NAPOLI
- Ci è gradito dare voce alle numerose associazioni napoletane
di disabili, presenti... non senza le relative difficoltà
di "mobilità"... lo scorso giovedì mattina in piazza Garibaldi
a rivendicare pacificamente presso il Ministero delle Comunicazioni
la libera VOCE di Radio Azzurra, loro principale strumento
di informazione, comunicazione e tutela, magistralmente condotta
con spirito di servizio dal battagliero dott. Antonio Di Rosario.
La "protesta" pare abbia sortito esito positivo, anche grazie
all'autorevole interessamento del Segretario Generale del
Ministero delle Comunicazioni, sollecitato dal Capo di Gabinetto,
dott. Paolo Dalesio e dalla dott.a Verna della Direzione Amministrativa.
Restiamo pertanto in attesa di lieta conferma, schierandoci
dalla parte di questi sfortunati cittadini che meriterebbero
più rispetto, cure e solidarietà da parte delle nostre Istituzioni,
quasi sempre impegnate nella inutile, salvifica, psico-pedagogia
generosamente ed inspiegabilmente profusa solo ai vari "CAINO...
che nessun tocchi" e lontane anni-luce dai cittadini onesti,
davvero bisognosi!
Inviato
da vocedimegaride
il 15/09/07 @ 20:01
da Agenzia TeleradioNews di Gianni GOSTA
Villa Literno: "Galleggiante" per distrofico. Giovane
malato di Sla si dota di una particolare sedia “galleggiante”.
“Non chiedo una vita normale ma toccare di nuovo l’acqua del
mare”. Una richiesta che è quasi un appello quella
di Antonio Tessitore, giovane di Villa Literno che da 4 anni
convive con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia
neurodegenerativa che lo ha colpito alle mani e che progressivamente
ha intaccato buona parte del suo corpo. Ora Antonio è
costretto a servirsi della sedia a rotelle per gli spostamenti
superiori a pochi metri. Una condizione che non gli permette
di avvicinarsi all’acqua del mare. A questo punto entra in
scena la Neatech, società napoletana produttrice di
“Job”, che una volta tanto non vuol dire “lavoro” ma è
un acronimo tutto partenopeo per “jamme o bagno”: andiamo
a fare il bagno. Job è una sorta di sedia a rotelle
con ruote gonfiabili che galleggiano sull’acqua. Quindi non
solo è utilizzabile sulla sabbia ma può persino
portare in acqua il passeggero. Una vera e propria manna dal
cielo per tutti coloro che, come Antonio, non hanno la possibilità
di camminare on le proprie gambe. Antonio ha provato Job e
ne è rimasto entusiasta: “sarebbe bello se gli stabilimenti
balneari della Campania si dotassero di questo prodotto, come
è già avvenuto sulla costiera romagnola, per
dare la possibilità a tante persone nelle mie condizioni
di riassaporare il piacere di essere sfiorati dall’acqua del
mare”.
Pietro Cuccaro
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Messaggio
N°422 del 10-08-2007 - 19:07
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Valsa
de Euridice
Gemellaggio
in poesia, musica e fatalismo tra Napoli e il Brasile. La
felice intuizione di una raffinata artista di casa nostra,
Patrizia del Vasco, amplificata e sostenuta dalla sensibilità
- per naturale inclinazione culturale - di uno schivo funzionario
Rai, autore televisivo e giornalista, Gino Aveta e dalla lungimiranza
di Rai TRADE. Uno spettacolo di prestigio, grazie anche agli
straordinari musicisti della San Carlo Sinfonietta. Un palcoscenico
sul quale le sagge divinità Parthenia e Iemanjà... ma anche
la Saudade e la Pucundria si stringono in un unico afflato.
Un'assonanza.
La
voce del profondo Sud
Fondi di Baia - Premio Miseno.
Gianni
Minà, giornalista in un mondo di giornalai. Beniamino dei
telespettatori, quando in Rai... si faceva "televisione".
Il giornalista, probabilmente, più "mobbizzato" d'Italia...o,
forse, invidiato dagli spocchiosi dei dell'Olimpo di Roma
e sottratto ad esso, amorevolmente, dalle più motivate divinità
carioca Orixas. Chissà? Il suo severo giudizio sul vittimismo
e lassismo imperanti nel Sud italiano al cui confronto, nell'
"ultimo" Sud del mondo - il più martoriato - i patrioti, gli
indigeni, hanno ritrovato la forza del riscatto, della vandea.
Noi napoletani lo ricordiamo anche per essere stato l'angelo
custode di Diego Armando Maradona, nei momenti belli ma soprattutto
nei momenti peggiori vissuti da Diego, ultimo re di Napoli...
ingoiato dal perfido destino comune a tutti i "re di Napoli",
a cominciare dal popolano Masaniello, per finire con Francesco
II. Auspichiamo il ritorno di Minà sul piccolo schermo perchè
ne abbiamo nostalgia; nel frattempo, non ci resta che leggere
i suoi libri e la sua folta rassegna-stampa, soprattutto i
suoi articoli... quelli, non ripassati dalle cesoie della"censura".
Grazie ad internet, le sue "parole in libertà" sono scolpite
su www.giannimina.it Confrontarsi con Minà per fare ginnastica,
per mettere al lavoro il muscolo più atrofizzato del nostro
organismo, il cervello!... a prescindere dai ghetti delle
ideologie di partito di sinistra o di destra e dalle strumentalizzazioni
parruccone fini a se stesse ed al marketing del Potere, non
a caso detto "propaganda". Il puro Pensiero non è ne' di sinistra
ne' di destra, soprattutto ora... che la Politica la fanno
i "comici", i menestrelli di corte ed i trombettieri dei feudi
italici. Ora, che il "comunitarismo" - soprattutto presso
noialtri sudditi terroni - può chiamarsi tranquillamente "cazzimmismo"
o, meglio, Partito della Rifondazione Cazzimmista, laddove
i vari "Che" autoctoni sono stati sostituiti dai più intellettuali
e lobbysti "Robespierre"!
Inviato
da Melli_86
il 10/08/07 @ 11:36
com è bell Napule... se ti va
guarda il mio penultimo post... kisss
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Inviato
da Anonimo
il 10/08/07 @ 15:09
Proprio non capisco...hanno ridato fiato,
con un indultino di stile mastelliano, a quel trombone narcisista
di Santoro e Minà deve ancora rimanere nelle liste
di epurazione? Cose da pazzi!
Giorgio Amitrano
Appello
ai politici di Vittorio Contrada
dalle redazioni unificate de "La Voce di Megaride" e di "Giustizia
Giusta"
Nella
contraddittoria disamina dei gravissimi fatti di Mafia di
tanti anni fa, a tutt'oggi ancora da indagare con scienza
e coscienza, come dimostrano le ultimissime notizie dalla
Procura di Caltanissetta in ordine alla "revisione" della
strage di via D'Amelio, ai vari accertati depistaggi delle
inchieste nonchè ai recenti arresti dei pentiti Pulci e Contorno
(per ora) ed in virtù di altre "strane" manovre che intorbidano
ancora di più le poche acque residue dell'allora vasto oceano
di omertà & potere, è giunto il momento di chiedere anche
la revisione del processo a Bruno Contrada e di rendergli
Giustizia, senza altri "giochi di prestigio" e perdite di
tempo...per chi, come Bruno, di tempo non ne ha più!
Inviato
da Anonimo
il 24/07/07 @ 22:22
Ringraziamo Antimo Ceparano, titolare
della web "La Vita e il Vangelo" per aver provveduto
a diffondere sul suo sito l'appello di Vittorio Contrada,
unificandosi nell'intento comune la redazione
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Inviato
da Anonimo
il 25/07/07 @ 10:42
Sulla faccenda Forleo, Gli ispettori
del ministero della Giustizia, attivati dal Guardasigilli
Clemente Mastella, chiedono le due ordinanze del gip milanese
Clementina Forleo sulle intercettazioni dei politici che riguardano
le scalate ad Antonveneta, Bnl e Rcs. Dovranno accertare se
ci siano valutazioni «non pertinenti», come ha
detto lunedì Giorgio Napolitano, presiedendo il Csm
e come è avvenuta la fuga di notizie sugli atti che
solo oggi dovrebbero essere inviati alle Camere, ma i mass
media hanno diffuso già il 20. Sulla base della loro
relazione, il ministro potrà decidere di inviare gli
ispettori negli uffici giudiziari di Milano----------- quindi
ci chiediamo come mai per fatti gravissimi come il processo
Contrada, pieno di irregolarità, alcun ministro della
Giustizia abbia provveduto ad ispezioni sull'operato dei magistrati
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Inviato
da Anonimo
il 25/07/07 @ 13:00
Contrada come Tortora? Quando uno vuole
morire si lascia morire e di solito ci riesce... Muore...
E' questo che vogliono coloro che lo perseguitano? E se anche
fosse colpevole, dov'è finito il garantismo sinistroso
che perdona tutto a tutti e mette il libertà tuti i
criminali anche i più incalliti ? O forse questo privilegio
spetta solo a gente di provata fede rossa...? Come ad esempio
( uno su mille) la Baraldini. Se è così Contrada
è spacciato... Ma in tal caso però qualcuno
lo vendicherà, chiamandone a rispondere i diretti interessati.
Questi non saranno certo i colleghi, quelli che sanno la verità
e tacciono come solo i vili sanno fare... E li chiamano poliziotti,
difensori della legalità... Finchè c'è
di mezzo il comunismo non ci sarà mai pace sociale,
proprio perchè antitesi di verità ed onestà
morale che vuole i nemici annientati... Come Contrada
Maria V.-
Per fortuna
della brava gente non siamo la Rai Tv ne' Mediaset ne' LA7...
e non apparteniamo alla élite dei GIORNALAI di regime ma desideriamo
mettere a disposizione di Bruno Contrada, che abbiamo eletto
a simbolo della persecuzione ideologica e dell'ingiustizia
che regna sovrana in questo "a ragion veduta" chiamato PAESE
e NON NAZIONE, tutti gli umili strumenti a nostra disposizione,
per rincorrere l'applicazione della GIUSTIZIA fine a se stessa.
Il "caso Contrada" è la nostra battaglia personale perchè
trionfi sul POTERE la DIGNITA' dell'UOMO LIBERO e SENZIENTE.
Il nostro primo videoservizio sul caso ha ottenuto ciò che
si proponeva: ridestare dall'oblio forzato il vergognoso "caso",
sollecitare l'interesse di "parlamentari" ed invogliarli all'AZIONE
in favore della Giustizia, creare un movimento non solo di
opinione ma di Forze a sostegno concreto di Bruno Contrada.
La nostra riconoscenza, al momento, va soprattutto al senatore
Paolo Guzzanti ed all'attivissimo Alessio Di Carlo responsabile
del sito www.giustiziagiusta.info , per le lodevoli iniziative
intraprese a favore, eppoi ai numerosissimi italiani che hanno
manifestato pubblicamente la loro sincera solidarietà alla
famiglia Contrada. Come non dire "GRAZIE" anche ad Internet
che, usato bene, ci ha consentito l'uso di un potente megafono?
Per questi motivi, proponiamo in video un altro incontro,
successivo al primo, con Vittorio Contrada, per ulteriori
ed "interessanti" approfondimenti. Continueremo ancora con
vigore a seguire questa linea editoriale, fino a quando Bruno
Contrada non sarà stato pienamente riabilitato!
Inviato
da Anonimo
il 15/07/07 @ 14:04
Tra i tanti che sostengono Bruno Contrada,
ricordiamo e ringraziamo in particolare Domenico Eremita responsabile
di www.campaniavirtuale.it e Antimo Ceparano titolare di http://blog.libero.it/vitapoetica/
per aver pubblicato in prima pagina i video-servizi sul vergognoso
"caso Contrada"!
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Inviato
da Anonimo
il 17/07/07 @ 00:59
ringraziamo anche www.legnostorto.com
che intende partecipare attivamente alla nostra azione. la
redazione
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Messaggio
N°385 del 02-07-2007 - 20:37
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Il
"caso Contrada"
da redazione Tra i tanti misteri occulti italiani, il caso
Bruno Contrada è il più anomalo e volgare in assoluto, poiché
trasuda di ributtante viltà e becera menzogna, altamente offensive
dell’intelligenza e della capacità critica degli Italiani
ovvero di quel Popolo Sovrano in nome del quale sono emesse,
spesso, surreali sentenze di togati molto più simili a popolareschi
canovacci del teatro della Commedia dell’Arte. Peccato che
i personaggi, però, non siano di fantasia! Abbiamo intervistato
l’artista pittore Vittorio Contrada, fratello del kafkiano
eroe di questo logorante fumettone all’italiana, per tener
desta l’attenzione e la solidarietà della gente perbene sul
caso in questione, nella legittima speranza di urgente revisione
del processo-beffa e confidando nella coscienza di qualche
raro parlamentare che vorrà onorevolmente farsene carico.
Inviato
da Anonimo
il 02/07/07 @ 20:53
Recentissima questa "testimonianza
storica" tratta da un intervento on line dell'autorevole
Maurizio Blondet, con ampi riferimenti alla vicenda Contrada.
Vi invitiamo a leggere questo stralcio:"...De Gennaro
è stato del resto il poliziotto di fiducia del procuratore
Caselli a Palermo, che ha condotto la sua guerra alla mafia
(contro Andreotti, con Buscetta) in modi altamente politici,
per raggiungere scopi politici. Questi scopi erano, secondo
me, dettati da Violante. Per raggiungere quegli scopi fu distrutto,
scrisse Dimitri Buffa, «il grande investigatore Bruno
Contrada, che fu fatto fuori da pentiti che non avevano mai
detto nulla finché era esistente la struttura dell’Alto
commissariato per la lotta a Cosa Nostra. E che poi viceversa
si erano scatenati contro di lui quando apparve chiaro che
due scuole di pensiero nello Stato italiano erano entrate
in guerra in quei giorni dell’autunno 1992: quella che voleva
riconvertire il SISDE in struttura di intelligence anti mafia,
e Contrada ne era già a capo, e quelli che invece volevano
lasciare l’esclusiva alla DIA, la struttura voluta da De Gennaro
e Falcone di cui nel 1991 l’attuale capo della Polizia divenne
il capo». Queste sono le «istituzioni» italiane
promosse e rispettate dalla sinistra. Notate come Caselli
sia continuamente invitato da Ballarò, Ballarì
e Santoro e ascoltato come un guru. Ma questa «istituzione»
non è onorata solo dalla sinistra. Berlusconi non fece
dimettere De Gennaro dopo Genova, come avrebbe potuto facilmente
fare (anzi, si sarebbe così distanziato dai massacri
di Genova). Ed oggi che De Gennaro è stato inguaiato
da un suo sottoposto, tutto il Polo, Casini compreso, lo ha
difeso e onorato. E nemmeno il governo Prodi ha fatto dimettere
il «grande poliziotto» responsabile dell’eccidio
di Genova: lo ha assegnato come capo di gabinetto al ministro
degli Interni, Giuliano Amato. Questa promozione ha provocato
persino una inedita protesta dei prefetti. I quali hanno notato
che con Manganelli al posto di De Gennaro a capo della Polizia,
con il SISDE affidato al poliziotto Gabrielli, il Viminale
«è nella mani della Polizia». O più
precisamente, dicono i prefetti: «Il sistema di sicurezza
è governato dalla stessa squadra e tutto ciò
con il pieno avallo delle forze politiche, non solo della
maggioranza». Incredibilmente, questa inaudita protesta
dei prefetti non ha avuto quasi alcuna eco sulla «grande»
stampa, ed è stata seppellita nell’indifferenza. Perché
questo «avallo di tutte le forze politiche» a
favore di un gruppo istituzionale così pericoloso?
La mia ipotesi è in una parola: dossier. Probabilmente
quel gruppo ha dossier su Berlusconi come su Prodi e su tutti.
Ma sono possibili altre ipotesi, anche peggiori. Dopo quel
mio commento su Avvenire, in cui chiedevo le dimissioni di
De Gennaro, cosa accadde? Mesi dopo, un fascista di Roma che
non avevo mai visto né conosciuto mi querelò
per diffamazione: secondo lui, lo avevo nominato in un libro
scritto da me dieci anni prima («I nuovi barbari»,
Effedieffe). La querela è stata archiviata dal magistrato.
Ma secondo me - anche se non posso ovviamente provarlo - era
una intimidazione delle suddette «istituzioni».
Se mi succederà qualcosa dopo queste righe, saprete
perché."
la redazione
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Inviato
da Anonimo
il 03/07/07 @ 07:39
realmente penso che sia stata fatta
una porcheria e credo che se ci si voglia sbarazzare di qualcuno
che ci da fastidio ,sempre che siamo nella condizione di poterlo
fare ,ci siano due modi, o fare come con Borsellino e Falcone
o screditarli . Nre secondo caso una volta messo il dubbio
nelle persone, e' difficilissimo toglierlo per cui si rovina
una vita in un attimo e per sempre perche' in ogni caso il
dubbio rimarra' . Questo pericolo lo corrono tutti coloro
che nelle Istituzioni fanno bene il loro lavoro dando quindi
fastidio a chi invece usa il potere per motivi personali .
Noi poi che siamo un popolo mafioso ci troviamo nelle condizioni
migliori per poter fare delle porcherie perche' abbiamo anche
una magistratura che a volte e' peggio di quella delle operette.Non
condanniamo i colpevoli, lasciamo in parlamento un numero
enorme di gente condannata e interdetta da pubblici uffici
e magari imprigioniamo degli innocenti .
ciao claudia
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Inviato
da Anonimo
il 04/07/07 @ 17:46
Sull'onda dell'antico adagio per cui
"il PETIRE è più dignitoso del PETARE"...
m'è passata p''a capa l'idea di un'altra petizione
al Parlamento Europeo; questa volta, in favore di Bruno Contrada.
Sicuramente, non sortirà altro effetto che quello -
comunque auspicabile - di dare massima pubblicità al
vergognoso caso di ingiustizia italiana, visto il silenzio
sotto cui hanno seppellito le loro malefatte alcuni dei nostri
"notabili". Vi risparmio il testo; copio ed incollo
solo il TITOLO,già abbastanza corposo, ch'è
il seguente:-----------"PETIZIONE Al PARLAMENTO EUROPEO
SUL “CASO CONTRADA” TITOLO: Chiediamo giustizia per Bruno
Contrada, integerrimo funzionario dello Stato Italiano, ingiustamente
recluso benchè innocente e 77enne nel carcere militare
di S.Maria Capua Vetere, sull'onda di un processo durato ben
15 anni e basatosi esclusivamente su menzogne dei "pentiti"
di mafia, senza prove certe, documentabili e legalmente idonee.
Chiediamo vengano acquisiti gli atti del processo in atto
al momento a Catania in capo ai "pentiti" Giuca
e Pulci che hanno ritrattato le deposizioni a carico del dott.Contrada;
processo che si sta manifestamente trascinando verso la prescrizione,
con assurdi e pretestuosi rinvii dei magistrati, così
da evitare la lettura veritiera delle testimonianze a favore
di Bruno Contrada che annullerebbero 15 anni di menzognero
processo e, di conseguenza, la recente sentenza della Cassazione.
Chiediamo di indagare circa le motivazioni politiche che hanno
indotto lo Stato Italiano a prestare fede alle parole "per
sentito dire" di feroci criminali mafiosi, premiati anche
con prebende e con la depennazione di numerosi reati commessi
precedentemente le loro menzognere e non comprovabili "testimonianze"
in capo al dott. Contrada. Chiediamo l'immediata revisione
del processo e la scarcerazione di Bruno Contrada nonchè
ogni autorevole azione per verificare eventuali collusioni
tra potere politico e mafia. Chiediamo l'onore della riabilitazione
per un servitore fedele dello Stato che per lunghissimo tempo
ha messo a repentaglio la propria sicurezza personale nei
suoi compiti d'investigazione, sin da quando lo Stato Italiano
ancora non riteneva essere emergenza nazionale prioritaria
la lotta alla mafia, contribuendo - il dott. Contrada - con
le sue storiche indagini al lavoro propedeutico delle prime
indagini sulla mafia del giudice Giovanni Falcone, sfociate
poi nel più celebre maxi-processo per il quale fu assassinato
a Capaci dalla mafia (a riguardo esistono documenti ufficiali
di elogio per Bruno Contrada a firma del giudice Falcone e
non solo). Gli italiani desiderano tornare a credere nella
Giustizia; valore fondamentale di una Nazione che vuole dirsi
CIVILE, DEMOCRATICA ed AUTOREVOLE."
marina
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Inviato
da Anonimo
il 08/07/07 @ 00:43
articolo su Bruno Contrada da www.davidegiacalone.it
Contrada colpevole 15/05/2007 Bruno Contrada è colpevole,
da servitore dello Stato s'è messo al servizio dei
mafiosi. La sentenza è definitiva, quindi questa è
la verità processuale cui siamo tenuti ad attenerci.
Questa verità, però, demolisce la credibilità
dello Stato e induce a ritenere possibili i peggiori intrecci
con la criminalità. Contrada, durante i trentuno mesi
di custodia cautelare, è stato un uomo solo, ma nei
quindici anni che ci separano dall'arresto (un'altra vigilia
di Natale) a fianco dell'ex numero tre del Sisde, servizio
segreto civile, si sono ritrovati in molti. Hanno sostenuto
non soltanto la sua onestà, ma la sua decisiva importanza
nella lotta contro la mafia i capi della polizia (e con particolare
forza Parisi), i direttori del Sisde, gli alti commissari
contro la mafia, ed una lunga collana di prefetti, questori,
poliziotti, carabinieri e finanzieri. Dato che la verità
processuale è opposta, dato che siamo tenuti a considerare
Contrada un uomo dei mafiosi, ne deriva che tutti questi signori
sono, nel migliore dei casi, degli incapaci. La peggiore ipotesi
non è che anche loro abbiano favorito la mafia (mi
parrebbe mostruoso anche solo a pensarsi), ma che quello cui
abbiamo assistito è uno scontro fra poteri interni
allo Stato, fra il Sisde e la Dia, la direzione investigativa
antimafia. Se così fosse quella sentenza non darebbe
voce ad una verità processuale, ma sarebbe la tessera
di un orrido mosaico. Uso un tono pacato, nella speranza che
favorisca il risaltare di quanto sia grave quel che è
accaduto. Devo considerare Contrada colpevole, perché
così dice la legge. Ma devo anche aggiungere che in
un sistema giudiziario appena più civile questo non
sarebbe successo. Arrestato nel 1992 è stato condannato
nel 1996. Nel 2001 è assolto, in appello, "perché
il fatto non sussiste". Nel 2002 la cassazione annulla
l'assoluzione, il nuovo appello, del 2006, lo condanna e la
settimana scorsa la cassazione appone il sigillo finale. Il
dubbio non è legittimo è obbligatorio, tanto
più che gli accusatori sono "pentiti" già
scoperti a mentire.Contrada è restituito al carcere,
con un'alta probabilità di morirci. Spera ancora che
la verità smentisca la sentenza. Agli italiani va peggio,
perché restituiti al buio di una storia non tutta raccontata,
comunque, di certo, non chiarita.
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Inviato
da Anonimo
il 09/07/07 @ 09:32
Il nostro filmato sul "caso Contrada"
sta proficuamente ottenendo l'attenzione dell'opinione pubblica,
come si evince non solo da questo autorevole post a firma
del sen.Paolo Guzzanti - che ringraziamo - che ne sollecita
la visione.
Tratto da “Rivoluzione Italiana”, il sito del sen. Paolo Guzzanti:
http://www.paologuzzanti.it/archives/461
Paolo Guzzanti scrive: 8 Luglio 2007 alle 12:40 RICEVO SUL
MIO INDIRIZZO DI POSTA PRIVATO E METTO A DISPOSIZIONE. - ANCHE
LINO JANNUZZI HA SCRITTO UN SAGGIO TRAUMATIZZANTE SUL CASO
CONTRADA, E LO POSTERO’ LUNEDIì INTANTO ECCO IL TESTO
CHE HO RICEVUTO DA MARINA SALVADORE A sostegno del galantuomo
Bruno Contrada, per il quale NESSUNO è sceso in piazza
a rivendicare Giustizia Giusta, abbiamo realizzato una corposa
video-intervista con suo fratello Vittorio. Vi preghiamo di
prestare massima attenzione al filmato, pubblicato al post
n. 385 de http://blog.libero.it/lavocedimegaride e di attivarvi
per ristabilire la verità e per riabilitare un integerrimo
funzionario dello Stato. Noi italiani medi siamo esseri senzienti
e meritiamo la pratica della decenza e della dignità
nel rispetto della nostra intelligenza e della nostra capacità
critica! marina salvadore www.vocedimegaride.it 1. Lo PseudoSauro
scrive: 8 Luglio 2007 alle 13:36 Sono disponibile a partecipare
a qualunque iniziativa volta a restituire la liberta’ e l’onore
a quel Galantuomo che e’ Bruno Contrada.
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Inviato
da Anonimo
il 09/07/07 @ 14:45
sempre dal sito Rivoluzione Italiana
del sen. Guzzanti
Paolo Guzzanti scrive: 9 Luglio 2007 alle 12:31 ANCORA SUL
CASO CONTRADA RICEVO E PUBBLICO. Egregio senatore, GRAZIE!
…anche a nome della famiglia di Bruno Contrada, per aver dal
suo sito nuovamente sollecitato un briciolo di interesse sul
dramma di un Uomo volutamente seppellito nell’oblìo.
Le segnalo www.brunocontrada.info dove fioccano a getto continuo
messaggi di stima e solidarietà (razionalmente, saremmo
tutti da mettere “al gabbio” nel condividere le gesta di questo
“feroce criminale”?)… Il problema di fondo è che a
Catania, nel corso di un altro processo, i “pentiti” Giuca
e Pulci hanno ritrattato le “antiche” testimonianze a carico
di Contrada ma la Corte ha rinviato a fine d’anno la prossima
udienza, con l’intento di far cadere tutto in prescrizione,
così da cancellare PRODItoriamente con un colpo di
spugna elementi sostanziali A FAVORE della riabilitazione
di Contrada quindi dell’opportuna revisione di ben tre lustri
di ingiusto e becero processo. E’ qui che occorrerebbe l’intervento
di autorevoli e coraggiosi rappresentanti istituzionali, come
Lei! Jannuzzi è stato eccezionale, per esempio, con
il suo dossier sull’illuminante “mobbing” che ha visto vittime
Contrada e il SISDE per parte di De Gennaro e del “sol nascente”
DIA ma Mai come in questo momento occorre “fare ammuina” sul
caso Contrada (Il settimanale OGGI è andato a fotografarlo
in carcere, così come si va allo zoo a fotografare
le scimmie in gabbia!) AGIRE! Conosco e frequento la famiglia
Contrada, quando da Milano-dove risiedo- calo nel vicereame-”sistema”
bassoliniano, per motivi di “pucundria”. Non conosco personalmente
Bruno che ha però espresso il desiderio di incontrarmi.
Vorrei video-intervistarlo ed ho scritto all’ufficio Pubblica
Informazione del Ministero Difesa per ottenermi l’autorizzazione.
Sarò a Napoli fino al 22 luglio e…non credo che entro
questa data riceverò risposta…. I congiunti di Bruno
- una famiglia unita, così indifesi e soli, additati
come parenti di un mafioso - sarebbero peraltro felici se
io riuscissi a farmi accompagnare da un “parlamentare”…… Verrebbe
a visitare Bruno a S.Maria Capua Vetere? Ancora grazie!
marina salvadore
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Inviato
da Anonimo
il 09/07/07 @ 17:27 http://www.paologuzzanti.it/archives/461
speakeasy scrive:
9 Luglio 2007 alle 14:32 TRASCRIVO DI SEGUITO PER VOSTRA CONOSCENZA
QUANTO SCRITTO SUL BLOG DI BRUNO CONTRADA A MAGGIO E LA RISPOSTA
INVIATAMI DALL’AVV.LIPERA Paolo spicacci speakeasy paolo s.da
roma scritto il: 17.05.07 alle ore: 15:02 non so quanto possa
servire ma ho un ricordo molto vivo nella mia mente:circa
dieci anni fa ad una manifestazione pubblica il dr.Contrada,già
inquisito e sospeso,passò davanti ad un reparto della
Polizia di Stato schierata per vigilanza ebbene questo reparto
scattò sugli attenti in segno di omaggio all’uomo ed
al poliziotto.Questo mi diede il senso dell’onestà
dell’uomo e dell’altissima considerazione in cui le Forze
di Polizia lo tenevano e lo tengono in considerazione. vedere
la dignità con cui un uomo di oltre 75 anni va in carcere
ad espiare una colpa che non gli appartiene mi ha fatto comprendere
la straordinarietà del dr.Contrada.Dottore forza l’Italia
pulita,quella cui Lei ed io e tanti altri facciamo parte è
con Lei.Auguri Paolo s.da Roma Il 10 giugno intervenivo in
“Firma il dissenso” scrivendo: “L’iniziativa del sito (http://www.brunocontrada.info/)
è troppo valida, giusta ed importante, per questo non
bisogna assolutamente disperderla. Sono convinto che ancora
pochi sanno della sua esistenza, per cui bisogna fare in modo
per propagandarlo il più possibile (lancio un’idea
semplice: autotassiamoci e prendiamo a pagamento spazi sulle
pagine di quotidiani nazionali e mass media in genere, programmiamo
conferenze, marce, cortei, fili diretti in radio, insomma
facciamo il possibile e l’impossibile). Di casi di “Mala Giustizia”
ce ne sono stati (e purtroppo ancora ce ne saranno) tantissimi,
per cui quando la gente ne verrà a conoscenza saranno
migliaia e migliaia i messaggi di solidarietà che arriveranno
al dott. Contrada e a quel punto sì sarà possibile
organizzare altre iniziative, in tutta Italia; sinanco proposte
di legislative serie e concrete (e non politico-ideologiche):
accorreranno masse enormi di persone, così come accadde
a metà degli anni ’80 per il compianto Enzo Tortora
(quante cose sarebbero cambiate nel nostro Paese se Tortora
non fosse morto prematuramente, stroncato dal dolore tanto
immeritato quanto iniquo che lo massacrò letteralmente).
Sono passati quasi vent’anni dalla sua morte (18 maggio 1988
e … non è cambiato nulla, anzi è peggio di prima:
ancora ci sono creature umane innocenti che rischiano di morire
non solo per mero pentito dire ma anche semplicemente per
mala gestio della Giustizia (manette facili e errata, se non
spregiudicata, acquisizione e valutazione delle prove, questi
sono i punti cardini del problema). E il momento di organizzarci
ed agire, caso contrario anche il martirio di Bruno Contrada
sarà stato inutile!”. Ora dico: NON E’ MAI TROPPO TARDI.
Muoviamoci: dobbiamo aiutare il Dottor Contrada, aiutando
Lui aiuteremo la Giustizia italiana che è in stato
comatoso. Attendo risposte e interventi su questa proposta
da chiunque abbia volontà di far qual cosa fattivamente
e non solo a parole. Cordialmente Avv. Giuseppe Lipera www.studiolegalelipera.it
_______________________________________
Messaggio
N°335 del 01-06-2007 - 13:41
Argomento: Fotoreportages & VideoNews
CASA:
UN DOVERE SOCIALE
Convegno sulle politiche abitative
Il 23
Maggio scorso si è tenuto in Napoli il Convegno LA CASA E'
UN DOVERE SOCIALE Riforma & Rilancio delle politiche abitative
in Campania organizzato dal Sindacato Inquilini, ASSOCASA
che ha visto la presenza di autorevoli relatori quali Franco
Falco, seg. UGL; Enzo Acampora Pres. IACP; Prospero Pizzolla
Pres. Confedilizia; Franco Scarinci Seg. Naz. Assocasa; Pasquale
Sommese Pres. Comm. Cons. Reg.; Salvatore Ronghi V.Pres. Cons.
Reg. Squisito padrone di casa Luigi Rispoli Interventi fattivi
e lungimiranti hanno gettato sul tavolo argomenti di pregio
quali Legge Quadro, Mutuo Sociale e Sanatoria per uscire dalla
emergenza abitativa.
Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P.
Edizioni Grafiche - Napoli
Inviato
da Anonimo
il 01/06/07 @ 16:42
Razzismo coperto dallo staff digiland...!!!
_______________________________________
Messaggio
N°334 del 31-05-2007 - 18:44
Argomento: Fotoreportages & VideoNews
Un
documento identitario
redazione
"La Voce
di Megaride" propone l'originale audiovisivo didattico relativo
alla presentazione dell'opera "La Marina da Guerra borbonica"
di Antonio Formicola e Claudio Romano, per gentile concessione
dell'Ufficio Storico della Marina Militare Italiana che ringraziamo,
unitamente agli autori, alCircolo Ufficiali della Marina ed
al MariDist Napoli in persona del CV Bruno Bifulco Puzone.
(consulenza tecnica di Mauro Caiano)
Messaggio
N°314 del 13-05-2007 - 20:03
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Napoli "vista e piaciuta" in 48ore.com
Abbiamo
accompagnato lungo l'ultima tranche delle loro 48 ore di immersione
negli umori di Partenope i "sei personaggi in cerca d'autore"
del dinamicissimo progetto letterario www.48ore.com che segnaliamo
alla vostra attenzione perchè meritevole, in ogni senso, di
pieno apprezzamento e massima divulgazione, soprattutto per
la qualità morale, culturale, intellettiva di questi sei ragazzi
che... ci han fatto pensare a come e quanto sia ingiusta ed
anacronistica la gerontocrazia che ci governa e che si permette
di legiferare per la gioventù - come questa - della quale ha
smarrito ogni ricordo, vigore e passione. Ringraziamo per la
bella mattinata napoletana che non eravamo più adusi, da tempo,
a vivere in maniera così piacevole, Luigi, Marco, Mauro, Pierfrancesco,
Mario e Marcello. Largo ai giovani, per favore!
Messaggio N°303 del 06-05-2007 - 20:30
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Quei
Campi Ardenti... d'iniziativa
" Malazè - il cratere del gusto"
conferenza-stampa
di presentazione al Batis di Baia.
Servizio di Marina Salvadore - regia, riprese e montaggio di
Mauro Caiano/VIP-Napoli
Da mercoledì 9 a domenica 13 maggio si svolgerà la II edizione
di “Malazè – Il cratere del gusto”. La manifestazione si propone
di utilizzare l’enogastronomia tipica locale come veicolo per
richiamare visitatori nei Campi Flegrei e valorizzare il settore
della gastronomia, della pesca e dei vini che affondano le loro
radici nella storia del territorio. “Malazè” coinvolge 24 ristoranti
e 7 cantine di produttori di vino da Pozzuoli a Monte di Procida.
I ristoratori proporranno piatti tipici della zona e degustazioni
dei vini d.o.c. locali: “Falanghina” e “Per e’ palummo -Piedirosso”.
Ma “Malazè” è anche visite guidate, eventi culturali, cultura
del vino, convegni, laboratori didattici per bambini.
Oltre alla gastronomia “Malazè” propone (programma in sintesi):
Mercoledì 9 (ore 17,00) nella Sala congressi de “il Castello”
ad Arco Felice convegno “Gli orti di Napoli – la cicerchia dei
Campi Flegrei”
Giovedì 10 “Cena in vigna” e la “Magia delle lucciole in cantina”.
Le cantine ospiteranno i ristoratori che cucineranno piatti
tipici.
Sabato 12 (dalle 9,30 alle 18,30) “Si aprono le Cantine”. Passeggiata
sulle “Strade del vino dei Campi Flegrei”
Domenica 13 “Ciclo wine tour” (dalle 9,00 alle 14,00); E poi,
ancora: - Malazè e i piccoli. Giovedì 10 e venerdì 11: laboratori
didattici e visite naturalistiche per i bambini delle scuole
elementari. - Malazè e i suoi tour.
Da mercoledì 9 a domenica 13: Baia Re-Tour. Vivere l’esperienza
della Baia imperiale scegliendo tra diverse opportunità di servizi,
offerti per l’occasione a prezzi speciali: visite in immersione
e con barca con fondale trasparente nel parco archeologico sommerso,
balneazione, visite enogastronomiche, “cozzaturismo”, archeologia,
cultura.
Sabato 12: Tour di Procida (ore 10,30 al porto dell’isola);
- Malazè e i prodotti del territorio.
Sabato 12 (dalle 10,00 alle 12,00) e domenica 13 (dalle 10,00
alle 14,00) al Porto di Baia (Batis), l’associazione “Saperi
e Sapori” presenta la mostra – mercato di degustazioni dei prodotti
tipici campani e flegrei. - Malazè e la “Fondazione Giambrone
– contro la thalassemia”. Per tutte le giornate in cui si svolgerà
l’iniziativa, saranno messe a disposizione apposite navette.
Le partenze sono previste da Piazzale Tecchio a Fuorigrotta
e da Lucrino – Piscina comunale (alle 9,30 e alle 15,00).
È necessario prenotare (081.19669086).
il costo è di euro 3 che saranno devolute in beneficenza alla
lotta contro l’anemia mediterranea.
Ufficio Informazioni, Prenotazioni e Segreteria:
Associazione Anima e Cuore Onlus
Telefono: 081.19669086 - e mail: info@animaecuore.it
Messaggio
N°287 del 28-04-2007 - 01:23
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Vittorio
Paliotti l'ultimo bardo di Partenope
da redazione
Vittorio
Paliotti non ha bisogno di presentazioni. Anche se viene riduttivamente
indicato, spesso, solo quale giornalista è egli stesso voce
schietta e bardo di Napoli. Saggista, romanziere, cultore di
arti e tradizioni, commediografo: memoria storica egli stesso
di una Civiltà perduta da ritrovare necessariamente quale Identità
in questa Napoli sfasciata e colabrodo, amorale e serva. Paliotti
è, a nostro avviso, il più autorevole uomo di Cultura autoctono.
E' un uomo libero, un napoletano che pur se di tempra affabile
e mite è impastato di quel puro fuoco vesuvino che brucia sotto
l'oblio di cenere che copre da lungo tempo l'anima e il volto
di questa città, schiava di troppi Soloni improvvisati. Forte
spirito indomabile, impossibile da sottomettere all'omologazione
corrente e da inscrivere, come forse gradirebbe il Potere, nella
casta sacerdotale in panciolle degli "intellettuali" dei salotti
buoni che, letteralmente, egli detesta. Lo abbiamo intervistato
per voi. Tra una provocazione ed una nostalgia, il coraggio
della verità e della dignità - quella Napoli nobilissima senza
peli sulla lingua - affiora, risorge e s'impone. Sperando che
qualche senziente ne faccia tesoro.
Inviato
da Anonimo
il 28/04/07 @ 11:21
se dico di piu' mi si accusa di essere
un tifoso. siete meravigliosi. grazie. grazie. grazie.
antimo ceparano
___________________________________
Inviato
da Anonimo
il 29/04/07 @ 15:27
Indubbiamente Paliotti è un uomo di Verità
e Dignità e può permettersi "coraggiose parole di fuoco" ...
ma chi proteggerà voi REDAZIONE per le vostre " coraggiose domande
di fuoco"?
Lello
________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 29/04/07 @ 19:02
Caro Lello "purtroppo", come mi ha dichiarato
un funzionario della E.P.T. di Napoli, io son stato "BOLLATO"
e pertanto non potrò mai "collaborare" con E.P.T. , Azienda,
Regione, Provinci, Comune ... e chi più ne ha più ne metta ...
come avrai potuto rilevare, da altro mio post, con le MIE IMMAGINI
è stato realizzato il video di presentazione dalla Campania
a New York ... per lavorare direttamente devo solo augurarmi
che questi immondi signori che ci governano siano oramai sulla
"BUONA STRADA" del "TRAMONTO"... solo allora, forse, Napoli
potrà riconoscere i giusti valori delle persone senza identificarli
"POLITICAMENTE" ... e cchi vo' capi' capisce ...
Ciao Mauro
___________________________________
Messaggio
N°268 del 16-04-2007 - 10:25
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Tributo d'onore alla Real Marina borbonica
da redazione
Alla
presentazione ufficiale di "Storia della Marina da Guerra dei
Borbone di Napoli" di Antonio Formicola e Claudio Romano, edita
dall'Ufficio Storico della Marina Militare Italiana, trionfano
l'onestà intellettuale e la verità storica. E' quantomai singolare
che tutto ciò sia avvenuto nell'anno in corso, dedicato con
ogni sorta di omaggi istituzionali al duecentesimo della nascita
di Garibaldi e, soprattutto, perchè il prestigioso evento di
Napoli è stato curato proprio dalla Marina, alla quale alcuni
storici del risorgimento addebitano il tradimento a Sua Maestà
Francesco II di Borbone delle Due Sicilie, in particolare sottolineando
l'episodio dell'ammutinamento dell'intera potente Marina Borbonica,
passata al nemico. Il videoreportage è quindi uno straordinario
documento che certifica, finalmente, l'affermazione della gloriosa
Civiltà del Mezzogiorno, della quale andare fieri contro ogni
luogo comune e folklore ingiustamente ammassati sulle spalle
dei meridionali, in questo secolo e mezzo privo di onore. Un
GRAZIE e tutta la riconoscenza di Napoli Capitale, soprattutto
ai generosi autori della monumentale opera ed alla Marina Militare
Italiana.
Inviato
da Anonimo
il 16/04/07 @ 12:10
E' molto bello potere vedere con i propri
occhi che il nostro glorioso passato non è mai morto e che ci
sono delle persone speciali che tengono acceso il cero della
Vera Cultura non inquinata dai falsi profeti di una Patria ancora
da ricostruire. saluti.
antimo ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 16/04/07 @ 13:30
Sarebbe opportuno che a questa lodevole
iniziativa dei due autorevoli storici della Marina Militare
Italiana seguisse anche uno studio documentato di cio' che e'
stata la Marina Mercantile napoletana formata principalmente
da marinai e capitani procidani e della penisola sorrentina.
Storie di commerci, di scambi di culture, di conoscenze ed esperienze
diversificate...... insomma un quadro completo del nostro splendido
passato !
Ambro (capitano di lungo corso)
______________________________________
Inviato
da Anonimo
il 16/04/07 @ 23:13
Nel testo in questione ci sono ampi cenni
alla marina mercantile (Tomo I, Parte I, Cap. X, paragrafo 10.1
"le problematiche relative al commercio marittimo"; paragrafo
10.2 "Le patenti da corsa e l'autodifesa della marina mercantile";
paragrafo 10.4 "Ristrutturazione di porti e realizzazione di
nuovi approdi"; paragrafo 10.5 "I trattati di Navigazione e
commercio"; Parte II, Cap. I, paragrafo 1.2 "Ristrutturazione
di porti ed arsenali e realizzazione di nuovi scali marittimi";
II Tomo, parte III, Cap. VIII, paragrafo 8.5 "La ristrutturazione
e l'ampliamento dei porti e la costruzione di nuovi approdi";
paragrafo 8.6 "I trattati di Navigazione e di commercio"; Cap.
XI, paragrafo 11.5 "La scorta ai convogli e l'autodifesa dei
mercantili"). Sono stati inseriti questi argomenti che trattano
gli avvenimenti accaduti dal 1734 al 1799, in quanto la Marina
da Guerra aveva come unico motivo di esistenza, la difesa dei
traffici mercantili e delle zone rivierasche del Regno. Fare
un lavoro esclusivo sulla marina mercantile, è quasi impossibile
in quanto non vi è documentazione specifica. Viceversa, per
quella militare, si può fare affidamento sulla documentazione
prodotta dai vari ministeri (Guerra e Marina, Esteri, Interni).
Grazie comunque del suggerimento.
CLAUDIO ROMANO
______________________________________
Inviato
da Anonimo
il 17/04/07 @ 14:33
Egregio Romano, la ringrazio per la tempestiva
risposta. Aggiungo solo, per chi ancora ignora e perchè sia
di pubblica diffusione l'ulteriore conoscenza dei nostri gloriosi
trascorsi... ma anche per fierezza personale di senso dell'appartenenza,
che la marina mercantile borbonica aveva la sua "intellighentia
" nei procidani. Le nostre case, le nostre famiglie, i nostri
usi e costumi sono frutto di una civilta' del mare che e' stata
UNICA in tutto il territorio regnicolo.. Procida ha inventato
il varo trasversale nella cantieristica. I capitani procidani
sono arrivati fino alle Molucche e a Pernambuco doppiando Capo
di Buona Speranza decine e decine di volte. Procida ha inventato
CON SEI MESI DI ANTICIPO sui Lloyd's di Londra il primo Ente
di Mutuo Soccorso per la dote delle orfane di marinai morti
in mare(1628). Alcune donne procidane, sono state Armatrici
delle loro flotte di bastimenti, dimostrando una capacita' decisionale
e di impresa davvero sorprendente per quei tempi e guadagnandosi
così il rispetto di tutti. A Procida si era creata una sinergia
unica, nel comparto del mare : oltre ai bastimenti e alle tartane,
alcune famiglie si erano concentrati sulla produzione delle
velature, altri sulla realizzazione delle cime e delle gomene,
Fiorente divento' la bachicoltura da cui si ricavava " 'u pilo
de seta" che oltre ad essere destinato a San Leucio, si prestava
benissimo ad essere una buona e forte LENZA da pesca ante-litteram.
Insomma, quello che voglio dire e' che a me sembra che la cultura
del mare procidana abbia molto contribuito alla grandezza del
passato borbonico, senz'altro piu' fattivamente della marina
da guerra. E, a proposito......tanto per citarne un'altra....il
nostro Codice della Navigazione e' stato concepito da De Iorio......guarda
caso.....un altro Procidano. Non vorrei sembrare eccessivamente
campanilista. Vorrei farle comprendere solo che la mia passionalità
è forse pari a quella che lei ha messo nel ricercare, salvaguardare
e diffondere le sue radici in questa sua opera.
Antonio Ambrosino
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Inviato
da Anonimo
il 18/04/07 @ 00:19
Che bella cosa questo confronto costruttivo.
Grazie! grazie a tutti voi... a Romano ad Ambrosino a Megaride...
E' di questo che abbiamo bisogno, per riguadagnare un po' di
dignità. Vento in poppa. Avanti così!
Giuseppe Degli Esposti
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Inviato
da Anonimo
il 16/04/07 @ 23:01
Eccezionale, questo documento storico
che ci restituisce dignità. Sono commosso e felice e ringrazio
gli autori dell'opera, la mitica Marina Militare Italiana ma
soprattutto Marina Salvadore e Mauro Caiano (Megaride) per aver
meravigliosamente realizzato e diffuso un documento prezioso.
Carmine
________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 17/04/07 @ 00:19
Caro Carmine mi meraviglio che tu, sempre
attento e vispo, non ti sia posto una domanda fondamentale:
perchè a questa manifestazione così importante, alla presenza
dei più alti rappresentanti del Ministero della Difesa, della
Cultura (direttore Biblioteca Nazionale), di quel vasto pubblico
che sicuramente, a giudicare dalle immagini, rappresenta l'intellighentia
cittadina... perchè non lo si può confondere con habituè dei
centri sociali... non c'erano le autorità locali? Parlo dei
soliti Bassolino, Jervolino e Di Palma, quotidianamente onnipresenti
in Tv a piazzare targhe ed a tagliare nastri pure alla sagra
dei frijarielli e della mozzarella? Stranamente, li si nota
di più per questa incresciosa assenza piuttosto chè per la loro
assillante incombenza.
Lello
___________________________________
Inviato
da Anonimo
il 17/04/07 @ 12:46
Caro Lello, invece io mi meraviglio molto
del fatto che tu ancora ti ponga domande su questi personaggi
perfettamente alieni alla storia ed allo spirito del territorio
che amministrano e che ahimé rappresentano all the world!
Claudia
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Inviato
da Anonimo
il 18/04/07 @ 10:37
In merito all'evento fortifico la mia
convinzione relativa all'inutilità di certe pacchiane e dispersive
reazioni dei più svariati e folkloristici movimenti ed associazioni
che pullulano al Sud, gelosi di se stessi, inunificabili in
un'azione comune e che, spesso, nuocciono proprio all'immagine
del Mezzogiorno. Le istituzioni italiane ci hanno derubato;
le istituzioni italiane POSSONO restituirci la dignità!...semplicemente
perchè LORO conoscono meglio di chiunque altro la verità e detengono
le chiavi del forziere dove hanno nascosto il bottino depredatoci,
ottimamente inventariato e catalogato.Ben vengano altre manifestazioni
del genere, come nel gioco delle tessere del Domino!
Giuseppina Amendola
__________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 18/04/07 @ 11:01
Condivido pienamente! Eppoi, smettiamola
di fare le vittime. L'invasione predatoria del Sud da parte
dei piemontesi è stata possibile, purtroppo, grazie a tradimenti
e falsità voraci,tipiche del meridionale, il cui più grave difetto
è l'individualismo unito all'invidia: caratteristiche a tutt'oggi
rintracciabili presso il nostro popolo. Chiedetevi com'è stato
possibile che quel bovaro di Garibaldi con circa novecento altri
transfuga di varia "umanità", straccioni e male armati... se
non solo degli abbondanti ed utilissimi soldoni inglesi... abbiano
potuto sgominare l'esercito di quella che era la terza potenza
europea. Se invece di piangere lacrime di coccodrillo ci rimboccassimo
le maniche per ricostruire decentemente un'identità, dopo avere
a lungo pregato per ripulire il nostro albero genealogico, la
dignità correrebbe più veloce del vento.
marina salvadore
_____________________________________
Inviato
da Anonimo
il 18/04/07 @ 15:53
E' vero! Se si vuole riconoscimento di
Dignità occorre saper fare anche un Mea Culpa, qualche volta.
A proposito, poi, del panorama delle associazioni e movimenti
pseudomeridionaliste, con tanta buona volontà e disponibilità
mi sono lanciato nell'impresa di conoscerle e frequentarle (quelle
che pare vadano per la maggiore) col risultato di scappare via
orripilato e disgustato, come essere cascato in un nido di serpi.
Non ho mai trovato, nemmeno all'estero, tanto villano e pacchiano
protagonismo e, purtroppo, tanta ignoranza. Esperienza docet,
care signore. A voi, per il buonsenso e l'onestà poste nel dichiarare
semplici verità, i sensi della mia ammirazione. Un uomo non
parlerebbe mai così, perchè troppo narcisista e politicizzato.
Ribadisco: parlo dall'alto della mia lunga esperienza di frequentazione
di ambiti associativi neomonarchici e neomeridionalisti locali.
G.P. ("borbonico")
________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 19/04/07 @ 17:25
Suppongo lei sia un esponente del sesso
cosiddetto "forte", G.P."borbonico", e nel mentre la ringrazio
per l'apprezzamento rivolto al leale buonsenso tipico delle
donne, in privato come in pubblico, la informo di aver fatto
"tesoro" delle sue medesime esperienze associative di stampo
meridionalista, con l'aggravante che, in fatto di gelosia ed
invidia, ho subito un vero e proprio attentato alla mia privacy
che ha sfiorato l'infamia volgare. Tracce di questi insensati,
rozzi e triviali attacchi, a cura di fantomatiche quanto folli
personalità dissociate sono ancora reperibili, a iosa, in internet.
Si dovrebbe adìre l'intervento del Consiglio della Magistratura
e non un semplice avvocato per sistemare onorevolmente la questione
ma destesto la causiticità e le lungaggini, riservandole a cose
più concrete della vita privata. Altresì rilevo che se sono
stata usata come bersaglio, probabilmente, mi è stata attribuita
un'importanza tale che straripa da quello ch'è il modesto concetto
personale che ho di me stessa. Di questi giorni, poi, passando
dalle "stelle" alla "stalle" ovvero dagli pseudo-nobili galattici
- di cui ho detto - alle più popolari forme associative meridionaliste,
avvisata da persona che stimo, ho potuto constatare che un "certo"
movimento, dopo la mia defezione che risale ad almeno 5 anni
fa, ancora pubblicamente fa uso del mio nome, non avendo probabilmente
altri argomenti di interesse tematico da trattare, ne' freschezza
di idee e di progetti...ne' la cultura atta a formalizzarli...
Siamo alle solite: gelosie, invidiuzze... più esattamente, "senso
di impotenza". I testi di psichiatria pullulano di queste meschine
personalità ed a riguardo non ho altro da aggiungere, visto
che ne tratta la Scienza e, se volessi vincere la pigrizia o
il profondo disinteresse che nutro verso questi "poveretti",
ne sarebbe interessata anche la Giustizia. Avendone competenza
e titolo, ho sempre generosamente trasmesso a chiunque il mio
modesto sapere, i miei progetti e le mie opere: le offrivo...
non le accettavano, fingendo di ignorarle... per potermi derubare
delle stesse e credere d'essere furbi. Capirà, signor G.P."borbonico",
che esperienze negative io abbia nel campo dell'associazionismo
meridionalista, laddove ogni povero diavolo crede di essere
un DUX, firmando un banalissimo comunicato-stampa, per esempio,
per "la gitarella sociale a Monte San Biagio: castagne,zampogne
e briganti per la vandea delle due Sicilie" ;-)..... A prescindere
dal fatto che non sono affatto monarchica e che questa repubblica
non mi piace, il mio pallino è stato da sempre quello della
VERITA' STORICA, per reagire ad un insieme di frottole e favolette
che, sinceramente, offendono la mia intelligenza e la mia dignità.
Contavo di svegliare l'orgoglio sopito dei miei "compatrioti"
ma i miei compatrioti hanno smarrito ogni orgoglio e non sono
in grado, come hanno fatto - senza titolo ne' storia - i fantasiosi
padani, di rivendicare un bel niente se non incredibili discendenze
e improbabili blasoni, una fotina sul giornale che li immortala
ad una "pizza-convegno" nelle cronache della provincia... e
la pastasciutta in tavola, quotidianamente. Scendere in piazza
- come ho visto fare - a lanciare pomidoro in faccia ai Savoia
a passeggio non è eroico, non ha senso, non è rivendicazione,
non è affermazione identitaria: è solo estrema volgarizzazione
dei luoghi comuni per i quali siamo già noti alle cronache,
purtroppo! la ripulitura della "facciata", è vero, spetta solo
alle Istituzioni, perchè esse godono di autorevolezza e credibilità,
considerato che non c'è in tutto il Meridione un altro Masaniello
ma solo una selva di pagnottisti. Formicola e Romano, in silenzio
e col duro lavoro, la Marina Militare, hanno realizzato il fine.
Gli altri, che vadano a nascondersi!
M.C.S.
_______________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 19/04/07 @ 09:42
Vi sono atteggiamenti "culturali" che
nascondono l'ansia del "potere" e vi sono prassi culturali che
da sempre movimentano il panorama della società civile napoletana:
voce di megaride deve essere considerata come una prassi attiva
e costante della tematica meridionale. Altri movimenti, come
quello che il lettore considera "borbonico" spesso, fortunatamente
non tutti, navigano in lidi poco affidabili. I borbonici di
Caserta, ad esempio, sono Patrioti che hanno la Passione vera
di chi non si è mai rassegnato ad un Sud colonizzato...del restante
panorama non amo parlare: è il caso di dire che chi è buono
si salva da solo . Perchè non parliamo, invece, delle cose che
si fanno? Mi giunge notizia che il servizio realizzato da Mauro
e Marina sta interessando molte realtà culturali...concentriamoci
su quello che è buono per quanto riguarda il resto diciamo con
il Poeta "non ragioniam di lor ma guarda e passa" saluti.
antimo ceparano
________________________________________
Inviato
da Anonimo
il 19/04/07 @ 17:49
Caro Antimo, non è il servizio giornalistico
di Mauro e Marina, umili cronisti, ad interessare alcuni ambiti
culturali; è il soggetto dell'editoriale che stimola ed interessa,
ovvero l'evento in oggetto! A giudicare, poi, dagli ultimi post
di questa discussione, esso è servito anche ad aprire un più
generoso confronto identitario ed è un ottimo risultato nonchè
motivo di vanto per gli autori e gli organizzatori dell'evento
cui rinnoviamo i nostri sentimenti di stima.
la redazione
_________________________________________
Messaggio
N°249 del 09-04-2007 - 21:12
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Il
concorso di poesia "11 fiori del Melarancio"
di Mauro Caiano
Il presidente
del comitato Premio di Poesia "11 fiori del Melarancio", Giuseppe
Capurro, ricorda ai concorrenti di inoltrare i propri elaborati,
come da bando di concorso, entro il 15 p.v. In video, presentazione
del Premio e della celebre Associazione Culturale napoletana "La
Rotonda" www.larotondaonlus.org banditrice dell'annuale, prestigioso,
concorso in memoria delle undici giovani vittime della Scuola
Nicolardi di Napoli.
(immagini di repertorio fornite dall'Associazione)
Messaggio
N°210 del 16-03-2007 - 16:16
Tags: Fotoreportages & VideoNews
'O
sole mio
da redazione de La Voce di Megaride
Dal 1898 "'O
Sole mio" di Giovanni Capurro accende di energia napoletana tutto
il mondo.
Servizio
di Fabrizio Kuhne e Marina Salvadore - riprese e montaggio di
Mauro Caiano V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli
La triste
, costante ricorrenza del Nemo Propheta in Patria ha fagocitato
anche i due figli di Napoli autori dell'ultracentenario successo
mondiale de "'O sole mio": Di Capua e Capurro sono morti quasi
di stenti; Capurro, desiderando un po' di farina per fare due
gnocchi, Di Capua - la cui vedova fu costretta a vendere il celebre
pianoforte del marito, per sopravvivergli dignitosamente per qualche
giorno, fu sepolto in una fossa comune... Non ci risulta, ad oggi,
che qualche istituzione locale abbia reso il giusto riconoscimento
a questi due illustri e benemeriti concittadini che hanno reso
popolare Napoli, nel mondo. La nostra toponomastica, le statue
equestri nelle piazze, i musei, gli istituti e fondazioni e quanto
altro sono esclusivamente dedicati agli stranieri invasori ed
agli assassini della nostra Civiltà... Eppure, quando vi recate
all'estero e canticchiate l'Inno di Mameli gli autoctoni vi guardano
perplessi; se cantate 'O sole mio, vi chiedono d'istinto: "Italiano?"...
Meditate, cari politici napoletani! Riprendendo, poi, la tematica
"energetica", Napoli è una città che respinge i suoi figli e che
solitamente onora e santifica lo straniero... Infatti, due poli
uguali si respingono, due poli opposti si attraggono... ecco perchè
siamo meglio noti come gran leccapiedi, noi napoletani, poichè
l'unica energia che - tra noi indigeni - riusciamo ad attivare
è quella distruttiva dell'INVIDIA! Troppo sole acceca!
Messaggio
N°196 del 07-03-2007 - 19:10
Tags: Fotoreportages & VideoNews
" 8 Marzo "
da redazione Voce di Megaride
Omaggio
alla Regalità, alla Sensualità, alla Fertilità, alla Generosità,
alla Semplicità, alla Fantasia, alla Bellezza, alla Poesia di...
Madre Terra con la speranza che rimargini le sue ferite e dimentichi
le violenze subite e con l'augurio egoistico che possa ritrovare
l'amore, le cure e il rispetto dell'Uomo
Inviato
da Anonimo
il 08/03/07 @ 08:20
Mette emozioni meravigliose: grazie Mauro!
antimo ceparano
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Inviato
da Anonimo
il 08/03/07 @ 20:48
Il filmato serve a ricordare che questa
bellissima terra del sud produce da millenni cose buone; non solo
monnezza, camorra e folklore!
marina
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Inviato
da Anonimo
il 11/03/07 @ 18:33
UNA FESTA INVENTATA Di Vittorio Messori
9 Marzo 2003 - C'erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede
socialista e sindacato; e c'era un padrone cattivo. Un giorno,
le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella
fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò
il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l'8 marzo 1908,
a New York. Due anni dopo, la leggendaria femminista tedesca Clara
Zetkin propose, al Congresso socialista di Copenaghen, che l'8
marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse proclamato
"giornata internazionale della donna". Storia molto commovente,
letta tante volte in libri e in giornali, fatta argomento di comizi,
di opuscoli di propaganda, di parole d'ordine per le sfilate e
le manifestazioni: prima del femminismo e poi di tutti. Si, storia
commovente. Con un solo difetto; che è falsa. Eh già, nessun epico
sciopero femminile, nessun incendio si sono verificati un 8 marzo
del 1908, a New York. Qui, nel 1911 (quando già la "Giornata della
donna" era stata istituita), se proprio si vogliono spulciar giornali,
bruciò, per cause accidentali, una fabbrica, ci furono dei morti,
ma erano di entrambi i sessi. Il sindacalismo e gli scioperi non
c'entravano. E neanche il mese di marzo. Piuttosto imbarazzante
scoprire di recente (e da parte di insospettabili quanto deluse
femministe) che il mitico 8 marzo si basa su un falso che, a quanto
pare, fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra
fredda, inventando persino il numero preciso di donne morte: 129.
Ma è anche straordinario constatare quanto sia plagiabile proprio
quella cultura che più si dice "critica", che guarda con compatimento
(per esempio) chi prenda ancora sul serio quelle "antiche leggende
orientali" che sarebbero il Natale, la Pasqua, le altre ricorrenze
cristiane. E, dunque, a qualcuno che facesse dell'ironia sulle
vostre, di feste e pratiche religiose (messa, processioni, pellegrinaggi),
provate a ricordargli quanti 8 marzo ha preso sul serio, senza
mai curarsi di andare a controllare che ci fosse dietro.
Giusy
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Messaggio
N°110 del 06-01-2007 - 00:57
Tags: Fotoreportages & VideoNews
"Marinai" custodi di Partenope
da redazione de La Voce di Megaride
Intervista di Marina Salvadore al C.V. Bruno
PUZONE BIFULCO, Com.te di Maridist Napoli riprese di Mauro Caiano/VIP-Napoli
Affrontare
il tema della rivendicazione identitaria così come sono soliti
fare con rancorosa animosità taluni autocelebrativi "meridionalisti
dell'ultim'ora", imbibiti di sterili nostalgie e al di fuori
del "tempo" e dello "spazio" reali, è inutile spreco di risorse
che si traduce, come più volte comprovato, in una pioggia intermittente
di coriandoli di liriche, superflue, evocazioni. Il peccato
veniale è riscontrabile nell'accecante passionalità che finisce
col divorare, esasperandolo, il più sano sentimento d'amore
per la propria Patria; quello mortale, lo si rintraccia, invece,
nell'anacronismo, ch'è ancora più folklorico di tutti i folklori
gratuitamente assegnati dal pregiudizio antimeridionale alle
nostre genti. Il pessimismo "cosmico" dei napolitani, oberati
da troppa filosofia e da letale vittimismo non consente loro
di rintracciare nel presente quei labili ma significativi segnali
positivi che concorrono al riscatto identitario e alla riedificazione,
lenta ma in ascesa, della dignità di Napoli. E' questo quindi
il momento più opportuno per serrare le file e organizzarsi
in coro, senza singole ugole urlanti nel deserto, per dibattere
con le istituzioni governative, razionalmente, l'asfittica "questione
meridionale", soprattutto alla luce del federalismo che andrebbe
celebrato nella sua vera essenza: il riappropriarsi, per i piccoli
popoli di questa Nazione, delle loro storie individuali. E'
la Marina Militare Italiana a compiere i primi fatidici passi
lungo il sentiero della riqualificazione di Napoli e delle sue
antiche vestigia, in omaggio alle generazioni passate ed a quelle
a venire delle genti del Mediterraneo che hanno scritto le pagine
gloriose della marineria italiana e che ancora nutrono di linfa
vitale Partenope figlia del mare ed i suoi incontestabili miti
e primati. Che siano i "marinai" italiani i custodi del tempio
della Sirena ci riempie di commozione, perchè - particolarmente
- noi napoletani amiamo la Marina, nata qui, e quel suo magico
spirito di libertà che veleggia nel vento e tra le onde, spandendosi
su ogni orizzonte, sotto cieli diversi, lungo innumerevoli sponde
e presso milioni di cuori d'ogni possibile fede e colore. La
rinnovata attenzione della Marina per Napoli è stata lampante
il 10 giugno del 2005, con la Rivista Navale nel Golfo di Napoli,
in occasione della Festa della Marina Militare, motivando con
autorevole ufficialità la scelta di Partenope quale "Città che
in virtù della sua cultura marinara e dei suoi antichi e profondi
legami storico-navali con la Forza Armata, costituisce la cornice
idonea a rappresentare l'intera Nazione". Mentre scriviamo,
è ancora in corso al Palazzo Reale la importantissima mostra
dei Rami dell'Atlante Marittimo delle Due Sicilie; altro dignitoso
riconoscimento nazionale alla nostra Storia! Per questi motivi,
la redazione di "Megaride" non ha esitato nell'avanzare al Comandante
del MariDistat di Napoli, Bruno Puzone Bifulco, richiesta di
trasmissione alle autorità competenti del Ministero Marina e
del Governo di una ragionevole istanza per l'edificazione e
l'organizzazione a Napoli di un Museo Navale inteso quale Museo
Storico della marineria napoletana, tuttora ingiustamente assente
nonostante i nostri antichi primati, offesi dalla mortificante
realtà del "solo" Museo dell'Emigrante. Ci è stato assicurato
che l'istanza sarà trasmessa con sottolineatura favorevole a
chi di dovere e non nutriamo dubbi in proposito: la calda accoglienza
offertaci... che ci ha fatto persino desiderare di poter essere
d'ufficio arruolati nei ranghi della Marina... la signorile
quanto ormai rara napoletanità del comandante che con immenso
amore per le radici governa "la Marina sotto il cielo napoletano"
(per questa sua presenza in città ringraziamo di cuore la Marina
Militare, per aver scelto l'"uomo giusto al posto giusto")...
la consulenza preziosa di Claudio Romano, storico della Marina
Italiana internazionalmente riconosciuto e massimo esperto della
real Marina Borbonica, dotato come il comandante Puzone Bifulco,
di somma onestà intellettuale, ci hanno enormemente confortato.
Ai suoi affezionati lettori, impegnati nella tematica dell'affermazione
identitaria, La Voce di Megaride - che ambisce a "cantare in
coro" per Napoli - è ben lieta di offrire, oggi, questo documento
audiovisivo con la rincuorante intervista al Comandante del
MariDist di Napoli; a breve, seguirà un' autentica pagina tematica:
più che un "servizio giornalistico" quasi un "reportage" sulla
Storia che va dalla Real Marina, passando per la Regia Marina
e fino alla Marina Militare Italiana, con la messa in onda della
lunga intervista allo storico Claudio Romano. Il nostro Mauro
Caiano è tuttora impegnato nel montaggio del corposo filmato!
Sì, il vento è cambiato. Vento in poppa! Avanti tutta, Napoli!
Inviato da
terranuova0 il 06/01/07 @ 01:34
CHE BELLO!!!SIETE STUPENDI. AVANTI TUTTA
PER IL RISCATTO DI NAPOLI CAPITALE E PER IL SUD.
antimo ceparano
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Inviato da vocedimegaride il 06/01/07 @ 11:25
Non siamo STUPENDI noi ma le persone che
abbiamo avuto la FORTUNA di incontrare! E ci riteniamo ancora
più fortunati nell'aver colto in questa pessima epoca
napoletana un segnale POSITIVO! Ho sempre creduto che la strategia
giusta per riqualificare Napoli fosse quella della sostituzione
dei "politici" con i "militari", non nel
senso di PRESIDIO militarizzato ma delle specifiche professionalità
e competenze proprie di ogni "arma", del tutto ignorate
dai parolai delle amministrazioni locali!
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Messaggio
N°107 del 03-01-2007 - 22:37
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Il recupero delle Radici
da redazione de La Voce di Megaride
La
gerontocrazia che ci governa è ormai priva di idealità e di
progettualità, così come si è letto tra le righe del discorso
di San Silvestro del presidente Napolitano. E' auspicabile,
soprattutto per il governo del Mezzogiorno; in particolare per
una città consumata, sfruttata quale è Napoli una classe dirigente
giovane e appassionatamente legata al territorio. Nessuno crede
che esista nei "quartieri" della politica locale un amministratore
pubblico con questi requisiti... eppure noi l'abbiamo incontrato
ed intervistato nel contesto più giusto, dinanzi alla porta
eccezionalmente aperta dell'antica Chiesa di Santa Croce al
Mercato, ch'era serrata dagli anni '80 e che per una serata
speciale si è rigenerata di napolitudini antiche, per un prodigio
d'amore patrio di Benedetto Casillo con il suo generoso cast
dello spettacolo popolare "All'ebbreca 'e stu fatto". Il giovane
"politico" anfitrione, partorito dal più antico quartiere di
Napoli, il "Mercato", desterà in voi, ne siamo certi, la stessa
piacevole sorpresa che ha suscitato in "Megaride", per le iniziative
identitarie delle quali è promotore.
Intervista
di Marina Salvadore a Luigi Rispoli, capogruppo an alla Provincia
di Napoli. Riprese di Mauro Caiano/VIP-Napoli
Inviato da: vocedimegaride Trackback: 0 - Commenti: 6
Inviato da
Anonimo il 04/01/07 @ 13:34
Trovo che la salvaguardia, l'insegnamento,
lo studio e la diffusione della LINGUA napoletana sia un fatto
molto positivo dal punto di vista storico-culturale. Vedo che
finalmente ci si rende conto che una lingua ( e non un dialetto)
parlata per tanto tempo su un cosi' vasto territorio, vada restituita
alla sua originaria importanza e dignita'. Forse sarebbe anche
utile interessare questa Presidenza della Repubblica, per un piu'
alto patrocinio della lodevole iniziativa provinciale-regionale.
Ambro
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Inviato da Anonimo il 04/01/07 @ 14:40
meno male che ci sono ancora politici
seri: bravi!
antimo
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Inviato da Anonimo il 05/01/07 @ 20:00
Tra le poche cose positive vogliamo anche
dire che : dal 10° RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SULLE POLITICHE
PER L'INFANZIA DEI COMUNI CAPOLUOGO per ECOSISTEMA BAMBINO 2007
risulta che Napoli è al 12° posto, Verona al 23°,
Milano solo al 44°. Brescia al 48° e tra gli insufficienti
(non classificabili) le civilissime cittadine del civilissimo
Nord Bolzano, Imperia e Rovigo.
Virginio Prete
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Inviato da vocedimegaride il 05/01/07 @ 21:07
Grazie! Noi di "Megaride" ci
stiamo adoperando per raccattare nella confusione del forzoso
declino e delle negatività con cui si vorrebbe annientarci
nello spirito ELEMENTI POSITIVI. Se ognuno di noi recasse all'informazione
pubblica un secchiellino di segnali positivi, potremmo mescolarli
alla malta, per rifondare i palazzi della nostra dignità.
Basta con il vittimismo, il fatalismo e il noioso blaterare!
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Inviato da Anonimo il 05/01/07 @ 22:39
Egregio Sig. Prete apprendo con particolare
orgoglio le belle notizie che scaturiscono, per Napoli, dal
RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SULLE POLITICHE PER L'INFANZIA DEI COMUNI
CAPOLUOGO per "ECOSISTEMA BAMBINO 2007", ben lieto
del positivo primato napoletano circa le Politiche per l'Infanzia,
tuttavia la prego di illuminarmi, vista la contraddizione della
statistica con la realtà locale: i nostri "infanti"
schiacciati sotto il peso delle quotidiane tonnellate di monnezza
putrescente, come possono crescere SANI ed essere fiori all'occhiello
dell'ECOSISTEMA LOCALE?
Mauro Caiano
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Inviato da Anonimo il 06/01/07 @ 13:10 via WEB
Siamo alle solite! Nessuno sostiene che
tutto va bene! Lo sappiamo ovviamente dell'immondizia e di tutto
il resto, ma è solo per dare ogni tanto qualche notizia
positiva che dia, assieme alle doverose critiche, la speranza
che si possano ottenere dei risultati. O no?
Virginio Prete
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Messaggio
N°105 del 02-01-2007 - 22:33
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Omaggio a Totò
redazione de La Voce di Megaride
Il
30 dicembre u.s. si è tenuto in Acerra presso il Museo di Pulcinella
uno spettacolo dedicato al grande Antonio de Curtis in arte
Totò, ideato dall'attore Carmine Coppola (erede ufficiale della
gloriosa maschera e rappresentante dell'associazione museale)
che per l'occasione ne ha indossato i "panni" . Lo spettacolo
ha visto anche la partecipazione dell'attore Antimo Ceparano
e del balletto della Scuola M. Kolbe di Napoli.
Ospite d'eccezione la signora Liliana de Curtis, figlia del
grande artista napoletano.
Inviato da
Anonimo il 02/01/07 @ 23:37
Grazie per il servizio che avete realizzato.
crocco57
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Inviato da vocedimegaride il 03/01/07 @ 19:55
Speriamo vivamente, Antimo, che le parole
di Liliana de Curtis, espresse con il sentimento ch'era del
suo compianto Papà, arrivino come staffilate a chi ha
ridotto la raffinata e dolce Napoli di Totò in una cloaca
volgare e cinica.
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Inviato da Anonimo il 04/01/07 @ 21:02
Totò avrebbe senz'altro commentato:"ma
siamo sicuri che questa presentatrice è napoletana? perchè
a me sembra molto nibe-lunga!". scherzi a parte, grazie
per queste iniezioni di sana napoletanità.
mario de rosa
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Messaggio
N°95 del 26-12-2006 - 19:57
Tags: Fotoreportages & VideoNews
Impi@gati Stradali
da Redazione de La Voce di Megaride
NAPOLI -
Accorato appello dei tassisti indigeni con relativa "invocazione"
all'etereo assessore comunale Gennaro Mola perchè si "manifesti"
(...anche in bilocazione, se fisicamente impedito...) e compia
il minimo prodigio taumaturgico richiesto ovvero la materializzazione
di un briciolo d'attenzione e di predisposizione all'ascolto
di una delle più demotivate categorie di lavoratori della città.
Intervista
di Marina Salvadore a Salvatore Augusto, segretario nazionale
del sindacato Fast-Taxitalia ed a Rosario Tammaro, tassista
napoletano. Regia e montaggio: Mauro Caiano/VIP-Napoli
Inviato da: vocedimegaride Trackback: 0 - Commenti: 1
Inviato da terranuova0 il 28/12/06 @ 19:25
ottima intervista con il solito angolare
che mostra i problemi inventati dalle giunte rosse e resi veri
sulla pelle della povera gente e dei poveri lavoratori.
Brava Marina: siamo curiosi di sapere se l'assessore si è
fatto vivo. crocco57
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Messaggio
N°84 del 16-12-2006 - 20:29
Tags: Fotoreportages & VideoNews
In
mostra dal 14/12 all’8 gennaio 2007
al Palazzo Reale di Napoli le matrici originali in rame, restaurate
per l’occasione, dell’Atlante marittimo del Regno di Napoli.
Intervista di presentazione realizzata da Fabrizio
Kuhne al Comandante di Vascello Bruno Puzone, comandante di
Mardist Napoli.
Inviato
da: vocedimegaride Trackback: 0 - Commenti: 9
Inviato da vocedimegaride il 16/12/06 @ 21:07
Se sono tutti concordi nel riconoscerci
i primati marittimi e marinari, che ci onorino della presenza
di un MUSEO NAVALE a Napoli, dove la "marina" italiana è nata!
Il Museo dell'Emigrante ci offende!
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Inviato
da Anonimo il 17/12/06 @ 15:41
Mi permetto di rispondere a Vocedimegaride
nel tentativo di lenire il suo sarcasmo che trapeva evidente
nel suo commento al post di riferimento. Non che lo ritengo
ingiustificato, anzi è legittimo. Riconosco che il risentimento
in questione, è proprio di un punto di forza dei napoletani
in cui gioca un ruolo primario e vitale, la passione, l'amore
viscerale. Si tratta di un sentimento, traslando il concetto,
che è proprio dei genitori verso la loro prole. Di qui, nel
caso di Vocedimegaride il mirabile ruolo di madre della mitica
Megaride cui fa riferimento! Ma tale condizione, se da un lato
può comportare al limite l'acne del piacere che tutti agognano
in qualche modo, dall'altro, l'attaccamento che ne deriva è
talmente viscerale, appunto, che l’"amore", il "senso di responsabilità",
la "volontà" di accudire la "prole", che nel caso in questione
è la possibile prospettiva di un MUSEO NAVALE anziché il Museo
dell'Emigrante, rimangono invariati nel corso della vita di
un tal "genitore" anche se i "figli" diventano "adulti", vanno
via da "casa" e formano una propria "famiglia". Per dire che
non necessariamente capita che il destino dispone "casa" e "famiglia"
conforme la "volontà" dei loro "genitori". Questo attaccamento
istintivo ai "figli" comporta ciò che gli esperti chiamano “costo
emozionale” i frutti che ne possono derivare. Ne consegue che
chi è genitore ha una maggiore probabilità di soffrire di episodi
depressivi rispetto ad adulti che non hanno figli. Il guaio
è che «Non canta più, Megaride. Punisce con la peggiore delle
vendette i suoi figli ingrati e traditori: con il Silenzio inquietante
e terribile; unica potente arma di lotta ad uso delle generose
ma implacabili Sirene!» Voce - ci si può credere a questo punto
- di chi si fa interprete di Megaride, Marina Salvadore. Tant'è
che non appena ha fatto capolino, alla Mostra del 14/12 scorso
al Palazzo Reale di Napoli, un tal “Comandante di Vascello Bruno
Puzone”, per bocca di un solerte “Fabrizio Kuhne”, accade che
la presentazione delle «matrici originali in rame, restaurate
per l’occasione, dell’Atlante marittimo del Regno di Napoli»
suonano come onta pari a quella subita nel mitico passato secondo
«la triste leggenda del bugiardo e misogino Odisseo» (ancora
Vocedimegaride). Di qui la stizza di sarcasmo con la risposta
limitata a poche righe di Vocedimegaride! Il «SILENZIO» di Megaride
è il peggiore dei guai perché è ritorcente, come a dire in napoletano
che “Megaride è una che nun vò tirà né scurtecà”. Ma c'è chi
d'intorno a Vocedimegaride ha colto, nell'avvenimento della
Mostra della Marina in questione, il lato amabile, addirittura
poetico. Parlo di Antimo Ceparano che ha intravisto in quello
stesso “Comandante” (visto come «figlio ingrato e traditore»
da Vocedimegaride) come «guerriero» nel cui cuore - secondo
lui - «c’era l’amore per la Polis, per l’antica Patria Greca,
per quella Partenopea Ferace». Questo per dire che Vocedimegaride
non può che essere così come io l'ho tratteggiata. È questa
la sua natura, è questo il suo ruolo e destino, quindi tutto
ciò che ho detto non è affatto un rimprovero, e non c’è duolo
essendoci le condizioni equilibrate per effetto di una sana
compensazione in chi collabora sapientemente con essa, immagino
Antimo Ceparano ed altri di Vocedimegaride che non conosco.
Nell'amico Antimo noto una gran voglia di fare, una notevole
forza d'animo che lo porta ad essere laborioso, attivo. Lo ha
dimostrato, per esempio, con «TELETHON 2007 : Spettacolo del
16 dicembre». Infatti «PRESENT!!!» è stata la sua immediata
risposta attraverso il suo blog.
Cordialità, Gaetano Barbella
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Inviato
da Anonimo il 17/12/06 @ 17:12
Caro Sig.Barbella Le riporto parte dell'intervista
da me realizzata con il Dott. Fabrizio Kuhne al Comandante Puzone,
napoletano e senz'altro Meridionalista convinto, in modo che
possa intendere meglio il significato delle Sue parole ... Non
solo la scienza … la cultura napoletana che ha dato l’inizio
a tutto ciò che era poi la nazione italiana io continuo a dirlo
qui a Napoli c’è il massimo della cultura napoletana forse ci
si è dimenticati di questa memoria storica … una memoria storica
che finalmente … grazie anche a questa mostra che ha riportato
di nuovo qui le antiche lastre in rame, le matrici delle prime
carte nautiche del Regno delle Due Sicilie le ha riportate dove
sono state fatte per la prima volta. Un’occasione per me unica
perché mi sono ritrovato comandante …. nuovo comandante del
distaccamento della Marina Militare di Napoli e con l’incarico
di organizzare questa mostra … organizzazione della mostra con
le poche risorse della Marina qui a Napoli ... il resto potrà
sentirlo direttamente. Per chiarire ulteriormente la "Natura
del Comandante", come potrà confermare il Sig. Ceparano, presente
con me alla inaugurazione, avremmo in linea di massima concordato
una proiezione, con successivo dibattito, del nostro video "Napoli
Capitale". Per l'appello di Marina sono a precisarLe che, da
figlia di Comandante della Marina nonchè Meridionalista e storica,
da tempo si batte per ottenere l'apertura in Napoli di un museo
della Marina (da ricordare che la "nostra" era considerata tra
le prime al mondo), quindi riconoscere sul campo uno dei nostri
tanti primati ... e non esaltare le nostre disgrazie con l'apertura
di un Museo dell'Emigrante. La ringrazio per l'attenzione e la
saluto cordialmente Mauro Caiano
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Inviato
da vocedimegaride il 17/12/06 @ 17:05
Egregio Bardella, anche i suoi post sono
altrettanto lirici e passionali quanto i miei, tuttavia non
riesco a capire perchè lei faccia così tanta fatica ad interpretare
l'autentico spirito che muove i miei interventi, ponendomi sulle
labbra parole che non ho detto e nel cuore sentimenti ai quali
sono aliena. Il mio commento alla meravigliosa iniziativa del
MariDipart di Napoli e all'ammirazione che nutro per il CV Puzone
in ordine a quanto dichiarato nell'intervista dell'ottimo Khune,
è scevro da quel SARCASMO o DISPETTO che lei mi imputa. Probabilmente,
ci segue da poco tempo e forse non ha letto un mio precedente
intervento in ordine alla continentalizzazione post-unitaria
delle coste e dei porti del Mezzogiorno, privati delle loro
peculiari prerogative marittime, cantieristiche, marinare ed
economiche. Le segnalo pertanto il link http://blog.libero.it/lavocedimegaride/1917389.html
a chiarimento di ogni suo dubbio circa le mie presunte intemperanze.
La ringrazio, comunque, per aver voluto aprire un dibattito
ovvero un confronto sulle tematiche che più ci stanno a cuore,
quali l'Economia e lo Sviluppo, l'Identità e la Storia VERA
del Sud. Per quanto riguarda, poi, il mio rapporto sentimentale
con la MARINA MILITARE ITALIANA, le basti sapere che il mio
nome di battesimo mi è stato conferito in esclusivo tributo
proprio a quel corpo militare che ha visto mio padre per ben
17 anni navigare per tutti i mari!
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Inviato
da Anonimo il 18/12/06 @ 09:55
Gentile Marina Salvadore, chiedo venia
per aver dato peso ad un suo veniale giustificatissimo "risentimento"
in relazione alla continua prospettiva di vedere a Napoli esclusivamente
il Museo dell'Emigrante e non il Museo Navale come ella reclama.
Questa versione me la consente, perché è a causa di ciò che
sono stato portato a "sconfinare" e far nascere una certa discordia
fra noi, generata anche dal fatto di essermi affacciato solo
da poco al suo bel giornale on line. Avrei dovuto approfondire
la visione delle cose di Vocedimegaride ed anche non dar molto
retta al piacere della poesia che ho "mescolato" con cose "estranee"
cui ella ambisce per il Meridione, tematiche, come l'Economia
e lo Sviluppo, l'Identità e la Storia VERA del Sud. Però, la
sorprenderà, per certi versi è stato bello vederla ergersi come
una orgogliosa guerriera, battagliera. Meravigliosamente irruente.
Ammetto, e con molto piacere: sono rimasto incantato! Forse
non c'è più da immaginare che le "sirene" d'oggi siano ammaliatrici
e per questo mortali, bensì di un genere superiore, direi minervine.
Infatti non sono qui a contrirmi e a mortificarmi per l'oltraggio
arrecatole, anzi di più, quando vorrà conti pure su di me. Con
ammirazione, Gaetano Barbella Ps.: mi permetta però di farle
questo appunto. Quando si adira stia attenta ai nomi cui rivolge
l'ira. Ella parla del mito, della magia, che traduce in lirismo
poetico, ma dimentica del potere delle antiche "parole" che
dovevano essere pronunciate con estrema precisione, tonalità
e ritmia, erano saettanti "Mantra". Oggi questo non trova più
i giusti "sacerdoti" e "sacerdotesse": di qui l'incrinatura
con passato, "forse". Ella si è rivolto perciò non a me, che
mi chiamo Barbella, bensì ad un tal ignoto Bardella. Forse un
altro "Nessuno" ai danni del dio Mare? Tant'è che la sua missiva
non mi ha per niente scalfito, al punto da dispormi persino
a porla su un piedistallo come una dea!
---------------------------
Inviato
da Anonimo il 18/12/06 @ 10:51
Egregio BARBELLA, non ho sbagliato la
pronuncia di un "mantra": trattasi di volgare "refuso" meneghino
di stampa! Spero abbia preso visione del testo che mi sono permessa
suggerirle. E...notando con sincero stupore i sentimenti forti
e contraddittori suscitati in alcuni lettori con il mio brano
surreale a riguardo del Silenzio di Megaride (per il quale,
ancora, rilevo nei suoi commenti un po' di ironia) preciso di
non aver scritto altro che una "parabola", mescolando il mito
all'attualità). Uno "leggermente più bravo e famoso di me ;-)"
ma forse meno guerriero, tal Franz Kafka, riscrisse l'episodio
omerico dell'incontro tra Ulisse e le Sirene dandone una sua
personalissima visione e intitolandolo per l'appunto "Il silenzio
delle Sirene", laddove colui che reputo "misogino" ed anche
"cinico" Kafka ce lo riduce ad autentica "mappina" !!! "Ora,
le Sirene hanno un'arma ancora più terribile del canto, cioè
il silenzio. Non è certamente accaduto, ma potrebbe essere che
qualcuno si sia salvato dal loro canto, ma non certo dal loro
silenzio"... poichè tutto preso da cere e corde e catene per
paura di dover sperimentare il mistero divino del femminile
e dell'anima, ha finito col credere, tronfio, d'essere scampato
indenne, con la sua furbizia ed i suoi poveri accorgimenti,
alla malìa (che gli avrebbe peraltro aperto le porte della "conoscenza")senza
rendersi conto che al suo passaggio, combinato in quel modo,
le sirene sono rimaste sbalordite e schifate...e MUTE!!! E questa,
dai tempi antichi, è la solita "figurella" che accompagna tutti
coloro che credono d'essere più intelligenti e furbi del loro
prossimo!!! marina salvadore
---------------------------
Inviato
da Anonimo il 18/12/06 @ 10:03
Caro Egregio Sig. Caiano, ho spiegato
alla Gentile Marina Salvadore ogni cosa sulla questione che
ha ci visti per qualche istante falsamente in opposizione, mentre
in realtà, da sinceri meridionalisti, non sarebbe dovuto accadere.
Ma capita e sempre capiterà, perché solo in questo modo si può
perfezionare un tragitto su cui "camminare" appaiati. Lo chiami
pure "dibattito", ma è un termine che mi piace tanto. La ringrazio
perciò delle sue precisazioni sull'avvenimento della Mostra
della Marina Militare napoletana odierna e per l'estrema sua
correttezza riservatami, segni di chiara nobiltà e lealtà, cose
rare oggi. Ricambio i suoi cordiali saluti, Gaetano Barbella
---------------------------
Inviato
da Anonimo il 18/12/06 @ 12:54
In tema di fatti mitici (che non dispiacciono
né a me, ma nemmeno a lei, poiché è qui la fonte cui noi attingiamo
l'estro poetico) varrebbe la pena di meditare su un fatto del
vecchio Regno delle Due Sicilie che - "navigando" sempre sul
filo della "magia" - permetterebbe di capire la causa delle
sue tante sciagure subite irrimediabilmente. Pensi al "fuoco
sacro" che le Vestali erano tenute sempre a custodire, pena
la loro morte. Ebbene non crede che il favoloso Regno delle
Due Sicilie dovesse restare indenne grazie ad un misterioso
"fuoco sacro", simile ad un Sacro Graal? Ora non vado a rinvangare
le leggende a riguardo che vedrebbero il Sacro Calice trasferirsi
in Sicilia (poiché qui si dice che si siano "trasferiti" re
Artù e la fata Morgana), ma qualcosa strettamente attinente
la storia di peculiari avvenimenti del nostro bel Regno borbonico
in discussione. È un cosa di cui poco se ne parla, ma in relazione
al mito cui ho voluto far cenno, e precisamente al "fuoco sacro",
riguardante il Regno delle Due Sicilie. A tal proposito che
mi dice di tutto ciò che avvenne a causa delle zolfo siciliano
(più fuoco di così?), la cui miniera a quell'epoca era la più
importante del mondo, con una produzione del 90% della produzione
mondiale. Non è un primato anche questo, senza sottovalutare
la bella nave Ferdinando I, un vero orgoglio da non dimenticare
mai, per esempio? Non occorre che io racconti la querelle sorta
nel 1836 fra Ferdinando II e l'Inghilterra per lo sfruttamento
del suddetto zolfo che lo comprava con una miseria e lo rivendeva
a prezzi salati. Fatto è che il nostro amabile re napoletano,
nel tentativo di uscire fuori dalla dipendenza inglese, che
non gli fruttava gran ché con lo zolfo venduto, pensò di coinvolgere
i francesi con un miglior prezzo. Non l'avesse mai fatto che
si scatenò una disputa legale che finì comme curnut' e mazziat'.
Gli inglesi riottennero il diritto sullo zolfo, e anche i francesi
ebbero la loro parte per il guadagno mancato. Non solo, ma gli
inglesi, vendicativi come erano (ancora oggi? nun se pò mai
sape'!) non parve loro vero favorire, per esempio, lo sbarco
dei Mille a Marsala impedendo, con la presenza della loro flotta,
all'artiglieria borbonica di cannoneggiare le barche e impedire
lo sbarco. Che strani intrecci, fra quel presente borbonico
e l'antica realtà mitica, che vedrebbero "magicamente" fondata
la leggenda di re Artù all'Etna! Cordialità, gaetano barbella
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Inviato
da Anonimo il 18/12/06 @ 14:41
Credo che i riferimenti a fatti "magici"
non mettano in risalto le cause economiche che sono le solo
e vere ragioni della sparizioni dei regni e delle nazioni. Piuttosto
che a santi graal vedrei ragioni più terrene...comunque c'è
una sola e "magica" ragione dell'Essere: DIO. affettuosi saluti.
antimo ceparano