62

Gaeta è in Campania!
L'AVALON di Terra di Lavoro

- ovvero quel muro di nebbia che separa i casertani -

"Terra di Mezzo" si appellano i luoghi della quarta dimensione, punti d'incontro tra il nostro "essere" ed il nostro "essere stati"; una condizione dello spirito che sublima l'eternità del nostro continuo flusso e riflusso su questa terra, con volti sempre nuovi ed un sangue sempre antico, con memorie ancestrali e guizzi del più profondo sé indotti spontaneamente ad un input qualsiasi relativo ad un profumo, ad un sapore, ad un'immagine.
La mitica Avalon, l'isola delle sacerdotesse e Patria di Artù e di eroi senza macchia che alla fine del Regno di Pace fu celata alla vista dei comuni mortali dalla spessa coltre di nebbia che ne separò i confini geografici naturali dalla più umanizzata Glas-tonbury, si rende visibile e raggiungibile ogni lunghissimo lasso di tempo e soltanto dai "risvegliati" ovvero da coloro che "sanno richiamare la barca da Avalon alla spiaggia di Glaston-bury, per farvi ritorno nella pienezza di se stessi e nella consa-pevolezza della loro Leggenda Personale, della loro Storia". La mitica Avalon di Terra di Lavoro è Gaeta, Terra di Mezzo tra la Storia del nostro glorioso passato ed il confine politico e menta-

le della nostra Storia Proibita, nuove coordinate geografiche imposteci da circa un secolo e mezzo.
Gaeta era un confine naturale di Terra di Lavoro, insieme con altri comuni, prima del Risorgimento; Gaeta "la fedelissima", laddove in cento giorni di solitudine il nostro ultimo Artù ed i suoi valorosi cavalieri senza macchia, in un ultimo sacrificio, cedettero alla Storia Proibita ed alla memoria degli eroi a venire, il Regno della Pace.
Gaeta e tutti i luoghi sacri alla Nostra Storia, offrono scenari metafisici quali quelli che solo la musica, la poesia o il sogno riescono ad evocare; sono posti dove il mondo ordinario e quello ultraterreno si sovrappongono e che suscitano nei risvegliati e nei consapevoli percezioni che vanno al di là dell'ordinario, del quotidiano distratto lasciarci vivere; luoghi d'incontro di immagini e sentimenti, di intuizioni e sensazioni solo colà percepibili, sollecitando spiritualità e forti impressioni psichiche.
Con gli invasori, condividevamo solo la nostra appartenenza all'umanità intera quindi anche a qualcuno di loro - magari, Gran Sacerdote di qualche setta esoterica contrapposta alla nostra spiritualità cristiana, magica anch'essa - il luogo sacro si è svelato in tutta la sua potenza psichica; ecco, perché han fatto di tutto per coprirlo di menzogna, di ludibrio, confinandolo nelle remote prigioni della smemoratezza, strappandolo oltrechè alla Storia anche alla Geografia. Quel muro di nebbia che divide Avalon da Glastonbury, Gaeta da Caserta deve essere risucchiato dalla verità della storia, rivivificando la continuità del Suolo, della Gente, degli Usi e Costumi, della Lingua e
delle tradizioni che la Storia Proibita, per 140 anni ha colpevolmente aborrito. Caserta e Gaeta parlano la stessa lingua, è un unico popolo; Gaeta non c'entra nulla con la Regione Lazio, non avendone mai assorbito i valori peculiari del senso di appartenenza, nonostante tanti anni di confino politico e geografico in un'altra Regione italiana; nonostante la forzata separazione dai confini umani, sociali e politici dalla realtà delle proprie origini.
Gaeta è Caserta e viceversa. La logica della pulizia etnica, nel cancellare la nostra storia anche mediante questi tagli netti alla geografia politica, ha per contro dimostrato di conoscere perfettamente la Storia Vera; quella negata esclusivamente a noi, suoi unici figli ed eredi!
Curata da Antonio Ciano, eminente storico ed autore contemporaneo, fiero cittadino e strenuo difensore di Gaeta, di lingua napolitana e non romanesca, la scheda che si propone, dovrebbe servire a far riflettere su molte cose, soprattutto dovrebbe metterci in grado di "richiamare la barca" e di far tornare Avalon sui naturali confini di Glastonbury.
"I piemontesi vollero distruggere il mito di Gaeta in tanti modi; ce l'han messa proprio tutta sia abolendo uffici istituzionali e sia spezzettandola. Gaeta, fino al 13 febbraio del 1861 era capoluogo di Circondario; appena dopo l'assedio del 1860-61 si pensò a smantellare la piazzaforte per farla diventare luogo di pena (il famoso carcere di Gaeta). In Gaeta vi erano al 1861 i seguenti uffici: due rappresentanze di Stati esteri (quelle della Francia e della Gran Bretagna); il Comando Militare della fortezza e del Distretto, comando
di circondario marittimo; due camere di assicurazione marittima; ufficio postale di prima classe; ispettorato di distretto e luogotenenza delle Dogane e Gabelle; dogana principale; fondaco con ricevitoria delle privative; ricevitoria del registro; agenzia delle tasse dirette e del catasto; ispettorato di circondario delle scuole primarie; pretura dipendente dal tribunale civile e correzionale di Cassino; delegazione di pubblica sicurezza; verifica dei pesi e delle misure; ufficio telegrafico di terza classe; ufficio di sanità marittima consorzio agrario circondariale.Quasi tutti questi uffici oggi non sono più. La città perse la sua importanza sia militare sia civile. Un decreto Reale del 18 febbraio del 1897 stabiliva che dal 1° aprile del 1897 la frazione Borgo di Gaeta (quella fuori le mura) veniva separata dal comune di Gaeta e costituita in comune autonomo con il nome di Elena (la principessa del Montenegro e poi regina d'Italia), naturalmente per richiesta delle amministrazioni liberali di quei tempi e ciò comportò solo divisioni e spaccature, litigi tra le due amministrazioni sui confini territoriali ma ci pensò il fascismo a riunificare il quartiere Sant'Erasmo (la Gaeta storica) al Borgo di Gaeta e ciò successe il 17 febbraio del 1927 (R.D. Legge n. 215) col quale appunto veniva soppresso il comune di Elena che veniva aggregato alla sezione Sant'Erasmo. Gaeta man mano perse la sua funzione strategica e storica come perse i vari uffici pubblici, civili e militari dovuti alla soppressione dei Circondari voluta dal Regime che accentrava anche l'aria e così la città passava dalla giurisdizione della soppressa provincia di Caserta (R.D. Legge 2 gennaio 1927) a quella di Roma, dopo una brevissima aggregazione all'istituenda provincia di Frosinone (prima anch'essa Terra di Lavoro, come Gaeta d'altronde); infine alla nuova provincia di Littoria, oggi Latina il 18 dicembre del 1934. "
(Marina Salvadore/La Voce di Megaride/VIP Edizioni Grafiche Napoli/2000)




Pagina successiva
Torna dietro      Torna all' indice