Il Sud? Giochiamocelo a scopa
Nel mazzo delle "napoletane", i Re si danno battaglia.


Mai si sentì dire al mondo di un Trono senza Regno e senza sudditi sì tanto ambito e la tenzone pare ripresa, pari pari, da un libro di favolette per bambini, con gran profusione di Re e Regine, Fanti, primiere e "settebello"; un gioco da trattoria o da circolo ricreativo, diffuso tra fiaschette di buon vino e pane e salame, tra sbuffi di sigarette e toscani, nobilitato infine qual "Gioco di Ruolo".

Personaggi ed interpreti :

Il RE di DANARI : S.A.R. Carlo di Borbone Due Sicilie, Duca di Calabria;

Il RE di SPADE : don Carlos di Borbone Spagna, in disputa per condivisione dei medesimi titoli col suddetto Re di Danari;

Il RE di BASTONI : Vittorio Emanuele di Savoja, principe di Napoli;

Il RE di COPPE : (ovvero, ripresa dalle carte dei Tarocchi ) la novella Papessa Giovanna, la "Altezza Imperiale titolare del Graal", Yasmine Von Hohenstauffen e von eccetera............

IL PREMIO TORNEO DI "SCOPA" : L'inesistente Regno delle Due Sicilie (ovvero, oggi, noi sudisti)

Il Re di Danari parrebbe essere già notevolmente avvantaggiato nella trucida tenzone, perchè ufficialmente riconosciuto dalle Istituzioni anche di questa Repubblica quale erede al Trono delle Due Sicilie, se non fosse per quel costante fastidio derivantegli, sovente, dal parente spagnolo, il Re di Spade don Carlos, con annesso suo sito internet e suo Ordine Costantiniano di San Giorgio e relativi cavalieri. Infatti, alla morte dell'ultimo AUTENTICO SOVRANO Francesco II, privo di eredi diretti, il Trono delle Due Sicilie fu rivendicato dal di lui fratellastro il Conte di Caserta, padre di tal Ferdinando Pio duca di Calabria e Ranieri duca di Castro il cui figlio Ferdinando Maria, papà dell'attuale nostro Re di Danari, è l'attuale Capo della Real Famiglia. La successione al "TRONO CHE NON C'E'" è contestata dagli eredi di un altro figlio del Conte di Caserta, il secondogenito Carlo che rinunziò ad avanzare pretese sul Trono delle Due Sicilie quando contrasse matrimonio con la figlia del Re di Spagna Alfonso XIII ed erede appunto di quel Trono. Sin dai tempi di Re Carlo III di Spagna (il nostro amatissimo primo Re del nostro Regno) le due corone, fu stabilito, non dovessero essere mai unite. Tuttavia, il Re di Spade - lo spagnolo - sostiene che la rinuncia fu fatta a titolo personale e che non essendosi mai verificata l'ascesa al Trono di Spagna dei suoi augusti predecessori, essa rinunzia non va ad inficiare la sua discendenza quindi sarebbero lampanti i suoi titoli e la sostituzione in regola ai figli di Ranieri. Evito di entrare nel merito della questione, poichè gradisco soffermarmi solo su sprazzi indicativi che non meritano ulteriori approfondimenti in questa sede.
Non a caso ho concesso l'onore di rappresentare il Re di Bastoni a quel piagnone del savojardo, V.E., in virtù di memoria ancestrale del mio Popolo, circa le gran bastonate a tradimento da codesta regal stirpe inferte a tutto il Sud.....per le quali siamo ancora doloranti.
Ciliegina sulla torta, titolo inesistente, cognome e discendenza improbabili, la Papessa Giovanna-Yasmine merita di rappresentare il Re di Coppe, non foss'altro in virtù della pretesa di possesso di quella Coppa della Saga del Graal, di ciclo e riciclo arturiano-celtico-druidico.
Il Re di Danari, ci pare al momento un pò confuso. E' nella classica situazione del ferrarista che sa di essere in pole-position, essendo ufficialmente unico detentore di titoli e requisiti inoppugnabili; tuttavia, da un pò di tempo - prima erano in pochi a sapere della sua esistenza - è assurto al ruolo di personaggio di cronaca, figurando spesso nel Jet-Set e nel Gotha ed anche nella Vulgata di manifestazioni di nostalgici sudisti, che ancora si ostinano a ricercare nella storia della propria Nazione le menzogne del Risorgimento ed un briciolo dell'antico Orgoglio Meridionale. Ma il Re di Danari, nonostante gli sforzi del Volgo ovvero dei suoi sudditi, sta ancora pensando se gli convenga in questo momento "topico" unire agli ONORI della Sua carica anche gli ONERI da questa derivantigli, facendosi infine carico della Storia e delle Tradizioni della Sua Famiglia, nel senso che non ha ancora preso coscienza appieno del suo Ruolo, civettando - tra la posa di una lapide e l'altra , al di qua e al di là del Faro - semplicemente sul suo Titolo e senza per questo evitando gaffes nei confronti della Storia stessa.
Il Re di Bastone, con mammà ancora calda sul letto di morte, ha giocato l'ennesima "mano" da BARO , profondendosi nel solito piagnisteo di un improvvisato talk-show televisivo pro-rientro in Italia, e nella sua qualità di "principe di Napoli" - che non manca mai di rimarcare - ci ha deliziati con le sue "Lacreme Napulitane", a proposito del suo ingresso in Italia direttamente da Napoli , laddove intenderebbe anche acquistare la locale squadra di calcio, togliendo così ai napoletani l'unica scintilla d'orgoglio superstite (quello sportivo) a quel più Grande Orgoglio di Essere Meridionali che gli antenati Augusti Suoi si misero sotto i tacchi dei loro stivali, nella conquista espansionista sullo Stivale...Tra l'altro, il Re di Bastone, pare portare pure un pò sfiga, avendo asserito con tutta la simpatia di cui un savojardo appena rimasto orfano di mammà è capace, che certamente l'acquisto del Napoli gli risulterebbe economicamente vantaggioso se la squadra finisse di nuovo in serie B, poichè più "economica"!...Sicuramente, non erano pullmann di tifosi napoletani quelli che, in colonna, si sono diretti ai funerali di mammà di Bastone, da Napoli ad Hautecombe; altrimenti, il Napoli, per imbecillità dei suoi tifosi, meriterebbe pure la serie C !...Però, il Re di Bastone, è molto affezionato ai napoletani - questo, bisogna dirlo - e per lui timido ed introverso, lo ribadì quella gran castratrice di sua moglie, Marina Doria, affermando - in una ennesima intervista - che i Savoja adorano i napoletani; infatti, quasi tutto il PERSONALE DI SERVIZIO delle Loro Bassezze Reali è.........NAPOLETANO!!!
Il Re di Coppe è una bella figura ma talmente astratta che non fa testo, se non fosse per il semplice motivo che riversa costantemente Coppe di idiozie e di sterco sugli altri Re pretendenti allo stesso Trono che non c'è!
Orbene, la partita è aperta ed i quattro Re, con il seguito di Fanti e Cavalieri si stanno disputando il Trofeo Regno delle Due Sicilie, con annessi sudditi ( da notare che Sud è la radice del termine "suddito", da cui la nostra atavica maledizione). Ognuno giocherà la propria mano, da perfetto ed incallito BARO ; non si può prevedere chi vincerà ma già si conosce il nome di uno sconfitto : il Sud!
Nella disputa regale per il Trono che non c'è, a costoro preme l'onore di sè, la propria immagine, il Jet-Set, il Gotha, i mass media in adorazione, lo Status-Symbol.
Per chi farete il tifo, voi ignobili sùd-ici nonchè sud-diti? Rammentate, prima di scommettere al toto-nero, che questo florilegio di Re e Regine, sortito dalle pagine polverose di un vecchio libro per bambini e finito nel mazzo di carte di un prestigiatore è praticamente frutto di pura fantasia; a nessuno di loro è mai venuto in mente di concretizzarsi e di muovere un solo nobile ditino per il Sud!

Marina Salvadore (A.D.2000)         

 







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