Com'è
difficile stabilire chi sono, da dove vengo e dove voglio andare. Il
sangue mi chiama. Circola con più passione, producendomi prurito
sottopelle e spasimi al cuore. Una confusione mentale agita le membra
che, scoordinate, tirano calci e baci, abbracci e strette mortali. Sono
meridionale: per metà Medina e per metà "liberata"
dalle stelle e strisce... E c'è la guerra, ora, e mi chiedono
da che parte stare. Ma come potrebbe mai, una "meridionale"
occupata, stuprata, colonizzata, prendere le distanze dai Palestinesi,
per esempio o rinunciare alla Coca-Cola ed alla convivenza sullo stesso
suolo con i padroni di casa americani? Quei padroni di casa, ospitali,
simpatici quando non sparano...con i quali ha condiviso Afsouth beach
a Licola, Flamingo Club alla NATO di Bagnoli, football al Carney Park
di Agnano., in giovinezza...
Ascolto la Compagnia di Canto Popolare e non v'è dubbio : sono
Medina! Sono Mediterraneo e antica civiltà ed impellente è
l'istinto di colmare i buchi nel sottosuolo dei Campi Flegrei, per debellare
quel magma più potente e pericoloso nel ventre del Vesuvio ch'è
l'occulta rete di basi sotterranee dei miei "alleati", ritenendomi
stuprata, oltraggiata, violata nella mia essenza da coloro che i miei
nonni mi presentarono quali "liberatori"... Ma altri mi furono
presentati quali "liberatori" : i piemontardi! ... e il senno
di poi, e la verità che lievita per sbottare, esplodere eppoi
deflagrare, mi ha fatto cambiare opinione sui primi "liberatori"
di casa mia... Sono rimasta a meditare sui "secondi" liberatori
ed ancora non sono addivenuta a sentenza...
Ho giocato e riso con Jhon il marines, con Mustafà il marinaio,
in epoche diverse della mia diversa nazionalità. Ho amato, da
madre, ambedue ; l'uno figlio della "seconda liberazione",
il secondo, figlio della storia antica che abbiamo condiviso per lungo
tempo, prima che la mia Patria Signora dei Mari fosse relegata in continente,
privata d'ogni sua spontaneità e ricchezza.
E questo Signor Bin Laden, siamo sicuri che sia stato proprio lui ad
attentare alla vita di tanti Jhon, Carola, Susan, Elizabeth... incontrate
da me per caso, su una spiaggia di Licola o al Carney Park di Agnano,
anni fa?... E siamo poi sicuri che tutti i musulmani siano terroristi?
Il mio amico Mustafà era un Angelo Buono, me ne ricordo ancora.
E, i numeri, le lettere, la bussola, la poesia, la civiltà non
le ho condivise, forse - checchè Berlusconi ne dica - con i miei
mediterranei arabi, Signori della civiltà e della Conoscenza?
Non ammetterò mai che i mille ricordi ancestrali della mia civiltà
anneghino in bollicine di Coca-Cola o vengano sminuzzate, con senape
e ketch-up in un piatto al fast-food...Scusatemi, fratelli Jhon, Elizabeth,
Corinne......Vi scrivo, a tutti due, fratelli arabi e fratelli americani,
che avete condiviso con me infanzia ed adolescenza, lo stesso collegio...
Vi voglio bene. A entrambi. Ma sono in confusione mentale ed il mio
cuore pulsa, come i vostri, al ritmo delle maree e del pulsar delle
stelle nell'Universo...al ritmo degli scoppi che uccidono in Afghanistan
ed in Palestina . Che hanno ucciso 8000 americani nelle Torri Gemelle.
Se poi penso che tre quarti di quegli ottomila americani aveva sangue
"terrone" come il mio, mi da di volta il cervello. Erano figli
dei figli dei primi emigranti, defraudati e violentati dai nostri primi
"liberatori"... e sono morti così, senza una bandiera
dai colori nitidi stretta tra le mani, in una confusione di identità
e radici che li costringerà all'esilio, al Limbo, anche nell'Al
di La'... Oh! Non vi saranno bellissime Uri o Angeli, a ricevere questi
morti inutili ed inconsapevoli nella Regione di Dio.... Non è
stato un massacro di innocenti anche questo? Ed in quale maniera si
vuole rendere giustizia alla morte di Jhon, di Elizabeth, di Corinne...ammazzando
tanti altri innocenti Mustafà, Khaled, Mohammed, Fatima?... Mi
ricordo di te, Jhon, soldatino americano presso la nato di Bagnoli :
avevi occhi verdi, pelle arrossata dal mio sole partenopeo e lentiggini
bizzarre sulle guance polpose. Ti piacque tanto la parmigiana di melanzane
che avevo preparato per te e mi offristi, ridendo e mangiando sulla
spiaggia dell'Afsouth Beach di Licola, una piramide di lattine vuote
di birra; un castello di latta per la tua "reginetta" di quell'estate...
Ma ricordo anche te, Khalil, per quella canzone, quasi una nenia, che
mi cantasti con gli occhi lucidi, in quel mattino nebbioso padano, quando
tutti due ci ritrovammo a parlare di Mediterraneo e di Civiltà,
di Poesia e di Vento di Mare, di Pescatori e di Navi, delle Mille e
Una Notte e di una stella del Sud... sul vagone del metrò Gorgonzola-Milano.
Come faccio, ora, a stabilire se stare con gli yankee o con i musulmani?
Il compact disk continua ad emettere suoni primordiali a me familiari
: "Vintitrè li fronne"... "Li Sarracini adorano
lu sole"... "Vurria ca fosse ciaola".."Medina"...
e la voce di Fausta Vetere mi riporta al Mediterraneo condiviso con
Khalil, Mustafà e Khaled...
Quello che sono, piccolo Jhon dagli occhi verdi strafottenti e innocenti,
lo dico in musica. Siamo musica! Non chiedetemi più niente!
Marina
Salvadore
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