Si puo' piangere per troppa felicità e si puo' ridere per disperazione. Il riso, infatti, è l'antidoto naturale al veleno del dolore ed è - sovente - una reazione spontanea, irrefrenabile, autoindotta a nostra difesa in una situazione di particolare stress emotivo.
L'altro giorno, Megaride, che da millenni è crocifissa alla sponda di Napoli, immersa in un mare di lacrime, ha avuto la sua prima crisi "isterica" (questo, in barba ai saputoni che l'hanno sempre immaginata isterectomizzata e "algida").
Il lungomare pareva dovesse accogliere, da lì a poco, un altro concerto di Gigi D'Alessio o la discesa dal cielo del profeta Celentano: il traffico era bloccato…la strada rigurgitava di ambulanze (presumibilmente pronte ad accorrere ai malori delle fans più scatenate) di forze dell'ordine e della protezione civile, come se si fosse in attesa dell'irrompere delle babygangs di Secondigliano o dei no-global, l'aria era ferma e cupa…Megaride si apprestava ad assistere ad un'altra Piedigrotta, uguale a tutte le altre quasi quotidiane "piedigrotte". Almeno,…così pensava, annoiata nell'eterno pediluvio.
Due carabinieri a cavallo, fermi sul lungomare parlavano con due poliziotti seduti sui frangionde e Megaride ascoltò quello scambio: "…però, è bello pure così, in questa giornata bigia, il castel dell'Ovo, eh collega?" ed uno dei poliziotti rispose: "Lo sapete che tra qualche giorno lo illumineranno, per due intere notti, con un fascio di luce rosa?" e l'altro cavallerizzo- caramba intervenne : "Certamente che lo so! Ma voi non sapete, ci scommetto, perché è stata scelta una luce color rosa"…I due poliziotti e l'altro cavaliere si guardarono perplessi. Ignoravano. Allora, il carambacaballero spiegò : "Di rosa, perché l'isolotto che ospita il castello è di presunto sesso femminile. Infatti si chiama Megaride!". "Oh! Come ho fatto a non pensarci, collega?" - rispose uno dei due poliziotti - "…allora, spero che il Maschio Angioino, in quanto presunto maschio sarà presto illuminato di azzurro…Sai che spettacolo! Che belle cartoline di Napoli notturna si potranno stampare per i turisti?"…e Megaride quasi nitrì come un cavallo… "Va bene tutto, per scopi sociali o per il turismo - esordì uno dei poliziotti - ma chi pagherà la bolletta dell'Enel? Non fu proprio a causa degli eccessivi costi che fu spento il riflettore giallo ai piedi del castello?…Per non parlare poi, cari colleghi, di tutti i balzelli e le parcelle,gli appalti, i subappalti, i gettoni di presenza per gli assessori, gli stipendi alle commissioni, i soldi per le consulenze degli "esperti" che fanno lievitare i costi di tutti questi stupidi progetti "sociali" e "culturali", approvati da Regione, Provincia e Comune: con gli stessi soldi si potrebbe fare qualcosa di più utile per la città…o, no?" …."Vabbe' teniamoci pronti - continuò - sono le nove meno dieci e tra dieci minuti ci sarà l'attentato! Jammo, jamm'à fatica'!"…e Megaride strabuzzò gli occhi: "un attentato? Mo' che altro si sono inventati, per spendere soldi e per sparare i botti? Ma è possibile che non posso mai stare quieta, un solo giorno?…Piace, a questi ingrati il quadro romantico di Megaride…ma perché l'ànno a scassare la cornice ogni due o tre? Virgiliooo, io non ce la faccio più, vienimi a staccare da 'stu scoglio, per pietà!" e sbuffò…e un'onda alta si sollevò e invase la banchina ma nessuno se ne accorse, perché TUTTI erano in attesa di partecipare a quel gran gioco di ruolo del finto attentato,…molto…molto più eccitante del Risiko. Un botto qua..un autobus finto-sventrato là…comparse dipinte di rossosangue e di nerofumo,….gente sdraiata, accasciata…ferma, in corsa …urlante…sirene, micciarelli, manganelli, caschi, polizia…panzer…"chi t'è vive!" e "chi t'è muorto!". Bordello, fuoco di qua, fumo di là. L'attentato, puntuale persino in una città ritardataria come Napoli, c'era stato!…
Megaride trasalì sconvolta: "Ma quanto so' scemi! Eh già, perché mo' i kamikaze avvertono pure, prima di fare gli attentati! Ma che fessi! Stavano qua già tutti preparati a intervenire, dalle 6 di stamattina….ma che bravi! Che solerzia! Che pronto intervento!…Di norma qua, se a uno gli piglia un infarto per strada, prima che arrivino i soccorsi, col traffico che c'è, fa prima ad arrivare Bellomunno col tiro a sei…Se si fottono un'automobile o un motorino, puoi darlo per perso, prima che arrivino i vigili o la polizia, specie, in certi quartieri, dopo l'orario di chiusura dei negozi e, in particolare di sabato e domenica…..Ah! Non le sopporto più queste stupidate!"….nitrì ancora come un cavallo e dalle narici, simili alle valvole di una pentola a pressione, si sollevò uno sbuffo salato che si spiaccicò, possente, sulle mura del castello….
"Neh! Ma che succede? Che sono queste sirene fuori ordinanza, a esercitazione finita? Perché quella ressa laggiù, in fondo?" gridò un vigile del fuoco che si stava liberando dei guanti e della visiera, già pregustando, di lì a poco, i paccheri di Gragnano col ragù di mamma Concetta…"Ma vuoi vedere - pensò - che questi infamoni di kapekazze hanno fatto veramente un attentato, per sfotterci? Nico', jammo à vede' che succede!" e si lanciò di corsa, ricalzando i guanti e la visiera, col collega Nicola là, dove la folla continuava a crescere….
"Non capisco - pensò Megaride - perché proprio a Napoli 'st'infamia? Hanno fatto i finti attentati a Roma e Milano e nessun kamikaze vero ne ha approfittato, perché proprio qua?" e allungò il collo per guardare meglio laddove la folla faceva corona a "qualcosa"…a "qualcuno"…e, materna, si preoccupò della sorte dei suoi figli. Non nitrì, non sbuffò. Si irrigidì silenziosa nell'angoscia, in attesa di notizie. Anche il mare, in segno di rispetto, si placò.
Altre sirene, altra folla, urla…Ma cos'era successo? Perché non passava neppure più un elicottero? Perché neppure più una barca era uscita in mare, dopo l'esercitazione?
Dopo un'interminabile attesa, la situazione parve ritornare alla normalità. La folla defluiva lentamente da quel luogo, dal quale altre ambulanze erano appena partite verso gli ospedali cittadini…Riprese il passeggio calmo, non trafelato, verso i mezzi lasciati in sosta dalle forze dell'ordine e della protezione civile, sparivano via via le cordonature di scotch biancorosso che avevano delimitato la zona delle operazioni…Due comparse ancora tinte di rossosangue e nerofumo, stanche, si allungarono sui frangionde e Megaride tese l'orecchio. "Giesùmmio Giesùmmio, ma è mai possibile? - esordì la prima finto-ferita all'altra finto-morta del finto attentato - quelli, si sono scontrati veramente!". "E qua dobbiamo giocarci i numeri, sicuro pigliamo un ambo!" replicò la finto-morta…….Megaride non capiva…. "Giesùmmio…tutti quei feriti VERI…e chi se li aspettava?…Giusto, perché questa doveva essere un'esercitazione, eh?…E se succede veramente che arriva il kapikaze, che ci sarà la strage di tutti i napoletani?". La finto-ferita replico': "…'mbè, se veramente facessero un attentato, in pieno traffico, col traffico poi che c'è a Napoli…che non si capisce niente…e stai pure due ore in macchina per fare solo il lungomare….la strage è assicurata. Il finto attentato, senza traffico e già con i soccorsi pronti ha fatto, sulla carta, 'na decina di morti e qualche ferito…ma se il fatto fosse 'o vero…senza preavviso, ne' preparazione, una carneficina non ce la toglie nessuno!". Megaride era inquieta, non riusciva a capire: "Ma perché mò parlano di cose ovvie, scontate…perché non mi fanno capire ch'è successo, laggiù?"……
"Certo ch'è inaudito, Annuccia, io veramente passo al bancolotto, prima di andare a casa a levarmi 'sta fetenzia di dosso", rise la finto-morta Tina. "…ma come si puo', Titina- incalzò Annuccia - fare l'esercitazione con i volontari delle ambulanze che si ciaccano veramente e che devono essere soccorsi veramente?". "Neh! Ma hai visto bene come si sono ciaccati? Pensa tu, niente traffico, solo mezzi delle forze dell'ordine, per la maggior parte fermi intorno all'autobus dell'attentato…praticamente, un'autostrada vuota, e quei fessi si scontrano tra due ambulanze? Ma te l'immagini, in caso di attentato vero, 'sti volontari che se fidassero 'e fa'? 'Na pulizia etnica!"
Illuminata dalla verità, Megaride tossì. La tensione si sciolse in risa fragorose. Non riusciva a fermarsi…rideva…rideva…rideva a crepapelle. Rideva con le lacrime.
Il suo corpo sussultò, creando un vuoto ed un riflusso nel golfo di indicibile potenza. Di lì a poco, un'onda di tsunami si riversò sulla città, penetrandola nelle viscere dei vicoli, salendo fino alla base della collina del Vomero. MegaRideVa e il sisma investì tutta la città. Si contarono milioni di vittime.

(marina salvadore - 2005-10)