciuta "GIUSTIZIA" procurano solo danni che spesso sono irreparabili. Grazie di cuore la Tua è un'autentica pagina di storia e orgoglio di Giornalismo. Fraterni saluti Gennaro Angelo Sguro
(Rispondi)
Inviato da Anonimo il 03/06/08 @ 15:04 via WEB
“ res iudicata facit de albo nigrum, originem creat, aequat quadrata rotundis, naturalia sanguinis vincula et falsum in verum mutat".
E.B.

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Inviato da vocedimegaride
il 04/06/08 @ 15:15
E' l'invidia o la superbia a muovere giornalai come Travaglio ad esibirsi squallidamente come in alcuni di questi video? http://www.youtube.com/watch?v=MInKUf9x8-o http://www.youtube.com/watch?v=Qwr6nQScNOk&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=siZ9CG_j4L4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=FelD-R0QR2w&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=wK4b7MhJ42Q&NR=1
Dare addosso a Bruno Contrada in maniera tanto lercia e presuntuosa non significa forse essere collaborativi con i menzogneri mafiosi "pentiti" che l'hanno spedito in carcere? ...non è soprattutto QUESTO un eclatante caso di concorso esterno in associazione mafiosa?

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Inviato da Anonimo
il 05/06/08 @ 10:57
da www.giustiziagiusta.info : Travaglio, il pelo e il vizio Scritto da Gianluca Perricone mercoledì 04 giugno 2008 Niente da fare: Marco Travaglio perde il pelo ma non il vizio. Il nostro ha affidato (come al solito) alla generosa - e per lui ospitale – tribuna di Annozero di Michele Santoro la sua ultima, farneticante esternazione. Pur di affondare i propri colpi sulla Prima Repubblica, su socialisti e su democristiani (in particolare Giulio Andreotti), Marco Travaglio non ha trovato di meglio che dichiarare (testualmente): «La cosa paradossale qual’è…è che a buttare giù il velo che in realtà era già giù – cioè a dire “il re è nudo” come fa il bambino nella fiaba – non sono rappresentanti dello Stato, sono dei mafiosi. La fine della Prima Repubblica e lo squarcio del velo lo determinano dei mafiosi che collaborano con la giustizia e che dopo l’assassinio di Giovanni Falcone e poi, ancora di più, dopo quello di Paolo Borsellino, decidono di dire quelle cose che non avevano mai detto prima. E’ così che finisce, cioè per merito di mafiosi». Chissà se mai si è insinuato in Travaglio (e in quelli, pochi per fortuna, che la pensano come lui) il dubbio che spesso, troppo spesso, il “collaboratore di giustizia” è soggetto pluricondannato disposto a dichiarare tutto il dichiarabile pur di vedersi accordato qualche sconto di pena. Ed altrettanto spesso (troppo spesso) i collaboratori di cui sopra tirano fuori storie per “vendicarsi” di qualcuno che ha messo loro i bastoni tra le ruote: chissà se il fine commentatore di Annozero rammenta la vicenda di Bruno Contrada…. L’altra sera il complice di Santoro e Di Pietro ha incontrato sulla sua strada l’ex ministro della Giustizia, il socialista Claudio Martelli, il quale, ha evidenziato una “piccola” dimenticanza di Travaglio ricordandogli che la Prima Repubblica – proprio verso la sua fine – piega il pezzo vincente della mafia e cioè la banda dei corleonesi ed arresta Totò Riina ed altre centinaia di latitanti: «questa – ha sostenuto Martelli - è una vittoria della Repubblica. Che poi in questa vittoria ci siano state anche le imbeccate ad alcuni pentiti contro una parte del ceto politico questo è un altro capitolo che andrebbe anch’esso indagato». A specifica domanda di Santoro su chi avrebbe fatto queste imbeccate, Martelli è stato lapidario: «Alcuni pubblici ministeri». Già, perché tra le peculiarità del “collaboratore di giustizia”, spesso c’è anche la “gestione” dell’imbeccata da altri suggerita. Ma anche in questo caso lo stizzito Marco Travaglio ha fatto finta di nulla.

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Inviato da Anonimo
il 07/06/08 @ 12:32
Di Orsi ho ritenuto di dovermi occupare brevemente anch'io, nei termini che seguono: FIGLI E FIGLIASTRI Le pretese dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata Nelle indagini sulle attività della criminalità organizzata, può accadere, in primo luogo, che l’autorità giudiziaria ascolti dei testimoni, acquisendo il loro patrimonio conoscitivo e assicurando loro più o meno adeguate forme di protezione, a tutela della loro incolumità personale e di quella dei loro prossimi congiunti. Può accadere, poi, che taluno degli accusati decida di collaborare con la giustizia, accusando sé stesso e altri dei reati commessi, nel qual caso, lo Stato prevede che sia predisposto un vero e proprio “programma di protezione” del medesimo e dei suoi congiunti (trasferimento in località segreta, cambiamento di generalità, corresponsione di un contributo in danaro per il mantenimento e così via). Può accadere, infine, che taluno, ritenendosi vittima dei meccanismi della criminalità organizzata, laddove l’autorità giudiziaria lo considera concorrente nei reati, fornisca a quest’ultima elementi utili per l’accertamento dei reati medesimi e dei loro autori, pur senza autoaccusarsi: in tal caso – e la vicenda Orsi ne costituisce la prova tangibile –, lo Stato, pur traendo vantaggio dalle propalazioni del soggetto in questione, non adotta nessuna misura idonea a tutelare la sua incolumità personale, lasciandolo esposto alla vendetta degli accusati. Alcuni anni fa, fu incriminato un altro personaggio, accusato di concorso esterno in associazione per delinquere, ma convinto d’essere egli stesso vittima di quest’ultima, il quale, dopo avere raccontato agl’inquirenti ciò che sapeva, fuggì all’estero: attendo che qualcuno mi dica che costui si comportò male.
Sergio Zazzera

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Messaggio N°690 31-05-2008 - 21:09
Tags: Editoriali

FANTAMONNEZZA
di Marina Salvadore

Non vogliamo fare i “giornalai” alla Travaglio, quelli che lanciano quotidianamente verità romanzate a scopo giustizialista o allarmanti catastrofismi, nascondendosi, poi, dietro libri e documenti scritti da altri e citati quali fonti, nell’intento di scansare le responsabilità diffamatorie dei volgari inciuci. Nemmeno ci abbassiamo al qualunquismo borbottone e privo di propositività di Beppe Grillo… come pure siamo ben lontani dall’arroganza di questi menzogneri salvatori della Patria nuovamente calati sulle preziose rovine fumanti di Napoli. Generalmente, ci serviamo delle fonti che teniamo a citare, ogniqualvolta affrontiamo qualsivoglia argomento che preme alla nostra identità sudista, scevri da dipendenze politiche e da accolite di vario ordine… pertanto, questa volta siamo obbligati a riferire che la nostra opinione si fonda sul “sentito dire”, sul cumulo di sciarade e rebus diffuse in rete anche da autorevoli bloggers, sussurrate però – da tempo – anche dal volgo non digitalizzato. Ci riferiamo alla paventata “leggenda metropolitana” che vorrebbe la cava di Chiaiano di proprietà Impregilo (chiamatela pure FIBE o FISIA… fa lo stesso) ed a riguardo, a briglie sciolte, galoppano le nostre più atroci supposizioni, avvinghiandosi nell’interminabile giro ad elica di trivella mentale a stracciate notizie passateci quotidianamente dalla stampa Arlecchina, serva di due padroni. Noi lottiamo per Napoli e per i napoletani. Per noi stessi, contesi tra tutte le latitudini, in perenne dondolìo come il pendolo di Foucault. Ebbene, l’altra sera il commissario Bertolaso pregava quasi in ginocchio i dimostranti di Chiaiano di consentire l’accesso alla cava ai mezzi dell’ARPAC per consentire i rilievi geologici onde stabilire i parametri idonei a farne un mondezzaio per 700.000 tonnellate di rifiuti. Dichiarava, in seguito, di aver potuto procedere alle operazioni e che i risultati degli esami di laboratorio sarebbero stati pronti dopo venti giorni. In religiosa attesa di quel tempo a venire, utile – come già sappiamo – a liberare i civili cittadini di Chiaiano dalla spada di Damocle, ci eravamo messi tranquilli. Ma ieri, con la velocità della luce, è piombato a Napoli Silvio Nembo Kid con alcuni ministri totalmente incompetenti in materia scientifica ed ha destinato da subito la tufacea Cupa del Cane di Chiaiano a mondezzaio presidiato militarmente, soggetto a legge marziale. Ci chiediamo, a questo punto, se allo scadere dei fatidici venti giorni gli esiti delle analisi dell’ARPAC saranno vincolati al “segreto militare”, se saranno invece accomodati allo scopo o se… scoppierà la guerra civile. Ove poi la notizia delle proprietà Impregilo (FIBE o FISIA che sia) di discariche sul nostro territorio fosse vera saremo del tutto “cornuti e mazziati”, nella necessità anche di dover arginare le comode bubbole e giustificazioni dei sociologi di Stato intorno allo spauracchio sempre ostentato della Camorra che, al più, caratterizzerebbe solo il basso ruolo di intermediario tra la cordata di commenda del Nord, targata Impregilo (gli stessi “commenda” che ci hanno generosamente scaricato addosso tonnellate di rifiuti tossici) e gli affari di Stato. Il gioco del commercio della monnezza dei commenda del nord ricalca le medesime regole del gioco delle roulottes per i terremotati dell'Irpinia. Monnezza, Camper e Roulottes del nord calano a Sud per ripiazzarle sul mercato alle imprese del nord... E' come se il suolo ed sole del Sud magnetizzassero di Valore Aggiunto il prodotto del nord convertendolo in prodotto d.o.p.. Dejà vu!... ed i furbi saremmo noialtri sfruttati?.. Per non sollevare dubbi e praticare commerci tranquilli, ci hanno marchiati indistintamente, tutti, come sporchi camorristi... Per dovere di cronaca riferiamo anche che i dimostranti di Chiaiano non appartenevano a clan camorristi ne' sono stati pagati per creare agitazione. E' gente normale che si vedrà costruire una discarica a 500 metri da casa e non, secondo Legge, a 5 chilometri di distanza... Combinazione vuole, poi, che il presidente della cordata che annovera eccellenze quali la famiglia Romiti, i Benetton ed i soliti noti, Massimo PONZELLINI, dal 1978 al 1979 a Bologna pare sia stato assistente personale del Prof. Romano Prodi, Ministro dell'Industria e del Commercio e che l’Impregilo, sotto il precedente governo Berlusconi, si è assicurato l’appalto per la costruzione del ponte di Messina… Senza scomodare Sherlock Holmes ne’ Pico della Mirandola… ma neppure i magistrati napoletani che pare abbiano scoperto l’acqua calda… quando dello scandalo delle ECOBALLE (nomen omen) indifferenziate se ne parlava da anni… ovvero dal tempo in cui, confezionate e pronte a prendere il via per l’estero, sono rimaste, convitati di pietra, a comporre il quadro della cartolina oleografica della ricca provincia di Napoli… considerato che la nostra monnezza è oro, che l’intoccabile Bassolino è il re Mida dei commenda del nord (e per questi suoi meriti inalienabile alla italica Repubblica) la FANTAMONNEZZA non ci vieta di pensare che la cordata imprenditoriale per rimettere in piedi ALITALIA sortirà pur’essa dalla ceneri grasse non differenziate di monnezza nostra. Fa niente se l’importante falda acquifera subcavea di Chiaiano che alimenta il patrimonio idrico di Campania Felix si tramuterà nell’ennesima emergenza. Vuoi mettere? Avremmo partecipato per l’ennesima volta, dall’Unità d’Italia in avanti, al progresso ed allo sviluppo del centronord del Paese, considerato che le nostre risorse, da secoli travestite d’emergenza, non finiranno mai! Ancora siete convinti che la politica sia fatta di ideologie, di ideali... che la destra e la sinistra significhino ancora qualcosa? Pensare che abbiamo tutta l'oromonnezza del mondo per metterli in ginocchio, per fare una secessione... ma ci mancano i ragionieri e gli amministratori delegati alla monnezza, di economia aziendale non ne maciniamo granchè, di marketing e "marchettari" neppure... ed il nostro ingente patrimonio di monnezza, tutta questa grazia del cielo che ci è piovuta in testa come la manna sul deserto, non sappiamo come capitalizzarla! Ci fotte sempre quell'essere schifiltosi e "grandi di spagna" ma soprattutto il senso dell'estetica, ereditato dai sommi padri greci, mannaggia!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 9

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Inviato da Anonimo
il 31/05/08 @ 23:57
Ma a proposito di Chiaiano ieri si leggeva sui giornali che su quel sito " si aspettava la decisione finale di Crescenzio Sepe in quanto il sito in questione era di proprieta' della Arciconfraternita dei Pellegrini " ...
Uhmmm, forse tra poco ci servira' un nuovo Codice Da Vinci per decifrare compiutamente tutti gli arcani di questa storia infinita...
Ambro

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Inviato da vocedimegaride
il 01/06/08 @ 00:28
Grazie, Ambro, per il nuovo tassello misteriosofico aggiunto alla Fantamonnezza!!! la mediocre autrice di "fantasy" ;-))

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Inviato da Anonimo
il 01/06/08 @ 00:48
MA INSOMMA, CACCHIO, PERCHE' NON SI PRESTA ATTENZIONE AI FIOR DI PROFESSORONI CHE HANNO GIA' INDIVIDUATO E CENSITO DISCARICHE PIU' IDONEE? COME MAI L'INDAGATA E SOTTO PROCESSO IMPREGILO HA ANCORA VOCE IN CAPITOLO? BERLUSCONI, NON SOTTOVALUTARE LA NOSTRA INTELLIGENZA!
MASANIELLO

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Inviato da Anonimo
il 01/06/08 @ 10:02
Altro clamoroso smacco per Napoli, questa volta arriva dallo Spazio. Precisamente arriva dall’International Space University (Isu) con sede a Strasburgo, la quale l’anno scorso aveva designato La Federico II quale sede ospitante per la realizzazione dell’importantissimo evento “Summer session program, che si tiene ogni estate in una grande metropoli (l’anno scorso fu relizzata a Pechino). Prestigio a parte il Master costa 17 mila euro per ogni partecipante, quest’anno ne sono iscritti 120, ai quali vanno ad aggiungersi gli 80 docenti e assistenti necessari per l’espletamento del Master, per un totale di 200 presenze, per una durata di due mesi. Quindi oltre al danno si aggiunge la beffa, ancora una volta Napoli ne perde in immagine, reputazione e questa volta anche in presenze. Le cause? Semplice la “munnezza” nonostante tutto , l’organizzatore dell’evento , il Presidente dell’Isu Mark Simpson dopo decice di lettere , fax e telefonate , tutte andate inevase, addirittura snobbate dalle amministrazioni locali:Comune , provincia e Regione, a deciso visto l’approssimarsi delle date di realizzazione dell’evento di preferire Barcellona quale nuova sede ospitante, altra occasione bruciata, bruciata come i cumuli di spazzatura che invadono le strade della città, di fatto questa occasione non andava assolutamente persa.
Sergio Angrisano
Resp. Att. Produttive De La Destra Federazione di Napoli

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Inviato da ceparano.antimo
il 01/06/08 @ 23:25
LA FORZA DELL’ANTIVALORE di Antimo Ceparano
Un tempo non molto lontano esisteva l’Imprenditore, ovvero colui che calcolando il rischio d’Impresa ed investendo denaro e risorse, non solo umane, rendeva ricco il tessuto sociale e nazionale. Ora esiste un nuovo tipo di imprenditore: non calcola il rischio d’Impresa; è debitore della politica delle risorse da impiegare per la propria attività, anzi strumentalizza la res-pubblica ai fini propri. Un esempio di questo genere è proprio il giovane-vecchio che oggi è il timoniere dei destini italici.. In tutto questo lo scenario nazionale che si presenta agli occhi del politico coevo è fatto di attori che devono adempiere ad una funzione esclusivamente servile ad un disegno che si stabilisce già a priori, a monte di decisioni avallate da una democrazia virtuale, subentrata a quella reale di pochi anni fa. Pirelli ha acquisito per pochi euro il patrimonio della Risanamento Spa di p.zza Nicola Amore in Napoli, trasferendone le risorse dal Sud al Nord del Paese (in questo non c’è lo zampino degli eredi del PDS oggi PD?). Il Giovane- Vecchio della Politica Italiana ha utilizzato da abile e consumato intelligente uomo d’affari le contraddizioni e le ambizioni di personaggi che mai avrebbero potuto sedere ai luoghi decisionali della politica per riportare una vittoria personale che nessuno potrà negare. Chi avrebbe avuto il coraggio di sdoganare gli ex fascisti? O riportare alla ragione una Lega oscurata dal populismo? Egli lo ha fatto: ha cucito dignità politica sull’abito friabile degli interessi locali. Il Sindacato ha trasformato la propria essenza da difensore dei Lavoratori a una galassia indefinita di cogestione di fondi pensionistici (per i metalmeccanici vi è Cometa) di rappresentanti in consigli di amministrazione, di grande garante delle politiche tese a garantire più ricchezza alle Imprese e meno sicurezza ai Lavoratori. Non è forse vero che le morti sul lavoro sono aumentate di molto? Sarà vero che le grandi aziende investono nella sicurezza ma le piccole e medie imprese (nei fatti le operative sui cantieri) attuano ritmi assolutamente inaccettabili di lavoro e spingono i Lavoratori a responsabilizzarsi oltre il dovuto fino a perderne in sicurezza . La Chiesa con l’attuale papato è ritornata quella preoccupata solo ed esclusivamente del proprio orticello. Papa Benedetto XVI ha pubblicamente elogiato l’attuale classe politica italiana per un fantomatico ritorno ad un clima di ritrovata serenità. Sono lontani i tempi di Giovanni Paolo II che evangelizzava i territori umani legali e non legali con parole di fuoco! Oggi vi è una restaurazione mascherata dall’ipocrisia del perbenismo. Credo che tutto questo non possa durare che poco più di un lustro: le contraddizioni generate e generanti questo sistema hanno lo spessore dell’illusionista. Costruire il Ponte sullo Stretto servirà forse a contentare anche le imprese legate al Movimento per l’Autonomia ma non risolve l’identità economica di un Mezzogiorno prossimo ad esplodere., Solo chi non vive al Sud dell’Italia non si accorge del potenziale malavitoso che genera questa gestione del Potere. I giovani trovano sempre di più nella Malavita (Si, con la lettera maiuscola perché rappresenta un vero antipotere!) l’organizzazione in grado di rappresentarli. Il boss, chiunque esso sia, è fonte di reddito, di sicurezza sociale, mantiene la famiglia del proprio adepto quando questo non può farlo. La Malavita ha costruito una forma di assistenza sociale nel momento stesso in cui lo Stato ha abdicato al proprio ruolo sociale. Ma senza la costruzione di regole certe e precise ogni sistema crolla: crollò il craxismo (che non è socialismo!) ; ha difficoltà il liberismo la dove si spinge a liberare se stesso oltre ogni regola; è caduto il comunismo perché mancava di alcune regole fondamentali, tra le quali il non riconoscere che l’Uomo è principalmente un animale sociale e religioso . La mia paura ( badate che non dico preoccupazione) è che mancando uomini in grado di sentire il sociale come un dovere, anche economico, non ci sia nessuno in grado di raccogliere la sfida che pone l’Antivalore: i rischi delle centrali atomiche stanno nello smaltimento dei rifiuti oltre che nella causalità di probabili incidenti! Perché non si ammette che l’energia all’Idrogeno non rappresenta un obiettivo per coloro che hanno a cuore solo il binomio: economia-potere? Spesso non è solo l’aspetto economico che interessa l’Antivalore ma lo è principalmente se esso è abbinato all’esercizio del Potere. Vi è Gesù e Satana, il primo contiene l’Uomo il secondo lo possiede! Ed è esattamente questa la sfida: tra il contenere l’Umanità ed il possederla. Un occhio che contiene un bel paesaggio non è lo stesso che lo possiede fino a snaturarlo! Orientare l’economia nel senso del contenere l’Uomo per porlo al centro dell’Universo è l’obiettivo di ogni buon socialista identitario: cristiano nel cuore e laico nell’operare per una crescita umana che porti felicità, giustizia e benessere.
Antimo Ceparano

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Inviato da vocedimegaride
il 03/06/08 @ 13:03
ricevuto in redazione: Oggi, 3 giugno 2008 ho letto sul quotidiano " il Roma " in ultima pagina (intero paginone) la comunicazione con cui L'Istituto Italiano di Studi Filosofici terra' nella sua sede a Palazzo Serra di Cassano una tre giorni dedicata a Francesco Saverio Nitti. Dallo scritto apparso sul "Roma", dopo il lungo elenco dei relatori partecipanti, sembra che la manifestazione avra' un carattere "meridionalistico" ...... Mi domando se tra gli illustri professori che illumineranno l'assemblea dei convenuti ci sia un VERO meridionalista oppure soltanto " meridionalisti " travestiti.
Saluti Antonio Ambrosino

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Inviato da Anonimo il 03/06/08 @ 15:41 via WEB
da www.effedieffe.com
Lettere al Direttore: "D'accordo, mi ha convinto, grazie per le preziose informazioni. Ma le tonnellate di monnezza, intanto, dove le mettiamo?
Maurizio Blondet "

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Inviato da Anonimo
il 04/06/08 @ 10:06
Berlino, 21 mag (ANSA) - I rifiuti campani già smaltiti in Sassonia non sono stati bruciati nei termovalorizzatori tedeschi, ma sono stati riciclati per ricavarne materie prime secondarie e composti organici che verranno venduti all´industria. Il percorso dell´immondizia italiana in Germania lo ha spiegato all´ANSA una portavoce del Ministero dell´Ambiente della Sassonia, sottolineando che niente è finito in discarica.«Questi rifiuti non sono stati bruciati» negli inceneritori, ha detto la portavoce. Anzitutto, ha spiegato sono stati separati i rifiuti organici da quelli solidi, che diventeranno poi materie prime secondarie(plastica,metallo, etc.). Il resto, «una parte minore - ha proseguito - è stato trattato in un impianto meccanico-biologico e verrà venduto alle industrie», le quali bruciano questo materiale trasformandolo così in energia. Ma il grosso dei rifiuti campani diventa materia prima secondaria. E l´Italia, oltre a fornire l´immondizia, svolge anche un ruolo importante nella fase successiva del percorso di quest´ultima. Il Paese, infatti, è al terzo posto, con 2,01 milioni di tonnellate, della graduatoria degli acquirenti di materie prime secondarie.

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Inviato da Anonimo
il 05/06/08 @ 12:45
Napoli - Scintille tra Napolitano e la Lega Nord. "Basta leggere la relazione della commissione parlamentare sui rifiuti" dice il presidente della Repubblica commentando le dichiarazioni di alcuni esponenti della Lega, che interpretano la sua denuncia di ieri ("I rifiuti tossici di Napoli vengono in gran parte dal Nord") come un modo per scaricare le colpe dell’emergenza rifiuti sui "soliti cattivoni del Nord". Sono stati i giornalisti a sollecitare il commento del capo dello Stato facendogli osservare che alcuni esponenti leghisti si sono dipinti come i "soliti cattivoni del Nord" dalle parole pronunciate ieri. "Io sono venuto qui - tiene a precisare il presidente della Repubblica - per sollecitare soluzioni a Napoli, non soluzioni al Nord, di un problema che è determinato da varie componenti tra le quali anche quella del traffico di rifiuti tossici dal Nord". Napolitano ha risposto a una domanda dei giornalisti a Palazzo Serra di Cassano, sede dell’Istituto di studi filosofici, dove ha consegnato il premio "Francesco Saverio Nitti" ad Antonio Maccanico.

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Messaggio N°675 16-05-2008 - 21:32
Tags: Editoriali

Quando i Rom sono i nostri
di Marina Salvadore

Evoluzione a passo di gambero, corsi e ricorsi storici della barbarie cieca ed assoluta. La globalizzazione e la cultura televisiva con i suoi ipnotici messaggi subliminali, poi, che creano a catena sempre nuovi falsi bisogni, simboli prigionieri di fasulle libertà e licenze che fanno a cazzotti con il libero spirito e la dignità dell’uomo... E’ scoppiata la guerra dei poveri, amplificatasi sull’intolleranza e l'anarchia e manovrata nell’ombra dai soliti dittatori-vampiri che riempiono tronfiamente di se' il casellario giudiziario. Non abbiamo remore, seppur vergognandoci, di affermare che si faceva molta fatica, l’altra sera in tv, a distinguere i Rom del campo nomadi dagli assalitori, i “civili” residenti di Ponticelli, tanto erano simili… da crederli un’unica etnia. Non possiamo negare, infatti, l’evidenza della realtà sociale di Ponticelli dove la microcriminalità, la “guapparia”, l’inciviltà imperano, anche se non si vive in una baracca o in un furgone ma in un ghetto in muratura dell’edilizia popolare, laddove gli usi e costumi, lo stile di vita non si discostano troppo da quelli di coloro che tra la testa e le stelle hanno un cartone o un foglio di lamiera. “Gli zingari rubano! Bisogna cacciarli” urlavano scalmanati i capipopolo; quelli che, poi, stamattina sono andati a rubare tutto quanto (dagli elettrodomestici ai generi alimentari agli arnesi da calderaio e da scasso) abbandonato in fretta dai nomadi nel campo devastato e deserto lasciatosi alle spalle nella fuga da Sodoma e Gomorra, senza voltarsi indietro come la moglie di Lot. “Gli zingari sono sporchi!” gridavano i giustizieri di Ponticelli, ciechi alla monnezza di produzione propria e – come d’abitudine purificatrice con la medesima monnezza – avanti tutta con i roghi, la loro specialità! Il fuoco è democratico e non storce il naso davanti a monnezza alcuna: brucia solidalmente le lordure dei “civili” residenti di Ponticelli e quelle degli abusivi… anche se la mano cui il fuoco è costretto ad obbedire è sempre la stessa. “Gli zingari rubano i bambini!” ce lo siamo sentito dire sin da quando eravamo piccoli e soggetti a “rapimento” per le nostre ridotte dimensioni, desiderando diventare adulti in fretta per scampare al pericolo che ha terrorizzato tutta la nostra infanzia. Gli zingari con l’uomo nero, accomunati nella strisciante ideologia razzista, pronta ad attecchire le nostre anime candide e incorrotte e ad impartirci le prime lezioni sulle differenze etniche e l’orgoglio di schiatta, dimentichi di essere stati trattati come e peggio degli zingari, fuori dai confini del Mezzogiorno, per un secolo e mezzo di deportazione, diaspora meridionale, dopo il 1861. “Gli zingari rubano i bambini!” esattamente come la camorra li ruba - i "moschilli" - nello stesso quartiere di "casamento" ai civili coinquilini, per addestrarli al crimine ch’è ben più grave dell’accattonaggio o per schiavizzarli nelle prouderie di certi infamoni depravati e senza palle. Non si vuole qui procedere col finto buonismo irresponsabile cui ci hanno abituati certe squallide ed amorali amebe, autorevoli esponenti e sobillatori della politica e della società… non si vuole assolutamente giustificare la criminalità esponenziale di molti Rom, tristemente noti alle cronache ma se ne vogliono cogliere le similitudini con i più numerosi criminali nostrani che sono, davvero, gli ultimi al mondo a doversi presuntuosamente ergere ad esempio agli zingari nonché a divenire giustizieri divini di questi… perché, prima o poi, la cittadinanza sana di Napoli e provincia, quella afona, eternamente impegnata nel sottoscala dove l'hanno relegata a tenere in piedi la pericolante architettura di un’antica e nobile Civiltà, potrebbe, esasperata, insorgere contro questa turpe vajasseide e restituire in un'apoteosi finale agli “zingari autoctoni”, fratelli di sangue, pan per focaccia!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 9

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Inviato da Anonimo
il 17/05/08 @ 13:16
RIFIUTI: ANCORA CRISI, PIETRE CONTRO I POMPIERI NAPOLI - Pietre contro i Vigili del fuoco, cittadini esasperati, spazzatura che invade le strade, centinaia di cumuli dati alle fiamme e pompieri allo stremo. Si inasprisce ancora l'emergenza a Napoli e provincia. La protesta nei confronti dei vigili è accaduta la scorsa notte, a Barra, quartiere della periferia di Napoli. I vigili parlano di cittadini "che se la prendono anche con noi per il fatto che l'immondizia resta in strada". Sul posto era presente anche una troupe tv. "Non è la prima volta - dice un vigile del fuoco in servizio alla centrale operativa - che tentano di aggredirci e temo che non sarà l'ultima". I vigili stessi lanciano un appello: "Siamo allo stremo, non riusciamo a spegnere tutti i cumuli e, soprattutto, tutte le nostre squadre sono impegnate solo su questo fronte". Oltre 100 cumuli di immondizia infatti sono stati dati alle fiamme. A Napoli città come in periferia, nella zona vesuviana come in quella flegrea il fenomeno dei cumuli incendiati aumenta sempre di più. Interventi sono stati effettuati in città, in piazza Garibaldi, in via Stadera, al Vomero, a Fuorigrotta e in numerosi comuni della provincia come Casoria, Afragola, Boscoreale, Ercolano. Sono stati rimossi la scorsa notte i blocchi che per tutta la giornata di ieri alcuni cittadini, a Napoli, avevano creato in diversi punti della città spargendo immondizia in strada e rivoltando cassonetti. La città continua ad essere invasa dall'immondizia: cinquemila le tonnellate che giacciono lungo le strade. Cumuli enormi che ormai coprono, in alcuni casi, centinaia di metri. Nel pieno centro come in periferia la situazione non cambia. Se la produzione ordinaria si riesce in qualche modo ad abbatterla, sono le giacenze a rappresentare il nodo del problema: rifiuti non raccolti che ormai sempre più spesso scatenano la rabbia dei cittadini. Il sindaco di Casoria, comune della provincia di Napoli che conta oltre 80mila abitanti, sta valutando di chiudere le scuole visto il perdurare dell'emergenza. "I miei cittadini continuano a protestare - racconta il sindaco Stefano Ferrara - spargono immondizia in strada bloccando la circolazione lungo le strade principali e in questi giorni sono dovuto intervenire diverse volte per sedare proteste che sarebbero potute diventare espressioni di guerriglia urbana. Capisco la rabbia ma con la violenza non si ottiene nulla". "Spero che la situazione migliori - conclude - al momento ci sono lungo le strade 1600 tonnellate con una raccolta giornaliera di sole 104 tonnellate. Se la situazione non migliorerà sarà costretto a chiudere le scuole". I cumuli dati alle fiamme a Castellammare di Stabia (Napoli) hanno danneggiato anche la pubblica illuminazione tanto che nel rione Tavernola le strade ora sono al buio. Il primo cittadino di Castellammare, Salvatore Vozza, lancia un appello: "Basta roghi, incendiando i rifiuti si procurano danni alla salute a causa della diossina e si aggrava soltanto la situazione danneggiando anche le strutture della città". L'incendio appiccato ai cassonetti di via Don Minzoni, che si trovano alla confluenza con via Virgilio, infatti, spiega il primo cittadino "ha fortemente danneggiato il quadro Enel, posizionato a poca distanza, che alimenta la pubblica illuminazione dell'intera zona. Da via Raiola a via Pietro Carrese, da via Virgilio a via Don Minzoni, piazza Spartaco e traverse comprese, le strade resteranno al buio nelle prossime sere e notti". "Non si è ancora riusciti a quantificare l'importo dei danni - aggiunge il primo cittadino - ma sin da ora i tecnici del Comune spiegano che serviranno almeno alcuni giorni per il ripristino del corretto funzionamento dell'impianto".

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Inviato da Anonimo
il 17/05/08 @ 15:29
Ma come mai, visto la gravita' di questa questione che sembra non finire mai, come mai il nuovo governo ormai approvato da entrambe le camere si riunira' soltanto nella giornata di mercoledi' prossimo ?
Perche' non si e' gia' riunito ieri, per esempio, oppure la notte scorsa ?

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Inviato da Anonimo
il 17/05/08 @ 18:14
perchè è in carica quindi legittimato solo dall'altro giorno, dopo il voto di fiducia al Senato! Nembo Kid non è stato ancora eletto commissario speciale ;-)
marina

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Inviato da Anonimo
il 17/05/08 @ 19:45
Per quale motivo per ogni vergognosa emergenza napoletana bisogna ricorrere al Governo Centrale quando i napoletani non sono disposti a cambiare costumi e soprattutto non hanno voglia di insorgere contro il governo locale, eletto da loro? Nella monnezza ci hanno buttato la loro dignità! Se ne sono accorti? Sono stufo di vedere i miei concittadini piegarsi ancora al vittimismo, chiagnendo e futtenno, e sono pienamente d'accordo con il giudizio di Megaride sui Rom di casa nostra!
Carmine

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Inviato da Anonimo
il 17/05/08 @ 21:40
Incomincio col dire al signore che si lamenta che il nuovo Governo "non è ancora intervenuto" che queste cose dove dirle al Governo Prodi che in TV ebbe la sfrontatezza di dire che in 24 ore avrebbe risolto, ma queste cose dovrebbe gridarle a Jervolino e Bassolino, i veri responsabili di questo sfacelo: non so come non siete ancora scesi in piazza a pretenderne le dimissioni. Per i rom ha ragione Marina, però di già che purtroppo abbiamo già i nostri criminali non mi sembra il caso di importarne di altre etnie. Ogni Paese si riprenda i criminali suoi che noi già non riusciamo a tener testa ai nostri: non è razzismo, che il razzismo non c'entra assolutamente, è questione di semplice buon senso.
Maria

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Inviato da Anonimo
il 17/05/08 @ 22:38
Brava, Maria! Non so se ridere o piangere...avrete visto tutti in tv le ultime immagini sulla valanga di monnezza che ricopre Napoli in questi giorni...un'apoteosi di monnezza!!!... Ebbene, il solito assessore comunale all'Ambiente, discepolo del "signor NO" Pecoraro Scanio, ha indetto per domani la "Domenica Ecologica" con tanto di blocco stradale dalle 9,00 alle 13,00!!!....E' lo stesso che ha decretato, durante il picco di emergenza monnezza scorso, il DIVIETO DI FUMO nei parchi e giardini pubblici!!!
Non aggiungo altro.

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Inviato da Anonimo
il 17/05/08 @ 23:33
Io so' chill ca se dummannava pecche' o Guvierno nunn e' intervenuto ancora...... L'aggio addummannato pecche' aggio paura ca fino a mierculeri' ca' ci abbruciano pure a nuie. Chesta e' una emergenza...oppure me sto' sbaglianno ?
Statev bbuon

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Inviato da Anonimo
il 18/05/08 @ 00:53
te putisse pure presenta', 'o frate!

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Inviato da Anonimo
il 18/05/08 @ 01:12
L'Assessore forse vuole vincere il premio per "la migliore barzelletta" della Settimana Enigmistica? Si vergognasse di come ha contribuito a rendere invivibile la bellissima Napoli!
Maria

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Messaggio N°667 08-05-2008 - 16:02
Tags: Editoriali

Antropologia sùdicia
di Marina Salvadore

E’ singolare come noi napoletani siamo stati presentati al mondo, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento all’affermarsi in Italia della teoria razziale del Lombroso sull'inferiorità del Mezzogiorno, amplificata dal Niceforo, principale divulgatore della teoria della “Razza Maledetta”: una razza sottosviluppata… clonata molto maldestramente dal cercopiteco, il cui unico progresso evolutivo si arresta ahinoi allo stadio dell’umanoide. Non ci viene in aiuto neppure la maschera della Commedia dell’Arte adusa a rappresentarci da allora: Pulcinella, sempre pronto a soddisfare l’appetito vorace di spaghetti e quello sessuale-volgare, fatto di parole, chiacchiere e allusioni lascive ma privo di “funzione” per Colombina… anche se Pulcinella è, in realtà, una maschera molto più antica e connotata molto diversamente, carica di riferimenti filosofici e spirituali . Pazienza! E’ nell’immaginario collettivo, grazie anche ai luoghi comuni postumi all’Unità d’Italia, il “napoletano” caro all’Antropologia Criminale piuttostochè all’Antropologia Culturale; quella che si diparte, per noi, da li rami de li sommi padri greci! Napoli è quindi il “Pianeta delle Scimmie”: il napoletano suscita ilarità, divertimento, soprattutto quando i visitatori dello zoo gli lanciano generosamente noccioline e banane attraverso le sbarre della gabbia, fotografando e commentando come e quanto gli occhi, le mani, i capezzoli di quelle scimmie siano incredibilmente simili a quelli degli “umani”… Oibò! Inammissibile, sacrilego, per gli umani civilizzati dell’Altra-Italia! Allora, ecco che intellettuali e “giornalai” di regime rimarcano e rilanciano il “divertente” ed ammuffito folklore sùdicio . Non l’han fatto i quotidiani locali (sì… anche a Napoli abbiamo la “stampa”, peraltro antichissima. Il primo a “tirare” una policromia a quattro colori, pensate un po’, fu il principe di Sangro di Sansevero) ma ci ha pensato il Corriere della Sera ad enfatizzare, come negli ottocenteschi feuilleton del Grand Tour, la notizia: “… nel quartiere Fuorigrotta - Pubblicità con seni prosperosi, traffico rallentato a Napoli - Tantissimi automobilisti fanno frenate improvvise oppure soste troppo prolungate per dare una occhiata” Il titolo a caratteri grandi di stampa ridonda di morbosità indotta ma il testo, poco più di un trafiletto, spegne nell’inutile cronaca di un fatto privo di interesse ogni sordido clamore: “fotografie di seni prosperosi coperti solo dalle mani di una modella su quattro maxi cartelloni pubblicitari, che si estendono per una ottantina di metri, stanno creando non pochi disagi alla circolazione stradale. Tutto ciò accade a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta dove da qualche giorno, come riferiscono i residenti, tantissimi automobilisti fanno frenate improvvise oppure soste troppo prolungate per dare una occhiata alla pubblicità. Le foto sono utilizzate per la campagna promozionale di una compagnia di navigazione nazionale.” A riguardo, perché non scrivere, invece, del dramma del logorio della pubblicità selvaggia che, nel caso specifico, incombe come una gigantesca pressa in capo ai cittadini intesi ormai solo quali “consumatori”? Perché non sottolineare che i vari divieti posti dall’etica di chi è alla guida di un veicolo e, spesso dal Codice, circa l’uso del telefono cellulare, la somministrazione di alcolici, il fumo di sigaretta, l’assenza della cintura di sicurezza… sono poi vanificati dall’improvviso pericolo non segnalato di queste monumentali barriere architettoniche che con la velocità del fulmine, svoltato l’angolo del tipico violetto napoletano, ti piovono addosso, annientandoti , in un poltergeist… un tornado di PSYCO-PUBBLICITA’? …e solo per annunciare al cercopiteco napoletano che L’Etna ed il Vesuvio sono da oggi più vicini, come le immaginifiche tette del tabellone, nuovo glifo araldico dell’antico Regno delle Due Sicilie ! Certamente, questa nomea di “sottosviluppati” ce la portiamo appesa al collo da immemore tempo e molta confusione continua a produrre nel relazionarci con altri mondi, definiti “civili”. Non se ne sa più nulla: giornali e televisioni non ci aggiornano da più di una settimana sul dramma che sta vivendo nella ridente “city”padana di Basiglio quella sventurata famigliola di “sùdici”cui hanno strappato i figli, credendoli sessuofobi in erba, per via di un disegno rinvenuto sotto il banco di scuola della piccina di nove anni che raffigura la bimba ed il suo fratellino dodicenne impegnati in un rapporto incestuoso, con il motto: “…X fa sesso con suo fratello Y per 10 euro”. Al 30 di aprile erano già 58 giorni di “confino politico” dei due bambini in strutture semi-penitenziarie e semi-rieducative per infanti. Pare siano ancora colà reclusi – lungaggini della burocrazia – nonostante la dichiarazione spontanea di una mamma autoctona che ha riferito essere la propria bambina padana l’autrice del disegno, per la quale – stranamente – non sono stati adottati gli stessi provvedimenti “restrittivi” e la psicopedagogia nonché la pubblica istruzione e magistratura locali non sono insorte con ugual raccapriccio, trattandosi di figlia del “popolo eletto” o “d’elite” della metropoli di Basiglio (che manco figura nelle cartine geografiche) ERGO bambina di “non sottosviluppata” e “civile” famigliola dove le intenzionali locuzioni “fare sesso”e “a pagamento” solitamente imputabili a linguaggio ed espressività da ADULTI e “SCAFATI” non hanno minimamente indotto insegnanti, preside, assistenti sociali e magistrati, a preoccuparsi della moralità e delle abitudini del nucleo familiare della piccola autrice di quel “capolavoro” poco artistico e… tanto inquietante!… Due pesi, due misure. Da sempre. Dagli esordi della teoria della Razza Maledetta, fatta di dolicocefali e brachicefali, di nord e di sud, di “Civilizzati” e “Selvaggi”... di “SottoSviluppati”… e, mi si perdoni la volgarità - ma quando 'ce vò... ce vò - nella categoria dei cercopitechi, l'ancor più meridionese e abominevole specie di “Sviluppati Sotto”!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da Anonimo
il 09/05/08 @ 23:49
Di quella mega immagine pubblicitaria a Fuorigrotta ne ha parlato anche il TG3 Campania.
Io mi domando se quei cartelloni sono stati affissi solo a Napoli o anche in altre citta' italiane. Se fosse cosi'.....sarebbe molto grave, o sbaglio ??
Condivido con Marina il domandarmi perche' non sono stati presi provvedimenti "psico-terapeutici" per l'altra bambina la cui mamma ha dichiarato essere la vera autrice del disegnino "porno"
E intanto la vita continua e adesso tutta l'attenzione mediatica e' concentrata sugli MMS erotici inviati dal noto cardiochirurgo Marcelletti ad una tredicenne.....
e la vita continua....
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 10/05/08 @ 00:55
Nella vicenda Marcelletti, la tragedia nella tragedia è che tanti bambini in attesa di trapianto... sono stati preordinatamente condannati...ben prima del loro mago-curandero! Mi metto nei panni dei genitori di quei bambini e, di fronte all'evidenza, anche se Marcelletti fosse Barbablù non ne richiederei la sospensione dall'Albo professionale... lo metterei ai "domiciliari" in sala operatoria!
marina

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Messaggio N°663 30-04-2008 - 21:22
Tags: Editoriali

Echi di "cronica"
di Marina Salvadore

"UN VISCO PER L'ESTATE"
E’ veramente inqualificabile, folle, l’ultima zampata giustizialista del dittatore Visco, alter ego del Padoa-Schioppò-il-generale-Speciale. La VISCATA che sigla la fine di un’altra epopea giacobina sul suolo nazionale è consistita nella pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi 2005 di TUTTI i contribuenti italiani sul sito dell’Agenzia delle Entrate, consultabile da chiunque, soprattutto dal classico spione “vicino di casa” d’ognuno, dai parenti-serpenti che vogliamo tenere all’oscuro dei fatti nostri, ancorché – con gravissimo pericolo per i dichiaranti benestanti e addirittura ricchi – consultabile da criminali: ladri e mafiosi, dediti a rapine, sequestri di persona e richieste di pizzo! Nel pomeriggio, l’ignaro Garante della Privacy, caduto dal pero (evviva…evviva… questi sono i pregi della comunicazione interministeriale…ma non s’erano inventati anche un Ministero per i rapporti con il Parlamento?), ha sospeso solo nel pomeriggio con provvedimento la pubblicazione in rete… troppo tardi: il sito era già scoppiato per l’abnorme numero di accessi. L’ADOC consiglia ai contribuenti italiani di chiedere il risarcimento dei danni, tenendo anche conto che sui modelli cartacei compilabili della dichiarazione non è mai preventivamente stampigliata la richiesta di autorizzazione alla divulgazione dei dati personali ma io oserei ancor più: chiederei la condanna dei vertici del M.E.F. e del Dicastero Finanze, dell’Agenzia delle Entrate oltrechè per PROCURATO ALLARME, per istigazione al crimine e concorso esterno in associazione mafiosa (non è forse il reato per il quale, innocente, il prefetto Bruno Contrada che ha tutelato per lunghi anni la sicurezza pubblica è, ottantenne, in galera?). Accade anche che l’autoritario Visco, rosso come i libri-rossi del suo antico predecessore Reviglio, offeso dal provvedimento del Garante, sia andato cianciando in giro che in omaggio alla “trasparenza” in tutti i Paesi del mondo sono resi pubblici i redditi dei contribuenti… già, correttamente, basta andare in qualsiasi ufficio locale delle Entrate, prendere il numerino e mettersi in fila al front-office motivando all’operatore la richiesta, dopo aver declinato, peraltro, le proprie generalità…. eppure, qui casca l’asino, poiché Visco sembra aver dimenticato, in quest’orgia riformista- libertaria che fa a cazzotti con la tutela della Privacy, il polverone che sollevarono Prodi e il Consiglio dei ministri (del quale Visco e Padoa-Schiappa erano i leaders indiscussi) nei confronti di quella decina di tipici “impiagati” statali dell’Agenzia (che leggono Novella Tremila e guardano Il Grande Fratello) che avendo accesso con password, per motivi professionali, all’Anagrafe Tributaria, andarono a curiosare ingenuamente sulle proprietà ed i redditi dichiarati dal neoeletto castellano bolognese Prodi ed altri idoli del teatrino della politica e dello spettacolo, la Ferilli, Totti… eccetera. Questi “impiagati” subirono perquisizioni della Finanza in casa, procedimento disciplinare… insomma passarono davvero un brutto e lungo momento e furono additati in tv e sui giornali come criminali terroristi… tant’è vero che per alcuni si postulò la fantascientifica ipotesi – suggerita da Prodi e dallo stesso inossidabile Visco – di collaborazione con i “servizi” deviati. Memoria corta, signor Visco?

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

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Inviato da Anonimo
il 01/05/08 @ 12:08
Ma va là, Visco, che sistema è mettere alla gogna quelli che dichiarano i redditi e ci pagano su le tasse? Non predicavate, invece, la lotta all'evasione? Sono quelli, i nomi degli evasori da sputtanare in rete! Eppoi, non regge questa storiella della "trasparenza" e della "democrazia", applicata in tutti i Paesi civili e nella scimmiottata America: non hai sentito, di recente, dei licenziamenti ed arresti di quelli che, in campagna elettorale, hanno spulciato tra i redditi di Obama e della Clinton?
Daniele

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Inviato da Anonimo
il 02/05/08 @ 13:35
Aggiornamenti da IL GIORNALE edizione odierna (Fatta la Legge gabbato lo Santo)... Milano - I redditi degli italiani rimangono in rete e sono ancora consultabili: grazie a Emule, un sistema di file sharing in peer to peer, si può accedere alle dichiarazioni dei contribuenti relative al 2005 impostando una semplice ricerca da un qualsiasi motore, aggirando così lo stop imposto dal Garante della privacy alla pubblicazione on line decisa dall’agenzia delle entrate. L’operazione è estremamente lineare grazie a un sistema di link che accompagna il navigatore fino a scovare l’elenco della discordia. Infatti risulta che molti patiti della Rete, subito prima dell’altolà del Garante, hanno provveduto a copiare i redditi dal sito dell’agenzia delle entrate e adesso è praticamente impossibile tornare indietro. Dati, nomi e imponibili rimangono disponibili nella rete. Consumatori La questione, che ha sollevato una ridda di polemiche e diviso gli stessi italiani, continua a tenere banco: e, nelle ultime ore, è arrivata anche la presa di posizione dell’Adiconsum, associazione dei consumatori. Rendere note le dichiarazioni dei redditi degli italiani è stata "una scelta giusta, ma realizzata male - dice il presidente Paolo Landi -: i colpevoli di questa grande superficialità burocratica non possono restare a gestire un servizio così delicato". Per l’Adiconsum, considerando il rischio di truffe basate sul furto di identità, è ora "indispensabile un appello da parte delle istituzioni ai vari motori di ricerca su internet e a tutti coloro che hanno registrato i dati dell’agenzia delle entrate a evitare di rimettere in rete" le informazioni che erano state diffuse. Anche se si tratta di "una scelta di trasparenza che possiamo condividere" dice Landi, l’Adiconsum "condivide la decisione dell’Autorità della privacy per aver interrotto e sospeso questa applicazione".

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Inviato da Anonimo
il 04/05/08 @ 08:15
Visco: ultimo schizzo d’odio Maurizio Blondet Visco ha commesso un atto illegale. E’ sub-ministro di un governo uscente, sconfitto dal voto. La pubblicazione delle liste dei contribuenti è un atto dirompente come un attentato da brigatista rosso, una manifestazione di odio verso i cittadini. La fiscalità usata come un’arma disciplinare, un attrezzo di tortura di punizione.

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Messaggio N°644 05-04-2008 - 14:23
Tags: Editoriali

AH!L'ITAGLIA!
di Marina Salvadore

Non cedo alla seduzione della pubblicità che propone nuovi eroi e martiri… preti spogliati e predicatori dall’occhio vitreo del serpente. Non sopporto lo stile Vintage della politica in questa campagna elettorale: pullover di lana tarmati ma rilavati col Perlana! Tra un lifting e l’altro i soliti vecchi mostri papponi si rituffano nella stessa minestra, sulla stessa torta ammuffita, calzando guanti di lattice anti-impronte. Il nuovo corso avrebbe previsto facce nuove e mani nude. Ciò ch’è più triste è che a pretenderle doveva essere il Popolo Italiano, rimasto invece silente, annoiato e “comodamente anarchico”… del resto, la pagnottistica e quieta anarchia è suggellata dall’impossibilità del Popolo di scegliere i propri rappresentanti da mandare in Parlamento. Si ha la netta sensazione che la Nazione – quella che i politicanti insistono nel chiamare volgarmente “Paese” – sia una pura astrazione dal suo Popolo così ridotto a Popolazione: parassiti e amebe su fauna e flora di quel che era il “giardino d’Europa” ed è, attualmente, la “discarica d’Europa”, governata da vecchie zoccole, bisce e ragni pelosi, di nuovo scesi in una finta competizione elettorale. Che siano di centrodestra o di centrosinistra non se ne coglie la differenza, talmente si assomigliano nell’arte di praticare la Partitica, dimentichi della Politica… come in un' eterna partita di derby nel campionato di calcio. Negli ultimi decenni italioti, l’Italia s’è lasciata defraudare di tutte le sue peculiarità sovrane. Con la scusa del Mercato Comune, dell’Europa; concetti sovraccarichi di falso progressismo, di globalizzazione, di italiano o italico non resta più niente: svenduta quando non regalata la nostra identità, insieme alle nostre eccellenze. Si è cominciato con i marchi alimentari più importanti, dalle acque minerali alla pasta ai caseari ai dolciumi quando il “doc” non era ancora d’obbligo e il “dop” manco esisteva. Quelle nostre glorie nazionali, da lungo tempo, sono ora prerogativa di gruppi, perlopiù francesi o svizzeri. L’Italia era naturalmente una Nazione a vocazione agricola e turistica. Dagli anni 60 in avanti l’edilizia e l’”industrietta” hanno massacrato il territorio con il mai cessato impegno, tutto politico, di rubare terreni all’agricoltura per renderli grottescamente edificabili, in un’eterna “riminizzazione” che ha finito, come una slavina, col divorare le coste e ad ammazzare anche l’economia marinara, con ulteriori botte anche al turismo…il Ministero Turismo e Spettacolo fu addirittura abolito… A parte la disgrazia successiva dell’Euro, del moltiplicarsi degli enti locali, eccetera, se ora ci ritroviamo così poveri è perché non produciamo più quanto necessita al nostro fabbisogno e quanto all’estero era delle nostre specialità enormemente gradito: importiamo tutto… dalle banche nordeuropee ai pomidoro e aglio e frutta cinesi. Restituire l’Italia all’Italia; questo dovrebbe essere l’impegno di una serie campagna elettorale e di un Governo fine a se stesso! Tremo per le sorti dell’Alitalia, ultima nostra gloria nazionale, autentica eccellenza. Gli “scazzi” di Alitalia non sono una novità degli ultimi mesi: l’affondamento della compagnia di bandiera è iniziato molti anni fa ed in perfetto stile all’italiana, quando presero a moltiplicarsi le pregiate scrivanie dirigenziali per le cariche politiche e amministrative, le consulenze e quanto altro, a danno del qualificatissimo personale operativo che, composto da specialisti altamente qualificati e addetti ad un servizio altamente professionale, fu letteralmente schiacciato dal peso di tutte quelle scrivanie eccellenti.Si preferiva pagare profumatamente le poltrone di una pletora in progressione geometrica di raccomandati eccellenti piuttostoché ampliare e remunerare l’organico operativo, unica eccellenza della compagnia poi detta “di bandiera”. Una bandiera, come quella nazionale che non garrisce più al vento, ch’è diventata una mappina con la quale mani zozze continuano ancora a pulirsi il grasso della sugna che cola. Anche in questo caso il Popolo Sovrano se lo prende in quel posto, non godendo di potere decisionale. Si sono lanciati referendum dei più disparati… sui più disparati temi, allora perché non aggiungere un’altra scheda il 13 e 14 aprile a quelle previste per la salita al soglio pontificio dei soliti vecchi papponi? Perché non lanciare un referendum su ALITALIA, chiedendo agli italiani se e come intendono salvare la compagnia? Trattandosi di aviazione la si potrebbe gestire ministerialmente con la DIFESA, area aeronautica, prevedendone un settore civile, così come dalle FINANZE dipendono l’arma della GdF ed i civili…Oppure, la si potrebbe rendere PUBBLICA mediante sottoscrizioni azionarie di cittadini italiani residenti…Oppure, risanarla attraverso i milioni e milioni di euri risparmiati abolendo le Regioni e richiedendo il risarcimento danni ad amministratori pubblici e privati che, pagati a peso d’oro per anni, hanno fallito le loro “mission”, nel pubblico e soprattutto nel privato!
"RIALZATI ITALIA"?... "SI PUO' FARE"? ..ma.. FACITEME 'O PIACERE... seh...seh!!!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 4

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Inviato da Anonimo
il 05/04/08 @ 15:51
parli di abolizione delle Regioni...ma non si dovevano elimare le provincie?
Lello

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Inviato da vocedimegaride
il 05/04/08 @ 15:58
Le Regioni.... ESEMPIO LAMPANTE NE E' LA REGIONE CAMPANIA... sono le più potenti aspirapolveri di fondi milionari. Ciononostante sono, come un tentacolo della piovra del governo nazionale, molto distanti dalle popolazioni che "dovrebbero" amministrare. Se c'è un governo nazionale, che senso ha la ripartizione in tanti altri piccoli parlamenti? La PROVINCIA ed il COMUNE sono molto più interattive con le realtà territoriali che amministrano.

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Inviato da Anonimo
il 06/04/08 @ 01:07
Marina dovrebbero farti sindaco di Napoli, come minimo.
Espedito

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Inviato da Anonimo
il 06/04/08 @ 13:17
Grazie di cuore per l'incitamento ma la penso come il vescovo di Pompei: - Anatema del vescovo di Pompei: i politici uno schifo, solo inganni I politici? «Una schifezza sociale». Perché? «Perché nessuno meglio di loro sa ingannare ».
Parola di monsignor Carlo Liberati, arcivescovo-prelato di Pompei.

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Messaggio N°627 22-03-2008 - 01:41
Tags: Editoriali

Pasqua di pietra
di Marina Salvadore

Buona Pasqua, Daniela! Sia per te Pasqua di Resurrezione e, per conseguenza, risorgano con te gli UOMINI che al pari di un’ amazzonica vedova nera trattieni tra le otto zampe pelose che la Giustizia ti donò con una toga: nera, anche quella!… nera come il lutto, come il saio e il cappuccio dell’arciconfraternita del SS.Crocifisso nella processione dei MISTERI del venerdì santo di Sessa Aurunca… nera come la notte più nera e disperata, carica di tribolazione, prima dell’esecuzione di una condanna a morte.
Ho cercato di te immagini in internet: volevo guardarti in faccia… conoscerti, studiare le pieghe del tuo volto… indagare il tuo sguardo, la tua bocca… non so se hai le carnose labbra generose delle donne del Sud o se il tuo sorriso somiglia al ghigno di una fessura da salvadanaio… non conosco la luce del tuo sguardo, per capire se guardi o VEDI… Non so nulla di te, a parte il fatto che sei una donna. Come me!… Allora, mi chiedo se “senti”, se percepisci come me, facendo lavorare all’unisono i due emisferi cerebrali – peculiarità divina di sole noi femmine – in ogni emanazione della tua personalità… della tua autorevolezza siglata da un titolo, da un freddo prefisso che precede il tuo nome di fronte alla plebe che amministri, autorizzata dal dio laico che… a differenza del Grande Giudice DIO… non pesa i cuori e l’anima sulla bilancia della Giustizia ma, unicamente, la RAGIONE dell’uomo… troppo spesso invalidata perché sedotta dall’intelletto del DIAVOLO.
Un grand’Uomo dopo Gesù Cristo, un tal Karol Wojtyla… operaio e cavatore di pietra in Polonia… un bel giorno, pregando DIO per tutti noi fu illuminato nell’estasi – ch’è propria dei semplici, più cari al Signore – e dichiarò che “DIO E’ FEMMINA”, rintracciando nella massima ESSENZA dell’uomo… nel suo più alto giudice… quel potere di CARITA’, COMPENETRAZIONE, PIETAS, che appartiene SOLO alle donne… dalla più “carnale” Maria Maddalena alla più elevata Vergine Maria. Ciò, ad indicare… l’umile Karol del più sperduto paesucolo della Polonia, cresciuto a patate lesse ed a patate arrosto… che la DONNA non è solo l’”AVVOCATA NOSTRA” Maria ma è anche IL GIUDICE… poiché Ella, con il suo cuore e la sua anima materna… creatrice, fattrice… è la SOLA detentrice di CONSAPEVOLEZZA. PURA! Perché la donna che sa essere diabolica più di quel meccanismo semplice, idraulico, ch’è il maschio… ha sviluppato coscienza tale da decidere se essere sedotta o meno dal demonio. Soprattutto, sa come essere diabolica col Diavolo, per liberarsene!… Sarà per via di quel marchio atavico della famosa mela di quel lontano giorno nell’Eden. Non ci è dato saperlo. Certamente, con la sua repentina calata agli Inferi del Peccato, Eva si è riscattata con slancio dinamico… quasi rimbalzando sul fondo del barile… ed ha preso coscienza dei suoi demoni… ma anche dei suoi angeli… dei suoi “DEVA” costruttori, dell’anima del mondo! Ha partorito, è vero, con dolore per millenni…. ma ha pagato il suo debito: la MADRE, la fattrice, l’avvocata… la quintessenza del DIO misericordioso… si è liberata delle sue parti di argilla… ha conservato il SALE della SAPIENZA ed è divenuta LUCE di SAPIENZA: AMORE! Amore e motore dell’Umanità.
Di te, ripeto, non ho trovato immagini in internet e sono anche curiosa di scrutare il tuo volto ma… so che sei una DONNA, Daniela, e vorrei comprendere di te molte più cose di quelle che vorrebbe interpretarne il collegio difensore di Bruno Contrada. Vorrei capire cosa si agita nel tuo cuore quando assisti al dramma di un Uomo, alla sua agonia… Quando sai che dipende da te porgergli, come al Cristo in croce, la spugna imbevuta d’acqua per dissetarlo… ed invece sadicamente, come il centurione romano, gli porgi l’aceto e lo trafiggi al costato con la lancia, per farne cessare i palpiti ansimanti, sordi stantuffi, dei polmoni oppressi dalla crocifissione e dal peso di quel corpo che vuol vincere, testardo, la gravità… forse perché il suo rantolo ti martella i timpani, il cervello, la coscienza. Nel tuo silenzio agghiacciante, nella tua indifferenza burocratica, tra le tue braccia di marmo, sul tuo petto togato un vecchio Gesù Cristo che avrebbe tanto da insegnarti… da esserti Rabbi… Maestro nella vita e nella professione… sta MORENDO. E tu osservi, asettica, imperturbabile… non un sussulto non un moto involontario. Anche sulla croce di quel vecchio c’è scritto un I.N.R.I…. Sai che vuol dire? No, non tacciarmi di fanatismo religioso… I.N.R.I. vuol dire che le INIQUITA’ NON RESTERANNO IMPUNITE…. E, solo DIO ch’è il più alto GIUDICE, saprà decidere dell’uomo che stringi tra i faldoni della burocrazia, sulle ginocchia dei tuoi superiori; tra le leggi fatte dagli omuncoli e la giustizia applicata a seconda delle stagioni del potere.
Non c’è una tua sola immagine in internet, su un giornale… cara Daniela… ma hai conquistato la celebrità e ti auguro fulgidi successi, come fulgidi sanno essere i fatui e vanesi capolinea terreni. Sei talmente importante che… persino nella Via Crucis di Benedetto XVI al Colosseo, in questo venerdì santo di passione, in mondovisione, hanno parlato di te – ti ho riconosciuta - commentando ad una stazione l’applicazione della Giustizia del tuo collega ed alter ego Pilato.
Buona Pasqua, Daniela Della Pietra!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

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Inviato da Anonimo
il 22/03/08 @ 12:36
Non aggiungo altro, sottoscrivo.
Maria Venera

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Inviato da Anonimo
il 22/03/08 @ 14:07
Mi unisco per un pensiero amoroso verso Bruno Contrada.
Signo Giudice, ascolti il suo cuore che non può dettarle tanta cattiveria.
Ambra

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Inviato da Anonimo
il 25/03/08 @ 02:02
vorrei leggere nel tuo cuore giudice Della Pietra e vorrei sapere se sei mamma, zia, sorella. Sicuramente sei figlia.. allora, comportati da figlia e cerca per un momento di mettere tuo padre al posto di Contrada. Si dice "do ut des".
Mario

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Messaggio N°619 16-03-2008 - 14:58
Tags: Editoriali

La Cina è vicina
di Marina Salvadore

Si fa presto, cari italioti, a chiedere al Governo di non partecipare, per protesta, alle prossime Olimpiadi in Cina, ritirando squadre ed atleti. Ci si dimentica, sull’onda emotiva elevatasi dai gravi fatti del Tibet – peraltro non nuovi ma staticamente in emergenza umanitaria continua da lunghissimo tempo – che proprio chi è al governo tuttora, nella passata campagna elettorale eppoi, ancora amplificando il concetto de “La Cina è vicina”, nel settembre 2006 con un’inutile carnevalata sul territorio giallo, ridondante di tutto il seguito imprenditoriale e politico italiano, stringeva mani e affari con terribili kapo’ dagli occhi a mandorla, per il ridicolo rilancio di un’economia italiana già defunta ed imbalsamata da anni! Ben prima di quel "prete spogliato" di Prodi anche il vicere’ campano Bassolino – stessa “squola di pensiero” – con un seguito immane di zombies rigenerati dai sepolcri imbiancati dell’imprenditoria napoletana (questa, defunta almeno dal 1861) invadeva la Cina, stringendo anche lui mani e… non si sa bene quali “affari” produttivi per il vicereame, già invaso e ulteriormente devastato, dopo i Savoja, dai cinesi. Da questo foglio abbiamo più volte trattato del profetizzato “pericolo giallo” e, certamente, da buoni “affricani” – come ci definivano i piemontàrd 150 anni fa – scevri da ogni forma di razzismo. Semplicemente, l’attualità sui temi che ci stanno a cuore quali i diritti umani e quelli degli animali, le nostre misere condizioni economiche ed il nostro patrimonio identitario ulteriormente sconvolti da certi usi e costumi dei nuovi invasori cinesi, a cominciare dalla loro MAFIA, ci segnalavano cose orripilanti che avrebbero meritato la censura mondiale, l’embargo; insomma una misura concreta di autorevole fermezza politica che – caso strano – l’occidente con i suoi governi evoluti non ha lesinato ad altri paesi e popoli meno pericolosi e molto più piccoli della sconfinata Cina. Abbiamo trattato e MAI DIMENTICATO delle neonate cinesi, milioni, partorite e gettate in strada a morire con ancora il cordone ombelicale attaccato al cielo d’oriente, dei detenuti cinesi usati come fornitori di organi vitali per trapiantati occidentali a bassissimo costo nelle cliniche a sette stelle dei mandarini… abbiamo detto di interi borghi contadini con la gente dentro, dei quali hanno cancellato la geografia e la vita per deportarne greggi come barboni altrove, soltanto per divergere il corso del grande e fertile fiume giallo con una pericolosissima diga che provocherà futuri disastri eco-ambientali… degli orsi vestiti di una gabbia su misura, attaccati con un grosso ago infilato nell’addome ad una perpetua ricarica automatica di bile, miracolosa per certi farmaci fuorilegge… dei cani scuoiati vivi al mercato per farne pelliccette per i capi più trandy dei nostri stilisti e di quelli vivisezionati nelle cucine dei celebri ristoranti (anche nelle nostre città) laddove i N.A.S. dei Carabinieri impallidiscono quando ci vanno per controlli!… Abbiamo scritto dei tanti piccoli schiavi di 7… 8 anni, che lavorano 18 ore al giorno nei sottoscala dei mille e mille laboratori clandestini sul nostro suolo, colà sopravvivendo, senza mai vedere la luce del sole… dei tanti piccoli artigiani nostrani che hanno dovuto chiudere l’attività perché fagocitati dalla perversa “industriosità” non fiscalizzata dei cinesi di cui prima, con un occhio particolare – tra l’altro – all’elevata letalità di materie prime usate nella produzione di capi d’abbigliamento, calzature, cibi, farmaci e “belletti”. Le antiche glorie del porto di Napoli, grazie all'amministrazione bassoliniana, gettate nella monnezza, ora che il Porto è gestito dai cinesi ed i napoletani vi lavorano da schiavi "camalli", nel più felice connubio criminale che Polizia e GdF faticano ad arrestare. Ma il governo italiano è cieco: fa le sue belle moratorie umanitarie contro la pena di morte e non sa che in Cina è richiesto ai familiari dei giustiziati, il costo della pallottola adoprata nell’esecuzione della pena! Ora, fingeranno di schierarsi dalla parte del Dalai Lama, ma solo perché Sua Santità, in virtù della sua fede autenticamente pacifista, animista – come Gandhi, del resto – gli ha tolto il sassolino dalla scarpa, non essendo Egli autorizzato dal suo Bodisattwa a chiedere il boicottaggio delle Olimpiadi o altre misure concrete di reazione o di offesa al nemico. Magari, però, il Dalai Lama – nella sua qualità di Uomo del Tibet e non di Spirito Incarnato – confida sommessamente nell’aiuto di qualcuno… di quelli cui ha dispensato amicizia, bene, pace. In dicembre il Dalai Lama non è stato neppure ricevuto in forma ufficiale dai nostri evoluti, civili, umani “politicanti” di sinistra e di destra… che se la facevano sotto per le eventuali ritorsioni del governo cinese. Vergogna! Dopo tutto ciò, credete voi, ingenui e cazzimmisti italioti, che qualche occidentale “evoluto” si premurerà di prendere posizione contro quell’orribile Impero alieno che è la Cina? Le Olimpiadi sono, sin dall’antichità, il più bel simbolo della concordia tra i Popoli: ad Olimpia, per l’occasione, si sospendevano anche le guerre in corso… Gli atleti, poi, sono ancora quelli del “mens sana in corpore sano”… o sono anche loro prodotti dell’economia nazionale? Ecco, al di là di squallide vicende di doping e sponsors, ci vorrebbe un miracolo prettamente laico: che siano tutti gli atleti del mondo a ritirarsi dalla competizione! Utopia pura anche questa? Sì, lo ammetto! Gli sponsor, collegati all’economia, non perdonano! Allora, chiedo scusa a Gesù Cristo anche se non ve n’è bisogno poiché Egli è uno dei Grandi Bodisattwa reincarnatisi in questa “Umanità”... mi sa che il permesso dovrò chiederlo al Santo di Legge, Pietro... e mi prendo un intervallo dal mio monoteismo, facendomi momentaneamente buddista. Così facciano, s’è vero il battesimo di Carità di ogni monoteismo, tutti i Cattolici, gli Ebrei ed i Musulmani. Siamo o non siamo “spiriti guerrieri”, abituati al sangue e specializzati proprio in guerre di religione?
Ovvio, per i più stretti osservanti, se il Dio Danaro acconsente... se la "solidarietà" come l'intendono è pagante!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da Anonimo
il 16/03/08 @ 21:26
Nessuno può dire di non sapere, ma tutti si girano dall'altra parte: quello tuo è un discorso politicamente scorretto, cara Marina, e poi ti meravigli di quello che ti succede? Guardi tanto orrore e ne scrivi, ti occupi del povero Contrada, del povero Gianni Grassini e dei tanti poveracci senza giustizia che affollano questo povero mondo: grande cuore, grande slancio che ti fa onore e del quale Dio, solo Lui, ti darà la giusta ricompensa.
Maria

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Inviato da Anonimo
il 16/03/08 @ 21:34
cara amica Maria, non è il cuore a comandarmi ma... la mente: ho la certezza empirica che siamo solo di passaggio su questa Terra e che il nostro compito sarebbe quello di migliorarla... ad ogni meteoritico passaggio. tutto qui
marina

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Messaggio N°615 12-03-2008 - 20:37
Tags: Editoriali

COMPATRIdiOTI
di Marina Salvadore

Non credo alle favole ma alla fantapolitica, sì! L’altra sera, 8 marzo di festa commerciale comandata, quelle finestre spente degli hotel Continental, Vesuvio, Royal, affacciate su Megaride mi hanno fatto accapponare la pelle e fornito l’esatta percezione dell’ultimo atto del dramma della svendita di Napoli Capitale, per il novello risorgimento del nord! Suvvia, siamo seri, la monnezza c’è dappertutto, in ogni angolo globalizzato del pianeta… le discariche di rifiuti industriali, tossici… letali… sorgono in ogni Sud del mondo, persino nell’affamata Africa che non produce “scarti”… pattumiere della gloria e della faccia pulita dei nordici gruppi di potere: i più grandi insozzatori e spurgatori che la civiltà contemporanea conosca. Non sono, certo, i residui organici derivanti dal gaudio popolare di tavole costantemente imbandite anche nelle più povere fasce sociali del Mezzogiorno, ad inquinare il territorio, tutt’altro! La marciscenza di questi residui è alla base dell’humus fertile della Campania Felix: in natura nulla si crea e nulla si distrugge ed i cicli naturali della terra si rinnovano dalla morte e rinascita della materia organica. A Napoli i tanti morti di cancro nei pressi delle discariche abusive e non, parlano di rifiuti industriali… laddove l’industria è inesistente, poiché il popolo meridionale, dai fasti bugiardi dell’Unità d’Italia, è esclusivamente consumatore di prodotti dell’industria del nord, persino di certi prodotti di primo consumo che – una volta – erano prerogativa del Sud. La locale classe politica compiacente ha, poi, fatto il resto, unitamente alla stampa di regime a dar man forte alla svendita sottocosto di Napoli. Il nord, in competizione con il resto d’Europa, ha ormai esaurito le proprie “ricchezze” ovvero l’industria e il commercio del credito; il Sud, tra novelle ventate di pseudo-autonomia e revanchismo, era tornato a contare sulle sue eterne ricchezze: il turismo e l’agricoltura, specialmente con i suoi servizi e prodotti dop: archeologia, arte, patrimonio Unesco, spettacolo, cultura e la Campania Felix dell’agriturismo e delle pregiate produzioni autoctone. Per ognuna di queste peculiarità l’indotto dell’accoglienza e ristoro aveva ripreso buoni ritmi di crescita. Il nuovo risorgimento del Nord, segue la medesima partitura del precedente di un secolo e mezzo fa. Caleranno, com’è già accaduto in Sicilia, dal nord i soliti “commenda” dall’aspetto angelicato a “farci della beneficenza”, acquistando a prezzi stracciati da asta pubblica le nostre migliori locations, le nostre aziende agricole, i nostri dop e doc che la stampa internazionale si premurerà di disinfettare e rigenerare. La disoccupazione locale crescerà: le nostre locations ed aziende saranno presidiate da schiere di rappresentanti legali, amministratori unici, revisori dei conti e dipendenti tutti provenienti dall’ALTRA ITALIA e dall’estero; i nostri disoccupati saranno mandati a spurgare le fogne al nord, a guidare i tram e le filovie padane, a lavorare in centinaia di piccole Tyssen-krupp oltre il Garigliano. Dejà vu! Tutto questo, in concomitanza con la tornata elettorale che vede, specialmente in Campania, nei vari collegi italioti, per la Camera ed il Senato, una pletora di “volemose bene” forestieri. Non c’è un solo uomo radicato sul territorio, a destra ed a sinistra! C’è, al fonte battesimale della futura Campania Felix, la destra di massoneria e impresa e la sinistra di massoneria e banche; il fatto che in Campania non esistano imprese e banche, vi mette una pulce nell’orecchio o… vi devo fare un disegnino? Ricordate quando, fino a pochi mesi fa, in tempi non sospetti della novella emergenza monnezza, i nostri soloni italici lanciavano, direttamente da QUESTO NOSTRO TERRITORIO le più disparate politiche per il Mediterraneo? L’avrebbero fatto da incompetenti, secondo voi, da…fresconi?… o non era già tutto programmato lo sfascio attuale per mettere le mani, per due sciùscélle, sull’ingente patrimonio nostro? Banco Napoli docet. Ricordatevene! Poi, ci si mettono pure i narcisi autoctoni… quelli che fino ad ieri, con la bava alla bocca e le pezze al sedere, si sarebbero fatti stracciare pure... i gigli borbonici di dosso, pur di difendere Napoli, il Sud, dai predoni di sempre… quelli che hanno rotto le bolas al prossimo, in questi anni postmeridionali, scrivendo libercoli e proclama reazionari, organizzando… fuoriuscendo e… ricostruendo onlus e associazioni identitarie, intitolate ad antichi regni defunti con i suoi re e regine, addirittura ad eroi e briganti immolatisi davvero per la difesa del Mezzogiorno, in altri tempi. Gentaglia immonda, dispensatrice di tessere variopinte al volgo dietro cui nascondere il proprio prurito di leader di qualcosa… pure nell’accolita dell'amministrazione condominiale di un alloggio popolare di provincia. Piccoli "Che Guevara" di periferia, senz’arte ne’ parte, piuttosto sinistrorsi... che proclamavano la vandea, l’insorgenza, la dignità identitaria, le radici… e che oggi vanno ad infognarsi tra le pieghe proprio di quello pseudo-centrodestra di nuova concezione commerciale, proibito come anatema ai loro villici discenti e benedetto dal di questi sùdici nemico endemico, la Lega Nord, per una seggiolina cacatoria al Parlamento o al Senato… che non conquisteranno mai!
Il loro fallimento peserà come un macigno sulle diverse altre realtà sinceramente identitarie. CompatriDIoti bastardi di Campania Felix, non so se mi suscitate più schifo o più pena! Certo, don Liborio Romano à vvuje v'è pàte carnale !

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 4

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Inviato da Anonimo
il 13/03/08 @ 12:15
Certe volte la gente farebbe bene a star zitta ed a cospargersi il capo di cenere. Dopo la figuraccia fatta, candidandosi nel partito sbagliato e nel momento sbagliato, l’atto eroico della successiva rinuncia annunciata a colpi di grancassa, sollecitata dai giudizi negativi di quasi tutte le compagini meridionaliste, come fosse il proclama di un dittatore da quattro soldi aggiunge merda alla figuraccia già fatta e la sparge su tutti, sui suoi, sul partito che l’aveva candidato, sui meridionali. Invece di ammettere umilmente l’errore che senz’altro gli sarebbe stato perdonato, trova l’occasione per offendere quelli migliori di lui anche quelli del suo stesso consorzio associativo. Non ammette di aver preso un palo e non si scusa per la sua scivolata semplicemente fa una merda gli altri,forse perchè colpevoli di averlo costretto alla dolorosa rinuncia. Non appartengo al suo giro e non sono tra quelli contro i quali si scaglia in maniera così volgare ma sono rimasto più nauseato dai toni di questa rinuncia che dalla candidatura di questo signore. Sarebbe questa la gente del Sud? Con quale diritto questo si permette di offenderci così? Leggete e giudicate. G. Amodeo A difesa del Sud in senato ed in parlamento ci saranno per i prossimi cinque anni persone che con il riscatto meridionale hanno nulla a che fare, inglobati dall’onorevole Lombardo novello Pianell nelle file del suo movimento, sarà una sciagura nella sciagura perchè a votarli saranno anche tante anime candide che sognano una ripresa del mezzogiorno italico, per questo mi auguro che tale mio pensiero arrivi fino al più sperduto paese del Sud, non votateli. L’MPA come struttura partitica meridionalista è un grande bluff, posso assicurarlo perché purtroppo ho vissuto per qualche breve lasso di tempo dal didentro cosa è realmente questo partito. Non esiste etica, parola d’onore, moralità. Abbiamo ed ho creduto che nonostante la presenza di qualche noto personaggio squalificante questo contenitore poteva risultare la chiave di volta per le nostre spettanze, il nostro progetto. Ci siamo calati anima e corpo in questa avventura , credendo fortemente di potere incidere anche politicamente nel nostro territorio, turandoci il naso e procedendo a testa bassa, per il Sud per la nostra antica amata Patria. Ma il sudiciume era così copioso e la gente con cui viaggiare e condividere il cammino così nauseabonda che il cuore e l’anima hanno ceduto. Abbiamo abbandonato la partita perché era impossibile proseguirla. Ne usciamo molto malconci, facendo una figura da pivelli ai nostri occhi ed agli occhi della gente che ci segue. Una brutta e poco edificante pagina della nostra storia di uomini al servizio delle Due Sicilie. Questi siciliani qui sono la quintessenza della dissoluzione, gli ultimi lupi pronti a sbranare i restanti brandelli di dignità meridionale, novelli Pianell al servizio di se stessi e del “padrone”. L’MPA è il cestino dei trombati di Mastella e della vecchia ingloriosa Democrazia Cristiana, altro che Sud, altro che identità meridionale. Dio salvi la nostra Terra da questa sventura. Sventura è comunque anche l’altra parte della “luna”, i famosi “duri e puri” un’accozzaglia di borghesucci benestanti con l’anima ancora più piccina ed il cervello grande come il più piccolo dei lillipuziani Gente che non avendo passione per donne e motori hanno scelto di fare i borboniani per diletto e per passatempo . Occupandosi più che altro ad aspettare un nemico che non c’è, ed innanzitutto bloccare qualsiasi azione che si cerca di porre in essere per il Sud. Una parodia della Fortezza Bastiani del famoso romanzo di Dino Buzzati. In occasione del nostro approccio con Lombardo si è scatenato l’inferno tra parodie montanelliane e articolisti da quattro soldi, con il solo scopo di distruggere senza un motivo comprensibile se non di una cretineria elevata alla settima potenza. Alcuni soci dei Comitati però, due per la verità, hanno dimostrato la loro inidoneità a fare parte di una squadra, alcune situazioni vanno riviste, non si abbandona la “nave” in piena tempesta, non è etico non è da valorosi, neanche quando a “battaglia” finita ci si presenta con il classico “l’avevo detto io” , non così, non è moralistico, non è giusto. Ed i sedicenti partiti del sud? Un piatto vuoto, senza testa ne coda, un gruppetto di anarcosinistrorsi dediti al goliardismo duosiciliano ed al gridare come Pierino “Al Lupo, al lupo” , un lungo interminabile vanto starnazzante di purezza dai più non richiesta, perché sono i fatti che contano non le chiacchiere, codesti personaggi in questo caso e non solo si sono posti assurdamente come zitelle isteriche, disperandosi per una violenza che nessuno gli farà mai, perché troppo racchie per essere solo sfiorate. Tutto ciò serva da lezione per il futuro, con tali elementi nunca mas, il Sud è altro. Se questo è il nuovo Sud, povero Sud, poveri noi. L’ultimo baluardo siete voi, amici dei Comitati, che avete dimostrato senso di appartenenza e spirito di servizio, siete voi che avete dimostrato dai vostri avamposti l’idea di cosa significa Identità e Nazione. Ripartiamo da questo, ancora più forti ed ancora più convinti.
Forza e onore Fiore Marro

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Inviato da Anonimo
il 13/03/08 @ 13:58
forse vi è sfuggito che per l'ennesima volta anche il mastro di teleakery si è infognato in un altro risorto movimento sudicio che nacque proprio come prolunga della lega nord al sud, finanziato proprio dalla lega nord. ecco che sono risorti pure questa volta dei vecchi ed inconcludenti esponenti falliti di lega sud. ma che speranze di miglioramento possiamo avere per il sud con quesi meridionali di merda?
carmine

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Inviato da Anonimo
il 13/03/08 @ 14:35
se volete schifarvi di più andate su http://www.legasud.it/manifesto1.htm ho capito solo una cosa, che come sempre i nostri meridionalisti si mordono tra loro come cani rabbiosi lasciando che l'osso lo spolpano ben bene i soliti nordisti. magari avessimo al sud gente con i coglioni come quella, invece siamo sempre merdaioli invidiosi l'uno dell'altro e appariamo solo figure di merda. la munnezza ch'è in strada ci pitta abbastanza bene. basta con questi movimenti e pertiti del sud. chi ci crede più?
pino

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Inviato da vocedimegaride
il 13/03/08 @ 15:07
- Comunicato della redazione di Megaride -
Abbiamo notato un certo interesse dei nostri lettori in tema di associazionismo meridionalista, con riguardo soprattutto alla prossima tornata elettorale. Questa redazione intende chiarire di essere perfettamente estranea a qualsiasi movimento, associazione o congrega meridionalista, limitandosi alla sola informazione generale dei fatti ed avvenimenti sul territorio del Mezzogiorno e Nazionale.

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Messaggio N°601 23-02-2008 - 17:44
Tags: Editoriali

Teatro Napoli
di Marina Salvadore

Nell’immaginario collettivo che collima fatamelmente con la fascia subliminale dei luoghi comuni, Milano è considerata una grande Banca, Roma è un grande Trattoria e Napoli è un gran Teatro. Nulla da eccepire! Il problema è che Napoli, indiscusso Teatro della drammaturgia e della commedia popolare sin dal ‘500, con un Basile pre shakespeariano, eppoi regina del Teatro dell’Opera, nel ‘700, e – a morire con Viviani, Petito, Totò ed Eduardo – Teatro Antologico, dall’avanspettacolo alla commedia dell’arte alla drammaturgia e lirica del ricco ‘900, è scaduto, oggi, a squallido teatro politico, lesivo della dignità dei tanti validi artisti che nell’hit parade identitaria, costruita sulla cultura, le tradizioni, le arti e le affinità elettive con l’anima dell’antichissima città, cede volgarmente il passo… e il palcoscenico… a nuove soubrettes incipriate che l’Arte si vergogna persino di annoverare se non fosse per il fatto che questa nostra Repubblica ha il vizietto di tesserare in qualità di artisti di sinistra ed artisti di destra, con la prevalenza, schematica, dei primi sui secondi, giacché la satira e la cultura parrebbero essere considerate esclusive virtù dei giacobini. Quantomai vero, in una città come Napoli, patria di filosofi e d’intellettuali che schifano totalmente la rustica progenie del saggio teatro popolare fatto da scugnizzi e lazzari d’antica tradizione. Infatti, i più celebrati… o “patinati” artisti contemporanei, sfruttando voracemente la patente nobiliare della “napoletanità” sono tutti esuli felici e ingrati a Milano ed a Roma, l’elenco è lunghissimo! Costoro, poi, a suon di meningi e di falsa eccentricità, scrivono libri, scopiazzano tomi enciclopedici ed arte antica, dalla grecità alle Due Sicilie ed organizzano ipocrite kermesse, spettacoli e tournée nei luoghi consacrati alla Cultura, sfruttando il ricco patrimonio della napoletanità e ce li ritroviamo, durante ogni stagione teatrale o in ogni evento politico-culturale e massmediatico, a calcare le scene partenopee a non meno di 35 euro la poltrona in platea più l'acquisto dei soliti gadgets impropri ma votati al commercio globalizzato; quella platea piècora e masochista che riempie, vestita elegante per le "intellettive" occasioni, i teatri di Napoli per farsi sputare in faccia, ammonire, offendere dagli “evoluti” compatrioti transfuga! Altrove, in altre città italiane, gli artisti e gli intellettuali risiedono sul territorio e, solidali, ad ogni offesa alle tradizioni della loro cultura identitaria, insorgono con sottoscrizione d’autorevoli manifesti che sono proposti, poi, alla totalità della Nazione. Da noi, no… non è possibile. Mai! Lo stesso compagno Eduardo si spostò a Roma e ben prima del suo ingrato "FUJTEVENNE!", per non parlare dello scopiazzatore filosofo De Crescenzo, Pazzaglia, Ranieri, fino alla Laurito e al neomelodico "Giggi" D'Alessio, solo per fare qualche nome, a caso.. La Patria del Teatro, NAPOLI, non è degna neppure di un Teatro Stabile eppure i napoletani continuano, per tradizione e competenza ancestrale, a riempire i teatri, a declamare il successo di questo o quell’altro figlio degenere o dei “figliastri acquisiti” che annusano l’ORO presso i botteghini degli stolti napoletani acquirenti "ARTE". Qualsiasi cosa o prodotto si voglia lanciare, anche l’apocalisse, la merda secca, è quindi possibile farlo da Napoli, monnezza compresa! A proposito della monnezza – che per tanti è sinonimo di ricchezza, più del traffico di cocaina e di schiave – il "Teatro Napoli" è garantito, ora, agli artisti politucoli di regime, con eventi caciareschi e folkloristici che vanno dai saltim-Banchi del Governo agli scranni degli enti locali, agli “artisti prezzolati e tesserati” che si dicono controcorrente. In una sola giornata, OGGI, ben due eventi di colore hanno segnato Napoli: stamane, la CISL, alcune emerite associazioni e le immancabili due forze politiche dell’opposizione hanno sfilato come in un Carnevale di Rio, con vessilli, trombettelle e putipù da Santa Lucia a Largo ‘e Palazzo; analogamente – e per gli stessi motivi (vandea di chiacchiere contro le emergenze cittadine: monnezza e disoccupazione nonché “volti nuovi per un’amministrazione nuova”... Bassolino, Jervolino, De Mita docet) questa sera, in Piazza Cavour, il Monnezza-Day di Grillo e di altri associati presenteranno il loro “Carnevale”… anche se siamo in Quaresima. Tre lustri di monnezza, aspettando un comico genovese per ribellarsi e pensare addiritura ad una secessione, per fingere d'essere coerenti con le proprie antiche radici? Non c'era da nessuna parte, in questi tre lustri, un comico napoletano autoctono e residente, disponibile... papabile? Vale anche qui la solita solfa dell'individualismo e dell'invidia del meridionale presso i suoi simili, la solita esterofilia? Comunque, in entrambe le spettacolari occasioni, c’è da riconoscere che lo spettacolo è momentaneamente gratuito, poiché i botteghini interessati al successo delle due performances sono ubicati nelle future urne elettorali; tanto per il centro-destra quanto per il centro-sinistra e loro rispettive amebe estreme, radicali o pseudo-integraliste. Che palle! La solita solfa. Inutile dire che la monnezza, soprattutto quella fatta di rifiuti tossici, è il palcoscenico ideale sul quale esibirsi come eroi romantici: i politucoli ancora in auge che meriterebbero d’essere condannati per reato di strage e la connivente, ignava opposizione. entrambi, senza macchia... senza dignità, senza spessore. In tre lustri di emergenza, infatti, e prima di giungere all’apoteosi, al dramma senza ritorno, i nostri “artisti oratori” dell’una e dell’altra parte hanno avuto tutto il tempo per cercare di rimediare in parte all’olocausto di un popolo e di una civiltà. La corsa allo spreco si ripropone: le locandine con le auguste effigi d’ogni “compagnia teatrale”, compresa quella dei guitti, già tappezzano tutta Napoli, richiamando il pubblico pagante ai botteghini teatrali della Politica Locale e Nazionale. I primi milioni di euri se ne vanno in carta straccia, colla, trombette e cotillons. E’ il “cartellone” poco originale di un’incerta stagione teatrale ammuffita che non rende onore alle tradizioni della Patria del Teatro che richiede personaggi ed interpreti nuovi oltrechè campagne elettorali nuove, basate sul lancio e realizzazione di progetti di risanamento per Napoli e non sulle ovazioni telecomandate dai loggioni: all’eco-politica del riciclaggio bastano, si sa, le materie prime dei rifiuti ed i soldi zozzi della camorra. Giù il sipario, Napoli! Si vuotino le platee dei teatri. Si spengano i riflettori. Si confischino i botteghini. Si condannino all’esilio papponi, magliari e sfruttatori d’ogni tipo; a questa pletora immonda gridiamo anti-defilippamente "JATEVENNE!", fino a quando alla bella schiava Parthenia, la Preferita Prostituta ed ai suoi pochi figli legittimi, degni d'essere chiamati ARTISTI, non sarà restituita la corona della Libertà e dell’Onore!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5

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Inviato da Anonimo
il 24/02/08 @ 01:18
Bella testa, Marina! Quanto amore per Napoli ti esalta. Dovresti tu rappresentare Napoli politicamente perchè tu l'ami e ne sei raro paladino. Tu dici Napoli ma intendi Italia. Purtroppo, al Governo nazionale ed in quelli locali, le poltrone sono già tutte prenotate, come accade per quella platea di "abbonati" al teatro che hai descritto benissimo. Peccato! Quelli come te sono destinati a soffrire.
Claudia

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Inviato da Anonimo
il 24/02/08 @ 10:45
(ANSA) - NAPOLI, 23 FEB - Non meno di 10 milioni di euro all'anno, a tanto ammonta il danno di immagine che la Campania conta ogni anno per l'emergenza rifiuti. Un dato che se moltiplicato per i 14 anni di emergenza porta il solo danno di immagine cumulato a circa 140 mln di euro complessivi. Lo rivela il procuratore regionale della Corte dei Conti, Arturo Martucci, che nella relazione annuale sottolinea l'esigenza di rimeditare tali importi non piu' adeguati alla crisi di immagine sovrappostasi negli ultimi tempi.

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Inviato da Anonimo
il 26/02/08 @ 18:35
di Giancarlo Lehner
I nordici che scendono a Napoli per tentare un pacco e un contropacco o sono scimuniti dalla nascita oppure sono scivolati in un delirio di potenza da far accorrere senz’altro la neurodeliri. È il caso di Beppe Grillo, un guitto genovese, che atterra sotto il Vesuvio per vendere filtri miracolosi, cercando di trasformare lo schifo della munnezza di Bassolino, la munnezza rossa e solo rossa, in qualcosa di appetibile oppure di attribuibile al centro destra, che, a Napoli, non avendo forza alcuna, non può avere commesso niente, né il bene né il male. Grillo, convinto che i napoletani siano stupidi più delle capre liguri, scende, da colonizzatore arrogante e saccente, a raccontare strunzate, tipo che il regime vigente a Napoli è assimilabile a quello cileno di Pinochet. Come dire – ecco l’imbroglio ben degno del sale grosso venduto dal “maestro” Do Nascimento - che Iervolino e Bassolino non sono compagnucci orfani di Stalin e di Togliatti, bensì fascisti e reazionari, mentre tutta la loro storia, tristissima e malsana, fra rima con il peggio del peggio del comunismo e del cattocomunismo. Napoli, grazie ai comunisti e ai cattolici “democratici”, è stata già posizionata, stante i mass media di tutto il globo, fuori dal primo e dal secondo mondo. E anche l’Ue sta ragionando, per motivi di decenza e di igiene, sull’ipotesi di espellere dall’Europa la Campania di Bassolino. E, adesso, dopo la vergogna della munnezza, arriva il cassonetto parolaio dell’immondo Grillo, l’ennesimo settentrionale che viene a pontificare, a sentenziare, a simulare, a dissimulare e a ciurlare nel manico. Io voglio credere che i napoletani siano diventati così fessi e coglioni da dare ascolto alla Vanna Marchi chiamata Beppe. Tuittavia, se avvenisse anche tale sciagura, allora vorrebbe dire che gli sfortunati e creduloni partenopei si meritano, peggio di Bassolino e Iervolino, anche il genovese Grillo.
(Dal quotidiano Roma del 26/02/2008 )

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Inviato da blue.chips
il 27/02/08 @ 18:33
Quanta passione e amore hai per questa città; quanta tristezza sale al cuore di chi ha nell’anima il tempo che ha cullato la storia per partorire l’arte, la letteratura, la scienza, l’amore per il teatro, di una terra, ahinoi, un tempo additata come “felix”. Anch’io sono figlio di una terra del Nord; un settentrione di altra cultura, di altra storia. Mia mamma insegnava filosofia a Helsinki. Quando ci raccontava del Sud dell’Italia, che per lei era Napoli, il suo viso s’infiammava e le parole diventavano fiori di campo, appena raccolti. Conosceva Napoli e la letteratura, le poesie e la filosofia nata all’ombra del Vesevo monte. Io le stavo attaccato alla gonna, mentre lei ci raccontava di questi luoghi, e ne rimasi affascinato. Poi, abbiamo vissuto per un tempo a Napoli, dove mio padre accettò di andarci per conto di una multinazionale. Avevo sette anni. Di quel tempo ho tutto nel cuore. Lo stesso che ora si rifiuta di pensare che sia tutto vero. Ma se così è, cara Megaride, alza la tua voce: tonante, come un urlo di Dio; e mesta come il coro degli ebrei nel Nabucco. Però, tu dici anche che la gente, “sé fatta malamente” e pensano solo a “se ne fujie” (scusa il mio napoletano). Questo è un male, una disgrazia. Perché: “un popolo senza orgoglio del proprio passato non ha futuro” come scrisse Dostoievski. Il mio grido, lo ripeto con le tue parole: " Si condannino all’esilio papponi, magliari e sfruttatori d’ogni tipo; a questa pletora immonda gridiamo anti-defilippamente "JATEVENNE!
Ti abbraccio.

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Inviato da Anonimo
il 29/02/08 @ 10:38
Commissario spendaccione e bugiardo di Pietro Lignola DE GENNARO CONTINUA a non fare miracoli. Ogni settimana qualche minuscola emergenza basta a bloccare la raccolta dei rifiuti. Stavolta è stato il blocco del Cdr di Caivano, la prossima volta sarà un qualsiasi altro disguido. La situazione generale è così compromessa che basta un nonnulla a far crescere i cumuli di munnézza nelle strade. Napoli è peggio di Baghdad, ha scritto su Youtube un militare americano, reduce dalla campagna irachena, Una frase che sintetizza il danno all’immagine di Napoli nel mondo. La Corte dei Conti ha quantizzato provvisoriamente questo danno in almeno dieci milioni di euro l’anno, per un totale, al momento, di centoquaranta milioni. Il reduce della campagna irachena attribuisce allo Stato la responsabilità dei rifiuti e della vergogna in cui affoga la Campania. La magistratura contabile conferma anche questo, Il Presidente della Corte dei Conti ha individuato, infatti, i responsabili dello scempio nei commissari straordinari, “figure nate per sanare l’emergenza, che però hanno favorito la deresponsabilizzazione degli enti locali”. Antonio Bassolino, peraltro, esce malconcio dalla relazione del Procuratore generale anche come Governatore: il suo call center per l’ambiente, affidato ad una società partecipata dalla Presidenza della Regione, avrebbe provocato danni erariali per tre milioni e duecentomila euro (Bassolino, già condannato, ha proposto appello). L’Uomo di Afragola, tuttavia, non demorde. La Regione interviene con una spesa di duecentoventottomila euro per far fronte alla crisi della spazzatura, come emerge da un provvedimento pubblicato nel bollettino ufficiale del diciotto febbraio ultimo scorso. No, non vi illudete: quei quattrini, provenienti come il solito dalle nostre tasche, non serviranno a ripulire le strade. Ci sarà una “Analisi della percezione della qualità del proprio territorio/ambiente, durante l’emergenza rifiuti, da parte delle imprese e dei cittadini campani rispetto a quelle dei cittadini del resto d’Italia”. Sì, avete capito bene: Bassolino vuole sapere se la munnézza nella quale stiamo affogando ci dà fastidio. Non lo sa ancora, non è riuscito a capirlo e spende duecentoventottomila euro nostri per togliersi il dubbio. Eggià, il Rinascimento è finito. Adesso comincia il Barocco! Vedrete che, fra qualche mese, il governatore emanerà un nuovo editto affinché con la munnézzasi costruiscano colonne tortili da utilizzare per l’erezione del suo mausoleo e che, per emulare in qualche modo il comandante Lauro, ci donerà fantastiche fontane con zampilli di percolato! Cornuti e mazziati, commenterebbe l’amico Benedetto Casillo L’agonizzante governo di Romano Prodi non ha molto da invidiare alla dirigenza regionale. L’antico detto “Scarta frùscio e piglia primmèra” sembra particolarmente appropriato. Il trentuno gennaio era scaduto, infatti, il commissariato di governo alle bonifiche, ingloriosamente gestito da Antonio Bassolino e dai suoi vicari. Prodi, incurante dei rilievi della Corte dei Conti, ha nominato un nuovo commissario. Ricordiamo che la gestione Bassolino ha speso cifre iperboliche senza bonificare un bel niente e, per coprire le sue vergogne, ha fornito a De Gennaro dati falsi. Il Procuratore della Repubblica di Napoli, tuttavia, per il momento non si muove. Aspetta di leggere la denunzia scritta e… poi si vedrà. Sembra proprio che Bassolino abbia dei santi in paradiso. Io non credo che si tratti di San Gennaro, che è il protettore dei napoletani e non dei loro nemici. L’ipotesi che la protezione abbia natura politica è caduta con il recente provvedimento cautelare nei confronti di Roberto Conte, consigliere regionale del Pd. Sarà necessario procedere, in futuro, in mancanza di eclatanti novità, alla prospettazione di altre ipotesi. Io rinnovo, intanto, la formulazione della settimanale domanda, sempre immutata e sempre priva di risposta. Io voglio sapere, e con me tutti i cittadini onesti dell’infelice regione tuttora amministrata da Antonio Bassolino vogliono sapere, se e quando la Procura della Repubblica di Napoli si deciderà a portare avanti serie indagini geologiche ed epidemiologiche sull’intero territorio regionale e, soprattutto, serie indagini patrimoniali su tutti i pubblici amministratori coinvolti. Vedimmo si schiara juórno!
(Dal quotidiano Roma del 27/02/2008 )

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Messaggio N°578 01-02-2008 - 01:26
Tags: Editoriali

Tutti i figli di Caino
di Marina Salvadore

Se lo Stato è per definizione l’organizzazione sovrana di un popolo che vive stabilmente su di un territorio, affermare che siamo nauseati rispetto all’organizzazione sovrana di certi partiti e certa magistratura che come vampiri monopolizzano stabilmente il territorio e le risorse dopo averne detronizzato il popolo sovrano, è poco. E’ uno strano Paese, il nostro, nato sul trauma di un’Unità fatta male che ha incollato coriandoli di territorio e di dissimili piccoli popoli sovrani. A testimoniarlo, l’enorme quantità di forze di polizia per uno staterello così piccino! Circa centocinquant’anni di precario equilibrio, di menzogne, di voracità ci hanno reso ciò che siamo: uno Stato unico al mondo! Unico, per ipocrisia, per furbizia, per avidità. Per pavidità! Agli eroi e martiri si sono sostituiti arraffoni e pusillanimi, ai condottieri e statisti, delinquenti incalliti e segretari di partito, ai partigiani i banditi, al Diritto il… Rovescio. I peggiori criminali, cari alle cronache giudiziarie, secondo dittature subliminali imposte dalla sempre carica arma mediatica, s’intrecciano falsamente agli eroi romantici dell’abusato risorgimento ed agli dei e miti dell’era classica. I coniugi assassini di Erba riproposti all’infinito sullo schermo, avvolti in un’aura greve d’amor platonico, mano nella mano, volgarmente ridanciani, come una struggente coppietta impressa sulla scatola dei Baci Perugina di San Valentino, evirata persino – non si capisce per quale fine – della sua follia patologica, addirittura del suo atroce e inenarrabile crimine, per il quale l’arte dello spettacolo all’italiana richiederebbe persino venia, oltrechè il caritatevole oblio, quasi giustificandolo perché noi si possa alfine comprenderlo e accettarlo, l’atroce crimine, secondo dettato dell’art.1 di una Costituzione virtuale che recita all’infinito “volemose bene” e “tirammo ‘a campa’”… in piena vittoria, infine, dell’assegnazione di personalità a chi, per gli effetti del triste fenomeno dell’anomia sociale ha commesso l’orrendo reato. Tutta questa sdolcinata spicciola sociologia fa da coreografia a mille morbosi processi intesi più come rappresentazioni di avanspettacolo e rivista, con delinquenti, avvocati e magistrati tutte star del varietà, che riempiono le aule dei Tribunali più dei Teatri. Eppoi, c’è lo schifo supremo delle povere comparse, le vittime che invocano giustizia, condannate a soffrire in eterno, ad ogni rappresentazione… e il cartellone dei Tribunali, si sa, è solitamente quello di un Teatro Stabile, dove le repliche durano anni, fino a distruggere per consunzione le vittime, sacrificandole al successo del gossip dei protagonisti. Non è forse immorale che i genitori del piccolo Tommy di Parma ma soprattutto il fratellino di soli otto anni debbano, ancora dopo tanto tempo, assistere alle repliche dell’orrore di quella terribile sera in cui gli fu strappato il cucciolo adorato? Non è immorale che il signor Castagna cui i coniugi “innamoratini di Peynet” hanno strappato dalle sue braccia una moglie, una figlia e un nipotino, debba ora, ancora dopo un anno, rivivere modalità e tempi di quella terribile strage, mentre il pubblico in sala e quello davanti uno schermo televisivo, morbosamente impazza per gli assassini? Come dev’essersi sentito, il signor Castagna quando il terzo e nuovo di zecca avvocato difensore dei “puttini di Erba” ha dichiarato non esservi prove certificate a carico degli imputati e che Frigerio, l’unico scampato alla mattanza e testimone oculare non sarebbe attendibile, nonostante il marchio di fabbrica della strage impresso nelle carni e negli occhi e la perdita della moglie? Quanti anni durerà lo strazio di quest’altro processo del quale al pubblico pagante interessa solo sapere se Vittorio Corona rinuncerà a manageriare il fotomodello Azouz in favore dei “colombi di Erba”, più adatti ad una fiction lassativa della TV di regime? Ci sono crimini e criminali talmente orridi che non meriterebbero neppure le trafile di tre costosissimi gradi di processo dove distribuire paccate di carta che si lascia scrivere, a bella posta per distrarre i carnefici dalle vittime, fino all’oblio di queste ultime; certi criminali, senza necessità di soppesare le responsabilità di complici, esecutori e mandanti implicati nel turpe progetto, meriterebbero per direttissima, tutti assieme, la galera e la tanto invocata certezza della pena! Che brutta gente, gli Italiani, che hanno fatto fallire il primato storico delle Arti patrie per ritornare a godere dei giochi crudeli del Colosseo: amorali vegetali, così come il regime li ha plasmati nel tempo! Gaudenti e morbosi cazzoni, fino a quando siedono da spettatori sugli spalti, senza lasciarsi sfiorare mai dal sospetto che a qualcuno di loro potrebbe capitare di essere gettato nell’arena, al supplizio del Toro o tra le belve feroci, quale oggetto dei Giochi! Che strano Paese è il nostro, dove è la meritocrazia del crimine a distribuire carriere e cariche, come nel caso dei tanti Brigatisti, assurti a modello intellettuale che dirigono servizi alle dipendenze del Consiglio dei Ministri o che siedono in Parlamento, di quelli premiati addirittura con cittadinanze onorarie che un tempo si concedevano a coloro che lavorano per il progresso umano, mentre le vittime del Terrorismo sbiadiscono in quelle false, abusate parabole, scritte nel vangelo apocrifo politichese di ogni campagna elettorale, ulteriormente derise e sfruttate: una volta di più assassinate. Analogamente, per gli schifosi pseudo Pentiti di Mafia, lautamente retribuiti “per se’ e per i suoi”, vitto e alloggio gratuito, riciclabili e indistruttibili come la plastica e sempre utili nelle spietate strategie di mobbing nella raccolta differenziata dei rifiuti tra i vari Pubblici Amministratori, i Politicanti e “certa” Magistratura giacobina. Liberi e belli, star del palcoscenico istituzionale, i criminali incalliti di ieri se la ridono di un Bruno Contrada condannato tacitamente alla pena capitale e, angelicati, sponsorizzano pure le moratorie contro la Pena di Morte nel mondo: Nessuno Tocchi Caino è lo spudorato leit-motiv finto cristiano… mentre quel fesso di Abele “se lo prende sempre in quel posto”.
W L’ITAGLIA!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°574 25-01-2008 - 14:28
Tags: Editoriali

'A solita Zazuela
di Marina Salvadore

Zazuela, il più efficace ispanismo della lingua napoletana per descrivere la solita rappresentazione lirico-drammatica con appassionati recitativi alternati a balli caciareschi della questione politica locale e nazionale. “ ‘A solita zazuela ” si affaccia al palcoscenico; siamo sicuri di non voler cambiare attori, ballerini e comparse? A quale infognato livello è giunta la nostra sopportazione… riuscirà l’amor proprio a far esplodere il bombolone dell’ignavia compressa? Parlo per noi, italiani-campani, meritevolmente definiti sùdici piuttostochè sudichi! La finiremo, una buona volta, con zazuela e pianto greco, con prefiche e vittimismi, con le vigliaccherie e le pulcinellate, con quel 72% di noialtri che, con una botta al cerchio ed una alla camorra, trasporta in trionfo le sedie gestatorie dei soliti Bassolino, Di Palma e Jervolino?
Possibile che 15 anni di merda e monnezza vi trovino ancora lì, indistruttibili, conniventi e contenti? UNICI RESPONSABILI del tracollo abominevole della nostra antica Civiltà, della nostra Economia che dal 1861 è stracciona e miserrima! Voi, tre quarti di indegna popolazione che non aspira a sentirsi POPOLO, che si ostina a mandare in Parlamento e nei serragli istituzionali locali i soliti cialtroni e papponi, a rappresentarla! Voi, che chiedete in cambio, senza dignità, il “POSTO al posto del LAVORO”! Voi che non cambierete mai e che avete cambiato noi popolo civile, rendendoci il più triste e angosciato d’Italia, nonostante i vostri triccaballacche, scetavajasse e putipù. Anche il vostro folklore, il vostro chiasso che vuole essere seduttivo, fino a sfiorare la pornografia, è fatto di perfido sarcasmo e non più di “spirito”, quello dei nostri Padri che inventarono il Teatro, la Commedia, l’Opera: le Arti! Persino i tanto bistrattati Lazzari, descritti lerci, affamati e cenciosi, in due diverse epoche della nostra lontana Civiltà, si gloriarono di gesta eroiche nella difesa della Patria; voi, siete solo scaduti nella volgarità più infima, trascinandovi appresso quei brandelli d’orgoglio meridionale che ancora svettavano senza garrire, timidi ed afoni, nei cuori e negli occhi di tutti i “poveri cristi” migrantes della grande diaspora meridionale. Altrove, lontani da casa, i vostri fratelli di sangue accendevano luci di fiera identità, per il vostro comodo soggiorno in Patria mentre voialtri gli rubavate il pane, la Memoria e la Storia.
Ed a quei pochi di noi che sono riusciti rocambolecamente a tornare, in virtù d’eccesso di pucundria, rinunciando al decoro riguadagnato fuori dei confini, dopo decenni di dolore e lavoro, avete offerto l’onta peggiore: il pubblico ludibrio! Siamo alle solite, italiani-campani autoctoni, fieri della vostra masochistica monnezza: la Regione e la Nazione richiedono ancora il vostro consenso, la vostra complicità delittuosa. Decidete voi, cosa fare. Vi auguro che la follìa vi colga e che vi catapulti fuori dal vostro fatiscente piccolo mondo antico, per svegliarvi alla rivoluzione dei sensi e dell’anima, a rovesciare dai tronetti cacatori i vostri vicere’, ad accorgervi di quelle facce belle e pulite dei tanti giovani che sfilano in mesta processione, avviliti, tra i postriboli, defecatoi e discariche delle vostre morte città. Che il dio Ercole, distruttore delle impurità e della sporcizia morale e materiale, ripulisca virtualmente dalle vostre stalle mentali di Augia anche i vostri lordi “re degli Epei”. Altrimenti, non ci sarà prefica o lamento che tenga, levantesi col puzzo ed i veleni dai bastioni di rumenta, ad evitarvi la nostra repulsione!
Muoia Sansone, con tutti i Filistei!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 6

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Inviato da Anonimo
il 25/01/08 @ 18:31
Sai Megaride, ho letto il tuo articolo con un nodo al cuore. Avevo sei anni quando per la prima volta mio padre mi portò a Napoli. Ricordo ancora quando mi disse: a questo popolo è stato donato metà del cielo! Ora sento solo un lamento, come di morte, salire al cielo. Mi viene in mente un passo dell'Apocalisse quando i Santi gridavano: Signore! fino a quando tutto questo? Ma finché ci sono persone che si indignano come te, per amore, forse c'è speranza. Eraclito disse che "bisogna spegnere la prepotenza più che un incendio"; è forse anche questo il caso di Napoli. Ti abbraccio. Blue.chips

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Inviato da Anonimo
il 26/01/08 @ 11:36
Ma chi dobbiamo chiamare, in Campania, per liberarci di Bassolino… i marziani? Rifiuti: Campania, consiglio respinge sfiducia a Bassolino (ANSA) - NAPOLI, 25 GEN - Il Consiglio regionale della Campania ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del governatore Antonio Bassolino.La mozione era stata presentata dall’opposizione sull’emergenza rifiuti. Sulla mozione si sono registrati 29 no, 17 si’, 3 astenuti: i votanti sono stati 49 su 60. L’Udeur non ha partecipato, Italia dei Valori si e’ astenuta

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Inviato da Anonimo
il 26/01/08 @ 11:57
Spazzatura da Napoli viene analizzata per vedere se ci sono sostanze velenose Bremerhaven (dpa) – La spazzatura portata a Bremerhaven proveniente da Napoli viene analizzata dall’ufficio per la difesa ambientale per vedere se ci sono sostanze velenose. È stato preso un campione, ha dichiarato un portavoce dell’ufficio per l’ambiente di Brema confermando dei bollettini stampa. I ca. 30 000 tonnellate di spazzatura, che per la mancanza di discariche, entro la fine di giugno verranno trasportate a Bremerhafen, sono rifiuti domestici. “La spazzatura è stata analizzata già dalle autorità italiane e dai responsabili dell’inceneritore” - ha sottolineato il portavoce - Si tratta di un’ulteriore misura di sicurezza.” Per lo smaltimento delle montagne di spazzatura di Napoli e dintorni, secondo le informazioni del "Süddeutschen Zeitung", vengono trasportati in Germania ogni giorno 1500 tonnellate di rifiuti. Ogni giorno viaggerebbero due treni pieni di rifiuti domestici dalla Campania alla volta di Cröbern presso Lipsia e Bremerhaven, ha scritto il giornale (martedì) citando un manager della società di trasporti italiana Ecolog. La società “Westsächsiche Entsorgungs- und Verwertungsgesellschaft” come anche la “Remondis AG”, secondo i dati di esperti del settore, guadagnano fino a 200 000 Euro al giorno con questi trasporti, ha riferito il giornale. L’anno scorso sono stati importati in totale ca. 18 milioni di tonnellate di spazzatura. Per le capacità disponibili nei 70 inceneritori tedeschi e i prezzi in diminuzione gli affari con la spazzatura sono in continua espansione. Sono in progetto ulteriori 80 impianti. © Welt apparso il 22.01.2008 um 15:04 Uhr Tizza Giuseppe Traduttore legale per il tedesco Am Gallberg 4 D - 40629 Düsseldorf

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Inviato da Anonimo
il 26/01/08 @ 14:23
Brava Marina
Concordo al 1000 per 1000 con il tuo articolo.
Ben venga la tua denuncia, chiara e forte, che tu hai il dono di scrivere con quel tuo stile che tanto ammiro.
Forse....forse (speriamolo) i tuoi scritti serviranno a suscitare qualche crisi di coscienza in quel deprecato 72% di cui parli.
Speriamolo !
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 26/01/08 @ 15:47
Ambro carissimo, attento come un falco... per ora ho creduto di dare "mazzate 'a cecato" ai "nostri" (ringrazio il cielo di non essere un politico: per molto, molto meno la signoa Lonardo è "ai domiciliari")...tuttavia non posso esimermi dal "régnere 'e mazzate" pure i nostri fratellini del nord-Italy e della Germania. Quanto prima! Purtroppo, difetta la nostra storica intelligenza e originalità di pensiero, perchè NOI MERIDIONALI non riusciamo più a monetizzare le nostre sciagure, arricchendo - come sempre - "lo straniero"!......che vuo' fa', quando i nemici li teniamo in casa?

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Inviato da Anonimo
il 27/01/08 @ 18:46
I nemici di Napoli sono i napoletani stessi che continuano a dare il voto a Bassolino, Jervolino e al verde Pecoraro. Finchè non riuscite a liberarvi di questa gente la città non uscirà dal degrado a cui l'hanno portata.
Maria







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