Messaggio
N°192 del 05-03-2007 - 15:14
Tags: Editoriali
Lettera
aperta a Belzebù o come cappero si chiama
di Marina Salvadore
Ti
scrivo per dirti che non ti sopporto più. Sei
noioso, ripetitivo, monocorde. Non hai più guizzi
di originalità…. È inutile che ora ti dia da fare
con nuovi giochi di illusionismo - dopo aver inventato
mamme che uccidono i figli e figli che uccidono
mamme - magari, domani ti produrrai in altri effetti
speciali, facendo strisciare gli uccelli e volare
i serpenti: dejà vu al cinema e su internet! Siamo
diventati maghi dell’horror migliori di te quindi
non lambiccarti il cervello. Hai capito o no che
l’unica trasgressione possibile, oggi, risiede
nella cruda normalità umana? Ti sei reso conto
che non ci stupisci più, che abbiamo fatto il
callo alle tue volgarità, ai tuoi frullati di
morti e sangue, alla tua bruttezza che non ci
spaventa più come quel buio della notte, dopo
aver ascoltato racconti di streghe e fantasmi,
quando eravamo piccini e dormivamo con una lampada
accesa ed un carillon? Sai perché? Perché è la
bellezza che ci libera di te. E’ il canto del
silenzio che amiamo ascoltare, quando spegniamo
la tua radio gracchiante. Nel silenzio si ascolta
una musica divina, l’armonia delle sfere ch’è
fatta della voce del mare in lontananza e lo sciabordìo
delle onde sui fianchi materni delle barche, la
musica del pulsare delle stelle, lo spampanarsi
di una rosa ed il leggero fruscio del petalo che
scivolando a zig zag nell’aria tocca terra, il
brusìo del vento che spazza via le muffe vetuste
e le ceneri dai sepolcri imbiancati delle nostre
antiche sudditanze alla materia. In molti, tra
noi, hanno scelto il deserto. Tienti pure i tuoi
scorpioni e serpenti a sonagli, usali per giocare
con Harry Potter sul computer; ora, calziamo robusti
stivali e, visto dal deserto, il cielo è un magnifico
tappeto di stelle che ci attrae a se’, strappandoci
ai tuoi artigli. E’ tutto scritto. Sei alla fine
dei tuoi giorni. Trascorrerò tranquilla questa
vacanza nel deserto, sarò “contadino” nel deserto
concimando oasi di silenzio e di bellezza, per
poi far ritorno alla mia vita mediocre quando
avrai smontato la tenda dal giardino del mondo.
Davvero, non ti sopporto più! Lagnoso e brontolone,
cafone e prevedibile. Mi è bastato osservare un
vecchio“ suocero” qualsiasi, un vicino di casa,
un uomo piccolissimo e scialbo (persino troppo
facile da indurre in tentazione) per capire quanto
e come sei invecchiato male anche tu che lo spingevi
e gli favorivi “agiatezza”; un vecchio acciaccato
e spaventato dalla mancanza di futuro rifugiatosi
tra quelle pietre di tufo della sua cadente magione;
pietre di benessere e denaro che non potrà portare
con se’ e che le turbo-ramazze attaccate come
protesi alle mani dei suoi esclusivi eredi spazzeranno,
disperdendole in fretta, come un tappeto di foglie
d’autunno dopo una tromba d’aria… e, dopo tutto
questo terrore, questo vivere in volontaria privazione
di un amico, di un amore, senza la meraviglia
di un’alba e di un tramonto, senza lo scodinzolìo
festoso di un cagnolino, dovrà pure pagarti la
gabella. Assurdo! Sei invecchiato, Belzebù, ed
anche la tua vista s’è annebbiata: prendi dal
mucchio dei panni sporchi sempre gli stessi stracci
umani, ormai sbrindellati e privi di fascino:
politici, capi di Stato, banchieri, amministratori
delegati, spacciatori, pedofili, scafisti e puttane!
Sei soporifero e hai l’alito pesante… chi vuoi
che resti ammaliato dal tuo “fascino” se non qualche
intellettuale di regime, vuoto dentro, e qualche
residuato bellico di follìa che ancora gioca a
Risiko e non riesce a chiudere una sola partita,
aprendone cento altre, senza accumulare punteggio,
come quelli cui non riesce mai un solitario e
trascorrono le stagioni della vita a tavolino,
a girare picche, cuori, fiori, quadri… senza mai
guardare fuori della finestra a vedere se piove
o c’è il sole… C’è una qualità umana, di inviolabile
origine sacra, che non potrai mai possedere, “povero
diavolo”, ed è la FANTASIA; quella che ha il cuore
alato e che dalle origini del mondo muove l’uomo
figlio di Dio verso l’alto. Quella fantasia che
ha permesso all’umanità, su concessione divina,
di creare macchine per volare, case per navigare
gli oceani, ceste per sbarcare sulla Luna, medicina
e chirurgia per salvare vite umane, strumenti
musicali per comunicare direttamente con gli angeli.
Da bambina mi portavano, spesso, a Capodichino
perché mi piaceva più delle giostre dell’Edenlandia…
Restavo stupita nel veder decollare ed atterrare
gli aeroplani, ascoltare quel rombo di tuono che
mi sembrava una formula magica tuonata direttamente
dal Cielo. Così immaginavo che fosse la voce del
vento nei più alti cieli infiniti. La voce di
Dio! Ancora oggi, adulta, provo la stessa malìa;
oggi che viaggio costantemente in aereo, come
se prendessi la corriera! Ed ancora mi stupisco
e sono convinta di assistere ad un prodigio, quando,
a ripetizione, il rombo tuonante mi piove in testa
dal Cielo. Così come amo guardare le navi lentamente
accarezzare l’orizzonte e svanire come code di
capodogli verso mari lontani che mi delizio immaginare
con isole e scogli, popoli costieri e creature
marine di ogni specie… L’altra notte mi hai fatto
un altro dispetto: mi hai tolto Turchino, il pappagallino
turchese che aveva scelto di trovare riparo in
questa casa, tempo fa, riempiendola di colore,
allegria e bellezza. L’ho tenuto tra le mani,
al caldo sul mio petto, per quasi tutta la notte.
Respirava sempre più lentamente ma ogni tanto
con l’ala mi accarezzava il palmo della mano.
Ebbene, voglio che tu lo sappia!.. Non ti è servito
il giochetto, non mi hai prostrata ne’ resa infelice
come desideravi. Sarà assurdo ma ci sono momenti
di incredibile gioia e pace irrefrenabili che
non si credono possibili e che squarciano il dolore
dei momenti più tristi della vita… Turchino mi
ha stretto un dito nella zampina, una stretta
di mano, prima di volare più in alto del solito;
la conferma che avremmo potuto volare insieme,
un giorno, con le sole sue piccole ali screziate
di paradiso, senza dover salire su di un aeroplano,
per potermi infine ubriacare di tutta la bellezza
del Cielo. Nonostante le rogne quotidiane che
l’uomo è avvezzo a fabbricare all’infinito da
quando della vita ne ha fatto una gabbia, nonostante
i debiti, il mutuo, le bollette da pagare, le
tasse e sovrattasse con le more e…le fragole rosse
di un rosso bancario, nonostante le frequenti
rinunce… voglio solo dirti che è inutile che tu
venga suadente a promettermi ricchezza. Sappi
che la mia casa è nelle braccia delle creature
che amo e la mia ricchezza è negli occhi belli
del mio cane!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5
Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:33
Marina, E' STUPENDO : L'HO
MANDATO IN GIRO A MOLTI AMICI INVITANDOLI A VISITARE
IL TUO GIORNALE. E' STUPENDO.
Grazie. antimo ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:41
Grazie, Antimo!...ma non
ho scritto niente di speciale. E' solo uno sfogo
rabbioso...
perchè è da troppo tempo che il mio senso dell'estetica
viene offeso!
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Inviato da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:07
Marina, ho letto quest'articolo
in chiave poetica...ha l'anima della poesia, la
rabbia della prosa d'impegno, il fabulare dell'innocenza
e la Fede degli onesti. Sono uno che scrive: so
leggere oltre ciò che appare.
saluti e baci. antimo ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:11
lo so che sai scrivere!
Non a caso devo rivedere la bozza del tuo ultimo
romanzo;-))
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Inviato
da Anonimo
il 06/03/07 @ 11:08
Carissimo Antimo, complimenti!
E questa volta non per qualcosa che hai scritto
tu, ma per aver resa pubblica la bellissima lettera
aperta a Belzebù. Sei stato per me un po' come
un cercatore di diamanti: senza di te non avrei
avuto modo di apprezzare la bravissima Marina.
Naturalmente, come il diamante, sò bene che ci
vogliono anni, fuoco e gelo prima di creare una
pietra preziosa, ma poi la sua bellezza supera
qualunque sacrificio. Quanto è scritto ha sollecitato
degli eco nella mia mente e nel mio cuore: mi
è sembra di ricordare che sì, anche io sono convinto
che Belzebù sia un perdente, che chi lo segue
sia uno sciocco da compatire. Una volta ho fatto
una riflessione con un Sant'uomo: Satana non è
il male, è la mancanza del Bene, il mondo non
è diviso in buoni/cattivi, bianco/nero: c'è chi
conosce il Bene e chi lo ignora e, così facendo,
è indotto nell'errore e nel peccato... Porta ancora
i miei saluti a Marina Salvadori: aspetto da lei
di ricevere ancora un po' di luce, per vedermi
meglio dentro!
Ti abbraccio Giuseppe
________________________________
Messaggio
N°187 del 28-02-2007 - 22:05
Tags: Editoriali
Blitz
pro Spitz del verme solitario
di Marina Salvadore
La
longilinea sinuosità tipica degli esseri striscianti
ce l'ha... ma non ha il regale fascino ipnotico
del cobra; neppure, la forza del boa constrictor...
o la pelle pregiata del pitone. E' esile, segaligno:
non ha le carni grasse del capitone ne' l'utilità
ossigenante e fertilizzante del lombrico. E' viscido,
come quasi tutti gli esseri striscianti con cui
ha in comune la bocca larga ed enorme, vorace.
E' quel "verme solitario" di Follini, icona dello
"squallorismo" - corrente di pensiero della pseudo-politica
new age - presago di innumerevoli squallori futuri
di bassissima levatura e privi del minimo senso
del pudore. Siamo abituati ai voltagabbana, ai
"giuda", ai mercenari... soprattutto in "area
poltrone" ma - beninteso - quando una poltrona
la si è conquistata e si intende mantenerla...
oppure quando accade che dalla poltrona si voglia
tentare l'ascesa al Trono... invece, il verme
solitario in questione, non ha mai avuto neppure
uno sgabello, uno strapuntino, un ceppo... strisciando
viscido e ansante nel Polo delle cosiddette Libertà
che, smentendo se stesso, ha operato censure insopportabili
alla Tenia che si covava in seno da immemore tempo.
Ora, il prode vermicello solitario, spera -
strisciando
e leccando - di ottenersi un incarico nel Prodi
bis. Non l'avrà! Non in molti sanno che il viscido
è coniugato alla diessina signora Elisabetta Spitz,
"archiTutta" consulente privata eppoi pubblica
del ministro-inquisitore Visco, che oltre a conferire
allo studio "ABT" in Roma (da ella egregiamente
rappresentato) la ristrutturazione dei nuovi uffici
del Ministero Economia e Finanze, pensò bene di
eleggerla consulente privata quindi Direttore
dell'Agenzia del Demanio, con stratosferici compensi
annui di centinaia di milioni, in odor di cartolarizzazioni
e dismissioni del Patrimonio Immobiliare di Stato
ma anche e soprattutto coinvolgendola - illo tempora
- nel ridisegno dell'obsoleto Ministero delle
Finanze, in odor di semi-privatizzazione, con
la creazione delle cosiddette Agenzie Fiscali...
ovvero l'aziendalizzazione di Stato, con tutti
gli annessi e connessi. Pare che, ritornato al
timone il capitano Visco, dopo la crocieristica
stagione di governo capitanata dall'odiato ministro
Tremonti Uno eppoi Tremonti Due, l'incarico alla
diessina "archiTutta" sia stato ampiamente riconfermato,
un lungo-regno come per Ramsete II e Bassolino.
C'è solo una buccia di banana sulla quale è scivolata
di recente la coniuge Follini: il nuovo scandalo
circa il miliardario villaggio Marinagri che "sarebbe"
stato costruito su aree demaniali (dove sei Pecoraro
Scanio? Scendi dalla Val di Susa, per favore...
e vieni ad occuparti del tuo Sud che non è solo
fatto delle case di Casalnuovo da radere al suolo
di quei poveracci gabbati con mutui trentennali
dal sistema camorrista). Sono fino ad ora 15 gli
indagati, compresa la gentildonna Elisabetta Spitz
direttore... guardacaso... del Demanio. Le fanno
buona compagnia magistrati, senatori anche dell'opposizione,
banche ed ex amministratori pubblici della regione
Basilicata. Indaga la Procura di Catanzaro ma
la "pista" dei soldi e la location sono in Basilicata!
Si deve alla solerzia ed all'onore di due carabinieri
la riapertura dello scandaloso fascicolo d'inchiesta
ch'era stato già insabbiato ed occultato, con
volgari ilarità nei confronti dei due infaticabili
ed ostinati carabinieri! Attendiamo altre notizie,
semprechè non vi sia un altro smottamento o frana,
fenomeno geologico piuttosto frequente al Sud,
e che tonnellate di sabbia Marinagri occultino
nuovamente il "fascicolo": il Prodi-PadoaSchioppa-Visco-BIS
ci fanno temere questa ipotesi. La signora Spitz,
inutile dirlo, ci sembra molto più sveglia e capace
del suo sinuoso coniuge... Chissà, magari con
tempra manageriale ed in tutta la archiTuttologia
possibile, in casa i pantaloni li porta lei...
magari sarà anche un tantino castratrice, come
tutte le "donne di potere" cosiddette "in gamba"...
ed avrà imposto alla tenia di mettersi a lavorare,
ch'è stufa di mantenerlo; gli avrà suggerito di
insinuarsi, come il serpente di Adamo ed Eva,
nell'Eden dei centro-"sinistri", dove, però, le
banalissime mele dell'albero della Conoscenza
del Bene e del Male sono d'oro... come quelle
del Giardino delle Esperidi e "vanno a ruba" nelle
Coop più delle stupide renette e delle annurche!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 7
Inviato da Anonimo
il 28/02/07 @ 22:45
se volete saperne di più
su MARINAGRI, rifatevi gli occhi ...oltre un'IDEA
del business...
su
http://www.marinagri.it/
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 00:35
Ma di cosa Vi meravigliate
... torniamo solamente un attimo nella nostra
REGIONE ... Il NOSTRO GOVERNATORE ha PIAZZATO
la moglie, GESTLINE insegna, il figliolo nella
FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA ... suoi uomini
ombra nella gestione di "Bagnoli Futura" ... senza
toccare poi la gestione di Azienda ... EPT e varie
... il NOSTRO CLEMENTE ... la propria Signora
... Sandra Lonardo ... alla Presidenza della Regione,
il figliolo ha creato associazioni culturali che
attingono FONDI EUROPEI per realizzare EVENTI
nel Beneventano ... per non parlare del NOSTRO
PECORARO ... anch'egli impegnato ad occupare "parenti"
nella assunzione del denaro pubblico ... probabilmente
qualcuno mi taccerà di essere uomo di destra e
fazioso ... invece è l'analisi di quanto avviene
nel nostro territorio che mi porta a queste considerazioni
... la destra è sempre stata accusata di "FAVORITISMI"
... ma quelli enunciati cosa sono? ... "INTERESSI
PRIVATI NELLA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE"
... ma "PURTROPPO" i "SIGNORI MAGISTRATI" se devono
agire contro gli "UOMINI" della sinistra o hanno
le mani legate ... o condividono con "ESSI" gli
interessi "MATERIALI" perseguibili ...
Mauro Caiano
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 12:13
Mentre ci si preoccupa di
far pagare il ticket ai pensionati e agli invalidi,
mentre si pensa a come rubare la liquidazione
e anche la XIII (il compenso per un mese non lavorato)
c'è chi pensa come svendere il pubblico patrimonio
agli amici. Il patrimonio acquistato con i fondi
pensioni (si pensi a chi sono svenduti gli immobili
di Piazza Navona dell'INPDAP). E così colloco
(una volta un parente) ora il coniuge per continuare
in questa dissennata china.
Pagherà qualcuno?
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
poveri noi, a che gente
siamo in mano... follini, fassini, berluschini...
mi viene il vomito
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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
Il verme parassita in questione
fa ora parte del gruppo "Italia di Mezzo", nomen
omen poichè si dice Terra di Mezzo quella abitata
da larve e demoni sospesi a metà tra la condizione
umana terrena (che prevede carattere oltrechè
fisicità) e il mondo delle Entità Superiori (Puri
Spiriti, Angeli, Santi e Giusti)... Se fossi stata
un suo elettore non mi resterebbe altro da fare
che chiamare il ghostbuster!
Claudia
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Inviato
da Anonimo
il 01/03/07 @ 23:57
Purtroppo
cara Claudia i vermi non sono solo da una parte
... FOLLINI si è tra essi ... ma DE GREGORIO dove
lo metti??? Questa "GENTE" come cambia bandiera
dovrebbe perdere i privilegi che grazie agli elettori
... di uno o dell'altro schieramento ... usufruiscono
... questa "MONDEZZA" usufruirà di pensioni da
favola ...avendo tradito il mandato "LORO" affidato
dagli elettori ... purtroppo chi ci rimette siamo
sempre e solo noi che crediamo ancora nella "POLITICA"
...
Mauro
__________________________________
inviato
da Anonimo
il 04/03/07 @ 14:39
Questo recente articolo
del "Corriere della Sera" spiega BENISSIMO
gli intrallazzi di "vermi" e "galli
sulla monnezza" di ambo le parti, destra
e sinistra... per la solita regìa degli zombies
democristiani: "De Gregorio: Follini convinto
dalla moglie Accuse velenose sulla scelta dell'ex
Udc, la cui consorte, Elisabetta Spitz, è stata
confermata direttore generale dell’Agenzia del
Demanio. Ma Casini prende le distanze: «Attacchi
vergognosi» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU'
LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO Sergio De Gregorio
(Ansa) ROMA - «L’appoggio esterno di Follini al
governo Prodi nasconde dietrologie che bisogna
interpretare. Probabilmente sarà relativo alla
conferma, avvenuta poche settimane fa, dell’incarico
di direttore generale dell’Agenzia del demanio
per altri cinque anni a Elisabetta Spitz, la moglie
del leader dell’Italia di mezzo». Questa frase
di Sergio De Gregorio, leader di Italiani nel
mondo, in un’intervista a Radio Popolare Network,
ha scatenato un putiferio. «Si tratta di un incarico
dal quale transitano migliaia di milioni di euro
di immobili dello Stato, essendone il centro di
dismissione e spesso anche di svendita. E su quella
centrale di svendita del patrimonio dello Stato
ho presentato più di un’interrogazione cui però
non ho ancora avuto risposta», ha concluso De
Gregorio che, eletto nelle ultime elezioni in
Campania con Italia dei valori (il partito di
Di Pietro), a maggio votò a favore del governo
Prodi, poi venne eletto presidente della commissione
Difesa del Senato con i voti della Casa delle
libertà, e mercoledì ha votato contro la nuova
fiducia al governo. CASINI: «ATTACCHI VERGOGNOSI»
- «Tutto mi divide dalla scelta di Follini, che
ha leso il patto di lealtà che lega un politico
ai propri elettori e minato la credibilità di
un centro che non può nascere all'insegna del
trasformismo. Ma che De Gregorio, primo trasformista
della legislatura, si permetta, pur di attaccare
Follini, di insultare la moglie, è vergognoso»,
ha commentato il leader dell'Udc Pier Ferdinando
Casini. «L'architetto Spitz è stata nominata da
un governo di centrosinistra, confermata da un
governo di centrodestra, e nuovamente confermata
dal governo attuale in base a una competenza e
a una professionalità da tutti riconosciute. Polemizzare
con Follini è una scelta, coinvolgere la moglie
è un'inutile volgarità». «È veramente indecente
che un discusso personaggio come il senatore De
Gregorio, dall'incerto passato e dall'improbabile
futuro politico, si permetta un attacco così volgare
come quello che ha portato alla signora Elisabetta
Spitz per colpire suo marito, Marco Follini»,
ha detto il capogruppo dell'Udeur alla Camera,
Mauro Fabris.
01 marzo 2007
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Messaggio N°179
24-02-2007 - 18:04
Tags: Editoriali
Pagliacci!
di
Marina Salvadore
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5
Inviato
da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:07
questo è l'unico articolo
intelligente che ho letto fino ad ora riguardo
alle sceneggiate politiche, complimenti all'autore,
sono d'accordo su tutto quello che hai scritto,
vorrei solo aggiungere un augurio ai politici:
"peste vi colga!"
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Inviato
da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:11
Concordo con te,io sono
un Italiano residente all'estero,CHE VERGOGNA....
non ci resta che la Ferrari:-))
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 14:43
sarebbe possibile evitare
l'anonimato dei lettori che partecipano al dibattito?
Grazie! La redazione!
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 11:53
Con la scomparsa di Almirante
e Berlinguer è finita anche l'epoca dei leader
carismatici, per aprire l'asettica stagione dei
"manager" che della politica ne fanno marketing.
Tutto si è frullato in un'immensa Democrazia (Cristiana?)
di insana esterofilia di stampo yankee, innaturale
per le nostre tradizioni e per la nostra antica
storia. I presidenti ed i segretari di partito
non dovrebbero assolutamente candidarsi a cariche
governative, se davvero si volesse procedere a
frequenti ricambi generazionali contro l'assolutismo
dei lungo-regnanti della gerontocrazia che, immota,
ci opprime. Soprattutto, divieto assoluto agli
indagati e processati di ogni scandalo di candidarsi
a livello amministrativo e politico. Abbandonare
al momento i riduttivi "grandi temi storici" quali
Pacs, Eutanasia e minori altre questioni di lana
caprina, utili solo a mescolare le acque torbide,
per riparare le falle più importanti dell'amministrazione
pubblica e delle vere politiche sociali che interessano
i tre quarti della popolazione e non solo le minoranze.
Evitare la folle corsa alle liberalizzazioni,
alle privatizzazioni, per restituire dignità allo
Stato che non può essere gestito come un'azienda
perchè non produce alcunchè da imporre sul mercato
e non ha fini lucrativi. Incrementare le politiche
agricole, ittiche, marinare e del turismo su tutto
il territorio, poichè l'industria ed il terziario
nonchè il credito sono settori ormai esauriti
e agricoltura e turismo sono il nostro esclusivo
e ricco patrimonio. Consentire ai giovani di riunirsi
in cooperative per la gestione privata sotto controllo
statale di siti archeologici e museali, turistici
ed agricoli, ittici, marinari e marittimi, favorendo
l'immissione al lavoro dei tantissimi specialisti
e professionisti plurititolati ed a spasso. Gestire
a livello pubblico finalizzati master, corsi di
specializzazione, stages e quanto altro, sottraendoli
alla costosissima gestione speculativa privata.
Rinunciare ai costosissimi consulenti privati
impiegati nella gestione dei ministeri. Vietare
a parenti ed affini dei deputati e senatori l'esercizio
di cariche amministrative. Eliminare i cospicui
finanziamenti alla stampa ed anche gli inutili
balzelli agli ordini professionali che non hanno
motivo di esistere e di speculare oltremisura.
Velocizzare i tempi della Giustizia.... Si chiamerebbe
serietà, questa, e tenderebbe al risanamento della
Nazione. Purtroppo, la serietà non è una nostra
prerogativa! Ma....volere è potere.
marina salvadore
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Inviato
da Anonimo
il 25/02/07 @ 15:07
E' un eccezionale programma
di governo! Lo approverebbero tutti i cittadini.
Perchè gli addetti ai lavori non lo adottano?
Gigi Bianco
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Messaggio
N°171 del 19-02-2007 - 19:07
Tags: Editoriali
Il
futile dell'inutile è Legge
di Marina Salvadore
Un
paese CIVILE si misura dall’attenzione che riserva
alla Istanze Sociali; in particolare, nel rispetto
che dedica agli anziani, ai bambini e – why not
– agli animali! Ma questa è prerogativa del socialismo;
quello fiabesco, utopico, che mal s’adatta al
giacobinismo elitario della gestione del Potere
di chi, ancora, persevera nel travestimento diabolico
del comunista o comunitario che dir si voglia.
Siamo qui a perderci in chiacchiere fatte di PACS,
DICO, LIBERALIZZAZIONI, PRETI SPOGLIATI… che occultano
le vere priorità di una Nazione democratica e
socialista. Nuvole di “nulla”, di oratoria e di
teatralità… falsa e umiliante per l’essere umano…
concupiscono come le esalazioni di una droga pesante
bruciata nel Calumet della Pace dagli ipocritii
notabili cervelli. Il volgo respira, incamera
ed esala; incapace di rivendicazione, di giustizia,
di verità. Le priorità sono ben altre eppure ci
cibiamo alla mensa dei menzogneri che ci propinano
le diete obbligate per la nostra salute: palliative!…
Storditi dall’alcool e dal fumo degli arrosti
bruciati alla mensa del Popolo, siamo soliti intingerci
di progressismo e modernità, stramazzando inerti
al suolo, ubriachi o, forse, disperati … comunque,
pigri e fatalisti. E “quelli” continuano a vomitare
finanziarie, emendamenti alle finanziarie, pacs,
dico, ricchi premi e cotillons… stronzate inopportune…
e, noi, lasciamo fare. Ci prendono per stanchezza.
Per disperazione! Nausea! Una volta, i giovani
scatenavano le rivoluzioni; guardateli ora: scimuniti
dalla droga, dalla moda, da tutto l’high tech
e virtuale possibile! Invasati e coccolati proprio
per la loro “possessione” che li fa schiavi e
strumenti del Potere; bombe a mano con dovere
di deflagrazione ad ogni istanza dei rari senzienti
non omologati, dei ribelli indomabili. Da statistica,
i giovani dai 14 ai 30 anni, costituiscono la
più grande fascia di mercato del superfluo; il
superfluo è quanto costa di più, differentemente
dai generi di prima necessità di cui abbisognano
i “pesi morti” della società: anziani e bambini!
Ecco perché i giovani, anche quelli con tendenza
al delinquere, sono sempre più giustificati, compresi,
blanditi da stuoli di psicologi e sociologi di
regime. Solo, perché utili all’Economia del Paese.
Sono quelli che spendono di più, non importa quale
sia la fonte di reddito, lecita o illecita: loro
bruciano in fretta e senza testa il circolo vizioso
domanda-offerta nei settori più gratificanti del
mercato: telefonia, moda, computers, droghe, discografia
e divagazione… ovvero tutto il futile dell’inutile
giacchè la voce “cultura” è disperatamente assente,
volutamente occultata; ignoranza strumentale alla
Civiltà del Cercopiteco, utilmente manovrabile
dalla Politica. In fondo, non li si può neppure
colpevolizzare per lo stile di vita, questi giovani,
irregimentati a forza nel circuito dolente della
globalizzazione, deprivati di storia e radici,
di identità: numeri di carte di credito di papà,
codici fiscali, “avere più che essere”. ...e la
Scuola, in totale fallimento; quella scuola che
lamenta il bullismo e altre degenerazioni, incapace
di farsi l’esame di coscienza… ammesso che la
scuola abbia ancora una coscienza… Lo sfascio
amministrativo ed etico, siglato dallo Stato,
ha trasformato nel tempo i DOCENTI in lavativi
impiegati con l’unica finalità dello stipendio
e dei contributi pensionistici. Non si può dar
torto nemmeno a loro. I famigerati Decreti Delegati
dell’era moderna affidavano piano piano la gestione
della scuola ai genitori degli allievi, togliendo
dignità e professionalità agli insegnanti, deprivandoli
del ruolo fondamentale di educatori, laddove in
passato costoro erano ben riusciti a coprire le
tante falle dell’educazione familiare, soprattutto
in famiglie distratte, assenti e non partecipi
dell’evoluzione psico-fisica e culturale dei figli.
Oggi, mamme tatuate e controcorrente, ignoranti
e “consumistiche”, griffate e alienate, in coppia
con padri assenti e palestrati, narcisi e immaturi,
ambedue incapaci a fornire il minimo indispensabile
corredo etico ai figli, dettano legge nei consigli
di classe, decretano a pollice verso il destino
di un professore, con l’arroganza tipica dei falliti
e degli ignoranti… ed i docenti, come i poliziotti
allo stadio la domenica, ne temono le intemperanze.
Il metodo Montessori ha praticamente straripato
nel paradossale… Ed i responsabili sono i soliti
noti che tirano i fili della Nazione: giacobini
che necessitano della forza bruta d’impatto di
una mandria selvaggia e acefala… non di un Popolo
senziente... e per giunta sovrano!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°155 del 08-02-2007 - 19:40
Tags: Editoriali
La
rosa dei "20"
di Marina Salvadore
Dal
9 all'11 febbraio si svolgerà in Gaeta
l'annuale Convegno Tradizionalista; quello VERO...
che senz'altro sarà seguito - sempre, nella
Fidelissima - dalle altre due solite "fotocopie"
di convegno a cura delle ben note, sparute e sparse
particelle meridionaliste in odore di individualismo
e libera concorrenza, così come accade, in marzo,
per l'altra location storica di Civitella del
Tronto. Che strano mese è febbraio, ridondante
di commemorazione di olocausti e carnevali regionali!
Si apre con le celebrazioni del culto mondiale
della Shoah a cavallo tra la Giornata della Memoria
del 27 gennaio fino all'incirca a "San Biagio",
procede con uno stitico Giorno del Ricordo per
gli italiani e slavi delle Foibe d'Istria e Dalmazia,
intreccia profane celebrazioni carnevalesche dei
calendari diocesani romani e ambrosiani con le
Memorie borboniche dei meridionali dall'Abruzzo
alla Sicilia... Fatta eccezione per la Shoah che
si afferma quale celebrazione mondiale, perchè
strumentale alla politica-economica globalizzante,
gli altri olocausti non godono di particolare
importanza: sono solo tiepide e frettolose concessioni
istituzionali, semi oscurate, al libero piagnisteo
di chi potrebbe, invece - trovando forze a sostegno
- rivendicare in maniera un po' più autoritaria
e violenta; olocausti di serie B le cui nostalgiche
rimembranze, più che altro pazientemente tollerate...
sono comunque intimamente quasi ignorate. Le etnìe
e gli olocausti di serie B ovvero quelli dei meridionali
dell'Unità d'Italia, dei morti e dei profughi
di "druse Tito", degli armeni e dei
curdi, degli abitanti dell'atollo di Bikini, dei
tibetani, degli africani delle colonie europee,
dei pellerossa americani, degli indiani di Ghandi...
e di molti altri piccoli e gra
ndi
popoli... sarebbe stato esemplare celebrarli nell'unica
Giornata della Memoria ch'è istituzionalmente
divenuta un chiaro monito al razzismo ma che -
proprio per la esclusività identitaria
che la distingue - finisce col sublimare proprio
quel bieco concetto di razzismo che fu tanto caro
al fratello antropologo ebreo Cesare Lombroso
e che ancora si celebra nel sacro tempio del Museo
Criminologico dell'Urbe da ben prima dell'epoca
nazista quando, come scrisse Alianello, gli italiani
seppero "fare prima e meglio delle SS"
stragi e lager di altri italiani; quelli del Sud.
Tuttavia, fatta e diffusa un po' di revisione
storica intorno ai fatti del Risorgimento del
nord e della caduta degli stati italiani pre-unitari,
alla luce delle cruente cronache attuali che avvelenano
questa generazione e tutta la società,
rendendola indifferente al nobile tema dell'Identità
e dell'Orgoglio di appartenenza, mi chiedo che
senso abbia continuare a vivere di dietrologie,
di sante messe in gramaglie, di sterili e improduttive
nostalgie, di aficionados in costume d'epoca a
sventolare antichi vessilli e che vengono puntualmente
scambiati per festaioli travestiti di Carnevale.
I Convegni di Gaeta e di Civitella, che siano
o meno tradizionalisti e dotti, prevedono e contano
la partecipazione dei soliti noti, una ventina
di studiosi e cultori del passato, rispettabili
e sinceri, che se la suonano e se la cantano da
soli, nella rosa degli addetti ai lavori, che
si ascoltano, si scambiano libri, relazioni e
memorie, applaudendosi l'un l'altro... mentre
fuori dalle mura prestigiose del convegno coloro
che dovrebbero essere i veri destinatari di questa
"scienza" ovvero gli scolari delle scuole
del nord e del sud, perfettamente omologati, continuano
a fare i bulli, gli attori di pornovideo, gli
assassini di poliziotti... e non aprono neppure
uno dei libri di testo della scuola dell'obbligo;
quelli scritti dai "vincitori" e dai
pennivendoli di regime. Nemmeno sanno chi è
Garibaldi, figuriamoci se riescono ad immaginare
un brandello d'Italia che si chiamava regno delle
Due Sicilie o Granducato di Toscana o Serenissima!
Ma con tanta più amarezza si rileva che
molti personaggi di questa esclusiva nobile rosa
rivendicatrice dei "20" sono o sono
stati rappresentanti politici, con incarichi prestigiosi
nella pubblica amministrazione e negli enti, alla
Camera o nei Partiti, dove avrebbero potuto -
se avessero voluto tener fede a se stessi ed al
meridionalismo che predicano - rivendicare istituzionalmente
Identità e Dignità di Popolo, Verità
Storica e Apostolato meridionale, alle vecchie
e nuove generazioni. Non l'hanno mai fatto, per
tenere il c*** al caldo nelle riservatissime schiere
del potere politico centrale, per continuare ad
intrattenere relazioni pubbliche di tutto vantaggio,
per inchinarsi blasfemi in odor di apostasia ai
tricolore di dubbia provenienza; gli stessi vessilli
che in convegno o in libreria mettono frettolosamente
a bagno nella varecchina per farli ritornare bianchi
come il Giglio di borbonica memoria, mentre presentano
in pubblico l'ennesimo difficile parto letterario-identitario
in edizione di lusso, per la gioia delle tasche
dei soliti editori-affaristi locali e per loro
tronfia gloria e vanità. Commozione, applausi,
giuramenti di fedeltà, re e regine di Borbone,
foto di briganti come sulle figurine della Liebig,
alzabandiera e brindisi, discorsi, ogni tanto
una lapide a "memoria", eppoi ci si
spoglia del costume di Carnevale, dei vessilli
sbiancati, del polline dei fiori reduce come forfora
dalle corone per i "cari estinti" di
150 anni fa e si torna a rifasciarsi di tricolore,
dietro le scrivanie del potere, Viva l'Italia...
ed a concepire un' altra opera letteraria sudista
da presentare il prossimo anno all'uditorio della
solita rosa dei "20", sempre più
simile ad una loggia esclusiva... sempre più
lontana dal volgo... mentre il Mezzogiorno, con
i suoi martiri di ieri e di oggi, si eclissa all'orizzonte.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
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Messaggio
N°148 del 03-02-2007 - 15:17
Tags: Editoriali
Un
forte abbraccio ai nostri poliziotti e carabinieri
di Marina Salvadore
Oggi,
il sito della Polizia di Stato apre con questo
toccante messaggio: "Il 2 febbraio è
stato un gran brutto giorno. Uno di noi non ce
l'ha fatta a tornare a casa dal servizio. Morire
è sempre ingiusto ma in quel modo è
anche assurdo. E' vero, noi abbiamo l'obbligo
giuridico di esporci al pericolo. Però
era solo una partita. Ora il calcio si ferma ma
la Polizia no. Non può e non deve, c'è
del lavoro da fare. Lasciateci però salutare
Filippo e poi torneremo come sempre su strada."
Non c'è cosa più straziante di veder
piangere un poliziotto, un carabiniere... un soldato.
Noi comuni mortali e LORO, i nostri nuovi martiri,
siamo persino stanchi di seguire dopo ogni tragedia
gli inviti alla riflessione rivoltici dai sociologi
di Stato. Oggi, riflettiamo sull'orribile crimine
di ieri; domani saremo invitati a riflettere su
di un nuovo crimine di oggi e...così via...riflettendo
riflettendo...senza mai tutelare NOI cittadini
i nostri angeli custodi in divisa. Qui, lo sport
e le tifoserie non c'entrano nulla; il derby e
lo stadio sono stati ottimi pretesti, succulenta
occasione da sfruttare. E' ignobile, da parte
delle istituzioni, giustificare in questi termini
l'evento, per distrarre l'opinione pubblica, dirottarla
altrimenti dalla vergognosa ed autentica logica
criminale di destabilizzazione che ha, comunque,
una connotazione politica e sociale, preordinata
e costituita. C'è una guerra dichiarata
dai delinquenti ai poliziotti e carabinieri; quasi
sempre - gli uni e gli altri - partoriti dallo
stesso Sud disagiato, dove c'è una trincea
netta che divide la gente "perbene"
da quella "permale". Fratelli contro
fratelli. Caino e Abele. Il Sud è disagiato
analogamente per la gente perbene e per quella
permale ma i sociologi...e soprattutto i politici
ed i magistrati... prestano cure ed attenzioni
solo ai disagiati permale. L'abbiamo visto a Scampia
ed a Forcella, quando le famiglie permale si sono
scagliate con violenza contro le forze dell'ordine
che stavano facendo il proprio dovere. Lo abbiamo
visto anche a Milano ed a Roma, durante i cortei
di protesta, sia del centro-destra quanto del
centro-sinistra dove quei dannati zombies dei
centri sociali bruciavano bandiere e fantocci
raffiguranti i tutori dell'ordine, urlando la
solita bestemmia Dieci, Cento, Mille Nassirya;
in molti, tra quelli, non sapevano neanche dove
fosse Nassirya e il senso di quello slogan strampalato...
ma si sentivano forti del senso perverso d'appartenenza
al gregge, alla mandria mefistofelica, dove -
presi uno per uno - occultavano la loro ignoranza,
la loro vigliaccheria, l'anomia sociale dilagante.
La violenza di Catania, letta allo specchio, riflette
coincidendovi nei contorni quella di Genova, laddove
a perire fu, però, il no-global in procinto
di colpire - con tanto di passamontagna calcato
sulla testa - con un estintore il coetaneo in
divisa stretto nella camionetta dei carabinieri
accerchiata da un'orda di violenti. A Catania,
la bomba carta ha sostituito l'estintore nell'uguale
dinamica dei fatti. A Genova, lo scalmanato, proprio
perchè non appartenente a quelli della
schiera in divisa, fu celebrato quale martire
ed eroe. A Catania non ci saranno eroi e martiri,
perchè è morto uno "sbirro".
Inorridiamo solo a pensare a cosa sarebbe successo
se a morire fosse stato il delinquente. Ci sarebbero
stati, oggi, imponenti sit-in di no-global, con
tanto di onorevoli e senatori, sociologi e centri
sociali, nello spiazzo antistante lo stadio. Non
certo, com'è stato fatto stamattina, il
mercato rionale avrebbe potuto riaprire chioschi
e bancarelle al passeggio di casalinghe catanesi
ormai avvezze alle cronache del presente... con
le prefiche e gli ignavi - magari gli stessi delinquenti
- che si sentono buoni solo ad andare a battersi
il petto dietro la statua di sant'Agata in processione.
Sant'Agata avrebbe dovuto rifiutarsi di uscire
a benedire! In fondo, è morto solo uno
"sbirro"... che ha lasciato una moglie
con due bambini...una madre ed un padre... amici
e colleghi. Un UOMO. Giovane ma troppo diverso
dalla gioventù à la page, non omologabile
al deprimente trand sociale. Se la smettessimo
di perorare la trita questione del giovanile disagio
sociale, per chiarire le responsabilità
di una classe politica connivente... che santifica
e protegge i violenti, come a Genova, elevandoli
ad emblemi della gioventù, solo perchè
TEME questa gioventù e cerca di comprarsela
con le caramelle ed il miele della concessione
della libertà di espressione e di follia...
usandola, spesso, come ariete e bacino di voti
elettorali... se ripristinassimo le regole di
uno Stato di diritto, dove il delinquente paga,
cancellato anche a vita dalle liste elettorali
del comune, e la vittima gode di GIUSTIZIA...
se i magistrati facessero languire in una cella,
buttandone via la chiave, o in un campo di lavoro...
per decenni... questi delinquenti, noi oggi piangeremo
meno vittime tra la nostra buona e banale gioventù
perbene. Meno bimbi sarebbero orfani, meno donne
sarebbero vedove, meno genitori piangerebbero
un figlio... dall'una e dall'altra parte. Abbiamo
tutti bisogno di rigore, disciplina, pulizia ed
anche di progetti, di cultura per la "crescita
sociale" che s'è miseramente bloccata,
rendendoci "nani d'Europa"; NOI... che
fummo culla della Civiltà! Abbandonati
e mandati allo sbaraglio dal Governo di ogni stagione
italiana, odiati dal popolo-Caino che non li riconosce
quali fratelli, eppure entrambi figli del medesimo
disagio sociale, forse dovremmo essere NOI, gente
normale, la cui voce non fa rumore...il cui pensiero
non smuove una foglia... il cui dolore è
pudicamente impotente e muto... la cui rabbia
implode nei nostri cuori fragili, poichè
l'è proibito di esplodere... a dimostrare
da che parte abbiamo scelto di stare, a fare le
barricate in piazza, attorno ai nostri ragazzi
buoni... in divisa. Non crediate sia inconsueto
per una come me che, per culturali recriminazioni
storiche, ogni tanto leva al cielo un Viva Bresci!
immaginare le nostre città, regioni e provincie
amministrate dalle forze dell'ordine e non dai
politici. Ma è utopia! In virtù
di questo sogno qualcuno, nella oscena necessità
di dover per forza catalogare e tesserare ognuno
ed ogni cosa, mi darà sicuramente della
"fascista". Non mi offendo, poichè
non ero nata a quei tempi...quindi ignoro tante
cose ma se "fascista" vuol dire andare
a cancellare dai muri di Livorno e di Roma i messaggi
offensivi scritti nella nottata con gli spray
neri come una minaccia di morte, che plaudono
alla morte dello "sbirro" di Catania,
se "fascista" vuol dire ordine, legalità,
radici, convivenza civile, Stato Sociale... allora
dichiaro solennemente PERCHE' NO? VOGLIO ESSERE
FASCISTA. Di certo NON SFASCISTA!
...e Prodi, Amato, Berlusconi, Fini, Agnolin,
Caruso e Mastella... mi fanno un baffo!
W GLI "SBIRRI"! scriverò sulle
italiche mura.
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2
Inviato
da Anonimo
il 05/02/07 @ 15:09
Raccomando la lettura di
questo illuminante articolo di Maurizio Blondet
al link
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1744¶metro=cultura
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Inviato
da Anonimo
il 05/02/07 @ 19:31
Redazione - Oggi, abbiamo
ricevuto questo messaggio dalla Polizia di Stato:
"Grazie per aver visitato il sito della Polizia
di Stato. La ringraziamo per il cordoglio e la
solidarietà espressi per il nostro collega.In
questo momento difficile abbiamo apprezzato molto
ricevere la partecipazione e la vicinanza di tutti
i cittadini.
Cordiali saluti.
_________________________________
Messaggio
N°129 del 23-01-2007 - 20:26
Tags: Editoriali
sMemoria
mastelliana
di Marina Salvadore
Il
27 gennaio p.v., “Giornata della Memoria”, Mastella
presenterà al Consiglio dei ministri il
ddl che trasforma in reato la negazione dell’Olocausto,
teso - com’egli va
cantilenando a bocca corrucciata a “culo di gallina”
e vocali strette, da quando è diventato
guardasigilli-style - “a combattere una sorta
di atteggiamento antisemita che ancora perdura”.
Gli fa eco il catatonico Rutelli: ”E’ compito
della politica fare sì che il delirio della
negazione non abbia alcun percorso futuro percorribile”,
con la benedizione urbi et orbi di papa Romano
Prodi che se la smettesse una buona volta di fare
l’europe-man emancipato per pensare, un po’ più
calato nella realtà nazionale, ai tanti
“seri” problemi italiani, sarebbe coerente col
suo ruolo. Per contro, circa duecento tra i più
autorevoli storici, cattolici ed ebrei di qualsivoglia
colore politico, firmatari di un coerente e saggio
appello chiedono a Mastella di riporre nel cassetto
delle sue originali ed eclatanti pseudo- politiche
il preannunciato “evento ddl”, poiché inopportuno
e pericolosamente
votato
all’accrescersi dell’antisemitismo considerato
che postula un divieto di libera espressione,
tipicamente dittatoriale, che potrebbe inasprire
ancor più gli animi dei negazionisti ed
attirare ulteriori antipatie agli ebrei. Il Mastella,
abbonato all’eclatante, al barocco ed al piacere
dell’eccesso, come ogni provinciale che approda
nella city, spoliticherebbe pure sui torzi di
scarola, se potesse, per apportare originalità
e consensi a quell’insulso suo partitello di mercenari
svenduti ora a destra, ora a sinistra nonostante
perduri con le corna ben piantate al centro, ipocritamente
pseudo-DEMO e pseudo-CRISTIANO… Ampia dimostrazione
del suo scarso rispetto del prossimo, strumentale
solo” pro domo sua”, è stata esaltata da
un Indulto partorito in fretta e furia, immune
da approfondimenti sociali e di reintegrazione,
giusto per svuotare le carceri, così come
Prodi ha liquidato quale mera situazione urbanistica
e non politica qual è la faccenda della
base Nato di Vicenza. Il politicante ceppalonese,
scarpe grosse e cervello fine, senz’anima ne’
etica, ha mostrato di recente il meglio di se’
in TV, a Porta a Porta di Vespa, discutendo con
il suo predecessore sulla ritrita quaestio della
certezza della pena, alla luce dell’eccidio di
Erba. Anche in quella sede ha stemperato nel buonismo
la pochezza di pensiero e la mancanza di competenza,
facendoci venire i capelli dritti, infine, quando
riferendosi ad Azouz Marzouk, marito di Raffaella
Castagna e papà del piccolo Youssef, per
ben due volte l’ha appellato come “il papà
del povero ragazzo morto”, non ricordandosi che
Youssef era solo un bimbo di due anni…che mai
diventerà un ragazzo. Ecco, queste sfumature
dialettiche rendono più di una perizia
psichiatrica la personalità di un soggetto
anaffettivo quale il signor Mastella,
patriarca
e feudatario, guardasigilli e guardacavolisua.
Ora, vorrebbe lanciarsi nella nobile tenzone,
poeticamente spolitizzando sull’acqua calda, a
proposito di antisemitismo e di verità
storica, di negazionisti e di Shoah, con chiara
tendenza espansionista europeista: Ceppaloni nel
mondo! Fin troppo Clemente è Mastella che
cerca e pratica anche la giustizia storica ma,
allora, perché non cura l’orticello di
casa sua piuttosto che fare l’esterofilo…perché
non fa il revisionista e il giustiziere italiano,
lui che ben conosce le realtà limitrofe
ceppalonesi di Pontelandolfo e Casalduni, dell’Olocausto
e della Diaspora meridionale ai tempi dell’Unità
d’Italia? Nell’ultima campagna elettorale, rastrellando
impunemente qui e là aliti reazionari sudisti,
mise a caposaldo della sua tornata elettorale
il tema del riscatto del Mezzogiorno; una volta
salito al soglio pontificio, ecco che fa di nuovo
il tricolorato risorgimentista, l’europeo laico.
Il simbolo dell’UDEUR è
un
campanile e dovrebbe scampanare per chiamare a
raccolta la plebe durante l’officio della santa
messa ma soprattutto durante le emergenze, per
difendere il paese,il campanile e la plebe. Il
campanile di “Ceppaloni nel Mondo” chiama a raccolta,
invece, soltanto i luoghi comuni, la retorica
e il conformismo, tradendo se stesso. Mastella
pensa a combattere l’antisemitismo e dimentica
di combattere l’antimeridionalismo ovvero quello
strisciante razzismo che dai tempi della FIAT
torinese furoreggiava sui cartelli appesi alle
case di ringhiera “Non si affitta ai meridionali”
e sulle porte dei locali pubblici di Marcinelle
in Belgio “Ingresso proibito ai cani ed agli italiani”,
dove per italiani si intendevano le mandrie meridionali
svendute dall’Italia al Belgio per 100 chili di
carbone a testa necessari alla Patria-patrigna…
Mastella si indigna per la negazione dell’Olocausto
ch’è sotto gli occhi di tutti ma nel contempo
occulta un olocausto del quale non si deve parlare,
quello di circa un milione di meridionali compiuto
per mano sabauda, con decine e decine di comuni
del
Sud
rasi al suolo, esattamente come i Turchi occultano
lo sterminio degli Armeni e pretendono un posto
in prima fila in Europa. Mastella lacrimeggia
per la diaspora ebrea, ch’è anche questa
ben nota ed inconfutabile, ma non fa caso ai circa
60 milioni, dal risorgimento ad oggi, dell’eterna
diaspora meridionale. Mastella non ha dignità,
visto ch’è carente di identità...
oltrechè di "memoria" e chi è
meridionale smemorato è un traditore della
sua patria; praticamente, il peggiore tra i negazionisti!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato
da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:30
L'on. Mastella ( credo che
on. stia per "onorevole") è un
uomo afflitto da un'ansia strana che attanaglia
molti "onorevoli": lo smarrimento della
propria e dell'altrui cosceienza per tendere al
"nulla" dei Valori e ad un dio minore:
gli interessi economici. Sono anni, decenni, che
l'"on" Mastella fa politica e mai si
è preoccupato degli ebrei: lo fa ora perchè
il problema catalizza l'attenzione delle "mandrie"
pardon...volevo dire "masse". Non noto
che presti l'attenzione dovuta alle migliaia di
"ragazze" al di sotto dei diciotto anni
che fungono da carne su cui scaricare la libidine
dei porci che le cercano (parlo delle baby prostitute):
eppure dovrebbe! Non noto che da perfetto ipocatto
(ipocritacattolico) presti l'attenzione dovuta
ai bambini soldato che dovrebbero scuotere la
coscienza dell'illustre guardiasigilli( in termini
elettorali il problema interessa solo qualche
cattolico e pochi altri sciocchi ). Giorno verrà
"on" che la terra coprirà ogni
carica ...e saremo solo putrida ossa che persino
i cani rifiteranno di toccare: di noi resterà
il giudizio di Dio, particolare non di poco conto
per chi è un ipocatto.
Giorgio Mirante
_________________________________
Inviato
da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:31
concordo in pieno
antimo
__________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 26/01/07 @ 08:29
Nella notte, alla chetichella,
il "Consiglio dei Sinistri" ha largamente approvato
il ddl Mastella sul negazionismo, nonostante autorevoli
intelligenze di buon senso, anche ebree, lo sconsigliassero.
Ma occorre fingere di far politica, ogni tanto...in
questo paese dei campanelli... e far politica
non contempla alcun buonismo ne' etica ne' coscienza
e moralità. Nell'attesa che qualcuno tra tutti
quegli stucchevoli politici meridionali proponga
l'anti-negazionismo dell'olocausto meridionale,
vi suggerisco, per approfondimenti, la lettura
di un articolo illuminante a riguardo, al link
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1708¶metro=%20politica
m.salvadore
__________________________________
Messaggio
N°122 del 18-01-2007 - 13:33
Tags: Editoriali
La
Fiera del Fariseo
di Marina Salvadore
Di
ogni problematica napoletana lo Stato è solito
ricondurne le colpe, genericamente, alla
Camorra; per contro, i napoletani ne adducono
responsabilità, invece, allo Stato latitante.
Cadono i pali della luce: lo Stato darà la colpa
ai subappalti camorristi della manutenzione; i
napoletani diranno “Lo Stato è assente! Se ne
frega di noi”… Un 16enne viene ammazzato senza
motivi da un coetaneo… lo Stato dice che la Camorra
fa scuola; i napoletani dicono “dobbiamo uscire
con coltelli e pistole in tasca, per difenderci,
perchè qui, lo Stato è assente!”… e… così via…
da qui all’eternità: un gatto che si morde la
coda… il solito ritornello masticato da entrambi
i colpevoli, con pari responsabilità. Lo “Stato
di pochi privilegiati”, si sa, è storicamente
colpevole per aver permesso la colonizzazione
e il perdurante sfruttamento del Mezzogiorno,
a partire dai primi giorni dell’Unità d’Italia
ed ancora non ritiene utile e coraggioso fare
pubblica ammenda, per risollevare le sorti dell’orgoglio
patrio. Ma ciò che lascia basiti, invece, è l’immobilismo
vittimistico dei “conquistati”, incapaci d’ogni
reazione rigenerativa della perduta Dignità, soprattutto
personale. La solita solfa dello “Stato assente”
(o meglio, presente dietro le quinte) che può
giustificare politicamente ed economicamente tutta
la Questione Meridionale, non può e non deve giustificare
l’assenza dell’etica, dei sentimenti, dell’educazione,
della moralità degli individui; poiché questi
non sono valori istituzionali o servizi offerti
dalla Pubblica Amministrazione ma requisiti propri
dell’Umanità, su qualsiasi coordinata terrestre.
Sono valori che si acquisiscono prevalentemente
in Famiglia, mediante l’educazione alla vita,
al convivere civile, al relazionarsi con il prossimo.
Diciamo, allora, ch’è responsabile perché assente
la Famiglia quando un adolescente, privo di riferimenti
o sull’onda di esempi poco edificanti o in totale
vacatio di stimolazione di valori, manifesta l’ignoranza,
l’impotenza e l’immaturità con bestialità. Non
esprime altro che il vuoto, l’anaffettività, la
solita cantilena di troppi genitori che dinanzi
al “fatto compiuto” dal pargolo dichiarano, cadendo
dalle nuvole, di sentirsi “famiglia” solo perché
tra mille sacrifici hanno assicurato vitto, alloggio
e qualche sfizio ai figli! Il dialogo, qualche
bel ceffone tanto deprecato dai nuovi pedagoghi
e strizzacervelli permissivisti, il desinare tutti
insieme alla sera per scambiarsi opinioni a televisore
possibilmente spento sono cose semplici e possibili
che hanno aiutato la crescita e la consapevolezza
di intere generazioni, soprattutto di quelle non
scolarizzate e povere, educate ai valori sulla
scia culturale delle tradizioni e degli usi e
costumi popolari: cose rassicuranti, queste, che
non siamo più in grado di rintracciare nella memoria
e nei sensi ormai ottusi immaginee degenerati
del quotidiano. Cribbio! Ma allora quante
stragi
avrebbero dovuto compiere le due generazioni di
italiani reduci dagli orrori di due guerre mondiali?
Il favorire sociologicamente, com’è d’uopo nella
new age, questo insano vittimismo, strumentalizzandolo
addirittura politicamente, è reato ancora peggiore.
I nuovi Farisei cattedratici imperversano da tempo
in TV, a tutte le ore, con dosi purgative di melassa,
pronti a giustificare ogni bestialità, ad incollare
cerottini sulle feritine, a recitare il mantra,
“…era un bravo ragazzo…”, a blandire, a stemperare,
a ridurre con tanti accademici bla bla bla ogni
orrore. E’ roba vergognosamente attuale che l’istituzione
pubblica della Radiotelevisione italiana, organo
di Governo di quello Stato presente solo nella
Coscienza Collettiva ch’è divenuta ormai la “televisione”,
con la trasmissione pomeridiana “la Vita in Diretta”
del vanesio signor Cucuzza ( che, un tempo, credevamo
essere un giornalista serio) quotidianamente bombarda
di perverso futile le famiglie italiane, sparando
colpi di insulso gossip sugli amorazzi, le corna
e le tette posticce delle sgallettate “miss” di
turno, per cannoneggiarci, poi, come sotto una
doccia scozzese, con incredibili incursioni di
varia oscenità (o-scemità, come preferite) nei
meandri della psiche dei più feroci assassini
del quotidiano, informandoci, per esempio, di
come se la passano i coniugi Romano nel carcere
di Como… lei che chiede di rendersi utile stirando,
poverina.. lui che chiede disperatamente di lei…
come hanno ordinatamente sistemato le ciabattine
“vicine vicine” accanto alla branda… cosa hanno
mangiato di particolare, ieri e oggi… della loro
ossessione per quei rumorosi vicini di casa, colpevoli
d’essere giovani e felici e… stranieri… l’infanzia
triste della signora e le sue irrealizzabili voglie
di maternità (meno male!)… l’indefesso attaccamento
al lavoro di lui, un professionista della monnezza
umana, diremmo senza tema di offendere i suoi
colleghi!… Analogamente, ricordiamo, fummo bombardati
di romanzesca melassa anche sulle abitudini e
il quotidiano dietro le sbarre dell’altra celebre
coppia assassina, quella di Parma… che infierì
sul piccolo Tommy (nessuno si è ricordato di lui,
altro ”piccolo Yussef di appena ieri”, come se
appartenesse già ad un’altra epoca). Grottesca
è l'immoralità ma ripugnante è l'amoralità che
ricopre come uno stucco il cuore, assurto solo
al ruolo di pompa meccanica. La tv-psichiatria
cucuzziana pretenderebbe di giustificare e comprendere,
confortata tra i morbidi air-bag siliconati di
Carmen Di Pietro ed altre sculettanti, gli insondabili
meandri della cattiveria umana, rifocillandosi
nella ritrita tematica della FOLLIA. Non è giusto!
Non è giusto, per le vittime di questa cattiveria
e non è onesto nei confronti della gente comune
bersagliata da messaggi subliminali che intendono
deviare, smussare gli spigoli della purtroppo
atroce ma autentica realtà. La cattiveria pura
esiste, così come esiste la bontà; altrimenti
dovrebbero essere rivendicate e riconosciute quali
follie anche le opere e le azioni dei Santi e
degli Eroi. Non si può, come sempre accade in
questa società dissociata, giustificare la Cattiveria
e deridere la Bontà. E non disquisiscano di Infelicità
cosmica, gli intellettuali, adducendo che la Felicità
non esiste, poiché lo stesso termine INFELICITA’
ne attesta l’esistenza; difficile, forse, da scorgere
tra le assenze di Stato e quelle della Famiglia,
tra gli air-bag delle pollastrelle e le cazzate
di Cucuzza, tra l’orrido e il gossip di una società
ch’è responsabile, con la sua “o-scemità”, del
reato di “associazione a sdilinquire”. " fatti
non foste per viver come bruti... ma per seguir
virtude e conoscenza"
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3
Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 15:41
ci resta solo...lo stato...di
famiglia per qualche pratica burocratica.
saluti. antimo
______________________________
Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 16:25
...non ti frusciare! Tra
un po' anche i PACS saranno certificati da uno
stato di famiglia.... semplicemente per essere
tassati come nucleo familiare... In nome del
Dio Danaro molti miracoli impossibili riesce
a compiere la Fede Laica!
Assunta Russo.
p.s. complimenti alla schietta e coraggiosa
redazione del giornale! Vi leggo ogni giorno,
condividendo lo stile e il pensiero. Mi chiedo,
però, perchè non sia in edicola
un giornale così.
_______________________________
Inviato
da Anonimo
il 19/01/07 @ 22:51
Gentile donna Assunta,
a nome di tutta la redazione la ringrazio per
il suo apprezzamento che ha voluto rendere manifesto
e colgo l'occasione per rispondere alla sua
"innocente" domanda circa l'irreperibilità in
edicola di un giornale identitario libero, autonomo,
a-partitico; in una parola, VERO! Avrà notato
che non pubblicizziamo prodotti e servizi, che
non siamo identificati da logos, marchi, simboli
di movimenti, partiti, fondazioni e associazioni:
sono queste le fonti di reddito che consentono
di stampare e distribuire numerose copie di
un giornale... ma, queste, sono anche le piccole
"prigioni del pensiero libero" che - come accade
un po' a tutti i giornali - convergono a creare
le famose "linee editoriali" praticamente corrispondenti
a ideologie politiche. Ci è toccato assistere,
in questi anni, alla rovinosa caduta di qualche
"giornale" sorto esattamente come il nostro,
libero... autonomo...prettamente meridionalista...
poi, ai primi accenni di "affermazione", con
le prime "pubblicità" e nuovi progetti editoriali
in condivisione con altre strutture anche non
locali... hanno finito col perdere in originalità,
libertà ed identità. Noi, questo non vogliamo
che accada a La Voce di Megaride, consapevoli
di dover tener fede ai nostri ideali ed alle
aspettative di quei selezionati lettori che
"cliccano" il foglio proprio per leggerlo!
Ancora, grazie.
__________________________________
Messaggio
N°117 del 15-01-2007 - 21:30
Tags: Editoriali
Annessi
e non connessi
di Marina Salvadore
E’
forte la sensazione di una falsa mitizzazione
dell’onore, della fedeltà e del coraggio intesi
quali ideali che portarono all’unità dell’Italia.
Le diverse
epoche succedutesi alla fondazione dell’Italia
UNA, nell’ottica delle storiche fughe dei sabaudi
- da re Tentenna a re Pippetta - ci suggeriscono
altri valori, in assenza di ideali, cui si è
spesso ricorsi per difendere le non eccelse
origini patrie: la voracità, la menzogna, il
tradimento che con gli “ideali” c’entrano come
i cavoli a merenda. Questi elementi, sono stati
sempre occultati nel contenitore della Retorica,
infiocchettato da nastri chilometrici di dubbi
fasti e di gesta eroiche purtroppo rare e rapportabili
solo all’innocenza di quegli sparuti “patrioti”
la cui ingenuità è stata sfruttata, abusata,
dai “potenti-fetenti” di turno. Nel terzo millennio
ancora siamo costretti a bagni turchi di Risorgimento
e di Resistenza, impostici fino alla nausea
da chi sente vibrare sotto il proprio scranno
le fondamenta stesse della Nazione, alla luce
di un incalzante revisionismo storico che pretende
verità e dignità per costruire davvero “UNA”
Italia. Storicamente, per quanti artifici possano
usarsi per mistificare, l’Italia si è sempre
distinta per aver tradito le alleanze in ogni
guerra, finendo col saltare sempre sul carro
del vincitore, non esitando a sacrificare e
ad abbandonare i suoi sudditi, i suoi eserciti.
I
suoi FIGLI! E’ lo spirito stesso dell’Italia
a rivendicare Verità, poiché è stressato, squassato,
prigioniero di un groviglio di filo spinato
dal quale non sa più liberarsi. Incaprettato,
secondo usanza mafiosa. UNA Italia che si sta
autodisintegrando nella globalizzazione, alla
quale hanno seccato le mille radici ch’erano
i mille diversi campanili d’Italia, ognuno apportatore
di originale estro, genialità e meraviglie.
Oltre 2900 piazze e vie d’Italia sono intitolate
a Garibaldi, perché gli italiani subiscano ignari
il costante lavaggio di cervello che subdolamente
abbiglia di lirica poetica e di epica un’epopea
tra le più sordide… ed ancora ci tocca, alla
sera, desinare in compagnia di qualche Garibaldi
che buca il video e ci punta l’indice contro,
pretendendo omaggio per se’ e per i suoi “soci”,
tra un inno di Mameli ed una “bela Gigogin”.
Onestamente, quest’ultima (e non sarà ultima)
fiction sullo sbarco dei mille a Marsala offende
anche l’anima critica dei telespettatori che,
solitamente, hanno esperienza per poter apprezzare
le riprese, la fotografia, il montaggio, la
trama romanzata, i dialoghi ed i personaggi
di ogni opera televisiva e cinematografica,
foss’anche uno sceneggiato sulla biografia di
Romano Prodi o di Gianfranco Fini… della Lecciso
o del mago Zurlì, purchè sia artisticamente
prodotto ed abbia un senso, invii un messaggio,
costringa al giudizio… A parte la “regale finezza”
di aver mandato in onda la prima puntata nella
Giornata Mondiale dell’EMIGRANTE, che fa accapponare
la pelle a tutti i discendenti degli schiavi
sudamericani trasbordati e venduti
da
Garibaldi nell’altro “mondo” ove non risulta
essere propriamente un eroe, ai discendenti
di tutti i meridionali che, per causa sua, furono
costretti ad essere “Briganti” o “Emigranti”…
l’opera televisiva è priva di virilità, di audacia,
di temperamento: a metà strada tra l’operetta
e le favole per bambini di Perrault. Non v’è
una sola fonte archivistica cui far riferimento,
soprattutto nelle scene (ridottissime) che avrebbero
dovuto rendere l’efficacia della strategia della
navigazione da Quarto a Marsala, che fu determinante
nello sgusciare dal controllo dei militari borbonici,
qui rappresentati come dei coglioni e dei guappi;
ciò che non erano, essendo l’esercito borbonico
il secondo d’Europa. I personaggi, come lo stesso
personaggio principale ovvero l’Eroe per Caso
o la fatina-principessina-biricchina e molti
dei “mille” sono sinceramente patetici, inadeguati
e non possibili per una saga…al più, per una
"sagra" paesana... ma più adatti al teatro della
Commedia dell’Arte, l’arte dei “pupari”, propriamente
detta. S’è intravisto addirittura uno Zorro
spadaccino, tra qualche clonazione di sergente
Garcia borbonico… I dialoghi sono, poi, penosi
ed adottano, spesso una terminologia che all’epoca
non era certo in uso. Insomma, se volevano farne
un omaggio a Garibaldi ed all’Italia Unita,
per tener buoni i dissidenti ed al pascolo i
soliti pecoroni, gli autori hanno sortito un
ben diverso effetto, in realtà mortificante,
umiliante poiché grottesco e ridicolo per gli
stessi Padri della Patria. Attendiamo fiduciosi,
in tema di pari opportunità e di federalismo
che Rai2 voglia correre ai ripari, mettendo
in programmazione “Li chiamarono briganti” di
Squitieri, anche… o solo… per sentire, finalmente,
un’altra campana, considerato che sia i “coglioni”
del centrosinistra quanto i “pazzi” del centrodestra
(uso i termini coniati dai rispettivi leader)
quanto i nordici ed i “sudici” ANNESSI e NON
CONNESSI, pagano uno stesso canone televisivo!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 8
Inviato
da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:01
Marina, sei troppo buona
..... Io invece penso che il Dirigente RAI che
ha posto in essere questa ennesima schifezza,
(credo sia Sacca' da quanto riporta "Il Mattino")
dovrebbe lasciare la sua poltrona a qualcun
altro. Io sono stufo che la RAI, pagata anche
dai meridionali, continui a strafottersene della
nostra VERA Storia e continui a propinarci questa
storiella risorgimentale da operetta. Un altro
degno sacerdote di questa chiesa malvagia e'
il sig. Piero Angela che nei suoi Quark e Superquark,
appena spunta l'occasione di parlare di risorgimento,
celebra tutti i suoi compari torinesi..... Io
credo che la fiction non si doveva proprio realizzare......io
credo che sia venuta l'ora che mamma RAI si
debba porre delle regole vere e giuste. Se Mediaset
avesse fatto questa fiction, avrei potuto anche
capirlo. Ma la RAI deve svolgere un servizio
pubblico, deve diffondere cultura, deve fare
programmi SERI e di QUALITA' ......a parte le
trsmissioni di dichiarato genere di svago. Una
fiction storica non credo che sia un varieta'
e chi autorizza queste cose, con i soldi anche
miei, lo vorrei a svolgere altri mestieri...
altro che dirigenza !!!!
AMBRO
Inviato
da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:40
Caro Ambro forse non hai
colto la sottile allusione a ... "VIA COL VENTO"
... "ZORRO" ... ed un leggero riferimento alla
"MASCHERA DI FERRO" ... PURTROPPO LA "NOSTRA"
TELEVISIONE NON RIESCE A PROPORCI CHE "SCEMEGGIATI"
... "UNO MATTINA" CONDOTTO DA "LUCA GIURATO"
... "LA VITA IN DIRETTA" con "CUCUZZA" ... e
DULCIS IN FUNDO ... SIMONA VENTURA IN TUTTE
LE SALSE ... e NOI PAGHIAMO IL CANONE!!!
Un abbraccio Mauro
Inviato
da Anonimo
il 16/01/07 @ 15:52
Forse voi pagate il canone...
io non pago un bel niente, l'italia non merita
niente da me e da tutto il popolo duosiciliano.
Bisognerebbe smetterla di continuare a porgere
l'altra guancia
Inviato
da Anonimo
il 16/01/07 @ 16:02
se ti fossi firmato saresti
stato degno dell'appellativo di reazionario,
come Michele Pezza il fra' Diavolo.... ma anche
tu, come tutti gli italiani, hai paura della
Finanza e NON dei Carabinieri!
mario d'ambrosio
Inviato
da Anonimo
il 17/01/07 @ 16:09
Spiace moltissimo che
nell'"opera" ERAVAMO QUASI MILLE, più simile
ad un cartone animato di Walt Disney piuttostochè
ad uno sceneggiato storico, le caricature di
re Francesco II e di Maria Sofia di Wittelsbach
fossero molto lantane, caratterialmente e fisicamente,
dalla vera personalità ed immagine fisica dei
due personaggi. Ci è stato presentato un Francesco
tarchiato e grossolano, simile all'ultimo re
d'Italia, quando si sa che i Borbone erano,
per l'epoca, molto alti ed anche molto inclini
all'arte ed alla cultura. Maria Sofia, poi,
eternata persino da Dannunzio, bavarese fino
all'osso quindi "terrona di Germania" non era
affatto spocchiosa ed acida. Tutt'altro!...
avendo goduto dell'educazione e del calore familiare
di due genitori eccezionalmente sciolti dal
protocollo dell'austera corte austriaca. Oltretutto,
nel cartone animato erano volgarmente invecchiati.
All'atto dell'Unità d'Italia, la coppia regale
non aveva che circa vent'anni a testa... e non
certo fuggirono dinanzi al pericolo ma andarono
a combattere ed a riempirsi di fame e pidocchi
a Gaeta. Colà fu coniato per Maria Sofia il
titolo di "Aquilotto di Bavaria"! Speriamo che
arrivi presto Mel Gibson (uno straniero, tanto
per imparzialità) a girare il suo preannunciato
film sulla caduta del Regno, per far chiarezza!
Giuseppe Felice degli Esposti
Inviato da corenapulitano
il
17/01/07 @ 19:16
Caro Giuseppe scommetiamo
che boigotterano anche Mel Gibson, anzi lo stanno
gia facendo, e bastata la conferma del suo portavoce
Italiano, che stava scrivendo un film sulla
vera storia dei briganti che già il suo ultimo
film uscito, in tutto il mondo ha avuto un gande
successo e la critica lo ha acclamato, mentre
in italia ha quasi rischiato la censura, e addiritura
alcuni personaggi della nostra politica hanno
sconsigliato di andarlo a vedere.
Inviato
da Anonimo
il 17/01/07 @ 19:33
Mel Gibson ha sempre avuto
critiche feroci dagli ambienti liberalmassoni
americani, israeliani ed europei. Il suo bellissimo
quanto autentica cronaca della Passione di Cristo,
the Passion subì incessanti tentativi di distruzione
ma con il suo Bravehearth aveva già tracciato
il solco e comunque lasciato il segno tangibile
della rivendicazione identitaria dei popoli
di tante vandee. Il pubblico dei suoi sostenitori
si accresce sempre più, nonostante la pubblicità
negativa e, forse, proprio grazie ad essa!
Mario Ricci
Inviato
da Anonimo
il 18/01/07 @ 07:39
Roma - Mostre, cerimonie,
commemorazioni, programmi per le scuole e concorsi.
Addirittura una fiction. E poi un francobollo
e una moneta commemorativi, un sito internet,
e molto altro ancora. Non bastava l’invenzione
della celebrazione del 210 anniversario della
bandiera tricolore, con tanto di spot televisivi:
il nazionalismo italo-ulivista riesce a fare
di più, esaltando in pompa magna Giuseppe Garibaldi.
Saranno tante, infatti, le iniziative nell’arco
di tutto il 2007 per commemorare l’Eroe dei
Due Mondi, nato a Nizza 200 anni fa, il 4 luglio
del 1807. Un programma ancora parziale, presentato
dal sottosegretario al Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali, Andrea Marcucci, che
presiede il Comitato Nazionale per le celebrazioni
del grande generale, istituito dallo stesso
ministero. Del Comitato fanno parte insigni
storici, e hanno aderito anche i ministeri degli
Esteri, dell’Istruzione, della Difesa, diverse
Regioni e comuni, associazioni, musei, istituti
e archivi, nonchè una rappresentanza degli eredi
Garibaldi. Il sottosegretario ha spiegato con
orgoglio che «stiamo preparando materiale didattico
per le scuole, e ci sarà un grande concorso
con l’idea di portare i mille vincitori a ripercorrere
la via dei Mille di Garibaldi. Grazie alla Gazzetta
dello Sport il Giro d’Italia di quest’anno sarà
dedicato a Garibaldi, e partirà da Caprera.
Nella carovana del Giro sarà presente un museo
viaggiante multimediale, che proseguirà il suo
viaggio per l’Italia anche dopo la conclusione
della corsa»…
Per celebrare Garibaldi non si è badato a spese:
la Reggia di Caserta per la prima volta ha visto
la Sala del trono aprirsi ad un set cinematografico.
L’imponenza della produzione si rileva anche
da alcune significative cifre: 85 gli attori
impiegati tra ruoli principali e secondari,
2.500 le comparse, 80 gli stuntman, 200 le carrozze,
400 i cavalli e oltre 1000 costumi utilizzati.
Tutti insieme appassionatamente, per cercare
di dimostrare quanto bella, eroica, patriottica
è l’Italia nata dal volere di pochi intimi…
(da La Padania – Matteo Mauri – 11.01.07)
Messaggio
N°113 del 09-01-2007 - 21:58
Tags: Editoriali
Non
tutti i "Cardarelli" sono napoletani!
di Marina Salvadore
Quando
i giornali scandalistici italiani gridano "Al
Lupo. Al Lupo!" allora la pubblica opinione
scatena il suo finto stupore per quei fatti
ch'erano sotto gli occhi di tutti, dappertutto,
dalle calende greche. La classe politica, poi,
rintuzzata nelle sue tranquille pennichelle
post-lauti pasti, finge di buttarsi giù
dal letto, per mettersi in moto con i provvedimenti
espiatori del caso. Una tantum assistiamo al
riorganizzarsi degli eserciti di Ispettori,
N.A.S., Guardia di Finanza, Protezione Civile,
ministri e menestrelli, sottosegretari, eccetera,
da inviare sul fronte della guerra al Malcostume
italiano. Tre, quattro fuochi d'artificio, due
granate e qualche bengala... e tutto rientra
nella calma, "Panta Rei", quotidiana,
con i sensi ottusi e una medaglia al valore
civile alla stampa che tutto verbalizza, ingurgita
vorace ed... evacua con gran soddisfazione.
Nel mentre ci auguriamo, noi generosi cittadini
del Sud, che anche ad Erba e nei Bronx delle
maggiori città del nord il prode Prodi
voglia andare a sottoscrivere un "pacco"
per la sicurezza di quei territori, devastati
più che il Mezzogiorno da ferocia criminale
per futili motivi di cattivo vicinato nei condomini,
di mobbing nei luoghi di lavoro, di bullismo
nelle scuole, di nevrosi uterine post-partum
nelle culle, di sesso virtuale e pedopornografia
nelle ludoteche, di satanismo associativo ed
altre varie amenità nei luoghi di aggregazione
sociale del civilissimo settentrione, l'emergenza
Sanità Pubblica, abbandonata la quaestio
Sars che parrebbe essersi autoestinta come la
salmonella negli asili nido e la TBC nei fortunosi
ricoveri dei senzatetto, da Roma Caput Mundi
dichiara guerra ai nosocomi pubblici vergognosamente
fatiscenti e anti-igienici. Naturalmente, appena
lambendo con l'asettica informazione i vari
ospedali dal nord al sud soggetti, in queste
ore, ai controlli ispettivi, i riflettori hanno
puntato la luce sul simbolo stesso del degrado
ch'è sempre sinonimo di NAPOLI, facendoci
due bolas sul capro espiatorio del settore,
l'ospedale CARDARELLI, dove... udite udite...
pare siano state chiamate le ruspe per liberarlo
dai rifiuti! Solite esagerazioni! Il Cardarelli
è una struttura antica ed obsoleta a
servizio di quasi tutto il Mezzogiorno: medici
e ricercatori tra i migliori d'Europa; situazione
non dissimile dagli altri ultracentenari nosocomi
di tutta ITALIA! Non desidero commentare ulteriormente,
pesco dalla mia rassegna-stampa un "pezzo"
che pubblicai nel 2002, dopo aver con difficoltà
metabolizzato dal lontano 1992 uno psicodramma
personale a proposito di in-sanità presso
il II Policlinico di Pavia: medici e ricercatori
autorevoli ma condizioni igieniche terrificanti.
Ricordo che l'europarlamentare Cristiana Muscardini,
sul finire degli anni '90 produsse un'interpellanza
a riguardo; ne ignoro i risultati. Ripropongo
non senza provare ulteriore malessere quel brano
che per più di dieci anni restò
scritto con caratteri ad incisione a fuoco nei
miei occhi e nella mia testa e che intitolai
non a caso "Indiana Jones" , perchè
mi
sembra
quanto mai attuale eppoi, per togliere il piacere
dello scoop a L'Espresso e per consolare un
po' il "Cardarelli" di Napoli.Indiana
Jones "ogne scarrafone è bello à 'a mamma soja"!
Di fronte ai grandi misteri della Vita e della
Morte, in quell'attesa che precede il manifestarsi
del Prodigio anelato, l'uomo annulla se stesso
e le sue paure, dimentico di sé e della sua
fisicità, sospeso a mezz'aria tra la terra e
il cielo. Con i piedi che bruciano all'Inferno
e gli occhi immersi nel Paradiso. La realtà
circostante, il mondo e le cose del mondo sbiadiscono
d'immagini e di suoni ed il quotidiano diviene
surreale, senza necessità di farsi qualche canna
o di inocularsi acidi... Lei, aveva il terrore
degli insetti. Alla vista di un solo scarafaggio,
perdeva il controllo dei nervi. Non ha mai nemmeno
ucciso uno scarafaggio, in tutta la sua vita,
poiché non li avrebbe mai inseguiti per farlo
- e non in rispetto ai principi induisti della
sacralità della vita in ogni sua forma bensì
per puro orrore - ma il rito "iniziatico" alla
Setta degli Uomini Duri, prescelti dal dio Destino,
prevedeva la prova di coraggio per meritare
il Graal della Salvezza. Il miracolo. Come Indiana
Jones ella partì per la Cerca del Graal; coppa
mistica che avrebbe guarito il suo Re Ferito
dal cancro. Aris Zonta, grandissimo ed umile
scienziato della Chirurgia II del Policlino
San Matteo di Pavia sarebbe stato lo strumento
divino, il grande Druido nelle mani del Dio
della Vita, predestinato ad "iniziare" lei,
per salvare il Re Ferito. Il poverino, che autotrapiantava
fegati e restituiva la vita e la speranza a
molti, operava unicamente in ospedale, in un
reparto privo persino di sala per la terapia
intensiva; ricoverava i suoi pazienti operati
nella terapia intensiva del più celebre reparto
CardioChirurgia, previa novena al celebre Santo
Curandero che ne era il più famoso Direttore
nonché volto noto dei media nazionali ed internazionali.
Cosa ricorda Indiana Jones, di quel mese al
San Matteo di Pavia? Gli scarafaggi! Drappelli,
Plotoni...Eserciti di grossi scarafaggi ben
pasciuti che avevano occupato tutta la Chirurgia
II. Strisce interminabili di formicolanti zampette
che scorrevano come stelle filanti infangate,
all'impazzata, sotto i letti, sulle pareti,
sui lavabi, persino sui fornelli della sala-cucina.
Su e giù, giù e su......Ricorda le nottate insonni,
con gli occhi fissi e attenti alle macabre fluttuazioni
delle viscide serpentine di zampette e dorsi
lucidi sul pavimento, perché non risalissero
il sentiero dei drenaggi attaccati al letto
del Re Ferito.....ma non aveva più crisi di
nervi a tale vista, Indiana Jones; lei, era
lì presente in solo spirito, in mistica adorazione,
in virtù del prodigio a compiersi ed era perennemente
in stato di trance da non rendersi nemmeno conto
che tutti quegli scarafaggi non avrebbero dovuto
esser lì. Non se la prese nemmeno quando un
indigeno, ad una sua distratta domanda su quella
presenza - nel momento in cui Indiana valutava
come controindicata l'insufflazione di Baygon
e DDT nei pressi del letto di un ammalato grave
- questi, rispose che gli scarafaggi facevano
parte dell'habitat naturale pavese, data l'umidità
della zona; ad esempio - diceva costui - se
si smontassero tutte le macchine da caffè nei
bar di Pavia, ne uscirebbero da sotto colonie
intere : gli scarafaggi amano così tanto il
caffè ed il tepore che sanno dare le macchine
da espresso... "Ah!" fu tutto quanto riuscì
a rispondere Indiana Jones e le vennero in mente
i versi di quella canzonetta di Pino Daniele.."..
è proprio vero che ogni scarrafone è bello à
'a mamma soja. A Pavia, li tengono pure per
mascotte - meditava - a Napoli...sì 'e putessero
accidere...Beh, in Asia, addirittura li mangiano
al posto delle patatine fritte.. Paese che vai,
scarrafone che trovi!". Ma aspettava il miracolo
e non poteva perdersi dietro queste inutili
chiacchiere da bar. Doveva pregare e pregare...per
scovare la santa coppa il cui sangue avrebbe
salvato il Re Ferito! Il miracolo non ci fu,
la coppa non fu mai trovata. Il Re Ferito morì.
Discese per lunghi anni agli Inferi, Indiana,
ed ora che si sta risvegliando dalla catarsi,
solo ora - chissà perché - è in grado di realizzare
che non era una cosa normale che vivessero in
un ospedale del MITICO NORD tutti quegli scarrafoni.
E' troppo tardi, per denunciarlo? Era il "lontano"
1992, dello scorso millennio!
Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0
Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 13:56
Consentitemi un doveroso chiarimento a riguardo. Sin da quando ero adolescente ho annoverato tra le mie amicizie coetanei con "qualche problema di identità". Conosco i loro problemi per la difficile affermazione della loro anima femminile ristretta in un corpo inaccettabile e riconosco che i più sani, affettuosi e sensibili consigli ed aiuti... ma anche la spontanea partecipazione alla condivisione di qualche successo o gioia mi è provenuta SEMPRE da parte loro; non certo dalle mie "consimili" tipicamente competitive e gelose. I miei amici, "diversi" per gli altri, non sono dei "baracconi" come quelli impostici da Santoro e da tutti i "mistici sessuali" mentalmente disturbati che morbosamente - come si dice a Napoli - "ci azzuppano 'o biscotto"... sbrodolandosi nel piacere perverso e inconfessabile. Il mio pensiero "contro" coloro che oggi vogliono politicamente sfruttare i miei amici, così come sfruttarono l'agonia di Welby, spero sia compreso nelle mie incessanti istanze di riconoscimento della Dignità Umana.
Marina Salvadore
______________________
Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 17:20
Le coppie di fatto eterosessuali se avessero voluto il godimento dei diritti civili si sarebbero sposate in chiesa o al municipio. Se vogliono essere coppie di fatto, consenzienti, vuol dire che gli sta bene così. Se un cittadino desidera godere di diritti civili sa benissimo quali scelte fare ed è libero di scegliere, secondo convenienza. La carnevalata del matrimonio è, in questo caso, indirizzata alle coppie omosessuali. Basterebbero un certificato di residenza ed uno stato di famiglia, per certificare coppie di fatto di qualsiasi tendenza. Quindi, è proprio vero che stanno cercando di strumentalizzare gli omosessuali. Speriamo che se ne rendano conto. Cari cittadini gay ma perchè non continuate a godervi le vostre sante libertà, invece di concorrere allo sfruttamento della tassazione di famiglia, degli obblighi che pendono in capo alle famiglie? Vi rendete conto che la famiglia non è più la prima cellula dello Stato ma solo un capro espiatorio di Stato? CLAUDIA
_________________________
Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 14:20
Ha ragione Marina Salvadore! Approvo e sottoscrivo! Particolarmente per Napoli, capitale dei "femminielli" più belli (ve ne siete dimenticati?) il concetto di "diversità" non è mai esistito, rientrava ogni civile convivenza con ogni anima nella norma. Non si praticavano razzismi, divisioni, contenitori sociali. I napoletani badavano all'essenza di un individuo e non all'immagine. Oggi, si vuole trasformare anche questa napoletanità civile ed evoluta in razzismo, edificare muri e contenitori per i "fàmolo strano". Qui non è mai rientrato nulla nel capitolo dello "strano". Pecoraro Scanio dovrebbe saperlo bene. Ed è a lui che chiediamo di restituire normalità alla napoletanità.
Giuseppe
__________________________________
Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:33
gli omosessuali si baciano "per far salire l'audience"?! :) grandeee!!! ai, il signore forse si sta già pentendo di aver fatto amare persone dello stesso sesso ad alcuni di noi - se avesse saputo quanto le sue creature ci si eccitano... povero il bambino che riceve il disprezzo per gli esseri umani con il latte della madre
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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:41
Pescato per caso questo tardivo commento ma risulta incomprensibile anche chi ne sia destinatario oltre, naturalmente, al mittente che se non ha la forza di manifestarsi, probabilmente non ha neppure l'energia per difendere la "causa". Se avesse letto anche i successivi commenti, forse avrebbe apprezzato l'intera civile conversazione.
la redazione
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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:53
Lo sconosciuto lettore si riferiva forse ad una frase del post del signor Domenico Eremita. Tuttavia, che la manifestazione di pratiche definite non a caso "intime", tanto gay quanto etero, sia offerta ai minori è effettivamente riprovevole. Per i bimbi i genitori non hanno sesso, come gli angeli!
marina
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:58
Ovviamente, il senso del pudore è pura utopia.
Lello
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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 19:09
Io non capisco e non accetto una sola cosa: l'OSTENTAZIONE!. In qualsiasi campo e da qualsiasi persona provenga, a prescindere dalla tematica sessuale. Smettiamola con tutti questi dispettosi narcisismi! L'intimità corrisponde all'interiorità, alla personalità di un individuo e amore, come sempre, fa rima con cuore! Mi sento molto più libero di quanti nell'ostentazione tentano di liberarsi inutilmente di stupidi tabù
Giuseppe
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