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Messaggio N°455 24-09-2007 - 01:14
Tags: Editoriali

Credono che noi ci crediamo
di Marina Salvadore

"Parlate o sparlate purché parliate!" è il motto che meglio si adatta all'"economia politica" del Grullo Parlante, al quale dall'8 settembre, quotidianamente, la stampa nazionale sta dedicando decine e decine di servizi, dossier, biografie....TEMPO ed ENERGIE che sarebbe stato più utile spendere negli interessi della Collettività. Il fenomeno Grillo lascia il tempo che trova e finirà per autocombustione, specialmente ora che il soggetto non ci fa più ridere, che ha perso lo smalto della satira, dell'arguzia, dell'ironia e che - come vediamo dagli ultimi suoi baccanali pubblici, condotti in acido stile monocorde e dittatoriale, senza mai passare il microfono di mano a qualcuno tra la plebe - si sta letteralmente SVACCANDO nella volgarità dell’inciucio che – guarda caso – è esattamente “allineato” alla performance preferita dalla ”Politica che non fa politica”, dedita alla guerra delle palle di sterco da lanciarsi rispettivamente in faccia…mentre il Paese è privo di punti di riferimento, di guida! Grillo, non ha inventato cose nuove: anche mia madre 85enne, il mio vicino di casa, il mio collega d'ufficio sono potenzialmente...e da ben prima... dei "grillo", solo che non hanno alle spalle degli impresari teatrali e, probabilmente, dei Robespierre male occultati a tirare i fili delle marionette-cittadini per una trita e ritrita, quanto inconsapevole "giacobinata" sul cui maxi-schermo di fondo baluginano sinistri spicchi di lame di nuove ghigliottine che prospettano, è vero, l’ambito rotolare di tante teste dalle spalle dei pochi potenti invisi della “Casta” ma che – soprattutto - vedranno cadere le “teste pensanti” degli stessi popolani, irretiti dalla sensualità ferale di una “chiamata alle armi”, subliminalmente rivolta, invece, ai soli soldati mercenari, in una stupida vandea preordinatamene bugiarda, poiché senza costrutto e priva di alternativa! Dejà vu! C'era bisogno dell'exploit di Grillo per fare intendere a "politici e politicanti" che il "Paese" è stufo di tanta insipienza, di tanta arroganza, di tanto feudalesimo, di tanta ipocrisia, di tanto familismo, di tanto malgoverno?.. C'era bisogno di arrivare a questa vergognosa pantomima, che ha fatto il giro del mondo, sputtanando ulteriormente la ballerina Italia in campo internazionale? Politici e politicanti non avrebbero forse dovuto preventivamente fare, già molti governi addietro, un "mercoledì delle ceneri", un bagno nel Gange, un esorcismo? Quando, ci si chiede tra senzienti, si vorrà riprendere in mano l'abbecedario della Democrazia, per restituire Dignità e Giustizia agli italiani che non accettano di dividersi in due distinti greggi nell'ovile di un Grillo o in quello del Malgoverno... e che, nell'ovile del Malgoverno, sono peraltro stufi di dover "scegliere" tra i due mali un Prodi o un Berlusconi? C'è gente NORMALE che...non ne può più! Tanto, i giochi sono già fatti. Ora, il feudatario Mastella, degno erede di Benjamin Disraeli, farà l’ennesimo saltello a centro-destra e magari avrà un ministero più importante di quello che ha governato sino ad ora in maniera a dir poco inquietante…non ultima, la posizione presa nei confronti del P.M. De Magistris, occupato nel caso Why Not che vedrebbe implicati il presidente del Consiglio ed il “mastellino” medesimo….Non osiamo pensare a cosa potrà piombare in capo alla omonima Clementina Forleo, dioguardi! Tuttavia, la nausea totale è relativa al quadro dell’opposizione, raffigurato dal sor Berlusca, che – immemore delle tante critiche ed “inciuci” versati ad ettolitri in capo al sciùr Mastella… per l’Indulto e per altre impertinenze demitiane (stante la vecchia scuola D.C. onnipresente in spirito nonostante la finta “gran moria delle vacche” della prima repubblica) ha già approntato una “table habillé” per l’ebreo errante, con il suo misero seguito di elettori da un “Campanile” all’altro del Paesello. Del resto, cari italiani…o, come dice giustamente Grillo:…”Icoglioni!”… che cappero vi aspettavate dall’ennesimo giro di Risiko…anzi, di “Telesina” sottoprodotto del Poker… forse, una vandea identitaria… una rivoluzione alla francese, un golpe? Ingenui! Sono perfettamente monozigoti, a destra ed a sinistra. Ci “abbàbbiano” con i pretesti di destra o di sinistra ma l’ipotesi, la morale, l’obiettivo…è il CENTRO…come quello del TIRASSEGNO NAZIONALE… 100 punti!… in un’indifferente, spoglia, monotona Corte dei Miracoli, in un minuetto tra maschere del Carnevale di Venezia, tra una Colombina ed un Berlusconi, un Arlecchino ed un Mastella, un Balanzone e un Prodi, un Pulcinella e un Bassolino, un Pantalone e un Dini, una Befana e un Veltroni!… Potere del delirio di onnipotenza: credono di fare nuovi partiti con le stesse facce di tolla e… credono che NOI CI CREDIAMO!…

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da Anonimo
il 24/09/07 @ 12:12
23/09/2007 - Viva il P.c.i., il partito dei comici italiani di Benedetto Casillo Vota e fai votare P.c.i. Basta con politici vecchi e ammuffiti. Per un cambiamento radicale della classe dirigente, per una ventata d’aria fresca nei palazzi del potere, contro la politica politicante, vota e fa votare P.c.i. L’ultima speranza, per abbattere un mondo di privilegi e benefici. La casta. Che costa. Per non parlare di arroganze e strafottenze. Comportamenti molto diffusi nei partiti di entrambi gli schieramenti. Salvanno ’a pace ’e quaccheduno... per quieto vivere. Ultima pietra di scandalo sotto gli occhi di tutti i mezzi di locomozione usati da diversi politici di primo piano. L’autoambulanza di Gustavo Selva. L’elicottero di Mastella. La motovedetta di Bassolino. E, fresca di giornata, la macchina di Burlando, governatore della Liguria. Burlando... che non significa scherzando. Cadute di stile poco onorevoli per degli Onorevoli. Emblematica la vicenda del presidente della Regione Liguria. Dopo una grave infrazione in autostrada, fermato dalla Polizia, si è allontanato senza pagare ammenda alcuna, esibendo inopportunamente un tesserino di parlamentare tra l’altro pure scaduto. Capito lo zarro, e riconosciuta la gaffe, Burlando ha subito indetto una conferenza stampa, ammettendo le proprie responsabilità, e dichiarando di voler pagare immediatamente le pene previste. Bene, bravo. Ma poi è andato oltre. E, cercando improbabili giustificazioni al suo operato, ha finito con lo scivolare dagli specchi sui quali stava cercando maldestramente di arrampicarsi. Ha dichiarato infatti che l’esibizione di quel cartellino non voleva essere un gesto di arroganza della serie «Lei non sa chi sono io». Purtroppo quello era l’unico documento di riconoscimento che si ritrovava in tasca. Gli altri li aveva dimenticati a casa: ’a patente, ’o libretto, la carta d’identità, l’atto ’e nascita, ’o stato ’e famiglia, ’o certificato ’e residenza. Tutti tranne il tesserino di ex parlamentare. Guardate che combinazione! Ma può essere! Perché quel tesserino resta appiccicato addosso come una seconda pelle. E nun se po’ scurdà. Chi è stato onorevole lo resta per l’eternità. E questo alla gente comune non tanto piace. Non va giù. Altri presunti privilegi da cancellare. Altra mentalità da cambiare. Vuoi cambiarla anche tu? E allora coraggio, vota e fai votare P.c.i. Partito comici italiani. Nce ne facimmo resate! Beppe Grillo presidente del Consiglio. Alvaro Vitali ministro dell’Istruzione... lui ha fatto un sacco di film sulla scuola. “Pierino e la maestra”, “Pierino e la bidella calda e bella”. Il Ministro di Grazia e Giustizia andrebbe sdoppiato. Alla Grazia andrebbe Luciana Littizzetto... e chi più di lei? Solo la Bindi potrebbe competere, ma non è comica. Ministro di Giustizia Sabina Guzzanti. La sua imparzialità è proverbiale. E tanti cabarettisti sottosegretari. Bella compagine, eh? Beppe Grillo sta arrevutanno ’a politica sotto e ncoppa. E sta dando fastidio a tanti esponenti di partiti. Nce vuleva proprio uno accussì! Fantastico il suo V-Day. Dove V sta per Vaffanculo. Molto apprezzate le sue proposte di legge a proposito di liste elettorali. Esclusione per i non incensurati. Eleggibilità per non più di due legislature. Speriamo che i Grillini proliferino anche qui da noi. L’idea mi elettrizza. E già mi immagino un affollatissimo P-Day. Dove P sta per Pernacchio. Per le liste sarei ancora più selettivo. Non basta la buona condotta. Precedenza ai disoccupati, sposati con prole e a carico d’ ’a ’gnora, amanti della canzone classica napoletana, estimatori della Piedigrotta, tifosissimi d’ ’o Napule. Lavezzi e Hamsik come bollini di qualità. Durata del mandato parlamentare trimestrale. Ogni cambio di stagione, cambio di parlamentari, Viva la flessibilità. A me stu P.c.i. me piace assai. Un dubbio mi resta: se disgraziatamente non dovessimo raggiungere la maggioranza assoluta, con chi andremo ad allearci, con Nano Berlusconi, o con Valium Prodi, come li chiama Grillo? E si ’a gente po’ nce abboffa ’e pernacchie?
Dal quotidiano Roma del 23/09/2007

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Inviato da Anonimo
il 24/09/07 @ 20:07
Rai/Cdr Tg1 a Guzzanti: “non accettiamo insulti rozzi”. Impegnati a informare in modo onesto e professionale, "Offese ingiustificate al direttore e alla redazione". Il Cdr del Tg1 replica con fermezza alle critiche formulate ieri da Sabina Guzzanti nel corso della trasmissione 'Annozero': "Il Tg1 - afferma la rappresentanza sindacale del tg ammiraglio della Rai - è impegnato in modo onesto e professionale a informare al meglio e tempestivamente milioni di telespettatori". "Il Tg1 - sottolinea il Cdr - può piacere o non piacere, ma non accettiamo insulti. É falso affermare che abbia oscurato Grillo: abbiamo coperto e analizzato sin dall`inizio il fenomeno V-day e V-people in tutta la sua rilevanza. Facendolo sentire e vedere, raccogliendo le reazioni, dando atto dell`eco che producono le sue denunce. Come abbiamo fatto anche col libro di Stella e Rizzo sulla Casta, che siamo stati tra i primi a far conoscere ai nostri telespettatori. Come facciamo con tutto ciò che scuote, indigna e interroga la società e la politica". "Libera la Guzzanti di esprimere i suoi giudizi apocalittici - proseguono i giornalisti del Tg1 - ma eviti quelli infondati e le offese: i Tg 'indecenti' sono quelli che censurano e manipolano, quelli che ignorano come vive la gente e cosa succede nella società e nel mondo in cui viviamo. Fortunatamente non è il caso del nostro Tg. E chi ci guarda lo sa. Spiace che la Guzzanti, tornata sugli schermi Rai dopo un lungo e ingiusto ostracismo, ricevendo attenzione e pubblicità al suo film - conclude la nota - abbia usato questa opportunità per rivolgere insulti rozzi e ingiustificabili a un`intera redazione del servizio pubblico". (Apcom)

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Messaggio N°432 21-08-2007 - 20:47
Tags: Editoriali

Il vasetto della Nutella
di Marina Salvadore

Approfondendo i temi della criminalità in Italia, collegati a quel fenomeno ormai conclamato – in special modo nel mondo della Finanza internazionale - d’antica collusione tra potere politico e mafie, siamo soliti cascare nel becero luogo comune che assegna tutta la responsabilità alle mafie, alla “criminalità dichiarata” che ricatterebbe costantemente lo Stato ad ogni piè sospinto, quasi ne fosse il “direttore generale”, il regista! Istintivamente, diamo per scontato che sia la Politica in balia della criminalità… ma non è sempre così; almeno, non in tutti i grandi, irrisolti, Misteri Italiani degli ultimi trent’anni della nostra Storia, eccezion fatta per certi “regolamenti di conto” nelle cosche, nelle ‘ndrine e nelle famiglie, fini a se stessi. Meditare su di un vasetto di Nutella potrà sembrare alquanto singolare ai giustizialisti come anche ai garantisti che si affacciano quotidianamente alla ribalta, dottoreggiando… ma all’opinione pubblica, alla gente “normale” che ha generalmente l’aspetto innocente e innocuo della presunta dabbenaggine, è concessa questa follia pindarica. Prendendo spunto da un innocuo vasetto di Nutella, così come i più grandi filosofi alchimisti traevano ispirazione e si scambiavano dotte elucubrazioni tra “iniziati” dalla giusta lettura in codice di quelle apparentemente assurde favolette popolari dei Miti e degli Eroi, destinate al volgo nell’intenzione che esso non ne deducesse il “back-stage”, il vasetto di Nutella “parla” chiaramente di un coperchio e di un vasetto ridondante di leccornia. Proviamo a stabilire che il coperchio è la “mafia” ed il vasetto pieno è il Potere Politico. Perché alla criminalità si assegna il ruolo di coperchio? Semplice! Deve servire a “coprire”, ad occultare a golosi palati altrui esercitati solo al piacere fittizio della trasgressione dietetica,…ai “diabetici” sudditi tenuti a stecchetto, il contenuto del vasetto. Solitamente, il coperchio è concesso in uso ai “custodi”, ogni volta che si svita e riavvita sul contenitore, a qualche leccata dei pochi residui di bontà schizzati dal “tesoretto” verso l’alto o raccolti sul bordo dalla pulitura di lama dello spalmino usato per distribuire sulle fette di pane, degli illustri commensali ammessi al private-party la sensuale cremina. Una delizia, la Nutella di Stato, ricca di proteine, zuccheri, lecitine ed “illecitine”, appalti, poltrone, nocciole e denari, tessere di partito, surrogato di “masson-glacè”, concentrato di banche e borsa, essenza di brogli, pizzichi di finanza internazionale, elisir di lobby e finto antiamericanismo! A bassa temperatura ambiente solidifica un po’, la Nutella, ed allora salgono in superficie pezzetti di Ustica, della Cirio, del Sisde o del Sismi, finanche di Gladio, di magistratura parallela alla Giustizia (ma non alla Legge), di armamenti della seconda guerra, di falci e martelli, di Mitrokhin, di Contrada, eccetera… Sta all’abilità dello “spalmatore di turno” rimescolare vigorosamente e velocemente con il ditino a moto frullatorio i grumi freddi, per raddensare sapientemente gli elementi e rifluidificare il composto da servire alla prossima libagione in conclave dei pochi “eletti”. C’è chi da secoli va alla disperata ricerca del vaso del Graal, povero scemo… senza avvedersi che il “mitico” vasetto di Stato è più taumaturgico e potente di quello delle saghe medievali di re trafitti e cavalieri straccioni; ché il vasetto di Stato è un autentica riscrittura alla Down Brown del virtuale calice celtico, più realista ancora della riscrittura dell’abusato Codice da Vinci. Qui, non esiste prerogativa di surrealità ma di “reale”. La “mafia”, custode alato del vasetto, ha il solo compito di svitare ed avvitare il coperchio, a seconda delle necessità del Potere, di coprire o scoprire il contenuto del vaso, semplicemente perché è l’unica serva fidata non nutrendo interessi politici di sorta e proiettata al solo fine speculativo, per cui non rivendica seggiole pubbliche e troni. Riveste, se aveste ancora dei dubbi, gli stessi compiacenti compiti di un qualsiasi eunuco nell’harem di un Sultano! Sarebbe quindi più giusto parlare di “concorso esterno in associazione politica”, per i mafiosi… piuttostochè di “concorso esterno in associazione mafiosa” di talune vittime delle Istituzioni, scelti tra dirigenti, tutori dell’ordine e della Legge, solitamente intesi dal Potere Politico quali “disturbatori” e sacrificate sulla pubblica pira, sempre vittime di calunnia e delazione e di kafkiani procedimenti giudiziari quando non di eclatanti stragi eternamente impunite, solo perché le “vittime” attentavano alla segretezza della Nutella di Stato. All’incolumità del vasetto! Di facciata, questo Stato, ha una rete di servizi cosiddetti “segreti” preposti alla sua tutela, con tanto di Ministro per gli Interni e Cesis e Ciis alle dipendenze del Consiglio dei ministri; peccato che siano utilizzati solo come ricche scenografie e abili comparse sul palcoscenico dell’Opinione pubblica, non godendo di caratteristiche di segretezza e mai interpellate in “affari di Stato”; anzi, nemmeno edotti e coinvolti nelle emergenze nazionali: servizi senza utenti. Un set di Topolinia, per la Walt Disney Corporation! Servizi costosi e ad uso privato di pochi, per inscenare pantomime di depistaggio da altri “affari” di Stato! I cani da guardia, più utili dei predetti “servizi”, addetti all’avvita-svita del coperchio del vaso di Nutella, sono stati lanciati, spesso, all’inseguimento dei “cavalieri senza macchia” ed hanno sbranato più di un “eroe”, favorendo l’ampliamento del santuario dei martiri d’Italia, in nome dei quali ipocrite confraternite di “pretini spogliati” gestiscono eventi, beneficenze, giaculatorie e concedono persino indulgenze, edificano chiese e altari offerti alla credulità popolare, per ammansire, depistare la coscienza civile. Chiunque sia individuato, nella cerchia dei santi martiri e della plebaglia, quale sobillatore del precostituito “Ordine Pubblico” o detentore di Pensiero, Memoria e Parole scritte che minano la precaria stabilità del “sistema” politico della Nutella, è messo a tacere con i due metodi scientifici, i due gradi di condanna in uso al POTERE: la denuncia, su testimonianze di “pentiti” disponibili a frotte, di concorso in associazione mafiosa…o eversiva oppure, se il disturbatore incute al POTERE meno “paura”, gli si scaglieranno addosso le centinaia di banche della Nutella, fino a ridurlo un fallito… (chi, tra i grandi e piccoli eroi popolari italiani non ha in corso un fido, un mutuo, un finanziamento?). In questo Paese che continua a smerciare fino alla nausea i soliti miti del Risorgimento e della Resistenza, a sgolarsi tra “Fratelli d’Italia” e “Nabucco”, tra stantio antifascismo e clericalismo di comodo, spiace dover riconoscere che le abusate pratiche di cui sopra, con i metodi della calunnia, della menzogna, della vessazione, appartengono alla corrente più giacobina e “sinistra” della SINISTRA; quella che schifa letteralmente il POPOLO e ama il POTERE e che, in molti casi, ha meno senso dell’onore di una qualsiasi “famiglia” dell’ONORATA SOCIETA’, ch’è ridotta, ormai, ad autentica “classe operaia” del Potere, malgrado i vecchi sognatori ed idealisti di ogni parte sociale. Come ogni grande e perfetta macchina, però, il Sistema Nutella ha un suo punto debole: ha paura dei frammenti incontrollabili di VERITA’… di qualcuno de’ suoi “fratelli d’Italia” che ben conosce fatti e misfatti, nomi e cognomi, relativamente a “certi misteri” ed a certe improvvise “virate” di seggiole e troni nei Ministeri, nelle Istituzioni…foss’anche la più Alta… e, quando, come nel caso emblematico di Bruno Contrada, si teme che il capro espiatorio possa riservare memoriali o cronache, dettagli inconfutabili… e manifestamente si fa di tutto per ridurlo al silenzio, al degrado psico-fisico, all’oblio dei posteri… allora vuol dire che le paure di cotanti “notabili” sono personalissime e di varia entità e che ognuno ignora dell’altro il lavoro alla catena di montaggio del Sistema Nutella… Sapendolo innocente persino i magistrati che l’hanno condannato, i “sistemisti” della Nutella insistono nella persecuzione a Contrada solo per ciò che Contrada nel suo lungo servizio potrebbe avere incontrato, conosciuto, sentito o visto… senza rendersi conto che Bruno Contrada ancora non ha capito perché si trova, vecchio e ammalato, in un carcere militare e magari si sta chiedendo quale sia stata la sua unica imprudenza, leggerezza, l’errore di valutazione in un’intera vita di scafato investigatore, nell’aver magari dato fiducia ad uno soltanto de’ suoi collaboratori, capi o parigrado: era quello con le stellette o quell’altro con le mostrine? Quello che oggi è un generalone con gli stivali o quel finto-seminarista occhialuto? Mah!… Alla gente semplice che implora Contrada di dire finalmente tutta la sua VERITA’, avendone il diritto di cognizione, si può solo obiettare che, forse, qualcuno che ha occupato uno dei troni più alti dell’empireo della Repubblica, magari sa molte più cose di quante ne abbia afferrate disordinatamente Contrada… e che solo l’improvvisa decretata follia o conclamata demenza, contratta per caso fortuito,accidentale o genetico se non addirittura già accertata in seme, tempo addietro, per qualche episodio diatonico, ciclotimico, della personalità, con evidenti segni di somatizzazione, può metterlo in condizioni di spifferare vita, morte e miracoli d’Italia… semprechè abbia voglia di rendere la pariglia ad antipatici confratelli, in chiusura di “onorata carriera”. Ergo, le verità le attendiamo da “altri” e non dai capri espiatori, che non sarebbero tali se avessero cognizione di tutta la verità assoluta e non solo dei brandelli di questa e se godessero anche dell’esercizio di potere su di essa. Le attendiamo soprattutto da coloro che fingono di strapparsi le vesti a causa dell’ingiustizia italiana, che fanno i “fessi per non andare alla guerra”: i perfidi ignavi di sempre, che, in un caso o nell’altro di manifesto stupore non riescono a nascondere dietro l’ostinata negazione di se’ ed i colpevoli silenzi la CONSAPEVOLEZZA della complicità delittuosa ed il pieno coinvolgimento nei lordi affari. E’ chiusa ermeticamente nel vostro vasetto di Nutella e Veleno la Verità! Ben venga, entro quest’era geologica, quel notabile impazzito e certificato a svitare e sollevare il coperchio dal vasetto dell’ammuffita Nutella di Pandora, così che, infine, muoia Sansone, sì, ma con tutti i Filistei! Abbiate paura di voi stessi, dell’immagine che vi rimanda lo specchio in cui amate riflettervi e non di un vecchio che giace stanco e inerte a marcire nelle patrie galere…a meno che non temiate il suo sguardo diretto ancora vivo e autorevole, così come il grande elefante teme il topolino!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°402 20-07-2007 - 11:39
Tags: Editoriali

Storie dell' A-Storia
di Marina Salvadore

Chiede qualcuno, a proposito dei nuovi ed autonomi brandelli dell’AMARCORD sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio e sulla altrettanto oscura vicenda Contrada, “Ma questa è un’altra storia o la stessa storia?".... E' una delle storie della STORIA del dopoguerra italiano...che non è più Storia d'Italia se non costante offesa a questa. Per scrivere il romanzo sulla Mafia e l'Antimafia bisognerebbe partire da molto lontano, un’epoca che va dalle prime "lupare" al Polonio di Litvinenko. Questa Repubblica, infatti, si erge sulla precaria solidità delle sue fondamenta...ed il Territorio è fortemente sismico... I funamboli del Potere ci ricicciano sempre in tutte le salse ed in ogni occasione gli unici due miti spendibili – seppure anche quelli confutabili - del Risorgimento e della Resistenza perché sanno benissimo che dal dopoguerra in avanti l'Italia non ha avuto più Storia se non quella del Potere, della Mafia...poi, dei Pentiti e della internazionalizzazione delle "cosche". Oltretutto, la Mafia non ha mai avuto, sin dai tempi dell’Unità d’Italia, e non ha specifiche idee o ideologie politiche ma solo il senso del tornaconto finanziario ed economico, della speculazione... ergo la storia contemporanea non contempla più la POLITICA e senza Identità Politica una Nazione non ha Storia (per questo, tutti si ostinano - soprattutto i rappresentanti delle Istituzioni, ad appellare l'Italia, consapevolmente, "PAESE" perché non ha dignità di Nazione!). Proviamo per un attimo a rivedere la strana faccenda del "corvo" della Procura siciliana: tutti, ricordano bene o male la vicenda ed addirittura un nome, Di Pisa (che ne passò di brutti giorni, forse ingiustamente!) ma NON V'E' UN SOLO ITALIANO CHE RICORDI I CONTENUTI DI QUELLE LETTERE ANONIME, LE ACCUSE CHE MUOVEVANO, I SEGNALI POTENTI CHE TRASMETTEVANO, LE VERITA' SCRITTE IN CODICE TRA LE RIGHE . E' tristemente vero o no? Mi scuso con voi per questo mio libero pensiero e mi scuso anche per non aver adottato quasi mai nel trattare su Contrada il rigoroso lessico giuridico e tecnico, proprio agli addetti ai lavori che decidono dei destini di un Uomo facendo a meno dell'Uomo e del rispetto dell’ intelligenza altrui ma affidandosi a paccate di carte, codicilli, numeri, formule di trigonometria e – purtroppo -…dadi da gioco. Oltretutto, potrei essere in errore di valutazione, considerato che sono venuta al mondo nel periodo del boom economico, del benessere, della cambiale e delle cucine all'americana, perdendomi il periodo di passaggio dalla STORIA d'ITALIA alla A-STORIA globalizzante. L’altra sera, eravamo ancora dai Contrada per raccogliere un video-appello ai politici su invito degli splendidi organizzatori di www.giustiziagiusta.info che stanno dedicando molta attenzione al caso Contrada. Lo squallido caso giudiziario dovrebbe dignitosamente prevedere la razionale e piena applicazione di Giustizia. Infatti, basterebbe – VOLENDO – organizzare una Commissione d’Inchiesta per un’interpellanza sulle modalità del processo e, non solo, provvedere a modificare la Legge sui Pentiti, per mettere gli opportuni paletti e confini tra chi è “mafioso” sul serio e chi, come Contrada e tanti altri, sono accusati di “concorso esterno in associazione mafiosa”…che non significa proprio niente e che, certamente,anche solo per una pura questione di lessico, non qualifica quale MAFIOSO chi ha la sventura d’incappare in un tormentone volgare quale quello che trattiamo. Ergo, la “Giustizia” non accusa Contrada d’essere un MAFIOSO però lo condanna ad una pena prevista per i MAFIOSI. E non v’è distinzione di età, di stato di salute: “che faccia la sua bella villeggiatura in carcere senza sconti, il suo Camel Trophey tra i delinquenti che combatteva”…perché la “Giustizia” applicata in maniera così contraddittoria nei suoi confronti prevede il carcere duro, senza sconti, per MAFIOSI e PEDOFILI…Ma Contrada non è stato riconosciuto MAFIOSO; questo, è il nocciolo della questione! Buscetta, al quale – senza che facesse una piega - han fatto fuori la famiglia in Italia e quella che s’era creato in Brasile quando era il novello “eroe dei due mondi” della DROGA, ricondotto entro i confini patrii iniziò a temere per la sua vita…essendo rimasto, di fatto, unico superstite…Il tale Riccobono (strangolato eppoi sciolto nell’acido con altri tre suoi scagnozzi in un summit dei capimafia locali, punito per essere un informatore della Polizia) gli offrì la sua protezione, dicendo all’incirca queste parole:”Tanto, io ho Contrada dalla mia parte”; parole che furono opportunamente intese – quale migliore regalo per i sigg. togati rossi e per certi antagonisti DIA? – quale conferma che Contrada fosse colluso con la MAFIA SICILIANA. Praticamente, si fece passare CONTRADA QUALE INFORMATORE DELLA MAFIA E NON – COM’ERA RAZIONALMENTE COMPRENSIBILE – RICCOBONO QUALE INFORMATORE DEL MIGLIORE INVESTIGATORE DI STATO BRUNO CONTRADA! Ancora ieri, alcuni quotidiani hanno ripescato nella ridicola riapertura delle indagini sulla strage di via D’amelio, nuovamente il nome di Contrada, falsamente accusato in illo tempore d’essere sul luogo dell’eccidio, come pure per la strage di Capaci…mentre, invece, era in alto mare con amici per una pausa di relax…Comunque, è sempre valido il motto “Parlate o sparlate…purchè parliate”…perché l’unica condanna definitiva dell’onore, della verità e della dignità di Bruno Contrada è nell’OBLIO! Per quanto riguarda Contrada in un articolo del quotidiano Il MATTINO del 18.us. si legge:“Salvatore Borsellino afferma che “nella seconda agenda, quella grigia in possesso dei suoi familiari, che, essendo stata lasciata a casa da Paolo il 19 luglio, non ha potuto essere sottratta come quella rossa, mio fratello ha annotato: “1° Luglio ore 19,30: Mancino”. In quanto alla credibilità dello stesso Mutolo – aggiunge Salvatore Borsellino -, il quale riferisce la frase di Paolo durante l’ interrogatorio: “devo smettere perché mi ha chiamato il ministro, manco mezz’ ora e torno …”, devo ricordare al senatore Mancino che è proprio grazie alle dichiarazioni di Gaspare Mutolo che il dottor Bruno Contrada, funzionario del Sisde, ha potuto essere condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione”. Sul nuovo filone d’inchiesta riaperto dalla procura di Caltanissetta interviene la sorella di Borsellino, Rita: “E’ una cosa importante. Sarebbe una mostruosità che persone legate ai servizi segreti siano coinvolte nella strage dove fu ucciso mio fratello. Del resto anche la condanna di Contrada alimenta dubbi sui misteri italiani”. La nostra battaglia è solo quella di restituire ONORE alla MEMORIA di Bruno Contrada, perchè Contrada, anche se respira, è già morto assassinato... come Falcone e Borsellino - come convenuto in una recente conversazione con l'ottimo Alessio Di Carlo di GiustiziaGiusta - ed anche la sottoscritta, il suo panettiere, il suo vicino di casa, i suoi amici sono stati assassinati con Contrada...e non sappiamo, al momento, quanti altri Contrada sono "morti che camminano", deambulanti sui precipizi voraci del Potere. Ecco, perchè restituire Verità, Dignità, Onore a Contrada equivale a restituirla a tutti noi, straziati in questa STRAGE, ma soprattutto equivale a riprendere in mano la penna per riprendere a scrivere la dignitosa STORIA D'ITALIA, della NAZIONE ITALIANA!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 4

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Inviato da Anonimo
il 20/07/07 @ 20:56
19 Luglio 1992 : Una strage di stato La lettera ai media di Salvatore, fratello di Paolo Borsellino "Spero soltanto che, in questo anniversario, mi siano risparmiate la vista e le parole dei tanti ipocriti che oggi piangono su Paolo e Giovanni quando, se fossero ancora in vita, li osteggerebbero accusandoli, nella migiore della ipotesi , di essere dei “professionisti dell’antimafia” o li farebbero addirittura spiare da squallidi personaggi come Pio Pompa come “nemici” o come “braccio armato della magistratura” . Chiedo solo, in questa occasione, di avere delle risposte ad almeno alcune delle tante domande, dei tanti dubbi che non mi lasciano pace." ... leggi l'intera lettera, tutti i suoi dubbi, le sue domande http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1573

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Inviato da Anonimo
il 20/07/07 @ 21:41
Grazie, per la segnalazione. Comunque ne abbiamo già trattato ampiamente della lettera di Salvatore Borsellino al post 399

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Inviato da Anonimo
il 21/07/07 @ 10:33
Da "Lettere dei Lettori" al quotidiano IL GIORNALE del 20 luglio u.s.______________ Facciamo una campagna a favore di Contrada L’onorevole Stefania Craxi ha perfettamente ragione: un Paese civile non dovrebbe accettare la gogna e il carcere per un servitore dello Stato come Bruno Contrada, che a 77 anni è agli arresti senza quei benefici che non vengono magari negati agli assassini, per non parlare della clemenza nei confronti di ex comunisti. Comemai nessuno fa una campagna o una raccolta firme per il signor Contrada, come invece è avvenuto per Sofri? Giorgio Brochiero e-mail

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Inviato da Anonimo
il 23/07/07 @ 13:14
Gent.ma Marina Salvadore, nella sua analisi c'è un solido fondamento; Bruno Contrada non è un mafioso ne tanto meno un confidente dei mafiosi... E invece vero che, Rosario Riccobbono in qualità di potentissimo e lercio mafioso era a disposizione di Bruno Contrada nella qualità di refernte Istituzionale... il fidato confidente di Contrada era Antonino Pipitone. Bruno Contrada è un leale uomo di quelle Istituzioni che molto probabilmente con la strage di via D'Amelio, salvarono "la loro democrazia"... Contrada, così come il suo servo "Totò" Riina, (se nessuno smonta il mio solido e motivatissimo movente e mi chiedo come potrebbero) sono stati traditi, proprio dagli attori "politici istituzionali" che li avevano utilizzati fin dagli albori di quel cosociativismo politico, che vide protagonisti anche il PCI poi PDS, il sindacato tutto e la sinistra Democristiana; questi compagni di merenda, a mio solido avviso, si salvarono dalla devastante tangentopoli, con la strage di via D'Amelio e poi si liberarono dei "rami secchi" e di quei referenti criminali che con le loro funzioni regolatrici, (vedi omici eccellenti a Palermo dal 1978 alla strage di via D'Amelio) garantirono il rispetto dei patti, nei grandi affari politici in Sicilia, specialmente quelli legati alle Parteciapzioni Statali e dele risorse economiche stanziate dai Governi Nazionali e dei fondi Europei. Gent.ma, mi creda, Bruno Contrada è innocente per quanto riguarda il merito delle accuse che gli sono state attribuite perchè tradito indecentemente da quelli che Lui aveva servito con convinzione, addirittura ideologica, in senzo Istituzionale ma, a mio avviso, dovrebbe rispondere di ben altro. La battaglia di Verità e Giustizia per Bruno Contrada, dovrebbe passare attraverso una sua liberatoria chiarificazione dei ruoli delle funzioni e degli ordini che, Lui dovette eseguire... Ma sò, che non lo farà mai perchè ben conosce l'inferno che dopo averlo utilizzato per tutta una vita, poi lo ha affogato nella melma del "pentitismo" . Gioacchino Basile www.gioacchinobasile.it

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Messaggio N°369 del 21-06-2007 - 18:59
Tags: Editoriali

Rimembranze di bucolica monnezza
di Marina Salvadore

Via FilangIERI…IERI! A passeggio come un’estranea, una turista, per le antiche vie "chic" del centro. Un’accozzaglia di gioventù in democratica assise: motori, motorini, gagà dal culo basso in bermuda, panze gelatinose e tremule di ragazze, natiche e fianchi abbondanti appena recisi da un filo interdentale visibile oltre la cintura di jeans “a pelo” di pulzelle locali con la “puzza al naso”, molte delle“solite facce” extraurbane, rapite all’archivio di foto segnaletiche della DIA, tecnologicamente provviste di ogni gadget superfluo. Cartolina sporcata della Napoli-bene di una città finto-multietnica ma irriducibilmente razzista, da quartiere a quartiere. Boutiques preziose di merci pregiate a fare da cornice al quadro surreale della “emergenza sociale” che si sposa al sussiego di un'agiatezza di nuovi ricchi che non comunicano ma cliccano e digitano! Comitive non troppo allegre di giovani, dagli occhi spenti. Ritrovi, pubs, friggitorie, bar affollati da greggi di insaccati semoventi e, sovrano su tutto, il miasma irresistibile della monnezza marcescente e apocalittica. Un flash! Mi torna alla mente “don Mario”. Nel mio presepe vivente di bambina napoletana, popolato da “don Ciro il pittore” ovvero l’imbianchino addetto all’annuale refresh primaverile della dimora vomerese, “don Gennaro” il salumiere che vendeva la Nutella sfusa, a peso, impacchettata nella carta oleata, “donna Amalia” prosperosa madonna bruna, dispensatrice di pasta di Gragnano nella carta blu e fiordilatte di Agerola, “don Antonio” il custode severo del condominio, sequestratore di palloni e di gavettoni, “Buttiglione” anche detto “Centobottoni” l’unico meritevole ma deprivato del prefisso “don”, in quanto gigantesco ma inespressivo parroco di insolita stazza. “don Mario” era giovane, forte e scattante. Di pelle olivastra, con riccioli scuri, occhi grandi, vestito color fango. Della sua fisionomia intinta nell’inchiostro blu notte spiccava, bianco quasi cangiante, il sorriso di una bocca larga e carnosa ripiena di chissà quanti candidi denti! Ricordo solo quei denti bianchi e quel sacco color fango che dalle spalle, a tracolla, gli pioveva lungo il profilo ad accarezzare i calcagni. Era una specie di Babbo Natale al contrario: non portava doni a colmare gli esigui spazi delle nostre superaccessoriate dimore, piene di figli, nonni, zii, cani e gatti, piatti, cuccume e bicchieri; lui, portava via da quegli spazi la “fetenzia” dalla quale volevamo prendere celermente le distanze, come da una inqualificabile vergogna, termometro dei nostri sprechi e porcilità domestiche. Don Mario, ogni sera dopo le 22,00, saltava giù dal camion tritatutto della Nettezza Urbana. Sacco in spalla, saliva a piedi per cinque piani più l’ammezzato, olezzante di umidità e spazzatura, per almeno 48 delle scale dei condomini confinanti con il mio. Un atleta! Dall’ultimo piano, per ogni pianerottolo, riversava dai secchi di moderno moplen dell’immondizia posti fuori delle abitazioni dopo le ore 22,00 canoniche, le nostre vergogne dentro il suo sacco. Un secchio per volta. Due secchi per piano. Silenziosamente, anonimo. Bussava il campanello di casa solo in due occasioni: a Pasqua ed a Natale, per fare gli auguri. Mio padre lo invitava a bere un caffè o un bicchierino, gli dava la meritata “regalìa” ed un panettone o una colomba o una bottiglia di spumante. Lui, ringraziava, sorrideva con i suoi tanti denti e, contento, rientrava nel suo anonimato notturno, come un principe dell’aldilà, un fantasma buono. Mi pento di non avergli mai chiesto dove finisse tutta quella “vergogna” della quale veniva a depurare, ogni notte – come un angelo custode – le nostre case, ora che ho preso cognizione e “visione” di emergenze rifiuti e sanitarie. Da bambina, ve lo giuro, non ho mai visto montagne di rifiuti in strada per cui non sono mai stata messa in grado di pormi il problema che, oggi, è un’eccellenza tribale. Meno che mai ho visto, allora, un cassonetto, una “sosta monnezza” accanto ad un palo della luce o ad un angolo sul marciapiedi. Esisteva il problema anche allora, o no? E dove finiva tutta la nostra spazzatura? C’erano già le discariche camorriste?…ed i camion tritatutto da chi erano gestiti, se gli “spazzini” cosiddetti vi lavoravano a bordo come i soldati sul carrarmato dell’esercito? Non v’era festa comandata, rituale, religiosa o civile, che desse a “don Mario” la possibilità di scansarsi il lavoro per una sola notte! Forse, i nostri rifiuti solidi urbani erano diversi, praticamente biodegradabili e convertibili, secondo il ciclo naturale, in fertilizzante per la Campania Felix. Allora, le mucche brucavano l’erba grassa e non facevano indigestione di mangimi secchi a base carnivora. Non c’era la mucca pazza… come non c’erano tutti questi “igienici” packaging di petrolio e plastica, di polistirolo e solventi. Alla frutta, alla verdura, al pesce comprati dall’ambulante bastava un foglio di giornale per sopravvivere fresca fino a casa e... ti tenevi pure informata: i sacchetti di plastica con lo sponsor del supermercato, che paghiamo a peso d’oro per fare la pubblicità alla catena commerciale, non esistevano; infatti, i delfini ed altri cetacei, le tartarughe a mare non morivano in così gran numero per soffocamento. I sacchetti, dove c’erano, erano di carta. Non esistevano in commercio neppure tutti questi detersivi, vere bombe chimiche, con i loro aerospaziali ed ingombranti dispensatori. L’alcool era adatto a tutti gli usi: per la pulizia del corpo e degli ambienti. La pomice altrettanto, come i saponi vegetali di “Marsiglia” che igienizzavano il bucato e rispettavano il ph della pelle. Il sale, l’olio e la cenere avevano mille utilizzi domestici e personali. Il tifo, ogni tanto, se lo beccava solo chi aveva l’insana abitudine di mangiare crudi i frutti di mare raccolti in prossimità delle cloache o dei bacini di raddobbo per barche. A pesca, ovviamente, non si andava nei porti…e neppure al lido “Mappatella”! Di ratti ne ho visti, allora, di blatte anche…ma non in colonie così vaste, come oggi. Allora, vedere un topo era un evento: ti sentivi quasi un eroe, a raccontare dell’incontro. Succedeva quando le “saettelle” delle fogne, solitamente poste come griglie al bordo dei marciapiedi, si riempivano di foglie secche ed altri sedimenti, impedendo alle piogge di defluire. Spesso, si allagavano strade e cortili. Prontamente, però, arrivavano dal Comune gli “specialisti”: sembravano cavalieri senza macchia, muniti di lance lunghe e scintillanti armate di lunghi e spessi spilloni che, infilati a stantuffo nell’ingorgo sedimentario, magicamente liberavano i condotti dalle ostruzioni…e l’acqua riprendeva a defluire ed a sparire nel sottosuolo. Le cantine delle case e certi locali pubblici seminterrati erano imbiancati e igienizzati a calce viva. Nei bar, le tazzine del caffè ed i bicchieri erano pre-lavati con le scorze di limone eppoi detersi. Io, ricordo tutto questo. L’ho visto fare. Non l’ho sognato. Ricordo le mitiche secchiate di acqua e sapone che braccia robuste di popolane lanciavano in strada sulla pietra lavica, per mantenere il decoro del “basso” in quei vicoli che anche d’estate olezzavano solo di ragù, di aglio e olio e di canfora. Il progresso e l’eccesso di “sanità” ci regalarano, poi, un’overdose di imballaggi, di solventi, di detergenti, di cartoni e stoffe sintetiche, di plastica e di lattine…quando ancora noi si raccoglieva, per scopi benefici – in una sorta di preistorica raccolta differenziata – le cartine di stagnola delle tavolette di cioccolato e dei pacchetti di sigarette, a chili…. Quando la lattina della bibita gasata ci serviva, al mare, solo per riporre le telline scovate sotto la sabbia per il sughetto della sera, tenute a bagno nell’acqua di mare, fino a destinazione… quando l’anguria e il bottiglione di vino bianco lo tenevamo in fresco sulla battigia, tra le onde della risacca; a casa, sotto un filo d’acqua ed un blocco di ghiaccio nel lavatoio e non nei frigoriferi. Le batterie-stilo, servivano solo alle radioline, le prime FM, da ascoltare in spiaggia, in giardino, sul balcone, quando gli spazzolini da denti ancora si usavano “a mano” e non come trivelle a motore. Il consumismo, la pigrizia, poi, hanno fatto il resto. Cucina precotta, cibi industriali, conservanti e fertilizzanti chimici, colline di monnezza ad arricchire l’orografia della cartolina di Napoli, dove il Vesuvio era l’unico sovrano delle altitudini oleografiche, immerso nel turchino di un immemore cielo ora grigio, inquinato ed in pieno clima amazzonico, supporto ideale all’opera di putrefazione e marciscenza delle nostre porcilaie. Possibile che, oggi, ci risulti nostalgica la quasi bucolica mondezza di ieri? Eppure, era appena ieri. Non sono ancora una cariatide. Eppure c’ero, ho toccato il progresso. In questo arrogante regresso non ne trovo più tracce. “don Mario” ed i suoi tanti denti bianchi appartengono, forse, alla mitologia? Perché non gli ho chiesto, allora, dove andava a finire quella “vergogna” che ogni notte veniva a raccattare… dove spariva?…Piego il capo, sconfitta, dinanzi a tanta desolazione ed a quello che rimarrà, eterno, il più grande mistero irrisolto della mia napolitudine!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 6

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Inviato da Anonimo
il 22/06/07 @ 01:03
2007-06-21 12:22 Napoli nuovamente invasa dai rifiuti Il caldo peggiora peggiora la situazione, ancora roghi (ANSA) - NAPOLI, 21 GIU - Ancora cumuli di spazzatura non raccolta per le strade di Napoli, in periferia come in centro. E continuano anche i roghi. Vicino piazza Municipio, la spazzatura arriva anche a ricoprire i cofani delle auto e un odore nauseabondo si avverte in diverse zone. Da domenica notte, infatti, la raccolta ha subito il rallentamento che ha portato alla quasi totale paralisi di oggi anche per la temporanea chiusura dei cdr di Caivano e Giugliano.
Una situazione peggiorata dal caldo.

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Inviato da Anonimo
il 22/06/07 @ 10:01
21/06/2007 - Napoli soffoca tra i rifiuti e il caldo asfissiante. De Luca: «E' una vergogna» L’apertura della discarica di Ariano Irpino non allevia l’emergenza rifiuti. A Napoli, soffocata dal caldo, oggi ci saranno circa 3.500-4mila tonnellate di immondizia non raccolta. Questo per il funzionamento rallentato del Cdr di Giugliano e l’incidente occorso nell’impianto di Caivano che ne provocherà la chiusura per due-tre giorni. Il Senato, intanto, ha dato l’ok al decreto-legge emergenziale. E il sindaco di Salerno, Enzo De Luca, a La7 denuncia: «E' una vergogna» .
(Dal quotidiano Roma del 21/06/2007 )

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Inviato da Anonimo
il 22/06/07 @ 12:18
Bellissima, commovente gouache napoletana di un tempo che percepiamo "antico" ...eppure era appena ieri. E' possibile?... Ci siamo ridotti a provare nostalgia per la monnezza di ieri...che esseri infelici, siamo! Brava, Marina, sei riuscita a farmi piangere!
Carmine

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Inviato da Anonimo
il 22/06/07 @ 22:53
Queste immagini sono quelle di tanti anni fa, anche a Taranto (la città della mia infanzia e giovinezza)il mondezzaio saliva le scale col sacco della mondezza sulle spalle e prendeva la nostra mondezza, senza nessuna esitazione, nè senso di schifo, ma con sacrificio e quello era anche un momento d'incontro tra le persone che uscivano sulle scale per dare la mondezza. Da noi però veniva la mattina presto e il suo urlo ''Mondezza!!'' ci svegliava, era come una sveglia umana! Un ricordo di bambino, come quello del postino che chiamava il nome della persona e la persona calava il paniere con un filo, in cui il portalettere metteva la corrispondenza. E tante altre voci per strada di ambulanti e artigiani! In fondo si viveva anche allora, e per molto meno...
Grazie Raffaello

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Inviato da Anonimo
il 23/06/07 @ 09:11
22/06/2007 - Napoli puzza d’immondizia Napoli soffoca sempre di più nell’immondizia e il gran caldo fa aumentare anche il rischio sanitario. Nessuna zona della città è risparmiata dall’emergenza e le 2mila tonnellate accumulate lungo le strade fanno sentire tutto il loro peso, specie nel centro dove i turisti sono costretti agli slalom tra i sacchetti. Gli impianti di Cdr continuano a funzionare a scartamento ridotto (quello di Caivano ha aperto solo in nottata) e questo non fa altro che aggravare ulteriormente la situazione. Intanto, il commissario Guido Bertolaso, intervenendo alla presentazione della relazione sulla Campania nella Commissione ecomafie, lancia l’allarme: «Finora abbiamo tamponato con le discariche nel Salernitano e in Irpinia, dopo l’8 luglio si rischia una situazione tragica»
(Dal quotidiano Roma del 22/06/2007 )

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Inviato da Anonimo
il 28/06/07 @ 13:46
Oggi, dev'essere la mia "giornata particolare": dopo la felice conferma dell'accettazione e "start" della mia petizione sull'emergenza sanitaria in Campania da parte del Parlamento Europeo, anche il nostro "ignoratore ufficiale" del governatorato campano non ha resistito all'impulso doveroso di un cenno di risposta a questo "post" che inoltrai - per competenza - al suo blog www.antoniobassolino.it . Ipocritamente, fingendo l'interesse comune quale quello che uno squalo proverebbe nei confronti di un'ostrica, "chi per esso" così risponde: "La ringraziamo per il suo lungo e dolente contributo, che giriamo alla presidenza. La informiamo, inoltre, che tra poco il blog assumerà una nuova veste, consentendo la pubblicazione di interventi come il suo. La redazione.". Un modo elegante come un altro per dire: "non crederai mica che nel forum DEMOCRATICO aperto SOLO ai NOSTRI TESSERATI, pubblichiamo il tuo intervento sull'ARGOMENTO GENERALE della MUNNEZZA?"....Morale della favola? Delirio di onnipotenza del nostro "governatorato" che davvero ritiene di essere più intelligente di noialtri "governati"!
marina

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Messaggio N°364 del 18-06-2007 - 21:43
Tags: Editoriali

Facce 'e cuorno nun tèneno scuorno
di Marina Salvadore

La Padoa-Spocchia Cambio al vertice della Guardia di Finanza. Finalmente, il generale D’Arrigo, trattato anch’egli come un pacco postale, un “pupazziello”, nel’inciucio che ha visto protagonisti l’ottimo generale Roberto Speciale, l’arrogante ministro Visco e la Corte dei Conti, è salito al soglio pontificio delle Fiamme Gialle. Da uomo d’onore, come solo un militare di rango sa intendere l’onore, il generale D’Arrigo ha sottolineato, nel discorso di investitura, la stima ma soprattutto la massima considerazione nella quale tiene il suo predecessore, che ha preferito “spezzarsi” più che “piegarsi” alle fole venefiche del regime. Secondo il solito gioco delle tre carte “banco vince...banco perde…banco VINCE”, il bagatto Padoa-Schioppa ha invece stravolto, nel discorso di benvenuto, privo di ogni benché residua traccia di pudore - con riferimento alla ributtante querelle - il senso della verità e dell’onorabilità umana, adducendo persino che in merito ai recenti tristi fatti i sudditi italiani sono stati sul punto di ritirare la fiducia al glorioso antico corpo della GdF, per gli spiacevoli occorsi, senza nemmeno paventare l’idea, seppur lontanamente, che i cittadini italiani hanno in realtà ritirato la fiducia alla “Banda Bassotti” istituzionale e non certo, MAI, alla vittima sacrificale, il generale Roberto Speciale e, di conseguenza, a tutto il corpo della GdF. La Padoa-SPOCCHIA ammannita ancora oggi dal ministro e dal suo vice-gabelliere Visco, inopportuna presenza, impudico convitato di pietra, alla cerimonia ufficiale, è veramente inqualificabile. Ci piange il cuore assistere all’arrogante supremazia di questi “Azzeccagarbugli” sulla dignità, rispettabilità e onore di ufficiali con le stellette che, sicuramente, hanno cognizioni più profonde, se non altro in fatto di etica e soprattutto intorno al Galateo di monsignor Della Casa, dei quali certi “bifolchi” ripuliti, cresciuti a mollichelle nelle loggette e nelle segreterie di partito, senza arte ne’ parte nella Scienza della Consapevolezza della dignità umana, della Deontologia, ignorano totalmente il significato della parola “Rispetto” dovuto a chi è autorevole, confondendone il senso con la parola “Rispetto” abusata, sempre più spesso dai "mammasantissima" ovvero gli “autoritari”. Ci sono squallidi personaggi in questo Paese, come ad esempio Bassolino e Jervolino, Visco e Padoa-Schioppa, Prodi e la Turco che dovrebbero vergognarsi di uscire di casa al mattino, ed invece, eccoli lì, freschi e tosti, col frustino in mano e gli stivali, a cavallo della nazione, come statue equestri dei discutibili “Padri della Patria” delle quali abbondano le piazze d’Italia e la retorica risorgimentista. La delega sulla Guardia di Finanza – non occorre essere paragnosti figli di paragnosta – a breve tornerà nelle grinfie di Visco… a meno che al generale Speciale venga in soccorso, cavallerescamente, la Giustizia. Quella, vera! Buon lavoro, generale D'Arrigo, per un lavoro - il suo - ch'è sovente denso d'insidie. Le sia di conforto, sempre, l'esempio del suo nobile predecessore che, oggi, ha voluto così bene ricordare, onorandolo come avremmo fatto noi se solo non gli avessero negato "l'onore degli onori militari" del congedo.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da Anonimo
il 19/06/07 @ 14:31
MARIUOLI!!!!!!!!!! ANSA (ECO) - 13/06/2007 - 19.16.00 STATALI: UGL, TESORETTO ANCHE CON CONTRIBUTO DIPENDENTI (ANSA) - ROMA, 13 GIU - ''Oltre al tesoretto il Governo puo' servirsi anche di un 'salvadanaietto', cioe' dei prelievi forzosi ed automatici dagli stipendi dei pubblici dipendenti''. Lo ha detto il segretario nazionale Ugl Ministeri, Paola Saraceni commentando il decreto con il quale si regolano gli accessi alle prestazioni creditizie erogate dall'Inpdap. Secondo il decreto - spiega la sindacalista - i pensionati ex dipendenti pubblici e i dipendenti pubblici iscritti a gestioni previdenziali diverse dall'Inpdap si ritroveranno iscritti di diritto alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali che bisognera' ''riempire'', a partire da ottobre 2007, con versamenti dello 0,15% sulla pensione lorda per i pensionati che percepiscono oltre 600 euro al mese e dello 0,35% sullo stipendio dei dipendenti pubblici. ''Certo sara' possibile recedere entro sei mesi dal pagamento della prima mensilita' - conclude Saraceni - ma visto che l'importo e' minimo e visto che questa cosa e' passata sotto silenzio, quanti saranno quelli che recederanno? Vi immaginate un ottantenne che accorgendosi della trattenuta si metta a cercare, compilare e spedire il modello per presentare il ricorso?''.
(ANSA). I28-CHO 13-GIU-07 19:15 NNN

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Inviato da Anonimo
il 20/06/07 @ 09:07
da IL GIORNALE: Il caso Visco riserva ogni giorno nuovi colpi di scena. Come quello che racconta Italia Oggi in edicola: martedì mattina il neo comandante generale della Guardia di finanza Cosimo D’Arrigo ha avuto un incontro di oltre mezz’ora con il vice ministro Vincenzo Visco, nell’ufficio di quest’ultimo a piazza Mastai a Roma. Un appuntamento che suscita stupore visto che il ministro Tommaso Padoa-Schioppa aveva ritirato «temporaneamente» le deleghe sulla Guardia di finanza al proprio vice, dopo i contraccolpi del braccio di ferro con l’ex comandante Roberto Speciale e soprattutto le denunce di ingerenze e minacce firmate da quest’ultimo.
(continua)

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Messaggio N°333 del 31-05-2007 - 17:29
Argomento: Editoriali

VESUVIO PENSACI TU !
di Marina Salvadore

Tra il petire e il petare c’è di mezzo il mare; tra il petente e il fetente c’è di mezzo la tangente! Con molta sorpresa, in merito alla petizione da “Megaride” presentata al Parlamento Europeo in tema di emergenza rifiuti ed attentato alla salute pubblica, ho personalmente ricevuto numerose adesioni da persone perbene a me sconosciute ergo la petizione ha scosso qualche coscienza. Incredibile, però, è stato scoprire che copia della petizione sia giunta anche nelle mailbox di alcuni funzionari della Regione Campania cui, assolutamente, non ho avuto il cattivo gusto ne’ l’interesse specifico di inoltrarla in copia. Da Napoli, ho avuto la piacevole sorpresa di essere contattata telefonicamente presso il mio esilio meneghino da persona amica molto in vista, responsabile di uno dei più noti circoli culturali cittadini ideologicamente pendenti più a sinistra che a destra, che mi confermava di aver misteriosamente ricevuto il documento in oggetto (mai inoltratole per mia parte) e che si era messa in azione, divulgandola, per cercarne adeguato sostegno presso illustri personaggi dell’”intellighenzia” locale ovvero presidenti di esclusivi circoli cittadini e prestigiose firme del giornalismo locale. Al di là delle appartenenze partitiche, di “congrega” e di “parrocchia”, alcuni degli illustrissimi interpellati da questa squisita persona amica sono dichiaratamente esponenti dell’opposizione al governo campano. Ciononostante, pur blaterando da decenni contro il malcostume locale ed il malgoverno, costoro hanno preferito vigliaccamente nicchiare, evitando di compromettersi, sostenendo – peraltro, con sincerità estrema – che i loro “esclusivi” circoli godono del beneficio di emolumenti e fondi (regalìe e “assistenze” amo definirle) da parte del Comune di Napoli e delle altre amministrazioni locali. In breve, la persona amica, partita in quarta come una schietta pasionaria, si è trovata a rimbalzare sul classico muro di gomma, annientata dal senso d’impotenza, disgustata dalla realtà sociale napoletana. Mi è toccato consolarla, ribadendo che “conosco i miei polli”, che non mi faccio più illusioni sul rinascimento dell’etica, dell’orgoglio e della dignità napoletane; motivo per cui la mia istanza, che magari resterà inusitata e non produrrà effetti, ho preferito presentarla fuori dei confini nazionali, avendo peraltro notato come la malagestione campana sia strumentale quindi protetta dal Governo Nazionale, basti pensare alle continue visite a Napoli del soporifero presidente della Repubblica, sempre in concomitanza con il lievitare di crisi bassoliniane e jervoline, dimentico d’essere il presidente di tutti gli italiani e non solo della effimera Repubblica Partenopea. Questa napolitudine dalla quale parrebbe essere affetto il nostro Primo Emigrante di Lusso partenopeo, sembrerebbe una sorta di malinconia tipica dell’età autunnale: quando si invecchia si diventa nostalgici, giacchè in precedenza non abbiamo notato tanto passionale attaccamento alla città di Napoli; più che altro era palese una esterofilia per i Paesi e le “Civiltà” delle "matrioske"… Ma al di là di queste sfumature ciò che conta e che rappresenta il vero dramma di Napoli e dell’intera Campania Infelix - territori per loro naturale vocazione antropologica, storica e geografica non omologabili ad alcun’altra realtà geopolitica al mondo – è la “napoletanità” new wawe, la schifosa dipendenza dall’obolo, per il quale ognuno si venderebbe al mercato anche la propria madre, dopo essersi già svenduti coscienza, ideali e dignità! L’intellighentia locale è esattamente composta da questi sordidi individui cui basta il brivido, una tantum, del taglio di un nastro, di un evento di piccolo cablaggio sponsorizzato, di una montagna di sale in piazza del falso Plebiscito al posto delle solite montagne di monnezza, dello scondinzolìo dei bimbi delle scuole di Scampia cui vanno sempre a rompere le bolas, strappandoli alla normale età dei giochi e dell’innocenza, per vomitarli nella sociologia rampante delle novelle Dame di San Vincenzo, di pseudo-sinistra e di fanta-destra, come se aprissero, ogni volta, le porte del Canile Municipale, portando crocchette, bocconcini e carezze agli animaletti reclusi eternamente dietro le sbarre di un ghetto… Finalmente, si è chiuso anche l’ultimo “Maggio dei Monumenti”, il Maggio della grande “EMME”: Maschere, Miti e Misteri…e le innominabili Merda e Monnezza; un turbinio di Arte, Cultura, Intellettuali, Nastri da tagliare… quisquilie, pinzillacchere….straipiamo di Farina Festa Forca… sponsorizzate con oboli e paterni “patrocinii”… per tener buoni e compatti tutti i circoli culturali, i loro presidenti, i turisti incazzati per gli scippi e le lesioni personali…. Certamente, chiusi i battenti della grande “EMME”, i politichelli locali di sinistra e di destra, si saranno messi già a tavolino per organizzare la prossima “Notte Bianca”, partendo dagli elenchi dei circoli ed associazioni da patrocinare, “un colpo al cerchio ed uno alla botte”, dai fondi da dividere con la matematica delle proporzioni dirette ed indirette, a seconda del colore della tessera dei presidenti di circoli e associazioni che sarebbero i primi a meritare di scomparire schiacciati dalla monnezza… Un po’ di monnezza, nei giorni delle ultime consultazioni amministrative è sparita magicamente (chissà dove, considerato che per anni non si è saputo dove stiparla), per ricomparire – sicuro! - dopo i residui ballottaggi… Le lacreme napulitane del sindachello reazionario di provincia, magnificato dal viva-voce con Napolitano, più che commuoverci ci hanno nauseato! Udite udite quale efficienza, oggidì: (ANSA)''L'emergenza rifiuti a Napoli e' chiusa''. Cosi' il sindaco di Napoli, Iervolino, dopo l'incontro in prefettura con le altre autorita'. ''Stamattina avevamo in strada 250 tonnellate di rifiuti che nel corso della giornata saranno smaltiti'', ha detto il sindaco. La Iervolino ha spiegato che anche oggi Acerra sara' sito di discarica, mentre e' stata aperta quella di Parapoti. Allo studio anche i tempi di apertura di Macchia Soprana, nel salernitano, per arrivare ad un sito di stoccaggio”…. Nord e Sud dopo l’ultima tornata elettorale? Udite udite (ANSA) “Sergio Chiamparino – sindaco di Torino -. Se quello che è successo a Napoli coi rifiuti fosse capitato sotto la Mole, lui e Mercedes Bresso non avrebbero avuto probabilmente scelta. Le dimissioni sarebbero state l’unica, naturale via. «O almeno - ha detto il sindaco torinese - l’opinione pubblica ci avrebbe incalzato, e obbligato a dare delle spiegazioni credibili». Proprio nei giorni in cui la sinistra del Nord, di cui Chiamparino è tra i più autorevoli e visibili esponenti, e mentre Piero Fassino ha indicato nei cumuli d’immondizia napoletana teletrasmessi in tutta Italia una delle ragioni di perplessità del Nord rispetto a chi governa certo Sud, le parole di Chiamparino invitano a una riflessione. A Rosa Russo Iervolino, ad esempio, l’ipotesi di dare le dimissioni non dev’essere nemmeno mai passata per la testa. Lo stesso, sicuramente, vale anche per il presidente Antonio Bassolino.” … Vittorio Feltri ed i soliti Padani si sono nel frattempo divertiti (e giustamente!) a sputtanarci sui giornali come sporcaccioni, incivili, merdosi… dimentichi, però che i loro rifiuti nordisti, specie quelli altamente tossici, sono venuti per anni, quatti quatti, a seppellirli nelle nostre discariche camorriste – per questo, complici e manutengoli dei camorristi, i “signorini” - là dove ora il bestiame sta morendo e dove la mozzarella di bufala è diventata una bomba chimica degna di Guerre Stellari … Ma la cosa più triste è che si insiste, da parte di vittime e carnefici, a voler colorare di tessere di partito le emergenze pubbliche che, in quanto tali, dovrebbero essere gestite dalla coscienza collettiva e non essere strumentali alla propaganda politica di taluno e di tal’altro! Non v’è poi tanta differenza, in fatto di ETICA, tra il Nord ed il Sud, tra la “Coscienza” politica della Campania e quella Italiana… Per questo, non restava che appellarsi a Bruxelles… Tiepidamente disincantata confido in quest’Europa che con quel che ci costa a qualcosa dovrà pur servire, oltreché a stabilire la quantità di surrogato da ricicciare nel cioccolato, la dimensione dei forni a legna per cuocere le pizze doc e le sfericità regolamentari del San Marzano dop e delle mele della Val di Non, o no ?… Esaurita anche quest’ultima speranza….
VESUVIO, PENSACI TU… ED IN FRETTA!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1

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Inviato da Anonimo
il 31/05/07 @ 23:25
(ANSA) - WASHINGTON, 31 MAG - L'emergenza rifiuti di Napoli in prima pagina sul "New York Times", con una grande foto di una mamma con passeggino tra la spazzatura. Un lungo servizio attribuisce a politica e camorra le responsabilita' per la situazione e da' spazio all'ira dei napoletani. Si sottolinea, inoltre, come gli interventi di emergenza degli ultimi giorni abbiano reso meno tesa la situazione, ma viene anche evidenziato come manchi una soluzione di lungo termine e resti il pericolo di nuovi disordini.

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Messaggio N°327 22-05-2007 - 21:17
Tags: Editoriali

IRRESPONSABILITA' DOLOSA
di Marina Salvadore

…e così…. anche la parola del generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, che ha verbalizzato, in divisa, le ritorsioni in ordine all’imposizione “politica” per l'annientamento del vertice della GdF lombarda che indagava brillantemente sulla BNL-Unipol e le coop rosse sarebbe la parola di un “matto” – come ci fa intendere il giacobin-fustigatore Visco – così come la parola di Bruno Contrada sarebbe menzognera rispetto a quella dei merdosi “pentiti” di Mafia che con il loro pentimento sfruttano con la clausola “per se’ e per i suoi” ospitalità, vitto, alloggio e benefici vari, durante una lunga vacanza senza pensieri pagata da noi. Bassolino, a proposito della monnezza continua a fare il “santo infilzato” in TV, così come la sua miope colf Jervolino… Il popolo di munnezza, a cui Bassolino continua ad imporre irriverentemente “senso civico” e ad accollare “responsabilità”, continua ad “appicciare” i cassonetti e ad avvelenare l’aria, invece di “appicciare” le barricate e tutta la classe dirigente locale, falsamente inconsapevole d’essere preso per il didietro da circa vent’anni (sorge l’umano dubbio che forse ne goda) dalle stupide, inutili “domeniche ecologiche” , per la serie Farina, Feste e Forca del solito Piccolo Mondo Antico della Politica post-risorgimentista, ferocemente attecchita proprio in quel Sud che tanto pugnò e morì per combatterla.... quando al Sud c'erano gli UOMINI! Otto ragazzini che hanno stuprato una adolescente sono stati puniti con “gli arresti domiciliari”… perché, altrimenti, chi gli avrebbe preparato lo zuppone di latte al mattino se non mammà? I coniugi di Erba scrivono stupide lettere dal carcere, lette e rilette in Tv per noi che dobbiamo meditare sulle loro sofferenze di reclusi, di assassini feroci che non si sono risparmiati neppure l’infanticidio e che, in quelle stesse letterine di circostanza non mostrano, poi, tanto ravvedimento e … cenno alcuno di pentimento… ma a noi è richiesto, in loro vece, un atto di superiore contrizione e commiserazione. ‘Sto cappero di filmato della massonica BBC che pretenderebbe d’essere VANGELO sui preti pedofili e sulle relative coperture del Vaticano, in persona di Ratzinger…(guardacaso, ora ch'è Pontefice conosciamo TUTTO sulla sua attività cardinalizia, sempre ignorata)… si è ottenuto un successo di critica e di pubblico insperato, soprattutto da parte dei soliti “GRILListi” e “SANTORi” che, per questo, sono finiti a testa in giù nel pitale del conformismo più abietto del quale accusavano noialtri. E va bene, ci sarà pure in Vaticano, come in ogni istituzione, il pedofilo insieme al ladro, lo sporcaccione insieme al disonesto, esattamente come in Parlamento, al Senato o alla Banca Mondiale ma…i conti non tornano… A giudicare dalle “statistiche” della "Propaganda" smitragliate sull’opinione pubblica come pagine della Bibbia, sembrerebbe, dato il numero dei preti pedofili in America, che tutti i fedeli, i parrocchiani di costoro siano stati almeno una volta, matematicamente, “molestati”… Come non tenere conto, per esempio, dei preti “coraggio” del Sud che negli anni ’90, con il loro operato disturbavano le attività camorristiche, ostacolandole, denunciandole? Come non ricordare che per liberarsi di costoro non si contano le più sporche accuse di pedofilia o sesso selvaggio? Padre Rassello del quartiere Sanità, vi suggerisce qualcosa? Rimorderà a qualcuno la coscienza? E, nel panorama politico della new economy e della dittatura sionista, non è chiaro che continua, a colpi bassi e volgari, la lotta della chiesa massonica contro la chiesa cattolica? Che siano così cretini i reazionari Grillo e Santoro da fargli da sponsor senza accorgesene? Beh! In questo schifo di mondo contemporaneo che si pasce nella menzogna, come i porci nel liquame, noi ignavi continuiamo, credendoci furbi, a “farci i fatterelli nostri”, strafottendocene del mondo circostante, del prossimo e, stupidamente, del futuro dei nostri figli, ai quali stiamo regalando un perfetto mondo di cacca. Inutile gridare “al lupo al lupo” e scaricare le responsabilità al classico “Piove governo Ladro”! La colpa è nostra, della nostra inerzia, della politica del “Tirammo a campa’”, del nostro navigare sott’acqua. Onestamente, non provo ne’ pietà ne’ comprensione per i Napoletani e per tutti gli Italiani che nella “monnezza” reale e morale dimostrano di voler continuare a sguazzarci!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 6

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Inviato da Anonimo
il 22/05/07 @ 22:20
Questa e' la Marina che piace a me.... con il suo stile aggressivo, intelligente lucido e sopratutto VERO. Solo un piccolo appunto : Padre Rassello e non Rastrelli.
Prosit. Ambro

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Inviato da Anonimo
il 22/05/07 @ 22:52
correggo subito. Grazie! Un cappero di maledetto lapsus!

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Inviato da Anonimo
il 22/05/07 @ 23:38
Generale Speciale, prima che la mettano al gabbio come Contrada, organizzi un bel colpo di Stato! abbiamo bisogno di almeno due legislature di disciplina!!! Solidale con lei.
Lello

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Inviato da Anonimo
il 23/05/07 @ 10:29
Sono solidale con il Generale.
antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 24/05/07 @ 08:05
il Ministro Visco non appena interpellato a riguardo delle dichiarazioni del gen. Speciale ha risposto come generalmente rispondono i colpevoli: "Non ci sono le prove!" evitando di dare cronaca dei fatti o giustificazioni. Tanto basta alle persone intelligenti, abituate quotidianamente all'ipocrisia perfida di regime, per trarne le opportune conclusioni. Abbiamo nostalgia di Masaniello!
Enzo Russo

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Inviato da Anonimo
il 24/05/07 @ 08:45
Il redivivo Visco è l'artefice della conversione degli Uffici Imposte in Agenzie delle Entrate. Come mai la GdF non indaga sugli sprechi collegati all'evento? Basti solo pensare al fatto che non c'erano i soldi - si diceva prima del 2000 - per pagare l'affitto, per esempio, dell'Ufficio II.DD. di Milano. Po, miracolosamente, da un ufficio sono scaturite ben 6 agenzie decentrate, con relative spese di ristrutturazione, trasloco documenti e quanto altro. A Milano, dai traslocatori agli elettricisti ed informatici, figuravano solo ditte appaltatrici di Roma, con relativo dispendio per vitto e alloggio per un esercito di lavoratori in trasferta, per lungo lungo tempo. Poi, magari, per pagare qualche euro in più ai dipendenti statali, i più sottopagati d'Europa, motivandoli anche in miglior modo alla lotta contro l'evasione, si negano gli accordi sindacali, le firme dei contratti e quanto altro.
marina

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Messaggio N°320 17-05-2007 - 13:33
Tags: Editoriali

La madre di tutte le battaglie: il "conflitto" d'interessi!
di Marina Salvadore

Premetto di non nutrire molte simpatie per Berlusconi; non mi piace il suo stile e tantomeno l’immagine che i “professionisti” del settore gli hanno cucito addosso… ma ancor meno mi piace quel dottor Balanzone di Bologna che farebbe bene a stiparsi tra i burattini nel teatrino della Commedia dell’Arte, con tutte le sue ipocrisie, manìe di persecuzione e smanie di vendetta. In tema di CONFLITTO D’INTERESSI sulla cui scia bavosa si legifera “a sprazzi” da anni… ovvero da quando Berlusconi si è lanciato in politica, dimentichi degli Agnelli e delle FIAT presenti al governo sin dalla costituzione del primo parlamento italiano, è lampante come e quanto – allo stato – l’eventuale approvazione della Legge sia esclusivamente mirata all’annientamento di Berlusconi. Non occorre essere Pico della Mirandola, per comprendere le matematiche di regime, i giochi di matematica attuariale dei partiti la cui componente aleatoria è esattamente la Politica ovvero la gestione della Cosa Pubblica, suddivisa in tante piccole Cose Private, sottratte arbitrariamente al Popolo Sovrano. Com’è accaduto per la Legge sul Negazionismo, che contempla solo l’Olocausto degli Ebrei e non anche i tanti olocausti e diaspore di altri piccoli e grandi popoli, la Legge sul Conflitto d’Interessi contempla – fisicamente – solo la Mediaset berlusconiana (come se la Rai fosse un convento di verginelle, un istituto di beneficenza). Perché mai, dinanzi all’evidenza dello sfascio morale della Politica, nessuno tra coloro che si spacciano per indefessi difensori della Patria ha – in virtù di un fortuito lampo di genio in quest’epoca di Lumi – ritenuto opportuno d’inserire tra i casi di conflitto d’interessi anche (e soprattutto) il FAMILISMO, vera piaga sociale, tipicamente italiana? Mogli, figli, cognati, fratelli, nipoti… intere famiglie bivaccano alla Rai, nelle Università ma soprattutto al POTERE in ogni schieramento, tra i banchi delle Camere, nelle segreterie di Stato, in quelle dei Partiti ma, soprattutto, ricicciati in Enti Pubblici… oltre, naturalmente, alla più celebre configurazione tra i conflitti d’interesse che vede ex terroristi ora onorevoli o dipendenti delle Segreterie ai vertici dello Stato. Per non parlare del familismo dilagante anche nelle istituzioni locali quali Regioni, Province e Comuni, in un allegro, smodato, vorace interscambio con fantasiosi, numerosi e sempre più inutili enti locali, amministratori delegati e consiglieri imparentati. Con un po’ di buonsenso basterebbe riflettere sugli utili e benefici derivanti ai politici nell’interscambio familiare dove i “parenti” occupano sovente scranni in Commissioni il cui compito è approvare determinati programmi e progetti istituzionali. E’ tristemente famoso il caso dei due onorevoli padani che hanno assunto nelle proprie rispettive segreterie le reciproche consorti, il figlio di Bossi che fa il portaborse… dal nord al sud il “vizietto” del TENGO FAMIGLIA è l’unica malta che unisce un’Italia mai Unita se non dal Giro d’Italia e dalla Miss nazionale. Al sud, emblematiche le famiglie dei vari Bassolino, Mastella, Pecoraro Scanio ed altri…Si da addosso alla Mediaset ma, intanto, a Napoli – dopo il botto – è calato il silenzio, per esempio, sullo scandalo della Cosmofilm, monopolista di “parrocchia” nel campo delle communication & imaging della Regione Campania. E’ vero che c’è l’arrogante Ducea di Arcore ma, analogamente, esiste la Ducea di Ceppaloni…Intanto, in galera come il peggior criminale ci è finito Bruno Contrada (www.brunocontrada.info), capro espiatorio di uno scandalo giudiziario dove si è preferito, in omaggio al Family day, salvare la Famiglia di Cosa nostra con tutti i suoi merdosi finto-pentiti. Lo slogan è sempre lo stesso: TENGO FAMIGLIA! E per Contrada non si sono viste “piazze”, bandiere arcobaleno, vandee, spettacoli di arte, trombe e tamburi, cartelli e striscioni, come se ne sono visti per i PACS, i Dico, i “family” e gli anti-family, gli anticristo e -l’altr’ieri - persino per le puttane di tutta Italia (incallite evasori fiscali!). Dovremmo anche aggiungere, per eccellenza, il familismo che impera ai vertici delle istituzioni economiche: Banche, Aziende, Industrie, Multinazionali… vere e proprie lobbies incartocciate nella sinergia con la Politica… e…noi, popolo sovrano, mandato a (volgarmente) defecare... assiso sul simbolico trono sempre più simile ad un water, crediamo ancora che per "pulire il mondo" ci basti impugnare la catena dello sciacquone come uno scettro?

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

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Inviato da Anonimo
il 17/05/07 @ 14:09
riporto da Wikipedia: Nel 1996 il senatore Stefano Passigli propose un disegno di legge che, tra le altre cose, prevedeva che il funzionario pubblico con un patrimonio eccedente una certa somma dovesse affidarlo in gestione ad un'apposità società indipendente (blind trust o fondo cieco). Il d.d.l. non venne approvato. La questione fu però ripresa dallo stesso Governo Berlusconi II con la Legge n. 215 del 2004 (Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi). Si è eccepito che la legge sarebbe risultata di ben poca rilevanza per la risoluzione del conflitto, poiché si limitava a prescrivere che l'imprenditore individuale provvedesse a nominare uno o più institori, cioè una o più persone di fiducia (figli, parenti, amici, e perciò soggetti non realmente indipendenti) cui affidare l'effettiva gestione aziendale.
Lello

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Inviato da Muralleros
il 17/05/07 @ 14:12
ciao bel blog... vieni a trovarci e partecipa anche tu alla nostra colletta!! saluti dal muraglia club

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Inviato da Anonimo
il 17/05/07 @ 15:55
mi associo a tutto quanto rivendicato dall'ottima signora salvadore, sperando che i politici la leggano e, con tutto il cuore, le auguro di poter godere dei palcoscenici sempre più vasti che MERITA!
claudia

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Messaggio N°254 del 12-04-2007 - 01:02
Tags: Editoriali

Incuccabili Talebani
di Marina Salvadore

Che la Muraglia cinese sia visibile dallo spazio, addirittura dalla Luna, è forse una leggenda metropolitana, per sottolineare la maestosità dell’opera architettonica più famosa al mondo, cui seguono le Piramidi d’Egitto ed altre meraviglie che – nonostante il progresso e la tecnologia – non siamo comunque in grado di riprodurre… Comunque, ad una certa impossibile quota aerea, nelle notti di gelidi cieli sgombri, è possibile identificare la Muraglia sul pianeta come un lungo cordone che delinea i confini dell’antico Impero cinese, lasciandoci poeticamente immaginare che sotto il cielo sulle alture "mandarine" un capo e l’altro del cordone facciano da guinzaglio alle turchesi Chimere. L’aviazione, dagli infrarossi in poi, ha addirittura progettato invisibili aerei senza pilota, per sondare, sezionare, centrare e colpire dall’alto obiettivi nemici infinitesimali sulle carte topografiche. E… che dire dei satelliti che come enormi scanner catturano e riproducono porzioni di pianeta, addirittura per la toponomastica di continenti, regioni, città, quartieri e vie? Che dire di Google Earth, mediante il quale se a tarda notte porti a passeggio il cane nel parco per l'ultima pipì, sbadigliando dal sonno, è in grado pure – da lassù – di farti una radiografia ortodentale, talmente precisa, da contarti le carie in bocca a te e…pure al tuo cane? Allora io, umilissimo verme sul pianeta, informato dai mass media e non accademico scienziato, mi chiedo, sic et simpliciter, se i Talebani visti disordinatamente scorazzare nel "tardivo" video della Top Ten dell’ultim’ora, con le tuniche svolazzanti, le sgargianti tovaglie a quadretti dei pic-nic arrotolate in testa, e metri di canne d’armi da fuoco, impennate, a sovrastarli, sulle jeep sfrenate al galoppo sugli ampi spazi deserti di pietraie, bianche e desolate, come bianco e desolato sa essere un foglio bianco… dove salta agli occhi pure la cacchetta meteoritica di una mosca cavallina… siano invisibili a tutte le meraviglie della tecnologia… persino a quelle microspie intelligenti, a quei microchips che vanno a rompere le bolas pure a Cip & Ciop che sgranocchiano nocciole nel cavo di un albero nella Tundra… Ma com’è possibile che tutti quei coloriti riti cruenti ed esibizionisti compiuti tribalmente alla luce del sole, su quegli immensi fogli bianchi delle pietraie aride dove s’individuano le cacche degli armenti e delle suddette mosche cavalline, non siano visibili all’occhio del Grande Fratello che vede pure nelle nostre mutande? Forse, ci sono incredibili distese di limonaie occulte, in quegli aspri territori, dalle quali è possibile ricavare ettolitri di acido citrico per l'inchiostro invisibile - come quello col quale ci divertivamo a fare gli "esperimenti" prodigiosi alla scuola elementare - nel quale si “pucciano” beatamente in vasca i talebani, le loro armi, le loro jeep… ed i loro agnelli sacrificali. Laddove anche il sangue sbiadisce e scolora, come fosse trasparente acqua... Forse, è il rifiuto nell’ammettere la loro presenza che rende "politicamente" ciechi e sprovveduti coloro che pigiano gli input di satelliti, missili intelligenti, aerei invisibili radiocomandati, Google Earth, Echelor ed i dischi volanti... Forse, un anonimo coraggioso in qualche parte del mondo... magari un innocente bimbo di pochi anni, lasciato solo tutto il giorno a balia della tecnologia... potrà fare, inconsapevolmente, il "miracolo" con la tastiera di una meschina Play Station, in un gioco di ruolo qualsiasi… Chissà?!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1

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Inviato da Anonimo
il 12/04/07 @ 10:21
cose vere ed evidenti: come mai la menzogna riesce ancora a passare per verità? vuoi vedere che l'anticristo già regna? Brava Marina.
antimo

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Messaggio N°242 del 05-04-2007 - 10:43
Tags: Editoriali

Che ridere, Ahmadinejad!
di Marina Salvadore

Nel ferale piattume opprimente della politica internazionale, finalmente un guizzo! Mahmud Ahmadinejad, il sesto presidente iraniano, con inattesa autoironia – che è qualità distintiva delle persone intelligenti - è riuscito a trasformare in accattivante, umoristica farsa, degna dei più grandi autori teatrali, quella minacciosa plumbea promessa di terzo conflitto americano nel Golfo, studiato a tavolino da qualche tempo, premeditato dalla lobby israeliana, devoluto all’esecutore materiale jankee e nell’attesa solo dell’occasione giusta per deflagrare in forma d’altro flagello per l’umanità. Ahmadinejad, che si è sempre distinto per le sue estemporanee e, spesso, urticanti e drastiche esternazioni proprie al “Feroce Saladino” delle memorabili figurine Liebig, non è cascato – come tutti temevamo - nella trappola tesagli dagli alleati inglesi degli “USA e getta”, travolgendo senza armi, senza spargimento di sangue, senza ostentazione del nucleare che dice di avere, in una grottesca e mortificante debacle l’arroganza e le paventate “superiorità” e “democrazia” delle quali gli Inglesi, gli Americani e la loro regia massonica annaffiano a getto continuo il mondo. Assodato che per un occidentale è praticamente (fisiologicamente) impossibile condividere fede, usi e costumi degli integralisti islamici e sottolineando il fatto che sono altrettanto incondivisibili tutti gli altri integralismi che, tanto in Oriente quanto in Occidente, imperversano – persino in certi cattolicesimi estremi che offendono costantemente la poesia della Libertà e dell’Individualità portataci dal Cristo – non si riesce a capire perché la foga della globalizzazione imperialista, fondata sul mito del Dio Danaro, debba annientare quelle antiche Civiltà che hanno fatto la storia del pianeta, con la loro Cultura, i loro usi e costumi, tradizioni e vestigia, esattamente come sta accadendo in Gerusalemme ai luoghi simbolo della Palestina, laddove la bellezza e la poesia del genere umano sono da sempre esaltate proprio da certe unicità che emergono prepotenti, imponendosi, dalle diversità, ch'è un po’ come leggere un corposo romanzo storico sulle pagine di un libro stracciato, mescolate dispettosamente dal vento. Dopo l’umiliante “magra” dei potenti guerrafondai abbiamo più viva la convinzione che con una risata si può seppellire anche il Diavolo, volendo. Stavolta, per questa sonora risata liberatoria, irrefrenabile e rigenerante, dobbiamo sinceramente essere grati a quel minuto, urticante, testardo, torvo, Ahmadinejad che ci ha regalato una formidabile pièce teatrale, una lezione di palcoscenico mondiale, distogliendoci per un po’ dalla mestizia a labbra serrate d’ogni santo giorno, maledetto dall’angoscia e dall’impotenza!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 20

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 12:08
e mo' col petrolio fattici un bidet, signor bush e appicciati pure una sigaretta!
Carmine

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 12:15
Caro Carmine, credo proprio che le tue considerazioni, tradotte in arabo, siano le stesse fatte dal presidente iraniano mentre pregustava il"pacco" tirato agli imperialisti. Non c'è niente da eccepire: Napoli è veramente un po' Medina. L'arguzia non è di tutti.
Claudia

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 12:42
Brava, Marina! Io, di quelli che non sorridono mai, istintivamente non mi fido! Sono convinta che davvero per questa Pasqua si possa respirare un po' di pace, poichè sapevo anch'io da fonti autorevoli che si stava preparando per aprile l'attacco all'Iran. Benedetto sia chi ha illuminato il presidente iraniano che, anche se ha idee così diverse dalle nostre si è dimostrato davvero il più arguto e saggio tra tutti. Buona Pasqua anche a lui.
Candida Jovene

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:06
Non dimentichiamoci pero' che il Parlamento iraniano ha gia' votato il suo "impeachment". Risultato : il presidente andra' a casa a febbraio 2008 invece che ad agosto 2009. Speriamo che continui a ridere e che non scateni una guerra civile quando sara' giunto il momento del commiato.
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:35
Caro Ambro, non mettiamo il carro davanti ai buoi. Il logorìo dell'era moderna ci ha abituati a vivere il presente, senza poter disporre nemmeno dell'immediato futuro, ed il presente, a noi comuni mortali, ci ha regalato questo sospiro di sollievo; ai POTENTI, una figurella da quattro soldi: ora, dovranno inventarsi altre strategie per scatenare la terza guerra in simultanea.
marina

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:46
Non dimentichiamo, cari fratelli, che anche noi meridionali ma soprattutto noi cattolici abbiamo subito le angherìe, gli stupri, i ladrocinii del Protestantesimo. L'Unità d'Italia ci rende simili ai palestinesi, musulmani o cristiani che siano. In fondo, noi terroni, siamo quegli italiani con un piede in Europa e l'altro a Medina ed olocausto e diaspora, invasione e occupazione, tutto è inciso nelle nostre carni. Vivi e lascia vivere!
Antonio Di Capua

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:49
e nuje nun tenimmo manco 'o petrolio, sulo munnezza!
Carmine

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 14:57
però tenimmo Bassolino e Mastella!
Lello

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 15:01
appunto, munnezza. Tie'!
Carminuccio

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 15:36
Cari lettori, forse io scribacchio su questioni incomprensibili ai più. Mi fido del mio intuito investigativo piuttostoché della esperienza che non ho ancora maturato... ma c'è il miglior giornalista italiano, Maurizio Blondet, che SCRIVE consapevolmente di queste importanti questioni. Ragion per cui non posso far altro che inchinarmi al "maestro" di giornalismo ed invitarvi a leggere, sul tema in evidenza, il suo illuminante articoloal link http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1882¶metro=esteri
marina

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 21:42
Io posso dire solo che sono stufa di questo clima opprimente. Mi piacerebbe viaggiare, andare in Palestina, in Siria, in Iran ed in Iraq... cucinare e mangiare nelle case di quei popoli, scambiandoci ricette delle rispettive tradizioni, suonare e cantare, apprezzare la loro musica e fare ascoltare la mia, parlare di Dio, del mio e del loro, capire quanto abbiamo in comune. Basta con tutte queste guerre, questi spauracchi, queste leggende razziste e cattive. Siamo UOMINI, tutti votati allo stesso destino. Voglio frontiere aperte, libertà di scambio, scampoli di umanesimo.
Carmela

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 22:41
Sono profondamente ignorante in fatto di politica internazionale, di lobby, massoneria e religioni ma mi sono fatto l'idea che pure gli israeliani sono un po' troppo rancorosi. Perchè non onorano tutti quei loro morti dei lager con promesse di bene e di pace, invece di farli rivoltare nelle tombe con la disperata sete di vendetta? Chi può rispondermi?
Lello

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Inviato da Anonimo
il 05/04/07 @ 23:20
Caro Lello purtroppo gli "EBREI" sono ancora in attesa del "LORO MESSIA" ... quindi sono ancora legati al VECCHIO TESTAMENTO ... quello di "OCCHIO PER OCCHIO ... DENTE PER DENTE"
mauro

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Inviato da Anonimo
il 06/04/07 @ 18:00
Complimenti cara Marina! Non è da meno il suo “pièce” che ha saputo cogliere un lato imprevedibile del presidente iraniano Ahmadinejad che veramente spiazza, e non credo proprio che la cosa poteva essere prevista dai politologi del momento. Tant’è che nella sua “platea” di Vocedimegaride non sono mancati applausi, che sono meritatissimi. Dal canto mio colgo l’occasione per aggiungere certe mie impressioni sul caso in questione. Per un attimo Ahmadinejad, così come tratteggiato da lei Marina, “paradossalmente” mi ha portato all’Apocalisse di Giovanni: «...Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora...» [6,2]. “Paradossalmente”, ripeto, per stare alla teatralità rilevata sul conto di Ahmadinejad! E poi in cascata son venute fuori alcune considerazioni meditate tempo addietro che ora sembrano pesare considerevolmente. Prima d’altro una velata ipotesi, quella sugli emblemi. Sono convinto che se si studiasse a fondo il valore intimo di certi importanti emblemi che fanno parte della cultura più antica e profonda dei popoli coinvolti per la maggiore nella questione in ballo, forse trarremo utili ragguagli tali da far emergere soluzioni che potrebbero ribaltare ogni cosa in meglio. Ma chi ci crede più in queste concezioni che valgono solo per i cineasti! Tuttavia, detto fra il serio e il faceto, non si può negare che non si è mai studiato abbastanza l’approccio con l’Islam percorrendo - come annunciato - la strada degli emblemi, dei simboli, che, in tanti modi, hanno segnato la loro storia, plasmandone i caratteri razziali, così come è stato per la nostra, quella del mondo cosiddetto occidentale. Conveniamo che la storia del mondo occidentale, in espansione politico-sociale-economico si sia giovato di molti fatti leggendari che oggi sono oggetto della fiction cinematografica e televisiva in modo molto incisivo, quasi a voler fissare nella mente simili cose. È così che la razza anglosassone si è affermata, partendo, appunto, dalla saga del «Re Artù» e dei dodici cavalieri della «Tavola Rotonda», tutto imperniato su un punto focale da cui ogni cosa è come se fosse germinata in seguito all’«estrazione» magica della famosa spada «Excalibur». Di qui le azioni “belliche”, per l’espansione, non solo degli inglesi, verso l’America, ne hanno costituito il superamento. La storia contemporanea, a partire da poco prima della seconda guerra mondiale, ha mostrato, poi, ancora il suo «Artù» nelle vesti del moderno Ron Hubbard, un avventuroso ed intraprendente americano, che “amando” la vecchia «Escalibur» [1] è come se l’avesse rinvigorita incantando mezza America e non solo, con i suoi mirabili racconti d’avventura e di fantascienza. Il seguito è travolgente perché, attraverso Hubbard, nasce in California, nel 1954, Scientology, la sua Bibbia, fatta di culto, setta, associazione e religione messa insieme, al punto da stimarsi addirittura Chiesa. Di Scientology si contano «più di 3000 chiese, missioni, organizzazioni e gruppi collegati che si prendono cura di circa 8 milioni di parrocchiani in più di cento paesi» [2]. Ecco, ho dimostrato, a mo’ di esempio, in che modo può aver influito, prima d’altro l’emblema degli anglosassoni, su moltissimi americani statunitensi ma anche europei. Ma dell’Islam cosa sappiamo in fatto di emblemi? Pochi, forse, hanno fatto caso all’analoga spada «Excalibur», nota nell’Iran, un considerevole mondo di religione maomettana da tenere presente. Quest’arma è riportata al centro della bandiera iraniana che ha gli stessi tre colori dell’analoga del nostro vessillo, ma disposti
orizzontalmente. Non conosco alcuna storia né leggenda su questa spada, ma sembra ben chiaro qualcosa che illuminerebbe a giorno i lati oscuri razziali degli iraniani presi come un certo modello di riferimento per il mondo islamico per la comune radice religiosa. Ciò che colpisce dell’emblema in causa è l’impossibilità di estrazione della spada a causa dell’assenza dell’elsa relativa. Talché per agire comporta dilaniare le quattro lune che la contornano simili a odalische, onde manifestare la sua forza persuasiva bellica. Questo potrebbe spiegare il ricorso all’azione suicida dei terroristi islamici per colpire gli avversari. Però dove la causa scatenante, se così fosse? Se si ammettesse un occulto stretto legame fra questa spada iraniana e quella anglosassone, la «Excalibur», può essere verosimile pensare ad una avventata estrazione di quest’ultima, per esempio, con la decisione del presidente americano Bush e suoi alleati di far la guerra all'Afganistan ed all’Irak, sulla base di ipotetici equilibri turbati di natura imprecisabile, ovviamente. Ma la tematica sulla spada iraniana, appena sfiorata, chiarisce una cosa fondamentale, la necessità di “velare” il corpo riferito (le lune dell’emblema), appunto al ferro dell’arma in causa. Da qui la comprensione - sempre secondo la mia veduta - di un possibile dramma interiore da parte degli “iraniani”, da intendersi come modello razziale, tutte le volte che impattano in altri modelli razziali disposti, invece, a mettere in mostra la loro specifica “spada”, ovvero, il loro corpo biofisico al limite. Se ne deduce che, alla base di ciò che si cerca di capire sugli “iraniani”, pesa considerevolmente una chiara componente freudiana, il sesso da dover tenere adombrato. Da qui la necessità di irrinunciabili veli che hanno, tempo fa, creato seri problemi ai francesi, per esempio. La mia idea, perciò, è che occorrerebbe una seria svolta di costumi del mondo occidentale, se si vuole far qualcosa per familiarizzare bene col mondo islamico, onde isolare i riottosi intransigenti. Dunque che dire (e che fare) allora di costume e società epocale che ora pongo alla sbarra? Dall’Ararat iraniano si diffuse ogni cosa di un certo Dna di biblica memoria, quasi a costituire velatamente un mitico “ombelico” di uno specifico mondo cui si contrappone, oggi, l’esposizione diffusa di ombelichi femminili! Ma è proprio quel che non si doveva fare, se la mia teoria sulle due spade, anglosassone ed iraniana, è sostenibile! Di altro degli “occidentali”, che intendono “conquistare” anche l’Iran, l’unico grande paese ancora isolato, mi domando quanto sia stato valso loro quell’iraniano di prestigio Reza Palevi, un certo «Mosè» allevato alla corte U.S.A., e così anche l’iraniana Shirin Ebadi, una sorta di «Giuditta» “nobelizzata” per un incerto quieto vivere? Ma ora, si profila il vero pericolo della «Excalibur» iraniana, se ci si convince il fatto che sia veramente un’arma micidiale nel possibile caso che venga sguainata. Come dire di una «sezione aurea» a rovescio pronta a distruggere il mondo. Da un lato nascosto, un inconcepibile “astrale” della mostruosa «Bestia» del Terrorismo e dall’altro lato un altro “astrale”, quello della fisica termonucleare, intravedendo infide barre di uranio arricchito incapaci di dialogare correttamente nello specifico «pozzo di stagno» per restarvi «incatenate», traslando il fatto all'Apocalisse di Giovanni. E qui, purtroppo, è scritto anche con molta chiarezza: «...Dopo questi («il serpente antico - cioè il diavolo») dovrà essere sciolto per un po’ di tempo»[Ap 20, 2-3]. Ma per non farmi deridere con simili argomentazioni farò finta di aver raccontato favole per cineasti. Detto questo, il «cavallo bianco» della citazione dell’Apocalisse che ho fatto all’inizio, quasi quasi, non sembra tanto sballata, anche se ne ho preso le distanze. Ha detto bene lei, quasi elogiando la presunta parata scenica di Ahmadinejad capace di un’alta ingegneria (visto che è ingegnere) nel fabbricare cavalli dell’inganno come quello del furbo Odisseo ai danni di Troia. Quasi una rivincita? Ma è vero anche che è cosa di vecchi Saladini, la passione per i cavalli che mi porta alla memoria un episodio, rimasto memorabile. Non si sa se storia vera o leggenda, ma la si racconta sul conto del nobile e crudele re Saladino che conquistò Gerusalemme strappandola dalle mani del re inglese Riccardo Cuor di Leone, dopo la battaglia di Hattin del 20 settembre 1187. Si dice che durante la battaglia ingaggiata a poca distanza da Giaffa contro l’esercito di Saladino (5 agosto 1192), mentre re Riccardo Cuor di Leone, benché appiedato, continuava a combattere tra i suoi fanti, fu raggiunto da uno scudiero del sultano, incaricato da questi di consegnargli un inaspettato omaggio: due splendidi destrieri da guerra per permettere al re inglese di riprendere a combattere come il suo rango esigeva. Nonostante Saladino avrebbe tratto vantaggio dalla sconfitta del rivale, non tollerava l’immagine di un re che combatteva a piedi. La storia non dice se Riccardo ringraziò del pensiero “cavalleresco” il suo avversario, ma certamente ne approfittò per continuare con lo stesso impegno la battaglia; tanto che verso il tramonto l’esercito di Saladino ripiegò, lasciando il campo all’inglese. In effetti è probabile che lo stesso Saladino fosse rimasto affascinato dal modo in cui quel formidabile guerriero di Riccardo era riuscito a rovesciare le sorti di quella che sembrava essere un’imboscata perfetta [3]. Oggi non si può certo dire che si ha che fare con analoghi guerrieri leali, coraggiosi e intraprendenti, ma che importa l’etica del combattimento che non trova nemmeno più sostegno su quella del buon vivere sociale nel mondo occidentale, da cui ci si aspetta un buon esempio! Resta l’amara risorsa, da parte nostra che ora commentiamo le cose a riguardo, che le due “spade” precedentemente argomentate oggi prese a duellare, sembrano fatte l’una per l’altra. E come si dice a Napoli, «’O purpo se coce dinto all’acqua soja». Ora prevalgono in me vaghi ricordi di un viaggio fatto a Teheran molti anni fa. Si discuteva per il progetto di una vetreria da fare presso Teheran, insieme ad altri colleghi accanto. Di tanto in tanto interveniva qua e là l’ingegnere capo progetto di parte iraniana, scorrendo i grani di un piccolo rosario fra le dita. E poi, un matrimonio festoso nel grande albergo ove alloggiavo. Mi fu permesso di sbirciare nella sala dello sposo che era come in trono su una pedana, e tutti cantavano e ballavano fra loro ridendo festosamente. Sentivo a mala pena un brusio proveniente dalla sala del piano inferiore, quella della sposa, ma non mi era consentito accedervi. A pensarci oggi, mi dà un senso d’angoscia, come di un mondo svincolato dal tempo. [1] «Excalibur» è l’argomento del primo dei manoscritti di Ron Hubbard sul tema della vita. L’opera, risalente al 1938, può essere considerata la sua prima dichiarazione filosofica, che vede nella “sopravvivenza” l’unico denominatore comune dell’esistenza. Fu il primo passo per il successivo sviluppo di «Dianetics» che, etimologicamente è tratto dal greco dia che vuol dire attraverso, e nous, anima. Potremmo dire che «Dianetics» si occupa di “ciò che l’anima fa al corpo attraverso la mente”. (Tratto dal mensile «i Misteri» n.22-1997, ora «MySTERO» ediz. Mondo Ignoto srl, Roma). [2] Da «Scientology» - ediz. New Era Publications International ApS Kopenagen. [3] Da un articolo di Pierfrancesco De Marco, «Il Saladino: eroe o carnefice?», tratto dal periodico «Graal» di Gennaio/Febbraio 2004 - Edizione Hera.
Auguri pasquali, Gaetano Barbella.

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Inviato da vocedimegaride
il 07/04/07 @ 10:51
Ben trovato, Barbella! Dovrebbe far più spesso capolino in queste pagine, perchè lei è più capace di Dan Brown nel decodificare simboli esoterici, miti e leggende ;-) Tuttavia, qualcosa non mi torna. Certamente non sono depositaria di tutto lo scibile umano ed extraumano; sono banalmente solo una "persona informata dei fatti", umile autodidatta... ma con riguardo alla Saga del Graal e di re Artù mi pare che gli Anglosassoni c'entrino poco! Infatti, la Casa Reale Inglese non è considerata autoctona poichè di origine sassone. Chi erano i Sassoni? Barbari conquistatori che attentavano con continue scorrerie, dal nord europa, i civili e pacifici "isolani" , la più antica genìa e civiltà britannica ovvero i Celti dell'antica Armorica (Bretoni e Britanni...Galli), se ricordo bene, di profonda religiosità e spiritualità che, purtroppo, avevano l'abitudine di trasmettersi per generazioni la propria storia solo oralmente, pur se depositari di un antico e ricco alfabeto detto "ogamico" e di una lingua detta GAELICA. Se ne sappiamo qualcosa sul loro conto è solo grazie al "De Bello Gallico", scritto dai conquistatori Romani durante l'ennesima invasione che subirono. I Celti, dall'Armorica o Bretagna (Fr) si stabilirono, espandendosi, lungo tutta la costa occidentale, da sud a nord, di quella che oggi chiamiamo Gran Bretagna. Impossibile dimenticare che la Sacra Pietra sulla quale venivano "incoronati" i re scozzesi, fu razziata dai sassoni e posta, fino in tempi recenti, sotto il trono della corona inglese. L'attuale regina Elisabetta, infatti, sotto continue pressioni, solo qualche anno fa restituiva ai fieri scozzesi la loro reliquia storica! La saga di Artù, nata in Bretagna (Fr) ma anche il mito di Robin Hood, l'arciere rivoluzionario, sorsero spontaneamente quali simboli di ribellione al cruento e vessatorio potere sassone.E' innegabile la progenitura scozzese dell'Inghilterra, spesso chiamata impropriamente Albione, dacchè Alba è il nome in gaelico della Scozia. Fin lì, da tempi antichissimi, mise piede anche il Cristianesimo e molti sono i santi scozzesi e irlandesi, in particolare, della Tradizione. Basti pensare alla simbologia insita nella Saga del Graal, al Pozzo del Calice, a San Patrizio... Excalibur, non a caso, è infilata in una roccia, tanto dall'essere più una croce piantata al suolo piuttostochè un'arma per offendere e, solitamente, non viene mai impugnata per l'elsa ma per la lama, come quando s'innalza un crocifisso durante le processioni ed i riti cristiani. Lei, sa meglio di me che nella stesura di miti e leggende (le leggende non sono favole o fiabe ma realtà accuratamente occultate) sin dai tempi dalle più antiche civiltà sul globo, le VERITA' erano trasmesse ai soli INIZIATI con l'adozione di un linguaggio ermetico (esoterico-simbolico) perchè non fossero accessibili e male interpretate dal volgo ch'era ritenuto ignorante. Concludendo, gli anglosassoni sono e restano quel che erano...in misura maggiore, ciò che furono i massoni protestanti garibaldini ed i piemontesi savojardi con noi stati pre-unitari italici e con il cattolicesimo, durante il "risorgimento"....e...la catena, nei secoli, non si è mai spezzata!
marina

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Inviato da Anonimo
il 07/04/07 @ 11:05
E' vero. La catena non si spezza mai! Nonostante la figurella di cacca che hanno fatto di recente con l'Iran, gli Inglesi ancora fanno gli spocchiosi. Invece di andare a nascondersi, mo' s'inventano altre scuse cretine per mitizzare la loro presunta superiorità e per fare la guerra ad altri: ai tifosi romani ed alla polizia italiana! Ubriaconi, mettetevi scuorno e stavi zitti!
Lello

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Inviato da Anonimo
il 07/04/07 @ 11:56
I romanisti dovrebbero attuare la stessa strategia iraniana. Nella partita di ritorno in Inghilterra, la ROMA dovrebbe distribuire a tutti gli Hooligans nello stadio, tonnellate di maritozzi con la panna, damigiane di vino dei Castelli, zuppierone di pasta all'amatriciana, dvd di Aldo Fabrizi, Nino Manfredi e Alberto Sordi, al suono di chitarre romane, ricchi premi e cotillons. Accussì imparano a campa', sti stuppoli!
Carmine

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Inviato da Anonimo
il 09/04/07 @ 14:47
Cara Marina, grazie della sua felice accoglienza e ben volentieri faccio ancora capolino in Vocedimegaride perché occorre aggiungere qualcosa che non ho detto su una questione molto cara agli “accademici” della cultura, la coerenza storica. E non è cosa da poco esaminarla e tentare di farvi chiarezza, almeno per quel tanto che basta per non far insuperbire chi crede nella ferrea logica della ragione dell’umana scienza. Questo, prima d’altro, per lasciar trapelare saggiamente ciò che la semplice ragione degli anziani di un tempo, ma della povera gente, diceva ogni qualvolta si parlava delle cose da fare: se vuole Iddio! Ma deve avere pazienza se mi dilungo abbastanza per allestire la replica alla sua cortese risposta. Dico subito che lei ha ragione di nutrire perplessità sulla questione anglosassone in relazione a «Excalibur» non riuscendo a trovare appigli alle mie concezioni a riguardo, da “persona informata sui fatti” (secondo quel che si accetta in modo “accademico”, e anche come cultrice di studi esoterici). Tuttavia, dalla storia circoscritta ai fatti in questione, già ci si rende conto che i relativi avvenimenti, rivelandosi ingarbugliati, possono offuscare e mettere in difficoltà il più ferreo ragionamento, e così «essere o non essere» ad ogni pié sospinto, pesa come un macigno. Dunque, volendo proseguire, nonostante il terreno qua e là paludoso e pieno di trappole, non resta che cimentarsi alla Dan Brown. Ma qui finisce il percorso dell’umana ragione, salvo a dar retta al cosiddetto sesto senso, altrettanto privo di fondamento scientifico. Ed allora ci si chiede a che possono servire i risultati di un simile procedere? Nondimeno, nel nostro caso di esseri “spersonalizzati” nell’Odissea del web e a margine di giochi di qualsiasi potere, pensiamo di poterlo fare, se non altro ci svincoliamo, con l’occasione, dal solito e noioso discutere e imprecare, continuamente disposti a lamentazioni d’ogni sorta sui fatti di questo mondo che non riusciamo ad accettare, se non peggio. E poi, giusto la sagace ironia di quella sorta di burlone dell’Iran del momento, Ahmadinejad, sul quale abbiamo chiacchierato a ruota libera, quasi ci autorizza a farlo, ma sempre «cum grano salis», beninteso. Perciò che ne dice se si comincia a soppesare l’ambiguità che, inevitabilmente e all’insaputa di tutti, decide sulla storia dell’uomo fino ai più piccoli ed insignificanti meandri senza tralasciare, nemmeno uno stupido volar di mosca? Ed allora accettando di ragionare lasciando da parte qualsiasi “Accademia”, per esempio mi vien voglia di tentare di far capo alle ingarbugliate Centurie e Presagi del famoso veggente francese Michel Nostradamus. Stuzzichevole no? Se non altro per coinvolgere i lettori di Vocedimegaride su cose insolite di cui si sente parlare con interesse, ma non “in diretta”. Dunque, sulla questione dell’ambiguità suddetta Nostradamus chiarisce la cosa senza mezzi termini perché ne tenga conto chi si avventura nelle sue Centurie e Presagi, ma è una sorta di massima che vale nell’impatto con i fatti della vita che ci sembrano comprensibili, invece non è così. Egli dice così con la quartina VI,61 (tradotta dall’originale dal noto Renucio Boscolo): «La grande pista incisa avvolta ne mostrerà / Forse la metà la maggior parte della storia: / Cacciato dal Regno Longo aspro apparirà, / Che al fatto bellico ciascun lo verrà credere.». Ora al di là di capire i primi tre versi che non sembrano così astrusi, ciò che conta nel nostro caso è ben soppesare l’ultimo. Di qui il passo è breve per gli storici in particolare, per inquinare loro le certezze. Con questa premessa ora (anch’io da modesto autodidatta e senza un supporto accademico, per giunta, che per queste cose è meglio che non ci sia) le propongo un buon esempio di come intravedere un certo parallelo alla questione dei reali inglesi non autoctoni con una possibile trama di certi avvenimenti che riguardano il tanto discusso Napoleone II, figlio di Napoleone Bonaparte, meglio noto come l’Aiglon. Di Nostradamus, sono diverse le profezie attribuite all’imperatore francese Napoleone I Bonaparte, non escluso il successivo imperatore, Napoleone III, in relazione all’attentato di Orsini nel 1858. Ma fa meraviglia non riuscire a trovare traccia, fra le previsioni nostradamiche, del tanto discusso ed emblematico figlio legittimo di Napoleone Bonaparte, l’Aiglon. Questo, a maggior ragione del fatto che gli si attribuisce, ma senza esserne certi, di costituire il padre di Francesco Giuseppe imperatore dell’Austria. Dal canto mio la sorte ha voluto che mi si parasse davanti ai miei occhi una quartina del veggente in discussione perché balenasse in me una certa luce che riguarderebbe, appunto il nostro Aiglon della curiosità. Ecco che nel leggere, appunto, la quartina 5 della Centuria 5 di Nostradamus, ancora da decifrare, mi si è parato innanzi un quadro che neanche immaginavo. Ma prima di parlarne riporto di seguito la quartina in questione. «Sotto l’ombra finta d’ostentata servitude, / Popolo e città l’usurperà egli stesso: / Malvagità farà con frode al giovane fanciullo, / Consegnato al campo-editoriale il falso proemio». Ed ecco le mie riflessioni che vi riguarderebbero. Prima di tutto la definizione data dal veggente Nostradamus, «giovane fanciullo» fa colpo e porta decisamente al riferimento dell’Aiglon, giusta la perfetta aderenza della descrizione dell’ambiente poco raccomandabile che lo circondava, come si sa dalla storia: «Sotto l’ombra finta d’ostentata servitude». Tutta una messa in scena che servì egregiamente a tenerlo lontano dagli avvenimenti politici per il fondato timore di rinascite bonapartiste. Resta la questione della giusta versione del personaggio rilasciato ai posteri in relazione al verso «Consegnato al campo-editoriale il falso proemio», sul quale, effettivamente, oggi si discute non poco a ragione di certe concezioni di cui, però, non si hanno certezze, ma indipendentemente dalla previsione nostradamica ancora “in bianco” come già detto. Infatti, riepilogando brevemente, i fatti relativi alla sua fine immatura a causa della tisi, sappiamo che morì a Schönbrunn, senza aver contratto matrimonio e senza aver generato figli. Null’altro di considerevole se non fosse per un gossip dell’epoca che attribuiva a lui la vera paternità del futuro imperatore d’Austria Francesco Giuseppe che risulterebbe in questo modo, per sangue, nipote di Napoleone... Ecco ciò che mi ha portato sulla strada del «falso proemio» suddetto, il supposto “gossip” che sembrerebbe costituirne la giustapposizione storica, salvo a trovare altri spiragli, come farò vedere, nella quartina nostradamica, che lo confermano. Per esempio, cosa vuol indicare il verso «Popolo e città l’usurperà egli stesso» se riferito al nostro Aiglon? Ciò che ho immaginato con ancora più chiarezza a questo punto, è la comparsa di uno mostruoso scenario dietro le quinte della realtà storica, nelle misteriose mani di una sorta di velata giustizia da contrappasso. Di qui l’orizzonte di eventi voluti dalle potenze vincenti dell’Europa di quel tempo che hanno forzato la loro mano per obliare un scomodo gigante della guerra, l’imperatore Napoleone Bonaparte, non solo come “genia” bellica ma anche come “genia” biologica. Ma ironia del destino, quella stessa “genia” se la ritrovano comunque con Francesco Giuseppe e poi con Hitler («Popolo e città»). Come si sa i resti di Napoleone II furono trasferiti agli Invalides il 15 dicembre 1940 per disposizione di Adolf Hitler, appunto, in una tomba vicina a quella di Napoleone I, recante l’iscrizione «Napoléon II Roi de Rome». Non è una prova ma è pur sempre una inconcepibile mano del destino che ha voluto lasciare comunque la sua traccia occulta. La data fu scelta per segnare il centenario del trasferimento agli Invalides delle ceneri di Napoleone, avvenuto appunto il 15 dicembre 1940. Che dire? Quando si tenta di sfiorare il mistero, la ragione si rifiuta di soppesarla, non possedendo appigli concreti, tuttavia non si può neanche escluderne la possibilità. In tal caso, se non altro ci sarà pur sempre qualcuno incline a credervi in modo eccezionale, magari fra coloro che si sentono ancora alfieri di un potere supremo, non importa se «bonapartisti» o di tutti quelli che a suo tempo vi furono estremamente avversi. Se così fosse, riflettendo sul mostruoso disegno del destino racchiuso nell’emblematico presagio di Nostradamus, riferibile al «falso proemio» e rincarando la dose con la presa di coscienza di questa trama così bastarda attraverso questo mio dire, non potrà mai più sentirsi fiero del suo stato di antico privilegio, poiché peserà in un sol momento sulle sue spalle la tragedia di ben due guerre mondiali e i genocidi che ne son derivati. Ecco il segreto messaggio che trapela in quel «Popolo e città» che «usurperà egli stesso»! A chi toccherà? Intanto poco tempo fa c’è stato un «Principe» in guai seri, quasi a far luce su chi «usurperà» «Popolo e città» dell’Aiglon nostradamico secondo la mia visione. Riporto la notizia dell’ANSA in proposito: (ANSA) - Potenza, 16 giugno 2006 - Vittorio Emanuele di Savoia, di 69 anni, è stato arrestato per ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza. Nei confronti del principe le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso e allo sfruttamento della prostituzione. A questo punto non mi va di puntare aspramente il dito su questo savoiardo e porlo nella schiera di ben altri reali della forza di cento cavalli, dai quali i suoi avi sono stati trascinati a poco chiare imprese come quella garibaldina sconvolgendo la buona pace del sud d’Italia. La sorte voleva un capro espiatorio per «Popolo e città» nostradamico e come è avvenuto con Gesù, il figlio prediletto di Dio, è stato messo in croce (per modo di dire!) un certo altro figlio, prediletto del «Longo aspro», sempre nostradamico. Ma è mia opinione che delle sorti dell’Italia e del suo popolo fu deciso al suo sorgere, allorché fu chiamata Saturnia Tellus dai siculi, cosiddetti «uomini della falce», tanto per sfiorare il mistero ivi riposto. Chiusa questa parentesi e portandomi verso la conclusione, almeno per una incerta «metà» della storia, non si potrà evitare di immaginare che in tema di razze, per limitarle a quelle europee, al «Longo aspro» nostradamico sembra che basti un po’ di “bastardume” per pilotare la relativa storia a suo piacimento, contenti tutti. Ma chi è questa specie di satanasso che Nostradamus chiama «Longo aspro»? C’è chi lo ha definito «Il dio sconosciuto» trattandolo con rispetto poiché non lo si conosce abbastanza e ne convengo. Chiaramente non è altro che il noto dio Saturno del paganesimo. E per i cristiani, satana, il diavolo, il serpente. Di lui Giuliano Kremmerz, jeronimo di Ciro Formisano (nato a Portici nel 1861 e morto nel Pricipato di Monaco nel 1930), ne parla in questo modo. Saturno è il «padre di tutte le divinità, e le falcia con inesorabile coraggio quando, vecchie, non sono più buone a nulla, neanche a farci ridere. Saturno è il tempo, qualche cosa o qualche animale che nacque camminando, che continua a camminare, che non si arresterà mai (io aggiungo che il tempo è impropriamente una sorta macchina: ovviamente non ha anima e per questo si nutre di quelle umane, l’energia per far girare la sua “macina” terrena). Per lui la morte non esiste.». A mezzanotte, la falce dell’inesorabile e famelico Dio si solleva e cade sulle cose compiute che non hanno più ritorno: L’onnipotenza di qualunque Nume non può distruggere né cancellare le cose che sono passate realmente nella vita. L’uomo può dimenticarle, ma nessun Dio distruttore può fare che non siano state. Saturno solo può troncarle, falciarle, farle spegnere, ma non può decretare che non siano esistite. È lui stesso che vi si oppone - ...» [1]. Ora a ragione di questa memoria che direi santa (menomale che qualcosa dell’uomo sopravvive (anche secondo la visione non cristiana), che è perciò il segno e garante della sua immortalità!), c’è da domandarsi in quale modo lo stesso Saturno, considerato che è lui il giustiziere (per il Cristianesimo, questo ruolo va visto nella coppia Michele-Satana in eterno contrasto) che architetta la giustapposizione per tenerne da conto tale che una certa “giustizia terrena” stia comunque in piedi, anche se artefatta? E qui ecco che si rivela in lui il satanasso nell’arte dei tarocchi, nel senso che gli basta «un po’ di “bastardume” per pilotare la storia (terrena) a suo piacimento, contenti tutti» come ho detto prima. E allora se «la Casa Reale Inglese non è considerata autoctona poiché di origine sassone», come lei ritiene decisamente a buon ragione, ecco che salta fuori un altro favoloso “Ron Hubbard” in seno agli americani, al secolo l’attore-regista Mel Gibson, predisposto magistralmente a taroccare la storia. Così, attraverso la fiction, apparentemente congegnata per spettacolarizzare il suo film, egli dispone un’impossibile storia d’amore dell’eroe scozzese, William Wallace con la principessa Isabella, discendente del re di Francia (Filippo il Bello), e moglie di Edoardo II d’Inghilterra. I risultati di questa messa in scena vengono rinforzati poi con estrema efficacia dai premi di riconoscimento del film in questione: 5 Oscar 1996, per “miglior film”, “miglior regia”, “miglior fotografia”, “miglior trucco”, “miglior montaggio sonoro” ed un Golden Globe per il “miglior film drammatico”. È quanto basta per rientrare nella storia dalla porta del futuro in una moltitudine di gente con una sorta di macchina del tempo e «mettere ‘na pezza culore» in un passato degli inglesi non in “linea” con i fatti della «Excalibur» del presente. Allo stesso modo va visto un altro tarocco di Mel Gibson, «The passion»! Come a dire che i diavoli vanno sempre a coppie. La verità è che le più efficaci battaglie di quest’epoca cruciale sono proprio quella a suon di fiction di ogni genere. E siamo proprio noi che ci lasciamo affascinare da simili nuove Excalibur, pronti sguainarle a tutto spiano. Ma esse sono prive di vero acciaio per le cose della vita pratica. E poi, come lei ha detto, le «Excalibur», per esprimere il loro potere vincente, occorre ignorare che sono dotate di elsa e quindi non c’è altro modo che impugnarle per la lama e questo comporta subirne le conseguenze. [1] «La scienza dei Magi» di Giuliano Kremmerz. - Vol. III. Pag. 56 - Ediz. Mediterranee.
Gaetano Barbella

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Inviato da vocedimegaride
il 09/04/07 @ 17:52
Esimio don Gaetano, qui continuiamo ad aprire finestre, peggio di Bill Gates col suo Microsoft-Windows ;-) Certo, se qualche cineasta americano fosse in grado di leggerci... ma soprattutto di "seguire il filo" di questo scambio culturale, avremmo un futuro come sceneggiatori da far impallidire Dan Brown e Mel Gibson. Purtroppo, non v'è alcuna scientificità sull'interpretazione delle Centurie di Nostradamus: puntualmente, in questo superstizioso Paese - che non è da meno, in fatto di superstizione, ad Israele - solo dopo ogni catastrofe si è in grado di "tradurre la quartina" e di tagliarla a misura dell'evento, com'è nella tradizione dei più grandi sarti. C'abbiamo la fissa del "taglia e cuci" e la giustizia si applica con le forbici e non più con la nobile spada, impugnata per l'elsa o per la lama; così come la nascita al mondo di bimbi che spontaneamente non riescono a venire alla luce (interpreti in chiave simbolica) si demanda appunto al Parto Cesareo, che - personalmente - faccio discendere dal nome "cesoia" e non, come accademicamente, molti storici attribuiscono il termine alla nascita di Giulio Cesare che secondo la leggenda sarebbe nato in questo modo(latino:"forfex" = forbici), pur se è anche vero che una antichissima legge romana emanata tra il 715 ed il 672 AC sotto l'imperatore Numa Pompilio e denominata lex caesarea prescriveva l'estrazione addominale del feto in tutte le donne gravide che morivano a fine gravidanza... Come vede, potremmo coinvolgerci all'infinito nel surreale, grazie alla notevole fantasia che ci accomuna e ch'è divertente esercizio ginnico per la mente. Personalmente, rilevo che la geometria sacra partorisce simboli iniziatici rotondeggianti e senza vertici, leggibili da ogni punto di osservazione. Non a caso, tornando al mito del Graal e di Re Artù, il potente simbolo inciso pure sul coperchio del Pozzo del Calice a Glastonbury è il Cristiano VESICA PISCES, privo di lame e spuntoni. Tondo e avvolgente, come solo la Fede sa essere. Onestamente, partendo dal "cavallo di Troia" del simpatico folletto, novello "munaciello" Ahmadinejad non so se abbiamo ulteriormente confuso le idee ai nostri lettori...ma l'esercizio di meningi è stato divertente!
marina

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Inviato da Anonimo
il 10/04/07 @ 08:01
Cara donna Marina, non c’è cosa migliore che che metterla sul divertente e aprire “finestre” per far entrare una possibile luce ed aria nuova, anche se fetida per l’immondizia che ci si ritrova di sotto. Ma deve riconoscere di aver premesso di porre al bando la scienza accademica. E poi anche a lei piace sfarfallare di tanto in tanto sul fantasioso, come quella «Lettera aperta a Belzebù o come cappero si chiama». E visto che Napoli si deve rassegnare all’immondizia, chissà anche questa ha la sua «Excalibur» conficcata cui servirsi. Conveniamo che non può essere ‘na cosa tosta. È più ‘na schifezza ‘e fodero, ma c’è questo detto napoletano che ci rassicura sul potere di simili spade, proprie della povera gente: «I foderi combattono e le sciabole stanno appese»!
gaetano

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Messaggio N°228 del 28-03-2007 - 21:05
Tags: Editoriali

Pazienza, dottor Woodcock !
di Marina Salvadore

Alla luce delle insistenti cronache quotidiane anche "Megaride" è costretta a banalizzarsi ed a sbracarsi nell'inciucio nazionale di "Vallettopoli" che avrebbe volentieri lasciato alle turbe psichiche dell'orda dei morbosi del gossip. Purtroppo, tanto i notiziari nazionali quanto quelli locali - naturalmente, oltre la stampa cartacea - trattano tutto il dì, alla medesima maniera il "fenomeno" patrio in auge, con l'intenzione malcelata di mantenere fermamente livellati i toni volgari (ovvero graditi al "volgo") in linea con i reality show e le fictions, nella politica di raggiro dell'argomento principe che, nella realtà, inscindibile dal suo artefice - il magistrato Woodcock - risulta oltremodo fastidioso, soprattutto alla classe dirigente di questo ameno "Paese" . Quindi, si da al "popolo" ciò che si ritiene il popolo voglia, credendosi geniali nella mistificazione e furbi quanto basta per adombrare verità, mortificando l'intelligenza e la pazienza di quel medesimo "popolo" che per buona parte si è evoluto e non si pasce, da tempo, di ipocrisie strumentali al sistema, che sa andare oltre quella goduriosa ed accecante parata di tette, boccoli, muscoli scultorei e labbroni a canotto. Il termine stesso "vallettopoli" è stato coniato apposta per sollecitare certe pruderie e circoscrivere il fenomeno nell'esclusività del gossip. Non è così! Il magistrato Woodcock non si sta occupando di "nani e ballerine" ma di un reato gravissimo: l'ESTORSIONE; non è un "de Torquemada" della Santa Inquisizione; è il magistrato di una Procura Italiana che ha la sola defaillance di non trovarsi a ROMA o a MILANO ma di essere ubicata in quella zona storicamente rejetta, corrispondente alla patria di quei partigiani meridionali che furono ignominiosamente, poi, chiamati briganti durante il Risorgimento del Piemonte. L'altro aspetto gravissimo che i senzienti rilevano da questa inchiesta ingiustamente derisa e mortificata, a prescindere dai personaggi che sfilano ogni giorno in passerella sotto le telecamere, come alla Notte degli Oscar, è la squallida, triste - consentitemi, "illegittima" poichè non etica - COMPLICITA' della Politica nazionale con, appunto, i "nani e ballerine". Ecco, il reato di ESTORSIONE, dilagato a macchia d'olio in questo sfavillante ambiente con le medesime modalità tipicamente mafiose che si riscontrano solitamente in altri ambienti cari alle cronache delle cosche, unitamente alla stretta interrelazione tra i nostri rappresentanti istituzionali e l'ambiente frivolo dello spettacolo già basterebbe, in altri sistemi democratici senz'altro più seri, a rispedire a casa tutti i politici che, invece di presenziare a feste e festini dovrebbero unicamente presenziare alle Camere, per occuparsi di cose importanti per la Nazione e per noi, Popolo... sovrano. L'estorsore è un criminale ma anche chi si piega al ricatto e non denuncia l'estorsione ci appare, razionalmente, colpevole poichè favorisce il lievitare del reato. I commenti poco felici uditi sulla Procura potentina, in particolare sui suoi magistrati, espressi concordemente da esponenti politici di centro-destra e di centro-sinistra (finalmente d'accordo su qualcosa), da molti giornalisti e giornalai, dai mercenari del Circo Barnum, sono il termometro stesso della bassezza morale sulla quale l'Italia si è da tempo inginocchiata, scasciandosi in mille rivoli di miseria umana. Non ci interessano le frequentazioni ed i gusti sessuali dei nostri politici, che si portino a letto - ma al chiuso delle loro camerette - anche la zia di E.T.... è la loro fame di esibizionismo, di presenzialismo, di lustrini e telecamere, di futile e di inutile che ci offende. Perchè hanno scelto la Politica invece del Varietà? Si rendano almeno responsabili delle proprie scelte ed in linea con quella moralità e senso civico che pretendono da noialtri, legiferando pure sulle protesi dentarie che portiamo in bocca, sui pannoloni della ASL ai pensionati sociali,vecchietti e incontinenti, sui nostri asfittici conti bancari, sui nostri consumi di gas e di elettricità, sulle sigarette che vogliamo fumare, sui pilotati programmi TV che ci costringono a guardare... Ma come si permettono, con l'esempio squallido che offrono, quotidianamente, alla collettività?... Pazienza, dottor Woodcock, se le hanno distrutto, deridendola come sempre, precedenti sue indagini che infastidivano altri "incalliti" esibizionisti di rango... ma privi dello stile consono al rango, se la Procura di Potenza è considerata una "colonia", una Cenerentola, rispetto alle più roboanti, pompose, Procure d'Elite, come Roma e Milano... A riguardo, qualcuno, in un notiziario TV si è lasciato scappare con sprezzo che l'infima Potenza non rappresenta la realtà italiana, ragion per cui i suoi magistrati sono costretti a "sconfinare" dal proprio territorio di competenza per mettersi in luce... questo "qualcuno", poco edotto, dimentica che Potenza è invece un'Italia in miniatura, con tutti gli annessi e connessi: non si sono svolti, infatti, in Basilicata gli orrori ENI-AGIP, il problema recente della forzata Discarica Rifiuti, un "noire" irrisolto come l'assassinio della giovane Elisa Claps? Non è forse, l'umile Potenza, la cartina di tornasole dell'Italia intera? Non hanno pari dignità i tutori dell'Ordine e della Giustizia che colà operano? Pazienza, dottor Woodcock!... Anche il suo paventato... e, forse, da lei sognato trasferimento non troverà attuazione... a meno che non erigano solo per lei una Procura sull'isola di Montecristo, pur di tenerla lontano dalle gozzoviglie e ricatti all'italiana che impazzano dappertutto sul Territorio.... Mentre scrivo ho una visione, un flashback... Rivedo quelle scritte sui muri di Milano, di Roma e di Napoli che inneggiavano a Di Pietro durante quel memorabile, MILANESE, "Mani Pulite"... Due pesi, due misure, infatti non ho ancora notato, sui muri della città, un "W Woodcock!": sono cambiati i tempi; purtroppo hanno cambiato anche gli italiani! Lei, no, per favore, non getti la toga alle ortiche come fece con gesto plateale il suo illustre predecessore assurdamente impilato, ora, nei ranghi eccellenti di quel mondo che indagò alacremente. Con stima, una calorosa stretta di mano, dalla Sua Napoli... che tanto necessiterebbe delle Sue amorevoli cure!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5

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Inviato da Anonimo
il 30/03/07 @ 13:29
Brava Marina ! Concordo pienamente con ogni parola del tuo articolo ! Sei capace di dare voce a tanti meridionali che da sempre pensano in questo modo e non hanno la forza e la capacita' di esprimerlo. Nel nostro paese ci vorrebbero 300.000 "Marine" come minimo .... e per nostro paese, sapete cosa intendo.
Ambro

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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 14:31
Caro Ambro, non credo che i meridionali non abbiano la forza e la capacità di esprimere la propria ribellione. SE NE GUARDANO BENE DAL FARLO, per paura di perdere la considerazione di coloro ai quali leccano i fondelli, nella speranza di raccattare le briciole che a questi cascano dalla tavola!
marina salvadore

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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 17:02
Gentile signora Marina, perchè persone come lei non si lanciano in politica?
Maria Ruocco

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inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 17:05
...perchè io mi REGALO e NON MI VENDO, cara signora Maria. Grazie, comunque. Sono queste, le piccole GRANDI soddisfazioni nella vita!
marina

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Inviato da Anonimo
il 06/04/07 @ 09:18
all'indirizzo http://noicittadinilucani.wordpress.com/ è possibile sottoscrivere la petizione popolare dei cittadini di Potenza in favore dei magistrati della locale Procura.
(redazione)

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Messaggio N°219 del 22-03-2007 - 11:11
Tags: Editoriali

FiloBUSofia
di Marina Salvadore

Preferisco definirla così: FiloBUSofia… quella orribile tendenza new wawe di stampo wagneriano e nietzcheano condita con una punta di brand, franchaising e multi-level che qui a Napoli imperversa nel “punto org” e punto net” della provincialissima Real Casa Bassoliana, tra un tour in filobus con ticket consorziato Unico Campania e l’arte-card – mobilissima iniziativa – ed i siti e locations delle consociate novelle istituzioni culturali di stampo post-moderno e post-industriale con al timone i soliti parrocchiani omologati dal regime che impongono esterofile tendenze culturali globalizzanti con la spocchia intellettualoide dei peggiori sfascisti talebani di quell’Arte e Cultura millenaria ch’era la prerogativa, per eccellenza, napoletana: unico autentico patrimonio da coccolare! Il progressismo selvaggio insito nel marketing arraffone che obbliga e sottomette gusti e tendenze nel calderone del consumismo frenetico, sbatte sotto i piedi la dignità storica e culturale di un Popolo tanto antico la cui identità - per i ben noti motivi di abusivismo politico – è già svaporata nell’oblio, affossata unicamente nel becero folklore impostoci come linea di condotta, per disarmarci vigliaccamente. Eppure, la Civiltà Mediterranea da qui è stata donata al mondo; oggi, siamo invece ridotti a ricettacolo, a mondezzaio, a ipermercato per folli consumatori di MODE.

Vetuste e cadenti meraviglie architettoniche di Napoli, offerte all’incuria e allo sberleffo, si stagliano sullo sfondo di orribili sculture, allestimenti e arredi urbani che fanno a cazzotti con l’originalità e tipicità di una Napoli per metà Medina e per metà Europa. Se i corposissimi fondi dispersi al vento per imporre certi orrori ammantati di senso impostore dell’arte e della cultura fossero stati spesi per il recupero dei tanti tesori a cielo aperto di una Napoli che, tutta intera, è patrimonio dell’Unesco, avremmo dimostrato di essere degni eredi di quella Civiltà che ci distinse sul globo e – probabilmente – la “voce” Turismo al capitolo Attività della nostra amministrazione sarebbe in ascesa, come meriterebbe. Da tutto il mondo, da sempre, giungono stranieri che ben conoscendo la nostra storia - poiché nelle loro scuole la nostra storia non è un tabù, come lo è per noi meridionali - per respirare, toccare con mano, ammirare pezzi di storia, leggende e miti che ci riguardano. Spesso – come accade per i numerosissimi americani - c’è anche una sorta di invidia nei nostri confronti, perché noi abbiamo una storia tanto antica alle spalle che loro sono stati costretti solo a riprodurre volgarmente ad Hollywood e a Las Vegas. Ci sono schiere di napoletani vestiti all’ultima moda, con tre cellulari a bordo di costosissime automobili, che vanno in vacanza a New York, alle Maldive, a Sharm el Sheik… che se gli chiedi dove dorme nell’attesa della resurrezione il Cristo Velato del Sammartino manco lo sanno, che si ostinano a declinare “cappella di San Severo”, canonizzando incosciamente uno dei più eccelsi scienziati napoletani di fine 700, il principe di Sansevero, ch’è una località pugliese… che si ostinano a fare il plurale del cognome Borbone… che credono che il rione Terra a Pozzuoli sia un accorpamento di edilizia popolare, come Scampia e Barra… Napoli era anche la città dell’eleganza, delle grandi sartorie, come quelle che ancora resistono e sono tutelate da almeno due secoli sotto lo stemma dei Windsor all’ombra del Big Ben. Il sarto napoletano era equiparato più che all’artigiano all’artista ed insieme alla Cultura, alla Tecnologia, ai prodotti di Campania Felix, noi si esportava anche lo stile, con i nostri preziosi tessuti. Oggi, passeggiare per le vie di Napoli è come immergersi in un eterno carnevale di borgata, un esasperato Gay Pride fatto di panze, tette e fianchi scasciati al vento, borchiati e punzonati dal ferramenta dietro l’angolo e deambulanti a cosce larghe su cafonissimi e dolorosi camperos, calzature in voga nelle improbabili pampas di assurdi gauchos… di costiera che con le bolas cacciano tra mandrie al pascolo dell’ignoranza il loro nulla esistenziale ed il cattivo gusto imperante, per farlo proprio, come una divisa per essere à la page, uniformati al nichilismo epocale, al bullismo macho che traveste abilmente l’assenza di virilità. Ha chiuso i battenti anche l’ultima edizione di Galassia Gutemberg, altra gran macchina stampa-soldi, dove dietro la vetrina della cultura sponsorizzata dalla prestigiosa location naturale, la pseudocultura new wawe si paga a peso d’oro; passi, per gli espositori… ma pretendere di far pagare un biglietto agli invitati dei relatori ad un convegno identitario sulla grammatica e letteratura della lingua napoletana (a pagamento anche questo) è di una volgarità atroce e smentisce di per se’ lo spirito dell’evento, poiché la Cultura deve essere accessibile a tutti e non messa in vendita, a chili, a quintali, a seconda delle tasche dell’avventore o, se preferite, del “pollo”. Quali culture oggi a Napoli? È possibile una rete tra le istituzioni culturali della città? Questo, invece, il tema di uno dei convegni “in proprio”, sull’onda del solito marketing, di Galassia G., con interventi degli unici dotti reperibili in città: Anna Maria Carloni, Edoardo Cycelin, Rachele Furfaro, Gioacchino Lanza Tomasi, Nicola Oddati, Silvio Perrella, FrancescoPinto, José Vicente Quirante Rives, Generoso Picone… una spropositata “blaterata filobusofeggiante” per riempire di illuminate quanto vuote esternazioni il desolante vuoto esistenziale napoletano e per riaffermare, comunque, la supremazia delle interconnessioni della Parrocchia, del “punto.org” e “punto.net” delle consociate novelle istituzioni “culturali” di parte e di tendenza. All’altra parte di Napoli ( porzione di città morta asfissiata sotto il peso di troppa inutile filosofia e volgarizzazioni monetizzate)… a quella generosa Napoli originaria, nobilissima e saggia che s’è lasciata spogliare di tutto e ch’è ormai nei ricordi di una Civiltà e di uno Stile, e che sopravvive nei frammenti dell’anima dei napoletani d.o.c. esclusi dalle cose del mondo e dalla gestione dei fondi europei nonché dai progetti culturali finanziati ai soliti noti dalla Regione, non resta che attendere un’altra “pompei” che seppellisca sotto sette metri di cenere e lapilli questo orrendo discount della Cultura e l’ipermercato dov’è in atto la svendita della nostra Identità.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 10

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Inviato da Anonimo
il 22/03/07 @ 13:15
Brava Marina precisa come sempre.
Nando

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Inviato da Anonimo
il 22/03/07 @ 19:10
Il problema di fondo è che gli amministratori locali sono molto ignoranti e piuttosto che perdere tempo a farsi una cultura generale, almeno relativa al territorio, preferiscono inventarsi una cultura tutta loro.
Giuseppe

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Inviato da Anonimo
il 22/03/07 @ 19:11
AFRAGOLA CAPUT MUNDI!

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Inviato da Anonimo
il 22/03/07 @ 21:18
Se davvero Woodcock sarà allontanato da Potenza, IO SPERO VIVAMENTE CHE VENGA A LAVORARE A NAPOLI!
Giuseppe

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Inviato da Anonimo
il 22/03/07 @ 21:19
Concordo! marina

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Inviato da
il 22/03/07 @ 21:33
Per essere poi immediatamente "PROMOSSO" in altra sede???
Mauro

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Inviato da Anonimo
il 22/03/07 @ 21:34
Com'è accaduto al buon Cordova??????
marina

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Inviato da Anonimo
il 25/03/07 @ 13:16
L'assurdo è che quando in questa città si organizzano quei rari eventi che vorrebbero esaltare il nostro patrimonio storico è obbligatorio incensare soltanto l'effimera repubblica partenopea, garibaldi, vittorio ed il codazzo dei soliti stranieri invasori. Praticamente, siamo condannati al masochismo estremo.
Giuseppe

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Inviato da Anonimo
il 25/03/07 @ 14:08
Inammissibile! Oggi, giornata F.A.I. ecologica che prevede in ogni città italiana l'apertura al pubblico di quei siti storici e museali solitamente chiusi, Napoli, contrariamente alla grande offerta di Roma, Venezia, Milano, Firenze...ma addirittura degli altri capoluoghi campani... ha aperto i battenti di UN UNICO SITO: la Chiesa del Collegio Militare della Nunziatella. VERGOGNA!
marina

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Inviato da Anonimo
il 25/03/07 @ 14:36
eh già! La Jervolino si è premurata solo di dare il via alla maratona delle donne...
Come mi piacerebbe vederla correre....
Claudia

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Messaggio N°198 del 09-03-2007 - 01:32
Tags: Editoriali

San Toro martire e catecumenista garibaldesco
di Marina Salvadore

La nausea monta come la panna. Mi ritrovo indignata, asettica, asessuata. Il dittatore Michele Santoro, garibaldino della nuova "liberazione", sostenuto dalle concelebranti larve Vauro e Travaglio e dalla nobilvergine sacrificale Borromeo ha esaurito ogni genialità e originalità e si adagia sulla volgarità blasfema, purtroppo priva di effetti speciali che non siano reperibili beceramente nella misera banalità dei triti e ritriti luoghi comuni e degli "slogan" finto-progressisti della "new wawe bastian contraria per inerzia". Drogata. Incosciente. Moto perpetuo involontario. Nel giorno della Festa della Donna (che più giustamente dovrebbe intitolarsi alla "Tonna", per quanto oggetto superfluo e tappezzieristico è divenuto ciò ch'era una volta la "donna") il "bastian contrario sforzato" inneggia, in fascia protetta godibile da bimbi e minori, alla trasgressione pornografica e monocorde non etica o culturale o sociologica dei novelli capri espiatori del Potere: gli omosessuali! Si è cascati, infatti, in flagranza di reato, peggiore dello sfruttamento della prostituzione, in questo sfruttamento morboso di "diversità". Tra carnacialesche, squallide rappresentazioni della "diversità" che può fare audience, offerte come una sequenza scomposta e blasfema da un porno-set cinematografico da saletta di provincia, tra "chiattilli, pidocchi e guardoni", da far sembrare eroico persino il nostro schifatissimo Mastella (re dei voltagabbana ma non certo dei "voltac**o"viziosi dell'ultim'ora) e santi gli edonisti ed esibizionisti di regime. Ci chiediamo amaramente perchè la trasgressione biologica debba essere necessariamente rappresentata, manifestata, offensiva e grottesca; tanto per gli eterosessuali quanto per gli omosessuali medesimi. Perchè utilizzare, in fatto di "intimità" fine a se stessa, un volgare baraccone più utile a sottolineare ed a compattare proprio quelle presunte o manifeste eccessività che dovrebbero essere civilmente combattute... e che finiscono, diabolicamente, con l'enfatizzare proprio la diversità, il razzismo, la reazione violenta? Ci troviamo, forse, di fronte ad un'altra forma di terrorismo identitario?... Eppoi, la Chiesa, sempre la Chiesa compressa fino al mento nella montagna di sterco gratuitamente sparatole addosso, in odor di blasfemia, di setta satanica, di novella persecuzione cristiana. Ah! I "parrucconi" hanno tuonato un vetusto "Ci vorrebbe Mussolini!"; No, io rispondo che ci vorrebbe addirittura "Il Feroce Saladino", stante l'incomprensibile statica indifferenza e mancanza di reazione della Chiesa di Gesù Cristo a questo fuoco continuo di illazioni, bestemmie, ilarità, menzogne della novella persecuzione ai Cristiani. I "diversi" non sono quelli propinatici e giustificati progressisticamente da Santoro nell'estenuante sequela del Carnevale del Gay Pride, fatto di culi e tette, slinguate, volgarità e pornografia; sono personalità, anime, spiriti...ed anche figli, fratelli, professionisti, lavoratori, geni, individualità come ogni essere umano sul pianeta. L'intimità appartiene a chiunque e tale deve restare. Privata. Segreta. Sfruttare il teatrino dell'insolito morboso è peggiore sfruttamento rispetto al meretricio, al mercenarismo, al consumismo globalizzato delle identità, allo spaccio dei valori virtuali che purtroppo lastricano le strade dell'empireo del narcisismo e dell'onnipotenza delirante di un solo piccolo uomo del video, bisognoso di conferme, di affermazione, di un trono dal quale tuonare dictat assoluti. Prima puntata di ANNOZERO su RaiDue e speriamo sia l'ultima, senza "rin-culi" di ritorno, questa volta. Il dittatorello Santoro, pagato da noi in tutto il suo splendore dell'autoproduzione di effetti speciali, ha stasera crocifisso sul Golgota mediatico tre deboli, colpevoli di infondergli sacro orrore: Gesù Cristo, la Donna e gli stessi omosessuali; tre croci, come.... allora. Si confida nella resurrezione... esattamente come allora.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 12

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Inviato da Anonimo
il 10/03/07 @ 08:42
CULO FALCE E MARTELLO = CULATTONI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!!!
segretario M. Santor Se questi stronzi pensassero pìù ai giovani disoccupati, alla solitudine dei vecchi, a chi soffre e meno allo spettacolo...La metamorfosi sta già avvenendo: prima si è tinto i capelli...
poi... SONO INDIGNATO.
Antimo Ceparano

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Inviato da Anonimo
il 10/03/07 @ 12:42
Gent.ma Dott.ssa Salvadore, ho letto con estrema attenzione il Suo articolo e vorrei contribuire con una riflessione personale. Tutto quello che sta accadendo in merito ai PACS, all'ostentazione della propria sessualità, alla politica piena di organismi dirigenziali privi di cultura e moralità è davvero un'esagerazione. Vorrei attraverso questo forum far riflettere su un passaggio fondamentale: ho un bimbo di 3 anni che qualora si ritrovasse a girare i canali TV e vedere scene che reputo "orripilanti", soprattutto perchè collocate su palinsesti nazionali, potrebbe pensare che sia "normale" anche un semplice bacio tra due uomini. Come farò a spiegargli che tutto ciò è solo una strumentalizzazione per far salire l'audience a scopo commerciale? Le sembra giusto tutto questo? Mi creda, sono davvero impaurito per il futuro che mi attende come giovane genitore. Voglio precisare che il termine "normale" è stato volutamente inserito tra virgolette a rappresentare il concetto di "norma" dettata dai canoni della natura.
Domenico Eremita

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Inviato da Anonimo
il 10/03/07 @ 18:40
Egregio dott. Eremita, ci troviamo immersi in piena "era del cercopiteco", senza offesa per le scimmie che offrono esempi di socialità e tolleranza molto più evoluta di quella umana. Tra breve, ne sono certa, assisteremo anche alla legittimazione dei pedofili, come fanno prevedere certi venticelli di "progressismo" spiranti dall'Olanda. Questa è, purtroppo, la Civiltà del Brutto, dell'Orrido, del Volgare e - soprattutto per noi mediterranei, figli della Civiltà Greca e grandi esteti - è la crisi esistenziale che fiacca, fino a spegnarla, ogni sana reazione rivendicatrice di quei valori ed ideali che ci distinguevano dai barbari. Ma la globalizzazione dell'orrido è strumentale all'Economia; ogni emergenza... che si tratti di "monnezza",... di "disagio giovanile"... di pornografia... di inquinamento... di razzismo... ed altre intollerabili piaghe purulente, non sarà mai contrastata, poichè il fingere di volervi porre rimedio serve ai politici a mettere in moto tutta una serie di teorie di "filosofi prezzolati di regime" che a loro volta mettono in moto un'intera industria di mezzi, strumenti e palliativi...perfettamente inutili... ma molto molto remunerativi per gli appaltatori di opere e servizi delle quali si fingerà di avere sempre necessità... dato che le emergenze saranno indotte, in eterno, a lievitare. L'abbiamo visto a Napoli... con quel ghiotto "Pacco" sulla Sicurezza... con gli Ispettori Galattici alla Monnezza ed i miliardi di fondi finiti... giustappunto nella monnezza: della montagna di rifiuti, l'unica parte ch'è stata immessa nell'ipotetico inceneritore è stata solo quella delle ecoballe di CARTAMONETA... Ora, si sono inventanti l'emergenza-gay; dopo averli sempre derisi, rifiutati, con finta carità i politici spalancano le ali del buonismo perchè intendono monetizzare anche le "diversità", legittimando l'impossibile, l'a-norma-lità, il grottesco...poichè ogni legittimazione equivale a BUROCRAZIA; ogni burocrazia equivale a TASSAZIONE, CONTRIBUZIONE... ma non solo... perchè poi c'è la conseguente INVENZIONE, PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI NUOVI SERVIZI e STRUMENTI e PRODOTTI ad hoc, destinati alla categoria in oggetto. Se esistono i coiffeurs, le boutiques, i supermercati, la stampa specializzata, le pompe funebri ma ADDIRITTURA gli psicologi per i CANI... immagini cosa non si inventeranno per i "polli" umani considerati DIVERSI, sfruttando opportunamente - come già stanno facendo - solo quella disperata ed esasperata teatralità del Carnevale di Un Giorno, il Gay Pride, di persone che magari, tutto l'anno sono individui, personalità, uomini come tutti. Così come la Legge sul Negazionismo imposta da Mastella ha favorito solo, come prevedevasi, ulteriori antipatie verso gli Ebrei; così, questi inutili bombardamenti governativi pro-gay...fatti tra l'altro in maniera così volgare e inopportuna... riusciranno solo ad emarginare ancor più i cosiddetti "diversi"...Insomma, diventeranno tutti più razzisti, avendo a disposizione tanti diversi razzismi cui votarsi per sport e per ignoranza. Che lei sappia, qualcuno a questo mondo si sta impegnando nella ricerca di mezzi e strumenti per combattere la fame, la desertificazione, per migliorare la qualità della vita di anziani e bambini, per assistere decorosamente i malati terminali, per migliorare la Sanità Pubblica, per la ricerca scientifica?

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Inviato da Anonimo
il 10/03/07 @ 19:30
Al commento precedente di Marina ... vorrei rendere pubblica, almeno sul nostro sito, la lettera inviata giovedì 8 al forum di anno zero altermine della IGNOBILE e FAZIOSISSIMA trasmissione ...
Purtroppo siete PAGATI da noi poveri deficienti che riconosciamo il canone alla RAI ...
io vi manderei TUTTI e NESSUNO ESCLUSO a zappare le nostre terre incolte della CALABRIA ...
non siete in grado di fare altro!!!
La vostra faziosità è intollerabile ... mostrare culi e tette di uomini ... non uomini alle ore 21,30 ...
quando i nostri figli guardano ancora la TV è la dimostrazione PRATICA di quale sia la VOSTRA MORALE ... spero che il GARANTE possa intervenire e RIMANDARVI TUTTI A CASA ...
Mauro Caiano
le risposte ottenute sullo stesso forum sono state:

"Ho scritto diversi messaggi ma mi sembra che non siano stati postati. In ogni caso sono d'accordo con te!!! E' stato vergognoso mostrare quel filmato, assolutamente inopportuno.Avete mostrato trans .... e carnevalate varie che si fanno una volta all'anno.Non avete chiarito il perchè di quella manifestazione cosi forte. Si è data cosi l'impressione al pubblico che i gay sono per la maggior parte di quel tipo, sono dei marchettari, o nella migliore delle ipotesi sono persone che si divertono dalla mattina alla sera. Ma le storie reali dove stavano? Un genitore che vede quel servizio come pensate che si ponga davanti al coming out del proprio figlio? Dove stavano le associazioni GLBT che stanno a contatto con la comunità molto di piu di voi?"
(postato da atreyu)

"su canale 5 davano il grande fratello il programma giusto per quelli come te...la prox volta cambia canale e rimani ignorante come Andreotti che confonde il gay col pedofilo... saluti (postato da da superpartes) Per fortuna fra tutto ciò che paghiamo con il canone ci sono anche programmi come questo.....io pagherei anche il doppio x avere qualcosa di interessante in tv e non solo tutta la superficialità e l'inutilità che ci circonda tutti i giorni...GRANDISSIMA LA TRASMISSIONE!!!!! E poi scusami ma cosa c'è di male in quello che hanno fatto vedere???? "Ci sono i bambini in tv"....ma smettiamola con questo perbenismo che non serve a nessuno....perchè guardando la tv alle 8 e 30 ma anche prima non vedi vallette mezze nude in tv vestite in modo alquanto strano??Quelle che messaggi alla comunità fanno passare???(fra l'altro nn dicono neanche una parola limitandosi a sorridere, si realizza uno sfruttamento dell'immagine femminile)Allora il GARANTE inizi a chiudere quelle trasmissioni e poi chiuda anche questa... La verità è che in Italia come disse Montanelli amiamo il manganello e non siamo abituati a vedere un programma libero che ci sbatta in faccia la realtà incui viviamo e la società ipocrita che ci sta attorno.... Cmq puntata stupenda!!!!!questo si che è vero giornalismo.... P.s. Mastella filosofo mi suona nuovo...
(postato da Freedom85)

potrei continuare ... non credo sia il caso dare ulteriore visibilità a gente che non ha basilari conoscenze della "MORALITA'".
Mauro

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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 13:56
Consentitemi un doveroso chiarimento a riguardo. Sin da quando ero adolescente ho annoverato tra le mie amicizie coetanei con "qualche problema di identità". Conosco i loro problemi per la difficile affermazione della loro anima femminile ristretta in un corpo inaccettabile e riconosco che i più sani, affettuosi e sensibili consigli ed aiuti... ma anche la spontanea partecipazione alla condivisione di qualche successo o gioia mi è provenuta SEMPRE da parte loro; non certo dalle mie "consimili" tipicamente competitive e gelose. I miei amici, "diversi" per gli altri, non sono dei "baracconi" come quelli impostici da Santoro e da tutti i "mistici sessuali" mentalmente disturbati che morbosamente - come si dice a Napoli - "ci azzuppano 'o biscotto"... sbrodolandosi nel piacere perverso e inconfessabile. Il mio pensiero "contro" coloro che oggi vogliono politicamente sfruttare i miei amici, così come sfruttarono l'agonia di Welby, spero sia compreso nelle mie incessanti istanze di riconoscimento della Dignità Umana.
Marina Salvadore

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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 17:20
Le coppie di fatto eterosessuali se avessero voluto il godimento dei diritti civili si sarebbero sposate in chiesa o al municipio. Se vogliono essere coppie di fatto, consenzienti, vuol dire che gli sta bene così. Se un cittadino desidera godere di diritti civili sa benissimo quali scelte fare ed è libero di scegliere, secondo convenienza. La carnevalata del matrimonio è, in questo caso, indirizzata alle coppie omosessuali. Basterebbero un certificato di residenza ed uno stato di famiglia, per certificare coppie di fatto di qualsiasi tendenza. Quindi, è proprio vero che stanno cercando di strumentalizzare gli omosessuali. Speriamo che se ne rendano conto. Cari cittadini gay ma perchè non continuate a godervi le vostre sante libertà, invece di concorrere allo sfruttamento della tassazione di famiglia, degli obblighi che pendono in capo alle famiglie? Vi rendete conto che la famiglia non è più la prima cellula dello Stato ma solo un capro espiatorio di Stato? CLAUDIA

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Inviato da Anonimo
il 11/03/07 @ 14:20
Ha ragione Marina Salvadore! Approvo e sottoscrivo! Particolarmente per Napoli, capitale dei "femminielli" più belli (ve ne siete dimenticati?) il concetto di "diversità" non è mai esistito, rientrava ogni civile convivenza con ogni anima nella norma. Non si praticavano razzismi, divisioni, contenitori sociali. I napoletani badavano all'essenza di un individuo e non all'immagine. Oggi, si vuole trasformare anche questa napoletanità civile ed evoluta in razzismo, edificare muri e contenitori per i "fàmolo strano". Qui non è mai rientrato nulla nel capitolo dello "strano". Pecoraro Scanio dovrebbe saperlo bene. Ed è a lui che chiediamo di restituire normalità alla napoletanità.
Giuseppe

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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:33
gli omosessuali si baciano "per far salire l'audience"?! :) grandeee!!! ai, il signore forse si sta già pentendo di aver fatto amare persone dello stesso sesso ad alcuni di noi - se avesse saputo quanto le sue creature ci si eccitano... povero il bambino che riceve il disprezzo per gli esseri umani con il latte della madre

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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:41
Pescato per caso questo tardivo commento ma risulta incomprensibile anche chi ne sia destinatario oltre, naturalmente, al mittente che se non ha la forza di manifestarsi, probabilmente non ha neppure l'energia per difendere la "causa". Se avesse letto anche i successivi commenti, forse avrebbe apprezzato l'intera civile conversazione.
la redazione

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Inviato da vocedimegaride
il 31/03/07 @ 18:53
Lo sconosciuto lettore si riferiva forse ad una frase del post del signor Domenico Eremita. Tuttavia, che la manifestazione di pratiche definite non a caso "intime", tanto gay quanto etero, sia offerta ai minori è effettivamente riprovevole. Per i bimbi i genitori non hanno sesso, come gli angeli!
marina

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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 18:58
Ovviamente, il senso del pudore è pura utopia.
Lello

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Inviato da Anonimo
il 31/03/07 @ 19:09
Io non capisco e non accetto una sola cosa: l'OSTENTAZIONE!. In qualsiasi campo e da qualsiasi persona provenga, a prescindere dalla tematica sessuale. Smettiamola con tutti questi dispettosi narcisismi! L'intimità corrisponde all'interiorità, alla personalità di un individuo e amore, come sempre, fa rima con cuore! Mi sento molto più libero di quanti nell'ostentazione tentano di liberarsi inutilmente di stupidi tabù
Giuseppe

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Messaggio N°192 del 05-03-2007 - 15:14
Tags: Editoriali

Lettera aperta a Belzebù o come cappero si chiama
di Marina Salvadore

Ti scrivo per dirti che non ti sopporto più. Sei noioso, ripetitivo, monocorde. Non hai più guizzi di originalità…. È inutile che ora ti dia da fare con nuovi giochi di illusionismo - dopo aver inventato mamme che uccidono i figli e figli che uccidono mamme - magari, domani ti produrrai in altri effetti speciali, facendo strisciare gli uccelli e volare i serpenti: dejà vu al cinema e su internet! Siamo diventati maghi dell’horror migliori di te quindi non lambiccarti il cervello. Hai capito o no che l’unica trasgressione possibile, oggi, risiede nella cruda normalità umana? Ti sei reso conto che non ci stupisci più, che abbiamo fatto il callo alle tue volgarità, ai tuoi frullati di morti e sangue, alla tua bruttezza che non ci spaventa più come quel buio della notte, dopo aver ascoltato racconti di streghe e fantasmi, quando eravamo piccini e dormivamo con una lampada accesa ed un carillon? Sai perché? Perché è la bellezza che ci libera di te. E’ il canto del silenzio che amiamo ascoltare, quando spegniamo la tua radio gracchiante. Nel silenzio si ascolta una musica divina, l’armonia delle sfere ch’è fatta della voce del mare in lontananza e lo sciabordìo delle onde sui fianchi materni delle barche, la musica del pulsare delle stelle, lo spampanarsi di una rosa ed il leggero fruscio del petalo che scivolando a zig zag nell’aria tocca terra, il brusìo del vento che spazza via le muffe vetuste e le ceneri dai sepolcri imbiancati delle nostre antiche sudditanze alla materia. In molti, tra noi, hanno scelto il deserto. Tienti pure i tuoi scorpioni e serpenti a sonagli, usali per giocare con Harry Potter sul computer; ora, calziamo robusti stivali e, visto dal deserto, il cielo è un magnifico tappeto di stelle che ci attrae a se’, strappandoci ai tuoi artigli. E’ tutto scritto. Sei alla fine dei tuoi giorni. Trascorrerò tranquilla questa vacanza nel deserto, sarò “contadino” nel deserto concimando oasi di silenzio e di bellezza, per poi far ritorno alla mia vita mediocre quando avrai smontato la tenda dal giardino del mondo. Davvero, non ti sopporto più! Lagnoso e brontolone, cafone e prevedibile. Mi è bastato osservare un vecchio“ suocero” qualsiasi, un vicino di casa, un uomo piccolissimo e scialbo (persino troppo facile da indurre in tentazione) per capire quanto e come sei invecchiato male anche tu che lo spingevi e gli favorivi “agiatezza”; un vecchio acciaccato e spaventato dalla mancanza di futuro rifugiatosi tra quelle pietre di tufo della sua cadente magione; pietre di benessere e denaro che non potrà portare con se’ e che le turbo-ramazze attaccate come protesi alle mani dei suoi esclusivi eredi spazzeranno, disperdendole in fretta, come un tappeto di foglie d’autunno dopo una tromba d’aria… e, dopo tutto questo terrore, questo vivere in volontaria privazione di un amico, di un amore, senza la meraviglia di un’alba e di un tramonto, senza lo scodinzolìo festoso di un cagnolino, dovrà pure pagarti la gabella. Assurdo! Sei invecchiato, Belzebù, ed anche la tua vista s’è annebbiata: prendi dal mucchio dei panni sporchi sempre gli stessi stracci umani, ormai sbrindellati e privi di fascino: politici, capi di Stato, banchieri, amministratori delegati, spacciatori, pedofili, scafisti e puttane! Sei soporifero e hai l’alito pesante… chi vuoi che resti ammaliato dal tuo “fascino” se non qualche intellettuale di regime, vuoto dentro, e qualche residuato bellico di follìa che ancora gioca a Risiko e non riesce a chiudere una sola partita, aprendone cento altre, senza accumulare punteggio, come quelli cui non riesce mai un solitario e trascorrono le stagioni della vita a tavolino, a girare picche, cuori, fiori, quadri… senza mai guardare fuori della finestra a vedere se piove o c’è il sole… C’è una qualità umana, di inviolabile origine sacra, che non potrai mai possedere, “povero diavolo”, ed è la FANTASIA; quella che ha il cuore alato e che dalle origini del mondo muove l’uomo figlio di Dio verso l’alto. Quella fantasia che ha permesso all’umanità, su concessione divina, di creare macchine per volare, case per navigare gli oceani, ceste per sbarcare sulla Luna, medicina e chirurgia per salvare vite umane, strumenti musicali per comunicare direttamente con gli angeli. Da bambina mi portavano, spesso, a Capodichino perché mi piaceva più delle giostre dell’Edenlandia… Restavo stupita nel veder decollare ed atterrare gli aeroplani, ascoltare quel rombo di tuono che mi sembrava una formula magica tuonata direttamente dal Cielo. Così immaginavo che fosse la voce del vento nei più alti cieli infiniti. La voce di Dio! Ancora oggi, adulta, provo la stessa malìa; oggi che viaggio costantemente in aereo, come se prendessi la corriera! Ed ancora mi stupisco e sono convinta di assistere ad un prodigio, quando, a ripetizione, il rombo tuonante mi piove in testa dal Cielo. Così come amo guardare le navi lentamente accarezzare l’orizzonte e svanire come code di capodogli verso mari lontani che mi delizio immaginare con isole e scogli, popoli costieri e creature marine di ogni specie… L’altra notte mi hai fatto un altro dispetto: mi hai tolto Turchino, il pappagallino turchese che aveva scelto di trovare riparo in questa casa, tempo fa, riempiendola di colore, allegria e bellezza. L’ho tenuto tra le mani, al caldo sul mio petto, per quasi tutta la notte. Respirava sempre più lentamente ma ogni tanto con l’ala mi accarezzava il palmo della mano. Ebbene, voglio che tu lo sappia!.. Non ti è servito il giochetto, non mi hai prostrata ne’ resa infelice come desideravi. Sarà assurdo ma ci sono momenti di incredibile gioia e pace irrefrenabili che non si credono possibili e che squarciano il dolore dei momenti più tristi della vita… Turchino mi ha stretto un dito nella zampina, una stretta di mano, prima di volare più in alto del solito; la conferma che avremmo potuto volare insieme, un giorno, con le sole sue piccole ali screziate di paradiso, senza dover salire su di un aeroplano, per potermi infine ubriacare di tutta la bellezza del Cielo. Nonostante le rogne quotidiane che l’uomo è avvezzo a fabbricare all’infinito da quando della vita ne ha fatto una gabbia, nonostante i debiti, il mutuo, le bollette da pagare, le tasse e sovrattasse con le more e…le fragole rosse di un rosso bancario, nonostante le frequenti rinunce… voglio solo dirti che è inutile che tu venga suadente a promettermi ricchezza. Sappi che la mia casa è nelle braccia delle creature che amo e la mia ricchezza è negli occhi belli del mio cane!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5

riferimento

Inviato da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:33
Marina, E' STUPENDO : L'HO MANDATO IN GIRO A MOLTI AMICI INVITANDOLI A VISITARE IL TUO GIORNALE. E' STUPENDO.
Grazie. antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 05/03/07 @ 15:41
Grazie, Antimo!...ma non ho scritto niente di speciale. E' solo uno sfogo rabbioso...
perchè è da troppo tempo che il mio senso dell'estetica viene offeso!

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Inviato da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:07
Marina, ho letto quest'articolo in chiave poetica...ha l'anima della poesia, la rabbia della prosa d'impegno, il fabulare dell'innocenza e la Fede degli onesti. Sono uno che scrive: so leggere oltre ciò che appare.
saluti e baci. antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 05/03/07 @ 17:11
lo so che sai scrivere! Non a caso devo rivedere la bozza del tuo ultimo romanzo;-))

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Inviato da Anonimo
il 06/03/07 @ 11:08
Carissimo Antimo, complimenti! E questa volta non per qualcosa che hai scritto tu, ma per aver resa pubblica la bellissima lettera aperta a Belzebù. Sei stato per me un po' come un cercatore di diamanti: senza di te non avrei avuto modo di apprezzare la bravissima Marina. Naturalmente, come il diamante, sò bene che ci vogliono anni, fuoco e gelo prima di creare una pietra preziosa, ma poi la sua bellezza supera qualunque sacrificio. Quanto è scritto ha sollecitato degli eco nella mia mente e nel mio cuore: mi è sembra di ricordare che sì, anche io sono convinto che Belzebù sia un perdente, che chi lo segue sia uno sciocco da compatire. Una volta ho fatto una riflessione con un Sant'uomo: Satana non è il male, è la mancanza del Bene, il mondo non è diviso in buoni/cattivi, bianco/nero: c'è chi conosce il Bene e chi lo ignora e, così facendo, è indotto nell'errore e nel peccato... Porta ancora i miei saluti a Marina Salvadori: aspetto da lei di ricevere ancora un po' di luce, per vedermi meglio dentro!
Ti abbraccio Giuseppe

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Messaggio N°187 del 28-02-2007 - 22:05
Tags: Editoriali

Blitz pro Spitz del verme solitario
di Marina Salvadore

La longilinea sinuosità tipica degli esseri striscianti ce l'ha... ma non ha il regale fascino ipnotico del cobra; neppure, la forza del boa constrictor... o la pelle pregiata del pitone. E' esile, segaligno: non ha le carni grasse del capitone ne' l'utilità ossigenante e fertilizzante del lombrico. E' viscido, come quasi tutti gli esseri striscianti con cui ha in comune la bocca larga ed enorme, vorace. E' quel "verme solitario" di Follini, icona dello "squallorismo" - corrente di pensiero della pseudo-politica new age - presago di innumerevoli squallori futuri di bassissima levatura e privi del minimo senso del pudore. Siamo abituati ai voltagabbana, ai "giuda", ai mercenari... soprattutto in "area poltrone" ma - beninteso - quando una poltrona la si è conquistata e si intende mantenerla... oppure quando accade che dalla poltrona si voglia tentare l'ascesa al Trono... invece, il verme solitario in questione, non ha mai avuto neppure uno sgabello, uno strapuntino, un ceppo... strisciando viscido e ansante nel Polo delle cosiddette Libertà che, smentendo se stesso, ha operato censure insopportabili alla Tenia che si covava in seno da immemore tempo. Ora, il prode vermicello solitario, spera - strisciando e leccando - di ottenersi un incarico nel Prodi bis. Non l'avrà! Non in molti sanno che il viscido è coniugato alla diessina signora Elisabetta Spitz, "archiTutta" consulente privata eppoi pubblica del ministro-inquisitore Visco, che oltre a conferire allo studio "ABT" in Roma (da ella egregiamente rappresentato) la ristrutturazione dei nuovi uffici del Ministero Economia e Finanze, pensò bene di eleggerla consulente privata quindi Direttore dell'Agenzia del Demanio, con stratosferici compensi annui di centinaia di milioni, in odor di cartolarizzazioni e dismissioni del Patrimonio Immobiliare di Stato ma anche e soprattutto coinvolgendola - illo tempora - nel ridisegno dell'obsoleto Ministero delle Finanze, in odor di semi-privatizzazione, con la creazione delle cosiddette Agenzie Fiscali... ovvero l'aziendalizzazione di Stato, con tutti gli annessi e connessi. Pare che, ritornato al timone il capitano Visco, dopo la crocieristica stagione di governo capitanata dall'odiato ministro Tremonti Uno eppoi Tremonti Due, l'incarico alla diessina "archiTutta" sia stato ampiamente riconfermato, un lungo-regno come per Ramsete II e Bassolino. C'è solo una buccia di banana sulla quale è scivolata di recente la coniuge Follini: il nuovo scandalo circa il miliardario villaggio Marinagri che "sarebbe" stato costruito su aree demaniali (dove sei Pecoraro Scanio? Scendi dalla Val di Susa, per favore... e vieni ad occuparti del tuo Sud che non è solo fatto delle case di Casalnuovo da radere al suolo di quei poveracci gabbati con mutui trentennali dal sistema camorrista). Sono fino ad ora 15 gli indagati, compresa la gentildonna Elisabetta Spitz direttore... guardacaso... del Demanio. Le fanno buona compagnia magistrati, senatori anche dell'opposizione, banche ed ex amministratori pubblici della regione Basilicata. Indaga la Procura di Catanzaro ma la "pista" dei soldi e la location sono in Basilicata! Si deve alla solerzia ed all'onore di due carabinieri la riapertura dello scandaloso fascicolo d'inchiesta ch'era stato già insabbiato ed occultato, con volgari ilarità nei confronti dei due infaticabili ed ostinati carabinieri! Attendiamo altre notizie, semprechè non vi sia un altro smottamento o frana, fenomeno geologico piuttosto frequente al Sud, e che tonnellate di sabbia Marinagri occultino nuovamente il "fascicolo": il Prodi-PadoaSchioppa-Visco-BIS ci fanno temere questa ipotesi. La signora Spitz, inutile dirlo, ci sembra molto più sveglia e capace del suo sinuoso coniuge... Chissà, magari con tempra manageriale ed in tutta la archiTuttologia possibile, in casa i pantaloni li porta lei... magari sarà anche un tantino castratrice, come tutte le "donne di potere" cosiddette "in gamba"... ed avrà imposto alla tenia di mettersi a lavorare, ch'è stufa di mantenerlo; gli avrà suggerito di insinuarsi, come il serpente di Adamo ed Eva, nell'Eden dei centro-"sinistri", dove, però, le banalissime mele dell'albero della Conoscenza del Bene e del Male sono d'oro... come quelle del Giardino delle Esperidi e "vanno a ruba" nelle Coop più delle stupide renette e delle annurche!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 7

riferimento

Inviato da Anonimo
il 28/02/07 @ 22:45
se volete saperne di più su MARINAGRI, rifatevi gli occhi ...oltre un'IDEA del business...
su
http://www.marinagri.it/

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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 00:35
Ma di cosa Vi meravigliate ... torniamo solamente un attimo nella nostra REGIONE ... Il NOSTRO GOVERNATORE ha PIAZZATO la moglie, GESTLINE insegna, il figliolo nella FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA ... suoi uomini ombra nella gestione di "Bagnoli Futura" ... senza toccare poi la gestione di Azienda ... EPT e varie ... il NOSTRO CLEMENTE ... la propria Signora ... Sandra Lonardo ... alla Presidenza della Regione, il figliolo ha creato associazioni culturali che attingono FONDI EUROPEI per realizzare EVENTI nel Beneventano ... per non parlare del NOSTRO PECORARO ... anch'egli impegnato ad occupare "parenti" nella assunzione del denaro pubblico ... probabilmente qualcuno mi taccerà di essere uomo di destra e fazioso ... invece è l'analisi di quanto avviene nel nostro territorio che mi porta a queste considerazioni ... la destra è sempre stata accusata di "FAVORITISMI" ... ma quelli enunciati cosa sono? ... "INTERESSI PRIVATI NELLA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE" ... ma "PURTROPPO" i "SIGNORI MAGISTRATI" se devono agire contro gli "UOMINI" della sinistra o hanno le mani legate ... o condividono con "ESSI" gli interessi "MATERIALI" perseguibili ...
Mauro Caiano

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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 12:13
Mentre ci si preoccupa di far pagare il ticket ai pensionati e agli invalidi, mentre si pensa a come rubare la liquidazione e anche la XIII (il compenso per un mese non lavorato) c'è chi pensa come svendere il pubblico patrimonio agli amici. Il patrimonio acquistato con i fondi pensioni (si pensi a chi sono svenduti gli immobili di Piazza Navona dell'INPDAP). E così colloco (una volta un parente) ora il coniuge per continuare in questa dissennata china.
Pagherà qualcuno?

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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
poveri noi, a che gente siamo in mano... follini, fassini, berluschini...
mi viene il vomito

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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 20:51
Il verme parassita in questione fa ora parte del gruppo "Italia di Mezzo", nomen omen poichè si dice Terra di Mezzo quella abitata da larve e demoni sospesi a metà tra la condizione umana terrena (che prevede carattere oltrechè fisicità) e il mondo delle Entità Superiori (Puri Spiriti, Angeli, Santi e Giusti)... Se fossi stata un suo elettore non mi resterebbe altro da fare che chiamare il ghostbuster!
Claudia

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Inviato da Anonimo
il 01/03/07 @ 23:57

Purtroppo cara Claudia i vermi non sono solo da una parte ... FOLLINI si è tra essi ... ma DE GREGORIO dove lo metti??? Questa "GENTE" come cambia bandiera dovrebbe perdere i privilegi che grazie agli elettori ... di uno o dell'altro schieramento ... usufruiscono ... questa "MONDEZZA" usufruirà di pensioni da favola ...avendo tradito il mandato "LORO" affidato dagli elettori ... purtroppo chi ci rimette siamo sempre e solo noi che crediamo ancora nella "POLITICA" ...
Mauro

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inviato da Anonimo
il 04/03/07 @ 14:39
Questo recente articolo del "Corriere della Sera" spiega BENISSIMO gli intrallazzi di "vermi" e "galli sulla monnezza" di ambo le parti, destra e sinistra... per la solita regìa degli zombies democristiani: "De Gregorio: Follini convinto dalla moglie Accuse velenose sulla scelta dell'ex Udc, la cui consorte, Elisabetta Spitz, è stata confermata direttore generale dell’Agenzia del Demanio. Ma Casini prende le distanze: «Attacchi vergognosi» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO Sergio De Gregorio (Ansa) ROMA - «L’appoggio esterno di Follini al governo Prodi nasconde dietrologie che bisogna interpretare. Probabilmente sarà relativo alla conferma, avvenuta poche settimane fa, dell’incarico di direttore generale dell’Agenzia del demanio per altri cinque anni a Elisabetta Spitz, la moglie del leader dell’Italia di mezzo». Questa frase di Sergio De Gregorio, leader di Italiani nel mondo, in un’intervista a Radio Popolare Network, ha scatenato un putiferio. «Si tratta di un incarico dal quale transitano migliaia di milioni di euro di immobili dello Stato, essendone il centro di dismissione e spesso anche di svendita. E su quella centrale di svendita del patrimonio dello Stato ho presentato più di un’interrogazione cui però non ho ancora avuto risposta», ha concluso De Gregorio che, eletto nelle ultime elezioni in Campania con Italia dei valori (il partito di Di Pietro), a maggio votò a favore del governo Prodi, poi venne eletto presidente della commissione Difesa del Senato con i voti della Casa delle libertà, e mercoledì ha votato contro la nuova fiducia al governo. CASINI: «ATTACCHI VERGOGNOSI» - «Tutto mi divide dalla scelta di Follini, che ha leso il patto di lealtà che lega un politico ai propri elettori e minato la credibilità di un centro che non può nascere all'insegna del trasformismo. Ma che De Gregorio, primo trasformista della legislatura, si permetta, pur di attaccare Follini, di insultare la moglie, è vergognoso», ha commentato il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. «L'architetto Spitz è stata nominata da un governo di centrosinistra, confermata da un governo di centrodestra, e nuovamente confermata dal governo attuale in base a una competenza e a una professionalità da tutti riconosciute. Polemizzare con Follini è una scelta, coinvolgere la moglie è un'inutile volgarità». «È veramente indecente che un discusso personaggio come il senatore De Gregorio, dall'incerto passato e dall'improbabile futuro politico, si permetta un attacco così volgare come quello che ha portato alla signora Elisabetta Spitz per colpire suo marito, Marco Follini», ha detto il capogruppo dell'Udeur alla Camera, Mauro Fabris.
01 marzo 2007

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Messaggio N°179 24-02-2007 - 18:04
Tags: Editoriali

Pagliacci!
di Marina Salvadore

Prodi bis, Berlusconi ter o ennesima, feudataria, presa per i fondelli? Esiste ancora un'etica della Politica ed un Governo atto a far politica... laddove per POLITICA s'intende la gestione razionale delle più sane opzioni utili alla crescita, allo sviluppo ed al benessere della collettività sovrana e alla tutela del suolo patrio?.. Ne abbiamo viste di tutti colori: governi di centro-destra malati di bushismo galoppante; governi di centro-sinistra con politiche di destra... leggi ad personam e personae ad legem. Hanno tirato in ballo persino San Pietro, strattonando il Vaticano con un Papa "SI" che poteva andar bene a Mastella per il suo geniale indulto ed un altro Papa "NO" da zittire perchè contrario ai PACS, scambiando il Pontefice per il Tiramolla dei fumetti. Abbiamo visto Fini calzare la kippà e pregare in sinagoga; D'Alema coinvolgere l'Italia in guerra nel Kosovo, bombardarlo, senza decisione del Parlamento. Abbiamo visto un corpo di pace in Iraq volutamente scambiato per guerrafondaio; stiamo per vedere il Libano e l'Afghanistan tramutarsi da azioni di pace in guerre, tanto per non scontentare gli israeliani cari sia al centro-destra quanto al centro-sinistra poichè assoluti padroni delle sconsiderate politiche dell'ormai perdente Bush. Insomma, ci sono Vaticani e Bushismi che si adattano come biancheria intima in elastan ai corpi multiformi dei nostri egregi "destri" e "sinistri" di tutte le ore!... Ma all'Italia chi ci pensa? Ora, la solita pantomima si appressa: i responsabili della crisi di governo senz'altro voteranno la fiducia al Prodi-bis, con enorme sollievo del centro-destra che non ci pare abbia tanto interesse a ricorrere presto alle urne. Ci viene addirittura il sospetto che si siano bonariamente accordati, forse per far maturare da ambo le parti i 35 mesi pensionabili per le nuove leve dell'arco costituzionale, per non rimandarli a casa con una mano avanti e l'altra indietro! Pagliacci! Funamboli! Ciarlatani degni della peggiore Wanna Marchi!... e noi, qui, a sbracarci per loro, a fare il tifo come allo stadio, aggressivi l'un contro l'altro come gli ultras. Non sarebbe ora di voltare pagina, di chiudere il circo con tutti i pagliacci dentro... e buttare la chiave?

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5

riferimento

Inviato da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:07
questo è l'unico articolo intelligente che ho letto fino ad ora riguardo alle sceneggiate politiche, complimenti all'autore, sono d'accordo su tutto quello che hai scritto, vorrei solo aggiungere un augurio ai politici: "peste vi colga!"

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Inviato da Anonimo
il 24/02/07 @ 21:11
Concordo con te,io sono un Italiano residente all'estero,CHE VERGOGNA....
non ci resta che la Ferrari:-))

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Inviato da Anonimo
il 25/02/07 @ 14:43
sarebbe possibile evitare l'anonimato dei lettori che partecipano al dibattito?
Grazie! La redazione!

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Inviato da Anonimo
il 25/02/07 @ 11:53
Con la scomparsa di Almirante e Berlinguer è finita anche l'epoca dei leader carismatici, per aprire l'asettica stagione dei "manager" che della politica ne fanno marketing. Tutto si è frullato in un'immensa Democrazia (Cristiana?) di insana esterofilia di stampo yankee, innaturale per le nostre tradizioni e per la nostra antica storia. I presidenti ed i segretari di partito non dovrebbero assolutamente candidarsi a cariche governative, se davvero si volesse procedere a frequenti ricambi generazionali contro l'assolutismo dei lungo-regnanti della gerontocrazia che, immota, ci opprime. Soprattutto, divieto assoluto agli indagati e processati di ogni scandalo di candidarsi a livello amministrativo e politico. Abbandonare al momento i riduttivi "grandi temi storici" quali Pacs, Eutanasia e minori altre questioni di lana caprina, utili solo a mescolare le acque torbide, per riparare le falle più importanti dell'amministrazione pubblica e delle vere politiche sociali che interessano i tre quarti della popolazione e non solo le minoranze. Evitare la folle corsa alle liberalizzazioni, alle privatizzazioni, per restituire dignità allo Stato che non può essere gestito come un'azienda perchè non produce alcunchè da imporre sul mercato e non ha fini lucrativi. Incrementare le politiche agricole, ittiche, marinare e del turismo su tutto il territorio, poichè l'industria ed il terziario nonchè il credito sono settori ormai esauriti e agricoltura e turismo sono il nostro esclusivo e ricco patrimonio. Consentire ai giovani di riunirsi in cooperative per la gestione privata sotto controllo statale di siti archeologici e museali, turistici ed agricoli, ittici, marinari e marittimi, favorendo l'immissione al lavoro dei tantissimi specialisti e professionisti plurititolati ed a spasso. Gestire a livello pubblico finalizzati master, corsi di specializzazione, stages e quanto altro, sottraendoli alla costosissima gestione speculativa privata. Rinunciare ai costosissimi consulenti privati impiegati nella gestione dei ministeri. Vietare a parenti ed affini dei deputati e senatori l'esercizio di cariche amministrative. Eliminare i cospicui finanziamenti alla stampa ed anche gli inutili balzelli agli ordini professionali che non hanno motivo di esistere e di speculare oltremisura. Velocizzare i tempi della Giustizia.... Si chiamerebbe serietà, questa, e tenderebbe al risanamento della Nazione. Purtroppo, la serietà non è una nostra prerogativa! Ma....volere è potere.
marina salvadore

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Inviato da Anonimo
il 25/02/07 @ 15:07
E' un eccezionale programma di governo! Lo approverebbero tutti i cittadini. Perchè gli addetti ai lavori non lo adottano?
Gigi Bianco

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Messaggio N°171 del 19-02-2007 - 19:07
Tags: Editoriali

Il futile dell'inutile è Legge
di Marina Salvadore

Un paese CIVILE si misura dall’attenzione che riserva alla Istanze Sociali; in particolare, nel rispetto che dedica agli anziani, ai bambini e – why not – agli animali! Ma questa è prerogativa del socialismo; quello fiabesco, utopico, che mal s’adatta al giacobinismo elitario della gestione del Potere di chi, ancora, persevera nel travestimento diabolico del comunista o comunitario che dir si voglia. Siamo qui a perderci in chiacchiere fatte di PACS, DICO, LIBERALIZZAZIONI, PRETI SPOGLIATI… che occultano le vere priorità di una Nazione democratica e socialista. Nuvole di “nulla”, di oratoria e di teatralità… falsa e umiliante per l’essere umano… concupiscono come le esalazioni di una droga pesante bruciata nel Calumet della Pace dagli ipocritii notabili cervelli. Il volgo respira, incamera ed esala; incapace di rivendicazione, di giustizia, di verità. Le priorità sono ben altre eppure ci cibiamo alla mensa dei menzogneri che ci propinano le diete obbligate per la nostra salute: palliative!… Storditi dall’alcool e dal fumo degli arrosti bruciati alla mensa del Popolo, siamo soliti intingerci di progressismo e modernità, stramazzando inerti al suolo, ubriachi o, forse, disperati … comunque, pigri e fatalisti. E “quelli” continuano a vomitare finanziarie, emendamenti alle finanziarie, pacs, dico, ricchi premi e cotillons… stronzate inopportune… e, noi, lasciamo fare. Ci prendono per stanchezza. Per disperazione! Nausea! Una volta, i giovani scatenavano le rivoluzioni; guardateli ora: scimuniti dalla droga, dalla moda, da tutto l’high tech e virtuale possibile! Invasati e coccolati proprio per la loro “possessione” che li fa schiavi e strumenti del Potere; bombe a mano con dovere di deflagrazione ad ogni istanza dei rari senzienti non omologati, dei ribelli indomabili. Da statistica, i giovani dai 14 ai 30 anni, costituiscono la più grande fascia di mercato del superfluo; il superfluo è quanto costa di più, differentemente dai generi di prima necessità di cui abbisognano i “pesi morti” della società: anziani e bambini! Ecco perché i giovani, anche quelli con tendenza al delinquere, sono sempre più giustificati, compresi, blanditi da stuoli di psicologi e sociologi di regime. Solo, perché utili all’Economia del Paese. Sono quelli che spendono di più, non importa quale sia la fonte di reddito, lecita o illecita: loro bruciano in fretta e senza testa il circolo vizioso domanda-offerta nei settori più gratificanti del mercato: telefonia, moda, computers, droghe, discografia e divagazione… ovvero tutto il futile dell’inutile giacchè la voce “cultura” è disperatamente assente, volutamente occultata; ignoranza strumentale alla Civiltà del Cercopiteco, utilmente manovrabile dalla Politica. In fondo, non li si può neppure colpevolizzare per lo stile di vita, questi giovani, irregimentati a forza nel circuito dolente della globalizzazione, deprivati di storia e radici, di identità: numeri di carte di credito di papà, codici fiscali, “avere più che essere”. ...e la Scuola, in totale fallimento; quella scuola che lamenta il bullismo e altre degenerazioni, incapace di farsi l’esame di coscienza… ammesso che la scuola abbia ancora una coscienza… Lo sfascio amministrativo ed etico, siglato dallo Stato, ha trasformato nel tempo i DOCENTI in lavativi impiegati con l’unica finalità dello stipendio e dei contributi pensionistici. Non si può dar torto nemmeno a loro. I famigerati Decreti Delegati dell’era moderna affidavano piano piano la gestione della scuola ai genitori degli allievi, togliendo dignità e professionalità agli insegnanti, deprivandoli del ruolo fondamentale di educatori, laddove in passato costoro erano ben riusciti a coprire le tante falle dell’educazione familiare, soprattutto in famiglie distratte, assenti e non partecipi dell’evoluzione psico-fisica e culturale dei figli. Oggi, mamme tatuate e controcorrente, ignoranti e “consumistiche”, griffate e alienate, in coppia con padri assenti e palestrati, narcisi e immaturi, ambedue incapaci a fornire il minimo indispensabile corredo etico ai figli, dettano legge nei consigli di classe, decretano a pollice verso il destino di un professore, con l’arroganza tipica dei falliti e degli ignoranti… ed i docenti, come i poliziotti allo stadio la domenica, ne temono le intemperanze. Il metodo Montessori ha praticamente straripato nel paradossale… Ed i responsabili sono i soliti noti che tirano i fili della Nazione: giacobini che necessitano della forza bruta d’impatto di una mandria selvaggia e acefala… non di un Popolo senziente... e per giunta sovrano!

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Messaggio N°155 del 08-02-2007 - 19:40
Tags: Editoriali

La rosa dei "20"
di Marina Salvadore

Dal 9 all'11 febbraio si svolgerà in Gaeta l'annuale Convegno Tradizionalista; quello VERO... che senz'altro sarà seguito - sempre, nella Fidelissima - dalle altre due solite "fotocopie" di convegno a cura delle ben note, sparute e sparse particelle meridionaliste in odore di individualismo e libera concorrenza, così come accade, in marzo, per l'altra location storica di Civitella del Tronto. Che strano mese è febbraio, ridondante di commemorazione di olocausti e carnevali regionali! Si apre con le celebrazioni del culto mondiale della Shoah a cavallo tra la Giornata della Memoria del 27 gennaio fino all'incirca a "San Biagio", procede con uno stitico Giorno del Ricordo per gli italiani e slavi delle Foibe d'Istria e Dalmazia, intreccia profane celebrazioni carnevalesche dei calendari diocesani romani e ambrosiani con le Memorie borboniche dei meridionali dall'Abruzzo alla Sicilia... Fatta eccezione per la Shoah che si afferma quale celebrazione mondiale, perchè strumentale alla politica-economica globalizzante, gli altri olocausti non godono di particolare importanza: sono solo tiepide e frettolose concessioni istituzionali, semi oscurate, al libero piagnisteo di chi potrebbe, invece - trovando forze a sostegno - rivendicare in maniera un po' più autoritaria e violenta; olocausti di serie B le cui nostalgiche rimembranze, più che altro pazientemente tollerate... sono comunque intimamente quasi ignorate. Le etnìe e gli olocausti di serie B ovvero quelli dei meridionali dell'Unità d'Italia, dei morti e dei profughi di "druse Tito", degli armeni e dei curdi, degli abitanti dell'atollo di Bikini, dei tibetani, degli africani delle colonie europee, dei pellerossa americani, degli indiani di Ghandi... e di molti altri piccoli e grandi popoli... sarebbe stato esemplare celebrarli nell'unica Giornata della Memoria ch'è istituzionalmente divenuta un chiaro monito al razzismo ma che - proprio per la esclusività identitaria che la distingue - finisce col sublimare proprio quel bieco concetto di razzismo che fu tanto caro al fratello antropologo ebreo Cesare Lombroso e che ancora si celebra nel sacro tempio del Museo Criminologico dell'Urbe da ben prima dell'epoca nazista quando, come scrisse Alianello, gli italiani seppero "fare prima e meglio delle SS" stragi e lager di altri italiani; quelli del Sud. Tuttavia, fatta e diffusa un po' di revisione storica intorno ai fatti del Risorgimento del nord e della caduta degli stati italiani pre-unitari, alla luce delle cruente cronache attuali che avvelenano questa generazione e tutta la società, rendendola indifferente al nobile tema dell'Identità e dell'Orgoglio di appartenenza, mi chiedo che senso abbia continuare a vivere di dietrologie, di sante messe in gramaglie, di sterili e improduttive nostalgie, di aficionados in costume d'epoca a sventolare antichi vessilli e che vengono puntualmente scambiati per festaioli travestiti di Carnevale. I Convegni di Gaeta e di Civitella, che siano o meno tradizionalisti e dotti, prevedono e contano la partecipazione dei soliti noti, una ventina di studiosi e cultori del passato, rispettabili e sinceri, che se la suonano e se la cantano da soli, nella rosa degli addetti ai lavori, che si ascoltano, si scambiano libri, relazioni e memorie, applaudendosi l'un l'altro... mentre fuori dalle mura prestigiose del convegno coloro che dovrebbero essere i veri destinatari di questa "scienza" ovvero gli scolari delle scuole del nord e del sud, perfettamente omologati, continuano a fare i bulli, gli attori di pornovideo, gli assassini di poliziotti... e non aprono neppure uno dei libri di testo della scuola dell'obbligo; quelli scritti dai "vincitori" e dai pennivendoli di regime. Nemmeno sanno chi è Garibaldi, figuriamoci se riescono ad immaginare un brandello d'Italia che si chiamava regno delle Due Sicilie o Granducato di Toscana o Serenissima! Ma con tanta più amarezza si rileva che molti personaggi di questa esclusiva nobile rosa rivendicatrice dei "20" sono o sono stati rappresentanti politici, con incarichi prestigiosi nella pubblica amministrazione e negli enti, alla Camera o nei Partiti, dove avrebbero potuto - se avessero voluto tener fede a se stessi ed al meridionalismo che predicano - rivendicare istituzionalmente Identità e Dignità di Popolo, Verità Storica e Apostolato meridionale, alle vecchie e nuove generazioni. Non l'hanno mai fatto, per tenere il c*** al caldo nelle riservatissime schiere del potere politico centrale, per continuare ad intrattenere relazioni pubbliche di tutto vantaggio, per inchinarsi blasfemi in odor di apostasia ai tricolore di dubbia provenienza; gli stessi vessilli che in convegno o in libreria mettono frettolosamente a bagno nella varecchina per farli ritornare bianchi come il Giglio di borbonica memoria, mentre presentano in pubblico l'ennesimo difficile parto letterario-identitario in edizione di lusso, per la gioia delle tasche dei soliti editori-affaristi locali e per loro tronfia gloria e vanità. Commozione, applausi, giuramenti di fedeltà, re e regine di Borbone, foto di briganti come sulle figurine della Liebig, alzabandiera e brindisi, discorsi, ogni tanto una lapide a "memoria", eppoi ci si spoglia del costume di Carnevale, dei vessilli sbiancati, del polline dei fiori reduce come forfora dalle corone per i "cari estinti" di 150 anni fa e si torna a rifasciarsi di tricolore, dietro le scrivanie del potere, Viva l'Italia... ed a concepire un' altra opera letteraria sudista da presentare il prossimo anno all'uditorio della solita rosa dei "20", sempre più simile ad una loggia esclusiva... sempre più lontana dal volgo... mentre il Mezzogiorno, con i suoi martiri di ieri e di oggi, si eclissa all'orizzonte.

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Messaggio N°148 del 03-02-2007 - 15:17
Tags: Editoriali

Un forte abbraccio ai nostri poliziotti e carabinieri
di Marina Salvadore

Oggi, il sito della Polizia di Stato apre con questo toccante messaggio: "Il 2 febbraio è stato un gran brutto giorno. Uno di noi non ce l'ha fatta a tornare a casa dal servizio. Morire è sempre ingiusto ma in quel modo è anche assurdo. E' vero, noi abbiamo l'obbligo giuridico di esporci al pericolo. Però era solo una partita. Ora il calcio si ferma ma la Polizia no. Non può e non deve, c'è del lavoro da fare. Lasciateci però salutare Filippo e poi torneremo come sempre su strada."
Non c'è cosa più straziante di veder piangere un poliziotto, un carabiniere... un soldato. Noi comuni mortali e LORO, i nostri nuovi martiri, siamo persino stanchi di seguire dopo ogni tragedia gli inviti alla riflessione rivoltici dai sociologi di Stato. Oggi, riflettiamo sull'orribile crimine di ieri; domani saremo invitati a riflettere su di un nuovo crimine di oggi e...così via...riflettendo riflettendo...senza mai tutelare NOI cittadini i nostri angeli custodi in divisa. Qui, lo sport e le tifoserie non c'entrano nulla; il derby e lo stadio sono stati ottimi pretesti, succulenta occasione da sfruttare. E' ignobile, da parte delle istituzioni, giustificare in questi termini l'evento, per distrarre l'opinione pubblica, dirottarla altrimenti dalla vergognosa ed autentica logica criminale di destabilizzazione che ha, comunque, una connotazione politica e sociale, preordinata e costituita. C'è una guerra dichiarata dai delinquenti ai poliziotti e carabinieri; quasi sempre - gli uni e gli altri - partoriti dallo stesso Sud disagiato, dove c'è una trincea netta che divide la gente "perbene" da quella "permale". Fratelli contro fratelli. Caino e Abele. Il Sud è disagiato analogamente per la gente perbene e per quella permale ma i sociologi...e soprattutto i politici ed i magistrati... prestano cure ed attenzioni solo ai disagiati permale. L'abbiamo visto a Scampia ed a Forcella, quando le famiglie permale si sono scagliate con violenza contro le forze dell'ordine che stavano facendo il proprio dovere. Lo abbiamo visto anche a Milano ed a Roma, durante i cortei di protesta, sia del centro-destra quanto del centro-sinistra dove quei dannati zombies dei centri sociali bruciavano bandiere e fantocci raffiguranti i tutori dell'ordine, urlando la solita bestemmia Dieci, Cento, Mille Nassirya; in molti, tra quelli, non sapevano neanche dove fosse Nassirya e il senso di quello slogan strampalato... ma si sentivano forti del senso perverso d'appartenenza al gregge, alla mandria mefistofelica, dove - presi uno per uno - occultavano la loro ignoranza, la loro vigliaccheria, l'anomia sociale dilagante. La violenza di Catania, letta allo specchio, riflette coincidendovi nei contorni quella di Genova, laddove a perire fu, però, il no-global in procinto di colpire - con tanto di passamontagna calcato sulla testa - con un estintore il coetaneo in divisa stretto nella camionetta dei carabinieri accerchiata da un'orda di violenti. A Catania, la bomba carta ha sostituito l'estintore nell'uguale dinamica dei fatti. A Genova, lo scalmanato, proprio perchè non appartenente a quelli della schiera in divisa, fu celebrato quale martire ed eroe. A Catania non ci saranno eroi e martiri, perchè è morto uno "sbirro". Inorridiamo solo a pensare a cosa sarebbe successo se a morire fosse stato il delinquente. Ci sarebbero stati, oggi, imponenti sit-in di no-global, con tanto di onorevoli e senatori, sociologi e centri sociali, nello spiazzo antistante lo stadio. Non certo, com'è stato fatto stamattina, il mercato rionale avrebbe potuto riaprire chioschi e bancarelle al passeggio di casalinghe catanesi ormai avvezze alle cronache del presente... con le prefiche e gli ignavi - magari gli stessi delinquenti - che si sentono buoni solo ad andare a battersi il petto dietro la statua di sant'Agata in processione. Sant'Agata avrebbe dovuto rifiutarsi di uscire a benedire! In fondo, è morto solo uno "sbirro"... che ha lasciato una moglie con due bambini...una madre ed un padre... amici e colleghi. Un UOMO. Giovane ma troppo diverso dalla gioventù à la page, non omologabile al deprimente trand sociale. Se la smettessimo di perorare la trita questione del giovanile disagio sociale, per chiarire le responsabilità di una classe politica connivente... che santifica e protegge i violenti, come a Genova, elevandoli ad emblemi della gioventù, solo perchè TEME questa gioventù e cerca di comprarsela con le caramelle ed il miele della concessione della libertà di espressione e di follia... usandola, spesso, come ariete e bacino di voti elettorali... se ripristinassimo le regole di uno Stato di diritto, dove il delinquente paga, cancellato anche a vita dalle liste elettorali del comune, e la vittima gode di GIUSTIZIA... se i magistrati facessero languire in una cella, buttandone via la chiave, o in un campo di lavoro... per decenni... questi delinquenti, noi oggi piangeremo meno vittime tra la nostra buona e banale gioventù perbene. Meno bimbi sarebbero orfani, meno donne sarebbero vedove, meno genitori piangerebbero un figlio... dall'una e dall'altra parte. Abbiamo tutti bisogno di rigore, disciplina, pulizia ed anche di progetti, di cultura per la "crescita sociale" che s'è miseramente bloccata, rendendoci "nani d'Europa"; NOI... che fummo culla della Civiltà! Abbandonati e mandati allo sbaraglio dal Governo di ogni stagione italiana, odiati dal popolo-Caino che non li riconosce quali fratelli, eppure entrambi figli del medesimo disagio sociale, forse dovremmo essere NOI, gente normale, la cui voce non fa rumore...il cui pensiero non smuove una foglia... il cui dolore è pudicamente impotente e muto... la cui rabbia implode nei nostri cuori fragili, poichè l'è proibito di esplodere... a dimostrare da che parte abbiamo scelto di stare, a fare le barricate in piazza, attorno ai nostri ragazzi buoni... in divisa. Non crediate sia inconsueto per una come me che, per culturali recriminazioni storiche, ogni tanto leva al cielo un Viva Bresci! immaginare le nostre città, regioni e provincie amministrate dalle forze dell'ordine e non dai politici. Ma è utopia! In virtù di questo sogno qualcuno, nella oscena necessità di dover per forza catalogare e tesserare ognuno ed ogni cosa, mi darà sicuramente della "fascista". Non mi offendo, poichè non ero nata a quei tempi...quindi ignoro tante cose ma se "fascista" vuol dire andare a cancellare dai muri di Livorno e di Roma i messaggi offensivi scritti nella nottata con gli spray neri come una minaccia di morte, che plaudono alla morte dello "sbirro" di Catania, se "fascista" vuol dire ordine, legalità, radici, convivenza civile, Stato Sociale... allora dichiaro solennemente PERCHE' NO? VOGLIO ESSERE FASCISTA. Di certo NON SFASCISTA!
...e Prodi, Amato, Berlusconi, Fini, Agnolin, Caruso e Mastella... mi fanno un baffo!
W GLI "SBIRRI"! scriverò sulle italiche mura.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

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Inviato da Anonimo
il 05/02/07 @ 15:09
Raccomando la lettura di questo illuminante articolo di Maurizio Blondet al link http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1744¶metro=cultura

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Inviato da Anonimo
il 05/02/07 @ 19:31
Redazione - Oggi, abbiamo ricevuto questo messaggio dalla Polizia di Stato: "Grazie per aver visitato il sito della Polizia di Stato. La ringraziamo per il cordoglio e la solidarietà espressi per il nostro collega.In questo momento difficile abbiamo apprezzato molto ricevere la partecipazione e la vicinanza di tutti i cittadini.
Cordiali saluti.

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Messaggio N°129 del 23-01-2007 - 20:26
Tags: Editoriali

sMemoria mastelliana
di Marina Salvadore

Il 27 gennaio p.v., “Giornata della Memoria”, Mastella presenterà al Consiglio dei ministri il ddl che trasforma in reato la negazione dell’Olocausto, teso - com’egli va cantilenando a bocca corrucciata a “culo di gallina” e vocali strette, da quando è diventato guardasigilli-style - “a combattere una sorta di atteggiamento antisemita che ancora perdura”. Gli fa eco il catatonico Rutelli: ”E’ compito della politica fare sì che il delirio della negazione non abbia alcun percorso futuro percorribile”, con la benedizione urbi et orbi di papa Romano Prodi che se la smettesse una buona volta di fare l’europe-man emancipato per pensare, un po’ più calato nella realtà nazionale, ai tanti “seri” problemi italiani, sarebbe coerente col suo ruolo. Per contro, circa duecento tra i più autorevoli storici, cattolici ed ebrei di qualsivoglia colore politico, firmatari di un coerente e saggio appello chiedono a Mastella di riporre nel cassetto delle sue originali ed eclatanti pseudo- politiche il preannunciato “evento ddl”, poiché inopportuno e pericolosamente votato all’accrescersi dell’antisemitismo considerato che postula un divieto di libera espressione, tipicamente dittatoriale, che potrebbe inasprire ancor più gli animi dei negazionisti ed attirare ulteriori antipatie agli ebrei. Il Mastella, abbonato all’eclatante, al barocco ed al piacere dell’eccesso, come ogni provinciale che approda nella city, spoliticherebbe pure sui torzi di scarola, se potesse, per apportare originalità e consensi a quell’insulso suo partitello di mercenari svenduti ora a destra, ora a sinistra nonostante perduri con le corna ben piantate al centro, ipocritamente pseudo-DEMO e pseudo-CRISTIANO… Ampia dimostrazione del suo scarso rispetto del prossimo, strumentale solo” pro domo sua”, è stata esaltata da un Indulto partorito in fretta e furia, immune da approfondimenti sociali e di reintegrazione, giusto per svuotare le carceri, così come Prodi ha liquidato quale mera situazione urbanistica e non politica qual è la faccenda della base Nato di Vicenza. Il politicante ceppalonese, scarpe grosse e cervello fine, senz’anima ne’ etica, ha mostrato di recente il meglio di se’ in TV, a Porta a Porta di Vespa, discutendo con il suo predecessore sulla ritrita quaestio della certezza della pena, alla luce dell’eccidio di Erba. Anche in quella sede ha stemperato nel buonismo la pochezza di pensiero e la mancanza di competenza, facendoci venire i capelli dritti, infine, quando riferendosi ad Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e papà del piccolo Youssef, per ben due volte l’ha appellato come “il papà del povero ragazzo morto”, non ricordandosi che Youssef era solo un bimbo di due anni…che mai diventerà un ragazzo. Ecco, queste sfumature dialettiche rendono più di una perizia psichiatrica la personalità di un soggetto anaffettivo quale il signor Mastella, patriarca e feudatario, guardasigilli e guardacavolisua. Ora, vorrebbe lanciarsi nella nobile tenzone, poeticamente spolitizzando sull’acqua calda, a proposito di antisemitismo e di verità storica, di negazionisti e di Shoah, con chiara tendenza espansionista europeista: Ceppaloni nel mondo! Fin troppo Clemente è Mastella che cerca e pratica anche la giustizia storica ma, allora, perché non cura l’orticello di casa sua piuttosto che fare l’esterofilo…perché non fa il revisionista e il giustiziere italiano, lui che ben conosce le realtà limitrofe ceppalonesi di Pontelandolfo e Casalduni, dell’Olocausto e della Diaspora meridionale ai tempi dell’Unità d’Italia? Nell’ultima campagna elettorale, rastrellando impunemente qui e là aliti reazionari sudisti, mise a caposaldo della sua tornata elettorale il tema del riscatto del Mezzogiorno; una volta salito al soglio pontificio, ecco che fa di nuovo il tricolorato risorgimentista, l’europeo laico. Il simbolo dell’UDEUR è un campanile e dovrebbe scampanare per chiamare a raccolta la plebe durante l’officio della santa messa ma soprattutto durante le emergenze, per difendere il paese,il campanile e la plebe. Il campanile di “Ceppaloni nel Mondo” chiama a raccolta, invece, soltanto i luoghi comuni, la retorica e il conformismo, tradendo se stesso. Mastella pensa a combattere l’antisemitismo e dimentica di combattere l’antimeridionalismo ovvero quello strisciante razzismo che dai tempi della FIAT torinese furoreggiava sui cartelli appesi alle case di ringhiera “Non si affitta ai meridionali” e sulle porte dei locali pubblici di Marcinelle in Belgio “Ingresso proibito ai cani ed agli italiani”, dove per italiani si intendevano le mandrie meridionali svendute dall’Italia al Belgio per 100 chili di carbone a testa necessari alla Patria-patrigna… Mastella si indigna per la negazione dell’Olocausto ch’è sotto gli occhi di tutti ma nel contempo occulta un olocausto del quale non si deve parlare, quello di circa un milione di meridionali compiuto per mano sabauda, con decine e decine di comuni del Sud rasi al suolo, esattamente come i Turchi occultano lo sterminio degli Armeni e pretendono un posto in prima fila in Europa. Mastella lacrimeggia per la diaspora ebrea, ch’è anche questa ben nota ed inconfutabile, ma non fa caso ai circa 60 milioni, dal risorgimento ad oggi, dell’eterna diaspora meridionale. Mastella non ha dignità, visto ch’è carente di identità... oltrechè di "memoria" e chi è meridionale smemorato è un traditore della sua patria; praticamente, il peggiore tra i negazionisti!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

Inviato da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:30
L'on. Mastella ( credo che on. stia per "onorevole") è un uomo afflitto da un'ansia strana che attanaglia molti "onorevoli": lo smarrimento della propria e dell'altrui cosceienza per tendere al "nulla" dei Valori e ad un dio minore: gli interessi economici. Sono anni, decenni, che l'"on" Mastella fa politica e mai si è preoccupato degli ebrei: lo fa ora perchè il problema catalizza l'attenzione delle "mandrie" pardon...volevo dire "masse". Non noto che presti l'attenzione dovuta alle migliaia di "ragazze" al di sotto dei diciotto anni che fungono da carne su cui scaricare la libidine dei porci che le cercano (parlo delle baby prostitute): eppure dovrebbe! Non noto che da perfetto ipocatto (ipocritacattolico) presti l'attenzione dovuta ai bambini soldato che dovrebbero scuotere la coscienza dell'illustre guardiasigilli( in termini elettorali il problema interessa solo qualche cattolico e pochi altri sciocchi ). Giorno verrà "on" che la terra coprirà ogni carica ...e saremo solo putrida ossa che persino i cani rifiteranno di toccare: di noi resterà il giudizio di Dio, particolare non di poco conto per chi è un ipocatto.
Giorgio Mirante

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Inviato da Anonimo
il 24/01/07 @ 13:31
concordo in pieno
antimo

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Inviato da Anonimo
il 26/01/07 @ 08:29
Nella notte, alla chetichella, il "Consiglio dei Sinistri" ha largamente approvato il ddl Mastella sul negazionismo, nonostante autorevoli intelligenze di buon senso, anche ebree, lo sconsigliassero. Ma occorre fingere di far politica, ogni tanto...in questo paese dei campanelli... e far politica non contempla alcun buonismo ne' etica ne' coscienza e moralità. Nell'attesa che qualcuno tra tutti quegli stucchevoli politici meridionali proponga l'anti-negazionismo dell'olocausto meridionale, vi suggerisco, per approfondimenti, la lettura di un articolo illuminante a riguardo, al link http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1708¶metro=%20politica
m.salvadore

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Messaggio N°122 del 18-01-2007 - 13:33
Tags: Editoriali

La Fiera del Fariseo
di Marina Salvadore

Di ogni problematica napoletana lo Stato è solito ricondurne le colpe, genericamente, alla Camorra; per contro, i napoletani ne adducono responsabilità, invece, allo Stato latitante. Cadono i pali della luce: lo Stato darà la colpa ai subappalti camorristi della manutenzione; i napoletani diranno “Lo Stato è assente! Se ne frega di noi”… Un 16enne viene ammazzato senza motivi da un coetaneo… lo Stato dice che la Camorra fa scuola; i napoletani dicono “dobbiamo uscire con coltelli e pistole in tasca, per difenderci, perchè qui, lo Stato è assente!”… e… così via… da qui all’eternità: un gatto che si morde la coda… il solito ritornello masticato da entrambi i colpevoli, con pari responsabilità. Lo “Stato di pochi privilegiati”, si sa, è storicamente colpevole per aver permesso la colonizzazione e il perdurante sfruttamento del Mezzogiorno, a partire dai primi giorni dell’Unità d’Italia ed ancora non ritiene utile e coraggioso fare pubblica ammenda, per risollevare le sorti dell’orgoglio patrio. Ma ciò che lascia basiti, invece, è l’immobilismo vittimistico dei “conquistati”, incapaci d’ogni reazione rigenerativa della perduta Dignità, soprattutto personale. La solita solfa dello “Stato assente” (o meglio, presente dietro le quinte) che può giustificare politicamente ed economicamente tutta la Questione Meridionale, non può e non deve giustificare l’assenza dell’etica, dei sentimenti, dell’educazione, della moralità degli individui; poiché questi non sono valori istituzionali o servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione ma requisiti propri dell’Umanità, su qualsiasi coordinata terrestre. Sono valori che si acquisiscono prevalentemente in Famiglia, mediante l’educazione alla vita, al convivere civile, al relazionarsi con il prossimo. Diciamo, allora, ch’è responsabile perché assente la Famiglia quando un adolescente, privo di riferimenti o sull’onda di esempi poco edificanti o in totale vacatio di stimolazione di valori, manifesta l’ignoranza, l’impotenza e l’immaturità con bestialità. Non esprime altro che il vuoto, l’anaffettività, la solita cantilena di troppi genitori che dinanzi al “fatto compiuto” dal pargolo dichiarano, cadendo dalle nuvole, di sentirsi “famiglia” solo perché tra mille sacrifici hanno assicurato vitto, alloggio e qualche sfizio ai figli! Il dialogo, qualche bel ceffone tanto deprecato dai nuovi pedagoghi e strizzacervelli permissivisti, il desinare tutti insieme alla sera per scambiarsi opinioni a televisore possibilmente spento sono cose semplici e possibili che hanno aiutato la crescita e la consapevolezza di intere generazioni, soprattutto di quelle non scolarizzate e povere, educate ai valori sulla scia culturale delle tradizioni e degli usi e costumi popolari: cose rassicuranti, queste, che non siamo più in grado di rintracciare nella memoria e nei sensi ormai ottusi immaginee degenerati del quotidiano. Cribbio! Ma allora quante stragi avrebbero dovuto compiere le due generazioni di italiani reduci dagli orrori di due guerre mondiali? Il favorire sociologicamente, com’è d’uopo nella new age, questo insano vittimismo, strumentalizzandolo addirittura politicamente, è reato ancora peggiore. I nuovi Farisei cattedratici imperversano da tempo in TV, a tutte le ore, con dosi purgative di melassa, pronti a giustificare ogni bestialità, ad incollare cerottini sulle feritine, a recitare il mantra, “…era un bravo ragazzo…”, a blandire, a stemperare, a ridurre con tanti accademici bla bla bla ogni orrore. E’ roba vergognosamente attuale che l’istituzione pubblica della Radiotelevisione italiana, organo di Governo di quello Stato presente solo nella Coscienza Collettiva ch’è divenuta ormai la “televisione”, con la trasmissione pomeridiana “la Vita in Diretta” del vanesio signor Cucuzza ( che, un tempo, credevamo essere un giornalista serio) quotidianamente bombarda di perverso futile le famiglie italiane, sparando colpi di insulso gossip sugli amorazzi, le corna e le tette posticce delle sgallettate “miss” di turno, per cannoneggiarci, poi, come sotto una doccia scozzese, con incredibili incursioni di varia oscenità (o-scemità, come preferite) nei meandri della psiche dei più feroci assassini del quotidiano, informandoci, per esempio, di come se la passano i coniugi Romano nel carcere di Como… lei che chiede di rendersi utile stirando, poverina.. lui che chiede disperatamente di lei… come hanno ordinatamente sistemato le ciabattine “vicine vicine” accanto alla branda… cosa hanno mangiato di particolare, ieri e oggi… della loro ossessione per quei rumorosi vicini di casa, colpevoli d’essere giovani e felici e… stranieri… l’infanzia triste della signora e le sue irrealizzabili voglie di maternità (meno male!)… l’indefesso attaccamento al lavoro di lui, un professionista della monnezza umana, diremmo senza tema di offendere i suoi colleghi!… Analogamente, ricordiamo, fummo bombardati di romanzesca melassa anche sulle abitudini e il quotidiano dietro le sbarre dell’altra celebre coppia assassina, quella di Parma… che infierì sul piccolo Tommy (nessuno si è ricordato di lui, altro ”piccolo Yussef di appena ieri”, come se appartenesse già ad un’altra epoca). Grottesca è l'immoralità ma ripugnante è l'amoralità che ricopre come uno stucco il cuore, assurto solo al ruolo di pompa meccanica. La tv-psichiatria cucuzziana pretenderebbe di giustificare e comprendere, confortata tra i morbidi air-bag siliconati di Carmen Di Pietro ed altre sculettanti, gli insondabili meandri della cattiveria umana, rifocillandosi nella ritrita tematica della FOLLIA. Non è giusto! Non è giusto, per le vittime di questa cattiveria e non è onesto nei confronti della gente comune bersagliata da messaggi subliminali che intendono deviare, smussare gli spigoli della purtroppo atroce ma autentica realtà. La cattiveria pura esiste, così come esiste la bontà; altrimenti dovrebbero essere rivendicate e riconosciute quali follie anche le opere e le azioni dei Santi e degli Eroi. Non si può, come sempre accade in questa società dissociata, giustificare la Cattiveria e deridere la Bontà. E non disquisiscano di Infelicità cosmica, gli intellettuali, adducendo che la Felicità non esiste, poiché lo stesso termine INFELICITA’ ne attesta l’esistenza; difficile, forse, da scorgere tra le assenze di Stato e quelle della Famiglia, tra gli air-bag delle pollastrelle e le cazzate di Cucuzza, tra l’orrido e il gossip di una società ch’è responsabile, con la sua “o-scemità”, del reato di “associazione a sdilinquire”. " fatti non foste per viver come bruti... ma per seguir virtude e conoscenza"

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3


Inviato da Anonimo
il 18/01/07 @ 15:41
ci resta solo...lo stato...di famiglia per qualche pratica burocratica.
saluti. antimo

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Inviato da Anonimo
il 18/01/07 @ 16:25
...non ti frusciare! Tra un po' anche i PACS saranno certificati da uno stato di famiglia.... semplicemente per essere tassati come nucleo familiare... In nome del Dio Danaro molti miracoli impossibili riesce a compiere la Fede Laica!
Assunta Russo.
p.s. complimenti alla schietta e coraggiosa redazione del giornale! Vi leggo ogni giorno, condividendo lo stile e il pensiero. Mi chiedo, però, perchè non sia in edicola un giornale così.

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Inviato da Anonimo
il 19/01/07 @ 22:51
Gentile donna Assunta, a nome di tutta la redazione la ringrazio per il suo apprezzamento che ha voluto rendere manifesto e colgo l'occasione per rispondere alla sua "innocente" domanda circa l'irreperibilità in edicola di un giornale identitario libero, autonomo, a-partitico; in una parola, VERO! Avrà notato che non pubblicizziamo prodotti e servizi, che non siamo identificati da logos, marchi, simboli di movimenti, partiti, fondazioni e associazioni: sono queste le fonti di reddito che consentono di stampare e distribuire numerose copie di un giornale... ma, queste, sono anche le piccole "prigioni del pensiero libero" che - come accade un po' a tutti i giornali - convergono a creare le famose "linee editoriali" praticamente corrispondenti a ideologie politiche. Ci è toccato assistere, in questi anni, alla rovinosa caduta di qualche "giornale" sorto esattamente come il nostro, libero... autonomo...prettamente meridionalista... poi, ai primi accenni di "affermazione", con le prime "pubblicità" e nuovi progetti editoriali in condivisione con altre strutture anche non locali... hanno finito col perdere in originalità, libertà ed identità. Noi, questo non vogliamo che accada a La Voce di Megaride, consapevoli di dover tener fede ai nostri ideali ed alle aspettative di quei selezionati lettori che "cliccano" il foglio proprio per leggerlo!
Ancora, grazie.

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Messaggio N°117 del 15-01-2007 - 21:30
Tags: Editoriali

Annessi e non connessi
di Marina Salvadore

E’ forte la sensazione di una falsa mitizzazione dell’onore, della fedeltà e del coraggio intesi quali ideali che portarono all’unità dell’Italia. Le diverse epoche succedutesi alla fondazione dell’Italia UNA, nell’ottica delle storiche fughe dei sabaudi - da re Tentenna a re Pippetta - ci suggeriscono altri valori, in assenza di ideali, cui si è spesso ricorsi per difendere le non eccelse origini patrie: la voracità, la menzogna, il tradimento che con gli “ideali” c’entrano come i cavoli a merenda. Questi elementi, sono stati sempre occultati nel contenitore della Retorica, infiocchettato da nastri chilometrici di dubbi fasti e di gesta eroiche purtroppo rare e rapportabili solo all’innocenza di quegli sparuti “patrioti” la cui ingenuità è stata sfruttata, abusata, dai “potenti-fetenti” di turno. Nel terzo millennio ancora siamo costretti a bagni turchi di Risorgimento e di Resistenza, impostici fino alla nausea da chi sente vibrare sotto il proprio scranno le fondamenta stesse della Nazione, alla luce di un incalzante revisionismo storico che pretende verità e dignità per costruire davvero “UNA” Italia. Storicamente, per quanti artifici possano usarsi per mistificare, l’Italia si è sempre distinta per aver tradito le alleanze in ogni guerra, finendo col saltare sempre sul carro del vincitore, non esitando a sacrificare e ad abbandonare i suoi sudditi, i suoi eserciti. I suoi FIGLI! E’ lo spirito stesso dell’Italia a rivendicare Verità, poiché è stressato, squassato, prigioniero di un groviglio di filo spinato dal quale non sa più liberarsi. Incaprettato, secondo usanza mafiosa. UNA Italia che si sta autodisintegrando nella globalizzazione, alla quale hanno seccato le mille radici ch’erano i mille diversi campanili d’Italia, ognuno apportatore di originale estro, genialità e meraviglie. Oltre 2900 piazze e vie d’Italia sono intitolate a Garibaldi, perché gli italiani subiscano ignari il costante lavaggio di cervello che subdolamente abbiglia di lirica poetica e di epica un’epopea tra le più sordide… ed ancora ci tocca, alla sera, desinare in compagnia di qualche Garibaldi che buca il video e ci punta l’indice contro, pretendendo omaggio per se’ e per i suoi “soci”, tra un inno di Mameli ed una “bela Gigogin”. Onestamente, quest’ultima (e non sarà ultima) fiction sullo sbarco dei mille a Marsala offende anche l’anima critica dei telespettatori che, solitamente, hanno esperienza per poter apprezzare le riprese, la fotografia, il montaggio, la trama romanzata, i dialoghi ed i personaggi di ogni opera televisiva e cinematografica, foss’anche uno sceneggiato sulla biografia di Romano Prodi o di Gianfranco Fini… della Lecciso o del mago Zurlì, purchè sia artisticamente prodotto ed abbia un senso, invii un messaggio, costringa al giudizio… A parte la “regale finezza” di aver mandato in onda la prima puntata nella Giornata Mondiale dell’EMIGRANTE, che fa accapponare la pelle a tutti i discendenti degli schiavi sudamericani trasbordati e venduti da Garibaldi nell’altro “mondo” ove non risulta essere propriamente un eroe, ai discendenti di tutti i meridionali che, per causa sua, furono costretti ad essere “Briganti” o “Emigranti”… l’opera televisiva è priva di virilità, di audacia, di temperamento: a metà strada tra l’operetta e le favole per bambini di Perrault. Non v’è una sola fonte archivistica cui far riferimento, soprattutto nelle scene (ridottissime) che avrebbero dovuto rendere l’efficacia della strategia della navigazione da Quarto a Marsala, che fu determinante nello sgusciare dal controllo dei militari borbonici, qui rappresentati come dei coglioni e dei guappi; ciò che non erano, essendo l’esercito borbonico il secondo d’Europa. I personaggi, come lo stesso personaggio principale ovvero l’Eroe per Caso o la fatina-principessina-biricchina e molti dei “mille” sono sinceramente patetici, inadeguati e non possibili per una saga…al più, per una "sagra" paesana... ma più adatti al teatro della Commedia dell’Arte, l’arte dei “pupari”, propriamente detta. S’è intravisto addirittura uno Zorro spadaccino, tra qualche clonazione di sergente Garcia borbonico… I dialoghi sono, poi, penosi ed adottano, spesso una terminologia che all’epoca non era certo in uso. Insomma, se volevano farne un omaggio a Garibaldi ed all’Italia Unita, per tener buoni i dissidenti ed al pascolo i soliti pecoroni, gli autori hanno sortito un ben diverso effetto, in realtà mortificante, umiliante poiché grottesco e ridicolo per gli stessi Padri della Patria. Attendiamo fiduciosi, in tema di pari opportunità e di federalismo che Rai2 voglia correre ai ripari, mettendo in programmazione “Li chiamarono briganti” di Squitieri, anche… o solo… per sentire, finalmente, un’altra campana, considerato che sia i “coglioni” del centrosinistra quanto i “pazzi” del centrodestra (uso i termini coniati dai rispettivi leader) quanto i nordici ed i “sudici” ANNESSI e NON CONNESSI, pagano uno stesso canone televisivo!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 8


Inviato da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:01
Marina, sei troppo buona ..... Io invece penso che il Dirigente RAI che ha posto in essere questa ennesima schifezza, (credo sia Sacca' da quanto riporta "Il Mattino") dovrebbe lasciare la sua poltrona a qualcun altro. Io sono stufo che la RAI, pagata anche dai meridionali, continui a strafottersene della nostra VERA Storia e continui a propinarci questa storiella risorgimentale da operetta. Un altro degno sacerdote di questa chiesa malvagia e' il sig. Piero Angela che nei suoi Quark e Superquark, appena spunta l'occasione di parlare di risorgimento, celebra tutti i suoi compari torinesi..... Io credo che la fiction non si doveva proprio realizzare......io credo che sia venuta l'ora che mamma RAI si debba porre delle regole vere e giuste. Se Mediaset avesse fatto questa fiction, avrei potuto anche capirlo. Ma la RAI deve svolgere un servizio pubblico, deve diffondere cultura, deve fare programmi SERI e di QUALITA' ......a parte le trsmissioni di dichiarato genere di svago. Una fiction storica non credo che sia un varieta' e chi autorizza queste cose, con i soldi anche miei, lo vorrei a svolgere altri mestieri... altro che dirigenza !!!!
AMBRO

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Inviato da Anonimo
il 15/01/07 @ 23:40
Caro Ambro forse non hai colto la sottile allusione a ... "VIA COL VENTO" ... "ZORRO" ... ed un leggero riferimento alla "MASCHERA DI FERRO" ... PURTROPPO LA "NOSTRA" TELEVISIONE NON RIESCE A PROPORCI CHE "SCEMEGGIATI" ... "UNO MATTINA" CONDOTTO DA "LUCA GIURATO" ... "LA VITA IN DIRETTA" con "CUCUZZA" ... e DULCIS IN FUNDO ... SIMONA VENTURA IN TUTTE LE SALSE ... e NOI PAGHIAMO IL CANONE!!!
Un abbraccio Mauro

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Inviato da Anonimo
il 16/01/07 @ 15:52
Forse voi pagate il canone... io non pago un bel niente, l'italia non merita niente da me e da tutto il popolo duosiciliano. Bisognerebbe smetterla di continuare a porgere l'altra guancia

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Inviato da Anonimo
il 16/01/07 @ 16:02
se ti fossi firmato saresti stato degno dell'appellativo di reazionario, come Michele Pezza il fra' Diavolo.... ma anche tu, come tutti gli italiani, hai paura della Finanza e NON dei Carabinieri!
mario d'ambrosio

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Inviato da Anonimo
il 17/01/07 @ 16:09
Spiace moltissimo che nell'"opera" ERAVAMO QUASI MILLE, più simile ad un cartone animato di Walt Disney piuttostochè ad uno sceneggiato storico, le caricature di re Francesco II e di Maria Sofia di Wittelsbach fossero molto lantane, caratterialmente e fisicamente, dalla vera personalità ed immagine fisica dei due personaggi. Ci è stato presentato un Francesco tarchiato e grossolano, simile all'ultimo re d'Italia, quando si sa che i Borbone erano, per l'epoca, molto alti ed anche molto inclini all'arte ed alla cultura. Maria Sofia, poi, eternata persino da Dannunzio, bavarese fino all'osso quindi "terrona di Germania" non era affatto spocchiosa ed acida. Tutt'altro!... avendo goduto dell'educazione e del calore familiare di due genitori eccezionalmente sciolti dal protocollo dell'austera corte austriaca. Oltretutto, nel cartone animato erano volgarmente invecchiati. All'atto dell'Unità d'Italia, la coppia regale non aveva che circa vent'anni a testa... e non certo fuggirono dinanzi al pericolo ma andarono a combattere ed a riempirsi di fame e pidocchi a Gaeta. Colà fu coniato per Maria Sofia il titolo di "Aquilotto di Bavaria"! Speriamo che arrivi presto Mel Gibson (uno straniero, tanto per imparzialità) a girare il suo preannunciato film sulla caduta del Regno, per far chiarezza! Giuseppe Felice degli Esposti
Inviato da corenapulitano

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il 17/01/07 @ 19:16
Caro Giuseppe scommetiamo che boigotterano anche Mel Gibson, anzi lo stanno gia facendo, e bastata la conferma del suo portavoce Italiano, che stava scrivendo un film sulla vera storia dei briganti che già il suo ultimo film uscito, in tutto il mondo ha avuto un gande successo e la critica lo ha acclamato, mentre in italia ha quasi rischiato la censura, e addiritura alcuni personaggi della nostra politica hanno sconsigliato di andarlo a vedere.

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Inviato da Anonimo
il 17/01/07 @ 19:33
Mel Gibson ha sempre avuto critiche feroci dagli ambienti liberalmassoni americani, israeliani ed europei. Il suo bellissimo quanto autentica cronaca della Passione di Cristo, the Passion subì incessanti tentativi di distruzione ma con il suo Bravehearth aveva già tracciato il solco e comunque lasciato il segno tangibile della rivendicazione identitaria dei popoli di tante vandee. Il pubblico dei suoi sostenitori si accresce sempre più, nonostante la pubblicità negativa e, forse, proprio grazie ad essa!
Mario Ricci

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Inviato da Anonimo
il 18/01/07 @ 07:39
Roma - Mostre, cerimonie, commemorazioni, programmi per le scuole e concorsi. Addirittura una fiction. E poi un francobollo e una moneta commemorativi, un sito internet, e molto altro ancora. Non bastava l’invenzione della celebrazione del 210 anniversario della bandiera tricolore, con tanto di spot televisivi: il nazionalismo italo-ulivista riesce a fare di più, esaltando in pompa magna Giuseppe Garibaldi. Saranno tante, infatti, le iniziative nell’arco di tutto il 2007 per commemorare l’Eroe dei Due Mondi, nato a Nizza 200 anni fa, il 4 luglio del 1807. Un programma ancora parziale, presentato dal sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Andrea Marcucci, che presiede il Comitato Nazionale per le celebrazioni del grande generale, istituito dallo stesso ministero. Del Comitato fanno parte insigni storici, e hanno aderito anche i ministeri degli Esteri, dell’Istruzione, della Difesa, diverse Regioni e comuni, associazioni, musei, istituti e archivi, nonchè una rappresentanza degli eredi Garibaldi. Il sottosegretario ha spiegato con orgoglio che «stiamo preparando materiale didattico per le scuole, e ci sarà un grande concorso con l’idea di portare i mille vincitori a ripercorrere la via dei Mille di Garibaldi. Grazie alla Gazzetta dello Sport il Giro d’Italia di quest’anno sarà dedicato a Garibaldi, e partirà da Caprera. Nella carovana del Giro sarà presente un museo viaggiante multimediale, che proseguirà il suo viaggio per l’Italia anche dopo la conclusione della corsa»…
Per celebrare Garibaldi non si è badato a spese: la Reggia di Caserta per la prima volta ha visto la Sala del trono aprirsi ad un set cinematografico. L’imponenza della produzione si rileva anche da alcune significative cifre: 85 gli attori impiegati tra ruoli principali e secondari, 2.500 le comparse, 80 gli stuntman, 200 le carrozze, 400 i cavalli e oltre 1000 costumi utilizzati. Tutti insieme appassionatamente, per cercare di dimostrare quanto bella, eroica, patriottica è l’Italia nata dal volere di pochi intimi…
(da La Padania – Matteo Mauri – 11.01.07)

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Messaggio N°113 del 09-01-2007 - 21:58
Tags: Editoriali

Non tutti i "Cardarelli" sono napoletani!
di Marina Salvadore

Quando i giornali scandalistici italiani gridano "Al Lupo. Al Lupo!" allora la pubblica opinione scatena il suo finto stupore per quei fatti ch'erano sotto gli occhi di tutti, dappertutto, dalle calende greche. La classe politica, poi, rintuzzata nelle sue tranquille pennichelle post-lauti pasti, finge di buttarsi giù dal letto, per mettersi in moto con i provvedimenti espiatori del caso. Una tantum assistiamo al riorganizzarsi degli eserciti di Ispettori, N.A.S., Guardia di Finanza, Protezione Civile, ministri e menestrelli, sottosegretari, eccetera, da inviare sul fronte della guerra al Malcostume italiano. Tre, quattro fuochi d'artificio, due granate e qualche bengala... e tutto rientra nella calma, "Panta Rei", quotidiana, con i sensi ottusi e una medaglia al valore civile alla stampa che tutto verbalizza, ingurgita vorace ed... evacua con gran soddisfazione. Nel mentre ci auguriamo, noi generosi cittadini del Sud, che anche ad Erba e nei Bronx delle maggiori città del nord il prode Prodi voglia andare a sottoscrivere un "pacco" per la sicurezza di quei territori, devastati più che il Mezzogiorno da ferocia criminale per futili motivi di cattivo vicinato nei condomini, di mobbing nei luoghi di lavoro, di bullismo nelle scuole, di nevrosi uterine post-partum nelle culle, di sesso virtuale e pedopornografia nelle ludoteche, di satanismo associativo ed altre varie amenità nei luoghi di aggregazione sociale del civilissimo settentrione, l'emergenza Sanità Pubblica, abbandonata la quaestio Sars che parrebbe essersi autoestinta come la salmonella negli asili nido e la TBC nei fortunosi ricoveri dei senzatetto, da Roma Caput Mundi dichiara guerra ai nosocomi pubblici vergognosamente fatiscenti e anti-igienici. Naturalmente, appena lambendo con l'asettica informazione i vari ospedali dal nord al sud soggetti, in queste ore, ai controlli ispettivi, i riflettori hanno puntato la luce sul simbolo stesso del degrado ch'è sempre sinonimo di NAPOLI, facendoci due bolas sul capro espiatorio del settore, l'ospedale CARDARELLI, dove... udite udite... pare siano state chiamate le ruspe per liberarlo dai rifiuti! Solite esagerazioni! Il Cardarelli è una struttura antica ed obsoleta a servizio di quasi tutto il Mezzogiorno: medici e ricercatori tra i migliori d'Europa; situazione non dissimile dagli altri ultracentenari nosocomi di tutta ITALIA! Non desidero commentare ulteriormente, pesco dalla mia rassegna-stampa un "pezzo" che pubblicai nel 2002, dopo aver con difficoltà metabolizzato dal lontano 1992 uno psicodramma personale a proposito di in-sanità presso il II Policlinico di Pavia: medici e ricercatori autorevoli ma condizioni igieniche terrificanti. Ricordo che l'europarlamentare Cristiana Muscardini, sul finire degli anni '90 produsse un'interpellanza a riguardo; ne ignoro i risultati. Ripropongo non senza provare ulteriore malessere quel brano che per più di dieci anni restò scritto con caratteri ad incisione a fuoco nei miei occhi e nella mia testa e che intitolai non a caso "Indiana Jones" , perchè mi sembra quanto mai attuale eppoi, per togliere il piacere dello scoop a L'Espresso e per consolare un po' il "Cardarelli" di Napoli.Indiana Jones "ogne scarrafone è bello à 'a mamma soja"! Di fronte ai grandi misteri della Vita e della Morte, in quell'attesa che precede il manifestarsi del Prodigio anelato, l'uomo annulla se stesso e le sue paure, dimentico di sé e della sua fisicità, sospeso a mezz'aria tra la terra e il cielo. Con i piedi che bruciano all'Inferno e gli occhi immersi nel Paradiso. La realtà circostante, il mondo e le cose del mondo sbiadiscono d'immagini e di suoni ed il quotidiano diviene surreale, senza necessità di farsi qualche canna o di inocularsi acidi... Lei, aveva il terrore degli insetti. Alla vista di un solo scarafaggio, perdeva il controllo dei nervi. Non ha mai nemmeno ucciso uno scarafaggio, in tutta la sua vita, poiché non li avrebbe mai inseguiti per farlo - e non in rispetto ai principi induisti della sacralità della vita in ogni sua forma bensì per puro orrore - ma il rito "iniziatico" alla Setta degli Uomini Duri, prescelti dal dio Destino, prevedeva la prova di coraggio per meritare il Graal della Salvezza. Il miracolo. Come Indiana Jones ella partì per la Cerca del Graal; coppa mistica che avrebbe guarito il suo Re Ferito dal cancro. Aris Zonta, grandissimo ed umile scienziato della Chirurgia II del Policlino San Matteo di Pavia sarebbe stato lo strumento divino, il grande Druido nelle mani del Dio della Vita, predestinato ad "iniziare" lei, per salvare il Re Ferito. Il poverino, che autotrapiantava fegati e restituiva la vita e la speranza a molti, operava unicamente in ospedale, in un reparto privo persino di sala per la terapia intensiva; ricoverava i suoi pazienti operati nella terapia intensiva del più celebre reparto CardioChirurgia, previa novena al celebre Santo Curandero che ne era il più famoso Direttore nonché volto noto dei media nazionali ed internazionali. Cosa ricorda Indiana Jones, di quel mese al San Matteo di Pavia? Gli scarafaggi! Drappelli, Plotoni...Eserciti di grossi scarafaggi ben pasciuti che avevano occupato tutta la Chirurgia II. Strisce interminabili di formicolanti zampette che scorrevano come stelle filanti infangate, all'impazzata, sotto i letti, sulle pareti, sui lavabi, persino sui fornelli della sala-cucina. Su e giù, giù e su......Ricorda le nottate insonni, con gli occhi fissi e attenti alle macabre fluttuazioni delle viscide serpentine di zampette e dorsi lucidi sul pavimento, perché non risalissero il sentiero dei drenaggi attaccati al letto del Re Ferito.....ma non aveva più crisi di nervi a tale vista, Indiana Jones; lei, era lì presente in solo spirito, in mistica adorazione, in virtù del prodigio a compiersi ed era perennemente in stato di trance da non rendersi nemmeno conto che tutti quegli scarafaggi non avrebbero dovuto esser lì. Non se la prese nemmeno quando un indigeno, ad una sua distratta domanda su quella presenza - nel momento in cui Indiana valutava come controindicata l'insufflazione di Baygon e DDT nei pressi del letto di un ammalato grave - questi, rispose che gli scarafaggi facevano parte dell'habitat naturale pavese, data l'umidità della zona; ad esempio - diceva costui - se si smontassero tutte le macchine da caffè nei bar di Pavia, ne uscirebbero da sotto colonie intere : gli scarafaggi amano così tanto il caffè ed il tepore che sanno dare le macchine da espresso... "Ah!" fu tutto quanto riuscì a rispondere Indiana Jones e le vennero in mente i versi di quella canzonetta di Pino Daniele..".. è proprio vero che ogni scarrafone è bello à 'a mamma soja. A Pavia, li tengono pure per mascotte - meditava - a Napoli...sì 'e putessero accidere...Beh, in Asia, addirittura li mangiano al posto delle patatine fritte.. Paese che vai, scarrafone che trovi!". Ma aspettava il miracolo e non poteva perdersi dietro queste inutili chiacchiere da bar. Doveva pregare e pregare...per scovare la santa coppa il cui sangue avrebbe salvato il Re Ferito! Il miracolo non ci fu, la coppa non fu mai trovata. Il Re Ferito morì. Discese per lunghi anni agli Inferi, Indiana, ed ora che si sta risvegliando dalla catarsi, solo ora - chissà perché - è in grado di realizzare che non era una cosa normale che vivessero in un ospedale del MITICO NORD tutti quegli scarrafoni. E' troppo tardi, per denunciarlo? Era il "lontano" 1992, dello scorso millennio!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°99 del 30-12-2006 - 12:44
Tags: Editoriali

Car'Amerika hai toppato!
di Marina Salvadore

La celere esecuzione capitale di Saddam così come il caso nazionale Welby è altro scottante tema che meriterebbe il silenzio da parte dei senzienti, inteso quale rifiuto all’assoggettamento forzato delle coscienze mondiali sotto le insegne del globalizzante imperialismo mass mediatico degli U.S.A., troppo spesso sfruttato ad arte, alla stregua del potenziale bellico, sin dai tempi del primo allunaggio intorno al quale gravitano ancora oggi seri dubbi circa l’originalità del documento video, per non parlare, poi, dei successivi rilievi tecnici circa lo squarcio provocato dall’aereo dell’11 settembre alle solide mura del Pentagono. The show must go on! è l’imperativo per chi ha fatto del mondo della celluloide, insieme ad una insulsa bibita con le bollicine, agli armamenti ed alla Sanità degli “strizzacervelli”, innaturale redditizio settore dal quale attingere particelle di ossigeno per un’economia allo sfascio, tipica di una Nazione in rapido declino di valori e di mezzi. BABBO Bush non riuscì nell’impresa della prima guerra del golfo ed il suo rampollo, nell’opera di rilancio dell’operazione dell’augusto padre, si è impastrocchiato più di lui e non sa come venirne fuori; ora che lampante è il risultato anti-economico di questa avventura che non sa chiudere e ch’è stressato quotidianamente dall’impegno di tenere in piedi, fermandolo in precario equilibrio con le braccia e le mani aperte, il crollo delle mura dell’opinione pubblica di casa sua; mura per lo più erette dalle famiglie di quelle migliaia e migliaia di soldatini americani sacrificati nel sangue di una guerra senza presupposto di dignità, ammesso che le guerre abbiano una dignità! In fondo, una guerra non dichiarata, piuttosto un’invasione mutuata da menzogne, com’è stato dimostrato. E la menzogna più grande, a parte quella dei depositi di gas nervino e di potenziale bellico occultato in Iraq, è quella volgare dell’esportazione della “democrazia”, suonata dallo stesso disco dai tempi di Pappagone, lasciva e mielosa come una cantilena quacchera eseguita dal coro di chi ha il complesso del “liberatore”, del “salvatore”. Quale migliore occasione per uscire dai casini se non quella di scatenare sul campo avverso una guerra civile tra sunniti e sciiti, per dividere i fronti di una guerra ormai persa e per defilarsi nel marasma ma comunque seduti sul tronetto santificato del liberatore e dell’esportatore di democrazia, una volta eliminato fisicamente il "simbolo", il dittatore Saddam? Mi chiedo dove sia finito l’ “onore delle armi”. Cara America, hai perso un’occasione fantastica, per riguadagnare in immagine e in consensi. Ti sarebbe bastato non consegnare il detenuto Saddam al governo iracheno per la frettolosa esecuzione capitale… guardacaso all’alba del giorno della massima celebrazione sunnita… poi, con la finta bonomia e le solite gran pacche sulle spalle, magari con profusione di caramelle e tavolette di cioccolato avanzate dallo sbarco “alleato” in Sicilia, avresti deportato l’autorevole prigioniero verso altri lidi, come hai fatto per altri dittatori (le dittature si somigliano tutte!), per sottoporlo al giudizio del mondo. Magari, ristretto qui da noi, sulla tua portaerei ITALIA, la più grande nel Mediterraneo, ve la sareste cavata ambedue con un futuro indultino mastelliano. In alternativa, avresti potuto occupare Saddam in opere sociali o di servitù presso gli sciiti. Ma a te interessano gli spettacoli pirotecnici, le magie autoreferenziali, i colpi di scena, gli scoop, come vediamo nei tuoi film e nei tuoi telegiornali. Tutto l’incredibile e il prodigioso, l’eclatante e il sublime trovano spazio nella stanza del tuo strizzacervelli e, con questi, la becera furbizia di stampo pionieristico che non sai scrollarti di dosso. Volevi salvare gli iracheni da Saddam? Adesso, stai per ucciderne più di quanti ne abbia uccisi lui in decenni di dittatura, assommati ai tuoi soldatini! E tutto questo, per scomparire come Mandrake dal casino e con sotto il braccio qualche tanica di benzina. Pensa, noi ancora stiamo qui a chiederci chi siano i sunniti e chi gli sciiti...a stento abbiamo capito chi siano i nostri due poli governativi... E' come se tu fossi andata, Amerika, a girare un kolossal di Guerre Stellari su Andromeda!... Beata ignoranza nostra che ci preserva dai Saddam e dai Bush! La finanziaria di Prodi è persino accettabile, al confronto, ed il puzzo di morte ci promana solo dalla carnevalesca setta vampira dei radicali. Noi, fortunati abitanti del Paese dei Campanelli!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 5

Inviato da Anonimo
il 30/12/06 @ 13:34
Concordo perfettamente con Marina: anche Bush dovrebbe essere "giustiziato" per quello che combina e ha combinato, con altre decine e decine di "grandi" della terra. Ma ...Saddam non era più funzionale al Globalcapitalismo...
antimo

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Inviato da Anonimo
il 30/12/06 @ 16:44
No no no...non voglio giustiziare alcuno. Vorrei solo liberarmi dal virtuale degli effetti speciali e dalla fantapolitika americana, per sapere se sono ancora proprietaria del mio libero pensiero, che continua ad aggiungere supposizioni a supposizioni intorno al fatto storico di giornata! In fondo, Saddam è stato giustiziato solo per reati minori di quelli ben più gravi imputatigli e per i quali sarebbero occorsi altri distinti processi... perchè tappargli la bocca subito... forse per timore che durante gli altri processi venissero fuori strane storie di antiche alleanze e compiacenze? Lo so che mentre scrivo Echelor traduce e trasmette e che a breve due marines dalla base di Agnano potrebbero intercettarmi e rapirmi...per farmi fare il "candidato manciuriano"... Oddio...quanti film americani ho visto!!!! Sono appestata di effetti speciali!
marina

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Inviato da Anonimo
il 31/12/06 @ 19:11
Che differenza c'è tra Bush e Saddam? Solo, 4 metri di corda! Vergogna, America! Vergognatevi anche voi, Italiani, Tedeschi, Francesi, perchè quando Saddam praticava i genocidi per i quali è stato condannato a morte, i gas e le armi per compierli, glieli vendevate voi!
Bruno Ferri

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inviato da Anonimo
il 31/12/06 @ 21:44
Non concordo ! Saddam e' stato giudicato secondo le leggi irachene, le leggi del suo paese ed e' stato riconosciuto COLPEVOLE. Le sue colpe, secondo la giustizia irachena, prevede la pena capitale. Perche' diavolo ci si scandalizza tanto ???? Perche' volete per forza applicare il nostro metro di pensiero, il nostro giudizio "moderno ed avanzato " ad altre dimensioni, ad altri popoli ? Gli Americani si sono semplicemente occupati di fare il cosidetto " lavoro sporco " cioe' la guerra, e la stanno pagando cara con il numero dei soldati USA morti che ha raggiunto gia' quota 3000 Io penso che noi dobbiamo occuparci principalmente di fatti di casa nostra, fatti ben conosciuti e mai risolti, fatti che principalmente noi sudisti dovremmo saper risolvere : la sfacelo del nostro Sud Italia Buon Anno .... e speriamo che ce la caviamo ( altro che Bush )
AMBRO

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Inviato da Anonimo
il 02/01/07 @ 09:40
A riguardo segnalo due voci opposte che concordano.
Fabio de Fina
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1672¶metro=esteri
e Beppe Grillo
http://www.beppegrillo.it/2006/12/saddam.html#comments

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Messaggio N°88 del 19-12-2006 - 19:29
Tags: Editoriali

Per Natale sotto l'albero un pitale
di Marina Salvadore

Potrebbe essere il titolo di un’irriverente filastrocca… un proverbio popolare… o uno slogan commerciale post-moderno. Non lo è!E’, infatti, solo quanto ci aspettiamo da Babbo Natale anche per quest’anno. C’è chi trova sotto l’albero, ogni Natale, la stessa sciarpa o la stessa cravatta regimental o il solito portachiavi col ciondolo similargento… il medesimo pigiama felpato. Noi napoletani, parimenti, sotto l’albero troviamo sempre tanti bei pitali che ci rovesciano addosso la stampa, il governo, il folklore, la nostra classe dirigente, Giorgio Bocca, Aldo Cazzullo e il “settentrione”; una folla di filantropi e benefattori che non la smettono di volerci bene. Quasi ci opprimono con il loro morboso attaccamento. A volte, la sorpresa aumenta, per il gran numero di pitali autoctoni svuotatici addosso dai nostri stessi compatrioti. In verità, per tutto l’anno è manifesta nei nostri riguardi questa generosa attenzione… solo che… a Natale, secondo antico adagio, ci tocca pure incassare l’overdose di “bontà” e pelosa carità. Comunque, ogni Natale è gran festa, per noi, travolti da una montagna di regali, anche se siamo stati un po’ monelli e capricciosi. Tutte le marachelle ci sono perdonate perché abbiamo le faccette innocenti da bambini cretini e qualche handicap psicofisico che concorrono a stimolare all’indulgenza verso di noi gli autorevoli Adulti d’Italia. Di positivo c’è che… non invecchieremo mai… ovvero ci hanno bloccato la crescita, ma che bello trullallà! Sotto l’albero di Napoli, che non è il solito abete che hanno tutti ma un folto salice piangente; quello che ha sostituito addirittura il tradizionale pino marittimo nella classica cartolina di Posillipo, si stanno già accumulando pitali su pitali, tutti belli infiocchettati e incartati d’oro e d’argento, secondo tradizione. La curiosità è tale che non riusciamo ad aspettare il dì di festa senza scartare un po’ di pitali, per sapere chi ce li manda. Su tre o quattro pitali violati- naturalmente quelli più grandi – il messaggio augurale reca firme diverse e insospettabili, a noi nuove, di autentiche personalità: il ministro Amato, che ha unito al pitale un altro gigantesco “pacco” (… per la sicurezza di Napoli…) con il kit completo per costruire a mano, con la tecnica cara ai bambini del “Meccano”, macchinine e blindati della Polizia, per l’eventuale fabbisogno cittadino. Il sottosegretario Minniti ha riempito il suo pitale oltrechè del relativo tipico contenuto organico anche di leccornie incartate una ad una in lamine d’oro puro da consumarsi a breve scadenza, prima che cada il governo nazionale, per le gare d’appalto per riempirci di telecamere, poiché oltre ad essere simpatici monelli noi siamo pure belli, come fotomodelli e dobbiamo farci il “book” e gli “showrill”, visto che il Teatro e il Cinema sono pazzi di noi. Zio Prodi e zio Schioppa al loro enorme pitale hanno aggiunto insaccati grassi tipici di Bologna e casse di gallette, residuate del Piano Marshall. Zio Berlusconi ci ha mandato un pitalone pieno di tessere del Servizio Sanitario Nazionale, che a lui non servono… perché non si fida di tutto quanto è italiano quindi, visto che siamo tanto malati, trapassa a noi l’”approfitto” della patria sanità. Zio Visco, poverino, tirchio e acido com’è ci ha mandato un pitale carico di pitali; tutti pieni fino all’orlo, però!... La Rai-TV che pure ci ama tanto, perché le passiamo un sacco di lavoro per i telegiornali e gli “special” che sennò sarebbero noiosissimi e senza nemmeno uno scoop ci ha mandato un pitale più una montagna di rinnovi del canone con l’aumento. I cinesi ci hanno regalato pitali e pitali di decori natalizi che San Gregorio Armeno può pure chiudere e finalmente riposarsi un po’, dopo secoli di lavoro. Alcuni (ora celebri) compatrioti emigrati a Roma e al Nord ed altri che hanno solo cambiato di quartiere in città ma che hanno “fatto fortuna” (non al bancolotto) hanno devoluto a noialtri i loro pitali di ieri e la prolifica serie delle loro “opere del genio”: libri, film, pieces teatrali, quadri a pittura sul tema unico del malcostume napoletano! I pitali della Provincia di Napoli, ridondanti di feste, eventi, sagre e patrocini… goduti da altri. Il governatore Bassolino e la sua sacra sindone Jervolino, in maniera molto originale e di gran classe, ci hanno donato una fornitura incredibile di mobili a scaffalatura dell’IKEA, da montare a mano, necessari a riporre in sfarzosa esposizione permanente in piazza del (falso) Plebiscito tutti i pitali svuotatici addosso da chiunque al mondo, così da erigere un mastodontico monumento di stampo futurista alle generazioni napoletane passate, presenti e future che sia di monito al mondo intero, perché – Calderoli insegna – Napoli non è solo banalissimo e polveroso patrimonio dell’UNESCO ma è di più; è il NOBEL della FOGNA! Apposta, tutti ‘sti pitali! Ah! Come sono lontani i tempi di quando Babbo Natale ci portava in dono il trenino che avevamo sempre desiderato; quello con la sbuffante locomotiva Bayard di Pietrarsa ed i vagoncini verdi col tettuccio smerlato… Che nostalgia abbiamo di quei semplici giocattoli che ci riempivano di meraviglia e che tutti i bambini del mondo ci invidiavano: il telescopio, per guardare le stelle dal nostro primo osservatorio astronomico, l’illuminazione a gas di tutta la città mentre tutta l’Italia era ancora al buio… il primo battello a vapore… ed un mucchio di tanti giocattoli nuovi che nessun altro al mondo possedeva… Pazienza! La globalizzazione incombe, la miseria con il ladrocinio pure… ringraziamo il cielo per tutti questi pitali di ieri e di oggi, basterà lavorare di gomito e pala, per riemergere con la testa dalla fossa biologica e insegnare al mondo, visto che siamo eclettici e geniali, ad usare lo sterco che ci danno gratis come fertilizzante naturale. Batteremo, probabilmente un altro primato Campania Felix e così sarà ogni giorno Natale di libagioni d.o.p. e non ci manderanno più in dono i soliti pitali, gli invidiosi Adulti nel frattempo avvelenati dalla chimica. Ma rientrando dalle fantasticherie dei sogni, oggi non riusciamo ad essere ingrati e pensiamo ai “bambini” più poveri di noi ai quali Babbo Natale non porta neppure un vasino da notte sotto l’albero dei pitali, forse perché non sono simpatici e belli, innocenti e… fessi come noi, anche se stanno inguaiati come e peggio di noialtri ma che il telegiornale ignora e non gli fa gli special e gli scoop. Pensiamo a coloro che non hanno avuto la “ciòrta” di nascere a Napoli; a quelli di Genova dove d’intorno Via Pre’ ed in tutta la kasba storica c’è più che “Scampìa” e “Barra” e tremano ogni notte di paura… a quelli di Milano e Torino con i loro “bronx”, città piene di stupratori, di folli omicidi per questioni di cattivo vicinato, per una sniffata in più, per questioni di gelosia professionale e mobbing, “perché io ho il BMW e tu il Grand Cherokee che io non posso avere?”… per i massacri ad opera degli adolescenti nelle famiglie-bene, … per il bullismo video-porno e sado-maso dei giovani promettenti liceali, … per le bande sataniche assassine di coetanei e di suore… per le mamme depresse che uccidono gli infanti in culla, … per turbamenti schizofrenici dovuti all’amletico dubbio: “una borsa di Gucci o di Prada?”… Non è giusto che solo noi napoletani dobbiamo godere di tante preziose cure e di tanti pitali che non sappiamo più dove mettere, quando altrove i bambini di Genova, Torino, Milano e loro hinterland sono completamente ignorati dal mondo e nessuno gli vuole un po’ bene. Mai un’attenzione, un “pacco” o un “pitale” a loro che meriterebbero ben più di noi!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 7


Inviato da virginioprete
il 21/12/06 @ 19:19
Scritto bene, come sempre. Nulla da eccepire, tranne che : tutti 'sti pitali sono quasi sempre dello stesso colore e col manico dalla stessa parte. E i pitali di zio Silvio, zio Giulio, zio Umberto, zio Previti, erano e sono per il Sud invece pieni d'oro? V. Prete

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Inviato da Anonimo
il 21/12/06 @ 23:49
Egregio sig. Prete... abbiamo trattato solo dei pitali dell'anno in corso; i precedenti che lei richiama alla memoria ci sono già stati svuotati addosso in illo tempora!

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Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 16:56
Condivido sul fatto che ci sono già stati svuotati addosso a suo tempo, ma il punto è un altro (che poi è una costante) : in illo tempore è vero che questo blog non c'era, ma altri siti (anche quello da cui nasce questo blog) non avevano di certo tale furore di denunzia, e ci voleva il cannocchiale per individuare evidenze di pitali con croce celtica, bianco/azzurri bardati o tricolorati con quella bandiera a noi così cara. Insomma darei una controllatina ai pesi e alle misure! V. Prete

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Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 20:29
Egregio Signor Prete, probabilmente il suo cannocchiale non era opportunamente messo a fuoco, poichè troverà in archivio articoli sul sito alcuni datati interventi (almeno una decina) CONTRO la precedente nomenklatura; nello specifico, purtroppo, essendo "Megaride" votata al Sud ed in particolare a Napoli Capitale, non posso farci niente se a livello locale il nostro Bassolino ed i suoi accoliti regnano da più tempo di Ramsete II sui "napolitani" e sono quindi oggetto di critiche specifiche! Comunque un pitale del Natale 2006 - rilegga, cortesemente - era berlusconiano! Tra l'altro, ognuno ha il suo modo di vedere ed interpretare la realtà e Megaride non può ignorare che tanto le destre quanto le sinistre (ma soprattutto nel "back-office", il centro) hanno ridotto il Sud una autentica monnezza!!! Ora, se vogliamo fare qualcosa di positivo per risalire la china, cerchiamo di scatenarci dalle tessere di partito e dalle ideologie ormai defunte. Proviamo a pensare ed agire col buonsenso, secondo coscienza e di testa nostra e senza tossicodipendenze partitiche . Mi permetto di augurarle, visto il clima natalizio, BUONA FINANZIARIA 2007!!!
marina salvadore

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Inviato da Anonimo
il 22/12/06 @ 21:04
E' un dato di fatto che a napoli sono state costituite aziende regionali per "amici" e compari" e che alcune, visto lo scandalo, sono state letteralmente cancellate dopo l'intervento denuncia dell'on. Peluso Antonio. E' un dato che la delinquenza ha dilagato. E' un dato che la "sinistra" da me votata regni da circa vent'anni. Legga il mio curriculum su wilkepedia l'enciclopedia della rete e saprà, illustre concittadino che chi le scrive è un uomo "di sinistra" ma la"sinistra" ha fallito ed è un "rinale" ossia un "pitale" di accozzzaglia di farabutti che ci malgovernano: Marina ha ragione! Cosa si è fatto per Napoli? Le soluzioni ci sono e se vuole organizzi pure un dibattito magari condominiale, a casa sua o dove vuole, e Le dirò quali soluzioni adottare da ex dirigente sindacale, da ex dirigente comunista e da, sempre, persona onesta ed attaccata ai Valori veri delle Vita. Fino a quando difenderemo i farabutti (i soldi della monnezza? dove sono andati a finire?) Napoli vivrà sempre crocifissa al destino che le vogliono cucire addosso. I torti vanno divisi equamente con la destra che non fa un c...oltre che ciarlare come ha fatto Malvano alle ulime elezioni per poi sparire nel buco nero dell'indifferenza...questo non è essere pagnottista ma essere una persona con le P..a...l...l...e piene di sacro furore...Marina e Mauro sonogli unici appiglidi onestà e pagano sulla loro pelle...primo Mauro è UN GRANDE REGISTA ED E' BOICOTTATO DAI CUMPA' (parola a Napoli di doppio significato poichè significa compagno e compare) a tutto vantaggio dei lecca...cu... e soci...Marina paga sulla propria pelle il proprio orgoglio meridionale: Lei chi è? cosa fa? Ci dica cosa fare insieme a Lei per Napoli e le saremo vicino . VIVADDIO: Viva il Sud. hasta la victoria siempre. antimo ceparano

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Inviato da Anonimo
il 23/12/06 @ 13:44
Per M. Salvadore e il sig. Ceparano : la mia non era una difesa della Sinistra(su cui condivido gran parte delle critiche) ma solo il voler evidenziare che in illo tempora non vi erano tanti articoli e critiche quanto oggi. Non parlavo di questo sito (non solo) ma di alcuni altri calati allora nel sonno e silenzio profondo. Eppure ce n'erano (come oggi) cose sbagliate e spesso ridicole (su cui ha riso tutto il mondo!). M. Salvadore parla di una decina di articoli dell'epoca, ma oggi sono decine a settimana! E poi non comprendo perchè sottolineare l'impegno e l'onestà di Salvadore e Caiano! Ma chi lo ha mai messo in dubbio? La loro onestà e indubbia, tanto e quanto, Vi assicuro, quella di altri. Dietro, siate tranquilli, non c'è nessuna tessera di partito ma la voglia d'essere davvero oltre. Con una pignoleria paranoica! Quale? Sempre! Semplicemente sempre! Accetto gli auguri per la Finanziaria, sperando da libero professioniata, di non dover pagare tante tasse come mi è successo (pur non producendo in piu!) negli ultimi anni, nonostante un governo liberista e le promesse di zio Silvio e zio Giulio! Buon e sereno Natale a tutti, e viva il Sud! V. Prete p.s. x il sig. Ceparano : sia sereno che il sottoscritto ha fatto, fa e farà sempre per il Sud tutto il possibile che le sue modeste possibilità gli permettono. Una cosa, credo e spero, non farò mai : sbagliare il nemico!

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Inviato da Anonimo
il 23/12/06 @ 14:30
Il confronto è stato comunque valido ed interessante e personalmente la ringrazio per averlo acceso! Abbiamo bisogno di CONFRONTO COSTANTE, noi meridionali, per ripulirci di tutti quei....pitali;-) Con il piacere di averla ancora tra di noi, magari con un intervento di "spessore" tematico, con Antimo Ceparano e Mauro Caiano formulo i migliori auguri per un Natale ricco del suo più autentico senso!
marina


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Messaggio N°79 del 13-12-2006 - 20:17
Tags: Editoriali

Il presepe siamo noi
di Marina Salvadore

Vi sono luoghi al mondo carichi di energia dove il passato non è mai svanito insieme alle vestigia ed alle opere di popoli remoti ma dove il corpo sottile di quei trapassati vive e respira, è presente pur se in forma non visibile e non tattile. Mi viene in mente il deserto d’Egitto Saqqara, là dove si elevano al cielo le tre piramidi e la Sfinge, laddove hai la sensazione d’essere già stato quando non v’era la ramata distesa sabbiosa ma una rigogliosa pianura verde, segnata da rivoli d’acque azzurre, punteggiata da orzo, fior di loto, ibiscus e canneti. Sono luoghi rari e magici, misteriosi e inquietanti proprio per queste loro caratteristiche di essere, nel contempo, passato e presente, procurandoti strane suggestioni e vere e proprie crisi di identità.
I decumani di Napoli suscitano pari sensazioni a quelle che provi inoltrandoti nell’antica Gerusalemme, laddove pare di essere a Napoli… laddove, a Napoli, pare di essere a Gerusalemme. Occorre munirsi di silenzioso rispetto quando si procede per certi luoghi, per tendere l’orecchio interiore ed ascoltare ciò che i sassi, la terra, il vento, i profumi, i volti che incontri ti raccontano. Ed è un viaggio nel tempo. Da un unico microcosmo puoi calarti in diversi mondi e percepire i suoni e i colori di altre tante vite. Riconosci scene, luoghi e situazioni che appartengono al tuo vissuto, alle tue radici, pur se solo per la prima volta in questa vita accedi a quei luoghi che ritenevi essere nuovi, a te sconosciuti. Sono luoghi più simili ad altari che emanano grandi forze magnetiche e, come calamite, attraggono il ferro ch’è sotto la ruggine dei ricordi ancestrali. Occorre solo che tu chini il capo,umilmente assentendo, per farti trascinare nella tua più segreta identità, oltre la porta del mistero della Vita. E…incontrerai monaci e cavalieri, fantesche e popolane, bianchi e mori, principi e anacoreti, bottegai e mercanti, vecchi e fanciulli, animali domestici ed esotici che hanno abitato le tue case del tempo… con te…e che ti richiamano alla rispettosa gratitudine per i doni elargiti dal destino,  di volta in volta, alla tue vite erranti. Ti richiamano al dovere della cura della sacralità per le tue case abitate, per i tuoi giorni andati, per i tanti maestri incontrati. Ti riconoscerai a volte vittima a volte carnefice, tra i santi e le anime del purgatorio, sempre in bilico nella drammatica dualità della natura umana, fatta dell’oro e dell’argilla, del diamante e del piombo con cui il “Vasaio” ha forgiato le generazioni. Ci sono luoghi abbarbicati sugli scogli dei presepi di San Gregorio Armeno, che hai abitato mille volte in cento vite, comunque vestito di ricche sete di San Leucio… che tu fossi povero o ricco. Su quel letto di muschio, sotto stelle pittate, hai seguito la via delle spezie per orientarti, forse mai la cometa ch’è andata e tornata tantissime volte a far luce ai tuoi dubbi, quando camminavi guardandoti i piedi per non inciam-pare, senza mai levare lo sguardo all’orizzonte nè al cielo.
Hai portato alla santa grotta, diversamente, per ogni statuina che raffigurava il tuo personaggio zeppo di anime, lacrime e sorrisi, fuoco e acqua, pane e fame, sangue e incenso, veleno e mirra, agnelli e serpenti; doni che non ti sono mai stati rifiutati!
Sei qui,nel presente, tra le altre figurine del presepe di ieri e di oggi, sotto la stessa stella pittata che non esploderà mai, che mai si smorzerà sfinita in un buco nero tra le galassie e sei anche dietro la vetrina della bottega in SanGregorioArmeno ad ammirare estasiato il presepe dove sei protagonista senza riconoscerti in alcuno dei pastori e degli angeli. Si rinnova anche stavolta il mistero della quotidiana santa notte infinita… mentre ti attardi a scegliere, col naso schiacciato sul vetro, una pecora ed un cammello, la venditrice di uova ed un moro, un bue ed un asinello… Un piccolo angelo nunziante ti ha già scelto tra la folla e ripeterà per te, stanotte, il mistero sacro e profano di un magico presepe napoletano.

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 1


Inviato da Anonimo
il 14/12/06 @ 07:25
bellissimo. antimo

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Messaggio N°56 del 02-12-2006 - 13:25
Tags: Editoriali

Nisida nostra
di Marina Salvadore

Quando guardo verso l’affatata Nisida non posso fare a meno di pensare all’invidia degli dei ed al maledetto karma di Napoli….e guardo a Nisida, spesso,…anche da qui… dall’esilio nella bigia Milano… Nisida! Disperatamente e per l’eternità sciolta dall’ abbraccio del suo amante Posillipo, al quale continua inutilmente a tendere le braccia aperte in segno di disperato bisogno e offerta d’amore, in quello incomprensibile umano mistero ch’è l’ ACCOGLIENZA!
Nisida la bella, invidiata e offesa, fagocitata dalle brutalità e brutture dell’Uomo. Un luogo così magico, unico, ch’è stato sempre e solo sede di luoghi di pena: nosocomi, carceri e comandi militari, ingabbiata nell’orrore della fallimentare industria e degli ingegneri ed “archi-tutto” della solita politica arraffona. Nisida in quarantena, proibita ai suoi figli napoletani! Meditare su Nisida, per cogliere il senso dell’intero dramma epico napoletano…scritto a più mani ed in più tempi dall’ arroganza, dalla voracità, dall’ignoranza e dall’egotismo di tanti, troppi, reucci e vice-reucci incollati col
cemento a presa rapida sul Trono di Napoli. Costoro hanno ignobilmente distrutto il mito e la millenaria Civiltà di Partenope e continuano a svendersi pure le briciole cascate in terra dal tavolo della Grande Abboffata! Democrazia e Bellezza, doni offertici a piene mani - attraverso i nostri progenitori greci - da Dio, sono stati ficcati in un forziere fatto sparire in mare;…ecco, cosa difende e cosa stringe ancora quell’ampio abbraccio di Nisida!Eppure, tanta gente ha “navigato sott’acqua”, in cerca della ricchezza di coralli e perle, ma nessuno MAI si è incuriosito di quel forziere incastrato tra gli scogli, forse, per paura di aprirlo e di dover poi fare ammenda, in presenza del suo contenuto!… Uno strano tabù del Vero Tesoro ha colpito, come una patologia perniciosa, il popolo napoletano. Una vera disgrazia! Eppure Napoli è l'unica città al mondo che non fonda il mito della sua nascita sull'esempio virile di "eroi" rapaci e guerrieri. Napoli sorge, femminile e dolce, tra i seni salati di una sirena innamorata.
Napoli era culla della Civiltà, Patria di geni. Lo è stata per millenni! L’era moderna l’ha trasformata da Divinità a capro espiatorio, agnello sacrificale. Una fata trasformata in strega malefica! Era GRANDE ed ha dovuto livellarsi ai diminutivi (… Pomic-ino, Bassol-ino, Jervol-ino…) sempre beffardamente inquadrata nello scontato folklore di mandol-ino, peperonc-ino limonc-ino … eccetera… .nella politica del “Tarallucci e V-INO”… Un mare di “ino”! Voglio una Partenope “nomen omen”, se il nome è quello del suo nume tutelare; una sirena! Voglio una Napoli “fisionomica”, dal volto solare, gioviale, baciato dal dio Elio; una Napoli dallo sguardo diretto e limpido, col generoso sorriso sulle labbra carnose, la fronte serena! Tornino a casa, dopo un regno lungo quasi quanto quello di Ramsete II, i padroncini dai musi di prugna secca, con la bocca a fessura di salvadanaio, lo sguardo sfuggente, la fronte bassa. Quelli, nati al mondo per eccesso di imprimatur di forcipe, quelli dei vetusti e asfittici salotti dove si pratica con
protervia l'assoluto totalitarismo della Cultura di comodo, intesa ad uso e consumo di "regime", laddove i soliti giacobini alzano il muro tra la loro esclusiva saccenteria ed i napoletani che devono, necessariamente, pascersi di ignoranza, perchè permangano nell'anonimato di popolazione e NON nella consapevolezza di POPOLO! Voglio che Napoli abbia un VOLTO, non una FACCIA! E che quel volto sia impresso sulle facce di tutti i napoletani.
Nella Bibbia si racconta che Dio impresse sulla fronte un marchio a Caino, dopo che questi ebbe assassinato Abele il buono…Perciò, guardatevi da “quelli indicati da Dio”, guardateli in faccia, leggete tra le pieghe e i solchi della prugna secca, scrutateli negli occhi spenti da squalo, cercategli le labbra dietro quella fessura utile solo allo sport del cibarsi voraci.
Profumiamo l’ambiente di freschi fiori di lavanda e….dagli dagli armadi napoletani togliamo gli scheletri e le tarme, insieme alle inefficaci palline di naftalina. Suvvia, su…operiamo un bel “cambio di stagione”!!!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 0

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Messaggio N°20 del 17-11-2006
19:22 Tags: Editoriali

Carissimi Totò e Rosetta
di Marina Salvadore

Carissimi amministratori della mia bella patria a mezzogiorno, da qualche tempo vi vedo molto in difficoltà... siete diventati persino aggressivi, come se aveste paura di essere aggrediti, dimentichi delle vostre belle doti diplomatiche nelle relazioni pubbliche e private. Non nascondo che nei vostri confronti quei sentimenti dichiarati... urlati... di costante violenta reazione ai vostri dictat, hanno lasciato il posto a emozioni diverse che non avrei mai voluto, per dignità ed onore, farmi pulsare nel petto: una ributtante pena! Vi preferivo, infatti, assisi sul trono con lo scudiscio, il pallio ed il salvadanaio a forma di globo con quella bella croce della simbolica filantropia cristiana piantata sul polo nord, nobilmente racchiuso nelle vostre reciproche manine sinistre, come si regge, golosi, una mela annurca, prima di addentarla. La vostra corte era affollata di mirabili genti, tutta l'intellighentia del paese e maestranze e ambasciatori e... il popolo prostrato a 90 gradi fuori del tempio. La vostra fierezza era per me ciò che per don Chisciotte furono
i mulini a vento... qualcosa di maestoso contro cui combattere... Ma... oggi vi vedo soli, abbandonati da tutti, anche dai più eccelsi alleati, dalle intelligenze più strepitose che questo "paese" abbia mai annoverato... i vostri stessi paladini, anfitrioni e servitù beneficata vi hanno voltato le spalle, come accadde a Cesare, a Napoleone, a Mussolini... a Bettino Craxi, subito prima della Tunisia... Sta venendo meno la mia voglia di reazione... perchè non me la sento di percuotere chi giace inginocchiato nella polvere, chi non può più difendersi offendendo. Si sta chiudendo un'altra era napoletana, che non avrà l'onore delle "cronache di Narnia" se non per la fugace apparizione, di tanto in tanto, dei vostri fantasmi nelle meschine cronache nostrane, quando i vostri successori si metteranno a far di conto col pallottoliere per addurvi responsabilità e scomuniche... quando non avrete più voce per difendervi. Un sentore triste di decadenza frammisto al tanfo dell'inerzia già promana dai sepolcri imbiancati del Palazzo... dovete correre ai ripari, finchè siete in tempo... e tempo ve n'è davvero poco... adottare d'impronta, zelanti, una nuova strategia, come se foste dei veri condottieri in più nobile tenzone, riguadagnare la dignità e l'energia dei vostri esordi in politica... rispolverare quegli ormai sviliti, giovanili singulti di ideale, per trasformarli in più freschi gorgheggi. Vi converrà anche fare atto di contrizione, chiedere umilmente scusa ai "villici", unici veri titolari del reame ch'eravate stati chiamati SOLO ad amministrare in nome e per conto loro, per averli dimenticati nella accecante ascesa in volo al tronetto, ammettendo le vostre assenze, le vostre personalissime vanità. Fortuna per voi che il reame è quello di Napoli, dove la gente ama la sceneggiata e la lirica dei PENTIMENTI e del PERDONO, dell' "àddenòcchiate e vasame 'sti 'mmane!", dove tutto finisce "a tarallucci e vino" e dove la toponomastica, anche quella dei quartieri a rischio, non contempla alcun piazzale Loreto. Ma fate presto, finchè siete in tempo. Fatelo soprattutto per questa vostra onorevole nemica e per quelli che, come la sottoscritta, non sopportano la vista di così squallide "cadute degli dei".

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 3

Inviato da kayfakayfa
il 18/11/06 @ 07:37
Io non credo che per costoro vi sarà la Caduta degli Dei. Ma non perché ancora non è finita la loro epoca, anzi... Semplicemente perché costoro non sono degli dei ma semplici comparse di cui"qualcuno", stanco del loro operato ha deciso di "farli fuori" utilizzando l'arma mediatica. Scommetto che già hanno pronto il prossimo burittino per sostituirli quando molleranno i remi!

 

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Inviato da terranuova0
il 18/11/06 @ 10:03
anch'io la penso così. saluti. antimo

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Inviato da vocedimegaride
il 18/11/06 @ 10:31
ovviamente, la "letterina" è permeata di ironia....nonchè legittima cattiveria... ed è uno sfotto' all'allure di cui sono circonfusi queste "divinità"...
Dopo di loro non vi saranno che fotocopie... perchè il Sud è un piccolo mondo antico, con mentalità e costumi feudali.

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Messaggio N°15 del 15-11-2006
17:59 Tags: Editoriali

Quando il senso di appartenenza crea disagio
di Marina Salvadore

Giuro!... i fuochi d'artificio a siglare un funerale cattolico... non li avevo mai visti... e devo ammettere, non scevra da qualche senso di colpa "identitario", che mi hanno provocato nauseato stupore. Il martellante reality show a reti unificate sulle esequie di Mario Merola era l'ultima cosa di cui Napoli avesse bisogno in questo momento storico. Non a caso si parla di Mistero quando ci si riferisce alla Morte ed i "misteri" abbisognano di intimità, di sacralità, di meditazione; contrariamente ai prodigi che di norma vanno opportunamente strombazzati a furor di popolo. Certe volte se non sempre " 'a cartulina e ' Napule " risulta piuttosto imbarazzante da inoltrare agli amici, per quei suoi requisiti più che volgari, grotteschi, che nulla hanno a che vedere con l'intelligente autoironia di un popolo che cullò tra le braccia, millenni fa, la Civiltà, la Cultura... l'umano ingegno... l'arte... la filosofia e la poesia della Vita quotidiana. "Chapeau!" all'arte popolare, al mito Merola, che enfaticamente è stato pure insignito dell'onorificenza di creatore della "sceneggiata" (e... non è vero) da qualcuno che, ignaro, forse intendeva definirlo solo più che "interprete". Una estenuante serie di servizi televisivi celebrativi del personaggio, sulle reti nazionali, si preoccupava di accrescere il becero folklore napoletano, inviando immagini ed interviste all'artista sempre ripreso a qualche tavolata, in un'abbuffata, in scene da matrimoni interrotte solo da sorbetti e pignatte di spaghetti, da frutti di mare e ragù, scene di "MALAVITA" e "lacreme napulitane"... senza mai mandare in onda una sua performance, una sua canzone... che forse sarebbe stato l'omaggio migliore. Persino le "facce" scelte dai giornalisti presenti all'evento, pescate secondo la regia delle teorie lombrosiane e dell'estro del compianto Nanni Loi, per far ridondare di ancor più squallida napoletanità i servizi mandati in mondovisione, erano scelte tra volti più somiglianti a quelli di eventuali "zappatori", "figli piezze 'e core", "mamme cu 'e spade 'mpietto", "malafemmene" e "malòmmini", come tratte a forza da un presepe post-moderno di Ferrigno. Mancavano solo la venditrice di uova e il venditore di taralli. Nemmeno Lina Wertmuller avrebbe saputo creare una scenografia così colorita, per raccontare in un film la Napoli americana del dopoguerra; quella di Malaparte... ovvero un nuovo documento su di una Napoli senza Identità; quella già bacata dalle "signurine 'e Capodichino che fanno ammore cu' 'e marucchine"... e... "sigarette, papà... caramelle mammà'"... "ddoje dollare 'e signurine" in una orgiastica tammurriata che s'è pur vero che ha caratterizzato una realtà cittadina innegabile del secolo orribilis, il '900, ha provveduto anche, egregiamente, a cancellare la memoria, la dignità di una genìa famosa nel mondo per ben altre diverse peculiarità. Nell'antica piazza, quella gran folla baccante tra il sacro e il profano, era calata nei secoli più e più volte per altri eroi: Corradino, Tommaso Aniello, Michele Pezza detto Fra' Diavolo, le cui esecuzioni capitali ed esequie erano servite ad indicare svolte storiche, rivendicazioni, vandee contro lo strapotere straniero... quando Napoli aveva un'anima e un Popolo; oggi, v'è una Napoli virtuale, dimentica di se stessa e quel Popolo fiero si è trascinato man mano nell'anarchia e nella negazione di se', "tirammo 'a campa'", finendo con l'essere numericamente "popolazione"... divisa in due schiatte: intellettuali giacobini chiusi nei salotti e nei circoli, a praticare lo sport del marketing culturale, fatto di speculazione e finanziamenti, in nome dell'illusoria internazionalità partenopea; dall'altra parte, la schiatta della popolazione di stampo coloniale post-americano, antropologicamente ancora legato per un filo di capello alla becera oleografia "pizza & mandolino", senza più sogni ne' speranze. Ambedue le categorie sanamente ancorate all'individualismo più sfrenato e, spiace ammetterlo, alla bestemmia dei Valori, totalmente assenti. Insomma, se ieri Napoli si rintracciava nel binomio Miseria e Nobiltà, bisogna ammettere che la "nobiltà" è latitante e che la "miseria" è calata come una coltre pesante sugli argenti di famiglia ma anche sulle montagne di monnezza... sui pioppi, sui mirti e sui pini silvestri... sulle cronache cittadine... sul futuro. Se quella folla baccante, che spara fuochi d'artificio e canta alle esequie di un suo figlio, la si potesse vedere anche in corteo contro il malgoverno, contro la camorra, contro il consumismo, contro i mali che affliggono Napoli... allora, sì... ci sarebbe una speranza!

Inviato da: vocedimegaride - Commenti: 2

riferimento

Inviato da fraxpd
il 15/11/06 @ 22:05
I soliti napoletani.... quando allo stadio vediamo qualcosa di schifoso cantiamo sempre: oooh sembra napoli... sembra napoli... sembra napoli

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Inviato da kayfakayfa
il 16/11/06 @ 00:12
Chi vive di speranze, disperato muore, recita il proverbio! Purtroppo i napoletani sono come tu li hai egregiamente tratteggiati. Fa male vedere che una gran parte del popolo è come avese il cervello mummificato. Ma esiste un'altra parte di popolo che sto cervello lo fa funzionare, e non è da sottovalutare. Io sono convinto che qualcosa si sta muovendo, ma è ancora presto perché germogli!







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