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A capo chino ma nello sguardo scintille
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Messaggio N°550

Il video del sit-in di oggi

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Messaggio N°593
VERGOGNATI, ITALIA!

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Messaggio N°636

Maggio dei Monumenti 2008

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Messaggio N°642
Contrada: per noi una questione d'orgoglio!
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Messaggio N°648
INSORGENZA: DIARIO DI BORDO

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Messaggio N°677
Con la mente a Tortora e gli occhi su Contrada

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Messaggio N°684
Buon viaggio, Camilla!

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Messaggio N°689
lungialmirante memoria storica video
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Inte(g)razione!
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Messaggio N°698
Quando la "destra" era sociale
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Messaggio N°698 08-06-2008 - 18:31
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Quando la "destra" era sociale

La seconda Municipalità di Napoli dei popolarissimi quartieri storici Mercato e Pendino ha ricordato con molto trasporto Giorgio Almirante. L'omaggio sentito della "destra" di ieri e di quella attuale ad uno dei rari politici che nella storia della Repubblica ha creduto che Napoli fosse una città italiana, contrariamente agli autoctoni vicere'che la governano da sempre quale colonia

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1

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Inviato da Anonimo
il 08/06/08 @ 19:13
Le parole di ringraziamento che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha rivolto a Bassolino e Jervolino ci fanno capire come i valori e la coerenza non siano presenti nel DNA di molti politici. Le parole di Berlusconi sono state un vero e proprio schiaffo al popolo napoletano costretto ad oltre quattordici anni di dittatura "Bassoliniana" con i risultati che sono sotto gli occhi del mondo intero. Ebbene il sig. Berlusconi, dimenticandosi di quanto detto ai napoletani in campagna elettorale durante La quale aveva promesso di liberare Napoli e la Campania dall’attuale classe politica dirigente, adesso addirittura passa a ringraziarli. Questo rafforza il convincimento nel ruolo che "La Destra" deve avere nello scenario politico nazionale, ossia quello di sentinella e di voce libera e propositiva in contrapposizione, qualora se ne ravvisassero le condizioni, anche al Pdl. In quest’ottica, ed in contrapposizione ai ringraziamenti fatti da Berlusconi alla Jervolino ed a Bassolino, nei prossimi giorni continuerà la raccolta di firme dai gazebo allestiti in città da "La Destra" per chiedere le dimissioni di Sindaco e Governatore.
Dott. Antonio Corrado

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Messaggio N°695 06-06-2008 - 23:57
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Inte(g)razione!

2° Meeting “Nuova cultura della Disabilità“
Napoli, 27 - 28 e 29 maggio

Questo secondo meeting, riprende il manifesto siglato nel precedente convegno del febbraio 2007 e ne amplia i concetti, fa suo il molteplice mondo di chi ha sofferto sulla propria pelle, da sempre, la discriminazione e l’emarginazione

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1

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Inviato da Anonimo
il 08/06/08 @ 10:42
Nozze vietate a viterbo Quando la Chiesa esclude i disabili Lui è semiparalizzato dopo un incidente, il vescovo di Viterbo nega il matrimonio Se il «Padre Nostro» riesce a dire tutto in 56 parole, non ne sono bastate il quadruplo al Vescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli. Il monsignore doveva spiegare perché ha rifiutato il matrimonio religioso a un ragazzo che, semiparalizzato in un incidente stradale, forse non potrà mai avere dei figli. Ha preferito evitarlo. Il comunicato della Curia rivendica che la scelta è stata fatta con «attenzione e amore», «rispetto e discrezione». Che le «notizie di stampa circa decisioni ecclesiastiche e divieti in ordine alla celebrazione di un matrimonio debbono indubbiamente qualificarsi non solo come infondate, ma anche come un'operazione di sciacallaggio». Che «sono state offerte tutte le motivazioni di una realtà che non dipende né da discrezionalità di giudizio né da intenzionalità dei soggetti». Che «la riservatezza è d'obbligo e la privacy è diritto». Che «tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana». Perché sia stata presa quella decisione, una coltellata nell'anima di quel ragazzo di 25 anni già ferito nel corpo dallo schianto ai primi di maggio, non è spiegato affatto. Come non è spiegato perché, dopo avere ottenuto una lettera in cui i due giovani fidanzati confermavano per iscritto la loro volontà di sposarsi nonostante il colpo durissimo che avevano subito, monsignor Chiarinelli non abbia avvertito l'opportunità di ascoltarli di persona. La sua risposta, ha scritto Arnaldo Sassi sul Messaggero, è stata «non possumus », senza tanti giri di parole, perché non è certa, da parte di lui, la capacità di procreare. «Impotenza copulativa ». I due ragazzi si sono sposati lo stesso, ieri mattina, nell'ospedale romano dove lui è ancora ricoverato. Matrimonio civile. Nel giorno stesso in cui erano state fissate le nozze prima di quel terribile incidente stradale. Hanno giurato di amarsi e rispettarsi nella buona e nella cattiva sorte, che già li ha messi alla prova. E dicono le agenzie che hanno levato il calice in un brindisi e tagliato la torta e sorriso tra parenti e infermieri. Dio li benedica. E' un peccato, però, che il vescovo non abbia sentito il bisogno di spiegare meglio la scelta fatta. Non solo per quei due sposi respinti, ai quali resterà per tutta la vita l'amaro in bocca, ma per tanti credenti che, con tutto il rispetto per madre Chiesa magistra vitae e la sua secolare saggezza, faticano a capire. Tanto più che la storia dei rapporti con la disabilità ha visto straordinari esempi di generosissima dedizione di preti e suore e cristiani al capezzale di chi soffre. Ma è stata segnata anche da una serie di incomprensioni e ostilità che, rilette con gli occhi di oggi, gelano il sangue. Basti ricordare come la deformità, nonostante grandi figure quali sant'Ermanno il Rattrappito (il quale era tutto storto, gobbo, incapace perfino di stare seduto ed era stato dai medici dell'epoca catalogato quasi come un demente, ma era un santo) sia stata per secoli associata al male, al peccato, all'offesa a Dio. E non si trattava solo di rappresentazioni iconografiche in cui Satana era storpio, orrendo, mostruoso. San Gregorio Magno, che aveva un'idea del corpo quale una specie di involucro ripugnante che ricopre l'essenza, era convinto che «un'anima sana non albergherà mai in una dimora malata ». Le leggende medievali bollavano i deformi come frutti del peccato e il « Malleus maleficarum », cioè quella specie di manuale di caccia alle streghe redatto nel 1486 dai domenicani Jacob Sprenger ed Heinrich Kramer, arrivò a ipotizzare che fossero concepiti in un rapporto carnale col demonio. Certo, la « Taxa camarae » di Leone X, il tariffario delle indulgenze dove si legge che «i laici contraffatti o deformi che vogliano ricevere ordini sacri e possedere benefici, pagheranno alla cancelleria apostolica 58 libbre» e che «uguale somma pagherà il guercio dell'occhio destro, mentre il guercio dell'occhio sinistro pagherà al Papa 10 libbre», sarebbe un documento falso o per lo meno «aggiustato » per ragioni polemiche dai luterani. Ma è lo stesso Catechismo Tridentino a disciplinare, a proposito dell'Ordine sacerdotale, che «non devono essere promossi agli ordini i deformi per qualche grave vizio corporale e gli storpi. La deformità ha qualcosa di ripugnante e questa menomazione può ostacolare l'amministrazione dei sacramenti ». Quest'idea dell'interferenza del Male nella disabilità, già presente in Dante quando parla dell'epilessia («E quale è quei che cade, e non sa como / per forza di demon ch'a terra il tira») è rimasta a lungo, purtroppo, conficcata nella carne stessa di tanti cristiani. Lo dice la delibera del IV Concilio del Laterano dove si rileva che «l'infermità del corpo a volte proviene dal peccato». Lo conferma il saggio dell'enciclopedia Treccani su «Infirmitas, terapia spirituale e medicina» dove si spiega che la malattia è per molto tempo «uno dei tria mala che caratterizzano la natura e la storia dell'uomo da quando Adamo, con il peccato, ha perduto per sé e per la sua progenie anche l'integrità del corpo di cui godeva». «E' l'operato diabolico che ingenera, favorisce e aggrava le malattie nervose, l'isteria, l'epilessia e la follia ma, come l'acqua santa del battesimo scaccia il demonio e lo stesso elemento, spruzzato "sui frutti della terra, sulle viti e sugli alberi, sulle abitazioni dell'uomo, sulle stalle e sulle greggi" è "rimedio e soccorso contro i malefici di Satana"» scrive Paolo Sorcinelli nel libro «Il corpo e l'acqua», «Ugualmente, nei casi delle malattie della psiche, insieme al medico va chiamato anche il sacerdote e le medicine, prima di venir sommi-nistrate, devono essere benedette e asperse con l'acqua santa». Certo, è cambiato tutto. E mille uomini di Chiesa hanno dato mille volte prova di avere oggi un rapporto con la disabilità generoso, spesso eroico e profondamente diverso dal passato. Proprio per questo, però, davanti a un episodio che ferisce due ragazzi già provati dal dolore come quei due sposini di Viterbo, uno si chiede: ma perché?
Gian Antonio Stella 08 giugno 2008

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Messaggio N°689 31-05-2008 - 14:08
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Il lungialmirante memoria storica in video
di Mauro Caiano

di Marina Salvadore
Il neosindaco Alemanno ha stabilito che sarà la comunità ebraica a decidere se Roma, urbanizzata dai Cesari, Togliatti, Santi, Martiri ed Eroi, potrà intitolare una strada a Giorgio Almirante, “uomo di destra” particolarmente stimato anche dalla sinistra. In onore di democrazia e considerata la minoranza ebraica dell’Urbe, forse, sarebbe stato più opportuno indire un referendum tra le municipalità romane, anche per evitare che i facinorosi di ogni opposta fazione pensino che il bagaglio storico e culturale d’Italia ed anche (purtroppo) della Chiesa Cattolica siano sempre prerogativa della più antica Sion, megalopoli morale dell’Occidente. Con tutto il rispetto per le povere vittime dell’Olocausto più celebre della storia del mondo, non bisogna dimenticarsi di altri olocausti, di milioni e milioni di altre vittime sacrificate sull’altare della follia e dell’ingordigia di dittatorelli e satanisti che hanno reso il globo una palla di groviera, laddove interi stati e popoli sono stati ingoiati nei buchi neri dell’oblio. In particolare, noi meridionali, avremmo il diritto di insorgere contro l’imposizione delle migliaia di “cippi lapidei” - tra monumenti equestri e targhe civiche – dedicati ai nostri aguzzini, da Garibaldi a Farini a Cadorna a Vittorio Emanuele… autori della più vasta operazione di pulizia etnica continentale ed artefici della più imponente diaspora tuttora in atto, che da un secolo e mezzo si para il volto dietro il vessillo della retorica risorgimentale che ha letteralmente cancellato la millenaria storia di un pezzo di mondo la cui origine si vorrebbe far risalire al primo novecento. Come si può pretendere, nell’invocato clima di pacificazione globalizzante più simile ad un’anestesia totale che allo scampanìo pasquale (attuato, spesso, con iniziative che di pacifico nulla hanno) di cancellare capitoli di storia dalla Storia dei Popoli idealmente inglobati sotto le insegne di Squadra e Compasso? Globalizzata soprattutto la politica, sotto il vessillo del dio Danaro e senza la scomoda presenza dei partiti politici, espressione della passione, dei sentimenti, delle storie della gente comune di qualsiasi estrazione. I partiti politici erano espressione di Cultura, da sinistra a destra, checchè se ne pensi. Ora, tornando a Giorgio Almirante, che non fu vigliacco transfuga, allo scioglimento del partito fascista, come tanti altri che poi, negli anni postumi della “democrazia”, ci siamo ritrovati ai vertici dello Stato… angelicati, travestiti, rigenerati, “appecorùti” eppure “mariuoli” e “istigatori all’odio”, che nascondevano in una mano lo scettro e con l’altra aspergevano d’acqua santa la massa, mai critici verso il proprio passato, mai facendo ammenda… totalmente dimentichi dei propri trascorsi affogati nel cloroformio, Almirante, come fece più tardi Karol Wojtyla per conto ed in nome della Chiesa, rielaborò criticamente i suoi trascorsi giovanili, ammise pubblicamente insopprimibili errori del ventennio, riconducibili peraltro ad un’epoca storica che, per quanti sforzi si facciano, le generazioni successive non riescono neppure ad immaginare, benché si crogiolino nelle immonde schiere avversarie senza costrutto e valori di neo-fascisti e sfascisti. Almirante divenne l’uomo che la sinistra invidiava alla destra; quella destra sociale che sulla linea dell’orizzonte italico finiva spesso, come il mare, a collimare con il cielo rosso tramonto della sinistra, in nome non di uno Stato di Diritto, popolato da uomini in corsa per il potere ma di uno Stato Etico, guidato da luminari, esperti, tecnici delle varie impellenze e tematiche nazionali. Una Nazione non una Fazione!… laddove il Governo servisse la Patria senza servirsene, laddove i cittadini applicassero alla propria esistenza civile prima della teoria del Diritto, quella del Dovere! Ancora oggi, ascoltando certi suoi vecchi interventi, il lungi(al)mirante risulta quantomai attuale. Non a caso è stato definito quale “Uomo che immaginò il Futuro”. Giorgio Almirante rappresenta, oggi più che mai, un monumento alla rara onestà intellettuale, l’altare di Valori, Ideali, Statisti di ogni “colore” per i quali proviamo immensa nostalgia, mortificati come siamo in questa plastificazione collettiva che ancora ci spacciano per “società civile”, affollata di ragionieri e mercanti! Nonostante i suoi discenti finiti nel gregge anonimo della più remunerativa ed irresponsabile massificazione politica continuino viscidamente a celebrarlo a vent’anni dalla sua scomparsa, con la grinta di un imberbe Giotto al cospetto del maestro Cimabue, forse temendone superstiziosamente il giudizio, noi dell’età di mezzo, ignari del ventennio e della resistenza, non ancora nati all’epoca della fondazione del MSI, infanti nel ’68… noi che andavamo a scuola e all’università solo… per studiare, noi vissuti a cavallo tra la minzione diuretica di Fiuggi ed i neo- mausolei del PD e del PDL partoriti dalla feconda inventiva del sempiterno architetto Hiram Habif, rispettivamente, sui numeri simbolici della Cabalà di “Massoneria e Banche” e di “Massoneria e Industria”, ci chiediamo cosa ne penserebbero, oggi, Almirante… ma non solo… De Gasperi, Berlinguer, Totò e Peppino del mezzogiorno... Camillo e Peppone della Bassa di Guareschi circa lo squallore odierno del moderno schiavismo, l’invisibile incolore ed insapore regime dittatoriale che ha fatto strage di uomini, idee, sentimenti, passioni.... calorici e coloriti più che alcolici "Negroni" e "bianchetti" post-biliardo al banco di un'osteria di provincia. Dell’umanità medesima!… Di questa Italietta meretrice che continua a svendersi capitoli dolci, amari e piccanti della sua Storia sui banchi frigorifero dell’ipermercato globalizzato, inaccessibile agli affamati “terzomondisti” dei quali abbiamo riempito le fila anche noi. Come giudicherebbe, Almirante, l’arma letale della carta di credito e delle finanziarie studiate per impoverire i già poveri e sottrargli il tavolo, le sedie, il giaciglio, per “far girare l’economia”, dell’emergenza rifiuti nella sua Napoli che adorava, del troiaio di un’unica, monocorde Fazione Italia… che ancora non ripresasi dal trauma della sua menzognera fondazione risorgimentale, accampa ipocriti pudori, accumula sotto i suoi piedi d’argilla verità e civiltà, occultate nell’italico stivale munito di sperone che non conosce l’onore di una cavalcatura ma che affonda il passo nelle sabbie mobili della consapevole vergogna e che, al cospetto delle Nazioni più antiche, non ha il coraggio di fare autocritica, di esprimere le luci ed ombre della sua vita sballata di adolescente disturbata. perchè disonorata. Povera Italia!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

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Inviato da Anonimo
il 31/05/08 @ 20:28
Grande uomo, grande politico. Meriterebbe sicuramente l'intitolazione di una strada. E invece dobbiamo sorbirci le Vie intitolate a Togliatti, Marx , Lenin, Stalin e così via

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Inviato da Anonimo
il 02/06/08 @ 11:16
Almirante? Avrà anche ragione lei, mah. Mi chiedo perchè Alemanno, dopo aver dichiarato il fascismo "male assoluto", voglia dargli una strada. E' quel che gli resta del fascismo: un rigurgito, un residuo di digestione?? E poi, prima, chiede il permesso agli ebrei.
Che personaggio ridicolo!
Maurizio Blondet www.effedieffe.com

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Inviato da Anonimo
il 03/06/08 @ 19:58
C'è una sola che non perdonerò ad Almirante ed al pupillo Fini: l'allontanamento dal MSI di Angelo Manna, reo di "meridionalismo". La sua celebre interrogazione parlamentare, se volete rispolverarla, è al link http://www.vocedimegaride.it/e-book/InterpellanzaManna.htm
marina

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Messaggio N°684 25-05-2008 - 23:56
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Buon viaggio, Camilla!
www.camillalastellachebrilla.it

"Grazie!" a quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno! "Grazie!" ai Vigili del Fuoco di tutta Italia! Camilla ce l'ha scritto negli occhi che VINCERA'. "Buon Viaggio!" anche a mamma Anna ed a papà Mariano

"Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell'oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all'oceano mancherebbe"
madre Teresa di Calcutta
servizio di Marina Salvadore
riprese e montaggio di Mauro Caiano

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 8

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Inviato da Anonimo
il 26/05/08 @ 01:05
Auguri anche da una mamma di Roma perchè Camilla torni presto completamente ristabilita.
Maria

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Inviato da Anonimo
il 26/05/08 @ 10:27
QUESTA E' NAPOLI! DITELO AL MONDO INTERO!

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Inviato da Anonimo
il 26/05/08 @ 11:47
Siamo sempre costretti ad emigrare anche per curarci le malattie. Che vergogna. Che spreco: Con tutti i soldi che si buttano via per le stronzate e con tutti i bravi medici che abbiamo! Anche questa è monnezza! Eppoi si riempiono la bocca di costituzione e di diritto alla salute! Dobbiamo sempre ricorrere alla solidarietà degli altri per permetterci delle cure costose, con tutti i buchi miliardari della Sanità Pubblica e con tutti i soldi delle multinazionali farmaceutiche!
E la chiamano Democrazia e lo credono Progresso!
Piotr

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Inviato da Anonimo
il 26/05/08 @ 14:21
Meno soldi a Veline, Calciatori, Amministratori Delegati e Politici. PIU' SOLDI AI RICERCATORI!
Vicky

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Inviato da Anonimo
il 26/05/08 @ 18:18
ricevuto in redazione: Da: milady [mailto:as.mar@xxxxxx] Inviato: lunedì 26 maggio 2008 15.28 A: redazione Oggetto: Camilla... Ieri ero in Piazza plebiscito,vorrei esprimere il mio apprezzamento per lo spazio dedicato a Camilla,il montaggio e la colonna sonora del servizio, nonchè per la simpatia e la professionalità della giornalista e del cineoperatore. il papà di Camilla mi ha segnalato il vostro sito, ci tornerò spesso, e comunque segnalo il link per Camilla.
buon lavoro a tutti

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Inviato da Anonimo
il 28/05/08 @ 10:54
Avete notato quanti bambini sereni, accompagnati da mamma e papà a passeggio, in questo filmato? Ecco, tra tanta monnezza fa capolino l'autentica bellezza di questa città che è ancora a dimensione d'uomo. Pazienza, se non abbiamo l'organizzazione milanese, la pulizia svizzera, i soldi del torinese banco di napoli, le luminarie di Parigi, gli strizzacervelli di New York: abbiamo una città dove vecchi e bambini contano ancora qualcosa.
=== LUCA ====

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Inviato da Anonimo
il 28/05/08 @ 12:43 via WEB
segnaliamo in home-page del sito www.camillalastellachebrilla.it anche il bellissimo video realizzato dai volontari della onlus.
la redazione

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Inviato da Anonimo
il 30/05/08 @ 19:49
Vi segnalo un nuovo video sulla manifestazione di domenica 25 maggio, sempre per Camilla ma con il saggio dei vigili del fuoco. Provate a visitare il blog Vigili del Fuoco per passione. http://gianpla.freewordpress.it/camilla-brilla-aggiornamenti

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Messaggio N°677 20-05-2008 - 02:00
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Con la mente a Tortora e gli occhi su Contrada

servizio di Marina Salvadore
riprese e montaggio Mauro Caiano

LA CRONACA SENZA PELI SULLA LINGUA
di Marina Salvadore

Il miglior convegno sull’Ingiustizia, questo organizzato in Napoli a vent’anni dalla scomparsa di Enzo Tortora presso l’Unione Industriali e patrocinato anche dal locale Ordine degli Avvocati. Relatori d’eccezione illustri avvocati come Della Valle e Pisapia che abbiamo abbondantemente conosciuto in Tv ed altri altrettanto agguerriti anche se meno patinati. C’era, finalmente, una buona rappresentanza della Stampa,a prendere appunti nonostante il boicottaggio del blocco autostradale dalle 9,00 alle 13,00 decretato da quel bontempone dell’assessore comunale Nasti con la sua surreale Domenica Ecologica e le strade ancora lorde di tonnellate di monnezza sparse dal popolo in rivolta; situazioni da“cacio sui maccheroni” ad uso dei giacobini e degli “intellettuali” napoletani, fantasmi cattivi della Repubblica di Robespierre, in auge ancora e SOLO in questa colonia italiana. Ci spiace l’aver riscontrato, in questa manifestazione controcorrente, l’assenza di contraddittorio… un qualsivoglia accenno di talk-show a lavori finiti, tra il nobile consesso ed il pubblico lì giunto dopo le fatiche del suddetto Camel Trophey napoletano. E’ in queste rare, preziose occasioni che si dovrebbe favorire il confronto con la platea perché tutte le belle relazioni ed interventi non restino solo limitati al piacere dell’esercizio di lessico, dell’orazione fine a se stessa, come videoclips stampate in un nostalgico album dei ricordi, con il pericolo di scadere nelle muffe della retorica, in particolare per chi, da anni, in tema di Ingiustizia se la suona e se la canta, purtroppo, da solo. Peccato! Un’occasione mancata di “interAzione”, laddove la presenza dell’avvocato Lipera e di Salvo Giorgio, il primo ed unico giornalista a perorare testardamente da subito la causa giusta dell’ingiustiziato Bruno Contrada, è stata intesa più a corredo scenografico della kermesse piuttostochè quale testimonianza efficace dell’attualità del processo di totale involuzione della Giustizia; tema medesimo del convegno. Riflettori accesi sulla vicenda incresciosa - ma meno penosa, al confronto - vissuta da Sandra Lonardo (presidente dell’intollerabile e ormai quasi “abusivo” Consiglio Regionale) presente tra i relatori e dal coniuge, (l’ex Guardasigilli del precedente Governo, famoso per il controverso Indulto)… Comunque, l’importante - per la difesa Contrada e per noi sostenitori - è “esserci stati”, avervi fatto parte, anche se nel ruolo di attori non protagonisti… aver ricordato, grazie all’intervento di Salvo Giorgio, il caso Contrada… presenti in sala tutti i suoi stanchi, vecchi ed acciaccati fratelli e sorelle. Così, anche la consegna da parte di “Megaride” delle firme raccolte con la petizione per la piena riabilitazione del Prefetto Bruno Contrada e le decine di istanze d’asilo politico allo Stato Vaticano di cittadini italiani che si dissociano dalla sentenza di condanna a morte a fuoco lento in carcere, in esecuzione, è stata effettuata in maniera ufficiosa, lontano dagli occhi dei giornalisti e giornalai presenti; soprattutto lontano dagli occhi dei relatori, principi dell’evento, per il pudore che ci ha fatto desistere dall’approfittare della graziosa ospitalità in casa altrui per un evento peraltro organizzato per la presentazione de libro “Applausi e Sputi” sulla vicenda Tortora, pubblicato dal moderatore dell’incontro, Vittorio Pezzuto. Della giornata, tuttavia commovente anche se non propositiva, ci rimane impressa la coraggiosa testimonianza in video del presidente Cossiga, assente per motivi di salute… e la parola gentile di Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, che ha sottolineato come e quanto una parte politica sia quasi “collusa” con certa Magistratura mentre l’altra parte non ha il coraggio – per timore? – di avversarla francamente. Noi, invece, continuiamo a chiederci perché i radicali abbiano così debolmente sostenuto il caso Contrada, di gran lunga peggiore del caso Tortora. Abbiamo apprezzato con qualche riserva l’intervento dell’avvocato Pisapia sulla depenalizzazione dei reati minori e sul disegno di riforma del Codice Penale. Inspiegabile ci è parsa l’assenza – anche solo di un contributo in video – del senatore Lino Jannuzzi, vero leader di settore. Relativamente all’importanza della location partenopea, teatro della vicenda Tortora, peccato anche non aver invitato, da parte degli organizzatori, l’ingegner Pietrangelo Gregorio, pioniere della tv privata in Italia, Canale 21, indiscusso altro primato nazionale (nonché nave-scuola di “Megaride”). L’”ingegnere”, com’è affettuosamente appellato Gregorio da quando conduceva la seguitissima trasmissione “Filo Diretto”, era molto amico di Tortora: insieme battagliarono per la liberalizzazione della tv via cavo e via etere. Unitamente a Pannella, l’ingegner Gregorio dal pulpito della sua trasmissione dimostrò con i fatti che le accuse rivolte a Tortora erano completamente infondate. Non appena assolto, Enzo Tortora volle concedere un’esclusiva a “Filo Diretto”, nel corso della quale ringraziò il conduttore del programma per averlo sostenuto con vigore estremo, Marco Pannella e l’avvocato Antonio Coppola per la sua difesa. L’intervista, passata alla storia, fu ritrasmessa, poi, da tutte le reti RAI e Mediaset. Tortora, che serbava comunque Napoli nel cuore per motivi dinastici, in quell’intervista dichiarò: “…da Napoli sono partite le più infamanti ed assurde accuse sul mio conto ed avrei tutte le ragioni per odiare questa meravigliosa città, se da Napoli non avessi ricevuto una grande prova d’affetto da amici come Pietrangelo Gregorio, che ha sempre creduto nella mia innocenza e si è strenuamente battuto nel suo Filo Diretto, per proclamarla contro tutto e contro tutti e, sempre da Napoli, non fosse arrivato il mio completo riscatto, grazie all’avvocato Antonio Coppola, che con la sua appassionata difesa è riuscito a dimostrare la infondatezza delle assurde accuse ed a smascherare chi le aveva formulate con tanta incosciente malvagità..”

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 6

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Inviato da Anonimo
il 20/05/08 @ 13:26
Condivido il pensiero della giornalista. ero presente al convegno napoletano e ne ho colto le medesime deduzioni: Enzo Tortora è divenuto ormai il classico protomartire cristiano, utile a celebrare mille funzioni religiose per ogni culto professato. La maniera migliore per celebrarlo, visto che i vecchi dimenticano ed i giovani non sanno, avrebbe richiesto l'impegno di tutti gli autorevoli relatori a sostenere gli ingiustiziati venuti dopo di lui. Il convegno si è ridotto ad uno sterile narcisismo di pochi ed anch'io rilevo che la vicenda Contrada ha fatto solo da dessèrt all'abbuffata pantagruelica di taluni personaggi, mentre ci si trovava nella sede più opportuna a riportare alla ribalta, sull'esempio eclatante del caso del dottor Contrada, l'imbarbarimento sempre più cinico del potere di certe toghe.
Enzo Bonfiglio

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Inviato da Anonimo
il 20/05/08 @ 13:28
Ho prima letto il post, poi mi sono visto il video...
Risultato :
ho firmato anche io la petizione (non lo avevo ancora fatto). Ora sono il numero 669
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 20/05/08 @ 15:06
Grazie a voi. Difendere una vittima della malagiustizia politicizzata come Bruno Contrada ci appare un dovere morale cui ci è impossibile sotttrarci. Lo faremo fino al giorno in cui avremo un Presidente della Repubblica onesto e coscienzioso che a Contrada tributerà la medaglia al valore per il suo impegno contro la mafia e contro i "professionisti dell'antimafia".
Abu Ibrahim Kalim
Webmaster Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana http://www.amislam.com islam.inst@alice.it

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Inviato da Anonimo
il 20/05/08 @ 20:21
Un rimpianto. Rimpiango di non essere stato presente al convegno su Tortora e sui mali della giustizia. Da sempre contesto i convegni dove non vi sia spazio per un civile pronunciamento degli intervenuti e sicuramente lo avrei fatto. Me lo avrebbero impedito. Sepolcri imbiancati, parrucconi e codini. Ho visto il video, ho letto l’articolo ed ho ascoltato quanto hai detto. Sono sempre più convinto che la storia è fatta da chi vince, da chi detiene il potere , da chi lo amministra e con ogni mezzo. Povero Tortora, diciamo oggi e chi ha vissuto quei momenti, ricorda con sconcerto un personaggio familiare, entrato nelle nostre case attraverso la televisione, come lui all’apice del successo portato in catene. Bisogna che ci sia una giornata riservata anche a coloro che sono stati vittime ingiuste di una giustizia, cieca, irrazionale, giacobina e giustizialista. Una massa di affabulatori, opinionisti, pennivendoli e prezzolati, sono le iene a cui dare in pasto personaggi come Tortora, come il nostro Contrada e come tutti coloro che hanno sofferto carcere e condanna, disonore e morte in seguito alle fallimentari indagini di “ Mani Pulite “. Irresponsabili di tutto ciò, di lutti e rovine, siedono premiati in Parlamento, nelle Procure più prestigiose, o come altri saranno premiati con onorificenze e cariche prestigiose al CSM o alla Procura Antimafia. Nonostante la legge, il referendum votato dal popolo, gabbato, non pagheranno mai. I loro non sono errori, non è prepotenza, non è ignoranza. Una casta, una corporazione, forte e intoccabile. Mettiamoci l’anima in pace, come ho già avuto modo di scrivere nel mio articolo “ la maschera di ferro”, Contrada morirà in carcere. Questo è quello che vogliono. Altri affabulatori, opinionisti, pennivendoli, scrittori prezzolati, giustizialisti e non, scriveranno su di lui, come su Tortora, scoprendolo solo allora e l’assassineranno ancora.. Maledetti loro ed i loro ispiratori.
Domenico Di Renzo.

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Inviato da Anonimo
il 20/05/08 @ 22:35
"MEGLIO MORIRE IN PIEDI, CHE VIVERE UNA VITA IN GINOCCHIO".... lo disse Mussolini, a Torino, il 23 ottobre 1932... ma avrebbero potuto dirlo anche Stalin,Napoleone, Togliatti... e il sottoscritto. Forza, dottor Contrada! La sua DIGNITA' Le sopravvivrà in eterno. Glielo dice l'ex "comunista" Carmine Esposito, operaio, proletario... e UOMO come Lei!

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Inviato da Anonimo
il 21/05/08 @ 14:57
“Hanno deciso che devo morire in carcere” Mag 18 Dom 14.08 - “Ho 77 anni e molte malattie. Sto perdendo la vista dall’occhio destro, ho avuto un ictus, soffro di cuore, di diabete e tanti altri acciacchi. Ho perso 20 chili da quando sono entrato in carcere. Hanno detto che devo morire dietro le sbarre. In effetti non ho molto tempo a disposizione...”. Lo ha detto Bruno Contrada al parlamentare del Pdl, Giancarlo Lehner che ieri si è recato in visita nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere per accertare le condizioni di salute dell’ex funzionario del Sisde, condannato con sentenza definitiva della Cassazione nel maggio 2007 a dieci anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Nello stesso istituto di pena Lehner ha visitato anche l’altro ex funzionario di polizia, Ignazio D’Antone, che sta scontando anche lui una condanna a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. “Sono rimasto impressionato -osserva Lehner- dalle condizioni fisiche di Contrada, che è riuscito a raccontarmi la sua storia solo dopo aver preso alcune pillole. L’unica cosa umana da fare è quella di consentire che sia Contrada che D’Antone possano finire di scontare questa pena a casa loro, visto che il tasso di pericolosità sociale è pari a zero. Una pena comminata tra l’altro per un reato che non esiste”. “Confido che le istituzioni -conclude Lehner- vogliano assumere un impegno a carattere umanitario per consentire a Contrada di morire a casa sua e non in carcere e all’ex questore D’Antone di riposare finalmente nel suo letto e non passare le sue notti insonni su una poltroncina”.
di Redazione Lab

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Messaggio N°648 12-04-2008 - 01:01
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INSORGENZA: DIARIO DI BORDO

La “Nave dei Briganti” è partita comunque ieri sera, nonostante il tempo inclemente. La linea di galleggiamento era sotto il livello del mare… tanto era sovraccarica di eccellenze reazionarie meridionali e di arrabbiati sudditi campani. La cambusa straripava allegramente. Ha galoppato più che navigato, falcando le onde grosse sulla rotta del Mare Nostrum. Ha blandito la diva Partenope e la sua serva carnale Napoli. Contro la casta dei Pirati e dei Negrieri l’equipaggio, al comando dell’armatore Salvatore Lauro, issando le bandiere gigliate de “IL BRIGANTE” e di “INSORGENZA” ha imposto la sua possente presenza nel Golfo. Una crociera come una crociata… il viaggio è lungo ma l’odissea avrà il suo felice epilogo, ne siamo certi!

servizio di Marina Salvadore
riprese e montaggio di Mauro Caiano

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 6

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Inviato da Anonimo
il 12/04/08 @ 11:33
Bravissimi!!

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Inviato da Anonimo
il 12/04/08 @ 13:00
Bellissimo video... Bellissima manifestazione... Io da Grosseto, mi mangio solo le mani. Che Golfo, che città, che bello. La mia TERRA , LA MIA PATRIA , LA MIA STORIA. AVANTI RAGAZZI , INSORGERE! STAIANO

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Inviato da Anonimo
il 12/04/08 @ 13:14
LA NAVE DI BRIGANTI E INSORGENTI PRENDE LA ROTTA DELLA PROPOSITIVITA'
Meglio dell'oleografia di Sapri: non saremo stati tutti giovani e forti ma eravamo quasi quattrocento! IL BRIGANTE

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Inviato da Anonimo
il 12/04/08 @ 17:55
Bellissima manifestazione, è stato davvero un piacere aver partecipato. Continuate così. Ciao

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Inviato da Anonimo
il 12/04/08 @ 18:10
Bellissimo davvero. Siete veramente straordinari. Complimenti Mauro. Maria

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Inviato da Anonimo
il 12/04/08 @ 18:38
RIVOLUZIONE SIGNIFICA TRASFORMAZIONE E LA TRASFORMAZIONE VERA E' PACIFICA E NON CRUENTA: NOI SIAMO I VERI RIVOLUZIONARI!!! PER IL SUD, PER UN FUTURO AI GIOVANI!!!PER I VALORI VERI DELLA SOLIDARIETA' E DELLA GIUSTIZIA TRA I POPOLI. INSORGENZA SEMPRE!!!
Antimo Ceparano

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Messaggio N°642 03-04-2008 - 21:44
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Contrada: per noi una questione d'orgoglio!

Non manchiamo mai alle stazioni della Via Crucis del dott. Bruno Contrada. C'eravamo anche oggi, nella solita veste di apostoli, per continuare a scriverne capitoli del Vangelo apocrifo... Ennesima udienza presso "Ponzio Pilato", al Tribunale di Sorveglianza di Napoli, con partecipazione dei centurioni, delle pie donne, del Cireneo e della Veronica, secondo copione. Mancavano all'appello i due ladroni e l'occulto Sinedrio... Attendiamo, ancora una volta, gli esiti del giudizio, sperando non abbiano più gli stessi macabri risvolti di una condanna... a "morte lenta": non desideriamo la beatificazione postuma dell'agnello Bruno Contrada perchè lo vogliamo tra noi, anche dannato ma vivo, prima del "venerdì santo" della sua Passione in quest'Italietta di troppi martiri! "Qualcuno" si passi una mano sulla coscienza... metta fine a quest'orrenda farsa e chiami ad alta voce, per NOME... con il loro NOME, il Sommo Sacerdote e gli altri componenti del Sinedrio! Alla luce di incommensurabili altre emergenze mondiali... che senso ha continuare questo crudele... vecchio Gioco di Ruolo?

Servizio di Marina Salvadore
riprese e montaggio di Mauro Caiano

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1

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Inviato da Anonimo
il 04/04/08 @ 08:32
Anche io come Ida chiedo a Dio di illuminare le mentidei signori che hanno fra le mani la vita di Bruno.
Maria

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Messaggio N°636 31-03-2008 - 00:11
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Maggio dei Monumenti 2008

NAPOLI - Itinerari d'Arte e Cultura tra Chiese e Castelli

L'evento si svolgerà dal 2 al 25 maggio 2008, nell'arco di 4 week-end Il tema si declinerà mediante eventi artistici e di spettacolo e centinaia di visite guidate lungo le direttrici che uniscono idealmente e storicamente i quattro manieri di Napoli (Castel Nuovo, Castel dell'Ovo, Castel Sant'Elmo e Castel Capuano), testimoni dell'architettura civile e militare partenopea; insieme a loro gli innumerevoli edifici di culto cittadini, che costituiscono l'elemento sacro della città. I luoghi di svolgimento degli eventi saranno i quattro Castelli citati e gli itinerari riguarderanno strettamente la casistica storico-artistica legata alla storia di questi imponenti edifici (nati, in varie epoche e per diversi motivi, a guardia e ad abbellimento della città) e delle Chiese anch'esse patrimonio preziosissimo della storia partenopea. Ogni venerdì, sabato e domenica del mese di maggio 2008 i Castelli ospiteranno spettacoli di teatro, musica e danza. Contemporaneamente su tutto il territorio cittadino si svolgeranno le visite guidate, anche in lingua straniera, grazie alla presenza di Associazioni che sistematicamente aderiscono alla manifestazione. Infine, durante la manifestazione si svolgeranno attività di animazione con artisti di strada e si darà luogo, come ogni anno, al progetto “La scuola adotta un monumento” promosso dalla Fondazione "Napoli 99".

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Messaggio N°593 15-02-2008 - 01:54
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VERGOGNATI, ITALIA!

servizio di Marina Salvadore
riprese e montaggio di Mauro Caiano

Caso CONTRADA - Purgatorio - Canto VI -
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!"

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Inviato da Anonimo
il 16/02/08 @ 00:35
da avvocato Giuseppe LIPERA:
L’ex Dirigente Generale della Polizia di Stato Bruno Contrada oggi pomeriggio è stato dimesso dall’Ospedale di Santa Maria Capua Vetere Sono estremamente preoccupato: ieri pomeriggio sono stato per circa due ore in Ospedale, al capezzale di Bruno Contrada, un vecchio ridotto pelle ed ossa. Apprendo pochi minuti fa che, dopo l’ennesimo accertamento clinico cui è stato sottoposo nella giornata di oggi, fatti tutti in un giorno, l’ex Dirigente Generale della Polizia è stato dimesso dal nosocomio ed in quelle condizioni fisiche nonchè psichiche ha fatto rientro nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Continua così il terribile calvario e la disumana tragedia che devasta Bruno Contrada da oltre quindici anni. Ciò vuol dire che le sue condizioni di salute ormai non possono migliorare neppure in ospedale. Quanto durerà l’angosciosa agonia di questa creatura umana martoriata da tutti? Continuo sempre a chiedermi: “perché non lo mandano a casa a morire nel suo letto?”. In carcere non lo vogliono, tant’è che lo mandano in ospedale; in ospedale non lo vogliono tant’è che lo rispediscono al mittente: che fine deve fare quest’uomo in attesa di andare al cimitero, come tutti prima o poi? Bruno Contrada a Palermo non andrebbe a vivere in una villa di lusso, ma in un piccolo appartamento, una modesta casa popolare, per stare vicino a sua moglie Adriana, anziana e per questo acciaccata come lui. Chiunque abbia un cuore e un minimo senso d’umanità prova sdegno, semplicemente sdegno, per quanto è accaduto e per quanto sta accadendo, ma se qualcuno pensa incautamente che, con la morte di Bruno Contrada, finirà la battaglia per la verità e per la giustizia sbaglia di grosso:
del caso Contrada se ne parlerà almeno per i prossimi cento anni!

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Inviato da Anonimo
il 16/02/08 @ 10:11
Sono daccordo con l'avvocato Lipera in tutto e per tutto e rinnovo la mia solidarietà al Dottore Contrada.

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Inviato da Anonimo
il 21/02/08 @ 16:25
La scarcerazione di Bruno Contrada non arrecherebbe vantaggi elettorali ad alcuno . La sua scomparsa sarebbe un sollievo per quanti hanno costruito la propria immagine pubblica perseguitandolo pur nella consapevolezza della sua innocenza . Uniamo le nostre forze per fare in modo che il "caso Contrada" dia fastidio ai potenti ancora per decenni . Non lasciamoli dormire tranquilli.
Ci vorrebbero tanti e tanti avvocati Lipera.

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Messaggio N°550 11-01-2008 - 00:27
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Il video del sit-in di oggi

Stando alle ultime illuminanti news, le nostre speranze circa le benevoli disposizioni del Tribunale di Sorveglianza verso Contrada - attese a questo punto per domani - si riducono sensibilmente. Il gioco sporco è chiaro! Ci rincuora pensare che tanti tanti anni fa anche un tal Robespierre ci perse la testa... a correre dietro e dentro le trame oscure del potere...e la storia, si sa, è adusa vendicarsi di se stessa. Attendiamo. La pazienza è la virtù dei forti! Le riprese di questo ennesimo filmato sul caso Contrada, sono state girate con uno scopo ben preciso; quello, di inserirle a corollario dell'odierna impresa epica nel corposo archivio che avremmo donato a Bruno Contrada, una volta a casa: un ricordo tangibile di quel bene assoluto che tanta gente, durante la sua segregazione, gli ha trasmesso e che egli non ha mai avuto la possibilità di toccare con gli occhi e con le mani. Vorremmo solo non essere costretti a farglielo visionare in galera, come un'ultima crudele beffa!


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Inviato da Anonimo
il 11/01/08 @ 10:09
La speranza è l'ultima a morire: il fatto che impieghino così tanto a decidere vorrà dire qualcosa? Attendo anche con ansia

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Messaggio N°535 02-01-2008 - 22:11
Tags: Fotoreportages & VideoNews

A capo chino ma nello sguardo scintille

Abbiamo finalmente le immagini, a riprova di come questo Stato ha ridotto uno straccio il leone Bruno Contrada. Uno scricciolo d’uomo curvo, esile, un pallore spettrale, avanzava tra un reggimento di diverse forze dell’ordine dalla soglia del padiglione Palermo all’ambulanza militare, pronta a trasportarlo nel carcere di S.M. Capua Vetere. Un plotone di cameraman e fotografi, quasi impossibilitati a riprenderlo, dall’altra parte della barricata. Accanto a questi, il cognato gen. Giancarlo Tirri, suo figlio Massimo con la giovane moglie e la sottoscritta, caporione del Comitato Contrada. E’ bastato a questi quattro dar fuoco alla miccia di un gioioso, urlato “Forza Bruno! Siamo in tanti con te!” perché egli si tirasse su dritto nelle spalle, volgesse lo sguardo incuriosito verso quelle inaspettate presenze…gli occhi hanno ripreso luce, vivacità e la sua tempra si è risvegliata d’incanto, tanto da mettersi ad urlare lui, con voce possente: “Ditelo alla gente che a me, un Generale della Polizia di Stato, un Prefetto, mi volevano mettere le manette per portarmi da un reparto all'altro, a fare le radiografie!!. Per questo non voglio stare qui!” Grande Bruno, quei quattro matti….ma anche i cameraman ed i fotografi e qualcuno del “reggimento”… non dimenticheranno mai quel tuo sguardo, nel quale hanno letto anche un lampo di caldo conforto. Lieti di averti regalato quest’attimo di bene tangibile, i quattro matti si rimettono al lavoro per te, con più foga di prima!
M.Salvadore


riprese di Mauro Caiano per il Comitato Bruno Contrada

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Inviato da Anonimo
il 02/01/08 @ 22:38
Grande commozione per questo Grande Uomo, questo nostro fratello, così pieno di dignità e così tanto provato nel fisico, ma lo sguardo è limpido come è quello delle persone oneste.
Maria

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Inviato da vocedimegaride
il 03/01/08 @ 13:48
Abbiamo ricevuto da un poliziotto di Palermo, del quale, per ovvi motivi, non citiamo l'identità, questo bellissimo messaggio: Ciao, non so nemmeno come ti chiami eppure ti leggo scrivere ogni giorno in favore del mio Amico Dottore Contrada. io mi chiamo xxxxx xxxxx e sono uno dei poliziotti palermitani cresciuti con il mito di Bruno Contrada. Ho visto il video che hai immesso nel blog. Mi ha toccato e mi ha commosso. L'ho trovato... molto consumato. Non sciupato ma proprio... consumato. Però... io quegli occhi li conosco! Li conosco bene! Sono gli stessi di quel poliziotto che la leggenda racconta quando passava nei corridoi della Squadra Mobile tremavano pure i quadri. Li ho riconosciuti: era lui! Sono un segnale molto positivo! Molto molto positivo e se lo conosco come lo conosco... quando gliene sarà data possibilità ne vedremo delle belle!!!
Ti ringrazio ancora per quello che fai. Cordialmente xxxxx xxxxx








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