Verbi chiedare evengare - coniugazione padana

Profusione di "vongole" e strafalcioni in accidentata lingua tosco-tricolore, quando ci si vuole sforzare di essere e sentirsi itagliani impegnati e colti; soprattutto, qui al Nord, dimenticando la bellezza e la pienezza dei nostri vernacoli.
Ieri, m'infilavo in ascensore con due ex bellissime di Pavia, ora signore-bene con Rolexino al polso, abbigliate elegantemente in Montenapoleone (valutazione complessiva abiti, accessori e chincaglierie delle due, intorno ai 50 milioni delle vecchie lire piemontarde, escludendo dall'"inventario ad occhio" la borsa gigante di coccodrillo di una delle due ). Ambedue, mogli "di rappresentanza con ruolo di pregiata tappezzeria per salotti buoni" di celebri professionisti spesso imortalati sulle pagine d'Alta Finanza della stampa nazionale.... Cianciavano, toscaneggiavano e...si rimiravano gli orpelli, soppesandoli, l'un l'altra : "...ho visto ieri in centro la nuova vetrina di Valentino....Mi sono innamorata di una giacca rossa stile ussaro...Magari, dopo, faccio un salto a tirarla su!"...L'altra, probabilmente ignara dell'evento modaiolo ma per non essere da meno, di rimando le fa : "..e me lo dici sempre a scopo ritardato, quando ti va d'andare in centro?...Già...che faccio un salto anch'io....La giacca rossa da ussaro...forse, quella con I CALAMARI?", pigliano fischi per fiaschi e confondendo scoppi ritardati con scopi, alamari con calamari.....Gesummio!!! Volevo morire....dal ridere; invece, mi sono rattristata enormemente per questa miseria lessicale oltretutto ostentata insieme a tutti gli ori e splendori che illuminavano sfarzosamente il piccolo ascensore anodizzato...... " Ieri, io e mio marito - riprende una - ci chiedavamo se vale la pena andare a vedere il Parmigianino a Parma. La Lidia c'è già stata...cosa ti ha detto, ne vale la pena?" e l'altra, incensata dal fatto che le fosse stato richiesto un parere così autorevole in merito ad un fatto di cultura, evento nazionale : "Ce lo chiedavamo anche io e Bruno. Lidia ha detto ch'è di una bellezza allucinogena la mostra e che vuole tornarci . Venghino tutti gli amici, anche voi due. Facciamo una bella combriccola e andiamo, dai!... Poi, possiamo passare anche a vedere la Chiesa della Spaccata...e magari andiamo a pranzare nella Bassa... Che venghi un bel gruppo, così facciamo baldoria..." Stavo per intromettermi, dicendo che la Chiesa di Parma è quella della Steccata...ma vi ho rinunziato...l'altra, starnazzando a cresta alta rispondeva : "oh! Bene, chiedarò anche ad Yvonne ed a Suso se vengaranno con noi!"...
Giunto al piano, le porte dell'ascensore si sono aperte per lasciarle "libere e belle" sul pianerottolo dei megadirettori della Società ed io...non ho resistito : "Ma parla comme t'à fatto mammeta!" ho gridato mentre l'ascensore saliva ...saliva...saliva e ricordavo - chissà perché - di quella volta che andai a Minitalia e che sul trenino che ci portava in giro per le riproduzioni in scala dei monumenti italiani più famosi, capitai accanto ad una mamma di Bergamo che descriveva ai suoi due figli le località che toccavamo di volta in volta......"Ecco, bambini, questa è Castellammare"..."Castellammare?" - le feci eco - "Signo', questa è NAPOLI!"... "No, è Castellammare. Non vede che il Castello è sul Mare?".... Rimasi interdetta per un po'; mi ripresi e, afona, le sussurrai "Quello, signora, è il Maschio Angioino e, per quanto riguarda Castellammare credo che Minitalia non abbia nemmeno preso in considerazione la necessità di rappresentarla".
L'ascensore era fermo da un po', con le porte aperte sul ballatoio dell'infimo piano sottotetto adibito ad archivio cartaceo della società e gestito dal mio amico con-terroneo Gigi.... ne sono schizzata fuori un attimo prima che le porte si richiudessero per la discesa ai piani "nobili". Da una finestrella dell'archivio mi sono trovata faccia a faccia con la "Madunina". "Oh! Gigi..che bella vista da quassù!...Sei ad un tiro di schioppo ritardato con la madonnella..... Dovresti chiedare a tutti di pagarti il biglietto per lo spettacolo che si gode da qui, quando si venghi in quest'ufficio!".

Marina Salvadore (A.D. 2001)

 







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