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Messaggio N°61 del 04-12-2006 - 19:39
Tags: Attualità

Il pericolo giallo

di Marina Salvadore


Non si contano le chinatown nelle regioni italiane e non si contano i danni all’economia italiana derivanti dalle chinatown. L’artigianato, in molte città italiane, grazie al fisco ed alla concorrenza sleale cinese è fatalmente fallito. Le peculiarità di certe nostre produzioni d.o.p. sono state globalizzate nel mercato “tarocco” delle imitazioni dei marchi e del più vasto “falso”. Molti prodotti facenti capo al tessile artigianale ed alla pelletteria nonché, su più vasta scala, al tecnologico sono lanciati nel mercato europeo a gittata continua, grazie a quell’esercito di schiavi (bambini compresi) che nelle cantine dei condomini nostrani fabbrica, con materiali scadenti, esentasse e senza costi di lavorazione che non siano la classica ciotola di riso per la sopravvivenza, ininterrottamente per più di 18 ore al giorno, fotocopie di capi di abbigliamento coloratissimi con le cancerogene ammine aromatiche, scarpe di plastica messe insieme con la colla tossica, specialità della cucina cinese con polpa di spezzatino dei nostri amici a quattro zampe (recenti fatti di cronaca a Milano e a Napoli insegnano). Non chiediamoci, a questo punto, quale siano le possibili qualità “merceologiche” che vanno a comporre il ripieno dei famosi tortelli di carne al vapore… e come mai tra una selva di esercizi commerciali in ogni chinatown ci sia di tutto: dai farmaci alle mutande, dalle scarpe all’agenzia immobiliare… ma MAI un servizio di pompe funebri! La riflessione, riconosco, è grottesca ma è comunque scevra da qualsivoglia forma mentale di razzismo. E’ la riflessione di chi già sa che quest’anno, a San Gregorio Armeno, accanto ai rari maestri presepari che espongono le loro opere, il 90% della chincaglieria per l’addobbo natalizio è anacronisticamente cinese, in barba all’antica tradizione a noi più cara; in barba ai nostri sentimenti. Un’offesa alla nostra Cultura! Infatti, circa tre settimane fa, una immensa nave container ha scaricato in un porto italiano numerosi container pieni di addobbi natalizi da esportare in tutta Europa, Olanda e Napoli comprese! Ed a proposito di Porti, come non incavolarsi quando scopriamo che quello di Napoli è gestito al 50% dai cinesi, secondo i recenti meravigliosi contratti d’affari stipulati da Prodi eppoi da Bassolino, con tutta le Regione e gli “industriali” in paranza a Pechino? Che capacità di sviluppo potremo mai avere se l’unica attività che svolgeranno per la Cina i portuali napoletani sarà il solo servizio di facchinaggio? Per i cinesi, infatti, faremo solo i “camalli”, gli scaricatori di porto. Null’altro! E' una bestemmia alla storia della marineria che qui a Napoli conobbe i suoi fasti: prima in Europa per i suoi porti, il codice marittimo e tutte le attività connesse al mare! Quali possibilità di lavoro, reddito e benessere ne potrà scaturire per la città, come ci impappinavano Prodi e Bassolino? E l’amico di Prodi, tal Della Valle che tanto vomitò contro il mercato del falso (soprattutto per i tarocchi delle sue Todd’s, prodotte forse anche da lui per qualche tazza di riso nel terzomondo) perché non parla più a riguardo?… E la Jervolino e il ministro Amato la finiranno di mettere i cerottini sulle ferite della Camorra, per guardare con occhi un po’ più a mandorla l’ancor più terribile fenomeno della Mafia Cinese, già attiva con quella russa da Milano a Napoli? Non ce l’ho col popolo cinese, che per la nomenklatura cinese non vale un cece. Ce l’ho con tutti i regimi e le dittature di Paesi che sfruttano e affamano immense greggi di uomini considerati numeri, per la ricchezza di pochi eletti. Ce l’ho a morte con chi non ha il minimo afflato con qualcosa che si richiami al concetto di Dignità Umana! E, per quel che ci riguarda, cari prodi e bassolini vari,alla Cina avrei chiuso le porte in faccia, chiedendole di umanizzarsi prima un pochino e di fare ammenda per tutti quegli studenti schiacciati come vermi dai carri armati nella Piazza Thien An Men, per quella Diga contraria a tutte le ecologie che ha deviato il corso del grande fiume, cancellando paesi con tutta la povera gente dentro, per aver massacrato il sacro e pacifico Tibet, per i milioni di bambine neonate buttate nella spazzatura, per le torture inflitte agli uomini e agli animali per la medicina miracolosa del loro viagra artigianale, per il commercio e l’impianto a prezzi popolari di organi prelevati ai detenuti ed ai condannati a morte, per quel milione l’anno di esecuzioni capitali il cui costo della pallottola è addebitato ai familiari del “reo”… per questo mucchio di cose avremmo dovuto rinunziare ad ogni confronto. In altri Paesi, per molto meno, si è praticato l’embargo, riducendo alla fame intere popolazioni. Perché con la Cina ci siamo calati le braghe?

immagini di Mauro Caiano

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Messaggio N°55 del 02-12-2006 - 00:31
Tags: Attualità

IL PORTALE METROPOLITANO MULTICANALE (e-Government)
Il Portale Metropolitano Multicanale (PMM) è il portale dei servizi on-line che il Comune di Napoli ha realizzato, nell'ambito del Piano di e-Government nazionale, in collaborazione con Provincia di Napoli, Università "Federico II" e Autorità Portuale di Napoli.
Oltre 100 servizi tradizionalmente erogati attraverso gli sportelli degli enti, diventano oggi accessibili a cittadini ed imprese attraverso il web. I servizi erogati da PMM vanno dalla semplice informativa sulle varie aree tematiche, al prelievo della modulistica, all'attivazione delle pratiche e nell'immediato futuro, consentiranno il pagamento on-line.
La navigazione attraverso il Portale è libera fino a quando il Cittadino o l'impresa non richieda la consultazione di dati personali. Per accedere ai servizi riservati il Portale richiede una semplice procedura di registrazione grazie alla quale si avrà anche accesso ad un'area personalizzata 'MY PMM' che permette all'utente di velocizzare l'accesso ai servizi del portale più utilizzati.
In MyPMM il cittadino o l'impresa avranno la possibilità di controllare lo stato di avanzamento delle pratiche inoltrate e di ricevere le comunicazioni da parte degli Enti coinvolti. Ad esempio, dopo aver effettuato una prima registrazione e dopo aver già utilizzato il portale per diversi servizi, grazie a MyPMM l'utente ha a disposizione lo storico delle richieste o delle pratiche evase ed avviate.
www.pmm.napoli.it

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Messaggio N°6 12-11-2006 - 21:02
Tags: Attualità

CROCEROSSINI PER NAPOLI

di Marina Salvadore

Chi vuole esimersi dall'apparire nella bolgia mediatica al capezzale di Napoli morente? Alla stregua di tutti i noti e meno noti artisti della canzone napoletana che in queste ore stanno gonfiando il traffico addirittura nelle corsie di una rianimazione d'ospedale, dove il mito Mario Merola e tanti altri poveri sconosciuti degenti stanno lottando con il destino, psuedo-crocerossini d'Italia si mettono in viaggio, affannati, pur di intingere il biscotto nelle piaghe da decubito di Napoli, come curanderi in consulto. Ognuno tra questi "cattedratrici" della scienza del risanamento napoletano, partecipa al girotondo mediatico, offrendosi in tutta l'augusta saccenza e personalità al volgo e al gossip, nella trita e ritrita saga dell' "io, c'ero" e del celebrativo "t'à vuo' fa' fa' 'na foto?", beneficando e benedicendo la moribonda creatura con la propria scienza, la personalizzazione di un'anamnesi e l'esclusiva di una diagnosi. Peccato, però, che di puttanate ne sparino a raffica, dimostrando tutta la loro ignoranza, in assenza di specifica competenza, sacrificata al narcisismo ed all'intento speculativo... Tra chi invoca addirittura la presenza dell'intero Consiglio dei Ministri al capezzale della città in coma, all'indomani del "congelamento" - evento dato per scontato - del Patto per la Sicurezza di Napoli, poichè Amato e... la Finanziaria 2007... avevano fatto i conti senza l'oste (le dignitose forze di Polizia)... il guardasigilli "nomenomen" - Clemente ovvero Mastella - cianciugliando in difensiva sugli effetti del suo Indulto e predicando massima severità per la questione napoletana, si mette a fare il quequero storico-revisionista,adducendo che a Napoli, nel 1861, vi furono più morti e più camorristi, rispetto ad oggi; riducendo l'emergenza attuale ad una ridicola bazzecola, ottimisticamente superabile. Dimentica, il giullare di corte di giustizia che se Garibaldi ed i piemontesi invasori riuscirono a prendere Napoli e l'intero Regno, fu proprio grazie - come accadde, poi, sulla medesima partitura per il secondo sbarco in Sicilia, quello alleato - alle cosche: a Napoli, un suo probabile lontano antenato, ministro della Polizia e alter ego del re di Napoli, tal Liborio Romano, favorì l'ingresso di Garibaldi; ad occupazione avvenuta, si premurò di firmare un bell'INDULTO per tutti i camorristi ch'erano segregati nelle carceri di città e provincia, per avere man forte in quella che credeva fosse l'occasione migliore per far carriera nelle rege istituzioni. Di morti, dovrebbe saperlo Mastella, ve ne furono tantissimi ma non perchè vi fu, come vorrebbe impappinarci, una guerra tra napoletani buoni e cattivi... Clemente ha infatti evitato di dire che ci fu una GUERRA tra invasori e dignitosi e coraggiosi regnicoli, a causa dell'Unità d'Italia... di quell'Italia ch'egli è chiamato giacobinamente a difendere, immemore delle sue radici meridionali e dei tanti morti innocenti di allora, caduti proprio d'attorno al suo feudo. Il signor Voltaggabana non ama ricordare che agli esordi delle sue politiche performances di provincia, presenziava persino alle commemorazioni dei morti della vandea meridionale in quel di Casalduni e Pontelandolfo; paesi rasi al suolo dai bersaglieri del 1861... Più tardi, ormai uomo di potere, nel 1992 presiedeva la seduta parlamentare per la presentazione e discussione delle interpellanze dei vari gruppi; in quella sede derise e scimmiottò l'on. Angelo Manna che con una relazione avvincente e dotta, passata alla storia delle cronache italiane, chiedeva verità e giustizia, pubblicazione delle fonti occultate intorno al massacro del Mezzogiorno per mano dei Savoja... Ed a proposito di Savoja, il gaudente pulzello di cotanta nobile schiatta, Emanuele Filiberto, ha anch'egli pensato di venire a Napoli a fare il crocerossino, con la scusa dei festeggiamenti delcompleanno dell'augusto padre, nato in Napoli prima della vergognosa fuga a Brindisi. Anche il pulzello ha sciorinato anamnesi, diagnosi e medicamenti... soprattutto per la gioventù napoletana che tanto gli sta a cuore, come falsamente dice. Ha molto deprecato l'attuale situazione d'emergenza, ingenerosa per una città dalla storia e tradizione... SECOLARE" (testualmente). Nessuno si è preoccupato di fargli notare che la storia di Napoli è MILLENARIA. Di appena "secolare", guarda caso, c'è solo il Regno d'Italia e la schiatta Savoja a Napoli... mah... già... a chi lo andiamo a dire... quello, magari, non sa neppure chi è stato il fondatore del bel Palazzo in cui nacque il regio papà, nel secolo scorso. Attendiamo trepidanti altri crocerossini d'Italia, già notando l'assenza dei pronipoti di Murat e del caro vecchio Piano Marshall. Avanti il prossimo!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da crocco57
il 13/11/06 @ 10:17
La camorra non esiste. Esiste una delinquenza organizzata che impropriamente ruba uno stile di vita, un modello morto con il famoso processo Cuocolo, quando lo Stato sferrò per la prima volta l’attacco decisivo contro ciò che era allora il mondo dei camorristi e vinse poiché quando lo Stato vuole vince. Ora esiste una delinquenza organizzata che man mano si è sostituita allo Stato dove lo Stato non c’è. Ha creato proprie strutture, dona il lavoro dove il lavoro manca, garantisce un futuro dove ci sono cumuli di macerie morali. La malavita sfrutta i vizi della borghesia, li fa propri e li incanala a proprio piacimento dove più le fa comodo. Il malavitoso ha bisogno di essere chiamato camorrista poiché questo gli garantisce un retroterra ideale e popolare. Nei fatti il camorrista a Napoli è scomparso: uomini senza onore che ammazzano donne, vecchi e bambini . Schiavi della cocaina e della droga. Traditori degli amici, malfidati, spesso ignoranti dominano una plebe ridotta tale da decenni di malgoverno da giunte di sinistra, di destra e di centro, composte a loro volta da molti mediocri affaristi preoccupati del proprio benessere economico e materiale. Penserete che questa sia un’analisi impietosa: non è così. Uno Stato che manda le proprie truppe in Libano convinto di dare un contributo notevole alla pacificazione di quel popolo ha davanti due possibilità: la prima che mente e la seconda che dice la verità. Se mente ciò è terribile perché c’è uno spreco di risorse e di uomini indirizzato verso il nulla. Se, al contrario, dice il vero allora ha le capacità e la possibilità di azzerare il fenomeno malavitoso: se non lo fa è perché non lo vuole fare.
Saluti. Antimo Ceparano

Inviato da vocedimegaride
il 13/11/06 @ 14:25
...altro crocerossino di giornata inviatoci dalla provvida sventura: Boselli, il socialista spurio bolognese, venuto anch'egli a diagnosticare e ad ammannire cure alla moribonda Napoli, ovviamente in conclave con la gioventù napoletana mai così degna di attenzione, come negli ultimi giorni. Le fila delle "dame di san vincenzo" si ingrossano... comunque di "stranieri", poichè ad oggi non compare in quest'esercito di "benefattori" un SOLO NAPOLETANO AUTOCTONO!... Non è, per caso, che sull'emergenza Napoli L'Italia tutta ancora specula?... ed ai nostri amministratori locali piace ancora fare la figura dei pezzenti?
Marina Salvadore

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Messaggio N°4 dell' 11-11-2006 - 11:02
Tags: Attualità
Tempo di vendemmia

Auguri per il "giornale".
Invio una foto di attualità: la vendemmia nelle nostre terre ...
il Piedirosso
Mauro Caiano

Inviato da: napolitudine1 - Commenti: 0

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