- Ci racconti della tua
ultima affermazione, siglata da un'ovazione, all'ultima mostra del Cinema
di Venezia? - A Venezia e’ stato molto emozionante, difficile da raccontare (le emozioni
si sentono e si provano dentro) quando nella sala grande, subito dopo
essere stato nominato ho sentito un’ ovazione, un interminabile applauso
da tutti i presenti. Sentirsi giudicato, apprezzato, per il lavoro fatto
per il film “FUOCO SU DI ME”
mi ha riempito di gioia. Complimenti ricevuti da personaggi qual - Come mai
la stampa napoletana non è stata partecipe del successo di questo suo
figlio? - Una domanda che mi pongo da oltre trent’anni; tanti
quanto quelli che ho vissuto
nel mondo dello spettacolo e dell’informazione. Ho provato a darmi una
risposta ma, poi, dico a me stesso: “Pino ma cosa hai fatto di tanto
utile da essere considerato? Questa autorisposta mi spinge a dare sempre
di piu’ e nel modo migliore per essere felice innanzitutto con me stesso
ed onesto con tutti e con tutto cio’ che mi “circonda”.
-
E' difficile
trovare amici sinceri nel tuo campo di lavoro? - Ma io l’amicizia cerco sempre di estraniarla dal lavoro.
L’amicizia e’ un sentimento che si coltiva e si cura con l’anima e con
la sincerità, che deve accompagnarti ovunque…altrimenti, dipendesse
dal lavoro, l’amicizia sarebbe solo una parola di circostanza, senza un vero “profondo” significato. - Che ruolo hanno l'invidia e la gelosia
nell'ambito del cinema? -
Il ruolo di rovinare e distruggere la volonta’ di crescere ed amare
l’arte e la cultura. - A quali defaillances - "istituzionali"
e non - imputi la perseverante crisi del cinema e del teatro italiani
? -
All’egoismo e a quelle persone con l’intelligenza racchiusa in un cervello di 1cm di diametro e per di
piu’ sedute in posti sbagliati.
- Napoli è ancora luogo d'arte? - Conosco tantissimi luoghi, ho viaggiato molto da est
ad ovest da nord a sud del mondo e sono convinto che Napoli (senza dubbio
di essere smentito) e’ la capitale mondiale dell’arte…peccato pero’
che…!!! Ribadisco la mia affermazione
precedente. - Sei stato mai derubato di un tuo progetto? - Mi sfugge il numero dei progetti raccontati e presentati.
Ma a dire la verita’ non e’ che mi sia dispiaciuto che qualche mio progetto
sia stato diciamo “gestito” da altri.
La verita’ e’ che mi e’ sempre dispiaciuto che un’idea partorita con tanto impegno venga invece “copiata” male
e quindi, alla fine, la si veda attuata senza piu’ un significato, ne’
sul lato artistico e tanto meno sotto il profilo sociale. - Ritieni che il Sud d'Italia abbia possibilità di
riscatto? - Non sono e non voglio essere pessimista, ma dovrebbe
esserci un cambiamento umano “radicale”. Ma poi, quanti vorrebbero questo
riscatto?! - E' giusto che un artista debba schierarsi politicamente...o
che la critica lo inquadri in un ben definito "contenitore"? - E’ giusto che ognuno possa scegliere liberamente la
propria strada sia artistica che politica. - Chi sono i critici cinematografici e quale potere detengono? - La figura del critico e’ di difficile definizione;
il “potere” credo sia quello che deriva conseguenzialmente dal loro
compito: la diffusione dell’arte cinematografica. - I tuoi prossimi progetti lavorativi? - Sono anni che ho un sogno
nel cassetto: la regia di un film che ho scritto qualche anno fa e che
mi sta molto a cuore: la storia di Pietro, un uomo che a quarant’anni,
ai tempi della legge Basaglia e della chiusura dei manicomi, si mette
alla rabbiosa ricerca della propria identita’ e delle proprie origini.
Una storia cosi’ attuale e cosi’ simile a tante altre storie che si
sentono ancora oggi in televisione. Ebbene, non ci crederete, ma quest’artista così autorevole
ed anche così umile, mi ha onorato persino della lettura in tutta segretezza
della sceneggiatura di questo suo soggetto cinematografico che risale
al 2001 e che, da allora, solo rarissimi “esperti del settore” hanno
visionato in bozza di prima stesura. La mia firma quindi la mia “critica”
non sono autorevoli ma l’artista si è mostrato comunque molto interessato
al mio giudizio e, vi assicuro, ho letto la sceneggiatura tutta d’un
fiato, rapita dalla bellezza dell’opera, dai magistrali colpi di scena
ma – soprattutto - dalle dinamiche della “storia”, dai contenuti e dalla
morale di questo lavoro che in tempi come questi presenti che olezzano
di banalità e di globalizzazione nei messaggi mediatici, mi auguro di
veder realizzata al più presto; mentre auguro al geniale maestro Sondelli,
per la medesima opera, un cast d’interpreti d’eccezione, una produzione
che sia all’altezza dell’opera, ed un’altra “Venezia” solo per lui…magari
seguita da una Napoli riconoscente! Marina Salvadore (A.D. 2005-10) |