Dove sei Rossana Della Valle

Cara Rossana,
ne è trascorso del tempo! Io, qui "deportata" nelle piane della Palude Patània, da tempo immemore; animale fiero della jungla in questa "jungla d'asfalto" di invidie, gelosie, sopraffazione, in nome del Dio "Look and Imaging".
Dio, che nostalgia di te, rassicurante collega del piccolo schermo!
Dio LOOK ha sostituito sul trono il Dio LUCKY - ò "ddio d'à bbona ciòrta" - colui nel quale confidavamo, complici, io e te, una volta.
Al mio esordio in "Canale 21" di Napoli, tu eri - unica e sola - la vedette, il biglietto da visita di quella emittente tanto celebre : minuta, rossa, bella... Un "logo", il simbolo stesso di "Canale 21", eri. Io, alta, inesperta, un po' cazzona se vuoi, sapevo di dovermi confrontare con te, formata alla scuola di Vittorio Marsiglia : napoletana ad honorem. Io, figlia di profughi della Venezia Giulia, chè il napoletano l'ha imparato nei cessi dell'"Enrico De Nicola", tra cicche di sigarette infilzate sugli spilli eppure testardamente, orgogliosamente, NAPOLETANA!!!
Ebbene? Credevo d'incontrare in te la mia rivale - come dire, La Loren contro la Lollo, con tutte le fetenzie del jet-set del caso - e già, nella solitudine che precedette il mio primo faccia-a-faccia con te, mi abbandonai in monologhi da dedicarti, onde farti capire che MAI avrei attentato al tuo TRONO : sarei stata "ancella a vita". Mi sarebbe bastato. Ero già tanto onorata d'essere considerata una voce, un volto della mia Napoli.
Quindi, bella rossa di Canale 21, c'incontrammo : tu, eri naturalmente più disinvolta di me, esordiente, ed io mi sentii un po' in impaccio, te lo confermo..... Ti ammiravo, Rossana Della Valle, scricciolo di femmina, conchiglia piena di fascino e pepe partenopei, di classe, di sentimento. Presi umilmente a conquistare il tuo cane, quel cocker che aveva capelli rossi e lucenti come i tuoi - mi pare, si chiamasse Laika..o Layla... oddio, la senescenza!!!! - quel tuo cocker simpatico e dolce che beveva dal getto dei bidet, nei bagni di Villa Pierce. Non potevo sbagliarmi : tu e il tuo cane, come tutti i cani e il loro "curatore" (il termine "padrone" lo rifuggo; sa di "piantagioni di cotone"), eravate simili. Presi a fidarmi di te, in virtù delle referenze fornitemi dal tuo cocker!
Ed ebbi ragione. Eri celebre; eri tu stessa il Volto della Prima Televisione Privata d'Italia, eppure eri rimasta l'autentica, generosa e semplice DONNA NAPOLETANA, senza tempo. Senza vanagloria.
Ben presto, tra di noi sfavillò la simpatia e la fiducia reciproca sostituì la prima "botta di cautela", l'autodifesa... Non ci rendevamo conto, Rossana mia, d'essere delle vere e proprie "star", con una platea vasta di estimatori, come pubblico.. Ci chiedevano addirittura gli autografi, in giro per "feste di piazza" e noi arrossivamo, ogni volta. Ricordi? La nostra quotidianità fatta di ammiccamenti, di sorrisi, di "buongiorno", "buonasera", "felice notte", di palinsesti da snocciolare in video, di cantanti, attori e manifestazioni da presentare, la gestivamo esattamente come una qualsiasi impiegata del Catasto saprebbe gestire la mole quotidiana di faldoni e fascicoli; col senso del dovere ed in perfetto anonimato! Alla stregua di telefoniste della gloriosa S.I.P., noi ci scambiavamo anche i turni, secondo necessità personali, senza minimamente pensare alla possibile pubblicità personale, derivanteci da un quarto d'ora in più in video.
Uniche, te ed io, non abbiamo mai preso una papera. Mai, un attimo di suspence, quando c'era da leggere testi anche difficili, perché li "comprendevamo"... Eravamo bravissime a "tappare i buchi", tra un'inefficienza ed un dissesto tecnico, parlando a ruota libera, senza panico, senza foglietti... Soprattutto, dicendo cose intelleggibili e intelligenti. Che pena, queste ragazzine di oggi, che vivono in funzione del proprio decolléte e non capiscono nemmeno ciò che leggono sulla gobba del "gobbo" ! Anche noi eravamo belle e seducenti ma avevamo timore di immolare la nostra perspicacia sull'altare del superfluo.
Oh! Rossana. Che gran coglione siamo state, a non sfruttare quei giorni, quella "celebrità", quella possibilità. Siamo state le "pioniere" della TV privata e nessuno mai, allora, ci chiese di fare le "vallette" o di metterci col culo da fuori, per richiamare pubblico! Ci hanno rispettato e valutato, secondo i criteri della professionalità vera, della personale preparazione; mai, ci hanno costrette - i "padroni" - a cose insulse ma "di cassetta", perché erano brave persone anche loro e volevano fare sul serio una televisione alternativa, sincera. Napoletana.
Tanta acqua è passata sotto i ponti, le nostre reciproche tragedie, la mia deportazione, i lutti, gli addii... ma pure, le scelte d'amore in sacrificio della brillante carriera. I figli.
Da molto tempo, non so più nulla di te. Spero, tu sia finalmente serena.... e che mi ricordi, ogni tanto.
Io, qui, mortificata e ferita da mille stronze in carriera. Papere!
La vita, anche professionalmente, è stata dura . Mai più ho trovato sulla mia strada un cocker dal nome che non ricordo bene, che suggeva acqua dai bidet di "Canale 21" e carezze da me.....mentre tu, bella e spavalda, eri "in onda".

Marina Salvadore (A.D.1998)   

 







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