Mostre di mostri

Non v'è settimana in cui, su "Sette", "Io Donna", "Corriere della Sera", si tralasci un bieco riferimento ai Borbone. Sabato 4 novembre su "IO DONNA", se la prendono addirittura con Carlo III per quel "brutto serraglio" ch'è l'Albergo dei Poveri...
Parlate o sparlate, purchè parliate! Per 140 anni i Borbone non sono mai stati menzionati come in questi ultimi mesi; evidentemente, la verità storica sull'Unità d'Italia e sui SAVOI (sì, li chiamerò Savoi, al plurale, finchè non la smetteranno di dire "I BORBONI"...) qualcuno tenta ancora di accartocciarla nell'inesistente spirito patriottico di un impalpabile tulle tricolore!
Complimenti, pure a quel solito banalotto di "svenduto meridionale" di Mimmo Jodice che ha scelto di fotografare ( ed addirittura stamparne un libro ...e farne pure una mostra) l'Albergo dei Poveri com'è da 140 anni; cioè - ora - un rudere fatiscente abbandonato all'incuria incivilissima delle amministrazioni savojarde che in questo secolo e mezzo circa si sono succedute.
Caro Jodice, tu che sfòtti tanto Carlo III, perchè non vai a fotografare San Leucio, la Reggia di Caserta, Capodimonte, la Floridiana? Forse perchè ti sembrano simboli di un'opulenza che offende il tuo finto sussiego, classico - come quello di una certa giornalista di partito, tale Lucia Annunziata, asservita al bècero masochismo dello "scusate se sono meridionale" .
Perchè non vai a fotografare altri simboli di altre opulenze, postume e di segno contrario?Rispondi!
Almeno, accanto a San Leucio, i nostri Borbone, tra una Reggia e l'altra, si ricordavano pure degli infelici. Chi altri, dopo di loro se ne è mai ricordato?
E siete patetici, tu e la intellettual-cronista di parte, tale Susanna Legrenzi, quando sottolineate la mistica del raccappriccio, testualmente :" Durante le giornate al Reale albergo dei poveri mi è capitato di sedermi per ore sulle pietre e immaginare le notti, le urla, i silenzi di chi vi ha abitato per anni"... Siete per caso imparentati con l'altra "mistica", la Macciocchi? (quella che si è autoincensata da sola - perchè nessun altro avrebbe ritenuto utile farlo - con 800 pagine di autobiografia?).
Secondo me, avete storicamente confuso il LAZZARETTO di manzoniana memoria con il Reale Albergo dei Poveri, ch'era tutt'altra cosa!
Jodice, all'epoca, le macchine fotografiche di cui sei il "sovrano", ancora non c'erano, però esistevano dei meravigliosi pittori che ritraevano mirabilmente le opere dell'epoca... Non puoi andare a fotografare 140 anni dopo un monumento abbandonato all'incuria ... Anche la fortezza di Gaeta era splendida. Peccato che i tuoi amici SAVOI e britannici ce l'abbiano rasa al suolo, cosicchè il tuo obbiettivo, che tu usi come il mirino di un fucile, per sputare proiettili e cazzate sui fantasmi di cose e persone già torturate e uccise da altri, ora potrebbe coglierne solo la desolazione finale, la scena ultima, ancor più messa in risalto dalla bellezza di quell'abbacinante specchio di mare... Eh, sei arrivato tardi, guaglione mio!
Siete poi veramente "allucinanti" quando affermate "... un'ospitalità coatta basata sulla ferrea divisione per sesso e per età dei circa ottomila poveri che avrebbero dovuto abitare la mastodontica macchina sociale"... Neh, scusate, se un minimo di intelligenza mi supporta ancora, credo di poter testualmente asserire che con notevoli probabilità, Carlo III, forse aveva deciso di istituire un'opera caritatevole e NON un BORDELLO!!!
Comunque, amici meridionali, vicini e lontani, è meglio che dall'11 novembre al 10 gennaio vi organizziate giornate culturali migliori, piuttosto che andare a vedere la mostra di Mimmo Jodice "Reale Albergo dei Poveri", al Maschio Angioino di Napoli.
E' il classico "nemico" dal quale dovete guardarvi: quello che ancora si sta cibando dei resti del lauto pasto degli invasori; un banchetto che ancora state pagando voi. A cambiali!
E se non siete convinti circa la bontà del mio consiglio spassionato, vi metterò sù io una mostra sul Centro di Accoglienza Profughi, di Via Corelli in Milano.
Milano, moderna capitale d'Europa!

Marina Salvadore (A.D.2002)       

 







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