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Messaggio N°802
Di Garibaldi non ce ne bastava uno!

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Messaggio N°803
ALMANACCO NAPOLETANO

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Messaggio N°803 14-09-2008 - 15:07
Tags: Cron(i)che Napolitane

ALMANACCO NAPOLETANO
pensieri e proverbi della Saggezza Popolare ( lesson one ) a cura della redazione di "Megaride"

“‘E FIGLI SO’ PIEZZ’E CORE” Schiaffeggia il figlio di 15 mesi. Condannata a 8 mesi: libera - Condannata a otto mesi di reclusione con pena sospesa. È quanto incassato dalla mamma che l’altro giorno ha schiaffeggiato il figlioletto di 15 mesi e aggredito un poliziotto intervenuto per bloccarla. Una triste storia di cui a farne le spese sono due bambini, uno di 4 anni e l’altro di 15 mesi. I due sono stati temporaneamente sottratti alla madre e affidati agli assistenti sociali. Il fatto è successo martedì sull’R2. Un agente libero dal servizio era sull’autobus quando ha sentito un bambino che urlava. La madre, innervosita dal suo pianto, lo stava schiaffeggiando alla presenza dell’altro figlio di 4 anni. L’agente ha sentito il dovere di intervenire, prima come privato cittadino e poi come poliziotto, nel tentativo di calmare la donna. Dopo essersi fatto largo tra i vari passeggeri, il poliziotto ha raggiunto la donna invitandola a calmarsi ma questa ha iniziato ad inveire anche contro di lui continuando a malmenare il piccolo, tanto da farlo cadere dal passeggino. A nulla è servito che l’ispettore, in forza presso il commissariato di polizia Vasto-Arenaccia, si qualificasse quale appartenente alle forze dell’ordine. La donna, L. D. G., 41 anni, si è scagliata contro il poliziotto colpendolo con schiaffi e pugni ed afferrandolo al collo. Il poliziotto, riuscito a divincolarsi dalla donna, ha invitato l’autista dell’autobus ad arrestare la marcia, avvisando con il suo telefono cellulare il 113 per l’invio di una “Volante”. Nel frattempo due uomini, uno dei quali poi identificato per il fratello della donna, G. D. G. di 44 anni, hanno aggredito l’ispettore alle spalle. Per il caos creatosi tra i passeggeri, l’autista è stato costretto ad aprire le porte dell’autobus, circostanza che ha agevolato la fuga di uno dei due uomini. Il poliziotto, infatti, è riuscito a bloccare solo la donna e suo fratello, arrestandoli perché responsabili entrambi dei reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il piccolo di 15 mesi e mezzo è stato ricoverato in osservazione presso l’ospedale Santobono ed affidato, così come il fratello di 4 anni, ai servizi sociali ” SCHERZA CON I FANTI MA LASCIA STARE I SANTI”. SALERNO. Alle vittime, quasi sempre anziani, offriva un “pacco regalo”: un quadro di San Pio in cambio di una offerta. In realtà l’obiettivo era di mettere in atto una truffa e rubare loro dei soldi. È quanto si verificava nel Cilento, in provincia di Salerno dove Raffaele De Falco, trentanovenne napoletano è stato arrestato con l’accusa di rapina impropria e truffa. L’uomo è finito in manette dopo che ha truffato due anziani, a Salento ed Orria, piccoli comuni dell’entroterra. In entrambi i casi, dopo essersi fatto aprire la porta di casa, aveva offerto alle ignare vittime il “pacco regalo” contenente un quadro di Padre Pio in cambio di una offerta. Senonchè, a Salento, il truffatore ha voluto “esagerare”. Quando l’anziano ha estratto i soldi, lo ha spintonato portandogli via trecento euro. Sulla strada del ritorno ha poi bussato alla porta di una anziana donna di Orria, facendosi consegnare 100 euro in cambio del solito “regalo”. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, diretta dal capitano Daniele Campa. Riconosciuto dai due anziani, è stato arrestato. ” ERRARE E’ UMANO PERSEVERARE E’ DIABOLICO” Bassolino ammette le colpe - Antonio Bassolino analizza il sondaggio che lo vede ultimo tra i governatori: «È stato fatto a giugno ed ha influito la crisi dei rifiuti». Poi cerca di spegnere le polemiche sul Forum delle Culture: «Velardi ha votato la delibera sull’Accampamento per la pace, che è solo il primo passo. Il Forum è un’occasione importante e dobbiamo lavorare tutti assieme». Infine, tra il serio e il faceto parla del proprio futuro: «Continuo a lavorare. Fino al 2009? Beh, anche fino al 2010, 2011...». ” SI RISPETTA IL CANE PER IL PADRONE” Incrocio Border Collie di 1 anno legato ad catena di 50cm (NA) Sono un simpatico cagnetto di taglia media, circa 14 kili, color rossiccio di 1 anno circa, legato senza umanità ad una catena di nemmeno 50 cm a Sant' Antonio Abate (NA)! Grazie a Daniela e Luisa sono stato liberato il 09.09 e hanno denunciato lo sporco "proprietario" che non mi ha nemmeno riconosciuto come suo! Non potevo correre, nemmeno muovermi, intrappolato nella mia solitudine sotto una baracca che somigliava ad un riparo.. .provate ad immaginare le mie pene. In un contesto di gran degrado e di "MUNEZZA" attorno a me. Purtroppo ero costretto a defecare e ad urinare tutto in quel misero angolo e respirare il tutto. Ero infestato di pulci e zecche e tutte mosche attorno! Il cibo? Quando se ne ricordavano! Ero costretto a mangiare gli avanzi di alcuni giorni e l'acqua come vedete era imputridita nello squallido secchio. Purtroppo i vigili avevano chiamato l'Asl e l'accalappiacani mi ha portato al canile... pensate che nell' uscire da quell' inferno non riuscivo nemmeno a camminare. VI PREGO, PRENDETEMI CON VOI! ...Vi amerò per sempre. (Contattare Daniela 348 8533604 o 081 5321133 mariadaniela17@hotmail.com" PIU' CONOSCO GLI UOMINI PIU' AMO LE BESTIE" LA SOLITA STORIA. ABBANDONATA. FINITA SOTTO UN’AUTOMOBILE. VIVA X MIRACOLO MA LASCIATA SUL CIGLIO DELLA STRADA CON ZAMPA ROTTA.. VIENE TROVATA E SALVATA DAL PAPA' DI UNA VOLONTARIA NEL SOLITO PAESINO DELLA CAMPANIA (PER INTENDERCI, LO STESSO DOVE E’ STATO RINVENTO IL CANE SCHELETRICO POI MORTO!!) LA CAGNOLINA E’ ANCORA UNA CUCCIOLA. E’ STATA VISITATA E SOCCORSA MA PARE CHE IL NERVO SIA COMPROMESSO: DOBBIAMO FARE ALTRE INDAGINI. NON ABBIAMO UN POSTO AL COPERTO. PIOVE... LA PICCOLA E’ IN UN TERRENO DOVE VIENE ALMENO NUTRITA E SARA' PORTATA DA VETERINARI DI FIDUCIA. SERVE AIUTO X STALLO O ADOZIONE CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE POTREBBE RIMANERE ZOPPA... E’ DOLCE E TIMIDA FA TANTA PENA.. PER OGNI INFORMAZIONE ASS DOGSANGELS TEL 33960890017 WWW.DOGSANGELS.COM
GRAZIE DI CUORE A TUTTI.

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Messaggio N°802 14-09-2008 - 12:30
Tags: Cron(i)che Napolitane

Di Garibaldi non ce ne bastava uno!

Segnaliamo questo brillante intervento su "Il Brigante" dell'amico Andrea Balia, sperando che faccia riflettere, una volta di più, tutti coloro sparsi in mille greggi che si dicono meridionalisti e che perseverano nell'inguaribile individualismo narciso, mandando in fumo ogni razionale possibilità di unione delle forze e delle indiscusse potenzialità di riscatto, difesa e tutela del Mezzogiorno, per troppo amore di se'. Il Sud continua a pascersi nel comodo piccolo mondo antico delle baronìe e benchè stracciato e prono continua ad essere terra di conquista, pozzo di San Patrizio, cornucopia della solita bastarda classe dirigente locale e nazionale. La triste terza via del socialismo italiano Apprendiamo in queste ore una notizia che ne contiene due al suo interno. Entrambe, purtroppo, tristi e decadenti, sinonimo da un lato di ignoranza storica volgarmente strumentalizzata per dare un po’ d’aria alla bocca, atteggiarsi a declamatore di citazioni colte e suggestive, coniugandole ad una piaggeria di bassa lega; dall’altro come conferma ulteriore della triste strada che una buona parte del socialismo italiano ha intrapreso dal dopo/tangentopoli, incamminandosi in una direzione che non fa che suggellare tutto il negativo che certi personaggi politici avevano combinato all’epoca, e la loro pervicacia a voler rientrare in scena. Qualche giorno fa si è tenuta la festa per l’ingresso in Forza Italia di Giulio Di Donato. E’ stato accolto da un gruppo di vocianti sostenitori al grido di: “con te vinceremo!”, il tutto tra gli abbracci di Stefania Craxi (la sempre più incredibile figlia dell’ex premier!) che ha dichiarato la sua felicità perché il socialismo italiano sta finalmente trovando il suo approdo. Intendiamoci subito: non ne vogliamo fare un problema di Destra e/o Sinistra, ma solo di etica, coerenza e dignità. E’ veramente poco sostenibile e inquadrabile, in un ragionamento logico e politico, che chi crede o ha creduto nel socialismo pensi o possa sostenere che la collocazione più giusta per lui sia il partito del Cavaliere. Chi sa di storia ricorda che già ce ne fu uno negli anni venti a passare la barricata; ma si chiamava Mussolini e andava a fondarsi un suo partito, modificando il socialismo cui aveva aderito da giovane in una cosa nuova, che stava a Destra ma non pensando di ritrovare l’ideologia socialista in una preesistente formazione dalla parte avversa. A torto o a ragione il suo iter, criticabile e non condivisibile, aveva (pur fra tutte le condanne ovvie al fascismo) un suo processo pur se azzardato. Qua siamo invece alla frutta: va bene tutto pur di rientrare in scena! Logico che a differenza d’altri stati europei il socialismo italiano sia un pallido ricordo. E questa è la prima notizia, alla quale non avremmo ad onor del vero dedicato il nostro modesto tempo pensando di scriverci su qualcosa. Ma la notizia si colorisce e diventa intrigante riguardandoci più da vicino, nel momento in cui leggiamo le dichiarazioni di Di Donato a suggello del suo rientro in politica attiva nel primo partito d’Italia. Aprite bene le orecchie: “Il Berlusconi neogaribaldino, giunto a Napoli a liberarci dal vecchiume neoborbonico, appare un eroe felice ed amato dalla gente ma isolato rispetto ad un establishement locale fatto di baroni e tromboni suonati e decaduti…”. E qui non sai se ridere o incazzarti:
1) la Corte di cassazione ha confermato la condanna a tre anni e quattro mesi per l'ex vicesegretario del Psi Giulio Di Donato, per la vicenda delle tangenti sulla privatizzazione della Nettezza urbana. Quindi, da quale pulpito viene la predica…
2) E sarebbero questi gli uomini nuovi nei partiti nuovi che devono mettere a posto Napoli e l’Italia?
3) Se voleva paragonare gli attuali governanti campani ai Borbone ha sbagliato palazzo! Si informi e legga qualche libro in più! Diceva il mio amico Giovanni Cutolo, scrittore e guru del marketing, napoletano colto purtroppo trapiantato a Milano: "...se uno ha letto al massimo 3 libri nella sua vita cosa vorrai mai aspettarti? Mi sa che involontariamente si riferisse anche a Di Donato!
4) Di Donato farebbe bene a sciacquarsi la bocca prima di parlare di Borbone. Lui non lo sa, ma a noi non sono bastati 150 anni per evitarci di rimpiangere quella gente!
5) Di Donato stia tranquillo: di Garibaldi ce n’è bastato uno e lui vuole ripropinarci un novello neogaribaldi?
Il Cavaliere avrà altri meriti (ammesso ne abbia!) ma se vuole non inimicarsi i napoletani dica a Di Donato di evitargli tali accostamenti! Per concludere: che vergogna, che tristezza, che decadimento, ma quel che è ancor peggio, che ignoranza! Al Sud serve altro, e su questo non v’è dubbio! Questi invece se li conosci li eviti! Andrea Balia La giostra delle opportunità che il Sud - Napoli in particolare - continua ad offrire ai sempiterni trasformisti "volti noti" che si rigenerano a ciclo continuo, in ere diverse, acclama l'autorevolezza del Mezzogiorno nello scacchiere italiota., esattamente come in quel 1861 della depredazione scientifica, tanto che sulla via dell'acqua fetida del federalismo, attuabile - come rileviamo - unicamente con i soliti politici legati al cordone ombelicale di Roma ed ora della Padania, la possibile creazione di una macroregione del Sud e l'opportuna secessione dal resto d'Italia sarebbe auspicabile, così che i futuri dirigenti del Sud siano obbligati ad operare esclusivamente nell'interesse del proprio territorio. Il caso DI DONATO non è unico, di quesi giorni. Il Movimento per l'Autonomia - Alleati per il Sud di Lombardo, aprirà con il riciclato democatto Scotti la "filiale" napoletana. La prima festa del Movimento, più simile ad un test elettorale per le amministrative del 2009, si terrà a Napoli nei giorni 19 - 20 - 21 settembre alla Rotonda Diaz e sappiamo che tutti i movimenti ed associazioni culturali meridionaliste sono state contattate, ai fini dell'adesione, per costituire il probabile serbatoio di voti. L'opera di "carotaggio" è lampante dal cartoncino d'invito, scarno del programma di lavori del convegno all'aperto, nonchè della diaria e del calendario orario dei possibili relatori ed interventi. Dall'altra parte, capintesta le Puglie con Taranto, l'Alleanza Federalista sta per risalire fino a Napoli per organizzare un Parlamento del Sud... praticamente anacronistico quanto inutile, perchè successivo all'attuazione governativa del Federalismo Italiano. Se Lombardo è stato sponsorizzato dalla Lega Nord ma si è in qualche maniera reso autonomo da essa, L'Alleanza Federalista è capitanata dal ligure Chiappori, onorevole in carica della Lega Nord ! Ogni commento è superfluo. Tuttavia è innegabile che la responsabilità di 150 anni di saccheggio e distruzione, di offerte votive ai rapaci prealpini, di onanismo sudico, sono imputabili ai meridionalioti di ieri e di oggi. Brutta gente!
Marina Salvadore

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Inviato da Anonimo
il 14/09/08 @ 13:08
Buongiorno Marina, invece di riciclare la spazzatura, in meridione e in tutto il paese, si riciclano i politici, presentandoli come nuovi. A pensarci bene, però, sempre di spazzatura si tratta. Ciao e buona domenica, instancabile amica, idealista e sincera.
Patty Ghera

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Inviato da Anonimo
il 14/09/08 @ 14:22
Megaride amica mia. Come sempre hai centrato un problema. Un problema. Devo sottilineare che la politica oggi è solo un attruppamento d'individui che da ogni parte hanno perso onore e dignità. In nome dell'affarismo più bieco, hanno dimenticato la loro storia e le loro origine ed oggi non esistono partiti che danno la scossa , l'orgoglio, il solo rispetto dell'appartenenza ad un'area ben visibile ed individuabile. Ho vissuto quale osservatore la crisi, non ancora sopita degli attivisti del P.C.I., che ancora oggi si dibattono inutilmente per capire da quale parte stanno. Mai più riferimenti certi, alla Russia, la madre, allo stalinismo poi, al leninismo, allo troskimo. Tutto denunciato, perduto, dimenticato, abbandonato. Ed Infine le Cooperative hanno fallito. Ora . Fini nel discorso alle giovi leve di Azione giovani, ha definitivamente affossato ogni riferimento al fascismo, al ventennio, ai suoi pro ed ai suoi contro, al M.S.I.. Tutti dentro, in nome dell'ideale democratico. Persino Violante ha inviato il suo apprezzamento. Alemanno e La Russa sono stati serviti e sconfessati. I morti dela RSI sono stati inutili. Ha applaudito ai morti della Resistenza ed ha venduto o meglio svenduto tutta la sua base, quella che lo ha sostenuto da Fiuggi in poi.Tutti nei ranghi senza alcuna voce che ha rivendicato i morti all'università, quando si è combattuto il comunismo, il Movimento studentesco e le sue storture. Quanti ragazzi dal sessantotto al 1979, si sono battuti in nome di un ideale. Tutto sbagliato. Tutto ridicolizzato. Tutti ignoranti, illusi,dileggiati.Dove sono ora quelli che hanno pagato di persona, con il carcere, con la stessa vita, con la perdita di un domani. Fini ed i suoi, hanno pensato e pensano di coprire i posti di governo a fianco di vecchie cariatid, già carichi di denunce. Si sono rifatti una verginità, ma sono vecchie puttane. Penso ad Alemanno e penso al suocero. Anche a destra, come a sinistra, assisteremo a crisi esistenziali ed ad effetti da sindrome di abbandono. Tu sai che non ho mai appartenuto ne a l'una ne all'altra. Ma l'orgogio, l'onore e la dignità dei vivi e dei morti, non si vendono. Mai.
Domenico Di Renzo.

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Messaggio N°787 31-08-2008 - 21:48
Tags: Cron(i)che Napolitane

Napoli ADDIO !

LETTERA APERTA
Dopo gli allucinanti episodi verificatisi tra Napoli e Roma alla prima del campionato, ad opera di un migliaio di tifosi… “Napoli addio”: impossibile convivere con questa realtà Definirlo teppismo è un eufemismo intollerabile. Ci troviamo di fronte ad episodi di vera e propria delinquenza. Che altro si può dire, guardando le prime scene in TV della trasferta da Napoli a Roma di un migliaio di tifosi, al seguito della squadra di calcio. Carrozze del treno vandalizzate, quasi distrutte – prima stima dei danni 500mila euro -, 250 persone che viaggiavano dirette a Torino costrette ad abbandonare i vagoni per far posto a questi personaggi, molti dei quali senza biglietto. A seguire, episodi alla stazione di Roma che hanno lasciato sbigottiti i viaggiatori in transito, turisti per lo più, che hanno immortalato con le loro macchine fotografiche e le loro videocamere scene da guerriglia, e allo stadio, infine, c’è scappato anche il ferito. Abbiamo con dignità sofferto quando le immagini del capoluogo partenopeo con le montagne di spazzatura fino al terzo piano degli edifici facevano il giro del mondo. Oggi, guardando queste scene, invece, mi sono vergognato di essere napoletano e ho capito che oramai questa città è morta e che, di fronte alla gravità della situazione, nessuno può fare più nulla per salvarla. Alle persone oneste e laboriose, ai giovani in cerca di un futuro, a chi ha amato la vecchia capitale del mezzogiorno d’Italia, oggi agonizzante – “ Napoli addio “ titolava qualche anno addietro un noto settimanale - resta una sola cosa da fare, dare pratica attuazione all’amara esortazione del grande Eduardo: “Fujtevenne!”. Gennaro Capodanno - Presidente Comitato Valori collinari - Napoli IL BOLLETTINO DI “GUERRA” » 2008-08-31 11:30 Calcio: partono tifosi Napoli, momenti tensione in stazione Un piccolo gruppo oltrepassa blocco polizia e sale sul treno » 2008-08-31 13:34 Calcio: Trenitalia, a causa tifosi Napoli incidenti e disagi In stazione e' arrivato anche il questore Antonio Puglisi » 2008-08-31 15:27 Calcio: stazione Napoli, le proteste dei passeggeri Noi fatti scendere da treno per lasciare posto a tifosi » 2008-08-31 17:07 Calcio: tifosi Napoli a Olimpico, petardi e cancelli sfondati Molti con volto coperto, arrestato ventunenne con martello » 2008-08-31 18:46 Calcio: Roma- Napoli, tifoso accoltellato fuori dallo stadio Portato all'ospedale romano Santo Spirito, ferita non grave

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 00:19
A Napoli abbiamo un detto: " 'O PESCE FETE DA' CAPA" ed allora dobbiamo dire grazie ai Magistrati che non esercitano il Loro dovere di "GIUDICARE I COLPEVOLI" ... abbiamo "gente" in questa Regione che ha sperperato "MILIONI DI EURO" senza alcuna giustificazione "PLAUSIBILE" ... anzi, molto spesso dichiarando di IGNORARE i beneficiari delle "DONAZIONI" che venivano a mani base "ELARGITE" ... assassini, rapinatori, stupratori e quanto di più spregevole la società contemporanea possa "GENERARE" ... sono a piede libero ... i nostri MAGISTRATI agiscono secondo l'altro NOSTRO detto ... FANNO I GALLI 'NGOPP'A MUNNEZZA ... per munnezza intendo "COLORO CHE NON HANNO PROTEZIONI DI SORTA" ... ed allora con quest'andazzo come si può pretendere che "MIGLIAIA DI TIFOSI" rispettino le leggi ... la violenza, l'arroganza, il latrocinio, il furto sono le leggi che imperano nella NOSTRA SOCIETA' ... il nostro non è un popolo degno della democrazia ... NOI NON CONOSCIAMO IL CONCETTO DI DEMOCRAZIA ... non riusciamo a distinguere il limite della mia libertà con la libertà degli altri ... dove le mie libertà ledono le libertà degli altri miei "SIMILI" ... e quanto più approfondisco le mie conoscenze di vita sociale ... più AMO QUELLE CHE DEFINIAMO BESTIE Mauro Caiano

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 00:40
Penso con estrema pena a quei 250 passeggeri del Napoli-Torino. Tolto qualche "turista" e qualche viaggiatore di commercio... considerata la data e l'ora... ritengo che la maggior parte fosse "carne di cannone" ovvero di emigrante. Fratelli napoletani... napoletani buoni che vanno a "farsi il culo" al posto di questi protervi ignoranti che hanno la fortuna di vivere a sbafo nella MIA Partenope... Tra 4 giorni dovrei festeggiare il mio trentennale ergastolo padano... sono ritornata "quaggiù" a capodanno: la più grande cazzata della mia vita, forse... C'è da meditare... MOLTO... ma c'è da correre ai ripari SUBITO, con ogni mezzo correttivo... E' OBBLIGO DELLA MUNICIPALITA' ASCIUGARE LE LACRIME E RISARCIRE LA DIGNITA' DI TUTTI I NAPOLETANI EMIGRATI DOLOROSAMENTE AL NORD... CHE TORNANO, IN AGOSTO ED A NATALE, A FARSI STRACCIARE IL CUORE! Lo pretendo!...
marina salvadore

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Inviato da PattyGhera0
il 01/09/08 @ 08:21
La nostra classe politica, dall'unità d'italia in poi, è stata tutta un degrado morale. Loro, i rappresentanti del popolo, hanno sempre furbescamente infranto la legge e più la infrangevano più il loro potere veniva elevato. Molti nomi li leggiamo sui libri di storia come eroi, per non contare strade e piazze. Gli italiani TUTTI hanno preso esempio dai propri rappresentanti ed il marcio, ora, è talmente radicato che nessun latte ci potrà salvare, tanto per riprendere le parole di una vecchia canzone. In una cosa ha ragione Marina, andatevene, andiamocene, ma all'estero, nell'Europa civile.
Patty Ghera

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 11:42
Non sono d'accordo,FUGGIRE E' DA VIGLIACCI.Bisogna costringere i delinquenti ad andarsene e il governo ad intervenire.Non e' possibile avere rappresentanti al governo collusi ed eletti dalla mafia,camorra e ndrangeta. BASTA RIVOGLIAMO LA NOSTRA CITTA'. POLITICI CORROTTI e COLLUSI ANDATE VIA.

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Inviato da violette51
il 01/09/08 @ 13:05
purtroppo!!!u po' di istruzione in piu' ci farebbe tanto bene!!scuola ..scuola...dovrebbero semplificare lle cose in questo senso ...istruzione obbligatoria..fino ad una certa eta'--ma con costo di libri accessibile--pare che oia abbiano decisoo dii alllungare i tempi dii edizioni nuove....Con tutta la buona volonta' ma faccio aftica a vivere un certo tipo di napoletani....un saluto.vio

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 13:45
Hai ragione. Io credo ancora, e ci credero' sempre, nella Cultura, nell'Istruzione, nel Sapere e nella Conoscenza. Specialmente e sopratutto per i giovani napoletani. Penso davvero che queste cose possano fare la differenza, far riflettere e far pensare "nella giusta direzione" Ovviamente beninteso a tanta offerta di LAVORO, lavoro serio ed onesto, LAVORO pulito, quanto piu' LAVORO possibile
Antonio Ambrosino

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 14:33
Signor Ambrosino, lei è un grande ottimista. Per come è strutturata la società italiana e a causa del degrado di tutto il tessuto sociale, credo che oramai i giovani abbiano poche opportunità. E non solo i napoletani. Il sapere, la cultura, l'istruzione ecc. non sono considerate nel nostro paese un dovere da parte dello Stato. Si è accorto che non tutti possono studiare? Si è accorto che la scuola è un peso per le famiglie medie italiane e che lo Stato non dà nessun aiuto? (questo in Europa non succede, in Europa l'istruzione è pressochè gratuita). E il lavoro serio e onesto cui si riferisce? Dove lo trova un napoletano al giorno d'oggi? Dalla multinazionale Camorra & C.? Stiamo con i piedi per terra e rendiamoci conto che l'Italia è allo sbando, alla bancarotta, al naufragio. La politica sporca è stata la rovina del nostro paese.
Patty Ghera

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 14:36
@ il Signor Ambrosino. E secondo lei siamo in Europa? E secondo lei i nostri giovani possono studiare o fare figli? In Germania una coppia con due figli e un reddito annuo di 25.000 euro ne versa al fisco 52. In Italia la stessa coppia ne versa 1.700. E Ancora In Germania dal gennaio 2007 è previsto che le noe-mamme con lavoro dipendente ricevano per 14 mesi il 67 per cento dell’ultimo stipendio netto, con un tetto massimo di 1.800 euro, a patto che anche il padre decida di assentarsi dal lavoro per un periodo minimo di due mesi. Inoltre la madre ha diritto al mantenimento del posto di lavoro per 3 anni dopo la nascita del bambino. Sotto un reddito familiare di 30.000 euro l’anno per i primi sei mesi si ha diritto ad un assegno mensile che va dai 300 ai 450 euro a figlio. A prescindere dal reddito viene invece erogato un assegno di 154 euro mensili per ogni figlio fino ai 18 anni con il proseguimento per chi va all’università. Gli asili nido scarseggiano, ma lo stato sovvenziona in parte una “tagesmutter”, cioè una tata part-time, che permette alle famiglie di lasciare il proprio bambino in buone mani con tariffe molto basse. In Germania quando l’anno scolastico finisce, vengono distribuiti dei buoni vacanza. In Italia gli assegni familiari sono concessi solo a chi ha un reddito molto basso e il massimo è di 800 euro l’anno per figlio. Gli asili nido coprono il 10% del fabbisogno per cui una mamma su cinque è costretta a rinunciare al lavoro per accudire i figli. Infine, ogni anno, a giugno, chi può rifila i bambini ai nonni, gli altri utilizzano i centri estivi pubblici, spendendo intorno ai 50 euro a settimana non deducibili.
Patty Ghera

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 14:43
Gente del sud, leggete questi dati (magari li conoscete già), una ulteriore riprova di quanto i nostri governanti vi hanno preso in giro, da destra a sinistra con palla al centro. Vorrei chiedere che fine hanno fatto le vagonate di soldi che dal 1950 al 1997 sono confluite nella cosiddetta "CASSA DEL MEZZOGIORNO" prima e "AgenSud" o "Sviluppo Italia" poi. Riporto qualche dato: Dall'inizio dell'operatività, nel 1951, sino al 1997 (ultimi dati conosciuti) e sotto il nome sia di Cassa per il Mezzogiorno e AgenSud, ha elargito alle Regioni Meridionali un totale di 279.763 Miliardi di vecchie Lire, pari a circa 140 Miliardi di Euro. (da "Lo Spreco" di Gian Antonio Stella, pagina 84). La spesa media annuale è stata di 3.2 Miliardi di Euro. Il risultato della Cassa è stato discutibile per quanto riguarda la dispersione dei capitali, devastante per il modo in cui non sono stati realmente investiti e imbarazzante se si osserva oggi che la situazione di arretratezza tra Nord e Sud non è diminuita ma anzi aumentata. Nonostante quasi 60 anni di finanziamenti a fondo perduto e investimenti colossali oggi una sola Regione del Nord (il Veneto) esporta nel mondo più di tutto il Sud e il Lazio messo insieme. Il reddito pro capite è mediamente il doppio al Nord rispetto al Sud, e i tassi di disoccupazione così come il lavoro nero e l'evasione fiscale sono anch'essi pari al doppio al Sud rispetto che al Nord.>Dove sono finiti tutti questi soldi? 140 miliardi di euro non mi sembrano pochi….vedendo quanti sono stati effettivamente utilizzati. Dove sta il problema? Nel nord intollerante e razzista o altrove? Penso proprio altrove. Buona serata a tutti.
Patty Ghera

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 15:01
Signora GHIERA la vedo indignata e battagliera su questi temi. La cosa mi fa molto piacere e mi rincuora la sua solidarieta' che giunge dalla Toscana (se non erro) Guardi che con me, come si suol dire, lei "sfonda un portone aperto" Io sono d'accordissimo con lei sulla situazione e sulle ragioni storiche che l'hanno prodotta. Forse condividiamo esattamente le convinzioni sulla classe di politici che ci ha governato e ci governa.... Ma mi permetto di insistere con l'ottimismo. Mi creda, l'alternativa sarebbe solo sbarazzarsi fisicamente di tutta la teppaglia inutile e dannosa, per loro stessi e per gli altri. Una piccola pulizia etnica, casa per casa , quartiere per quartiere ....... La qualcosa e' semplicemente improponibile. E allora, in compagnia dell'ottimismo, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare nel diffondere Cultura e nel creare e dare LAVORO. Penso che siano le uniche medicine miracolose. Signora GHIERA, io ne sono convinto perche' li ho visti all'estero i mei concittadini (ed i "terroni" in generale) ed essi sono lavoratori seri ed affidabili. Quando ci sono le condizioni sociali e le strutture, evidentemente La saluto con cordialita'
Antonio Ambrosino

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 15:08
Signor Ambrosino, mi chiamo GHERA non GHIERA. Diciamo che la cosa che non ci accomuna è il suo ottimismo che, ovviamente, mi auguro abbia la meglio sul mio pessimismo. Si, sono toscana doc e anch'io mi sento defraudata, come voi napoletani, da questo stato (volutamente minuscolo) sprecone. Anche se capisco che un conto è vivere (e cioè lottare per vivere) in Campania, altro conto è vivere in Toscana. Comunque c'è poco da stare allegri da tutte le parti. Un saluto, tanto non ci perdiamo di vista.
Patty Ghera

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 16:16
Benvenuta tra noi Patty. Tra coloro che hanno fatto del meridione e della sua rinascita una ragione di vita.Per quanto riguarda poi il fenomeno della criminalità, allignata da troppo tempo nei nostri territori. è sempre colpa degli stessi compagni che misero in ginocchio il Regno delle due Sicilie. All'Inghilterra, od insieme con essa Gli Stati Uniti, hanno portato avanti la conquista della Sicilia con l'appoggio dei compari di Liggio e della mafia, che aveva avuto sviluppo, con Garibaldi e L'inghilterra, con i poteri forti, con le banche, con i politici corrotti, con una giustizia lenta se non latente. Come ho detto la storia si ripete, e non può che finire in questo modo. Se rilegge il mio commento sui giovani, insisto a dire che si deve giudicare con severità, senza indulgere in pietismi vari. A quattordici anni noi eravamo bambini, questi sono delinquenti a cui tutto è concesso. Basta poco e l'impunità diventa un diritto, una pretesa, in caso contrario il tiro si sposta sulle forze dell'ordine e tocca a chi tocca. Basta così, credo importante una rivoluzione di cultura e di valori. Sono d'accordo in questo con Ambro. A Napoli circolava un detto, mazze e panelle. Non dobbiamo far altro che avere la voglia di metterlo in atto.
Mimmo di Renzo

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Inviato da Anonimo
il 01/09/08 @ 16:40
Patty mi scuso per l'errore sul suo cognome. Comprendo il suo pessimismo ed in effetti, lei ha fondate ragioni per avere questo stato d'animo. Mi lasci comunque almeno la speranza che qualcosa, anche poco, cambiera'...... Mi sarebbe piaciuto saperla Napoletana d.o.c. ! Con simpatia
Antonio Ambrosino

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Inviato da Anonimo
il 02/09/08 @ 13:16
Scusate, ma cosa c'entrano i napoletani con questa vergogna. Qui siamo davanti a quanto ormai succede in tutta Italia: siamo di fronte a delinquenti veri a cui andrebbe interdetta l'uscita di casa in occasione delle partite di calcio. Non sono i napoletani che fanno queste cose, sono i delinquenti di tutta Italia, dal Nord al Sud, e dobbiamo ringraziare che non ci sia scappato il morto anche questa volta.

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Inviato da Anonimo
il 02/09/08 @ 13:34
Ogni giustificazione buonista è bandita da questo blog, soprattutto se anonima! Di fronte all'evidente realtà della barbarie nel quale buona parte dei nostri concittadini ama calarsi, da napoletana provvedo ad indignarmi ed a chiedere per QUESTI NAPOLETANI la più dura condanna! Chi sciorina spicciole sociologie ed indulgenze e guarda alle pagliuzze negli occhi altrui e non alla trave ideologica che ha negli occhi, per me è un napoletano complice di quei napoletani di merda!
marina

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Messaggio N°786 30-08-2008 - 20:05
Tags: Cron(i)che Napolitane

'O Paese 'e Pullecenella

Raffica di scarcerazioni choc (Dal quotidiano Roma del 30/08/2008 ) Si sono macchiati di reati gravi ma ciò non è bastato a trattenerli in carcere. Nel giro di poche ore dal loro fermo sono stati già liberati i due babyboss che hanno scatenato una rivolta per impedire il loro arresto e un rapinatore che dopo uno scippo ha tentato di investire un agente per sfuggire al controllo. È scoppia la polemica sulle scarcerazioni facili. Nel primo caso il gip non ha convalidato il fermo per Raffaele Amato, 18 anni, detto “Lelluccio” e nipote dell’omonimo ras scissionista, e Francesco Ferro, 26 anni, suo complice nella fuga e nella resistenza. Nel secondo caso, il giudice monocratico, ha scarcerato dopo la condanna a nove mesi il 26enne Antonio Cavaliere. L’uomo ha prima cercato di rapinare una giovane donna a Chiaia e poi per sfuggire all’arresto ha preso in pieno un poliziotto con il suo scooter. Esposito (la DESTRA): l'immediata scarcerazione degli arrestati di Melito demotiva le Forze dell'Ordine La pressocchè immediata scarcerazione dei due delinquenti, uno dei quali nipote del boss locale, il cui arresto a Melito era stato contrastato in maniera estremamente violenta da un centinaio di amici e famigli è una di quelle notizie che non avremmo mai voluto leggere- Lo afferma in una nota Bruno Esposito- dirigente nazionale de LA DESTRA-la formazione politica che fa capo al senatore Storace-Le Forze dell'Ordine, prosegue la nota, fanno il loro dovere, ma se lo sforzo ed i rischi ai quali vanno incontro per svolgere il loro dovere vengono vanificati da provvedimenti permissivi del magistrato di turno, si rischia di demotivare in maniera grave chi è quotidianamente in prima fila per il rispetto della giustizia. Ci saremmo aspettati, il giorno dopo, afferma l'esponente della Destra, non certo la scarcerazione dei due criminali, ma l'incriminazione e se del caso l'arresto di quanti avevano aggredito i Carabinieri, causando danni e ferite, per impedire che potessero fare il loro dovere. Ci auguriamo che, nello specifico, il provvedimento possa essere presto revocato e, per il futuro, che i Responsabili degli Uffici Giudiziari facciano in modo che Forze dell'Ordine e tutta la Magistratura possano combattere la criminalità con lo stesso rigore, tenendo conto del contesto "associativo" in cui sono maturati i comportamenti così gravemente lesivi dell'ordine pubblico e della legalità. (rif 333 2400397)

Inviato da: vocedimegaride: 0 - Commenti: 11

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Inviato da Anonimo
il 30/08/08 @ 22:43
La mia sara' una domanda molto ingenua, forse sciocca, eppure..... io me la faccio ( e ve la faccio ) lo stesso.
Ma, visto che tutto il popolo italiano, ogni qualvolta si assiste ad un episodio del genere e cioe' quasi tutti i giorni, si scandalizza e vorrebbe che si ponesse un freno alle scarcerazioni facili e che ci fosse davvero la certezza della pena.....ebbene, io mi domando PERCHE' coram populis i nostri politici, il parlamento, non si decia ad eliminare una buona volta tutte quelle norme che permettono ai giudici di scarcerare delinquenti acclarati come questi nella notizia in oggetto ???
Ma e' cosi' difficile far si' che, nonostante i fermati siano incensurati, si possano applicare le pene previste (esattamente come i gia' censurati ) ???
E non penso solo alla notizia in oggetto, penso anche alle rapine nelle ville del Nord, agli episodi di inusuale violenza e ferocia, penso alle reiterate rapine alle tabaccherie, oreficierie, etc. ......
La gente, tutto il popolo italiano, si aspetta che i politici provvedano.
Tutti i politici, di DX e di SX, perche appunto, tutti lo gridano a gran voce !
Ambro

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Inviato da vocedimegaride
il 30/08/08 @ 23:25
Caro "Ambro" ma cosa vuoi che se ne freghino i politici delle emergenze sociali... della qualità della vita dei sudditi...!?!?... La gran Loggia tratta SOLO grandi affari: appalti, bustarelle, alta finanza... ed in qualche maniera deve tenere buono il popolino, ormai composto da gente che... se non delinque è costretta ad arrangiarsi, per sopravvivere... Loro, i "dux"... siano di destra o di sinistra... mirano alla Pulizia Etnica, fomentando le masse nella Guerra tra Poveri... che finiranno per autocombustione... lasciando "LORO" liberi e belli di farsi i cacchi propri.
DIVIDE ET IMPERA! marina

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Inviato da vocedimegaride
il 30/08/08 @ 23:26
Dulcis in fundo: 2008-08-30 16:16 Folla aggredisce il sindaco di Torre del Greco Perche' i vigili multavano un motociclista senza casco (ANSA) -TORRE DEL GRECO (NAPOLI), 30 AGO- Il sindaco di Torre del Greco e' stato aggredito dalla folla perche' i vigili stavano multando un motociclista senza casco. Secondo quanto appreso, Borriello stava partecipando ai controlli della polizia municipale. La presenza del sindaco ha scatenato la reazione del giovane, che si e' scagliato contro di lui aiutato da un gruppo di persone giunte sul posto. I vigili hanno allora fatto salire il sindaco sull'auto di servizio presa a calci e pugni mentre si allontanava

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Inviato da Anonimo
il 31/08/08 @ 01:56
Porca miseria ! non ho parole.
Mi verrebbe voglia di spazzarli via a colpi di kalashnikov ....... ma questo non si puo' dire, oltretutto bisogna essere political correct......
e quindi bisogna parlare di "rieducazione" di "recupero dell'individuo", di assistenza sociale e di supporto con qualche psicoterapeuta, di mancanza di senso civico da parte dei giovani, di mancanza di impegno da parte dei docenti nella scuola e delle parrocchie,..... e di tutte queste stronzate (care specialmente alla SX)
E intanto i cittadini di Torre del Greco si dovranno accollare anche le spese di riparazione per la carrozzeria della macchina dei V.V.U.U. danneggiata !
U kalashnikov aro' sta' ????
Ambro

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Inviato da terranuova0
il 31/08/08 @ 03:39
TUTTO QUESTO E' VOLUTO: E' COSI' PALESE.

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Inviato da kuskus0
il 31/08/08 @ 06:49
Non siamo più in uno STATO DI DIRITTO ma in uno stato DI-STORTO . Tutto va come dite a Napoli "da sott a n'coppa e viceversa". Delinquenti e criminali pluriomicidi....fuori; e premiati al valor incivile. C'è una qualche speranza che il nuovo Ministro Angelino Alfano possa cambiare qualcosa? C'è speranza che proprio Alfano possa, per il nostro obiettivo, nominare una commissione d'inchiesta sul caso Contrada? Se non ci si arriva di diritto, ci si potrebbe arrivare di traverso, alla revisione del processo. Ormai è inutile scandalizzarsi se i delinquenti sono fuori,non slo impuniti ma anche gratificati; occorre darsi da fare per tirare fuori dalle carceri le persone oneste.
Agnesina Pozzi

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Inviato da Anonimo
il 31/08/08 @ 10:51
Conosco molto bene la realtà di altri paesi dell'Europa, ma quella vera, (vedi Austria, Germania ecc.), dove situazioni del genere non sarebbero nemmeno pensabili. Gli italiani credono di essere in Europa perchè maneggiano l'Euro, in realtà il nostro paese è degno di far parte dei paesi del quarto mondo, in tutti i sensi. Se qualcuno crede ancora che esista una giustizia giusta, o è uno stupido oppure un sognatore.
Buona domenica a tutti

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Inviato da Anonimo il 31/08/08 @ 10:51 via WEB
Come sempre dimentico la firma.
Patty Ghera

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Inviato da Anonimo
il 31/08/08 @ 11:41
... ancora: 30/08/2008 - Teppisti assaltano autobus Ancora un assalto ai danni di un bus urbano dell’Anm e sempre a Secondigliano, quartiere preferito dai teppisti per questo tipo di scorribande. Si tratta dell’ennesimo episodio di danneggiamento di pullman. Ieri pomeriggio, verso le 15, un gruppetto di giovani, tutti in sella a ciclomotori, hanno approfittato di una sosta effettuata dell’automezzo a causa di un rallentamento ed hanno cominciato a lanciare pietre contro un vetro laterale. Almeno tre i sassi scaglati, uno ha preso in pieno il bus, un altro è giunto debole al bersaglio, il terzo è andato a vuoto. Sono entrati in azione in via Fratelli Cervi Il risultato dell’atto vandalico è stato lo spavento per i passeggeri, alcuni minuti di stop forzato al mezzo urbano e la consueta relazione finale del conducente alla propria azienda. Naturalmente sono partite le indagini delle forze dell’ordine, destinate probabilmente a terminare come le altre volte: con un nulla di fatto e con la mancata identificazione dei teppisti. Non è facile identificare successivamente i microdelinquenti, bravissimi e velocissimi nel fuggire velocemente sui motorini.
(Dal quotidiano Il Giornale di Napoli del 30/08/2008 )

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Inviato da Anonimo
il 31/08/08 @ 14:23
Vivo personalmente e tutti i giorni la difficle situazione della periferia nord di Napoli, e con precisione Scampia e Don Guanella, dove abito. Bande di ragazzini spadroneggiano ed incutono timore. Colpa dell'ignoranza, della poca presenza della famiglia e del vivere civile, o di altro? La certezza dell'impunità, la debolezza delle istituzione e la poco presenza delle forze dell'ordine. In un clima di preparazione al conseguimento del potere, al mantenimento di clientele ed altro, si vanifica ogni sforzo. Pochi i mezzi, poche le certezze, poca o nulla la sicurezza. I ragazzi di poco o più di quattordici anni, sono quelli più temibili. Devono essere perseguiti alla stregua di tutti. Mi diceva qualcuno" O zio, non voglio lavorare, tanto se rubo, guadagno di più e poi se mi pigliano esco - Dopo mi lasciano in pace ". Fermezza e certezza e pene serie ed a tutti i livelli. I ragazzini non esistono più.Bisogna trattarli al livello di tutti. Intanto Contrada muore lentamente e la gran massa dei politici tacciono. Tutti da destra e sinistra. Quando suonerà la sveglia per il nostro martoriato Sud. Secessione.Roma è lontana.
Mimmo Di Renzo

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Inviato da Anonimo
il 31/08/08 @ 15:03
Cara Megaride, ho bisogno di te. L'area nord di Napoli, Scampia, Miano,Don Guanella, sono preda della piccola criminalità. Si parla di spiegamento dell'esercito, dei vigili urbani,della Polizia, però per me sono perfetti sconosciuti, per me e pr coloro che vivono nei quartieri più a rischio della città. Ancora impossibilitato a scrivere sul sito di Senza Barriere, cosa da me già denunciata, con il tuo aiuto desidererei invitare tutti i politici eletti nell'area nord, la chiesa, a voler partecipare ad un incontro pubblico, senza distinzione alcuna di appartenenza, da destra a sinistra, per discutere dei problemi che ci interessano. Alla stessa dovrebbero partecipare i sindaci di Melito e di Casoria ed i rappresentanti delle associazioni. Tu Megaride con la tua Telecamera. a Bruno Esposito, mio compagno di scuola da quando avevo 13 anni, raccomando di non mancare.
Mimmo Di Renzo.

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Messaggio N°772 15-08-2008 - 11:06
Tags: Cron(i)che Napolitane

AAA Auguri di "Buon Ferragosto!" , monnezze!
(repertorio) padre Alex Zanotelli

SCEGLIENDO DI VIVERE A NAPOLI, HO LASCIATO LA BARACCOPOLI DI KOROGOCHO (CON LA DISCARICA DI NAIROBI A FIANCO) E HO TROVATO UNA NAPOLI IN LOTTA CONTRO DISCARICHE E INCENERITORI. Sono convinto che Napoli è solo la punta dell’iceberg di un problema che ci sommerge tutti. Infatti, se a questo mondo, gli oltre 6 miliardi di esseri umani vivessero come viviamo noi ricchi (l’11% del mondo consuma l’88% delle risorse del pianeta!) avremmo bisogno di altri 4 pianeti come risorse e altri 4 ove buttare i rifiuti. I poveri di Korogocho, che vivono sulla discarica, mi hanno insegnato a riciclare tutto, a riusare tutto, a riparare tutto, a rivendere tutto, ma soprattutto a vivere con sobrietà. E’ stata una grande lezione che mi aiuta oggi a leggere la situazione dei rifiuti a Napoli e in Campania, regione ridotta da 20 anni a sversatoio nazionale dei rifiuti tossici. Infatti esponenti della camorra in combutta con logge massoniche coperte e politici locali, avevano deciso nel 1989, di sversare i rifiuti tossici in Campania. Questo perché diventava sempre più difficile seppellire i nostri rifiuti in Somalia. Migliaia di Tir sono arrivati da ogni parte di Italia carichi di rifiuti tossici e sono stati sepolti dalla camorra nel Triangolo della morte (Acerra-Nola- Marigliano), nelle Terre dei fuochi (Nord di Napoli) e nelle campagne del Casertano. Questi rifiuti tossici bombardano oggi, in particolare i neonati, con diossine, nanoparticelle che producono tumori, malformazioni, leucemie.. il documentario Biutiful Cauntri esprime bene quanto vi racconto. Bisogna poi aggiungere il disastro della politica ormai subordinata ai potentati economici-finanziari. Questa regione è stata gestita dal 1994 da 10 commissari straordinari per i rifiuti, scelti dai vari governi nazionali che si sono succeduti, capaci di spendere oltre 2 miliardi di euro, per produrre oltre 7 milioni di tonnellate di ecoballe, che di eco non hanno proprio nulla: sono rifiuti tal quale, avvolti in plastica che non si possono nè incenerire, né seppellire perché inquinerebbero le falde acquifere. Buona parte di queste ecoballe, accatastate fuori la città di Giugliano, infestano con il loro percolato quelle splendide campagne denominate Taverna del re. Oggi la Campania ha raggiunto gli stessi livelli di tumore del Nord-Est, che però ha fabbriche e lavoro. Noi, senza fabbriche e senza lavoro, per i rifiuti siamo condannati alla stessa sorte. Il nostro non è un disastro ecologico -lo dico con rabbia- ma un crimine ecologico, frutto di decisioni politiche che coprono enormi interessi finanziari. Ne è prova il fatto che Prodi, a governo scaduto, abbia firmato 2 ordinanze: una che permetteva di bruciare le ecoballe di Giugliano nell’inceneritore di Acerra, l’altra che permetteva di dare il Cip 6 (la bolletta che paghiamo all’Enel per le energie rinnovabili) ai 3 inceneritori della Campania che trasformano la merda in oro. Ulteriore rabbia quando il governo Berlusconi ha firmato il nuovo decreto n. 90 sui rifiuti in Campania. Berlusconi ci impone, con la forza militare, di costruire 10 discariche e 4 inceneritori. Se i 4 inceneritori funzionassero, la Campania dovrebbe importare rifiuti da altrove per farli funzionare. Da solo l’inceneritore di Acerra potrebbe bruciare 800.000 tonnellate all’anno! E’ chiaro allora che non si vuole fare la raccolta differenziata, perché se venisse fatta seriamente (al 70 %), non ci sarebbe bisogno di quegli inceneritori. E’ da 14 anni che non c’è volontà politica di fare la raccolta differenziata. Non sono i napoletani che non la vogliono, ma i politici che la ostacolano perché devono ubbidire ai potentati economici-finanziari promotori degli inceneritori. E tutto questo ci viene imposto con la forza militare vietando ogni resistenza o dissenso, pena la prigione. Le conseguenze di questo decreto per la Campania sono devastanti. Se tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge (articolo 3 della Costituzione), i Campani saranno meno uguali, avranno meno dignità sociale, così afferma un recente Appello ai Parlamentari Campani: Ciò che è definito tossico altrove, anche sulla base normativa comunitaria, in Campania non lo è; ciò che altrove è considerato pericoloso qui non lo sarà. Le regole di tutela ambientale e salvaguardia e controllo sanitario, qui non saranno in vigore. La polizia giudiziaria e la magistratura in tema di repressione di violazioni della normativa sui rifiuti, hanno meno poteri che nel resto d’Italia e i nuovi tribunali speciali per la loro smisurata competenza e novità, non saranno in grado di tutelare, come altrove accade, i diritti dei Campani... Per questo sono andato con tanta indignazione in corpo all’inceneritore di Acerra, a contestare la conferenza stampa di Berlusconi, organizzata nel cuore del Mostro, come lo chiama la gente. Eravamo pochi, forse un centinaio di persone (la gente di Acerra, dopo le botte del 29 agosto 2004 da parte delle forze dell’ordine, è terrorizzata e ha paura di scendere in campo), ma abbiamo tentato di dire il nostro no a quanto accade. Abbiamo distribuito alla stampa volantini: Lutto cittadino; La democrazia è morta ad Acerra; Ne danno il triste annuncio il presidente Berlusconi e il sottosegretario Bertolaso. Nella conferenza stampa (non ci è stato permesso parteciparvi!) Berlusconi ha chiesto scusa alla Fibe (ricordo che la Fibe è sotto processo), per tutto quello che ha subito per costruire l’inceneritore ad Acerra! Uno schiaffo ai giudici! Bertolaso ha annunciato che aveva firmato il giorno prima l’ordinanza con la Fibe perché finisse i lavori! Poi ha annunciato che avrebbe scelto con trattativa privata, una delle 3-4 ditte italiane e una straniera, a gestire i rifiuti. Quella italiana sarà quasi certamente la A2A (multiservizi di Brescia e Milano) e quella straniera la Veolia, la più grande multinazionale dell’acqua e la seconda al mondo per i rifiuti. Sarà quasi certamente Veolia a papparsi il bocconcino e così, dopo i rifiuti, si papperà anche l’acqua di Napoli. E’ la stravittoria dei potentati economici-finanziari, il cui unico scopo è fare soldi in barba a tutti noi che diventiamo le nuove cavie. Sono infatti convinto che la Campania è diventata oggi un ottimo esempio di quello che la Naomi Klein nel suo libro Shock Economy, chiama appunto l’economia di shock: DOVE C’E’ EMERGENZA GRAVE VIENE PERMESSO AI POTENTATI ECONOMICO-FINANZIARI DI FARE COSE CHE NON POTREBBERO FARE IN CIRCOSTANZE NORMALI.

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"Buon Ferragosto!", Antonio Bassolino: non esagerare con la 'mpepata 'e cozze, stasera al veglione!!! Megaride

Inviato da: vocedimegaride: 0 - Commenti: 2

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Inviato da vocedimegaride
il 15/08/08 @ 11:19
IN PROVINCIA IL CAPOGRUPPO RISPOLI CHIEDE L'INTERVENTO DELL'ASSESSORE CASILLO. CUMULI ANCHE SUL VESUVIO ERCOLANO. Cumuli di rifiuti lungo le strade provinciali, Alleanza Nazionale chiede l'intervento dell'amministrazione. Ad inoltrare la denuncia è stato il capogruppo in Provincia, Luigi Rispoli, che in una nota urgente all'assessore provinciale ai Trasporti , Mario Casillo ha chiesto l'intervento immediato dell'autorità competente. Tra le arterie stradali più colpite, il tratto viario che porta sul parco nazionale del Vesuvio. Un danno d'immagine che lede all'attività turistica del posto che il capogruppo di An ha tenuto a sottolineare e di cui ha chiesto l'immediata bonifica. «La prego di voler provvedere tempestivamente -come si legge testalmente dalla missiva del politico di destra- anche per evitare che chi percorre queste strade abbia l'impressione che ci sia ancora una situazione di emergenza che invece, come lei saprà, è stata brillantemente risolta grazie all'impegno del governo Berlusconi». Un modo per tutelare anche l'attività svolta dal governo centrale in questi mesi d'emergenza oltre che per preservare la bellezza e la pulizia dei luoghi anche percorsi da turisti. L'invito si conclude con un affondo incolpando l'amministrazione provinciale di una colpevole «inerzia fino ad ora dimostrata sulla questione rifiuti». Solo la collaborazione tra l'Ente di piazza Matteotti e il governo Berlusconi potrà emulare i risultati raggiunti in altre zone come auspicato proprio da Rispoli.
vs da IL GIORNALE DI NAPOLI del 13 AGO 2008

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Inviato da Anonimo il 16/08/08 @ 10:23 via WEB
Ho rotto gli occhiali. Dare ampio risalto alla richiesta di sangue che ci proviene dagli ospedali. Rischio enorme. Ancora vergogna. Ciao.
Mimmo Di Renzo

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Messaggio N°770 12-08-2008 - 11:02
Tags: Cron(i)che Napolitane

BOSSI, sei un ingrato!
di Enrico Moscarelli

Leggo sulla “Repubblica” del 10 agosto che Bossi, a Pontida”, ha dichiarato: « Abbiamo fatto un errore madornale a seguire Garibaldi e i Savoia. Ora dobbiamo rimediare ». A mio modo di vedere si tratta di un caso che più che indurre alla collera, presenta caratteri umoristici: il sedicente rappresentante degli italiani del Nord, che, in questo contesto nazionale e politico, hanno ottenuto lo sviluppo del loro territorio fino a vederlo diventare una delle aree più ricche dei paesi industrializzati, non è contento di quella politica economica dello Stato italiano, che ha tenuto conto, per oltre centocinquant’anni, quasi esclusivamente degli interessi di quell’area, come ormai i maggiori studiosi di storia economica italiani e stranieri riconoscono. Bossi non è contento e aspira ad una piena indipendenza del Nord. Indipendenza da chi? Da quelle altre aree che fino ad ora sono state trattate, a differenza del “suo” Nord, senza troppi riguardi dallo Stato italiano, per non parlare del Sud, di cui si può dire che è stato trattato alla stregua di una colonia e che, nel frattempo, è diventato il territorio più povero di quella che fu l’Europa Occidentale. Per non parlare, poi, di Napoli, grande capitale europea fino a centocinquant’anni fa, e di gran parte della Campania, un tempo felix: il Sud del Sud grazie alle politiche di questa Italia. Bossi dimentica che – come ha dichiarato recentemente un personaggio politico non molto distante dal suo partito, il leader del Movimento per l’Autonomia Raffaele Lombardo, Presidente della Sicilia - « siamo stati unificati con la violenza. La crescita del divario Nord-Sud è un effetto dell’unità d’Italia » [Il Mattino, 7 agosto 2008]. E questo divario, a tutto vantaggio del Nord, Bossi lo deve a quel Garibaldi e ai Savoia (con l’aiutino di Gran Bretagna e Francia), che l’ineffabile Ministro così duramente – ma, per riguardo alla sua intelligenza, io credo per finta - contesta. Il vero e solo rimedio sarebbe restituire il mal tolto al Sud, altro che indipendenza e federalismo, promuovendone rapidamente il riscatto sul piano della ricostruzione morale, civile ed economica. A beneficio di tutti, se si vuole davvero salvare l’Italia. Non certo dando consigli ai napoletani per distinguere la plastica dal cartone.

Inviato da: vocedimegaride: 0 - Commenti: 3

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Inviato da Anonimo
il 12/08/08 @ 12:35
Ed invece tantissima gente al Nord continua a pensare che a noi del Sud nulla e' dovuto....che piagniucoliamo sempre...che invece dobbiamo "rimboccarci le maniche" e pensare a lavorare ..... che vogliamo sempre avere tutto regalato......
E questi nostri fratelli d'italia dimenticano che cosa hanno fatto e quanto lavoro e' stato fatto da 22 milioni di emigrati dalle terre del Sud, emigrati - deportati sia al Nord Italia che nel resto del mondo.
Dimenticano che negli stabilimenti Fiat e similari, il linguaggio medio degli operai e' stato sempre con forti inflessioni del sud ......
E' inutile ci continuano a ferire e a mortificarci.
Non la vogliono proprio capire che se non si risolve, una volta e per tutte, la Questione Merdionale nel nostro paese, l'Italia non potra' realmente avere un futuro stabile e finalmente CONDIVISO.
Senza di noi, senza del SUD, sia ben chiaro che non si va da nessuna parte !
Saluti
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 12/08/08 @ 14:14
Ambro wrote: "..Ed invece tantissima gente al Nord continua a pensare che a noi del Sud nulla e' dovuto..." Marina arrespònne: "...ma perchè, quelli del nord PENSANO?...Che io sappia,RUMINANO SOLO... come i buoi!..... Il PENSIERO, la FILOSOFIA, dall'eroe Empedocle in poi, so' robba nosta!!!"

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Inviato da massimo.c58
il 03/09/08 @ 11:12
Sarebbe ora che anche noi del sud ci svegliassimo da questo sonno imposto, o tante volte voluto, anche per colpa di tanti nostrani politicozzi affaristi, che più che pensare al sud, hanno pensato alle loro tasche. Sarebbe ora di imporci, da Gaeta in giù siamo due terzi dell'Italia, di questa Italia inventata dal savoia e dai suoi amici massoni, e dire la nostra. Sarebbe ora di alzare la voce contro un potere che ha creato un grande divario economico e sociale, tra nord e sud, arricchendo e sviluppando un nord, che diventerà sempre più opulente e grasso, e un sud, al quale sono stati rapinati beni economici, industrie, uomini validi, forze lavorative, dignità e libertà. Credo che Lombardo sia un segno, e una proposta, perchè il nostro sud, perchè ciascuno del sud, quelli rimasti e quelli della diaspora, possiamo capire, che solamente noi possiamo ridare a questa Nazione delle Due Sicilie la sua autonomia, che solo noi possiamo ridare voce alla nostra dignità, che noi solo possiamo essere il domani della nostra Terra... Liberiamoci di questa palla al piede che ci è stata imposta sin dal 1860... abbiamo la forza e la volontà per farlo.... prima che sia troppo tardi.

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Messaggio N°717 22-06-2008 - 14:52
Tags: Cron(i)che Napolitane

Ordinaria follia a Napoli
di Armando De Rosa

Il lavoro che svolgo mi porta a girare molto in centro, spesso sono in coda a qualche sportello, ufficio comunale, sezione amministrativa in attesa del mio turno. L’altro giorno ero per una pratica all’INPS di Via Galileo Ferraris a Napoli - zona stazione - il meglio in fatto di inefficienza della pubblica amministrazione. A quarant’anni, dopo più di venti passati tra gli uffici pubblici, non hai più voglia di litigare con nessuno. Sai che hai perso l’intera mattinata, che contribuirai positivamente alla flessione del PIL nazionale, ma qualsiasi tua rimostranza mossa all’impiegato sull’inefficienza e l’inettidudine di molti suoi colleghi finisce contro il muro di gomma che protegge da sempre la pubblica amministrazione. Anche quella mattina prendo il numeretto e aspetto indolente, l’arrivo del mio turno. Prima di me c’erano soltanto 47 persone. Con una media di 10 minuti a testa e due sportelli funzionanti (contro i sette disponibili) per fine mattinata ce l’avrei fatta. Ma, come al solito, qualsiasi previsione è sbagliata quando ti accingi ad un ufficio pubblico. Uno dei due impiegati, infatti, si alza e senza motivo lascia il posto di lavoro. Il suo collega, intuendo forse che il compagno sarebbe mancato per le prossime due ore dallo sportello, guarda con faccia assonnata la platea di imbecilli in attesa e depresso abbassa gli occhi sulla pratica che stava sbrigando sapendo che di li a poco dovrà litigare con l’intera utenza che chiederà a gran voce dell’assenza prolungata del suo collega. Non avevo voglia di leggere il “giornalino della metro”, anche “il mondo nuovo” di Huxley comprato la sera prima, stentava a partire. Optai quindi per il solito giochino che mi rilassa e che mi piace fare quando c’è da aspettare molto tempo nelle code. Mi avvicino con passo felpato alla calca di gente in attesa, in cerca di qualche buon soggetto da analizzare. E’ quel gruppo di persone che si schiaccia contro i vetri dell’ingresso con il numero 96 tra le mani ed il display che proietta fiocamente il 12 che mi da le maggiori soddisfazioni. C’è tra loro talmente di quel materiale umano da assicurare tranquillamente ore ed ore del mio gioco preferito. Mi incanta osservare le persone molto da vicino, attentamente, cercando di notare i particolari del corpo che a prima vista sfuggono all’occhio distratto. Mi piace soffermarmi come un microscopio sulle parti scoperte del corpo e notare, che so, dei peli che spuntano come piante di gerani dalle orecchie; Scoprire magari che si lava le orecchie, diciamo, di tanto in tanto. Questa cosa ovviamente mi costringe ad avvicinarmi inverosimilmente alla preda. Causa la miopia senile galoppante devo stare molto attento a non essere frainteso e scambiato per un psicopatico, omosessuale o pedofilo a seconda che la preda sia rispettivamente una racchia psicopatica, un signore del gentil sesso ovvero un dodicenne rompicoglioni. Lo stato di usura dei calzini è quello che la preda maschio mostra più facilmente. Colore, buchi e smagliature della calza sono obiettivi raggiungibili per chiunque. Più difficile è capire se il calzino è pulito oppure è stato riutilizzato più volte prima di vedere qualche goccia d’acqua. L’estate assicura a questi fantastici signori veri girocollo “sudore e polvere”. Le donne “cha cha cha” sono quelle che mi piacciono da morire. L’orecchino bijoux simil oro, stinto in prossimità dell’aggancio all’orecchio, con cerchi talmente grandi da ospitare comodamente un pappagallo brasiliano. Il gancetto ruotato nel verso opposto - senza che la spagnola se ne rendesse conto - rendeva il lobo paurosamente cianotico. La ricrescita alla radice dei capelli biondo platino tradisce il sottostante brizzolato della ultratrentenne ed il pelozzo - con perifrasi “superfluo” - fa capolino superbamente dalla calza da 30 den. Credetemi capisco le donne che - a differenza di noi uomini - dedicano ore ed ore al restauro e concordo con loro che simili circostanze possono minare alla base qualsiasi libidine del maschio. Il giochino però finisce quasi sempre male. A furia di frugare nella personalità del pensionato di turno rimango perplesso. Mi viene da pensare al suo quotidiano, a quella mattina che inforcando distrattamente quel calzino bucato l’anziano signore si riprometteva di vincere finalmente contro l’INPS e di ottenere l’agognato aumento ingiustamente negato. Ma in quale momento della sua vita sto guardando? E come posso ironizzare sui 30 euro di aumento indispensabili a tanta povertà. Un momento prima lo biasimavo quando lo sentivo affannarsi davanti al vetro di protezione, inveendo contro l’impiegato per un certificato sbagliato. Ma adesso capisco la verità mi è tutto più chiero ed improvvisamente quell’omino mi torna simpatico. Mi fa addirittura tenerezza, vorrei difenderlo. Noto anche che somiglia un po’ a mio nonno. Ricordo bene. Anche lui ha sofferto ed è morto di pensione sociale. Probabilmente una mattina di non tanto tempo fa anche lui ha protestato con altrettanta rabbia per le medesime ragioni. Con un po’ di amarezza arriva il mio turno all’ufficio pensioni. L’impiegato allo sportello è una donna sui cinquanta, proiettata ai cento chilogrammi. Davanti al computer una confezione di medicinale per le cardiopatie e il flacone per le pillole “zantax” per l’ulcera allo stomaco. E’ veramente inutile arrabbiarsi per così poco di fronte alle disgrazie della gente. Finisco col ringraziare l’impiegata per aver respinto la mia pratica per una fotocopia mancante negli allegati. Ma va bene così, tornerò un altro giorno. Esco fuori dall'ufficio. Come sempre a Napoli la giornata è splendida e decido di rimandare un appuntamento per fare due passi. Perché, come si dice, la vita è una sola e deve essere vissuta il più possibile. Fuori dal cancello dell’Inps ritrovo l’omino di prima, fermo alla fermata dell’autobus. Mi avvicino per offrire un passaggio. “Vi ringrazio dotto”, mi dice con la stessa voce che ancora mi commuoveva, “ma sta arrivando mio figlio col Mercedes”. “Sapite a macchina è a mia, ma me scoccia e guidà”. “Bona jurnata”

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Inviato da tommypa84
il 22/06/08 @ 16:49
rimango veramente senza parole! ma questa è l'italia!

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Inviato da Anonimo
il 22/06/08 @ 18:31
Pare una barzelletta: chissà quanti ce ne saranno di questi casi.
Maria

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Messaggio N°715 21-06-2008 - 17:50
Tags: Cron(i)che Napolitane

CATTOLICI TRA CACCAVELLE E MASTELLI
dal ns. inviato Antimo Ceparano

Venerdì 20 giugno, ore 18.00, l’Hotel San Germano di Agnano, famoso sito partenopeo noto per le Terme, è colmo di gente venuta dagli angoli più nascosti della Campania. Volti cafoni, con il sole stampato tra le rughe, avvocati di provincia, dirigenti di ASL locali, politici cotti decotti ed emergenti. Tra di loro il sempreverde Fantini e l’ancora giovane Consigliere del Comune di Napoli Antonio, detto Nino, Funaro. La gente aspetta il Campeador, il Cid provinciale che da un momento all’ altro dovrebbe apparire. Nell’attesa Fantini prova ad incantare la platea. Persone esperte nell’arte dell’oratoria possono avvertire subito che ciò che dice l’onorevole è un blaterare con un linguaggio obsoleto. L’accenno alla questione meridionale è immancabile, poco credibile in chi è stato sempre un uomo del Sud e di governo. L’oratore rivendica una maggiore attenzione da parte degli alleati che dovrebbe tradursi in incarichi maggiori e di spessore diverso magari più appetibile. La platea è tiepida, qualche applauso strappato alla noia, niente di diverso. Il risveglio avviene solo quando l’oratore accenna ad un’alleanza diversa con alleati più attenti ai bisogni dei cattolici dell’UDEUR (è un segnale verso il centro-destra di possibile offerta e di probabile adesione) poiché a detta dell’oratore il proprio partito è determinante per il raggiungimento di qualsiasi maggioranza. Noto che tra il pubblico qualcuno sbadiglia. Finalmente alle 19.40 appare il Campeador, si muove con fare dinoccolato e quasi a disagio. E’ filtrata la notizia,messa in giro abilmente per preparare l’attesa, che il Cid provinciale è stato trattenuto sull’autostrada da un incidente. Fa parte della scenografia. Quasi è un obbligo per mascherare il vuoto. L’entrata è paesana. Mani tese verso signore imbellettate di una borghesia di provincia. Pochi i napoletani veri. Intorno il cordone di sicurezza è presente. Mi domando perché cercare di ostentare bisogno di sicurezza tra chi dovrebbe essere un amico? Il Campeador sale sul palco. Sembra l’ombra dell’uomo sicuro di qualche tempo fa. Il resto è noia. L’eterno ritornare sui temi del già detto e ridetto. Decido di andarmene perché ho fretta di normalità . Torno a casa e finalmente ritrovo persone vere...

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Messaggio N°704 12-06-2008 - 13:24
Tags: Cron(i)che Napolitane

A passeggio per Largo 'e Palazzo
di Enrico Moscarelli

Ho la fortuna di vivere in quella che era generalmente considerata la più bella città del pianeta fino a, più o meno, 150 anni fa. Nel tardo pomeriggio di una recente domenica, giunto a metà percorso della mia passeggiata pomeridiana lungo Via Caracciolo e Via Partenope, fino a raggiungere Piazza del Plebiscito, mi è venuta l'idea di visitare la Chiesa di S. Francesco di Paola, prospiciente alla Reggia. In realtà, avevo già avuto modo di ammirare il suo interno, davvero maestoso, ma volevo dare ancora uno sguardo a quella meravigliosa opera dell'uomo, dopo di che avrei voluto, passando attraverso le colonne centrali, dare un'occhiata panoramica a quella che fu la magnifica reggia, di fronte al colonnato semicircolare, che fu la residenza dei regnanti di stirpe borbonica. Non solo, però, ho dovuto attraversare la piazza, trasformata in un buon numero di campi di calcio, ma anche sotto il colonnato, sulla cui sommità avevo potuto ammirare, quelle magnifiche statue evocanti divinità elleniche, gruppi di ragazzi non disturbati da vigili o altri, ma da me solo, giocavano vigorosamente le loro partite. La chiesa era chiusa e la sua porta d'ingresso era stato riutilizzata come porta di una delle squadre in campo. I gol rimbombavano, amplificati dalla grande cassa armonica. Allora, per togliere il disturbo, ho ripreso il viaggio a ritroso, ma ho voluto vedere la reggia, uscendo dalle colonne centrali. Le colonne erano magnificamente istoriate da sublimi frasi d'amore della serie "Patrizia ti amo". Una notizia alla quale, ho pensato, i cittadini e i turisti non saprebbero rinunciare e che impreziosiscono, con la raffinata grafica e il loro vistoso colore rosso o azzurro, quelle usuali colonne che, altrimenti, non avrebbero senso, ad eccezione di una che era stata anche profumata a seguito di improrogabili urgenze corporali. D'altra parte, i nostri aggraziati e acculturati rampolli – per l'avvenire dei quali gli eccellenti politici non dormono la notte - non saprebbero più dove scrivere le loro poetiche e pittoriche espressioni dense di originalità e inventiva (basti pensare ai catenacci), avendo esaurita l'intera scogliera del lungomare, che altrimenti sarebbe rimasta banalmente bianca, come quella di Dover. Dimenticavo però un accenno alla Reggia: non so di chi sia il merito, ma il forte spirito patriottico verso questa Italia che tanto bene ha voluto e vuole a Napoli e l'odio verso i deprecati Borbone, sono certo la causa del deliberato abbandono del regale edificio: esso viene giustamente castigato mediante finestre allo sfascio e tende cadenti. Le statue degli ex re di Napoli, tipiche di questa reggia, restano severamente ridimensionate (ne è rimasto coinvolto persino l"'incolpevole" Vittorio Emanuele) mediante la copertura di un decennale denso strato di polvere molto scura di origine forse non africana, bensì democratica e repubblicana. Ma il futuro dell'intera piazza è facilmente prevedibile: i ragazzi e i loro palloni saranno presto fatti sgombrare per far posto a qualche megaconcerto galattico di qualche indiscutibile genio musicale, che farà vibrare fino al fondo dello stomaco gli appassionati, in attesa di qualche fantasmagorica scultura moderna di fine anno, che sarà collocata al centro della Piazza del Plebiscito per la gioia del popolo, e che ci lascerà senza parole, come sempre.
Viva l'Italia!

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Messaggio N°682 24-05-2008 - 00:12
Tags: Cron(i)che Napolitane

BRAVO CAVALIERE!!!
di Sergio Angrisano

Che emozione ieri, per i poveri ed ingenui napoletani vedere tutta quella gente che compone il suo governo, e nel rivedere le scene date su tutte le TV dai tg locali e nazionali, decine e decine di volte, mi viene la pelle d’oca.( operazione esclusivamente di immagine ovviamente, nulla di concreto).Francamente devo dire, mi viene ancora di più la pelle d’oca se penso a quello che tutti voi cervelloni siete riusciti a partorire in questo incontro partenopeo.La prima considerazione che mi viene di fare leggendo i quotidiani di oggi è inevitabilmente tentare di comprendere se i vostri cervelli siano o meno collegati con il mondo che vi circonda, se vedete l’evidenza, se vi rendete conto dei disastri e delle malvessazioni, umiliazioni, a cui ogni singolo cittadino è sottoposto grazie alla vostra incoerenza ma soprattutto alla vostra (ovviamente vostra in quanto politici ).IL gigante praticamente ha partorito un topolino, un topolino anche mezzo scemo a quanto pare.Ma è mai possibile che la cosa più intelligente che siete riusciti a tirare fuori dopo ore ed ore di chiacchiere è verosimilmente l’arresto di chi ostacola la realizzazione di discariche? Voi politici avete insozzato una intera regione, Voi politici avete depredato miliardi di fondi per porre fine a questa tragedia dei rifiuti, senza mai volutamente o per incapacità sempre Vostra riuscire a sanarla, Voi politici avete disatteso ai compiti ed ai ruoli istituzionali per cui eletti dal popolo, creando danni gravi alla salute dei cittadini, alle imprese ed a tutte le attività produttive, sempre Voi incapaci di amministrare con lode ed onore la cosa pubblica, strozzate i cittadini con tasse abominevoli ai limiti dell’estorsione,senza nulla!!!! ma proprio nulla dare in cambio , praticamente servizi zero , osate dopo tutto ciò decidere che i cittadini che difendono il loro territorio, la loro salute, e la salute dei propri figli vanno carcerati??? Ma ho capito bene?Scusi caro signor Cavaliere Presidente, e quelli che hanno ridotto in questo vergognoso stato il nostro Onorato territorio, Lei e i Suoi Ministri cosa prevedete ?Incluso quel signorino con cui ha deciso di collaborare !!??? tale don antonio di Afragola, che si dichiara politicamente colpevole, e già per questo andrebbe destituito, poi se ci sono altre responsabilità speriamo in Santa Magistratura. Costui da ben venti anni amministra Napoli e la Campania, prima come sindaco e poi da governatore, cosa si prevede? La camera a Gas? La sedia Elettrica? O peggio per punirlo gli faremo gestire i prossimi dieci milioni di euro stanziati dall’UE per sistemare la questione dei rifiuti!!!Caro Signor Presidente Cavaliere mi consenta, Lei sta partendo con il piede sbagliato, Napoli ed i napoletani i Campani tutti hanno bisogno d’altro, hanno bisogno di una seria svolta , di un vero cambiamento, di amministrazioni ed amministratori capaci, hanno bisogno d’aria pulita, ma a quanto pare non è cambiata né la musica né i musicanti!!!CHE DELUSIONE!!! (non che ce lo aspettassimo ma Lei conferma tutti i nostri dubbi). Per favorire un giusto confronto e per onestà intellettuale riportiamo a riguardo, dopo il punto di vista della "destra", il pensiero della "sinistra" di Lucio Garofalo - IL GOVERNO BERLUSCONI DICHIARA GUERRA AI CITTADINI CAMPANI Il primo Consiglio dei Ministri del quarto governo guidato dal neoduce Berlusconi, insediatosi "simbolicamente" (ossia demagogicamente) nella città di Napoli, ha varato una serie di decreti ministeriali di segno eccezionale, sotto la spinta e la "spada di Damocle" esercitata da alcune contraddizioni che sono state dipinte e raffigurate dalla propaganda di regime come "drammatiche emergenze" di natura sociale, sanitaria e di ordine pubblico, costruite ad arte dai mass-media e dalle forze politiche di governo. In pratica, è stata annunciata una linea estremamente dura per affrontare in modo drastico e radicale talune questioni problematiche quali lo smaltimento dei rifiuti a Napoli e in Campania, e il tema della "sicurezza", alimentato e gonfiato da un'infame campagna mediatica di stampo xenofobo, se non addirittura razzista, che ha contribuito non poco ad istigare la popolazione italiana ad un sentimento di odio razziale rivolto in particolare contro le comunità Rom ed altri gruppi etnici migranti e presenti nel nostro territorio. Sul versante dei rifiuti è stato compiuto un vero e proprio "salto di qualità" nella strategia da mettere in campo, ovvero un pauroso balzo strategico-organizzativo che sancirà il passaggio da una gestione repressiva di natura "ordinaria", condotta finora dalle forze di polizia deputate all'opera di repressione interna, ossia quelle istituzioni delegate alla "normale amministrazione" dell'ordine pubblico, ad un'azione gestita direttamente dalle forze armate, come se si trattasse di un'operazione di tipo bellico da attuare all'interno del paese. Infatti, la designazione di Guido Bertolaso, rilanciato alla grande nella veste di capo della Protezione civile nazionale, scelto per affiancare la Presidenza del Consiglio, vale a dire lo stesso Berlusconi, che si assume in tal modo la diretta responsabilità politica del problema, procede proprio nel senso di un'impostazione in chiave militarista della risoluzione della "emergenza rifiuti" in Campania. Inoltre, i siti individuati come discariche per lo smaltimento dell'immondizia saranno dichiarati aree di "interesse strategico nazionale", vale a dire zone strettamente militari, per cui saranno presidiate e sorvegliate direttamente dalle forze armate. In tale contesto sarà applicata come misura "deterrente" una legislazione punitiva alquanto dura, di stampo quasi draconiano, che sarà in qualche modo "adeguata e coerente" rispetto ai provvedimenti annunciati, per cui potranno essere comminate addirittura sanzioni carcerarie molto severe ai danni di eventuali iniziative di lotta intraprese da parte di semplici cittadini che decideranno di manifestare e di opporsi alle scelte adottate dal governo Berlusconi. Il quale si preannuncia come un esecutivo di "lacrime e sangue". In poche parole, le proteste e i dissensi prima legittimi, saranno trattati e perseguiti alla stregua di veri e propri reati penali. Tutto ciò determinerà e significherà una cosa sola: uno stato di guerra civile permanente in Campania.
Prepariamoci al peggio...

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...ed infine... il pensiero de le Assise di Napoli - www.napoliassise.it - "Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinunzino all'azione" (Edmund Burke) Le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia sono una libera accademia fondata da un’assemblea di cittadini, col fine di creare un centro permanente di formazione, di ricerca e di aggiornamento scientifico sulle condizioni e i problemi della società civile, dell’ambiente, dell’urbanistica e della salute del popolo . Se è vero quel che ha scritto Benedetto Croce che la borghesia meridionale è di scarso valore morale, se è vero quel che ha scritto Francesco Saverio Nitti che la classe politica italiana è endemicamente mediocre, se queste premesse sono vere, è necessario riunire le migliori intelligenze e personalità della vita civile e della ricerca più avanzata per creare la futura classe dirigente, senza altri scopi che quello di fare gli interessi generali e il bene comune del Paese. Le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia portano avanti, con impegno diuturno, un continuo lavoro seminariale, creando un vivaio di giovani e un centro di informazione internazionale al più alto livello culturale e scientifico, al fine di liberare il Mezzogiorno e l’Italia dalle falsificazioni scientifiche indotte da quelle forze economiche retrive, che finora sono riuscite a far prevalere scelte sbagliate e tecnologie superate e dannose. In questo momento di profonda crisi che l’Italia sta attraversando, un momento di confusione delle idee e di disorientamento mediatico, è necessario che le Assise promuovano un ininterrotto lavoro seminariale per ricercare la verità in tutte le discipline scientifiche, offrendo al potere politico e amministrativo le giuste soluzioni, additando ai giovani le vie maestre della disinteressata conoscenza scientifica e di un alto costume civile e politico. Le Assise sono una scuola filosofica tesa a comprendere il tempo storico in cui viviamo, con le sue contraddizioni, con i suoi errori e con i suoi spiragli di verità. Le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia chiamano a raccolta i giovani vocati ad una vita di ricerca e di studi, tutta tesa al miglioramento della società, con la coscienza di lavorare per la liberazione dei popoli che vivono e si dibattono unicamente per la sopravvivenza, uomini meccanici espropriati della cultura, precipitati nelle più disumanizzanti patologie mentali da un’economia spietata, con un’esistenza senza speranza che potrà essere solo riscattata da un nuovo movimento mondiale, che veda gli uomini di cultura legati da un giuramento per la libertà come superamento delle contraddizioni sempre risorgenti, per la vera filosofia come sorgente di vita e come frutto di un dialogo continuo: un giuramento solenne per il riscatto definitivo dei popoli dallo sfruttamento, dalla schiavitù, dai lavori forzati e dall’espropriazione della creatività. Per aderire al manifesto spedisci una mail a manifestoassise@napoliassise.it

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 9

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 07:55
Egredio sig.Angrisano,Lei forse a trscurato il primo flaggello di Napoli " I NAPOLETANI ". I primi devastatori di Napoli sono loro,la camorra ed i politici,NON LO DIMENTICHI. Benvengano le restrizioni e gli arresti.MA LE SEMBRA GIUSTO DARE FUOCO ALL'IMMONDIZIA E CREAE DANNO AL DANNO?.MA PERCHE VOGLIAMO CHIUDERE GLI OCCHI SUL COMPORTAMENTO DEL POPOLO?

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 09:58
Quei napoletani spergiuri, delinquenti e collusi, andrebbero portati al confino. non ci piove! ma da Berlusconi ci attendevamo l'epurazione di queste merdacce di regione, provincia e comune, che ci hanno ridotti alla canna del gas.
carmine

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 11:05
@ Lucio Garofalo - mi spiace dissentire. Lei dimentica che da tempo immemore la Campania è governata da illustri delinquenti che hanno fatto strage di un popolo e del territorio! Una certa fermezza ed autorevolezza è d'uopo, ci necessita come l'aria. Io avrei addirittura posto l'Arma al governo della città, la Guardia di Finanza al governo della Regione e la Polizia alla Provincia. La sinistra è ancora al potere su questo territorio ed ha avuto tutto il tempo di rimarginare le ferite, le lacerazioni che vi ha causato impunemente... arrogantemente. Convengo con il signor Angrisano sulla debolezza del nuovo Governo che si è guardato bene dall'inimicarsi il PD, lasciando ai loro posti, investiti della solita squallida autorevolezza, i nostri aguzzini. Motivo per cui non posso evitare di provare nausea per il solito gioco sporco della politica: "FRANZA O SPAGNA PURCHE' SE MAGNA!".
Enzo Esposito

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 11:25 via WEB
segnalazione articolo di Maurizio Blondet http://www.effedieffe.com/content/view/3227/169/

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 11:40
Ritengo sufficientemente autentico il pericolo di permanente guerra civile a Napoli che paventa Lucio Garofano ed anche la delusione dei napoletani bene interpretata da Angrisano.
Patty

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 12:33
maròooonnaaaa e che cunfusione!!! cumm'è possibile?...
songo d'accordo cù tutti e dduje!! 'o brigante

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 12:48
Caro presidente Berlusconi, a Napoli serpeggia un filo di delusione. D'accordo sulla "fermezza" ...ma tutti noi "napoletani civili"ci aspettavamo ch'ella detronizzasse Bassolino e Jervolino, autori dell'impunita strage di una Civiltà, di un Popolo e del suo Territorio!
marina salvadore

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 13:01
Io vorrei addirittura piu' fermezza, nel momento che lo Stato ha deciso di "mostrarsi" e di dimostrare la sua autorevolezza.
Ovviamente la forza dello Stato dovrebbe anche mostrare e senza tante chiacchiere il commissariamento immediato di Comune, Regione e Provincia....prima della messa ufficialmente in stato d'accusa dei responsabili Bassolino/Iervolino.
Alla gente che sta' dimostrando e cercando di contrastare fisicamente le forze dell'ordine in queste ore, vorrei dire di andare a "contrastare" fisicamente le due persone di cui sopra..... che SICURAMENTE sono responsabili.
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 24/05/08 @ 14:36
Ecco i siti alternativi proposti dal prof. Giovan Battista de' Medici fin dai primi mesi del 2007 Riportiamo uno stralcio della relazione tenuta dal prof. de' Medici durante la conferenza stampa organizzata dall'Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, sabato 12 maggio 2007 alle ore 11.00, presso la sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. 8 gennaio 2008 - Vittorio Moccia (...) L'11 gennaio, esattamente alle ore 14.45, io insieme ad altri delegati dell'Assise di Palazzo Marigliano e del Comitato allarmi rifiuti tossici, tra cui l'Avv. Marotta e padre Zanotelli, fummo ricevuti in prefettura a Napoli e avemmo una lunga discussione con il dott. Bertolaso e con il vice la dott.ssa Di Gennaro. Avemmo una buona accoglienza anzi quasi una testimonianza di affetto. Ci fu chiesto di dare un contributo alla risoluzione dell'emergenza rifiuti. Qualche giorno dopo fui chiamato dalla dott.sa Di Gennaro e mi fu chiesto di collaborare. Per due mesi io ho collaborato, a titolo gratuito, con la struttura commissariale guidata da Bertolaso. Ho, così, partecipato a tutte le riunioni: quelle in prefettura qui a Napoli, alla Protezione civile a Roma e su tutti i luoghi che erano in discussione in quel momento. Queste riunioni sono delle vere e proprie conferenze di servizio e quindi sono tutte riunioni registrate. Erano presenti in questi incontri i rappresentanti del ministero dell'Ambiente, cioè i capi di gabinetto e i vicecapi di gabinetto, c'erano i rappresentanti di Legambiente, c'erano i rappresentanti dell'Apat, l'agenzia nazionale che comprende anche il vecchio servizio geologico di Stato, c'era il WWF e inizialmente, in alcune riunioni, c'erano anche i delegati della provincia di Salerno. Io fin dall'inizio posi due questioni alle quali fino ad oggi non sono riuscito ad ottenere risposta. La qual cosa mi indigna ulteriormente. La prima domanda che posi alla struttura Bertolaso e che pongo ancora oggi è questa: perché la struttura Bertolaso ha agito fin dall'inizio esclusivamente su cave dismesse? Un commissario straordinario che ha ampi poteri non capisco perché non possa scegliersi dei siti più idonei dal punto di vista geologico, dal punto di vista ambientale, paesaggistico, turistico e da tutti i punti di vista. Scusate ma perché solo su cave dismesse? Voi sapete benissimo che le cave in Campania sono quasi tutte in mano alla camorra e che sono state abbandonate in situazioni disastrose anziché essere messe a posto dagli stessi coltivatori delle cave. La legge parla chiaro: se io ho un piano di coltivazione sulla cava questo piano comprende l'inizio, lo sfruttamento e dopo la messa a posto definitiva. Non si può, dunque, intervenite in queste cave e spacciare il tutto come riqualificazione ambientale. La riqualificazione non la deve fare lo Stato o il governo regionale ma chi ha inguaiato la zona. E questo è il primo motivo. Il secondo è che quasi tutte le cave sono in materiali calcarei e lapidei cioè geologicamente non si prestano minimamente all'utilizzazione di una discarica e soprattutto ad una discarica di immondizia per rifiuti. La maggior parte di queste cave (Eboli, Dugenta ecc.) sono tra l'altro in materiali non argillosi. Il che significa praticamente che bevono percolato e che quindi bisogna fare dei trattamenti speciali per sistemarle. Dugenta è addirittura in falda, cioè la falda idrica è affiorante perché con lo scavo si è arrivati in falda. Ci sono dei laghetti nei quali si dovrebbe poi mettere l'immondizia. A queste domande non ho mai avuto risposte. Per evitare di incorrere in errori e farsi indicare dei siti più idonei perché non è stata chiamata l'Apat che era presente ai colloqui? Anche a questa domanda manca la risposta. Detto questo e fatte le schede sui diversi siti che presentavano di volta in volta e che noi andavamo a vedere io scartai tutti quanti questi siti tra cui c'era anche Serre - una vera e propria assurdità. A proposito di Serre mi fu detto dal dott. Sauli, che era consulente della struttura, ed è a verbale se ci sono le registrazioni: "No professore ma noi praticamente la utilizziamo per un anno poi di volta in volta man mano che accumuliamo i rifiuti noi mettiamo calce su e non inquiniamo niente". "Chiedo scusa - replicai -lei mi può garantire per iscritto in questo momento che dopo l'uso temporaneo di Serre di Persano l'Oasi ritornerà quella di prima naturalisticamente parlando?". Mi risponde: "No. Questo non lo posso dire". Allora io mi misi in macchina a spese mie, con i miei assistenti e andai a fare un giro nelle zone che già avevo indicato alla struttura Bertolaso e che esistono a verbale cioè a voce e registrate ci sono queste mie indicazioni provincia di Salerno, di Benevento, ma soprattutto in provincia di Avellino. Faccio riferimento alle aree attorno a Vallesaccarda, Vallata, Macedonia e Bisaccia. La relazione con questi siti la presentai a febbraio alla struttura Bertolaso. Mi dettero perfettamente ragione i vice coordinatori e i coordinatori del ministero dell'Ambiente, mi dettero ragione i dirigenti dell'Apat, mi dettero ragione tutte le altre componenti. Però mi dice la dott.ssa Di Gennaro: "Professore noi adesso come facciamo? Perché amministrativamente noi abbiamo già tutto pronto su Serre di Persano, adesso dovremmo ricominciare punto e a capo". "Guardi dottoressa - risposi - non è così". Alla discussione che ebbi con la dott.ssa Di Gennaro era presente ance il dott. Pizzi che è a capo della struttura geologica della Protezione civile."Non è così - dico - perché in queste ampie aree estese per chilometri e chilometri quadri sono presenti non solo situazioni ideali da tutti i punti di vista ma c'è anche la presenza di campi eolici con autostrade che attraversano tutte queste aree". Cioè dall'autostrada Napoli-Bari si dipartono una serie di autostrade interne perché i camion per portare le pale eoliche che sono altissime e grandi e hanno bisogno di strade ampie quasi quanto quelle delle autostrade. E nello stesso tempo è già tutto sistemato perché se questi campi sono utilizzati per l'energia eolica è chiaro che tutta la questione amministrativa è già risolta ci si mette d'accordo con questi e si utilizzano le aree che è possibile utilizzare. Poi c'è un'altra questione che non sono riuscito a capire. Fin dall'inizio si è parlato di un'urgenza micidiale cioè in 24 ore bisognava trovare i siti sono passati mesi e i siti ancora non ci sono. Soltanto ieri sui giornali esce fuori per esempio Sant'Arcangelo Trimonte di cui non si era mai parlato e che viene messo in provincia di Benevento mentre è in provincia di Avellino. Io feci un discorso molto chiaro alla dott.ssa Di Gennaro alla presenza di testimoni e dissi: "Dott.ssa io le ho consegnato la relazione dei siti che secondo me sono i migliori e vi dico anche che non ci sono problemi però voi volete continuare per forza su Serre di Persano che io vi escludo non solo per motivi geologici che poi sono stati accertati in maniera straordinaria dal mio collega Ortolani ma per fatti anche vitali: voi non potete andare a fare una discarica in una zona che è prossima al fiume Sele e non potete farla a distanza di 500 metri da un'oasi naturale che va salvaguardata non solo all'interno ma per legge anche all'esterno. Allora io non capisco questa situazione perché ho l'impressione che manchi una ratio a questa situazione perché qual è la ratio che viene messa in campo? Se ci sono siti alternativi idonei ad ospitare discariche, in questa fase emergenziale, perché si insiste sulle aree protette? Ma a questa domanda pare non ci sia risposta... Note: Oggi, 8 gennaio 2008 il prof. Giovanni de Medici, accompagnato dal senatore Francesco de Notaris, ha consegnato al Presidente del Consiglio onorevole Romano Prodi e al Ministro dell'Ambiente onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, la relazione tecnica sui siti idonei ad ospitare discariche di rifiuti nella regione Campania. Si tratta della stessa relazionedi cui si parla in questo articolo.
Si legga anche: Due sacchetti per uscire subito e per sempre dall'emergenza http://www.peacelink.it/ecologia/a/24667.html
8 gennaio 2008 - Paolo Cacciari (Carta.org) Le grandi imprese, al pari delle amministrazioni statali, hanno bisogno di momenti di trauma collettivo (Shock and Awe, shock e sgomento, fisico e psicologico) per dedicarsi a misure radicali di "ricostruzione". Vedi anche Ecologia «I siti alternativi ci sono, a bloccarli è De Mita» L'accusa documentata e circostanziata del professor Giuseppe Messina: il piano Prodi-De Gennaro è completamente sbagliato. I problemi? Gli interessi Fiat e i rifiuti industriali, il 40% dei quali non si sa dove finiscono.
15 gennaio 2008 - Francesca Pilla

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Messaggio N°676 19-05-2008 - 14:54
Tags: Cron(i)che Napolitane

The Day After
di Marina Salvadore

Il Day After la Domenica Bucolica del dissociato assessore Nasti ci fa risvegliare in una Napoli surreale, da romanzo underground. C’è nebbia come a Milano: lo stesso grigiore uniforme dal cielo, al Vesuvio, all’asfalto. L’afa di scirocco respinge al suolo, comprimendoli e dilatandoli, miasmi fetidi in faticosa ascesa dalla monnezza onnipresente. Un inatteso sciopero dei mezzi di trasporto ed alcuni blocchi stradali di reazionari complicano la situazione: sulle rampe di Corso Malta e sulla tangenziale ingorghi, file di automobili e grande profusione di gas di scarico. Manca l’aria!Persino i più incalliti fumatori, oggi, ossequiano il precedente originale decreto a salvaguardia della salute di gestanti e bambini del medesimo assessore “verde” con il folle divieto di sigaretta nei parchi e giardini. Il napoletano normalmente dotato di intelligenza, vomitando, si interroga su questo sfascio e marzullianamente sa rispondersi: ”E’ la coda dello scorpione che s’alza dalla sabbia”, dal terreno della sconfitta elettorale di certi “sinistri” che fan più paura e più danni quando operano ritorsioni che quando, sereni perchè satolli, governano. L’abbiamo visto con Visco, no? A Napoli, invece, quelli “duri a morire”, stanno organizzando un bel dispettuccio a Berlusconi ed al suo primo consiglio dei ministri, nonostante siano ancora loro al governo del territorio! Ben lungi dal pensare che il nuovo governo potrà rapidamente risolvere questa che non è più un’emergenza ma una vera e propria pirateria politica, preghiamo i rappresentanti del medesimo governo di scombinare totalmente e senza preavviso il calendario di orari, luoghi e percorsi delle autorità, già ben noti alle maestranze locali. Berlusconi ed i suoi ministri non si limitino al quadrato ripulito tra Palazzo Reale, Palazzo della Prefettura e Piazza Municipio o al percorso domenicale sul lungomare effettuato in tuta da jogging dall'assessore Nasti. Passino in corteo, con le scorte, nei quartieri di serie B della città, in corteo con le auto di rappresentanza e le scorte salgano la rampa della tangenziale di Corso Malta, si spingano verso Fuorigrotta. Prendano coscienza di come sono ridotti a vivere i napoletani civili! Non si accontentino del solito folklore barocco di pizza & mandolino. Vadano in giro, tra la gente, a respirare tutto il malessere che i comuni mortali qui respirano. E sappiano, soprattutto, che questo sfascio non è imputabile solo alla Camorra ma soprattutto a coloro, ben vestiti e laccati, che stanno attaccati con la dentiera ed i bulloni del femore alle sedie gestatorie che, soprattutto al sud, si chiamano troni

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COMUNICATO STAMPA “INSORGENZA CIVILE” Ecco i 7 punti che il governo centrale deve attuare immediatamente, scavalcando gli enti locali Campani, che hanno dimostrato la loro incapacità , per arginare e risolvere la vergognosa situazione rifiuti in Campania :
1) Presidio militare del perimetro della regione Campania onde Evitare ulteriori sversamenti di materiali tossici da altre parti d’Italia
2) Intervento del Genio Militare per completare il termovalorizzatore di Acerra e la costruzione di Santa Maria La Fossa
3) Stanziamento fondi ed avvio bonifica dei territori inquinati e delle ex discariche abusive e non
4) Nomina immediata dei Commissari ad Acta per tutti i Comuni Che non hanno ancora avviato la raccolta differenziata dei Rifiuti prevista per lo scorso 8 marzo
5) Apertura discariche temporanee, con garanzie dirette del Governo su i tempi di chiusura e bonifica successiva
6) Screening di massa inerente le malattie correlate nelle zone Interessate da discariche e sversamento anche illegale dei rifiuti .
7) detassazione per un triennio di tutti gli oneri a carico dei Cittadini Campani , visto il danno economico di immagine, e di salute arrecato . Lo afferma in una nota VITTORIA MARIANI Dirigente Regionale del Movimento apartitico di INSORGENZA CIVILE ,è giunto il momento, anche in vista del fallimento realizzato dal Commissariato Straordinario , di offrire ai Campani non palliativi ma reali soluzioni , e ciò va anche realizzato in maniera celere visto l’incalzare della stagione estiva che generebbe alto rischio epidemico oltre a le già ben note problematiche con cui i cittadini convivono da tempo immemore.

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Domenica ecologica: va in onda la protesta Che si respiri un’aria pesante, e non solo per gli olezzi dei cumuli di spazzatura, a Napoli, e che oramai i napoletani abbiano i nervi a fior di pelle, manifestando forti segnali di disagio e d’insofferenza nei confronti di chi governa la città, senza tener conto delle reali esigenze e dei bisogni della popolazione amministrata, se ne è avuta una testimonianza, che deve costituire un forte campanello d’allarme, in quest’ultima domenica, al Vomero, quartiere notoriamente non avvezzo alle cosiddette manifestazioni di piazza. Intorno alle 12,40, quando era ancora in vigore la contestata ordinanza, varata appena tre giorni addietro, che prevedeva il blocco di moto ed auto per la domenica ecologica dalle 9,00 alle 13,00, un signora in sella alla sua bicicletta, che aveva deciso di fare una passeggiata insieme ai propri figli, si stava scontrando all’imbocco di via Luca Giordano con un’autovettura che transitava tranquillamente, nonostante la presenza di un posto di blocco istituito a pochi passi, in piazza degli Artisti, dai vigili urbani . La signora ha segnalato l’episodio ai caschi bianchi, facendo presente che quell’auto, proprio in base all’ordinanza varata, non avrebbe potuto transitare a quell’ora. Da qui è nata una discussione che è diventata via via più accesa. In pochi minuti decine di persone, manifestandole la propria solidarietà, si sono schierate in favore della signora, gridando “ vergognatevi “ e “andatevene a casa”, evidentemente all’indirizzo di chi aveva voluto imporre un’ordinanza che si è rivelata del tutto inutile, anche perché scarsamente pubblicizzata, vista la mole di auto e di moto, che comunque era in circolazione e l’impossibilità da parte dei pochi vigili presenti in strada di contravvenzionare tutti i veicoli in transito. Ovviamente, invasa la carreggiata, la circolazione è andata in tilt, bloccando l’intera viabilità in un punto cruciale del traffico nel popoloso quartiere collinare. Solo alle 13,00, quando i termini dell’ordinanza scadevano, i manifestanti hanno spontaneamente lasciato libera la carreggiata consentendo la ripresa della circolazione. Ancora un passo falso dell’amministrazione comunale, che continua ad ignorare le reali esigenze della gente in un momento nel quale Napoli è sottoposta, per la ben nota crisi dei rifiuti, ad uno stress non indifferente. Provvedimenti, come quello della domenica ecologica, in questo contesto possono contribuire solo ad alimentare irritazione e rabbia e non favoriscono quel clima di distensione e di collaborazione necessario per riprendere le fila di un discorso, teso a ricucire il rapporto fortemente leso, specialmente negli ultimi tempi, tra i cittadini ed il Palazzo, nel difficile compito di rilanciare in Italia e nel mondo l’immagine, oramai offuscata, dell’antica e prestigiosa capitale del Mezzogiorno.
Gennaro Capodanno - Presidente Comitato Valori collinari - Napoli.

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Inviato da vocedimegaride
il 19/05/08 @ 16:17
Caserta. Reggia ricoperta di rifiuti. Dai Borbone ai barboni, questo potrebbe essere il titolo o la parabola che caratterizza la vicenda attuale del Palazzo Reale di Caserta. Il celebre monumento vanvitelliano, opera d’arte annoverata nei cataloghi dell’Unesco quale sito d’interesse mondiale, vive un momento misero. “Pur rappresentando la maggior fonte di ricchezza di una città privata di ogni risorsa” – ha affermato Pasquale Costagliola, Presidente dell’associazione Terra Nostra – “la Reggia viene bistrattata, mal gestita, degradata. Molte sono le vicende che questo nobile luogo ha visto, minacciato da guerre e rivoluzioni, che ha potuto sopravvivere ai garibaldini che lo occuparono come acquartieramento, agli americani che lo utilizzarono come sede del loro comando generale, ai concerti, alle location dei film, ai concorsi ippici, alle feste. Ma, oggi, la dose delle angherie sembra arrivare al colmo. Mentre continua un restyling infinito intorno alla piazza Carlo III” – prosegue l’esponente ambientalista – “davanti ai portoni principali si è accumulata una sporcizia fatta di immancabili bottiglie vuote di birra e di acqua minerale, di guano dei piccioni, di stracci e carte. Uno spettacolo miserrimo per le frotte di turisti che arrivano a visitare la reggia. Dentro il sito reale, tra i viali un traffico congestionato di auto minaccia i visitatori. Non si sa di chi sono le decine di macchine che vengono parcheggiate ad ogni angolo mentre il giardino inglese è preda anch’esso dei rifiuti oltre che dei vandali. La piazzetta davanti ai giardini della Flora, passaggio obbligato per i lavori in corso è un vero souk, un mercato afroarabo con decine di venditori di cianfrusaglie che stazionano ed ingombrano l’area tra i soliti rifiuti. Un vero caravan serraglio di umanità varia, che spaccia paccottiglia, chiede petulantemente elemosina, s’intrufola negli androni del palazzo accompagnando le comitive di turisti. Un branco di cani randagi” – sottolinea Costagliola – “staziona perennemente davanti al cancello principale e rincorre le carrozze che sfrecciano sui viali mentre i cavalli lasciano i loro escrementi indisturbati. Questo è lo scenario che accoglie il viaggiatore che approda nella nostra città, tutt’altro che una guache di Hackert, ma, piuttosto, una facciata da terzo mondo che alimenta l’idea miserabile che aleggia sulle nostre contrade. Qualcuno degli illuminati amministratori nostrani avrà mai pensato a quanto succede davanti alla reggia, alle ricadute di immagine” – conclude Costagliola – “Un monumento di tale portata, vanto immeritato per una città senz’anima meriterebbe migliore sorte”.
Nunzio De Pinto

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Inviato da vocedimegaride
il 19/05/08 @ 16:19
Napoli. Rifiuti, protesta al Vomero.
Per diversi giorni l'area confinante di Chiaiano-Marano-Mugnano è stata teatro di una protesta degli abitanti di queste zone per opporsi alla creazione del mega sito adibito alla discarica dei rifiuti solidi urbani dell'area metropolitana partenopea. Attualmente, le barriere poste sono state rimosse, pur restando il presidio di alcuni abitanti di queste zone. Comunque ora a Napoli si nota la crescita dei depositi dei variopinti sacchetti che occupano sempre più spazio nelle strade del capoluogo campano, e proprio in queste ore della notte nel quartiere del Vomero tra le vie Pigna, G. Jannelli e Simone Martini, dei manifestanti hanno bloccato queste strade ponendo trasversalmente cassonetti, sacchetti e suppellettili per il mancato prelievo della spazzatura che provoca tra le altre cose sgradevoli odori ed è un veicolo per trasmettere principalmente malattie infettive. Al momento del passaggio di chi scrive non si sono notate forze dell'ordine e di pubblico soccorso. E proprio su quest'ultimo vorremmo soffermarci, dato che al Vomero risiede, statisticamente, la popolazione più anziana d'Europa. Nell'ipotesi di un'urgenza di soccorso, potrebbe l'intralcio in essere risultare in certi casi fatale, quindi gli amministratori del capoluogo dovranno velocemente risolvere il problema.
Fonte Tele5Napoli

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Inviato da Anonimo
il 20/05/08 @ 12:29
Ciao Marina Ho letto anche la tua cronaca del day after, che ho vissuto, anch'io, sia pure in una zona diversa e con un doloroso percorso che mi ha portato a piedi, grazie all' improvviso e selvaggio sciopero dei trasporti, da Soccavo a Corso Europa e ritorno. Ho quindi attraversato via Piave, via Giustiniano e via Epomeo. Lo spettacolo sempre, desolatamente lo stesso: montagne di immondizia sui marciapiedi, e, di tanto in tanto, poltiglia nauseabonda, residuo di recenti roghi, rari passanti frettolosi con lo sguardo a terra e la mano sulla bocca e sul naso nell' inutile tentativo di sottrarsi a quel fetore. Ho pianto, ti giuro ho pianto e ho sentito montarmi dentro una rabbia immensa, una rabbia cieca distruttiva. Basta dialoghi, tavole rotonde, dobbiamo agire ... E se venisse un altro Masaniello, ti giuro, lascerei ogni cosa per seguirlo senza chiedermi alcun perché, anche se fossi certa della sua pazzia. Qualsiasi cosa è meglio di questo immobilismo, di questa supina rassegnazione Scusami per lo sfogo, ma non ce la faccio ad assistere impotente all' agonia, ma che dico?, alla morte della mia città, alla irrisione da parte dei nordisti, ma l' hai vista quella vecchia zoc..... di settentrionale, che, intervistata da TG3 in attesa dell' imbarco per Capri, commentava con aria schifata:
Fortunatamente siamo solo di passaggio a Napoli...
Antonia Milone

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Inviato da Anonimo
il 21/05/08 @ 13:20
QUELLA DISCARICA TELEVISIVA DI PORTA A PORTA
Pubblicato il 21/05/08 alle 07:29:35 GMT da italiasvegliati Mai vista una cosa come quella accaduta nella puntata di Porta a Porta, dove buttiamo la spazzatura, andata in onda nella tarda serata del 20 maggio 2007. Bruno Vespa ne ha fatte di tutti colori, come ha condotto la trasmissione è una vergogna per il giornalismo italiano, l’ennesima. Si è inchinato al potere che ha ridotto la Campania in queste orribili condizioni, dando voce a uno dei responsabili primari di questo caos Bassolino, ma, impedendo il contradittorio, negando a un geologo qualificato di poter testimoniare la sua scienza: ha tentato di intimorire un medico, pretendendo e umiliando con fare perentorio, che questi si assumesse le responsabilità di quanto asseriva, come se la prova televisiva non bastasse. Quel medico aveva oltretutto dalla sua dei documenti governativi che comprovavano quanto affermava, e quando glielo ha fatto presente, Vespa ha poi provato a buttare nella spazzatura quei documenti sui rischi di malattie, buttandola sul fatto che erano del 2002. Quando invece erano del 2006. Si è spazientito col sindaco di Chiaiano, quanto questo gli ha detto di portare l'immondizia nelle cave di Posillipo minacciando persino quei cittadini che lì presenti hanno urlato Via Bassolino!, con un minaccioso fate venire la voglia, non fate i furbi. Per poi dare la parola al prof. Ortolani, ordinario di geologia all'Univesità di Napoli, il quale ha provato che ci sono rischi di contaminazione delle falde acquifere che riguardano la potabilità di due milioni di persone, e che si è poi rifiutato di dare a lui dei documenti di uno studio, sulla posibilità di alloggiare l'immondizia da altre parti, dicendogli chiaramente che lui i documenti li dà alle istituzioni e non a lui. Bruno Vespa, dimentica che, Rai Uno non è sua, poiché appartiene a quei cittadini che pagano pure per vederlo. Una vergogna immane per il giornalismo quanto accaduto. La parola di un medico può essere dubbia, la perizia di un geologo annoia, e Bassolino invece è credibile e va ascoltato, poiché fa audience. Ma buttatela via davvero questa televisione italiana! E'diventata essenzialmente solo una discarica, con cui si offendono i cittadini. E' ormai, solo un oltraggio a tutti gli italiani. Bassolino te ne devi andare!!! Francesco Mangascià
http://italiasvegliati.ilcannocchiale.it

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Inviato da Anonimo
il 21/05/08 @ 14:54
Intervento inserito il 19/05/2008
Se si salva Bassolino si affossa la Campania
La collaborazione Istituzionale se salverà Bassolino, affosserà la Campania Il necessario clima di collaborazione istituzionale inaugurato dal Presidente Berlusconi, sicuramente utile al Paese per affrontare spinose emergenze, rischia di penalizzare ancora una volta la Campania. Basta scorrere lanci delle agenzie di stampa e gli articoli della stampa cittadina per capire come il Presidente della Regione tenti di utilizzare, abilmente, ma direi artatamente, il nuovo contesto per ritrovare una rinnovata legittimità politica che, lasciando sullo sfondo quindici anni di disastrosa amministrazione, lo riaccrediti quale protagonista di un ennesimo nuovo inizio, un Secondo Rinascimento versione lib-lab autore sempre e comunque Antonio Bassolino e probabilmente con analoghi risultati e, dunque, il permanere dello sfascio campano. I campani hanno affidato, con il loro voto, un messaggio di fiducia nel Popolo delle Libertà. In questo senso, la classe dirigente campana, i parlamentari, i consiglieri regionali, gli amministratori locali del Pdl, non possono supinamente accettare che la nuova strategia bassoliniana, come sempre abilmente orchestrata da un efficace organizzazione di comunicazione, possa in qualche modo compiersi. Sarebbe perciò auspicabile che prima del CDM del prossimo 21 maggio, su questi temi vi sia una riflessione collegiale del PdL campano che possa essere testimoniata anche al Presidente Berlusconi. Gennaro Salvatore Segretario Nuovo Psi Campania Intervento inviato da: Gennaro Salvatore - segr. NPsi Campania

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Messaggio N°664 01-05-2008 - 19:35
Tags: Cron(i)che Napolitane

Ippocamorra: cavalli "mai visti"
LAV Napoli lav.napoli@infolav.org

Comunicato stampa LAV Sede Territoriale di Napoli - NAPOLI, CORSE CLANDESTINE DI CAVALLI IN VIA DE ROBERTO. LA LAV: INTENSIFICARE I CONTROLLI PER FERMARE UN FENOMENO CRIMINALE. LE GUARDIE ZOOFILE DELLA LAV PRESENTANO INFORMATIVA IN PROCURA. Cavalli lanciati in una folle corsa in mezzo al traffico, caroselli di auto e motorini, decine di persone vocianti, autobus di linea costretti a fermarsi per evitare collisioni con i calessi: è lo spettacolo a cui hanno assistito sabato pomeriggio in Via De Roberto, a Napoli, le Guardie Zoofile della LAV, che hanno presentato un'informativa di reato in Procura a carico di persone da identificare con l'ipotesi di reato di maltrattamento di animali, organizzazione di competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l'integrità fisica e interruzione di pubblico servizio. Le corse sono state documentate con telecamera nascosta. "Bisogna vigilare per reprimere un fenomeno criminale che oltre a esporre i cavalli a maltrattamento, può avere preoccupanti collegamenti con la malavita organizzata - dichiara Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, che ha firmato la denuncia presentata in Procura.- La pericolosa arroganza di queste organizzazioni si evince anche dalla spavalderia con la quale vengono scelti i percorsi, come il caso di via De Roberto, strada che ogni sabato pomeriggio è in mano a questi signori." Secondo le segnalazioni ricevute dalla LAV, infatti, le corse si terrebbero sistematicamente ogni sabato pomeriggio lungo Via De Roberto, strada che diventerebbe regno indiscusso delle bande delle corse di cavalli, creando disagi alla circolazione e pericolo per persone, veicoli e i cavalli coinvolti. Contro questo fenomeno oggetto, talaltro, anche di un servizio giornalistico mandato in onda ieri sera nell'edizione delle ore 20 del Tg1 (Raiuno), la LAV chiede alle Autorità competenti un "giro di vite" contro l'allevamento e il commercio abusivo di cavalli, intensificando i controlli. La proposta della LAV è quella di eseguire controlli a tappeto, da parte dei servizi veterinari ASL e delle Forze dell'Ordine su coordinamento della Prefettura, sull'applicazione dell'anagrafe equina: come previsto dalle vigenti norme, ogni singolo cavallo deve essere registrato dai rispettivi proprietari, con lo scopo di legalizzare lo stato di proprietà e detenzione di questi animali. "In questo modo verrebbero scoperte le stalle e scuderie abusive da cui provengono i cavalli usati per le gare clandestine, risalendo ai proprietari dei cavalli ai quali andrebbero applicati i provvedimenti previsti dalla legge per il maltrattamento degli animali ­ conclude Troiano -. L'applicazione dell'anagrafe equina e la vigilanza sulle stalle consentirebbe anche di verificare lo stato in cui vengono tenuti i cavalli: è notoria l'illecita consuetudine di rinchiudere i cavalli in ambienti privi di autorizzazioni e in condizioni igieniche pessime". Ufficio stampa LAV - sede nazionale tel. 064461325 ­ 3391742586 - www.lav.it 5xMille: scegli la LAV.
Bastano due semplici gesti: la tua firma e il codice fiscale LAV 80426840585.

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Messaggio N°621 del 18-03-2008 - 13:41
Tags: Cron(i)che Napolitane

Allegre gestioni nel vicereame

Le tonnellate di monnezza di questi mesi hanno sommerso tutte le altre allegre gestioni della Regione bassoliniana. Il silenzio tombale pareva essere calato sullo scandalo Cosmofilm, su quello della Casa di Rappresentanza regionale in New York… invece, in quel silenzio, i magistrati napoletani e la GdF continuavano a fare il loro dovere, anche se un po’ oscurati dall’affare Impregilo. E’ notizia fresca che la Procura napoletana è in dirittura d’arrivo per la risoluzione di quelle squallide altre emergenze nel vicereame, come da articolo qui ripreso dal Corriere del Mezzogiorno. la costante nota umoristica, invece, ce la offre come sempre il vicere' che anche in questa occasione pare essere caduto dal pero, fingendo di ignorare... perchè, come sempre, ha l'abitudine di firmare decreti e consulenze, senza leggere le carte, come vuol farci intendere. A dir la verità, che qualcosa si stesse movendo a riguardo ne avevano avuto sentore soprattutto i creativi ed ipubblicitari napoletani; quelli meno affermati del signor Elio De Rosa di Cosmofilm, in particolare partecipando ai nuovi bandi regionali per l’affidamento delle campagne promozionali dei sempre più numerosi e roboanti eventi locali di richiamo turistico: infatti, da qualche tempo, sono drasticamente calate e di molti zero le “risorse” per l’assegnazione dei lavori. Una vera miseria! Se poi considerate che certe autentiche professionalità autoctone non hanno mai avuto a disposizione, per il passato, i “mezzi” di Cosmofilm ne’ il suo budget ne’ il suo fatturato, per poter in tutti questi anni concorrere a pari requisiti con quanto richiesto dai bandi di concorso che parevano essere ritagliati a misura di De Rosa, capirete quanto difficile sia, a Napoli, affermare la propria eccellenza nel settore della “Communication & Imaging”: campo nel quale, davvero, si muovono tra terribili difficoltà grandi ed onesti artisti, sorretti unicamente dall’amore per la Cultura e per questa meravigliosa ma dannata metropoli. Chi mai risarcirà costoro della fame nera patita in questi lunghi anni di sfruttamento?...e... magari ... giacchè ci siamo... un'occhiatina pure a Film Commission gliela vogliamo dare?
(la redazione)
Sede di New York della Regione, arresti domiciliari al patron della Cosmofilm
Un'altra bufera sulla contestata sede di rappresentanza americana - L'inchiesta della Procura vede indagati anche due funzionari
NAPOLI - Una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di Elio De Rosa, 49 anni,titolare della Cosmofilm, società di produzione di eventi culturali, nell' ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione della sede della Regione Campania a New York. Il provvedimento è stato emesso su richiesta del Pm Vincenzo Piscitelli, della sezione «criminalita' economica» della Procura di Napoli, titolare dell'indagine. De Rosa è accusato di associazione per delinquere, corruzione e frode nelle pubbliche forniture ai danni della Regione Campania. De Rosa è indagato in concorso con due funzionari regionali. Cinque eventi nella sede della Regione Campania a New York: una mostra di pastori napoletani, un'esposizione di prodotti alimentari tipici(mozzarelle comprese), una sfilata di moda, una rassegna d'arte, una del Borgo Orefici. Sono questi gli appalti finiti nel mirino della Procura nell'inchiesta che vede coinvolto il responsabile della sede Usa, Luigi Gragnaniello, Giovanni D'Elia, ex capoufficio stampa della Regione ed Elio De Rosa, titolare della Cosmofilm, l'azienda che ha curato le manifestazioni in un arco temporale che va dal 2003 al 2006, e finito ai domiciliari. Ad artisti ed espositori - è bene chiarirlo - non viene contestato nulla. Invece,secondo gli investigatori (al pm Vincenzo Piscitelli è stato affiancato il collega Filippo Beatrice) sarebbero irregolari sia l'assegnazione che l'attuazione dei lavori. Il primo illecito contestato, sulla base delle indagini della Guardia di Finanza, si riferisce alla somma di 10mila euro corrisposti da De Rosa a D'Elia («verosimilmente parte di un ammontare più ampio e in corso di accertamento», scrivono gli inquirenti) per una serie di provvedimenti (affidamento e liquidazione della commessa) riguardanti la campagna di informazione sui quotidiani delle mostre di Caravaggio, Hirst, Schanobel e Fabio. Le mostre si tennero a Napoli nel periodo di Natale. L'incarico alla Cosmofilm, che avrebbe dovuto percepire 180mila euro, sarebbe stato conferito da D'Elia dopo la corresponsione della somma di danaro. Il dirigente non avrebbe seguito le norme previste per la selezione che prevede la presenza di almeno cinque società attraverso il cosiddetto sistema dell' «interpello»: si tratta di una procedura prevista quando le forniture di beni eservizi superano una determinata soglia. L'altro filone di indagine riguarda l'attribuzione alla Cosmofilm di 26 commesse per l'allestimento di eventi culturali nella sede della Regione Campania a New York e la relativa campagna propozionale per un valore di quattro milione di euro. Gli incarichi furono affidati a De Rosa da Gragnaniello. Il dirigente, per favorire il titolare della Cosmofilm, avrebbe «frazionato» le attività collegate alla preparazione degli eventi (allestimento, campagna promozionale, trasporto materiali) un espediente, secondo i magistrati, finalizzato a mantenere l'importo al di sotto della soglia prevista dalla normativa sugli appalti pubblici. Le indagini si sono basate, in particolare, su intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari. Per i due dirigenti - spiega il procuratore Giovandomenico Lepore - non è stata applicata la misura cautelare in quanto non possono più reiterare i reati: D'Elia è in pensione dal 2006 e Gragnaniello si è dimesso nel 2007 dopo il coinvolgimento nella vicenda giudiziaria.
foto: 1 il vicere' - 2 Elio De Rosa patròn di Cosmofilm

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Messaggio N°588 del 12-02-2008 - 17:33
Tags: Cron(i)che Napolitane

da "I feuilleton di Terronia Felix"
di Marina Salvadore

Il Riscatto

Notte senza luna su Napoli. Spiccioli di stelle lontane punteggiano di fioche scintille la coltre di velluto nero riflettendosi tremule nella seta increspata del golfo. Palazzo Donn’Anna, Capri, Ischia, Procida e il Vesuvio dormono abbandonati dietro il polveroso sipario di velo da sposa del vuoto palcoscenico. La luce dei lampioni anima nelle strade montagne e colline di putrescente monnezza. Squittii, fischi e rantoli di topi, sovrastati da agghiaccianti miagolii e dai latrati di cani randagi spaventati, si confondono alle note lontane dello stereo a manetta di una BMW truccata che suona un adenoidico Gigi D’Alessio d’annata, impazzando in una folle corsa contromano tra semafori spenti e cartoni a dimora di solitari barboni. Nanninella, nell’ombra, fa ritorno agli Spagnoli, dopo il turno di sera alla cassa del fast-food americano, sorto da qualche anno accanto ad un pub irlandese di fianco ad un rinomato ristorante giapponese confinante con un Happy Hour dirimpetto ad una jeanseria, là dove un tempo c’erano una storica pizzeria, una trattoria con cantina di vini del Vulture, la rivendita di mozzarelle di un caseificio dell’Aversano, una libreria, una liuteria e la botteguccia di un guantaio… Qualcosa, da piazza Carità e per tutta via Toledo, suggerisce intimamente alla ragazza di non svoltare in vico D'Afflitto ma di proseguire oltre il Teatro Augusteo per Largo ‘e Palazzo e oltre. Non avverte neppure più il dolore alle articolazioni dei piedi, costretti in due stivaletti da tortura cinese dai tacchi a spillo di venti centimetri e piante e punte lunghe e affusolate in rostri come arti posticci, à la page, derniere vogue, ridondanti di borchie, frange e catene. Procede lieve, come un fantasma, non s’ode neppure l’offesa dei tacchi sui cazzimbocchi distribuiti per Santa Lucia. Va, levita sul selciato. Sente l’improrogabile impegno del rientro a casa, eppure si lascia trascinare in quella solitaria, piacevole passeggiata, spinta da braccia invisibili, come risucchiata - zigzagando agile tra cassonetti bruciati che sanno di acre veleno - dal cielo nero sopra di lei. In un batter d’occhio, Nanninella si ritrova abbracciata ad un masso frangionde della barriera sotto il pontile di Megaride. Castel dell’Ovo. “Vuoi vedere che s’è scassato l’uovo di Virgilio?” pensa, da fatalista qual è. Poi, s’interroga sul come sia riuscita a giungere con quel supplizio di tacchi e punte fin là, dove solo a piedi nudi e aiutandosi peraltro con le braccia e le mani, a culo rasoterra come un primate, si può arrivare. Ispirata, alza i suoi scuri e grandi occhi al cielo, perdendosi nella notte che incombe. Via via le minuscole stelline lontane si stagliano lucenti e definite nel suo sguardo indagatore. Estatica, Nanni’ dint’’o silenzio. Silenzio cantatore. Alle sue spalle il declino, l’offesa, la lordura; davanti, il mistero insondabile… sopra, un indizio pacificatore di beatitudine. Le pupille si dilatano e cercano nel buio punteggiato di sabbia di stelle una risposta a quella melanconia di Napoli, come una pucundria atavica che ora l’avvolge. Un lampo di luce…due, tre…quattro…cinque… otto fragori di luce intermittente, dal Vesuvio occultato, da Capri, Ischia, palazzo Donn’Anna… come nei fuochi d’una volta dei falò di Sant’Antonio nei vecchi Sedili della città… e la pioggia di luce, come all’alba di una nuova Napoli, la inonda, avvampandola di roseo bagliore. Sono le due di notte a Napoli, non c’è gente in strada, le claire dei locali abbassate, non un turista non un tardivo esule rimpatriato non un viandante. NESSUNO più a cantare struggente ninna nanna alla Napoli insonne il cui corpo ferito s’agita nel letto del suo tragico destino, ormai da troppo tempo, in una infinita e maledetta agonia da inferno dantesco. Un tonfo, una zampillante fontana d’acqua s’alza potente dal mare sotto Megaride. Nanninella intrisa d’acqua guarda la cresta dell’onda anomala, discovrendo enormi code pescine alzarsi e inabissarsi e, a pelo d’acqua, baluginii frizzanti che scolpiscono corpi di grandi pesci, come di sirenidi: quelli di cui diceva mammà buonanima, autodidatta, raccontando dell’amata diva Partenope, venerata madonna insieme con altre più giovani Marie in quella Chiesa di san Giovanni a Mare, nell’antico quartiere delle origini, al Mercato. Istintivamente, in quella luce, Nanninella adagiata sul masso bianco si guarda le mani e i piedi, senza sapere perché. Insiste una danza di luci sideree, quasi d’aurora boreale, sull’ampiezza del golfo e nessuno a bearsene; solo Nannina e Nero, un muto randagio di mare rifugiatosi come ogni notte sotto una scassata barca rovesciata, dimenticata di qua della banchina dall’ultimo Luciano d’’o rre, ambedue consapevoli e placide, le creature, come al cospetto di cosa ordinaria, naturale. Ora, sospesa in aria, una grande nave volante, come un’aureola gigantesca, si fissa a mezza altezza e dalla sua stiva un amplissimo raggio luminoso si effonde, toccando come un occhio di bue il suolo e i frangionde. Così da quel tunnel luminoso due figure scivolano in piedi accanto a Nanninella: doje vecchi prufessori ‘e concertino ca ‘n’Paraviso jettero a sona’, tanto tempo prima, abbandonando il Paradiso Napoletano per andare ad arricchire di bellezza partenopea senza eguali addirittura l’Eden. Stringono, infatti, tra le braccia una chitarra e un mandolino, ambedue antichi e con quasi tutte le corde spezzate dall’usura. Guardano il golfo, riconoscendone commossi i contorni familiari. Nannina fa loro segno di guardarsi alle spalle, laddove la città vorace incombe putreolente e sciatta, abbandonata morente, buia e ferale. Nero sguscia da sotto la barca e corre a leccar loro le mani, lieto d’averli ritrovati dopo tantissimi anni, quando li aveva tristemente salutati, in quel medesimo luogo, allorché partirono per l’altissima missione. Ma i due vecchi, straniti e spaventati, non hanno sorrisi; grondano un atroce pianto di dolore, tra mille singhiozzi, per cui è costretto a leccargli dai volti le copiose lacrime che ancora serbano l’aroma e il sapore del benedetto mare primordiale di Partenope. Un immenso globo luminoso emerge dall’acqua e si apre lento come un fior di loto di opale. Al centro, in posizione eretta il dinoccolato e ossuto pifferaio magico della piccola città prussiana di Hamelin saluta la piccola comitiva, gentilmente levandosi e ricalzando il suo buffo copricapo per tre volte. Con un agile balzo si fionda sui massi, a carezzare il manto arruffato di Nero. Nannina lo osserva beata: è identico alla figurina del pifferaio di quel libro di fiabe che la buonanima di mammà le aveva regalato nel suo primo giorno di scuola media… cui non seguirono altri giorni di scuola perché papà morì il giorno dopo, cadendo da un’impalcatura nel cantiere edile al Vomero dove lavorava in nero e mammà, per sopravvivere, prese a fare la badante notte e giorno di una vecchia contessa a Chiaia mentre Nannina fu mandata a mezzo servizio presso una ricca famiglia in via Cappella Vecchia. Altri due fratellini, più piccoli di lei, furono invece ricoverati a tempo pieno, per tre lustri, in un collegio a Castellammare… Che tristi ricordi!… Però, la figura del pifferaio di Hamelin le suscita comunque allegria, se così può chiamarsi, com’è nella partitura musicale quel vuoto puro, quell’assenza di suono che concorre all’armonia, iscritta quale muta pausa tra una nota dolente e l’altra. Che ci fanno qui, con lei ed un cane dal pelo ruvido, dunque, i due professori di concertino e il pifferaio? L’alba scolora il cielo e finalmente il Vesuvio si staglia viola e definito a corona del golfo. Navi volanti, luci sideree e globi luminosi… lo stesso spumeggiante mare di seta crespata ed i corpi sirenidi… in un lampo svaniscono ed in quel rosa napoletano tanto decantato dai celebri pittori di un secolo fa di “un’alba non più quella” che svilisce ormai nel grigio e giallo di sprazzi di diossina e polveri grasse, muti i musicanti, Nero in testa, si incamminano verso la città, invitandola a seguirli. Incredibilmente consapevole, in tutta la sua pura innocenza di bambina mai cresciuta non ha necessità di porre domande. Si lascia, fiduciosa, condurre. Superato Largo di Palazzo, risalita via Toledo ancora nel deserto di voci, piedi e automobili, istintivamente si libera delle scomode calzature ed a piedi nudi, improvvisamente cinta di una felicità incontenibile, procede in corteo danzando. Il pifferaio di Hamelin trae dalla tasca del suo corto giacchino di velluto verde il suo piffero, i doje viecchi prufessori ‘e‘ concertino, riaccordano al “la” del piffero le residue due corde, una per uno, della chitarra e del violino, non più capaci di partorire musica celestiale. Con il risultato di un sibilo assordante, a tratti gracidante di metallo come una maranzana, i tre suonatori procedono, rapiti, a macinare chilometri di strade, di vicoli, di ponti, di scale, toccando uno ad uno tutti i quartieri della città ormai desta. Quel rumore sgradevole che non può dirsi musica, simile agli squittii, fischi e rantoli di topi, esercita – proprio come nella fiaba – un fascino sinistro sulla popolazione di ratti, blatte, scarafaggi e amebe umane della città… tanto che da ogni strada, da ogni vicolo, da ogni montagna di monnezza, dagli uffici pubblici e dai locali privati, dalle case e dalle chiese, dalle scuole ai bassi alle funnachere ,intere famiglie di ratti, di insetti, di camorristi e di politici, di intellettuali e magistrati, di puttane d’alto bordo e di dirigenti pubblici, ingrossano con le loro fila un imponente esercito in coda a Nero, ai suonatori, a Nanninella… sempre più euforica. Al Centro Direzionale, tutta la Giunta Regionale, governatore in testa, portato in trionfo a tempo di quelle note orrende su una rossa sedia gestatoria, si ammassa urlante e vajassa in strada, dietro i commissari straordinari,i ratti, le blatte, gli scarafaggi e i camorristi, in una sinistra sfilata di maschere di un repellente Carnevale. Dal Palazzo di Giustizia un esercito di “ermellini” e “paglietta”, in una sconcia tarantella, si catapulta danzante nella sguaiata mischia. Lontano da lì, Palazzo S.Giacomo continua a vomitare un fiume di assessori comunali, segretari, consulenti, il sindaco e il consiglio, majorettes e leccapiedi, al quale si mescola il fiume straripante dei funzionari del Palazzo di Rappresentanza della Regione di Santa Lucia con tutti i suoi papponi e lacchè… confluendo e confondendosi con la pletora caciaresca e cafona dei “dignitari” del Palazzo della Provincia che sale da piazza Matteotti, portando in trionfo il presidente e la giunta. Da ogni dove della città si percepiscono quei suoni subliminali che hanno qualcosa in se’ di tribale, di trascinante. Da Scampia alla Sanità, dalla Duchesca al Mercato, da Forcella a San Giovanni camorristi e lavoratori socialmente inutili del consorzio ASIA, in processione dietro le zoccole (esemplari a quattro ed a due zampe, indistintamente) portate in trionfo su cassonetti rovesciati di rifiuti solidi urbani, come in una parodia volgare dei carri di Viareggio. Dai Campi Flegrei, per Fuorigrotta al Vomero, lungo l’antica via percorsa dalla santità del primo vescovo Januario è tutto un brulicare di gambe, di braccia… come un mostruoso millepiedi gigantesco. Nero volta il capo indietro, ogni tanto, abbaiando e incitando la folla a seguirlo. Nannina, nonostante i chilometri, le salite e le scese a piedi nudi si sente sempre più leggera ed energica. I tre suonatori, seri e compassati, sguardi assenti, non cessano la musica da ore e salgono alle colline e ridiscendono al centro storico e al mare, su e giù, febbrilmente, simili agli zampognari di Monte San Biagio che ai bei tempi ogni Natale calavano a Napoli a suonare la Novena in ogni casa, davanti ogni presepe domestico. Dall’aeroporto di Capodichino alla Stazione Centrale, un esercito di nordici commendatori e industriali, mescolato ai parlamentari locali che rientrano grassi e lucidi dalla Capitale, si accoda con una certa eleganza al festoso baccanale, toscaneggiando sul folklore locale purtuttavia totalmente coinvolto, ammaliato dal suono stridente dell’inconsapevole apocalisse .L’abominevole serpentone di uomini, donne, cassonetti, topi ed insetti schifosi, riunito in unico cordone palpitante di folla che si accalca ormai da Posillipo giù a Nisida, al seguito del suono del pifferaio di Hamelin e dei due monocorde professori ‘e concertino che procedono puntando sempre la coda di Nero e i piedini di Nannina, si appressa ormai al pontile di Bagnoli. Da Bagnoli Futura, un’ulteriore pletora di artisti moderni della neonata scuola del M.A.D.R.E., si aggiunge anch’essa alla processione, in mano ancora pennelli e scalpelli, fili a piombo, “squadre e compassi”, “falce e martello”. Più indietro, dai salotti buoni, come i frati neri della settimana santa di Sessa Aurunca, gli immancabili intellettuali napoletani, le teste cinte d’alloro e d’acacia, stringendo demipocritamente le mani al volgo,tronfi e pieni di autostima si mescolano con l’autorevolezza maiestatica presa in prestito dai Gigli di Nola al corteo.
Nero è all’apice del Pontile e accortamente si sposta sulla sinistra, restringendosi in un angusto spazio non calpestabile. Nannina, parimenti, minuta e agile si accuccia sulla destra. I tre musicanti, continuando impassibili a suonare, si acquattano sotto gli ultimi tre sedili di pietra del molo. La folla continua a procedere, con i topi e gli insetti lungo il pontile, avanzando quasi nell’aria, senza accorgersi dell’assenza di suolo, finendo inghiottita, esercito dopo esercito nell’acqua già satura di mercurio e d’Italsider del mare anemico di Bagnoli, tra i flutti neri di catrame e di morte. Nisida è scossa da un sussulto e allarga le sue braccia riprendendosi la vita e l’amante Posillipo ch’era da millenni scivolato via da quell’abbraccio. Nero, Nannina e i suonatori, nonostante il tremuoto nulla temono e si rimettono in marcia verso il cuore della città finalmente liberata di tutto il lerciume infetto. I pochi napoletani salvati per volontà degli dei da quella vendetta si lanciano in strada lungo tutto il loro percorso, per acclamarli, per abbracciarli. Il cielo su Napoli ha riconquistato l’azzurro dei quadri delle marine di Hackert. Nisida, laggiù, ancora sbuffa nuvole di fuoco e fumo, lapilli e lava, divorando Bagnoli Futura, il Pontile e l’archeologia industriale che la deturpavano da immemore tempo. Il tremuoto è durato poco, pochissimo ma è bastato a riportare Napoli com’era nelle antiche e belle gouaches dei maestri del Grand Tour. Il Centro Direzionale si è letteralmente polverizzato, autodiscaricandosi a centinaia di metri sottoterra. In piazza Mercato è finalmente scomparso l’orribile megacondominio Ottieri ed in tutta la loro magnificenza svettano non più oppressi il campanile di Fra’ Nuvolo sul tetto del Carmine, la cupola maiolicata di Santa Croce al Mercato e la torre dell’orologio abbracciata a Sant’Eligio. Nannina si ritrova con Nero, i suonatori ed altri popolani nell’antico quartiere della buonanima di mammà, così come mammà non l’aveva mai visto in vita sua ma identico a quello dei racconti di sirene e miti che le antiche pietre del quartiere le avevano narrato quando mammà era stata bambina. A San Giovanni a Mare è tornato il mare a lambire d’intorno il vetusto tempio e Nannina non resiste all’impulso di tuffarvisi dentro, ripetendo l’antico rituale sacro e profano della notte magica di San Giovanni. L’acqua profuma delle lacrime benedette dei due vecchi professori di concertino. Fresca e cristallina, composta dalla Creazione in tre parti di sale ed una dell’argilla degli uomini. La minuta fanciulla riemerge senza piedi, con una coda pescina, il volto felice, una corona sul capo, per andarsi a specchiare istintivamente nella grande erma di Partenope che - chissà quando e come - è ritornata al suo posto in San Giovanni a Mare, tra le altre venerate e più giovani Marie, rapita dal Palazzo San Giacomo ov’era stata relegata per anni col nome irridente di Marianna ‘a Capa ‘e Napule.I troppi capi e padroni di Napoli succedutisi nei secoli mai avrebbero consentito ai loro abusi di potere la sottomissione ad una “Capa”, fondatrice e anima della città da loro allegramente depredata; una femmina come un’altra, Marianna o Parthenia si chiami, in questo clima di misoginia imperante e destinata pertanto solo allo sconsiderato stupro, all'offesa!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

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Inviato da Anonimo
il 12/02/08 @ 21:41
Una bellissima e quasi struggente favola.
Acuta e molto significativa.
Sicuramente godibilissima alla lettura, come d'altronde tutti gli scritti di Marina che, in queste metafore, mostra il suo lato migliore, da Napoletana doc !!
Brava
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 12/02/08 @ 22:18
Bellissimo e scritto con grande maestrìa come sempre. Occorrerebbe che s' avverasse e, partendo da Napoli, il pifferaio coi suonatori e Nannina procedessero per tutto il resto d'Italia.
Maria

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Inviato da Anonimo
il 13/02/08 @ 18:18
e se il buon Caiano ne ricavasse uno dei suoi mitici documentari da questa bellissima favola metropolitana?
Enrico

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Messaggio N°557 del 15-01-2008 - 16:55
Tags: Cron(i)che Napolitane

Apocalisse
Mimmo Di Renzo pres. SenzaBarriere onlus/Comitato Bruno Contrada

Un saluto a tutti Voi. Sono stanco, amareggiato, deluso, disgustato. Si stanco di combattere contro i mulini a vento. Stanco di sentire tutti i giorni i lamenti che giungono dal basso, dal mio popolo, sempre più affamato, dimenticato, oggetto di soperchierie, violentato, derubato, disprezzato. Stanco di questa Italia, ormai in mano alle Banche, agli intrallazzatori di ogni genere, agli approfittatori, agli amici degli amici, ad una classe politica fallimentare e fallita, che non conosce assolutamente il senso originario di fare politica, ma è sempre più legata alle poltrone, collusa, ai cosiddetti poteri forti. Politica, Banche, e certa Magistratura, sono come un’orrida maschera di Medusa, che annichilisce, stordisce, elimina chi non si allinea nel coro. Quando poi il pericolo è imminente, ecco che si dà mano a valvole di sfogo, che attirano l’attenzione del popolo e lo distolgono dalle idee pericolose. Sono convinto, che valvole di sfogo, ad arte sono state nel tempo, il Movimento Studentesco, i grandi scioperi, il terrorismo, la mafia. Parole chiavi, usate, riusate, in modo da ricompattare ogni tipo di fronte, scricchiolante, da respingere ogni critica, da usare contro gli stessi che potessero causare la crisi. Poveri studenti del 68, del 72, poveri operai, poveri giornalisti, poveri giudici, poliziotti, carabinieri. Povere famiglie, quanti lutti. La mafia, come diceva un mio amico, non italiano, è fatta di violenza, di ritardi, di mancanza di responsabilità, di dimenticanze, d’ignoranza, di soperchierie, di avalli, d’ingiustizia. Solo i poteri forti rimangono, inossidabili, eterni. Umano e non umano. Mai umanità. Il cittadino si ribella, invoca il rispetto dei propri diritti, da quelli elementari a quelli che rendono la vita degna di essere vissuta, ed allora, le istituzioni intervengono riducendolo alla disperazione, svilendolo, avvilendolo, togliendogli dignità e rispetto. Non mancano i gracidii di rane e rospi, ed i re travicello che giustificano, con i loro esserci e non esserci, ogni tipo di mancata decisione. Ultimo, l’approvazione da parte della maggioranza del Consiglio comunale di Napoli, della prossima riapertura della discarica di Contrada Pisani a Pianura. Una bomba ecologica, a pochi passi da Napoli, voluta dal Commissario straordinario, ex poliziotto, quasi a sancire la volontà di repressione di ogni opposizione popolare. Ultimissima. La decisione del Giudice di Sorveglianza, del Tribunale di Napoli di negare a Bruno Contrada gli arresti domiciliari. Un settantasettenne, con una serie di ben 25 patologie, più o meno gravi, con i danni relativi all’età e con quelli psicologici, che hanno influito sulla sua persona per una serie di processi, con alti e bassi, che si sono alternati per ben sedici anni. Sempre protestatosi innocente. Il popolo di Pianura che rivendica il diritto alla vita, destinato a soccombere al diktat della Forza pubblica, forza davvero ma mai pubblica, perché distante dalle aspettative popolari, e Bruno Contrada, vecchio, ammalato, derelitto, larva umana, destinato a morire in un carcere militare, con l’accusa, mai pienamente dimostrata di aver agito quale fiancheggiatore della Mafia. A Pianura, si è negato ad un disabile di poter dotarsi di un elevatore, a sue spese, ma si riapre la discarica, di proprietà privata, da più di cinquant’anni pagata con i soldi pubblici. Ancora lutti, disabilità, malattie, tumori, morte. Sono disgustato ed amareggiato, perché sono convinto che con ognuno di loro, muore anche una parte di noi, di Napoli.. Il Sindaco si era dichiarato contrario ed ora, se veramente la discarica dovesse riaprire, cosa dirà alla gente di Pianura, ed a tutta Napoli, che vede le strade, invase dalla spazzatura. Morale materiale!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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