Risorgimento/Risanamento Napoli Production 1885/2003
per la Regia regia de " i soliti ignoti "

protagonisti : garibaldeschi, risorgimentisti, massoni
comparse : meridionalioti
traditori : meridionesi
vittime : meridionali
spiriti liberi degni di nota : Chichiuppiello, Culumbrina, Chiummo e Chiappariello

 
La Pasionaria era intenta a ricamare minuti gigli dorati sulla trapuntina matrimoniale iniziata dalla sua trisavola baronessa in Calabria e passata di mano in mano, di ago in ago, per generazioni, sin dai tempi delle Due Sicilie, ad oggi qui, nel luogo padano di deportazione della reazionaria attempata fanciulla. Gli uccellini padani cinguettavano allegramente sulla ringhiera della "casa di ringhiera" che si precipitava nel grigio plumbeo di un cortilaccio - che i padani han l'ardire di chiamare "corte" - dal quale il tanfo dei tombini ostruiti si mescolava al casereccio, rassicurante, odor di gorgonzola, salendo verso i comignoli ostruiti dal guano e dal monossido di carbonio.
Ricamava e sospirava, ripensando ai tempi passati, ai suoi anni sfioriti... a quando ancora sapeva tirare di schioppo,... a quella volta che, di piccone, tirò giù da cavallo un Garibaldi impietrito, azzoppandolo.... o, a quando dispensò bocconcini di bufala iniettati di lassativo in un Circolo dell'Unione, tal da provocare una strage di colite, lasciando quelle "piovre" a cuocersi nel loro brodo naturale di liquami pestilenziali.... Una lacrima le rigò il viso ma l'asciugò in fretta. Le "janare" non piangono!… Sparse le trecce morbide sull'affannoso petto, si concentrò sul ricamo. Sospirò.
Tac tac, qualcuno picchiava al vetro della portafinestra sul ballatoio. La Pasionaria corse ad aprire. Era il celtico caposcala, quel bauscia di Ambroeus, druido del condominio, abbigliato come sempre con camicia e basco verdi, tanto da essere chiamato nel gergo condominiale (di prevalenza magrebina e terronica) Gran Cetriolo di corte. "Sciùra, la ruota celtica ch'è sulla sua porta è diversa da tutte le altre che ho inchiodato io, di persona, su tutte le porte del caseggiato e, secondo il regolamento condominiale, devono essere tutte uguali, per non far danno all'estetica e al decoro architettonico. Mi dia una tenaglia che provvedo a sostituirla con l'originale. Presto, eh.. chè ho da fare, mica come voialtri terùn che stèe senza fare un cass tutto il dì!".... "Donn'Ambrò - sbottò la Pasionaria - ignorante caprone padano, dì al padrone tuo che io pago profumatamente l'affitto e le spese condominiali per stare in questa topaia e che sulla porta di casa mia, fino a quando non sarà Bossi in persona o il suo partito a pagarmeli, io ci azzeccherò le MIE insegne, tanto pe' ve fa capi' che sono IO e quelli come me che vi mantengono da immemore tempo!!! Quella, inchiodata sulla mia porta, grandissimo ignorante, non è la vostra incredibile ruota celtica ma è il MIO glifo ottopetalo di Federico II e se ti permetti di schiodarmelo io ti faccio fuori a schioppettate e te vòtto 'a goppa abbascio dalla ringhiera di questa chiavica di ballatoio ca se chiamma accussì proprio perché ci "abballa" sotto i piedi, ovvero norme di sicurezza ZERO e...nun me fa' parlà... Capito? " Il Cetriolo di Corte che ben conosceva la tempra guerriera della "NAPOLETANA" e che, ovviamente, ne subodorava la stretta parentela con certa criminalità organizzata di stampo camorrista (secondo i soliti luoghi comuni) abbozzò intimorito e si fece quasi gentile, disponendosi alla conversazione : "Sciùra, hai sentito il TG Finanza, oggi?"... "Ma che me ne fotte a me, del TG Finanza, Cetriolo', chè tengo 'e pproprietà sparse al sole? E... si 'e ttenevo...stevo ccà, dint'à 'sta munnezza 'e catapecchia? Ma, famme 'o piacere...va' cammina, va'!". Ma il Cetriolone, avanzò nella monocamera e senza chiedere permesso, si accomodò su una seggiola e continuo' : " Senti qui, sciùra... Nel giorno dell'incoronazione di Umberto Agnelli a presidente della Fiat, arriva pure la notizia della vendita del patrimonio immobiliare del Gruppo ad un certo Zunino, per 267 milioni di euro. Mi sai dire, sciùra, chi casso è 'sto Zunino di cui non si conosce neppure il 740? Rob de matt!". Attonita e pure seccata, la Pasionaria sbottò : "ma che te ne importa, chè sei azionista FIAT?..Zunino, mi pare che sia quello veneto, quello dei vini, che mò s'è comprato pure il vino siciliano...". "Qua ti volevo, sciùra... Il Zunino che s'è comprato tutti gli immobili FIAT l'è un TERUN, come te! E' napoletano. Si chiama Luigi, Luigi Zunino. Mai sentito?...Eh, già, perché di Berlusca e dei suoi danè e di come se li è fatti, tutto dev'essere di dominio pubblico, solo perché è un onesto cummenda del Nord, mentre giù da voi, in Terronia, le cose ve le fate in silenzio, secondo lo stile mafioso. Estorsione ed Omertà. Pensa te, un napoletano che si compra per 267 milioni di euro un patrimonio immobiliare del Nord!...Altrochè Totò Riina, Lucky Luciano e Il Padrino messi assieme! Te capì, sciùra? " "Mah!.. sarà il solito 'uomo di paglia' o 'testa di legno' dei soliti politici del Nord, suppongo. Io, in verità, tra i napoletani illustri non ho mai sentito di questo Zunino e, comunque, non me ne frega una mazza. Ora, se permetti, avrei da fare cose più serie. Perché non vai a inchiodare altre cinque o seicento ruote celtiche da qualche parte?". "Solo, dopo un caffè come lo fai tu, sciùra"... "Cetriolò, guarda che se mi fai incazzare ancora, nei prossimi caffè io ci metto 'o vveleno, eh? Vabbuò, pigliate 'stu cafè e vattènne".
Ma la Pasionaria rimase a rimuginare sulla notizia. Gesù, un napoletano ha cacciato 267 milioni di euro che avrebbero potuto garantire investimenti quindi LAVORO a tutto il Sud, per comprare gli immobili del piemontese Agnelli?.... Zunino, ma da dove è uscito, questo? Chi è 'sto traditore del Sud...addò steva annascuso?
Non chiuse occhio tutta la notte. La notizia l'aveva lasciata di stucco, per ovvii motivi; lei, che aveva combattuto per riconquistare dignità al Sud, combattendo sempre e solo gli "invasori" del Nord e che ora rimaneva schiacciata dalla atroce verità di quelle sue battaglie perse in partenza, avendo così tardi capito che mentre la sua attenzione era rivolta ai 'nemici' nordisti, le serpi che il Sud s'era covato in seno per circa un secolo e mezzo erano state libere di sgusciare, strisciare nel buio e nel silenzio, più pericolose e velenose degli aggressori a volto scoperto..... All'indomani, decise di convocare in seduta straordinaria alcuni membri del comitato segreto sudista degli "immortali" di cui, dal tempo immemore della sua deportazione al Nord era parte attiva.
Con un volo speciale, giunse dall'Olanda il "confinato" patriota don Antonio Serao, mentre da Rimini, sotto mentite spoglie e con falso accento romagnolo giunse nientepopodimenochè Carmine Crocco Donatelli e da Roma il patriota-brigante Sebastiano Gernone. Al chiuso dell'umile dimora milanese, davanti ad una tavola imbandita all'uso antico delle Due Sicilie, i cospiratori iniziarono a dibattere ed a confrontare le informazioni di cui erano entrati in possesso.
La Pasionaria esordì : "Abbiamo sbagliato strategia, ragazzi. Facciamo ammenda e ripartiamo da zero, con occhio meno vigile al passato remoto ed alle nostalgie. Dobbiamo capire e studiare i fenomeni del presente, se vogliamo operare per il futuro del Sud, perché non sia vano il sacrificio dei tanti nostri soldati, briganti, lazzari, emigranti...un fiume di persone, noi comprese, che chiama giustizia, verità NON vendetta!. Tanto per cominciare, CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO?" Il patriota Serao, sbocconcellando religiosamente una bufala (che non assaporava da almeno vent'anni), srotolò sul tavolo un pacco di carte, fittamente scritte, se ne rigirò tra le mani qualcuna poi esordì : " Ho letto il nome di Luigi Zunino nel prendere visione di un sito che avevo trovato per la mia ricerca sulla fine che aveva fatto la societá del Risanamento Napoli fondata nel 1885 cioè poco dopo l'occupazione Savoiarda del Regno delle Due Sicilie, per costruire tutti quei bei palazzi del Corso Umberto - per me, si chiama ancora "IL RETTIFILO" - e dintorni, tra la stazione e piazza Municipio per accogliere quel mappino del nuovo re d'italia che si degnava di fare visita a Napoli..." "Ah! Bene! - rilanciò Gernone - allora abbiamo un nome, un volto, una persona fisica e giuridica . Non dobbiamo combattere un altro fantasma. Questa volta, per grazia di Dio, non dobbiamo fare i ghostbusters della situazione, come nostro solito. Dicci pure, Serao", e si riempì il bicchiere di corposo Aglianico del Vulture, come per una trasfusione di vitale sangue di brigante. "Risanamento Napoli, eh? La parola suona proprio come "RISORGIMENTO", non trovate? E, certamente fu anche quello del 1885 un investimento fatto con una gran parte dell'oro duosiciliano rubato e da investitori massoni toscopiemontesi p-referenziati. Io ho l'impressione che la società Risanamento Napoli dopo aver fruttato silenziosamente per un secolo e mezzo fior di miliardi di miliardi agli azionisti risorgimentalisti è stata riciclata e spremuta creando immensi capitali (immagina il valore di tutti quei palazzi oggi) con i quali, ora, stanno investendo in meravigliosi progetti immobiliari AL NORD!...". Carmine Crocco, addentata una fetta di fragrante pastiera, pensieroso, aggiunse :" Allora, il saccheggio del Sud, continua ancora, dopo 143 anni? Continuiamo a produrre per il Nord moneta sonante mentre i nostri continuano a fare la fame, costretti ad emigrare...a fornire pure braccia-lavoro in questo cazzo di Nord...E, tutto ciò si deve, a chi? Ai soliti traditori nostrani....Altrochè andar per boschi e montagne a far fuori i bersaglieri...Allora, dovevamo occupare la capitale del Regno, mica andarcene a Gaeta, per sparare in fronte, uno ad uno, generali, dittatori, finanzieri e cortigiani sabaudi eppure i nostri "traditori" . Avremmo dovuto invadere Napoli in quel settembre del 1860, combattere dal di dentro. Fare un'implosione della città, NON un'esplosione per tutto il Regno! L'avremmo risolta in un mese la faccenda e ci saremmo risparmiate tante vite, avremmo riguadagnato la nostra PATRIA, tutta intera!" e, con rabbia, tranciò con un colpo netto di coltello un torrone di sesamo, duro come il granito, che avrebbe richiesto l'accetta, in altre mani. "Crocco, per l'amor di Dio - intervenne la Pasionaria - smettiamola di parlare al condizionale. Affrontiamo il presente...Quel passato brucia ancora dentro tutti noi e ricordarlo serve solo a farci stare male,a debilitarci." E gli passò affettuosamente una mano sulla spalla, in segno di muta condivisione di quell'antico dolore, frantumando inconsapevolmente in un solo morso rabbioso un tocco del medesimo marmoreo torrone, lasciando tutti di sasso.
Tac tac, due leggeri colpetti al vetro dell'unica finestra di casa. La Pasionaria scrutò oltre le lastre e si avvide della presenza di Chichiuppiello, il piccione viaggiatore , stanziale tra Milano e Gaeta. Recava seco un messaggio del patriota-"highlander" Ciano, impossibilitato a raggiungere il gruppo. La Pasionaria estrasse dal minuscolo cilindro legato alla zampetta di Chichiuppiello un messaggio:
"Queste, le informazioni in mio possesso. La Risanamento Napoli S.p.A., quotata in Borsa, è la società risultante dalla fusione per incorporazione fra la Domus Italica S.p.A. e la Società pel Risanamento di Napoli S.p.A. Quest'ultima è stata costituita il 15 dicembre 1888 per eseguire le opere di risanamento della città di Napoli previste dalla legge del 15 gennaio 1885. La Società fu quindi protagonista di un'operazione urbanistica di vastissime proporzioni, che comportò la bonifica dei quartieri centrali della città con la realizzazione di fabbricati per circa 5.000.000 di metri cubi e dei relativi sottoservizi ed infrastrutture. Notizie prelevate dalla brochure "gentilmente" accaparratami presso i traditori della Patria. Ciano, dalla Fedelissima. P.S. : nun magnate troppo ca ce simmo fatti vicchiarielli e po' suffrimmo d'insonnia!".
"Le informazioni combaciano perfettamente - ritenne Crocco - Pensate che io credevo che la Risanamento Napoli si fosse estinta circa un secolo fa!...Quanto siamo poco attenti ed ignoranti, in materia di Finanza. Questa è una prova ulteriore della mia tesi: i "briganti" furono sconfitti perchè in tanti collaborarono con gli invasori prima-durante-dopo l'invasione, per rapinare le DueSicilie. Ma oggi il nostro problema non è fare del moralismo ma interrompere la rapina e permettere che ingenti fortune possano avere come destinazione lo sviluppo delle DueSicilie. Per il resto, "scurdammoce 'o passato" e guardiamo al futuro. E per far questo vanno bene anche gli Zunino. Sono cinico? Credo di essere realista. Non è vero, Pasiona'?". " A dire il vero, Crocco, io da sempre sono convinta che l'unico vero " risanamento senza nulla a pretendere" ma per il bene della Nazione e dei sudditi, l'abbiano sempre e solo fatto i Borbone, in questi ultimi due secoli. Dopo di loro, il diluvio. Risanamento, con la buona politica del territorio, ...con i Regi Lagni,...con i Demani e gli Usi Civici che consentivano ai più poveri di "campare", tenendo sotto controllo perenne le montagne, i boschi, i fiumi,...un risanamento strutturale e sociale, fatto di cantieri e industrie strategicamente sorti in luoghi adatti, capaci di dare impulso all'economia, lavoro e pane alla popolazione,...di aprire vie di comunicazione,.. un risanamento fatto di case ed urbanistica sin da quando Carlo, il primo Borbone, decise di edificare lungo la costa e sopra le colline, fino nelle province tutte del Regno. 126 anni di Borbone, per risanare a tal punto da portare Napoli e Palermo in Europa, con Londra, Parigi e Vienna. Un risanamento che risanò le città, l'industria, le casse, la gente, senza andare a rubare ai poveri per dare ai "ricchi" come mi pare stia facendo questo Zunino, erede di chissà quanti altri "zunino". O Sbaglio?". Serao sbottò : "Caro Crocco, per interrompere la rapina e ridirigere le ingenti fortune verso lo sviluppo delle Due Sicilie, bisogna riportare il possesso del suolo e la coscienza morale Duosiciliana in UNA mano. La mano meridionale. Uno come Zunino andrebbe anche benissimo se lui fosse peró un vero duosiciliano e investisse al sud. La societá vale in borsa "solo" 274 milioni di azioni al prezzo di 1,32, vale a dire 274000000 per 1,32 che fanno 361,68 milioni e lui ne possiede circa il 74 per cento cioè 267 milioni di euro. Ma guarda invece superficialmente la quantitá di progetti e di proprietá che gestisce - solo quelle riportate sul sito, che ho ritrascritto qui - e il valore effettivo deve esser astronomicamente superiore. Giá solo il reddito annuo lordo generato da quelle proprietá non solo di Napoli, secondo i prezzi d'affitto attuali, dovrebbe essere sufficiente per finanziare l'intero Regno delle Due Sicilie e ne avanzerebbe pure.... Le azioni della Risanamento Napoli S.p.a. sono state spartite sin dall'inizio tra una cricca di "finanziatori risorgimentalisti" forse... anche un bel pacchetto privato ai Savoia Boia, chissà... e, tenute fuori dal mercato di speculazione, perché con l'andar del tempo quei palazzi generavano migliaia di volte piú soldi di quanto erano costati all'emissione, spartendosi ogni mese gli affitti ricavati, e solo uno stupido le avrebbe mai vendute. Mi piacerebbe sapere come ha fatto Zunino a comprarle. Questo, è il punto. Ma sarebbe ancora piú interessante scoprire chi erano i primi azionisti (cavourriani ? savoiardi? massoni? garibaldini?) e per quanto tempo ci hanno mangiato e bevuto, alle spalle dei Napoletani...... I frutti dello "sventramento" di Napoli per la costruzione del Rettifilo é stata una meravigliosa bonifica, ma per "chi " meravigliosa? Ha ragione La Pasionaria quando ci ricorda che le bonifiche fatte dai Borbone sono state meravigliose per Napoli e per i Napoletani.
Bisogna riconquistare il suolo e farlo con la morale Duosiciliana, eppoi comanderemo noi in casa nostra!". "Concordo pienamente - disse Gernone - ma il quesito di partenza resta e non vi abbiamo dato risposta...." "E' vero - ne convenne affranta la Pasionaria - ...CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO?" .

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... ma chi cazz'è 'sto Zunino?
II puntata tormentone

… Intanto, nel giorno dell'infausto rientro sabaudo in Napoli, agenti speciali della D.S.I. (DueSicilieIntelligence) si erano mescolati alle guardie del corpo dei coronati esuli . L'agente R2S, Pagano, era addirittura a bordo dell'autovettura che scarrozzava la Famiglia Savoia per tutta Napoli e con rice-trasmittente invisibile fu addirittura in grado di trasmettere stralci di conversazione apparentemente "leggera" ma - alla luce dei recenti fatti della Finanza italiana - degna d'interesse, ora, per gli "immortali" delle Due Sicilie.

I verbali che annotavano quelle conversazioni, giunti nelle mani di tutti gli immortali, rendevano chiara risposta ai loro dubbi , pur se non rispondevano ancora al quesito-tormentone "Chi cazz'è 'sto Zunino?
Praticamente, in quel dannato 15 marzo 2003, i Savoja, mentendo, asserivano di voler rendere grazie al Patrono san Gennaro; mentre, nella realtà, morivano dalla voglia di percorrere per la prima volta in limousine scortata le strade decorate con i tesori di pietra e vedere finalmente con i propri occhi la fonte inesauribile del comodo reddito prima-durante-dopo l'esilio ovvero i palazzi della Risanamento Napoli SpA che in esilio fino ad allora avevano solo visto in cartolina o nelle vecchie foto di famiglia di nonni e bisnonni. A queste conclusioni giunsero Serao, Gernone e la Pasionaria, traducendo ed interpretando i verbali e ne ottennero una cronaca fedelissima degli eventi, studiando attentamente anche l'itinerario cittadino programmato dai sabaudi. Il percorso da Capodichino passa, infatti, per la piazza del Serraglio(battezzata col nome del ministro trafugatore mediatore sardo-massone-savoiardo), poi per il corso che porta dritto dritto alla piazza della Stazione Centrale(tutti due, il corso e la piazza intitolati al Nizzardo in camicia rossa da saladero); per proseguire attraverso il Rettifilo (intitolato all'avo ereditario, già lordo dalla testa ai piedi del sangue duosiciliano), svoltando ai Quattro Palazzi, per la sfacciata sosta di devozione regale, quindi procedendo lungo il resto del tesoro ancora da vedere, verso l'Hotel Vesuvio…."Ci passai la mia prima notte di nozze - esordì malinconicamente la Pasionaria - … m'hanno sporcato pure i luoghi del ricordo, questi infamoni!"
La conversazione riportava pari pari l'itinerario, infatti : "… sulle foto, al centro di questa piazza c'è sempre stato un bel gruppetto di datteri altissimi" enucleava il Vittorio Emanuello…."guarda, guarda, Marina (ma"reine"), guarda avanti..quanti palazzi… guarda, guarda questo a destra, solo così non bestemmia, meno male che dopo, con la rendita, diventò caprero"….." e,qui si capisce subito dove siamo: ai Quattro Palazzi, caro il mio Emanuele Filibertino; i napoletani sono molto schietti nel chiamare le cose con il loro nome.."…" Babbo, quella è l'Università. E' nostra anche quella?"… "Filibertino, guarda più avanti; quella, è la Borsa. Che capolavoro!"… nel frattempo rispondendo agli sberleffi della folla, con un ondeggiar di mano e gettando ogni tanto attraverso i finestrini della limo sguardi curiosi verso l'alto, per contare i piani dei palazzi ed ammirarne le decorazioni ed i bassorilievi stile neo-coloniale….. Da quel giorno i soldi dovevano essere più profumati e luccicanti, con l'autentico sole napoletano dentro; perché, anche se in euro, recano ancora il gene inestinguibile del ducato d'oro!… Poi, la cronaca dell'evento ch'è stata sotto gli occhi di tutti : gli assalti, gli insulti, gli striscioni incriminati, le bandiere borboniche, il Duomo piantonato, la limo a volte fermata ed a volte in fuga, la scorta in panico, le forze di assistenza che non giungevano tempestivamente….solo, dopo gli ultimi metri a piedi verso il riparo dell'Hotel Vesuvio, la rice-trasmittente di R2S non potè captare e diffondere le "reali" esclamazioni, quelle vere e volgari, che danno un altro odore di memoria ai frutti dei ducati napoletani rubati e investiti.
Aspergendo con alte volute di fumo di sigaro Super Corona il covo regnicolo milanese , Serao concentratissimo, esordì : " Cari amici, fin qui abbiamo scoperto solo il buco della serratura di una vecchia porta sprangata, attraverso il quale intravediamo appena appena un pezzettino del primo gradino oltre la soglia…Il resto della erta "scalinata" che conduce al ballatoio del piano "OGGI", come sarà? Questa, non è una scala morente in soffitta; è una scala animata che continua a snodarsi verso l'alto, gradino dopo gradino, sempre più in alto…..". Gernone intervenne : " Il resto della gradinata non la potremo vedere fino a quando non sfonderemo la porta o non ne apriremo un'altra, per percorrere con i nostri piedi ma anche con i nostri occhi i centoquarantrè gradini pavimentati di lingotti d'oro e cementati con sangue borbonico!" e si trasfuse di altro corposo Aglianico del Vulture, per arrestare il suo nervoso singhiozzo, alimentato da rabbia, dolore e fame d'aria pulita.
Tac tac, leggero picchiettìo alla finestrella di casa. Pasionaria riconobbe oltre la lastra la stanca Culumbrina, stanziale colomba tra Gaeta e Milano. Recava con sé un altro messaggio di Ciano, nel cilindretto attaccato alla zampina. " Puverella 'sta Culumbrina. E' stanca e vicchiarella ma Ciano 'a fa faticà ancora. Ma mò, nun ce 'a mando cchiù arrèto. M''a tengo in pensione qua, con Chichiuppiello! Tiè, Culumbrì, nel secchiellino c'è l'acqua fresca e..ti sei meritata pure un pezzettino di Pastiera!" e si avvicinò al tavolo, per tagliarne un tocchettino da offrire alla bestiola ma ne rinvenne solo briciole; don Antonio Serao ne aveva fatta fuori la metà lasciata incautamente "a vista" da Crocco!!!!! La Pasionaria, sorridendo, pensò all'altra pastierina che aveva saggiamente occultato sullo stipo nel cucinino; l'avrebbe tirata fuori solo dopo averla molto fatta desiderare…
Srotolò il foglio estratto dal cilindretto del colombo viaggiatore e, dopo aver versato in quattro tazzoni una intera fumante moka da 12, lesse : " Cari Fratelli d'Itaglia, da circa vent'anni Luigi Zumino svolge la sua attività come immobiliarista. E' specializzato nell'acquisto di aree destinate allo sviluppo immobiliare, prevalentemente commerciale. Dal solito materiale gentilmente "procuratomi da me medesimo" presso i traditori della Patria, ricopio integralmente : Negli anni, la sua attività si sviluppa principalmente nel comparto commerciale, non trascurando la gestione e lo sviluppo del residenziale/terziario" (dice TUTTO e dice NIENTE, 'sto linguaggio da markettari - volevo dire marketing….- pare fatto apposta pe' nun ce fa capì 'na mazza !) La "mission" del Gruppo ('azz! Chisto nun è SULO, tene pure 'a prolonga!) è quella di offrire prodotti immobiliari adeguati alla evoluzione delle esigenze del mercato e delle imprese (avite capito quaccosa?)…L'attività di sviluppo e valorizzazione degli spazi urbani (vi' quanti chiacchiere inutili!) è svolta principalmente dalla Risanamento SpA (vi' ccà! Mò, è asciuta!) società quotata di cui Luigi Zunino ne detiene il 74% circa…… E, mò, ne sappiamo quanto prima. Ciano, dalla Fedelissima."
"E che abbiamo accocchiato? Fino ad ora, niente di niente. E nnuje fossimo pure la DueSicilieIntelligence? Solo chiacchiere, supposizioni…" si spazientì Crocco.
"Infatti! - strillò la Pasionaria - ancora nun sapimmo quello che ci interessa veramente…… CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO?

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... ma chi cazz'è 'sto Zunino ?

III puntata tormentone


La Pasionaria, aperta la fenestrella chiamò tre volte "Chiummo!...Chiummo?...Chiummoooo.." ed un tronfio piccione dal collo iridato approdò pesantemente sul davanzale. Chiummo ovvero Piombo, cosiddetto un po' per il colore delle piume ma soprattutto per la possenza del suo sterno carenato. Era uno dei migliori messaggeri stanziali tra Milano e Gaeta.
Poche righe vergate su un fogliettino ed infilate nel cilindretto legato alla sua zampa artigliata : "Ciano e voi tutti del Fronte del Sud, poche chiacchiere; indagare, per sapere CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO, soprattutto all'Anagrafe Napoletana! Subito! Primma 'e mò!!!! Gli "immortali deportati al Nord". Quindi, come una pitonessa dell'antica Crotone levò in alto le braccia, con le mani a coppa che sostenevano Chiummo e lo librò alto nel cielo plumbeo sui tetti di Milano, volgendo le palme aperte verso l'occultato piatto del Sole, come in un rito iniziatico.....
don Antonio Serao e Crocco s'erano momentaneamente allontanati dal "covo", per andare a far provvista di tabacco mentre Gernone, godendo ad occhi chiusi di un babà al rhum, rifletteva sui dati fino ad allora acquisiti; dal vecchio grammofono a tromba, una lacca del 1907 turbinava nell'aria la voce di Enrico Caruso che...pareva esser lì a cantare dal vivo....
La Pasionaria, seduta nella sua amata poltrona autentico primo ottocento napoletano, rivestita di seta damascata di San Leucio, aveva ripreso l'ago e la trapunta e seminava gigli dorati con punti precisi e delicati, concentrata sui particolari degli ultimi avvenimenti; quelli, banali che sempre tendono a sfuggire dal puzzle dell'architettura mentale... "Nino - ruppe il silenzio e l'operar dell'ago - ci sono cose alle quali nessun napoletano, pure spergiuro, rinuncerebbe mai nella sua vita... Sono quelle piccole tradizioni quasi religiose che se rinnegate fanno temere la dannazione eterna o quantomeno il confino nel Limbo dei Signor Nessuno.... Voglio dire che non v'è napoletano borbonico o giacobino, massone o cattolico, traditore della bandiera o fedele alla Patria,... colto o ignorante,..ricco o povero..... Insomma, Nino, nessun napoletano, pure sotto tortura, rinnegherebbe la mozzarella di bufala, la pastiera, il casatiello, il babà e la sfogliatella riccia,...la lasagna, San Gennaro, il Vesuvio e....il Calcio Napoli!!!....." Nino riaprì gli occhi mollemente : "Che vuoi dire? Stiamo a fare filosofia, mò? Con la filosofia non si mangia e non si vincono le guerre...". "No, voglio farti riflettere su una cosa - riprese pacatamente la Pasionaria - se questo Napoletano pieno di soldi che si è servito della sua patria senza servirla...spergiuro e traditore...massone risorgimentista e chiavica suprema tra i napoletani... se questo schifosissimo individuo comunque NAPOLETANO ha tutti questi soldi, più di Berlusconi e di Agnelli, tu pensi che non gli sarebbe venuto lo sfizio di comprarsi il Calcio Napoli, di esserne Presidente? Come ha potuto resistere all'onta della serie B, allo sfascio delle glorie calcistiche napoletane?...E' qui che mi vengono tanti dubbi. Un napoletano anche di merda, con le sue possibilità, non avrebbe rinunciato per nessun motivo alla sua squadra!!!" Gernone, stette lì un po' a pensarci su ma non potè non convenire quanto avesse ragione la Pasionaria, con tutto il suo intuito femminile e la conoscenza del genere umano che ormai aveva acquisito pienamente, per esperienza di vita: "Quindi, ne deduci che?"..."Che a me, 'sto Zunino non mi pare 'nu napulitano!"... Gernone, affranto, battè un pugno sul tavolo e parlando tra i denti, come sconfitto da quest'altro pensiero, sparendo nella nube di zucchero a velo involatasi dal tabarin, digrignò verso il soffitto padano un atroce "MA CHI CAZZ'E? 'STO ZUNINO?"

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... ma chi cazz'è 'sto Zunino?
IV puntata tormentone


Toc toc..."Sciùraaaa. huèla, sciùra..apri ! Son mi, son Ambroeus!" . "Uh! Marònna mia, ci mancava solo 'stu scassacazzo.... Vedimmo che và truvanno!" e la Pasionaria, aprì la portafinestra e fece entrare il Cetriolone di Corte che, con passo marziale si diresse a prender posto al tavolo imbandito di tante sfiziose specialità terrone, delle quali era colpevolmente goloso. Afferrò all'istante un cuoricino di pasta di mandorle ed un marzapane a forma d'agnellino, fissando con gli occhi la prossima vittima sacrificale : una sfogliatella riccia che occhieggiava come una sciantosa tra due teste di moro, una zuppetta e tre prussiane... circumnavigando con lo sguardo i vassoi dei rustici, della ricotta salata e salame di Mugnano, delle olive nere di Gaeta e di quelle verdi e tonde di Spagna, della Provola e delle melanzane a fungetiello, della Caponata e dei Puparuoli 'mbuttunati che giacevano in attesa di estimatori in quel desinare "alla francese" ovvero con tutte le pietanze esposte in tavola, per non avere il fastidio, come per il servizio "alla russa", di alzarsi tra una portata e l'altra...Embè, la classe non è acqua e le antiche tradizioni ancora erano valide, sia a Corte che in un monolocale "regnicolo" di Milano!
"Huèla, napolitani - esordì il Cetriolone con la bocca piena e la pappetta di saliva all'angolo sinistro - il vostro terruncello che s'è accaparrato il patrimonio immobiliare del Gruppo Fiat ha le mani in pasta anche qui in Padania -fa' balla' l'oècc ! - Ciumbia! Ho scritto tutto sul taccuino. Ho preso informazioni dal sciùr Brambilla che l'è un finanziere di prim'ordine e che gioca con me in società ai cavalli ogni giorno e che mi fa vincere quasi sempre. Un galantuomo! ". "Lassammo perdere 'e galantuomini, Cetriolo' e...lèvate chella munnezza 'e cappiello 'a capa quando trase dint''à 'na casa rispettabile; soprattutto, quando t'assiette a tavola!!!" - ordinò la Pasionaria - "Jamme, che vvuo'?" . Pulendosi la bocca con la mano, Ambroeus, lesse dal suo taccuino : "La Risanamento Napoli ha gestito per oltre un secolo il proprio patrimonio immobiliare, costituito da circa 6.000 unità ubicate in Napoli, Roma, Salerno e MILANOOO, per circa 600 mila mq. coperti...Dal 1976 la Società ha amministrato il patrimonio immobiliare della Banca d'Italia ubicato in Roma-Ladrona, Napoli ed Ercolano, costituito da circa 4.600 unità immobiliari a reddito. Ha anche curato attività amministrative e tecniche finalizzate al collocamento frazionato DI immobili della CONSAP SpA ed ha partecipato al programma DI valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare del Ministero della Difesa...Vado avanti? Siamo solo "agli spiccioli"!". "va', va'..Continua!" esclamò interessato Gernone. Cetriolone, si ficcò in bocca la sfogliatella superstite, la masticò e inghiottì con voracità, quindi riprese : "Nel 1999 la Domus italica SpA, società partecipata al 37,5% dalla Bonaparte SpA, ha acquistato da Banca Italia il 58,59% del capitale ordinario della Risanamento Napoli SpA ed ha successivamente effettuato un'OPA totalitaria. Nel novembre 2000 la Risanamento Napoli è stata incorporata in Domus Italica, che ha contemporaneamente modificato la propria denominazione in RISANAMENTO NAPOLI SpA!! Nel dicembre 2000 la Nuova Immobiliare SpA, del "gruppo" Zunino, acquista il 48% della RISANAMENTO NAPOLI SpA incorrendo nell'obbligo di OPA. Luigi Zunino diviene l'azionista di controllo!!!!!.....Passami il salame, grazie!". Gernone era esterrefatto : "Questa, è solo la punta dell'iceberg! Dovremmo riuscire a vedere i due terzi dell'affare che stanno occultati sott'acqua!...ma anche con queste notizie precise non si riesce a capire da dove salti fuori...chi cazz'è 'sto Zunino!!!!".
"Non ho mica finito, eh? - proseguì Ambroeus - l'11 maggio 2002 i Consigli di Amministrazione DI RISANAMENTO NAPOLI SpA e BONAPARTE SpA hanno approvato il progetto relativo alla fusione per incorporazione DI Bonaparte SpA in RISANAMENTO Napoli SpA.Bella strategia, nevvero, per ingrassarsi come oche!...Il 16 settembre dello stesso anno, attraverso la fusione di cui ho già detto, nasce la RISANAMENTO SpA che diventa operatore europeo leader del settore, permettendo DI unificare ed integrare i processi decisionali, di ottenere maggiore flessibilità e di creare un'UNICA organizzazione d'impresa, per cogliere TUTTE le opportunità di business!!!...Bestia! se non fosse per la EdilNord, 'sta RISANAMENTO NAPOLI sarebbe un monopolio! Vi rendete conto?"..."Eh!Già - proseguì Gernone - come se in questa RISANAMENTO non bazzicassero pure i berlusconiani che, ora, assurti a compiti istituzionali, magari si celano tra le piume della Risanamento con le loro EdilNord!!! Mica sarebbe fantafinanza, eh?...E, comunque, al momento, a noi non ce ne fotte di queste cose..Ci interessa sapere chi cazz'è 'sto Zunino!!!!" "E lo vorrei sapere anch'io! - esordì Ambroeus - visto che il 4 novembre del 2002 Luigi Zunino ha sottoscritto il contratto integrativo con il quale la RISANAMENTO, attraverso la controllata Progetto Montecity Srl, ha acquisito da Parva il 100% di Nuova Immobiliare proprietaria dell'area Montecity-Rogoredo, per una superficie complessiva di circa un milione e duecentomila metri quadri!!!!" e, con uno scatto nervoso, il Cetriolone inghiottì con tutto l'osso una oliva tonda di Spagna, verde come il suo cappello e la sua faccia!.
Don Antonio Serao e Crocco, avevano fatto ritorno dalla Pasionaria proprio nel momento in cui il Cetriolone sgranava il suo rosario di informazioni d'alta finanza e, non osando interrompere, erano rimasti in piedi, sotto l'arco della porta. I loro sguardi stupiti incrociarono quello ancor più stupito di Gernone e, all'unisono, gridarono "..ma CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO?"

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... ma chi cazz'è 'sto Zunino?
V puntata tormentone

"..ma chi cazz'è 'sto Zunino?" si chiedeva il prof.Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento NeoBorbonico, in visita con la sua scolaresca alla Cappella Sansevero nel cuore antico della Napoli capitale, in meditazione davanti alla "magica" statua del Cristo Velato... e, nello stesso momento, per una sorta di telepatia che accomuna tutti gli immortali regnicoli, anche in Via del Santissimo Redentore, a Caserta, a pochi passi dalla Reggia Vanvitelliana, il patriota Pompeo De Chiara poneva la medesima domanda ai suoi accoliti della locale sezione di Storia Patria, così come a Campobello di Mazara, nel medesimo momento, il sanguigno Cavalier Alfonso Cerrati meditava con alcuni discepoli sul quesito ch'era ormai divenuto un vero e proprio tormentone. A Gioiosa Jonica, invece, nella locale sezione "Due Sicilie" l'avvocato Pasquale Zavaglia e lo scrittore Nicola Zitara facevano il punto della situazione con gli scarni elementi in loro possesso : "L'agente R2S Pagano - disse, il primo - ci chiede, a questo punto, di sapere pure che fine hanno fatto la Risanamento Firenze e la Risanamento Roma..." . " Non ha torto - rispose Zitara - lo studio della Risanamento Napoli è solo propedeutico a quello degli ulteriori ladrocinii savojardi..... Il problema è che occorre definire i passaggi della Risanamento Napoli, per risalire agli altri "scandali al sole" !..... Non è fantasia che quel misero staterello pieno di debiti di guerra, sul punto del fallimento totale, non avrebbe potuto mai - da un giorno all'altro - soddisfare le banche massoniche dei "fratelli per la pelle" che tutto perdonano finchè rispetti i pagamenti con gli interessi; sennò, ti spogliano di tutto, fino a ridurti alla fame...Per loro c'erano solo due "scelte" possibili : "fallire" o "uccidere-deportare-saccheggiare" per pagare. Ebbene, se non sono falliti, allora cosa hanno fatto, secondo te, avvoca'?". " Questa, è logica formale, Zitara, provvisoriamente "speculativa". Provvisoriamente, perché non abbiamo ancora le prove. Ma le prove ci sono! Non le abbiamo ancora cercate".
Alla sede napoletana del giornale reazionario "Il Brigante", Gino Giammarino, giornalista e Lorenzo Terzi, bibliotecario dell'Istituto Studi NeoBorbonici, affogavano fra i testi e le gazzette regnicole, cercando elementi, appigli, per dipanare la matassa intricata della Napoli pre-Risanamento. "Mentre i vecchi briganti nei boschi, nei paesi e sui monti venivano tenuti occupati dai bersaglieri e altri imbranati armati, la setta dei SaBoja a Napoli aveva già fatto portare via l'oro ma continuava tranquillamente, sbavando di avidità, a combinare di tutto, per riempirsi le casseforti con titoli e valori ancora più cospicui e sicuri dell'oro e più potenti dei titoli nobiliari" pensò Giammarino, cui fece eco Terzi : "Attuavano la ricetta già sperimentata dai francesi in tutte le città precedentemente conquistate e "modernizzate"; le città con i quartieri a pianta di "scacchiera" ...ma Napoli non era mai stata sufficientemente a lungo sotto la mano francese per effettuare l'operazione di "modernizzazione a squadra", come fatto con taglio netto di sciabola da Gioacchino Murat sulla pianta di Bari, dalla Bari Vecchia fino alla stazione, o.... come a Torino, con le strade larghe, esattamente perpendicolari e con palazzi esuberanti per la noveau burgoisie della "Libertè",...senza Egalitè né Fraternitè"
A Gaeta, Ciano, con il capitano Alessandro Romano da Latina e Argentino Tommaso D'Arpino da Broccostella, era coinvolto in un summit "ciociaro" a riguardo dove si formulò di buon accordo la tesi che tutti i progetti urbanistici realizzati in tutte le grandi città del meridione tra il 1860 e all'incirca al 1890 , con leggi sabojarde, avrebbero dovuto essere attentamente analizzate. "Ci troveremmo - concludeva Ciano - forse le radici capillari di tutta la massoneria del potere economico e politico che ha veramente governato l'Italia fino ad oggi, al di sopra del teatro dei burattini parlamentare-costituzionale....... Solo cretini come Hitler e Mussolini non si sono mai accorti di come stavano veramente le cose; di economia e di benessere non ci capivano un fico secco né erano disposti a sforzarsi un pochino per capirne qualcosa, tanto erano frustrati paranoici in extremis...Il salto di quel macabro periodo non ha intaccato nemmeno in superficie le bestialità e le scaltrezze praticate dalla massoneria saboiarda!" . "...perché, forse noi meridionali - precisava D'Arpino - non siamo stati ancora più fessi di Hitler e Mussolini, stando a guardare "'o ciuccio ca vola"? Non siamo qui, dopo 143 anni, a chiederci CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO?" . Il capitano Romano, forte dei suoi studi storico-archivistici decretava laconicamente : "La terra già dall'inizio del periodo della rivoluzione industriale interessava sempre meno, poteva pure essere lasciata ai cafoni o al demanio; il progresso si faceva e si nutriva nelle città! Tutto, uno sviluppo storpiato in un'economia malata, sbagliata, che dovrebbe poter essere ripresa tra le mani dei semplici uomini e donne che la abitano e la lavorano senza speculazione ma con vera e propria produzione di ricchezze necessarie e a portata di mano,...appena si renderanno conto che sono stati fregati andando a popolare le città dei massoni proprietari e commercianti. Tutti fregati e sfruttati da una setta di monopolisti inizialmente illegali che sarebbero ancora facilmente in grado - adesso, però, in piena "legalità" - di riprogrammare tutto, sempre tenendoci le zanne ben ficcate dentro... Lo vedremo presto, con la devolution alle porte, vedremo i cummenda del Nord mollare l'industria e il commercio del credito - ormai "scoppiati" - per venirsi a fottere le nostre risorse ancora in attesa di rilancio e che costituiscono le uniche vere imprese possibili allo stato dei fatti dell'economia moderna : l'agricoltura, il turismo, i beni culturali, la tavola: uniche vere ricchezze inestimabili e garanti del futuro!".
Nel modesto covo regnicolo padano s'era di quelle ore aggiunto al gruppo l'economista reazionario Gennaro Zona e, anche lì, come visto lungo ogni coordinata geografica ove erano presenti immortali duosiciliani, nelle medesime ore si affrontavano uguali discorsi. Zona, aveva portato notizia di un decreto Legge che dismetteva il patrimonio demaniale, anche composto di siti relativi a beni ambientali e culturali, ai privati soliti "papponi" di contorno al mondo dell'Alta Finanza Italiana, che paragonò a quei pescetti muniti di ventose che si cibavano delle briciole di avanzi attaccate alla dura pelle dei voraci squali : "Tra non molto le terre dei cafoni e del demanio cominceranno a ridiventare molto interessanti. Le città stanno esplodendo, l'economia ci gira sempre peggio perché non vi si produce veramente; si sfrutta e si specula solo ed anche il denaro ha avuto un'evoluzione autodistruttiva, passando dall'oro, alla carta, al credito, al....virtuale. Al meridione necessiterebbe non tanto un partito parlamentare meridionalista ma una società imprenditoriale con mentalità di sviluppo e non di sfruttamento colonico; una società generale imprenditoriale che dovrebbe e potrebbe fare concorrenza a tutte le produzioni economiche, stando sul proprio territorio." Serao, aggiunse : "E' ciò che vado dicendo da anni! Questo, sarebbe l'equivalente moderno dell'antico regno; potente, indipendente e autodeterminato! La storia si ripete ma non si ripete mai allo stesso modo. Nella nostra epoca l'economia - lo sappiamo - non può essere fatta dai re né dai governi nazionali, ma dalle imprese intelligenti, organizzate ed efficienti. Il "nuovo" Regno delle Due Sicilie dovrebbe essere una multinazionale moderna...che dire?..."The Ancient South-Mediterranian Welth Company Inc." - suona bene, vero? - con titoli garantiti quotati in tutte le borse del mondo, gestita sulla base di uno statuto sociale, a direzione manageriale controllata esclusivamente per il benessere ed il governo del meridione. A Roma, non ci manderemo più nessuno a rappresentarci; vedrete che da Roma verranno a chiederci in ginocchio se - per favore - siamo disposti a fare qualche piccolo investimento anche nel Piemonte o in Toscana... e noi , lì, ci faremmo inscatolare i pomidoro pelati da vendere al Nord-Europa,...ma solo se saranno capaci DI lavorare, facendosi "il mazzo", come lavorano i nostri "inbarattolatori ed inscatolatori" con contrtatto a tempo determinato o... in nero!... Ah! Che gran soddisfazione ci piglieremmo........." La Pasionaria, tirando giù per gli ospiti dallo stipo alto del cucinino la seconda pastiera "a sorpresa" sospirò "Serao, mi hai fatto sognare! Ho visto tutto quello che descrivevi mentre lo descrivevi........ Ma la realtà incombe e con essa tutte le domande alle quali non sappiamo ancora rispondere...quale, per esempio.....MA CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO?"

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... ma chi cazz'è 'sto Zunino?
VI puntata tormentone

Il summit in corso nel covo padano si arricchì delle nuove presenze di altri esuli. Dalla Capitanata, la reazionaria Gerardina Colotti ed il filosofo-ingegnere Domenico Iannantuoni, presidente della Associazione Due Sicilie in Lombardia che recavano generosamente al convivio una enorme quantità di derrate alimentari e "sfizi" tipicamente pugliesi, per la gioia dell'olfatto, della vista e del palato di tutti i tristi e nostalgici esuli. Si inebriò quindi l'aria casalinga milanese di frizzanti aromi di origano, basilico, peperoni e agli che si sprigionavano dai barattoli magici delle conserve sott'olio e "piccante" dei più disparati ortaggi e salsicce, olive e verdure, qualche pescetto, con un tocco raffinato di vin cotto che saliva con un fare quasi erotizzante dalla cesta delle "cartellate" al miele e di altre "mustazzola" da riposto. Ma la tavola servita "alla francese" prese a divenire esigua, per il crescente numero degli ospiti e la pragmatica Gerardina- senza pensarci su- sfilò, scardinandolo dagli infissi un battente dell'alta porta del vano-cucina che sistemò sdraiato in orizzontale su due sgabelli sottopostigli alle estremità, per ricavarne in men che non si dica un autentico tavolo stile fratino, lungo e affollato di pietanze, di cocci e di mani protese. Sembrava una festa; una "zingarata" uguale a quelle che seguono la Pasqua in ogni comprensorio agricolo e marinaro delle antiche Due Sicilie. Sembrava d'essere tornati indietro nel tempo. A "quel" tempo e, tra un boccone ed un sorso, un apprezzamento ed una imprecazione, si notò qualche luccicone!
Ma la ricreazione terminò ben presto, lasciando spazio alle cose serie.
Serao, chiese attenzione ed esordì : "Una banda di Briganti di oggi deve andare al Catasto di Napoli o alla Conservatoria del Catasto e cercare le carte topografiche di Napoli della zona cardine, aggiornate fino a tutto il 1879 ed i registri con i titoli originali dei proprietari delle particelle…". "Sarebbe a mio avviso più razionale ed utile alla ricerca - intervenne la Pasionaria - ricercare i titoli originali di acquisto e le mappe dal 1859 in avanti e NON dal 1879!". Iannantuoni sottolineò con la sensibilità di cui solo un ingegnere può essere capace : "Queste mappe devono essere meravigliose, solo a vederle…- sospirò ed aggiunse - Bisognerebbe confrontarle con le mappe ed i registri, diciamo di ogni cinque anni successivi al 1859, fino alla mappa della Napoli sventrata…". Con un gesto solenne del capo, Serao dimostrò d'aver apprezzato e Gernone specificò pure che un'altra banda di Briganti, secondo lui, avrebbe dovuto occuparsi d'andare all'archivio notarile e cercare i registri ov'erano annotati i passaggi di proprietà delle parcelle originarie, perché quei passaggi avrebbero dimostrato come furono realizzati i progetti di abbattimento e di ricostruzione; per controllare, quindi, come furono fatti gli espropri!. Il quesito di base consisteva proprio nel comprendere quanto fossero stati legalizzati i o forzati gli espropri a migliaia di proprietari….ci furono, per caso, anche delle deportazioni?….e, come lavorarono i notai?…Ah! Certo, con quei registri in mano, tutto sarebbe stato più chiaro!
"Metterei in pista una terza banda di Briganti - intervenne Gennaro Zona - che possa ricercare e prendere visione di quelle leggi speciali e dei loro procedimenti parlamentari che portarono a fondare la Risanamento Napoli SpA…. Quale banca ebbe l'incarico di emettere le azioni? Fu pubblicizzata l'emissione sui giornali dell'epoca?… Chi comprò pacchetti di azioni superiori al 5 per cento e…come pagò?….Prestiti ipotecari di una banca francese o del Banco di Napoli?…". "E, se non fu francese e nemmeno napoletana, la banca - intervenne Gerardina - come si spiegherebbe la cosa? Qui, non sai mai dove vai a parare.".
Fu così che, di comune accordo, pianificata la strategia operativa fu stilata una direttiva ufficiale, sottoscritta da tutti gli immortali presenti e diretto ai nuclei operativi della DueSicilieIntelligence di Napoli e provincia, geograficamente avvantaggiati dalla loro residenza in loco.
Una copia manoscritta fu affidata alle alucce leggere ed alla carena d'acciaio di Chiappariello, il piccione viaggiatore più giovane e veloce della scuderia stanziale tra Milano e Gaeta, perché il patriota Ciano allertasse per tempo la sua squadra in Terra di Lavoro.
Fu servito un caffè fragrante, in chiusura di quella giornata incredibile di lavori di convegno, quindi ci si abbandonò per un po' al pettegolezzo ed alla ciancia. Gerardina, seguendo la Pasionaria in cucina, le sussurrò all'orecchio un sibilante e paranoico "..ma, avete poi scoperto…CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO?"

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... ma chi cazz'è 'sto Zunino?
VII puntata tormentone


Il covo regnicolo milanese, passato qualche giorno, s'era irrimediabilmente svuotato di quelle care presenze; ognuno aveva fatto ritorno alla propria dimora, lasciando sul sentiero del ritorno una scia di memorie che profumava di spezie e fiori e frutta, e...terra, con il cuore traboccante di emozioni , in una incessante altalena - un moto perpetuo - tra la dolcezza e la rabbia.
La Pasionaria, rientrò nel suo solenne nobile rango di confinata politica in Padania, con qualche manifesta aria di superiorità in più, motivata dalla rinnovata consapevolezza. Subiva fieramente anche i continui assalti del Cetriolone di Corte e continuava, muta, a ricamare gigli... Anche, in quel venerdì sera della settimana Santa, giorno di Passione, meditando quell'INRI sistemato sul legno di una croce in Gerusalemme e quell'INRI (le Iniquità Non Resteranno Impunite) che per bocca di Francesco II di Borbone siglò quella Passione duosiciliana sul Golgota di Gaeta.... Il Venerdì Santo, per gli immortali assume un significato di Penitenza e Dolore ineguagliabili, poiché loro non sono mai veramente morti e MAI risorgeranno, fino a quando il loro compito di testimoni e custodi del dramma umano non sarà compiuto. Fino a quando l'equilibrio non sarà ristabilito nel Progetto Divino della Terra.
Immersa in queste meditazioni non si avvide dell'ombra oltre il vetro della porta-finestra e solo un lieve picchettio di dita sull'infisso la distolse dal fiume in piena dei pensieri. Sollevò lo sguardo, le sorrisero gli occhi e corse ad aprire la porta a Raimondo di Sangro principe di Sansevero, ufficialmente nato agli occhi del mondo a Torremaggiore, Foggia, nel... 1710.
Si lanciarono una nelle braccia dell'altro, in perfetto silenzio, per un vivificante scambio di energie e di bene. "Oh! Mia dolce Pasionaria - disse lui - ho percepito tutti i tuoi stati d'animo e non ho resistito dal correre qui a Milano... Vedo che porti ancora al collo il mio medaglione...Anch'io ti ho pensato quotidianamente ma sono sempre di vedetta nel mio tempio napoletano e proprio lì, qualche giorno fa, vi è piombato De Crescenzo e mi ha lasciato un messaggio in codice ai piedi del Cristo Velato, a proposito di questa che vi è parsa una scoperta dolorosa ma che è STORIA risaputa, perlomeno da me. So tutto, Pasiona', e sono venuto a passarti le informazioni. Solo a te, memore del fatto che nonostante io fossi un massone, tu sola avesti la sensibilità di capire che se volevo procedere nell'evoluzione scientifica, in quell'epoca di ignoranti e di bizzoche, dovevo necessariamente gestire relazioni di altro tipo. Se non l'avessi fatto, le mie opere sarebbero state censurate, occultate,..distrutte. Il nostro buon re Carlo e Papa Benedetto XIV finsero pubblicamente d'osteggiarmi ma non mi richiesero altro, per tacitare il volgo, che una ammenda scritta. Poi, la querelle si estinse nell'oblio....Ricordi?". "Certo! Ricordo bene la maestosità e l'ingegno di quel tuo gran mazzo di tarocchi di marmo di cui popolasti la Cappella e...le tue macchine anatomiche,nelle quali la gente di questa era ancora si ostina a voler rinvenire il massacro di due tuoi servi usati come cavie,... il tuo lume eterno,..il mantello impermeabile per il nostro Carlo che andava a caccia,...Precorresti i tempi in maniera troppo aggressiva, Raimondo mio, perché il volgo e la corte fossero in grado di subire tanto progresso..." Lui, le prese amorevolmente le mani fra le sue e se le passò sulla fronte, sugli occhi chiusi e sulla bocca, quindi sospirò e riprese a dire : "Sono scomparso agli occhi del mondo allorquando rischiai di divenire l'eccezione che avrebbe confermato la regola di una Napoli che nemmeno durante la Santa Inquisizione vide mai alzare un rogo.... " " Ricordo bene - gli fece eco, lei - ed allora ancor più di te si disse della tua natura mefistofelica, del tuo genio dannato...ma non avevi scampo. In quei giorni, sorridevo pensando alla tua carrozza anfibia trainata da palazzo fino al mare da autentici cavalli ed agli sguardi inebetiti della folla che, pur se ammirata, si segnava al tuo passaggio....Ricordo ogni cosa di te; soprattutto il tuo amore per gli uomini e per Nostro Signore ed ogni volta che ho la fortuna di tornare a Napoli vengo a pregare il tuo Cristo Velato e non altri in altre chiese..." Quindi, si dispose ad apparecchiare la tavola triste del venerdì santo, priva DI carni , salumi e dolci ma il Sansevero le intimò di fermarsi "Andiamo fuori, stasera. Voglio portarti in via Bagutta!" . "Al Bagutta dove, nemo propheta in Patria, il nostro buon Alianello vinse qualche premio letterario con i suoi romanzi regnicoli?" chiese lei. "No, non lì, mia cara. In verità voglio portarti a vedere la sede della Risanamento Napoli!". Lei trasalì non fu neanche in grado, sulle prime, di aver capito bene quindi sgranò i suoi grandi occhi d'ambra, come inebetita, in faccia a don Raimondo. "Sì, hai inteso bene, Pasiona', Quello che stavi cercando è sotto i tuoi occhi e non te n'eri accorta. E' sempre così, per ogni cosa della vita!". "Ma allora 'sto Zunino è davvero un infamone, un affamatore schifoso peggiore d'un cravattaro...Non poteva lasciare, ora che si parla DI federalismo fiscale e di devolution, la sede legale della Risanamento a Napoli?". Sansevero si irritò non poco : "Perché continui a negare ciò che il tuo istinto t'ha giustamente indicato? Perché ti ostini ad aggrapparti tenacemente all'idea che Zunino sia un napoletano, se percepisci che così non è? Smettila di fare la reazionaria ad oltranza, per il solo masochistico piacere di sentirti impegnata. Così facendo, sprechi nel pettegolezzo e nella bassa menzogna i tuoi ideali e le tue grandi qualità! CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO? Ebbener, NON E' NAPOLETANO e tu l'hai "sentito" dal primo momento, poi ti sei fatta prendere dalla sfiducia ed hai fatto di tutto per autoconvincerti di un tradimento di sangue che non v'è mai stato, per partecipare all'orgia delle supposizioni, per farti del male..per rinnovare l'antico dolore della tua genìa. Forse, per sentirti ancora protagonista e brigantessa, con tanto di tromboncino e coltello, come ai bei tempi della genuina gente del Sud che si offrì in olocausto, pur di non offendere la propria dignità...... CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO, te lo dico io! E' un piemontese. Un altro piemontese della lunga catena di piemontesi che ci pesa addosso! E' di Nizza Monferrato! ". "...eeehh ti pareva? - s'ingrugnì lei - nomen omen; c'è dentro un po' del nizzardo garibaldesco e tutto il Piemonte sabojardo! Sembra un atroce scherzo del destino! Praticamente, siamo "cornuti e mazziati", o no?". "Capisco che questa notizia ti abbia sconvolto ancor più. E' come aver rivisto l'assassino tornare sul luogo del delitto ma tu non potevi continuare a negare te stessa, per puro spirito di rivolta. Senti a me, cerca di non pensare che Zunino sia piemontese. Prova ad identificarlo genericamente come uno del Nord e basta!". "Non esco, non ci vengo in Via Bagutta a vedere il palazzo reale straniero edificato con i mattoni delle nostre case napoletane" disse lei. "Ci andrai, quando vorrai. E' al civico 20. Lì giace la tua Risanamento Napoli Spa insieme ad altre fuse e profuse, inglobate e dissociate, aggruppate e rimescolate immobiliari, oltre, naturalmente allo strabiliante GRUPPO ZUNINO. La domanda precisa che avreste dovuto porvi non è CHI CAZZ'E' 'STO ZUNINO? Ma semplicemente COME HA FATTO A DIVENTARE ZUNINO? Lo sai che è anche molto giovane, per essere un imprenditore di questa portata?" Lei, concitata stigmatizzò : "Ho sempre pensato che fosse una testa di legno, un prestanome!" "Potresti aver ragione - sillabò di Sangro - poiché questo fanciullo dell'Alta Finanza era iscritto alla ColDiretti come vitivinicultore e, stranamente, solo sul finire degli anni '90 compare come rappresentante legale di tantissime società. Troppe! E' solo in quegli anni che da yuppie rampante dalla carriera più veloce della luce diventa maggior azionista e quindi azionista di controllo quindi dio supremo di alcune società, tra cui, in primis, la nostra Risanamento. Tutto il curriculum della Risanamento, della Bonaparte, di Domus Italica ed altre è reso di dominio pubblico, così pure come un autoincensamento del Gruppo Zunino racconta a chiunque vita, opere e miracoli dell'impresa, non accennando mai al curriculum vitae del suo presidente. Ecco, questo è un mistero : diventare GRUPPO ZUNINO, partendo dal Barolo e dal Barbera.....dalla ColDiretti. Pensa se gli riuscirà mai al nostro amico Antonio Caputo vitivinicultore di Afragola con i suoi celebri Vini Due Siciliae di diventare presidente della EdilNord o simili!!!.... Questo, è lo spirito che dovrà spronarvi a cercare le verità occulte di molte cose, evitando inutili vittimismi e lacerazioni che non portano a nulla. Questi, sono i veri miracoli della Chiesa Massonica di questa Nazione e, come per tutti i miracoli anche della Chiesa Cattolica, non possono essere razionalmente spiegati! Io, Saint Germain, l'Ebreo Errante e Cagliostro non siamo niente a confronto di questo mago ch'è Luigi Zunino!"

Epilogo

Ripartito da Milano l'amato don Raimondo, inviate qua e là un po' di "palommelle" con messaggi e informazioni per gli adepti della DueSicilieIntelligence, la Pasionaria si piazzò per un'intera giornata sul ballatoio davanti alla sua porta di casa, attendendo il Cetriolone di Corte. L'Ambroeus, verso ora di cena fece la sua comparsa, preventivando lauti banchetti terronici. La Pasionaria, appena incrociatolo, gli scaricò addosso una infinita serie di parolacce, profferite in perfetta lingua padana, perché costui comprendesse, senza perdersene nemmeno una. Lo invitò anche a voler comunicare al proprietario dell'immobile nonché a Bossi e compagni di merende che lei non avrebbe più versato un soldo per gli affitti e il condominio, ritenendosi creditrice ad oltranza dei predoni del Nord.
Nelle notti che seguirono, fece scempio di ruote celtiche in tutto il caseggiato, sostituendole con gigli dorati, per sottolinearne la naturale provenienza storico-economica. Quindi, si barricò nel monolocale, mettendo bene in vista, dietro la lastra della finestra, a perenne monito, il suo schioppo gloriosamente risorto da una cassapanca primo ottocento napoletano.

Marina Salvadore