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Impi@gati Stradali

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Messaggio N°105
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Messaggio N°107
Il recupero delle Radici

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Messaggio N°110
"Marinai" custodi di Partenope

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Messaggio N°196
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Messaggio N°210
" 'O sole mio "
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Messaggio N°249
"11 Fiori del Melarancio"

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Messaggio N°268
Tributo d'onore alla Real Marina borbonica

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Messaggio N°287
Vittorio Paliotti l'ultimo bardo di Partenope

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Messaggio N°303
Quei Campi Ardenti... d'iniziativa

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Messaggio N°314
Napoli "vista e piaciuta" in 48ore.com

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Messaggio N°334
Un documento identitario
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Messaggio N°335
CASA: UN DOVERE SOCIALE

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Messaggio N°385
Il "caso Contrada"

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Messaggio N°397
NOI NON MOLLIAMO!
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Messaggio N°410
Appello ai politici di Vittorio Contrada

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Messaggio N°420
La voce del profondo Sud

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Messaggio N°422
Valsa de Euridice
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Messaggio N°450
Rivendicazioni dei disabili napoletani

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Messaggio N°450 15-09-2007 - 15:51
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Rivendicazioni dei disabili napoletani

NAPOLI - Ci è gradito dare voce alle numerose associazioni napoletane di disabili, presenti... non senza le relative difficoltà di "mobilità"... lo scorso giovedì mattina in piazza Garibaldi a rivendicare pacificamente presso il Ministero delle Comunicazioni la libera VOCE di Radio Azzurra, loro principale strumento di informazione, comunicazione e tutela, magistralmente condotta con spirito di servizio dal battagliero dott. Antonio Di Rosario. La "protesta" pare abbia sortito esito positivo, anche grazie all'autorevole interessamento del Segretario Generale del Ministero delle Comunicazioni, sollecitato dal Capo di Gabinetto, dott. Paolo Dalesio e dalla dott.a Verna della Direzione Amministrativa. Restiamo pertanto in attesa di lieta conferma, schierandoci dalla parte di questi sfortunati cittadini che meriterebbero più rispetto, cure e solidarietà da parte delle nostre Istituzioni, quasi sempre impegnate nella inutile, salvifica, psico-pedagogia generosamente ed inspiegabilmente profusa solo ai vari "CAINO... che nessun tocchi" e lontane anni-luce dai cittadini onesti, davvero bisognosi!

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Inviato da vocedimegaride
il 15/09/07 @ 20:01
da Agenzia TeleradioNews di Gianni GOSTA
Villa Literno: "Galleggiante" per distrofico. Giovane malato di Sla si dota di una particolare sedia “galleggiante”. “Non chiedo una vita normale ma toccare di nuovo l’acqua del mare”. Una richiesta che è quasi un appello quella di Antonio Tessitore, giovane di Villa Literno che da 4 anni convive con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa che lo ha colpito alle mani e che progressivamente ha intaccato buona parte del suo corpo. Ora Antonio è costretto a servirsi della sedia a rotelle per gli spostamenti superiori a pochi metri. Una condizione che non gli permette di avvicinarsi all’acqua del mare. A questo punto entra in scena la Neatech, società napoletana produttrice di “Job”, che una volta tanto non vuol dire “lavoro” ma è un acronimo tutto partenopeo per “jamme o bagno”: andiamo a fare il bagno. Job è una sorta di sedia a rotelle con ruote gonfiabili che galleggiano sull’acqua. Quindi non solo è utilizzabile sulla sabbia ma può persino portare in acqua il passeggero. Una vera e propria manna dal cielo per tutti coloro che, come Antonio, non hanno la possibilità di camminare on le proprie gambe. Antonio ha provato Job e ne è rimasto entusiasta: “sarebbe bello se gli stabilimenti balneari della Campania si dotassero di questo prodotto, come è già avvenuto sulla costiera romagnola, per dare la possibilità a tante persone nelle mie condizioni di riassaporare il piacere di essere sfiorati dall’acqua del mare”.
Pietro Cuccaro

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Messaggio N°422 del 10-08-2007 - 19:07
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Valsa de Euridice

Gemellaggio in poesia, musica e fatalismo tra Napoli e il Brasile. La felice intuizione di una raffinata artista di casa nostra, Patrizia del Vasco, amplificata e sostenuta dalla sensibilità - per naturale inclinazione culturale - di uno schivo funzionario Rai, autore televisivo e giornalista, Gino Aveta e dalla lungimiranza di Rai TRADE. Uno spettacolo di prestigio, grazie anche agli straordinari musicisti della San Carlo Sinfonietta. Un palcoscenico sul quale le sagge divinità Parthenia e Iemanjà... ma anche la Saudade e la Pucundria si stringono in un unico afflato. Un'assonanza.

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Messaggio N°420 10-08-2007 - 08:14
Tags: Fotoreportages & VideoNews

La voce del profondo Sud
Fondi di Baia - Premio Miseno.

Gianni Minà, giornalista in un mondo di giornalai. Beniamino dei telespettatori, quando in Rai... si faceva "televisione". Il giornalista, probabilmente, più "mobbizzato" d'Italia...o, forse, invidiato dagli spocchiosi dei dell'Olimpo di Roma e sottratto ad esso, amorevolmente, dalle più motivate divinità carioca Orixas. Chissà? Il suo severo giudizio sul vittimismo e lassismo imperanti nel Sud italiano al cui confronto, nell' "ultimo" Sud del mondo - il più martoriato - i patrioti, gli indigeni, hanno ritrovato la forza del riscatto, della vandea. Noi napoletani lo ricordiamo anche per essere stato l'angelo custode di Diego Armando Maradona, nei momenti belli ma soprattutto nei momenti peggiori vissuti da Diego, ultimo re di Napoli... ingoiato dal perfido destino comune a tutti i "re di Napoli", a cominciare dal popolano Masaniello, per finire con Francesco II. Auspichiamo il ritorno di Minà sul piccolo schermo perchè ne abbiamo nostalgia; nel frattempo, non ci resta che leggere i suoi libri e la sua folta rassegna-stampa, soprattutto i suoi articoli... quelli, non ripassati dalle cesoie della"censura". Grazie ad internet, le sue "parole in libertà" sono scolpite su www.giannimina.it Confrontarsi con Minà per fare ginnastica, per mettere al lavoro il muscolo più atrofizzato del nostro organismo, il cervello!... a prescindere dai ghetti delle ideologie di partito di sinistra o di destra e dalle strumentalizzazioni parruccone fini a se stesse ed al marketing del Potere, non a caso detto "propaganda". Il puro Pensiero non è ne' di sinistra ne' di destra, soprattutto ora... che la Politica la fanno i "comici", i menestrelli di corte ed i trombettieri dei feudi italici. Ora, che il "comunitarismo" - soprattutto presso noialtri sudditi terroni - può chiamarsi tranquillamente "cazzimmismo" o, meglio, Partito della Rifondazione Cazzimmista, laddove i vari "Che" autoctoni sono stati sostituiti dai più intellettuali e lobbysti "Robespierre"!

Servizio di Marina Salvadore
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Inviato da Melli_86
il 10/08/07 @ 11:36
com è bell Napule... se ti va guarda il mio penultimo post... kisss

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Inviato da Anonimo
il 10/08/07 @ 15:09
Proprio non capisco...hanno ridato fiato, con un indultino di stile mastelliano, a quel trombone narcisista di Santoro e Minà deve ancora rimanere nelle liste di epurazione? Cose da pazzi!
Giorgio Amitrano

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Messaggio N°410 23-07-2007 - 21:41
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Appello ai politici di Vittorio Contrada
dalle redazioni unificate de "La Voce di Megaride" e di "Giustizia Giusta"

Nella contraddittoria disamina dei gravissimi fatti di Mafia di tanti anni fa, a tutt'oggi ancora da indagare con scienza e coscienza, come dimostrano le ultimissime notizie dalla Procura di Caltanissetta in ordine alla "revisione" della strage di via D'Amelio, ai vari accertati depistaggi delle inchieste nonchè ai recenti arresti dei pentiti Pulci e Contorno (per ora) ed in virtù di altre "strane" manovre che intorbidano ancora di più le poche acque residue dell'allora vasto oceano di omertà & potere, è giunto il momento di chiedere anche la revisione del processo a Bruno Contrada e di rendergli Giustizia, senza altri "giochi di prestigio" e perdite di tempo...per chi, come Bruno, di tempo non ne ha più!

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Inviato da Anonimo
il 24/07/07 @ 22:22
Ringraziamo Antimo Ceparano, titolare della web "La Vita e il Vangelo" per aver provveduto a diffondere sul suo sito l'appello di Vittorio Contrada, unificandosi nell'intento comune la redazione

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Inviato da Anonimo
il 25/07/07 @ 10:42
Sulla faccenda Forleo, Gli ispettori del ministero della Giustizia, attivati dal Guardasigilli Clemente Mastella, chiedono le due ordinanze del gip milanese Clementina Forleo sulle intercettazioni dei politici che riguardano le scalate ad Antonveneta, Bnl e Rcs. Dovranno accertare se ci siano valutazioni «non pertinenti», come ha detto lunedì Giorgio Napolitano, presiedendo il Csm e come è avvenuta la fuga di notizie sugli atti che solo oggi dovrebbero essere inviati alle Camere, ma i mass media hanno diffuso già il 20. Sulla base della loro relazione, il ministro potrà decidere di inviare gli ispettori negli uffici giudiziari di Milano----------- quindi ci chiediamo come mai per fatti gravissimi come il processo Contrada, pieno di irregolarità, alcun ministro della Giustizia abbia provveduto ad ispezioni sull'operato dei magistrati

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Inviato da Anonimo
il 25/07/07 @ 13:00
Contrada come Tortora? Quando uno vuole morire si lascia morire e di solito ci riesce... Muore... E' questo che vogliono coloro che lo perseguitano? E se anche fosse colpevole, dov'è finito il garantismo sinistroso che perdona tutto a tutti e mette il libertà tuti i criminali anche i più incalliti ? O forse questo privilegio spetta solo a gente di provata fede rossa...? Come ad esempio ( uno su mille) la Baraldini. Se è così Contrada è spacciato... Ma in tal caso però qualcuno lo vendicherà, chiamandone a rispondere i diretti interessati. Questi non saranno certo i colleghi, quelli che sanno la verità e tacciono come solo i vili sanno fare... E li chiamano poliziotti, difensori della legalità... Finchè c'è di mezzo il comunismo non ci sarà mai pace sociale, proprio perchè antitesi di verità ed onestà morale che vuole i nemici annientati... Come Contrada
Maria V.-

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Messaggio N°397 14-07-2007 - 15:44
Tags: Fotoreportages & VideoNews

NOI NON MOLLIAMO!
da redazione

Per fortuna della brava gente non siamo la Rai Tv ne' Mediaset ne' LA7... e non apparteniamo alla élite dei GIORNALAI di regime ma desideriamo mettere a disposizione di Bruno Contrada, che abbiamo eletto a simbolo della persecuzione ideologica e dell'ingiustizia che regna sovrana in questo "a ragion veduta" chiamato PAESE e NON NAZIONE, tutti gli umili strumenti a nostra disposizione, per rincorrere l'applicazione della GIUSTIZIA fine a se stessa. Il "caso Contrada" è la nostra battaglia personale perchè trionfi sul POTERE la DIGNITA' dell'UOMO LIBERO e SENZIENTE. Il nostro primo videoservizio sul caso ha ottenuto ciò che si proponeva: ridestare dall'oblio forzato il vergognoso "caso", sollecitare l'interesse di "parlamentari" ed invogliarli all'AZIONE in favore della Giustizia, creare un movimento non solo di opinione ma di Forze a sostegno concreto di Bruno Contrada. La nostra riconoscenza, al momento, va soprattutto al senatore Paolo Guzzanti ed all'attivissimo Alessio Di Carlo responsabile del sito www.giustiziagiusta.info , per le lodevoli iniziative intraprese a favore, eppoi ai numerosissimi italiani che hanno manifestato pubblicamente la loro sincera solidarietà alla famiglia Contrada. Come non dire "GRAZIE" anche ad Internet che, usato bene, ci ha consentito l'uso di un potente megafono? Per questi motivi, proponiamo in video un altro incontro, successivo al primo, con Vittorio Contrada, per ulteriori ed "interessanti" approfondimenti. Continueremo ancora con vigore a seguire questa linea editoriale, fino a quando Bruno Contrada non sarà stato pienamente riabilitato!

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da Anonimo
il 15/07/07 @ 14:04
Tra i tanti che sostengono Bruno Contrada, ricordiamo e ringraziamo in particolare Domenico Eremita responsabile di www.campaniavirtuale.it e Antimo Ceparano titolare di http://blog.libero.it/vitapoetica/ per aver pubblicato in prima pagina i video-servizi sul vergognoso "caso Contrada"!

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Inviato da Anonimo
il 17/07/07 @ 00:59
ringraziamo anche www.legnostorto.com che intende partecipare attivamente alla nostra azione. la redazione

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Messaggio N°385 del 02-07-2007 - 20:37
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Il "caso Contrada"
da redazione Tra i tanti misteri occulti italiani, il caso Bruno Contrada è il più anomalo e volgare in assoluto, poiché trasuda di ributtante viltà e becera menzogna, altamente offensive dell’intelligenza e della capacità critica degli Italiani ovvero di quel Popolo Sovrano in nome del quale sono emesse, spesso, surreali sentenze di togati molto più simili a popolareschi canovacci del teatro della Commedia dell’Arte. Peccato che i personaggi, però, non siano di fantasia! Abbiamo intervistato l’artista pittore Vittorio Contrada, fratello del kafkiano eroe di questo logorante fumettone all’italiana, per tener desta l’attenzione e la solidarietà della gente perbene sul caso in questione, nella legittima speranza di urgente revisione del processo-beffa e confidando nella coscienza di qualche raro parlamentare che vorrà onorevolmente farsene carico.

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Inviato da Anonimo
il 02/07/07 @ 20:53
Recentissima questa "testimonianza storica" tratta da un intervento on line dell'autorevole Maurizio Blondet, con ampi riferimenti alla vicenda Contrada. Vi invitiamo a leggere questo stralcio:"...De Gennaro è stato del resto il poliziotto di fiducia del procuratore Caselli a Palermo, che ha condotto la sua guerra alla mafia (contro Andreotti, con Buscetta) in modi altamente politici, per raggiungere scopi politici. Questi scopi erano, secondo me, dettati da Violante. Per raggiungere quegli scopi fu distrutto, scrisse Dimitri Buffa, «il grande investigatore Bruno Contrada, che fu fatto fuori da pentiti che non avevano mai detto nulla finché era esistente la struttura dell’Alto commissariato per la lotta a Cosa Nostra. E che poi viceversa si erano scatenati contro di lui quando apparve chiaro che due scuole di pensiero nello Stato italiano erano entrate in guerra in quei giorni dell’autunno 1992: quella che voleva riconvertire il SISDE in struttura di intelligence anti mafia, e Contrada ne era già a capo, e quelli che invece volevano lasciare l’esclusiva alla DIA, la struttura voluta da De Gennaro e Falcone di cui nel 1991 l’attuale capo della Polizia divenne il capo». Queste sono le «istituzioni» italiane promosse e rispettate dalla sinistra. Notate come Caselli sia continuamente invitato da Ballarò, Ballarì e Santoro e ascoltato come un guru. Ma questa «istituzione» non è onorata solo dalla sinistra. Berlusconi non fece dimettere De Gennaro dopo Genova, come avrebbe potuto facilmente fare (anzi, si sarebbe così distanziato dai massacri di Genova). Ed oggi che De Gennaro è stato inguaiato da un suo sottoposto, tutto il Polo, Casini compreso, lo ha difeso e onorato. E nemmeno il governo Prodi ha fatto dimettere il «grande poliziotto» responsabile dell’eccidio di Genova: lo ha assegnato come capo di gabinetto al ministro degli Interni, Giuliano Amato. Questa promozione ha provocato persino una inedita protesta dei prefetti. I quali hanno notato che con Manganelli al posto di De Gennaro a capo della Polizia, con il SISDE affidato al poliziotto Gabrielli, il Viminale «è nella mani della Polizia». O più precisamente, dicono i prefetti: «Il sistema di sicurezza è governato dalla stessa squadra e tutto ciò con il pieno avallo delle forze politiche, non solo della maggioranza». Incredibilmente, questa inaudita protesta dei prefetti non ha avuto quasi alcuna eco sulla «grande» stampa, ed è stata seppellita nell’indifferenza. Perché questo «avallo di tutte le forze politiche» a favore di un gruppo istituzionale così pericoloso? La mia ipotesi è in una parola: dossier. Probabilmente quel gruppo ha dossier su Berlusconi come su Prodi e su tutti. Ma sono possibili altre ipotesi, anche peggiori. Dopo quel mio commento su Avvenire, in cui chiedevo le dimissioni di De Gennaro, cosa accadde? Mesi dopo, un fascista di Roma che non avevo mai visto né conosciuto mi querelò per diffamazione: secondo lui, lo avevo nominato in un libro scritto da me dieci anni prima («I nuovi barbari», Effedieffe). La querela è stata archiviata dal magistrato. Ma secondo me - anche se non posso ovviamente provarlo - era una intimidazione delle suddette «istituzioni». Se mi succederà qualcosa dopo queste righe, saprete perché."
la redazione

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Inviato da Anonimo
il 03/07/07 @ 07:39
realmente penso che sia stata fatta una porcheria e credo che se ci si voglia sbarazzare di qualcuno che ci da fastidio ,sempre che siamo nella condizione di poterlo fare ,ci siano due modi, o fare come con Borsellino e Falcone o screditarli . Nre secondo caso una volta messo il dubbio nelle persone, e' difficilissimo toglierlo per cui si rovina una vita in un attimo e per sempre perche' in ogni caso il dubbio rimarra' . Questo pericolo lo corrono tutti coloro che nelle Istituzioni fanno bene il loro lavoro dando quindi fastidio a chi invece usa il potere per motivi personali . Noi poi che siamo un popolo mafioso ci troviamo nelle condizioni migliori per poter fare delle porcherie perche' abbiamo anche una magistratura che a volte e' peggio di quella delle operette.Non condanniamo i colpevoli, lasciamo in parlamento un numero enorme di gente condannata e interdetta da pubblici uffici e magari imprigioniamo degli innocenti .
ciao claudia

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Inviato da Anonimo
il 04/07/07 @ 17:46
Sull'onda dell'antico adagio per cui "il PETIRE è più dignitoso del PETARE"... m'è passata p''a capa l'idea di un'altra petizione al Parlamento Europeo; questa volta, in favore di Bruno Contrada. Sicuramente, non sortirà altro effetto che quello - comunque auspicabile - di dare massima pubblicità al vergognoso caso di ingiustizia italiana, visto il silenzio sotto cui hanno seppellito le loro malefatte alcuni dei nostri "notabili". Vi risparmio il testo; copio ed incollo solo il TITOLO,già abbastanza corposo, ch'è il seguente:-----------"PETIZIONE Al PARLAMENTO EUROPEO SUL “CASO CONTRADA” TITOLO: Chiediamo giustizia per Bruno Contrada, integerrimo funzionario dello Stato Italiano, ingiustamente recluso benchè innocente e 77enne nel carcere militare di S.Maria Capua Vetere, sull'onda di un processo durato ben 15 anni e basatosi esclusivamente su menzogne dei "pentiti" di mafia, senza prove certe, documentabili e legalmente idonee. Chiediamo vengano acquisiti gli atti del processo in atto al momento a Catania in capo ai "pentiti" Giuca e Pulci che hanno ritrattato le deposizioni a carico del dott.Contrada; processo che si sta manifestamente trascinando verso la prescrizione, con assurdi e pretestuosi rinvii dei magistrati, così da evitare la lettura veritiera delle testimonianze a favore di Bruno Contrada che annullerebbero 15 anni di menzognero processo e, di conseguenza, la recente sentenza della Cassazione. Chiediamo di indagare circa le motivazioni politiche che hanno indotto lo Stato Italiano a prestare fede alle parole "per sentito dire" di feroci criminali mafiosi, premiati anche con prebende e con la depennazione di numerosi reati commessi precedentemente le loro menzognere e non comprovabili "testimonianze" in capo al dott. Contrada. Chiediamo l'immediata revisione del processo e la scarcerazione di Bruno Contrada nonchè ogni autorevole azione per verificare eventuali collusioni tra potere politico e mafia. Chiediamo l'onore della riabilitazione per un servitore fedele dello Stato che per lunghissimo tempo ha messo a repentaglio la propria sicurezza personale nei suoi compiti d'investigazione, sin da quando lo Stato Italiano ancora non riteneva essere emergenza nazionale prioritaria la lotta alla mafia, contribuendo - il dott. Contrada - con le sue storiche indagini al lavoro propedeutico delle prime indagini sulla mafia del giudice Giovanni Falcone, sfociate poi nel più celebre maxi-processo per il quale fu assassinato a Capaci dalla mafia (a riguardo esistono documenti ufficiali di elogio per Bruno Contrada a firma del giudice Falcone e non solo). Gli italiani desiderano tornare a credere nella Giustizia; valore fondamentale di una Nazione che vuole dirsi CIVILE, DEMOCRATICA ed AUTOREVOLE."
marina

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Inviato da Anonimo
il 08/07/07 @ 00:43
articolo su Bruno Contrada da www.davidegiacalone.it Contrada colpevole 15/05/2007 Bruno Contrada è colpevole, da servitore dello Stato s'è messo al servizio dei mafiosi. La sentenza è definitiva, quindi questa è la verità processuale cui siamo tenuti ad attenerci. Questa verità, però, demolisce la credibilità dello Stato e induce a ritenere possibili i peggiori intrecci con la criminalità. Contrada, durante i trentuno mesi di custodia cautelare, è stato un uomo solo, ma nei quindici anni che ci separano dall'arresto (un'altra vigilia di Natale) a fianco dell'ex numero tre del Sisde, servizio segreto civile, si sono ritrovati in molti. Hanno sostenuto non soltanto la sua onestà, ma la sua decisiva importanza nella lotta contro la mafia i capi della polizia (e con particolare forza Parisi), i direttori del Sisde, gli alti commissari contro la mafia, ed una lunga collana di prefetti, questori, poliziotti, carabinieri e finanzieri. Dato che la verità processuale è opposta, dato che siamo tenuti a considerare Contrada un uomo dei mafiosi, ne deriva che tutti questi signori sono, nel migliore dei casi, degli incapaci. La peggiore ipotesi non è che anche loro abbiano favorito la mafia (mi parrebbe mostruoso anche solo a pensarsi), ma che quello cui abbiamo assistito è uno scontro fra poteri interni allo Stato, fra il Sisde e la Dia, la direzione investigativa antimafia. Se così fosse quella sentenza non darebbe voce ad una verità processuale, ma sarebbe la tessera di un orrido mosaico. Uso un tono pacato, nella speranza che favorisca il risaltare di quanto sia grave quel che è accaduto. Devo considerare Contrada colpevole, perché così dice la legge. Ma devo anche aggiungere che in un sistema giudiziario appena più civile questo non sarebbe successo. Arrestato nel 1992 è stato condannato nel 1996. Nel 2001 è assolto, in appello, "perché il fatto non sussiste". Nel 2002 la cassazione annulla l'assoluzione, il nuovo appello, del 2006, lo condanna e la settimana scorsa la cassazione appone il sigillo finale. Il dubbio non è legittimo è obbligatorio, tanto più che gli accusatori sono "pentiti" già scoperti a mentire.Contrada è restituito al carcere, con un'alta probabilità di morirci. Spera ancora che la verità smentisca la sentenza. Agli italiani va peggio, perché restituiti al buio di una storia non tutta raccontata, comunque, di certo, non chiarita.

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Inviato da Anonimo
il 09/07/07 @ 09:32
Il nostro filmato sul "caso Contrada" sta proficuamente ottenendo l'attenzione dell'opinione pubblica, come si evince non solo da questo autorevole post a firma del sen.Paolo Guzzanti - che ringraziamo - che ne sollecita la visione.
Tratto da “Rivoluzione Italiana”, il sito del sen. Paolo Guzzanti: http://www.paologuzzanti.it/archives/461 Paolo Guzzanti scrive: 8 Luglio 2007 alle 12:40 RICEVO SUL MIO INDIRIZZO DI POSTA PRIVATO E METTO A DISPOSIZIONE. - ANCHE LINO JANNUZZI HA SCRITTO UN SAGGIO TRAUMATIZZANTE SUL CASO CONTRADA, E LO POSTERO’ LUNEDIì INTANTO ECCO IL TESTO CHE HO RICEVUTO DA MARINA SALVADORE A sostegno del galantuomo Bruno Contrada, per il quale NESSUNO è sceso in piazza a rivendicare Giustizia Giusta, abbiamo realizzato una corposa video-intervista con suo fratello Vittorio. Vi preghiamo di prestare massima attenzione al filmato, pubblicato al post n. 385 de http://blog.libero.it/lavocedimegaride e di attivarvi per ristabilire la verità e per riabilitare un integerrimo funzionario dello Stato. Noi italiani medi siamo esseri senzienti e meritiamo la pratica della decenza e della dignità nel rispetto della nostra intelligenza e della nostra capacità critica! marina salvadore www.vocedimegaride.it 1. Lo PseudoSauro scrive: 8 Luglio 2007 alle 13:36 Sono disponibile a partecipare a qualunque iniziativa volta a restituire la liberta’ e l’onore a quel Galantuomo che e’ Bruno Contrada.

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Inviato da Anonimo
il 09/07/07 @ 14:45
sempre dal sito Rivoluzione Italiana del sen. Guzzanti
Paolo Guzzanti scrive: 9 Luglio 2007 alle 12:31 ANCORA SUL CASO CONTRADA RICEVO E PUBBLICO. Egregio senatore, GRAZIE! …anche a nome della famiglia di Bruno Contrada, per aver dal suo sito nuovamente sollecitato un briciolo di interesse sul dramma di un Uomo volutamente seppellito nell’oblìo. Le segnalo www.brunocontrada.info dove fioccano a getto continuo messaggi di stima e solidarietà (razionalmente, saremmo tutti da mettere “al gabbio” nel condividere le gesta di questo “feroce criminale”?)… Il problema di fondo è che a Catania, nel corso di un altro processo, i “pentiti” Giuca e Pulci hanno ritrattato le “antiche” testimonianze a carico di Contrada ma la Corte ha rinviato a fine d’anno la prossima udienza, con l’intento di far cadere tutto in prescrizione, così da cancellare PRODItoriamente con un colpo di spugna elementi sostanziali A FAVORE della riabilitazione di Contrada quindi dell’opportuna revisione di ben tre lustri di ingiusto e becero processo. E’ qui che occorrerebbe l’intervento di autorevoli e coraggiosi rappresentanti istituzionali, come Lei! Jannuzzi è stato eccezionale, per esempio, con il suo dossier sull’illuminante “mobbing” che ha visto vittime Contrada e il SISDE per parte di De Gennaro e del “sol nascente” DIA ma Mai come in questo momento occorre “fare ammuina” sul caso Contrada (Il settimanale OGGI è andato a fotografarlo in carcere, così come si va allo zoo a fotografare le scimmie in gabbia!) AGIRE! Conosco e frequento la famiglia Contrada, quando da Milano-dove risiedo- calo nel vicereame-”sistema” bassoliniano, per motivi di “pucundria”. Non conosco personalmente Bruno che ha però espresso il desiderio di incontrarmi. Vorrei video-intervistarlo ed ho scritto all’ufficio Pubblica Informazione del Ministero Difesa per ottenermi l’autorizzazione. Sarò a Napoli fino al 22 luglio e…non credo che entro questa data riceverò risposta…. I congiunti di Bruno - una famiglia unita, così indifesi e soli, additati come parenti di un mafioso - sarebbero peraltro felici se io riuscissi a farmi accompagnare da un “parlamentare”…… Verrebbe a visitare Bruno a S.Maria Capua Vetere? Ancora grazie!
marina salvadore

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Inviato da Anonimo
il 09/07/07 @ 17:27
http://www.paologuzzanti.it/archives/461 speakeasy scrive:
9 Luglio 2007 alle 14:32 TRASCRIVO DI SEGUITO PER VOSTRA CONOSCENZA QUANTO SCRITTO SUL BLOG DI BRUNO CONTRADA A MAGGIO E LA RISPOSTA INVIATAMI DALL’AVV.LIPERA Paolo spicacci speakeasy paolo s.da roma scritto il: 17.05.07 alle ore: 15:02 non so quanto possa servire ma ho un ricordo molto vivo nella mia mente:circa dieci anni fa ad una manifestazione pubblica il dr.Contrada,già inquisito e sospeso,passò davanti ad un reparto della Polizia di Stato schierata per vigilanza ebbene questo reparto scattò sugli attenti in segno di omaggio all’uomo ed al poliziotto.Questo mi diede il senso dell’onestà dell’uomo e dell’altissima considerazione in cui le Forze di Polizia lo tenevano e lo tengono in considerazione. vedere la dignità con cui un uomo di oltre 75 anni va in carcere ad espiare una colpa che non gli appartiene mi ha fatto comprendere la straordinarietà del dr.Contrada.Dottore forza l’Italia pulita,quella cui Lei ed io e tanti altri facciamo parte è con Lei.Auguri Paolo s.da Roma Il 10 giugno intervenivo in “Firma il dissenso” scrivendo: “L’iniziativa del sito (http://www.brunocontrada.info/) è troppo valida, giusta ed importante, per questo non bisogna assolutamente disperderla. Sono convinto che ancora pochi sanno della sua esistenza, per cui bisogna fare in modo per propagandarlo il più possibile (lancio un’idea semplice: autotassiamoci e prendiamo a pagamento spazi sulle pagine di quotidiani nazionali e mass media in genere, programmiamo conferenze, marce, cortei, fili diretti in radio, insomma facciamo il possibile e l’impossibile). Di casi di “Mala Giustizia” ce ne sono stati (e purtroppo ancora ce ne saranno) tantissimi, per cui quando la gente ne verrà a conoscenza saranno migliaia e migliaia i messaggi di solidarietà che arriveranno al dott. Contrada e a quel punto sì sarà possibile organizzare altre iniziative, in tutta Italia; sinanco proposte di legislative serie e concrete (e non politico-ideologiche): accorreranno masse enormi di persone, così come accadde a metà degli anni ’80 per il compianto Enzo Tortora (quante cose sarebbero cambiate nel nostro Paese se Tortora non fosse morto prematuramente, stroncato dal dolore tanto immeritato quanto iniquo che lo massacrò letteralmente). Sono passati quasi vent’anni dalla sua morte (18 maggio 1988 e … non è cambiato nulla, anzi è peggio di prima: ancora ci sono creature umane innocenti che rischiano di morire non solo per mero pentito dire ma anche semplicemente per mala gestio della Giustizia (manette facili e errata, se non spregiudicata, acquisizione e valutazione delle prove, questi sono i punti cardini del problema). E il momento di organizzarci ed agire, caso contrario anche il martirio di Bruno Contrada sarà stato inutile!”. Ora dico: NON E’ MAI TROPPO TARDI. Muoviamoci: dobbiamo aiutare il Dottor Contrada, aiutando Lui aiuteremo la Giustizia italiana che è in stato comatoso. Attendo risposte e interventi su questa proposta da chiunque abbia volontà di far qual cosa fattivamente e non solo a parole. Cordialmente Avv. Giuseppe Lipera www.studiolegalelipera.it

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Messaggio N°335 del 01-06-2007 - 13:41
Argomento: Fotoreportages & VideoNews

CASA: UN DOVERE SOCIALE
Convegno sulle politiche abitative

Il 23 Maggio scorso si è tenuto in Napoli il Convegno LA CASA E' UN DOVERE SOCIALE Riforma & Rilancio delle politiche abitative in Campania organizzato dal Sindacato Inquilini, ASSOCASA che ha visto la presenza di autorevoli relatori quali Franco Falco, seg. UGL; Enzo Acampora Pres. IACP; Prospero Pizzolla Pres. Confedilizia; Franco Scarinci Seg. Naz. Assocasa; Pasquale Sommese Pres. Comm. Cons. Reg.; Salvatore Ronghi V.Pres. Cons. Reg. Squisito padrone di casa Luigi Rispoli Interventi fattivi e lungimiranti hanno gettato sul tavolo argomenti di pregio quali Legge Quadro, Mutuo Sociale e Sanatoria per uscire dalla emergenza abitativa.
Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Inviato da Anonimo
il 01/06/07 @ 16:42
Razzismo coperto dallo staff digiland...!!!

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Messaggio N°334 del 31-05-2007 - 18:44
Argomento: Fotoreportages & VideoNews

Un documento identitario
redazione

"La Voce di Megaride" propone l'originale audiovisivo didattico relativo alla presentazione dell'opera "La Marina da Guerra borbonica" di Antonio Formicola e Claudio Romano, per gentile concessione dell'Ufficio Storico della Marina Militare Italiana che ringraziamo, unitamente agli autori, alCircolo Ufficiali della Marina ed al MariDist Napoli in persona del CV Bruno Bifulco Puzone.
(consulenza tecnica di Mauro Caiano)

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Messaggio N°314 del 13-05-2007 - 20:03
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Napoli "vista e piaciuta" in 48ore.com

Abbiamo accompagnato lungo l'ultima tranche delle loro 48 ore di immersione negli umori di Partenope i "sei personaggi in cerca d'autore" del dinamicissimo progetto letterario www.48ore.com che segnaliamo alla vostra attenzione perchè meritevole, in ogni senso, di pieno apprezzamento e massima divulgazione, soprattutto per la qualità morale, culturale, intellettiva di questi sei ragazzi che... ci han fatto pensare a come e quanto sia ingiusta ed anacronistica la gerontocrazia che ci governa e che si permette di legiferare per la gioventù - come questa - della quale ha smarrito ogni ricordo, vigore e passione. Ringraziamo per la bella mattinata napoletana che non eravamo più adusi, da tempo, a vivere in maniera così piacevole, Luigi, Marco, Mauro, Pierfrancesco, Mario e Marcello. Largo ai giovani, per favore!

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Messaggio N°303 del 06-05-2007 - 20:30
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Quei Campi Ardenti... d'iniziativa
" Malazè - il cratere del gusto"

conferenza-stampa di presentazione al Batis di Baia.
Servizio di Marina Salvadore - regia, riprese e montaggio di Mauro Caiano/VIP-Napoli

Da mercoledì 9 a domenica 13 maggio si svolgerà la II edizione di “Malazè – Il cratere del gusto”. La manifestazione si propone di utilizzare l’enogastronomia tipica locale come veicolo per richiamare visitatori nei Campi Flegrei e valorizzare il settore della gastronomia, della pesca e dei vini che affondano le loro radici nella storia del territorio. “Malazè” coinvolge 24 ristoranti e 7 cantine di produttori di vino da Pozzuoli a Monte di Procida. I ristoratori proporranno piatti tipici della zona e degustazioni dei vini d.o.c. locali: “Falanghina” e “Per e’ palummo -Piedirosso”. Ma “Malazè” è anche visite guidate, eventi culturali, cultura del vino, convegni, laboratori didattici per bambini.
Oltre alla gastronomia “Malazè” propone (programma in sintesi):
Mercoledì 9 (ore 17,00) nella Sala congressi de “il Castello” ad Arco Felice convegno “Gli orti di Napoli – la cicerchia dei Campi Flegrei”
Giovedì 10 “Cena in vigna” e la “Magia delle lucciole in cantina”. Le cantine ospiteranno i ristoratori che cucineranno piatti tipici.
Sabato 12 (dalle 9,30 alle 18,30) “Si aprono le Cantine”. Passeggiata sulle “Strade del vino dei Campi Flegrei”
Domenica 13 “Ciclo wine tour” (dalle 9,00 alle 14,00); E poi, ancora: - Malazè e i piccoli. Giovedì 10 e venerdì 11: laboratori didattici e visite naturalistiche per i bambini delle scuole elementari. - Malazè e i suoi tour.
Da mercoledì 9 a domenica 13: Baia Re-Tour. Vivere l’esperienza della Baia imperiale scegliendo tra diverse opportunità di servizi, offerti per l’occasione a prezzi speciali: visite in immersione e con barca con fondale trasparente nel parco archeologico sommerso, balneazione, visite enogastronomiche, “cozzaturismo”, archeologia, cultura.
Sabato 12: Tour di Procida (ore 10,30 al porto dell’isola); - Malazè e i prodotti del territorio.
Sabato 12 (dalle 10,00 alle 12,00) e domenica 13 (dalle 10,00 alle 14,00) al Porto di Baia (Batis), l’associazione “Saperi e Sapori” presenta la mostra – mercato di degustazioni dei prodotti tipici campani e flegrei. - Malazè e la “Fondazione Giambrone – contro la thalassemia”. Per tutte le giornate in cui si svolgerà l’iniziativa, saranno messe a disposizione apposite navette. Le partenze sono previste da Piazzale Tecchio a Fuorigrotta e da Lucrino – Piscina comunale (alle 9,30 e alle 15,00).
È necessario prenotare (081.19669086).
il costo è di euro 3 che saranno devolute in beneficenza alla lotta contro l’anemia mediterranea.
Ufficio Informazioni, Prenotazioni e Segreteria:
Associazione Anima e Cuore Onlus
Telefono: 081.19669086 - e mail: info@animaecuore.it

Richiedere programma dettagliato ad ufficiostampa@cirobiondi.it 393.5861941

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Messaggio N°287 del 28-04-2007 - 01:23
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Vittorio Paliotti l'ultimo bardo di Partenope
da redazione

Vittorio Paliotti non ha bisogno di presentazioni. Anche se viene riduttivamente indicato, spesso, solo quale giornalista è egli stesso voce schietta e bardo di Napoli. Saggista, romanziere, cultore di arti e tradizioni, commediografo: memoria storica egli stesso di una Civiltà perduta da ritrovare necessariamente quale Identità in questa Napoli sfasciata e colabrodo, amorale e serva. Paliotti è, a nostro avviso, il più autorevole uomo di Cultura autoctono. E' un uomo libero, un napoletano che pur se di tempra affabile e mite è impastato di quel puro fuoco vesuvino che brucia sotto l'oblio di cenere che copre da lungo tempo l'anima e il volto di questa città, schiava di troppi Soloni improvvisati. Forte spirito indomabile, impossibile da sottomettere all'omologazione corrente e da inscrivere, come forse gradirebbe il Potere, nella casta sacerdotale in panciolle degli "intellettuali" dei salotti buoni che, letteralmente, egli detesta. Lo abbiamo intervistato per voi. Tra una provocazione ed una nostalgia, il coraggio della verità e della dignità - quella Napoli nobilissima senza peli sulla lingua - affiora, risorge e s'impone. Sperando che qualche senziente ne faccia tesoro.

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli
Vittorio Paliotti: vedi www.librerianeapolis.it/pages/Biografie/Vittorio_Paliotti.html

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Inviato da Anonimo
il 28/04/07 @ 11:21
se dico di piu' mi si accusa di essere un tifoso. siete meravigliosi. grazie. grazie. grazie.
antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 29/04/07 @ 15:27
Indubbiamente Paliotti è un uomo di Verità e Dignità e può permettersi "coraggiose parole di fuoco" ... ma chi proteggerà voi REDAZIONE per le vostre " coraggiose domande di fuoco"?
Lello

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Inviato da Anonimo
il 29/04/07 @ 19:02
Caro Lello "purtroppo", come mi ha dichiarato un funzionario della E.P.T. di Napoli, io son stato "BOLLATO" e pertanto non potrò mai "collaborare" con E.P.T. , Azienda, Regione, Provinci, Comune ... e chi più ne ha più ne metta ... come avrai potuto rilevare, da altro mio post, con le MIE IMMAGINI è stato realizzato il video di presentazione dalla Campania a New York ... per lavorare direttamente devo solo augurarmi che questi immondi signori che ci governano siano oramai sulla "BUONA STRADA" del "TRAMONTO"... solo allora, forse, Napoli potrà riconoscere i giusti valori delle persone senza identificarli "POLITICAMENTE" ... e cchi vo' capi' capisce ...
Ciao Mauro

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Messaggio N°268 del 16-04-2007 - 10:25
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Tributo d'onore alla Real Marina borbonica
da redazione

Alla presentazione ufficiale di "Storia della Marina da Guerra dei Borbone di Napoli" di Antonio Formicola e Claudio Romano, edita dall'Ufficio Storico della Marina Militare Italiana, trionfano l'onestà intellettuale e la verità storica. E' quantomai singolare che tutto ciò sia avvenuto nell'anno in corso, dedicato con ogni sorta di omaggi istituzionali al duecentesimo della nascita di Garibaldi e, soprattutto, perchè il prestigioso evento di Napoli è stato curato proprio dalla Marina, alla quale alcuni storici del risorgimento addebitano il tradimento a Sua Maestà Francesco II di Borbone delle Due Sicilie, in particolare sottolineando l'episodio dell'ammutinamento dell'intera potente Marina Borbonica, passata al nemico. Il videoreportage è quindi uno straordinario documento che certifica, finalmente, l'affermazione della gloriosa Civiltà del Mezzogiorno, della quale andare fieri contro ogni luogo comune e folklore ingiustamente ammassati sulle spalle dei meridionali, in questo secolo e mezzo privo di onore. Un GRAZIE e tutta la riconoscenza di Napoli Capitale, soprattutto ai generosi autori della monumentale opera ed alla Marina Militare Italiana.

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli
Per acquistare l'opera "Storia della Marina da Guerra dei Borbone di Napoli" rivolgersi a: Ufficio Storico - Stato Maggiore Marina Militare http://www.marina.difesa.it/storia/UfficioStorico/Ufficio012.htm

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Inviato da Anonimo
il 16/04/07 @ 12:10
E' molto bello potere vedere con i propri occhi che il nostro glorioso passato non è mai morto e che ci sono delle persone speciali che tengono acceso il cero della Vera Cultura non inquinata dai falsi profeti di una Patria ancora da ricostruire. saluti.
antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 16/04/07 @ 13:30
Sarebbe opportuno che a questa lodevole iniziativa dei due autorevoli storici della Marina Militare Italiana seguisse anche uno studio documentato di cio' che e' stata la Marina Mercantile napoletana formata principalmente da marinai e capitani procidani e della penisola sorrentina. Storie di commerci, di scambi di culture, di conoscenze ed esperienze diversificate...... insomma un quadro completo del nostro splendido passato !
Ambro (capitano di lungo corso)

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Inviato da Anonimo
il 16/04/07 @ 23:13
Nel testo in questione ci sono ampi cenni alla marina mercantile (Tomo I, Parte I, Cap. X, paragrafo 10.1 "le problematiche relative al commercio marittimo"; paragrafo 10.2 "Le patenti da corsa e l'autodifesa della marina mercantile"; paragrafo 10.4 "Ristrutturazione di porti e realizzazione di nuovi approdi"; paragrafo 10.5 "I trattati di Navigazione e commercio"; Parte II, Cap. I, paragrafo 1.2 "Ristrutturazione di porti ed arsenali e realizzazione di nuovi scali marittimi"; II Tomo, parte III, Cap. VIII, paragrafo 8.5 "La ristrutturazione e l'ampliamento dei porti e la costruzione di nuovi approdi"; paragrafo 8.6 "I trattati di Navigazione e di commercio"; Cap. XI, paragrafo 11.5 "La scorta ai convogli e l'autodifesa dei mercantili"). Sono stati inseriti questi argomenti che trattano gli avvenimenti accaduti dal 1734 al 1799, in quanto la Marina da Guerra aveva come unico motivo di esistenza, la difesa dei traffici mercantili e delle zone rivierasche del Regno. Fare un lavoro esclusivo sulla marina mercantile, è quasi impossibile in quanto non vi è documentazione specifica. Viceversa, per quella militare, si può fare affidamento sulla documentazione prodotta dai vari ministeri (Guerra e Marina, Esteri, Interni). Grazie comunque del suggerimento.
CLAUDIO ROMANO

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Inviato da Anonimo
il 17/04/07 @ 14:33
Egregio Romano, la ringrazio per la tempestiva risposta. Aggiungo solo, per chi ancora ignora e perchè sia di pubblica diffusione l'ulteriore conoscenza dei nostri gloriosi trascorsi... ma anche per fierezza personale di senso dell'appartenenza, che la marina mercantile borbonica aveva la sua "intellighentia " nei procidani. Le nostre case, le nostre famiglie, i nostri usi e costumi sono frutto di una civilta' del mare che e' stata UNICA in tutto il territorio regnicolo.. Procida ha inventato il varo trasversale nella cantieristica. I capitani procidani sono arrivati fino alle Molucche e a Pernambuco doppiando Capo di Buona Speranza decine e decine di volte. Procida ha inventato CON SEI MESI DI ANTICIPO sui Lloyd's di Londra il primo Ente di Mutuo Soccorso per la dote delle orfane di marinai morti in mare(1628). Alcune donne procidane, sono state Armatrici delle loro flotte di bastimenti, dimostrando una capacita' decisionale e di impresa davvero sorprendente per quei tempi e guadagnandosi così il rispetto di tutti. A Procida si era creata una sinergia unica, nel comparto del mare : oltre ai bastimenti e alle tartane, alcune famiglie si erano concentrati sulla produzione delle velature, altri sulla realizzazione delle cime e delle gomene, Fiorente divento' la bachicoltura da cui si ricavava " 'u pilo de seta" che oltre ad essere destinato a San Leucio, si prestava benissimo ad essere una buona e forte LENZA da pesca ante-litteram. Insomma, quello che voglio dire e' che a me sembra che la cultura del mare procidana abbia molto contribuito alla grandezza del passato borbonico, senz'altro piu' fattivamente della marina da guerra. E, a proposito......tanto per citarne un'altra....il nostro Codice della Navigazione e' stato concepito da De Iorio......guarda caso.....un altro Procidano. Non vorrei sembrare eccessivamente campanilista. Vorrei farle comprendere solo che la mia passionalità è forse pari a quella che lei ha messo nel ricercare, salvaguardare e diffondere le sue radici in questa sua opera.
Antonio Ambrosino

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Inviato da Anonimo
il 18/04/07 @ 00:19
Che bella cosa questo confronto costruttivo. Grazie! grazie a tutti voi... a Romano ad Ambrosino a Megaride... E' di questo che abbiamo bisogno, per riguadagnare un po' di dignità. Vento in poppa. Avanti così!
Giuseppe Degli Esposti

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Inviato da Anonimo
il 16/04/07 @ 23:01
Eccezionale, questo documento storico che ci restituisce dignità. Sono commosso e felice e ringrazio gli autori dell'opera, la mitica Marina Militare Italiana ma soprattutto Marina Salvadore e Mauro Caiano (Megaride) per aver meravigliosamente realizzato e diffuso un documento prezioso.
Carmine

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Inviato da Anonimo
il 17/04/07 @ 00:19
Caro Carmine mi meraviglio che tu, sempre attento e vispo, non ti sia posto una domanda fondamentale: perchè a questa manifestazione così importante, alla presenza dei più alti rappresentanti del Ministero della Difesa, della Cultura (direttore Biblioteca Nazionale), di quel vasto pubblico che sicuramente, a giudicare dalle immagini, rappresenta l'intellighentia cittadina... perchè non lo si può confondere con habituè dei centri sociali... non c'erano le autorità locali? Parlo dei soliti Bassolino, Jervolino e Di Palma, quotidianamente onnipresenti in Tv a piazzare targhe ed a tagliare nastri pure alla sagra dei frijarielli e della mozzarella? Stranamente, li si nota di più per questa incresciosa assenza piuttosto chè per la loro assillante incombenza.
Lello

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Inviato da Anonimo
il 17/04/07 @ 12:46
Caro Lello, invece io mi meraviglio molto del fatto che tu ancora ti ponga domande su questi personaggi perfettamente alieni alla storia ed allo spirito del territorio che amministrano e che ahimé rappresentano all the world!
Claudia

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Inviato da Anonimo
il 18/04/07 @ 10:37
In merito all'evento fortifico la mia convinzione relativa all'inutilità di certe pacchiane e dispersive reazioni dei più svariati e folkloristici movimenti ed associazioni che pullulano al Sud, gelosi di se stessi, inunificabili in un'azione comune e che, spesso, nuocciono proprio all'immagine del Mezzogiorno. Le istituzioni italiane ci hanno derubato; le istituzioni italiane POSSONO restituirci la dignità!...semplicemente perchè LORO conoscono meglio di chiunque altro la verità e detengono le chiavi del forziere dove hanno nascosto il bottino depredatoci, ottimamente inventariato e catalogato.Ben vengano altre manifestazioni del genere, come nel gioco delle tessere del Domino!
Giuseppina Amendola

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Inviato da Anonimo
il 18/04/07 @ 11:01
Condivido pienamente! Eppoi, smettiamola di fare le vittime. L'invasione predatoria del Sud da parte dei piemontesi è stata possibile, purtroppo, grazie a tradimenti e falsità voraci,tipiche del meridionale, il cui più grave difetto è l'individualismo unito all'invidia: caratteristiche a tutt'oggi rintracciabili presso il nostro popolo. Chiedetevi com'è stato possibile che quel bovaro di Garibaldi con circa novecento altri transfuga di varia "umanità", straccioni e male armati... se non solo degli abbondanti ed utilissimi soldoni inglesi... abbiano potuto sgominare l'esercito di quella che era la terza potenza europea. Se invece di piangere lacrime di coccodrillo ci rimboccassimo le maniche per ricostruire decentemente un'identità, dopo avere a lungo pregato per ripulire il nostro albero genealogico, la dignità correrebbe più veloce del vento.
marina salvadore

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Inviato da Anonimo
il 18/04/07 @ 15:53
E' vero! Se si vuole riconoscimento di Dignità occorre saper fare anche un Mea Culpa, qualche volta. A proposito, poi, del panorama delle associazioni e movimenti pseudomeridionaliste, con tanta buona volontà e disponibilità mi sono lanciato nell'impresa di conoscerle e frequentarle (quelle che pare vadano per la maggiore) col risultato di scappare via orripilato e disgustato, come essere cascato in un nido di serpi. Non ho mai trovato, nemmeno all'estero, tanto villano e pacchiano protagonismo e, purtroppo, tanta ignoranza. Esperienza docet, care signore. A voi, per il buonsenso e l'onestà poste nel dichiarare semplici verità, i sensi della mia ammirazione. Un uomo non parlerebbe mai così, perchè troppo narcisista e politicizzato. Ribadisco: parlo dall'alto della mia lunga esperienza di frequentazione di ambiti associativi neomonarchici e neomeridionalisti locali.
G.P. ("borbonico")

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Inviato da Anonimo
il 19/04/07 @ 17:25
Suppongo lei sia un esponente del sesso cosiddetto "forte", G.P."borbonico", e nel mentre la ringrazio per l'apprezzamento rivolto al leale buonsenso tipico delle donne, in privato come in pubblico, la informo di aver fatto "tesoro" delle sue medesime esperienze associative di stampo meridionalista, con l'aggravante che, in fatto di gelosia ed invidia, ho subito un vero e proprio attentato alla mia privacy che ha sfiorato l'infamia volgare. Tracce di questi insensati, rozzi e triviali attacchi, a cura di fantomatiche quanto folli personalità dissociate sono ancora reperibili, a iosa, in internet. Si dovrebbe adìre l'intervento del Consiglio della Magistratura e non un semplice avvocato per sistemare onorevolmente la questione ma destesto la causiticità e le lungaggini, riservandole a cose più concrete della vita privata. Altresì rilevo che se sono stata usata come bersaglio, probabilmente, mi è stata attribuita un'importanza tale che straripa da quello ch'è il modesto concetto personale che ho di me stessa. Di questi giorni, poi, passando dalle "stelle" alla "stalle" ovvero dagli pseudo-nobili galattici - di cui ho detto - alle più popolari forme associative meridionaliste, avvisata da persona che stimo, ho potuto constatare che un "certo" movimento, dopo la mia defezione che risale ad almeno 5 anni fa, ancora pubblicamente fa uso del mio nome, non avendo probabilmente altri argomenti di interesse tematico da trattare, ne' freschezza di idee e di progetti...ne' la cultura atta a formalizzarli... Siamo alle solite: gelosie, invidiuzze... più esattamente, "senso di impotenza". I testi di psichiatria pullulano di queste meschine personalità ed a riguardo non ho altro da aggiungere, visto che ne tratta la Scienza e, se volessi vincere la pigrizia o il profondo disinteresse che nutro verso questi "poveretti", ne sarebbe interessata anche la Giustizia. Avendone competenza e titolo, ho sempre generosamente trasmesso a chiunque il mio modesto sapere, i miei progetti e le mie opere: le offrivo... non le accettavano, fingendo di ignorarle... per potermi derubare delle stesse e credere d'essere furbi. Capirà, signor G.P."borbonico", che esperienze negative io abbia nel campo dell'associazionismo meridionalista, laddove ogni povero diavolo crede di essere un DUX, firmando un banalissimo comunicato-stampa, per esempio, per "la gitarella sociale a Monte San Biagio: castagne,zampogne e briganti per la vandea delle due Sicilie" ;-)..... A prescindere dal fatto che non sono affatto monarchica e che questa repubblica non mi piace, il mio pallino è stato da sempre quello della VERITA' STORICA, per reagire ad un insieme di frottole e favolette che, sinceramente, offendono la mia intelligenza e la mia dignità. Contavo di svegliare l'orgoglio sopito dei miei "compatrioti" ma i miei compatrioti hanno smarrito ogni orgoglio e non sono in grado, come hanno fatto - senza titolo ne' storia - i fantasiosi padani, di rivendicare un bel niente se non incredibili discendenze e improbabili blasoni, una fotina sul giornale che li immortala ad una "pizza-convegno" nelle cronache della provincia... e la pastasciutta in tavola, quotidianamente. Scendere in piazza - come ho visto fare - a lanciare pomidoro in faccia ai Savoia a passeggio non è eroico, non ha senso, non è rivendicazione, non è affermazione identitaria: è solo estrema volgarizzazione dei luoghi comuni per i quali siamo già noti alle cronache, purtroppo! la ripulitura della "facciata", è vero, spetta solo alle Istituzioni, perchè esse godono di autorevolezza e credibilità, considerato che non c'è in tutto il Meridione un altro Masaniello ma solo una selva di pagnottisti. Formicola e Romano, in silenzio e col duro lavoro, la Marina Militare, hanno realizzato il fine. Gli altri, che vadano a nascondersi!
M.C.S.

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Inviato da Anonimo
il 19/04/07 @ 09:42
Vi sono atteggiamenti "culturali" che nascondono l'ansia del "potere" e vi sono prassi culturali che da sempre movimentano il panorama della società civile napoletana: voce di megaride deve essere considerata come una prassi attiva e costante della tematica meridionale. Altri movimenti, come quello che il lettore considera "borbonico" spesso, fortunatamente non tutti, navigano in lidi poco affidabili. I borbonici di Caserta, ad esempio, sono Patrioti che hanno la Passione vera di chi non si è mai rassegnato ad un Sud colonizzato...del restante panorama non amo parlare: è il caso di dire che chi è buono si salva da solo . Perchè non parliamo, invece, delle cose che si fanno? Mi giunge notizia che il servizio realizzato da Mauro e Marina sta interessando molte realtà culturali...concentriamoci su quello che è buono per quanto riguarda il resto diciamo con il Poeta "non ragioniam di lor ma guarda e passa" saluti.
antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 19/04/07 @ 17:49
Caro Antimo, non è il servizio giornalistico di Mauro e Marina, umili cronisti, ad interessare alcuni ambiti culturali; è il soggetto dell'editoriale che stimola ed interessa, ovvero l'evento in oggetto! A giudicare, poi, dagli ultimi post di questa discussione, esso è servito anche ad aprire un più generoso confronto identitario ed è un ottimo risultato nonchè motivo di vanto per gli autori e gli organizzatori dell'evento cui rinnoviamo i nostri sentimenti di stima.
la redazione

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Messaggio N°249 del 09-04-2007 - 21:12
Tags: Fotoreportages & VideoNews

Il concorso di poesia "11 fiori del Melarancio"
di Mauro Caiano

Il presidente del comitato Premio di Poesia "11 fiori del Melarancio", Giuseppe Capurro, ricorda ai concorrenti di inoltrare i propri elaborati, come da bando di concorso, entro il 15 p.v. In video, presentazione del Premio e della celebre Associazione Culturale napoletana "La Rotonda" www.larotondaonlus.org banditrice dell'annuale, prestigioso, concorso in memoria delle undici giovani vittime della Scuola Nicolardi di Napoli.
(immagini di repertorio fornite dall'Associazione)

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°210 del 16-03-2007 - 16:16
Tags: Fotoreportages & VideoNews

'O sole mio
da redazione de La Voce di Megaride

Dal 1898 "'O Sole mio" di Giovanni Capurro accende di energia napoletana tutto il mondo.

Servizio di Fabrizio Kuhne e Marina Salvadore - riprese e montaggio di Mauro Caiano V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

La triste , costante ricorrenza del Nemo Propheta in Patria ha fagocitato anche i due figli di Napoli autori dell'ultracentenario successo mondiale de "'O sole mio": Di Capua e Capurro sono morti quasi di stenti; Capurro, desiderando un po' di farina per fare due gnocchi, Di Capua - la cui vedova fu costretta a vendere il celebre pianoforte del marito, per sopravvivergli dignitosamente per qualche giorno, fu sepolto in una fossa comune... Non ci risulta, ad oggi, che qualche istituzione locale abbia reso il giusto riconoscimento a questi due illustri e benemeriti concittadini che hanno reso popolare Napoli, nel mondo. La nostra toponomastica, le statue equestri nelle piazze, i musei, gli istituti e fondazioni e quanto altro sono esclusivamente dedicati agli stranieri invasori ed agli assassini della nostra Civiltà... Eppure, quando vi recate all'estero e canticchiate l'Inno di Mameli gli autoctoni vi guardano perplessi; se cantate 'O sole mio, vi chiedono d'istinto: "Italiano?"... Meditate, cari politici napoletani! Riprendendo, poi, la tematica "energetica", Napoli è una città che respinge i suoi figli e che solitamente onora e santifica lo straniero... Infatti, due poli uguali si respingono, due poli opposti si attraggono... ecco perchè siamo meglio noti come gran leccapiedi, noi napoletani, poichè l'unica energia che - tra noi indigeni - riusciamo ad attivare è quella distruttiva dell'INVIDIA! Troppo sole acceca!

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Messaggio N°196 del 07-03-2007 - 19:10
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" 8 Marzo "
da redazione Voce di Megaride

Omaggio alla Regalità, alla Sensualità, alla Fertilità, alla Generosità, alla Semplicità, alla Fantasia, alla Bellezza, alla Poesia di... Madre Terra con la speranza che rimargini le sue ferite e dimentichi le violenze subite e con l'augurio egoistico che possa ritrovare l'amore, le cure e il rispetto dell'Uomo

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Inviato da Anonimo
il 08/03/07 @ 08:20
Mette emozioni meravigliose: grazie Mauro!
antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 08/03/07 @ 20:48
Il filmato serve a ricordare che questa bellissima terra del sud produce da millenni cose buone; non solo monnezza, camorra e folklore!
marina

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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 18:33
UNA FESTA INVENTATA Di Vittorio Messori 9 Marzo 2003 - C'erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista e sindacato; e c'era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l'8 marzo 1908, a New York. Due anni dopo, la leggendaria femminista tedesca Clara Zetkin propose, al Congresso socialista di Copenaghen, che l'8 marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse proclamato "giornata internazionale della donna". Storia molto commovente, letta tante volte in libri e in giornali, fatta argomento di comizi, di opuscoli di propaganda, di parole d'ordine per le sfilate e le manifestazioni: prima del femminismo e poi di tutti. Si, storia commovente. Con un solo difetto; che è falsa. Eh già, nessun epico sciopero femminile, nessun incendio si sono verificati un 8 marzo del 1908, a New York. Qui, nel 1911 (quando già la "Giornata della donna" era stata istituita), se proprio si vogliono spulciar giornali, bruciò, per cause accidentali, una fabbrica, ci furono dei morti, ma erano di entrambi i sessi. Il sindacalismo e gli scioperi non c'entravano. E neanche il mese di marzo. Piuttosto imbarazzante scoprire di recente (e da parte di insospettabili quanto deluse femministe) che il mitico 8 marzo si basa su un falso che, a quanto pare, fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda, inventando persino il numero preciso di donne morte: 129. Ma è anche straordinario constatare quanto sia plagiabile proprio quella cultura che più si dice "critica", che guarda con compatimento (per esempio) chi prenda ancora sul serio quelle "antiche leggende orientali" che sarebbero il Natale, la Pasqua, le altre ricorrenze cristiane. E, dunque, a qualcuno che facesse dell'ironia sulle vostre, di feste e pratiche religiose (messa, processioni, pellegrinaggi), provate a ricordargli quanti 8 marzo ha preso sul serio, senza mai curarsi di andare a controllare che ci fosse dietro.
Giusy

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Messaggio N°110 del 06-01-2007 - 00:57
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"Marinai" custodi di Partenope
da redazione de La Voce di Megaride
Intervista di Marina Salvadore al C.V. Bruno PUZONE BIFULCO, Com.te di Maridist Napoli riprese di Mauro Caiano/VIP-Napoli

Affrontare il tema della rivendicazione identitaria così come sono soliti fare con rancorosa animosità taluni autocelebrativi "meridionalisti dell'ultim'ora", imbibiti di sterili nostalgie e al di fuori del "tempo" e dello "spazio" reali, è inutile spreco di risorse che si traduce, come più volte comprovato, in una pioggia intermittente di coriandoli di liriche, superflue, evocazioni. Il peccato veniale è riscontrabile nell'accecante passionalità che finisce col divorare, esasperandolo, il più sano sentimento d'amore per la propria Patria; quello mortale, lo si rintraccia, invece, nell'anacronismo, ch'è ancora più folklorico di tutti i folklori gratuitamente assegnati dal pregiudizio antimeridionale alle nostre genti. Il pessimismo "cosmico" dei napolitani, oberati da troppa filosofia e da letale vittimismo non consente loro di rintracciare nel presente quei labili ma significativi segnali positivi che concorrono al riscatto identitario e alla riedificazione, lenta ma in ascesa, della dignità di Napoli. E' questo quindi il momento più opportuno per serrare le file e organizzarsi in coro, senza singole ugole urlanti nel deserto, per dibattere con le istituzioni governative, razionalmente, l'asfittica "questione meridionale", soprattutto alla luce del federalismo che andrebbe celebrato nella sua vera essenza: il riappropriarsi, per i piccoli popoli di questa Nazione, delle loro storie individuali. E' la Marina Militare Italiana a compiere i primi fatidici passi lungo il sentiero della riqualificazione di Napoli e delle sue antiche vestigia, in omaggio alle generazioni passate ed a quelle a venire delle genti del Mediterraneo che hanno scritto le pagine gloriose della marineria italiana e che ancora nutrono di linfa vitale Partenope figlia del mare ed i suoi incontestabili miti e primati. Che siano i "marinai" italiani i custodi del tempio della Sirena ci riempie di commozione, perchè - particolarmente - noi napoletani amiamo la Marina, nata qui, e quel suo magico spirito di libertà che veleggia nel vento e tra le onde, spandendosi su ogni orizzonte, sotto cieli diversi, lungo innumerevoli sponde e presso milioni di cuori d'ogni possibile fede e colore. La rinnovata attenzione della Marina per Napoli è stata lampante il 10 giugno del 2005, con la Rivista Navale nel Golfo di Napoli, in occasione della Festa della Marina Militare, motivando con autorevole ufficialità la scelta di Partenope quale "Città che in virtù della sua cultura marinara e dei suoi antichi e profondi legami storico-navali con la Forza Armata, costituisce la cornice idonea a rappresentare l'intera Nazione". Mentre scriviamo, è ancora in corso al Palazzo Reale la importantissima mostra dei Rami dell'Atlante Marittimo delle Due Sicilie; altro dignitoso riconoscimento nazionale alla nostra Storia! Per questi motivi, la redazione di "Megaride" non ha esitato nell'avanzare al Comandante del MariDistat di Napoli, Bruno Puzone Bifulco, richiesta di trasmissione alle autorità competenti del Ministero Marina e del Governo di una ragionevole istanza per l'edificazione e l'organizzazione a Napoli di un Museo Navale inteso quale Museo Storico della marineria napoletana, tuttora ingiustamente assente nonostante i nostri antichi primati, offesi dalla mortificante realtà del "solo" Museo dell'Emigrante. Ci è stato assicurato che l'istanza sarà trasmessa con sottolineatura favorevole a chi di dovere e non nutriamo dubbi in proposito: la calda accoglienza offertaci... che ci ha fatto persino desiderare di poter essere d'ufficio arruolati nei ranghi della Marina... la signorile quanto ormai rara napoletanità del comandante che con immenso amore per le radici governa "la Marina sotto il cielo napoletano" (per questa sua presenza in città ringraziamo di cuore la Marina Militare, per aver scelto l'"uomo giusto al posto giusto")... la consulenza preziosa di Claudio Romano, storico della Marina Italiana internazionalmente riconosciuto e massimo esperto della real Marina Borbonica, dotato come il comandante Puzone Bifulco, di somma onestà intellettuale, ci hanno enormemente confortato. Ai suoi affezionati lettori, impegnati nella tematica dell'affermazione identitaria, La Voce di Megaride - che ambisce a "cantare in coro" per Napoli - è ben lieta di offrire, oggi, questo documento audiovisivo con la rincuorante intervista al Comandante del MariDist di Napoli; a breve, seguirà un' autentica pagina tematica: più che un "servizio giornalistico" quasi un "reportage" sulla Storia che va dalla Real Marina, passando per la Regia Marina e fino alla Marina Militare Italiana, con la messa in onda della lunga intervista allo storico Claudio Romano. Il nostro Mauro Caiano è tuttora impegnato nel montaggio del corposo filmato!
Sì, il vento è cambiato. Vento in poppa! Avanti tutta, Napoli!

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Inviato da terranuova0 il 06/01/07 @ 01:34
CHE BELLO!!!SIETE STUPENDI. AVANTI TUTTA PER IL RISCATTO DI NAPOLI CAPITALE E PER IL SUD.
antimo ceparano

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Inviato da vocedimegaride il 06/01/07 @ 11:25
Non siamo STUPENDI noi ma le persone che abbiamo avuto la FORTUNA di incontrare! E ci riteniamo ancora più fortunati nell'aver colto in questa pessima epoca napoletana un segnale POSITIVO! Ho sempre creduto che la strategia giusta per riqualificare Napoli fosse quella della sostituzione dei "politici" con i "militari", non nel senso di PRESIDIO militarizzato ma delle specifiche professionalità e competenze proprie di ogni "arma", del tutto ignorate dai parolai delle amministrazioni locali!

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Messaggio N°107 del 03-01-2007 - 22:37
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Il recupero delle Radici
da redazione de La Voce di Megaride

La gerontocrazia che ci governa è ormai priva di idealità e di progettualità, così come si è letto tra le righe del discorso di San Silvestro del presidente Napolitano. E' auspicabile, soprattutto per il governo del Mezzogiorno; in particolare per una città consumata, sfruttata quale è Napoli una classe dirigente giovane e appassionatamente legata al territorio. Nessuno crede che esista nei "quartieri" della politica locale un amministratore pubblico con questi requisiti... eppure noi l'abbiamo incontrato ed intervistato nel contesto più giusto, dinanzi alla porta eccezionalmente aperta dell'antica Chiesa di Santa Croce al Mercato, ch'era serrata dagli anni '80 e che per una serata speciale si è rigenerata di napolitudini antiche, per un prodigio d'amore patrio di Benedetto Casillo con il suo generoso cast dello spettacolo popolare "All'ebbreca 'e stu fatto". Il giovane "politico" anfitrione, partorito dal più antico quartiere di Napoli, il "Mercato", desterà in voi, ne siamo certi, la stessa piacevole sorpresa che ha suscitato in "Megaride", per le iniziative identitarie delle quali è promotore.

Intervista di Marina Salvadore a Luigi Rispoli, capogruppo an alla Provincia di Napoli. Riprese di Mauro Caiano/VIP-Napoli

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Inviato da Anonimo il 04/01/07 @ 13:34
Trovo che la salvaguardia, l'insegnamento, lo studio e la diffusione della LINGUA napoletana sia un fatto molto positivo dal punto di vista storico-culturale. Vedo che finalmente ci si rende conto che una lingua ( e non un dialetto) parlata per tanto tempo su un cosi' vasto territorio, vada restituita alla sua originaria importanza e dignita'. Forse sarebbe anche utile interessare questa Presidenza della Repubblica, per un piu' alto patrocinio della lodevole iniziativa provinciale-regionale.
Ambro

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Inviato da Anonimo il 04/01/07 @ 14:40
meno male che ci sono ancora politici seri: bravi!
antimo

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Inviato da Anonimo il 05/01/07 @ 20:00
Tra le poche cose positive vogliamo anche dire che : dal 10° RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SULLE POLITICHE PER L'INFANZIA DEI COMUNI CAPOLUOGO per ECOSISTEMA BAMBINO 2007 risulta che Napoli è al 12° posto, Verona al 23°, Milano solo al 44°. Brescia al 48° e tra gli insufficienti (non classificabili) le civilissime cittadine del civilissimo Nord Bolzano, Imperia e Rovigo.
Virginio Prete

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Inviato da vocedimegaride il 05/01/07 @ 21:07
Grazie! Noi di "Megaride" ci stiamo adoperando per raccattare nella confusione del forzoso declino e delle negatività con cui si vorrebbe annientarci nello spirito ELEMENTI POSITIVI. Se ognuno di noi recasse all'informazione pubblica un secchiellino di segnali positivi, potremmo mescolarli alla malta, per rifondare i palazzi della nostra dignità.
Basta con il vittimismo, il fatalismo e il noioso blaterare!

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Inviato da Anonimo il 05/01/07 @ 22:39
Egregio Sig. Prete apprendo con particolare orgoglio le belle notizie che scaturiscono, per Napoli, dal RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SULLE POLITICHE PER L'INFANZIA DEI COMUNI CAPOLUOGO per "ECOSISTEMA BAMBINO 2007", ben lieto del positivo primato napoletano circa le Politiche per l'Infanzia, tuttavia la prego di illuminarmi, vista la contraddizione della statistica con la realtà locale: i nostri "infanti" schiacciati sotto il peso delle quotidiane tonnellate di monnezza putrescente, come possono crescere SANI ed essere fiori all'occhiello dell'ECOSISTEMA LOCALE?
Mauro Caiano

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Inviato da Anonimo il 06/01/07 @ 13:10 via WEB
Siamo alle solite! Nessuno sostiene che tutto va bene! Lo sappiamo ovviamente dell'immondizia e di tutto il resto, ma è solo per dare ogni tanto qualche notizia positiva che dia, assieme alle doverose critiche, la speranza che si possano ottenere dei risultati. O no?
Virginio Prete

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Messaggio N°105 del 02-01-2007 - 22:33
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Omaggio a Totò
redazione de La Voce di Megaride

Il 30 dicembre u.s. si è tenuto in Acerra presso il Museo di Pulcinella uno spettacolo dedicato al grande Antonio de Curtis in arte Totò, ideato dall'attore Carmine Coppola (erede ufficiale della gloriosa maschera e rappresentante dell'associazione museale) che per l'occasione ne ha indossato i "panni" . Lo spettacolo ha visto anche la partecipazione dell'attore Antimo Ceparano e del balletto della Scuola M. Kolbe di Napoli.
Ospite d'eccezione la signora Liliana de Curtis, figlia del grande artista napoletano.

Servizio di Marina Salvadore
Riprese e Montaggio Mauro Caiano per V.I.P. Edizioni Grafiche - Napoli

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Inviato da Anonimo il 02/01/07 @ 23:37
Grazie per il servizio che avete realizzato. crocco57

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Inviato da vocedimegaride il 03/01/07 @ 19:55
Speriamo vivamente, Antimo, che le parole di Liliana de Curtis, espresse con il sentimento ch'era del suo compianto Papà, arrivino come staffilate a chi ha ridotto la raffinata e dolce Napoli di Totò in una cloaca volgare e cinica.

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Inviato da Anonimo il 04/01/07 @ 21:02
Totò avrebbe senz'altro commentato:"ma siamo sicuri che questa presentatrice è napoletana? perchè a me sembra molto nibe-lunga!". scherzi a parte, grazie per queste iniezioni di sana napoletanità.
mario de rosa

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Messaggio N°95 del 26-12-2006 - 19:57
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Impi@gati Stradali
da Redazione de La Voce di Megaride

NAPOLI - Accorato appello dei tassisti indigeni con relativa "invocazione" all'etereo assessore comunale Gennaro Mola perchè si "manifesti" (...anche in bilocazione, se fisicamente impedito...) e compia il minimo prodigio taumaturgico richiesto ovvero la materializzazione di un briciolo d'attenzione e di predisposizione all'ascolto di una delle più demotivate categorie di lavoratori della città.

Intervista di Marina Salvadore a Salvatore Augusto, segretario nazionale del sindacato Fast-Taxitalia ed a Rosario Tammaro, tassista napoletano. Regia e montaggio: Mauro Caiano/VIP-Napoli

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Inviato da terranuova0 il 28/12/06 @ 19:25
ottima intervista con il solito angolare che mostra i problemi inventati dalle giunte rosse e resi veri sulla pelle della povera gente e dei poveri lavoratori.
Brava Marina: siamo curiosi di sapere se l'assessore si è fatto vivo. crocco57

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Messaggio N°84 del 16-12-2006 - 20:29
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In mostra dal 14/12 all’8 gennaio 2007
al Palazzo Reale di Napoli le matrici originali in rame, restaurate per l’occasione, dell’Atlante marittimo del Regno di Napoli.
Intervista di presentazione realizzata da Fabrizio Kuhne al Comandante di Vascello Bruno Puzone, comandante di Mardist Napoli.

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Inviato da vocedimegaride il 16/12/06 @ 21:07
Se sono tutti concordi nel riconoscerci i primati marittimi e marinari, che ci onorino della presenza di un MUSEO NAVALE a Napoli, dove la "marina" italiana è nata! Il Museo dell'Emigrante ci offende!

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Inviato da Anonimo il 17/12/06 @ 15:41
Mi permetto di rispondere a Vocedimegaride nel tentativo di lenire il suo sarcasmo che trapeva evidente nel suo commento al post di riferimento. Non che lo ritengo ingiustificato, anzi è legittimo. Riconosco che il risentimento in questione, è proprio di un punto di forza dei napoletani in cui gioca un ruolo primario e vitale, la passione, l'amore viscerale. Si tratta di un sentimento, traslando il concetto, che è proprio dei genitori verso la loro prole. Di qui, nel caso di Vocedimegaride il mirabile ruolo di madre della mitica Megaride cui fa riferimento! Ma tale condizione, se da un lato può comportare al limite l'acne del piacere che tutti agognano in qualche modo, dall'altro, l'attaccamento che ne deriva è talmente viscerale, appunto, che l’"amore", il "senso di responsabilità", la "volontà" di accudire la "prole", che nel caso in questione è la possibile prospettiva di un MUSEO NAVALE anziché il Museo dell'Emigrante, rimangono invariati nel corso della vita di un tal "genitore" anche se i "figli" diventano "adulti", vanno via da "casa" e formano una propria "famiglia". Per dire che non necessariamente capita che il destino dispone "casa" e "famiglia" conforme la "volontà" dei loro "genitori". Questo attaccamento istintivo ai "figli" comporta ciò che gli esperti chiamano “costo emozionale” i frutti che ne possono derivare. Ne consegue che chi è genitore ha una maggiore probabilità di soffrire di episodi depressivi rispetto ad adulti che non hanno figli. Il guaio è che «Non canta più, Megaride. Punisce con la peggiore delle vendette i suoi figli ingrati e traditori: con il Silenzio inquietante e terribile; unica potente arma di lotta ad uso delle generose ma implacabili Sirene!» Voce - ci si può credere a questo punto - di chi si fa interprete di Megaride, Marina Salvadore. Tant'è che non appena ha fatto capolino, alla Mostra del 14/12 scorso al Palazzo Reale di Napoli, un tal “Comandante di Vascello Bruno Puzone”, per bocca di un solerte “Fabrizio Kuhne”, accade che la presentazione delle «matrici originali in rame, restaurate per l’occasione, dell’Atlante marittimo del Regno di Napoli» suonano come onta pari a quella subita nel mitico passato secondo «la triste leggenda del bugiardo e misogino Odisseo» (ancora Vocedimegaride). Di qui la stizza di sarcasmo con la risposta limitata a poche righe di Vocedimegaride! Il «SILENZIO» di Megaride è il peggiore dei guai perché è ritorcente, come a dire in napoletano che “Megaride è una che nun vò tirà né scurtecà”. Ma c'è chi d'intorno a Vocedimegaride ha colto, nell'avvenimento della Mostra della Marina in questione, il lato amabile, addirittura poetico. Parlo di Antimo Ceparano che ha intravisto in quello stesso “Comandante” (visto come «figlio ingrato e traditore» da Vocedimegaride) come «guerriero» nel cui cuore - secondo lui - «c’era l’amore per la Polis, per l’antica Patria Greca, per quella Partenopea Ferace». Questo per dire che Vocedimegaride non può che essere così come io l'ho tratteggiata. È questa la sua natura, è questo il suo ruolo e destino, quindi tutto ciò che ho detto non è affatto un rimprovero, e non c’è duolo essendoci le condizioni equilibrate per effetto di una sana compensazione in chi collabora sapientemente con essa, immagino Antimo Ceparano ed altri di Vocedimegaride che non conosco. Nell'amico Antimo noto una gran voglia di fare, una notevole forza d'animo che lo porta ad essere laborioso, attivo. Lo ha dimostrato, per esempio, con «TELETHON 2007 : Spettacolo del 16 dicembre». Infatti «PRESENT!!!» è stata la sua immediata risposta attraverso il suo blog.
Cordialità, Gaetano Barbella

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Inviato da Anonimo il 17/12/06 @ 17:12
Caro Sig.Barbella Le riporto parte dell'intervista da me realizzata con il Dott. Fabrizio Kuhne al Comandante Puzone, napoletano e senz'altro Meridionalista convinto, in modo che possa intendere meglio il significato delle Sue parole ... Non solo la scienza … la cultura napoletana che ha dato l’inizio a tutto ciò che era poi la nazione italiana io continuo a dirlo qui a Napoli c’è il massimo della cultura napoletana forse ci si è dimenticati di questa memoria storica … una memoria storica che finalmente … grazie anche a questa mostra che ha riportato di nuovo qui le antiche lastre in rame, le matrici delle prime carte nautiche del Regno delle Due Sicilie le ha riportate dove sono state fatte per la prima volta. Un’occasione per me unica perché mi sono ritrovato comandante …. nuovo comandante del distaccamento della Marina Militare di Napoli e con l’incarico di organizzare questa mostra … organizzazione della mostra con le poche risorse della Marina qui a Napoli ... il resto potrà sentirlo direttamente. Per chiarire ulteriormente la "Natura del Comandante", come potrà confermare il Sig. Ceparano, presente con me alla inaugurazione, avremmo in linea di massima concordato una proiezione, con successivo dibattito, del nostro video "Napoli Capitale". Per l'appello di Marina sono a precisarLe che, da figlia di Comandante della Marina nonchè Meridionalista e storica, da tempo si batte per ottenere l'apertura in Napoli di un museo della Marina (da ricordare che la "nostra" era considerata tra le prime al mondo), quindi riconoscere sul campo uno dei nostri tanti primati ... e non esaltare le nostre disgrazie con l'apertura di un Museo dell'Emigrante.
La ringrazio per l'attenzione e la saluto cordialmente Mauro Caiano

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Inviato da vocedimegaride il 17/12/06 @ 17:05
Egregio Bardella, anche i suoi post sono altrettanto lirici e passionali quanto i miei, tuttavia non riesco a capire perchè lei faccia così tanta fatica ad interpretare l'autentico spirito che muove i miei interventi, ponendomi sulle labbra parole che non ho detto e nel cuore sentimenti ai quali sono aliena. Il mio commento alla meravigliosa iniziativa del MariDipart di Napoli e all'ammirazione che nutro per il CV Puzone in ordine a quanto dichiarato nell'intervista dell'ottimo Khune, è scevro da quel SARCASMO o DISPETTO che lei mi imputa. Probabilmente, ci segue da poco tempo e forse non ha letto un mio precedente intervento in ordine alla continentalizzazione post-unitaria delle coste e dei porti del Mezzogiorno, privati delle loro peculiari prerogative marittime, cantieristiche, marinare ed economiche. Le segnalo pertanto il link http://blog.libero.it/lavocedimegaride/1917389.html a chiarimento di ogni suo dubbio circa le mie presunte intemperanze. La ringrazio, comunque, per aver voluto aprire un dibattito ovvero un confronto sulle tematiche che più ci stanno a cuore, quali l'Economia e lo Sviluppo, l'Identità e la Storia VERA del Sud. Per quanto riguarda, poi, il mio rapporto sentimentale con la MARINA MILITARE ITALIANA, le basti sapere che il mio nome di battesimo mi è stato conferito in esclusivo tributo proprio a quel corpo militare che ha visto mio padre per ben 17 anni navigare per tutti i mari!

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 09:55
Gentile Marina Salvadore, chiedo venia per aver dato peso ad un suo veniale giustificatissimo "risentimento" in relazione alla continua prospettiva di vedere a Napoli esclusivamente il Museo dell'Emigrante e non il Museo Navale come ella reclama. Questa versione me la consente, perché è a causa di ciò che sono stato portato a "sconfinare" e far nascere una certa discordia fra noi, generata anche dal fatto di essermi affacciato solo da poco al suo bel giornale on line. Avrei dovuto approfondire la visione delle cose di Vocedimegaride ed anche non dar molto retta al piacere della poesia che ho "mescolato" con cose "estranee" cui ella ambisce per il Meridione, tematiche, come l'Economia e lo Sviluppo, l'Identità e la Storia VERA del Sud. Però, la sorprenderà, per certi versi è stato bello vederla ergersi come una orgogliosa guerriera, battagliera. Meravigliosamente irruente. Ammetto, e con molto piacere: sono rimasto incantato! Forse non c'è più da immaginare che le "sirene" d'oggi siano ammaliatrici e per questo mortali, bensì di un genere superiore, direi minervine. Infatti non sono qui a contrirmi e a mortificarmi per l'oltraggio arrecatole, anzi di più, quando vorrà conti pure su di me. Con ammirazione, Gaetano Barbella Ps.: mi permetta però di farle questo appunto. Quando si adira stia attenta ai nomi cui rivolge l'ira. Ella parla del mito, della magia, che traduce in lirismo poetico, ma dimentica del potere delle antiche "parole" che dovevano essere pronunciate con estrema precisione, tonalità e ritmia, erano saettanti "Mantra". Oggi questo non trova più i giusti "sacerdoti" e "sacerdotesse": di qui l'incrinatura con passato, "forse". Ella si è rivolto perciò non a me, che mi chiamo Barbella, bensì ad un tal ignoto Bardella. Forse un altro "Nessuno" ai danni del dio Mare? Tant'è che la sua missiva non mi ha per niente scalfito, al punto da dispormi persino a porla su un piedistallo come una dea!

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 10:51
Egregio BARBELLA, non ho sbagliato la pronuncia di un "mantra": trattasi di volgare "refuso" meneghino di stampa! Spero abbia preso visione del testo che mi sono permessa suggerirle. E...notando con sincero stupore i sentimenti forti e contraddittori suscitati in alcuni lettori con il mio brano surreale a riguardo del Silenzio di Megaride (per il quale, ancora, rilevo nei suoi commenti un po' di ironia) preciso di non aver scritto altro che una "parabola", mescolando il mito all'attualità). Uno "leggermente più bravo e famoso di me ;-)" ma forse meno guerriero, tal Franz Kafka, riscrisse l'episodio omerico dell'incontro tra Ulisse e le Sirene dandone una sua personalissima visione e intitolandolo per l'appunto "Il silenzio delle Sirene", laddove colui che reputo "misogino" ed anche "cinico" Kafka ce lo riduce ad autentica "mappina" !!! "Ora, le Sirene hanno un'arma ancora più terribile del canto, cioè il silenzio. Non è certamente accaduto, ma potrebbe essere che qualcuno si sia salvato dal loro canto, ma non certo dal loro silenzio"... poichè tutto preso da cere e corde e catene per paura di dover sperimentare il mistero divino del femminile e dell'anima, ha finito col credere, tronfio, d'essere scampato indenne, con la sua furbizia ed i suoi poveri accorgimenti, alla malìa (che gli avrebbe peraltro aperto le porte della "conoscenza")senza rendersi conto che al suo passaggio, combinato in quel modo, le sirene sono rimaste sbalordite e schifate...e MUTE!!! E questa, dai tempi antichi, è la solita "figurella" che accompagna tutti coloro che credono d'essere più intelligenti e furbi del loro prossimo!!!
marina salvadore

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 10:03
Caro Egregio Sig. Caiano, ho spiegato alla Gentile Marina Salvadore ogni cosa sulla questione che ha ci visti per qualche istante falsamente in opposizione, mentre in realtà, da sinceri meridionalisti, non sarebbe dovuto accadere. Ma capita e sempre capiterà, perché solo in questo modo si può perfezionare un tragitto su cui "camminare" appaiati. Lo chiami pure "dibattito", ma è un termine che mi piace tanto. La ringrazio perciò delle sue precisazioni sull'avvenimento della Mostra della Marina Militare napoletana odierna e per l'estrema sua correttezza riservatami, segni di chiara nobiltà e lealtà, cose rare oggi. Ricambio i suoi cordiali saluti, Gaetano Barbella

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 12:54
In tema di fatti mitici (che non dispiacciono né a me, ma nemmeno a lei, poiché è qui la fonte cui noi attingiamo l'estro poetico) varrebbe la pena di meditare su un fatto del vecchio Regno delle Due Sicilie che - "navigando" sempre sul filo della "magia" - permetterebbe di capire la causa delle sue tante sciagure subite irrimediabilmente. Pensi al "fuoco sacro" che le Vestali erano tenute sempre a custodire, pena la loro morte. Ebbene non crede che il favoloso Regno delle Due Sicilie dovesse restare indenne grazie ad un misterioso "fuoco sacro", simile ad un Sacro Graal? Ora non vado a rinvangare le leggende a riguardo che vedrebbero il Sacro Calice trasferirsi in Sicilia (poiché qui si dice che si siano "trasferiti" re Artù e la fata Morgana), ma qualcosa strettamente attinente la storia di peculiari avvenimenti del nostro bel Regno borbonico in discussione. È un cosa di cui poco se ne parla, ma in relazione al mito cui ho voluto far cenno, e precisamente al "fuoco sacro", riguardante il Regno delle Due Sicilie. A tal proposito che mi dice di tutto ciò che avvenne a causa delle zolfo siciliano (più fuoco di così?), la cui miniera a quell'epoca era la più importante del mondo, con una produzione del 90% della produzione mondiale. Non è un primato anche questo, senza sottovalutare la bella nave Ferdinando I, un vero orgoglio da non dimenticare mai, per esempio? Non occorre che io racconti la querelle sorta nel 1836 fra Ferdinando II e l'Inghilterra per lo sfruttamento del suddetto zolfo che lo comprava con una miseria e lo rivendeva a prezzi salati. Fatto è che il nostro amabile re napoletano, nel tentativo di uscire fuori dalla dipendenza inglese, che non gli fruttava gran ché con lo zolfo venduto, pensò di coinvolgere i francesi con un miglior prezzo. Non l'avesse mai fatto che si scatenò una disputa legale che finì comme curnut' e mazziat'. Gli inglesi riottennero il diritto sullo zolfo, e anche i francesi ebbero la loro parte per il guadagno mancato. Non solo, ma gli inglesi, vendicativi come erano (ancora oggi? nun se pò mai sape'!) non parve loro vero favorire, per esempio, lo sbarco dei Mille a Marsala impedendo, con la presenza della loro flotta, all'artiglieria borbonica di cannoneggiare le barche e impedire lo sbarco. Che strani intrecci, fra quel presente borbonico e l'antica realtà mitica, che vedrebbero "magicamente" fondata la leggenda di re Artù all'Etna!
Cordialità, gaetano barbella

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Inviato da Anonimo il 18/12/06 @ 14:41
Credo che i riferimenti a fatti "magici" non mettano in risalto le cause economiche che sono le solo e vere ragioni della sparizioni dei regni e delle nazioni. Piuttosto che a santi graal vedrei ragioni più terrene...comunque c'è una sola e "magica" ragione dell'Essere: DIO. affettuosi saluti. antimo ceparano








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