E.Zikkurat e F.Capuano. Postfazione di T.Fiorino

STORIA SOCIALE DELLA CANZONE NAPOLETANA DALLE ORIGINI AI NEOMELODICI - STORIA,STRUMENTI, SPARTITI

Testo di sociologia della canzone e della musica napoletana. Ogni autore è anche espressione di un determinato ambiente sociale. Come dire che è uno strumento che deve subire la sorte di essere suonato.Qui si è tentato di scoprire chi sono i suonatori che hanno suonato il suonatore nei secoli. Storia dei sistemi musicali dal dorico al sistema equabile, ossia in dodici semitoni, evoluzione ed immagine degli strumenti, tecniche musicali, antologia di spartiti antichi e moderni ed altro corredano il saggio.

J.Alvino-L. Torre

Discorso sulla Scuola Pubblica e Privata nel Napoletano.
Dalla cacciata dei gesuiti a oggi

Attraverso le peripezie della scuola nel tempo si scoprono le radici dei mali che ci hanno afflitto e ci affliggono. Il fascismo ci appare nella sua luce fattuale quando si avvertono nella sua attività didattica le ragioni della sua politica. Come non bisogna tener conto di politici, religiosi e intellettuali in genere, se non quando agiscono nel tessuto sociale. In sintesi: un governo si giudica da quello che fa per la scuola. Le migliori ideologie cadono difronte alla ignavia pefagogica.

SECONDA EDIZIONE AMPLIATA 2003.




"'A Vita è 'na Cummedia"
II vol.
di Ugo Mucci
Istituto Grafico Editoriale Italiano
Ho avuto buona sorte di gustare anche il precedente volume, edito più di 19 anni fa. Mi fu donato anch'esso dall'autore, come questo giuntomi per posta, direttamente in Versilia - luogo del suo esilio di "emigrante" - che nonostante sia terra molto simile, per colori e profumi, per il mare e il rosmarino… e per la sagacia delle sue genti alla natia Campania Felix, è comunque vissuta da Ugo Mucci, affermato avvocato ed artista di Massa, come luogo-pensatoio delle sue malinconie meridionali meglio conosciute, a Napoli, con il nome di "pucundria" che somiglia di gran lunga alla "saudade" dei brasiliani... Di quei tempi, ero in auge curando l'ufficio-stampa e la conduzione in pubblico con Romano Battaglia de "Il Caffè de La Versiliana" - celebrato agorà intellettuale estivo nell'ambito del più famoso Festival Internazionale de La Versiliana - che si tiene annualmente a Marina di Pietrasanta, nei luoghi di dannunziana memoria. Con Ugo Mucci che artisticamente conobbi allora quale Autore di testi teatrali, operette e canzoni nonché poesie e già - di quei tempi - vincitore, per la commedia in particolare, di qualche ambito

premio nazionale, scattò subito quell'immediata simpatia- quasi una sinergia - aiutata anche dal fatto di provenire dalla sua stessa terra... un po' più a Sud del nostro internazionale luogo d'incontro. A parte due sue pubblicazioni, serbo con grande cura un servizio giornalistico ch'egli volle dedicarmi, allora, sul più famoso "magazine" locale e, devo ammettere, quando gli strali della "pucundria" per quei begli anni andati mi si conficcano nella mente, favorendo l'affiorare di bei ricordi legati alla mia professione, sovente vado a rileggermi proprio quell'articolo di Ugo Mucci, perché fu scritto con la raffinatezza e la pacata bonarietà del gentiluomo napolitano e con il cuore dell' emigrante… e… quando la giungla di questa vita attuale ci soffoca con le sue oscure e predatrici presenze, fa sempre bene - per poter sperare in bene e non cedere allo sconforto - ricordarsi che almeno qualche personaggio "perbene", corretto, umanamente schietto, onesto e veramente colto - un autentico Signore - lo si è pure incontrato, qualche volta anche se raramente, nella vita!... E si riprende a sperare che anche oggi esista da qualche parte gente migliore... " 'A Vita è 'na Cummedia" è una raccolta di poesie. C'è chi tollera bene e si ritiene appagato da questa gran profusione di poesie e di nuovi poeti; io, preferisco il romanzo… eppure le poesie di Ugo Mucci le leggo con piacere ed ho subito divorato tutta questa sua ultima raccolta… Perché?… Per professione, ho dovuto sorbirmi atrocemente uno stuolo di poeti; tanti, che li ho persino catalogati come personaggi di cartoon… ho riempito scaffali di poeti narcisisti, sadici o masochisti, di poeti presuntuosi, di poeti egoisti… di quelli egocentrici, di quelli che si poetano addosso sentendosi miti e semidei….di quelli che fanno esercizio logorroico, solo per riascoltarsi ed applaudirsi… di quelli che scrivono, solo per l'orgasmo di rileggersi… Anche, di quelli "cattivi" che fanno poesia come se componessero oscure evocazioni di spiriti maligni.... Onestamente, di Montale e di Leopardi… di Foscolo e di Ungaretti… di Gibran e Tagore….o di Antonio De Curtis ed Eduardo e… Bovio non ne ho trovato nemmeno più una scialba scia d'ombra ispiratrice; nessuno in grado di appassionarmi, di suscitarmi un'emozione, un ricordo… un sospiro, anche - che so? - … un sorriso… perché poi non è detto che le poesie debbano suscitare solo struggimento e lacrime, no?… Ebbene, questa nuova "Muccinata" io l'ho gradita tanto, nonostante quelle mie riserve sulla poesia contemporanea e sui suoi "adepti" … Perché? Perché sfogliare le pagine di questo libro di poesie è stato come sfogliare un album di cartoline d'epoca,… una raccolta di acquerelli,… un archivio di vecchie foto di famiglia,… dove ti leggi e ti ritrovi in seno proprio a quella tua grande famiglia che - dal Sud al Nord - riempie la tua testa quotidianamente, da anni, e che quotidianamente ti chiama, ti invoca… ti chiede di tornare a casa… specie se, come me e Ugo Mucci, si è emigranti….si è in un altro "altrove", ospiti. Perché sono immagini scritte per il teatro, con l'abilità del commediografo e dello scenografo… col pennello del pittore d'arte figurativa; immagini di paesaggi e uomini curati nei particolari… che ti pare pure di sentirne i profumi e le voci. Non è poesia fatta per "poetare", è rappresentazione teatrale di regista, attori e comparse, tutte impegnate sul palcoscenico… che si riduce a foglio di libro ed è privo di luci e sipari… ma su quella pagina bianca tu vedrai, leggendo con gli occhi dell'immaginazione tra le parole stampate, muoversi come in una lanterna cinese uomini, donne, albe e tramonti… balconcini primaverili in fiore e lo schiudersi di fredde lastre di finestre di tutti gli esili… Perché? Perché Ugo Mucci è un abile mastro preseparo (anche questa nobile ed indiscussa arte è prettamente napoletana) e scolpisce con perizia ogni figurina di questo immenso presepe ch'è l'Umanità, arricchendo i fondali di cielo finto ed i sugheri brulli dello "scoglio" presepiale di aliti di vita, di figurine in movimento che ammiccano, che invitano ad ascoltare, di ognuna, la loro leggenda personale e che, contrariamente alle facce di gesso adornanti roboanti epitaffi su autorevoli lapidi, miracolosamente profumano di aghi di pino, di basilico e di pomodoro… di gelsomini notturni, di bruma del mare,… di castagno e di tabacco… di bergamotto e zagara,… di legna e pane caldo… di sale e di sole del Sud!

Marina Salvadore 

Il volume mette a fuoco alcune significative esperienze in cui il linguaggio verbale e quello del suoni hanno concorso alla creazione di forme espressive complesse e di inusuale fattura. L'ingegnosa congiunzione di musica e testi si presenta in tutta la sua meditata compiutezza nel pensiero e nell' opera di Dante, che fornisce una magistrale interpretazione della convergenze tra i percorsi semantici dei due linguaggi. Il teatro d'opera è sede di espressione di istanze civili e patriottiche - è il caso dell'opera di Monti e Paisiello - oltre che laboratorio - di sperimentazione artistica: è interessante ripercorrere la collaborazione tra d'Annunzio e Debussy, oppure le rappresentazioni dei percorsi umani e musicali di Pergolesi attraverso la letteratura. Il ruolo della musica, degli strumenti e dei suoni nel suggestivo romanzo di Lanfranco Orsini L'eclisse vengono fortemente evidenziati in un tentativo di lettura "musicale" di un testo che deve non poco della sua grandezza al sapiente contrappunto di leitmotiven, che prendono via via consistenze e finiscono con il diventare elementi autonomi della narrazione, tessere preziose di un complesso mosaico semantico, veri e propri "personaggi sonori".
Maurizio Piscitelli, musicista e musicologo, è docente supervisore presso la SICSI Campania - Federico II e professore a contratto di Teoria dell'Informazione presso l'Università di Salerno; opera in materia di Comunicazione, Supporto al Sistema Informativo e Politiche Sociali presso la Direzione Scolastica Regionale per la Campania. Ha dedicato numerosi saggi e articoli ai rapporti tra la musica, le altre arti e i processi comunicativi e formativi. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Giovan Battista Pergolesi: l'uomo e l'artista (1986), i libretti napoletani di Ranieri de' Calzabigi (1991), il pensiero musicale di Lutero (1993), Novecento Interdisciplinare (1998), Il suono vissuto. Per una didattica dell'ascolto musicale (2003), Processi formativi e tecnologia del sapere (2004), Onde sonore. Il Mediterraneo, le musiche, la civiltà (2005).