OLTRAGGIO
ALLA MEMORIA
DEGLI EROI E DEI MARTIRI SUDISTI
AGLI EROI DI GAETA
CHE FRONTEGGIANDOSI CORAGGIOSAMENTE PER CENTO GIORNI
ALL'ASSEDIO DI GAETA DEL 1860-61 NELL'ESTREMA DIFESA DELLA PATRIA
NAPOLETANA E PER L'ITALIA CHE ALLORA SORGEVA SEPPERO LASCIARE
ALL'EUROPA INESAURIBILE RICCHEZZA DI VALORI MILITARI, RELIGIOSI
E CIVILI
IL SACRO ORDINE COSTANTINIANO DI SAN GIORGIO IN PRESENZA DI S.A.R.
CARLO DI BORBONE DELLE DUE SICILIE DUCA DI CALABRIA GRAN PREFETTO
A
MEMORIA POSE
NEL 140 ANNIVERSARIO DELLA CAPITOLAZIONE
11
febbraio 2001
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Questo
è il vergognoso testo della lapide che il S.M.O. Costantiniano
di Casa Borbone Due Sicilie ha pensato bene di regalare al sacrario
di tutti i sudisti : a Gaeta "La Fedelissima", laddove ebbe
inizio, dopo la sua disfatta, la guerra liberal-massone di "liberazione"
e pulizia etnica del Sud! Per i primi suoi 140 anni di vita, la memoria
vivente di Gaeta subisce tale affronto, congiungendo in un finto buonismo
- che nessuno mai, da ambo le parti , ha mai richiesto - i soldati napolitani
e quelli piemontesi, distribuendo equamente fra i due schieramenti la
RICCHEZZA DI VALORI MILITARI, RELIGIOSI E CIVILI!
Tante menzogne ci hanno sotterrati, fino ad oggi ma erano menzogne comunque
scritte e divulgate dall'antico nemico; ci duole dover riconoscere,
invece, che non solo la MENZOGNA quanto l'IGNORANZA della storia, nonostante
il revisionismo e la diffusione di esso, sia la Grande Madre che ha
partorito questa ennesima e davvero intollerabile offesa al Sud intero!
Qualcuno degli organizzattori di cotanto omaggio tra gli intervistati
a riguardo, ha detto che l'originario "pensiero" era stato
stilato con motteggio ad uso esclusivo dei "soldati napolitani"
e per la "Fedelissima" ma che dovendo poi allocare lo scultoreo
omaggio su territorio demaniale, sul quale vige la presenza premurosa
e costante dell'Autorità Militare Italiana - essendo l'ex Fortezza
di Gaeta appunto territorio militare - per renderlo "passabile"
ed inoffensivo alla memoria delle antiche truppe napolitane e delle
novelle Truppe Italiane si è dovuti passare all'escamotage di
un motteggio non esclusivo e di parte quindi alla scultura del fantastico
- e "fantasioso" - incastro di parole "dette e non dette",
laònde - secondo le intenzioni degli autori - chiunque appena
dotato di amor proprio e di consapevolezza, sarebbe riuscito ugualmente
a "leggere tra le righe" tutto l'esclusivo trasporto e possenza
di memoria, per i soli nostri eroi e martiri di allora... A nessuno
di questi GENI della Diplomazia e della Nobiltà, intabarrati
come il Mago Zurlì in mantellini azzurri, è venuto in
mente che nell'impossibilità di rendere scultoreo omaggio ai
soli nostri morti , sarebbe bastato UNICAMENTE EVITARE DI APPORRE QUALSIVOGLIA
LAPIDE IN QUALSIVOGLIA LUOGO!
In questi giorni AUGUSTI ED ANGUSTI, di pieno rilascio dai libri di
favole di un florilegio inconsueto di Principi e Principesse, Re e Regine
: dai Savoja, con le loro odiosissime "Lacrime napulitane"
pro-rientro, ai pronipoti dei nostri Sovrani delle Due Sicilie che si
divertono a porre lapidi al di quà e al di là del Faro,
la costante comune dell'equazione è una sola : l'imbecillità!
Un'imbecillità non ancora autenticata dal Lombroso; un'imbecillità
del "CI SEI o CI FAI?", così nobilmente intesa da NOI,
forse unici ed autentici eredi di Francesco e Mariasofia.
I.N.R.I. fu scritto sulla Croce di Nostro Signore e con un "I.N.R.I."
de : Le "I.niquità della storia N.on R.esteranno I.mpunite"
il nostro Francesco suggellò proprio dal Golgota di Gaeta quella
Passione, sua e dei suoi soldati ma anche quel suo Santo Messaggio di
Speranza nell'Uomo e nella Memoria dell'Uomo a venire...
Accomunare nell'Alto Valore Militare chi difese eroicamente per 100
giorni, Re e Regina compresi, l'Identità di un Popolo e chi sparò
con i cannoni rigati soprattutto durante la Tregua, quando i Nostri
andavano sotto le polveriere e le casematte a prestare soccorso ai feriti
- cosa, questa, che nessun Codice Militare di Ieri e di Oggi prevede
se non come atto di Follìa Criminale e di Strage, perseguibile
da ogni corte marziale - è cosa inaudita, impensabile.
Soprattutto si vuole tacere sul fatto che ebbe inizio, in quel giorno
della capitolazione di Gaeta, quella guerra razzista e fratricida tra
Soldati del Nord, italiani ed Eroi del Sud, "briganti", contravvenendo
ad ogni semplice senso di rispetto per il nostro Popolo che per lunghi
dieci anni fu sottoposto a vessazioni incredibili ed al saccheggio,
alla pulizia etnica ed alla Diaspora, soccombendo al solo grido "Per
il Trono e per l'Altare!" . E la lapide intende inneggiare ai VALORI
CIVILI di chi sparava sui bambini e sugli adolescenti, sugli inermi
contadini, decapitando, oltraggiando pure i morti e radendo al suolo
paesi interi?....Addirittura, la lapide condivide tra le parti anche
i valori religiosi, quando ben si sa che la Guerra espansionista dei
Savoja sui territori dello Stato Pontificio e degli antichi e civilissimi
Stati pre-unitari, appoggiata dalla Corona Inglese, fu Guerra SANTA
fra due CHIESE, quella Cattolica e quella MASSONICA.
Confidiamo, noi sudisti, nel perenne omaggio alle lapidi scolpite nei
nostri petti, sulle quali ben diverse parole, incise a suon di schiaffi
e graffi e bagnate di sangue e di lacrime, rivendicano il nostro ORGOGLIO
dell'APPARTENENZA, della DISCENDENZA dai nostri martiri ed eroi, che
a Gaeta nel giorno della posa dell'AUGUSTA E NOBILE LAPIDE, gridano
alla Luna!
Marina
Salvadore (A.D.2001)
(prefazione al libro di Gabriele Palladino "Il brigante-patriota
Donato Palladino)
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