Tremonti lanciò la "originale" idea di una Banca del Sud, agli inizi del 2004, non appena defenestrato dal Ministero ed in linea spirituale con Bossi (anche le società di cartolarizzazione dei beni demaniali venduti ai privati furono partorite sullo stesso asse). Inspiegabilmente, un fior di lumbard, si scopriva meridionalista, così come, stessa epoca 2004, il Cordero di Montezemolo dal palco dei Giovani di Confindustria a Capri. Evidentemente, qualche segnale di revisionismo storico in atto al Sud era infine giunto alla "MAESTRANZE GOVERNATIVE" ed occorreva arginare con generosità manifesta e condivisione "falsa" di causa, il prurito peccaminoso del Sud, pernicioso come l'influenza aviaria. Il nostro prode Bassolino, tentò di accaparrarsi l'idea e di sfruttarla ad uso proprio di vicere', immaginando qualche novella ISVEIMER o Cassa per il Mezzogiorno, dimentico che se non c'è lo Stato alle spalle non è possibile alcuna Isveimer. Il nostro eroe si dette a spron battuta ad organizzare staff di costosissimi consulenti e convegni ad hoc, ben sicuro di poter - come sempre - fare i capperi suoi, nella gestione dei fondi campani, poiché ben coperto alle spalle dai soliti giacobini. Solo nel 2005, ad almeno due (anche tre) compagini autoctone di buona volontà venne in mente, per stizza crescente, la nobile idea di banche di credito cooperativo, delle quali più nulla si sa, perché mettere insieme un bel po' di adesioni a minimo 500 euri l'una è molto difficile eppoi, la gente è diffidente: preferisce, nonostante la miseria comprare i prodotti pubblicizzati e rivestiti del noto packaging e marchio al supermercato in centro, piuttosto che il prodotto di identica qualità ma senza marchio e nudo di packaging noto, al discount defilato in periferia! Quindi, Tremonti viene rieletto ministro e rifionda nella Finanziaria, in fretta in fretta, la sua Banca del Sud. Siccome accade che quando la gallina fa l'uovo è sempre al gallo che gli brucia il sedere, il vicere' Bassolino, nell'imminenza della presentazione del cda della Banca del Sud (avvenuta l'altro giorno, presso la Camera di Commercio di Napoli) ci si mette di mezzo incavolato nero e spedisce all'incontro mensile Stato-Regioni un suo assessore, per sparare il suo diniego in faccia a Tremonti,adducendo i soliti pretesti finto-benevoli sulle sorti del Sud e la convinzione dell'insipienza di una Banca autoctona che - secondo lui...che voleva farla per primo - sarebbe INUTILE. Fatto sta che la gallina Tremonti ha fatto il suo uovo di giornata, proprio per far dispetto a Bassolino, malvisto dal ministro, per troppo spreco di fondi con i quali paga profumatissime consulenze, numerosissime commissioni (più numerose degli assessorati che presiede), le notti bianche e le residenze istituzionali newyorkesi, nonchè mostre d'arte contemporanea, incontri culturali, vernissages dei tanti "artisti" stranieri o anche locali (ma legati al suo carrozzone). Questa, è la cronistoria malinconica della tanto sospirata Banca del Sud. Farne presidente onorario quel gran "marchio di fabbrica" ripescato dalle brume del neoborbonismo ovvero il rampollo di Borbone è la solita furbata del nordista che ci da gran pacche sulle spalle costringendoci a guardare il soffitto mentre con l'altra mano ruba le polpette dal nostro piatto (ed i furbi, da sempre, saremmo noi, secondo ritrita oleografia?)….chissà se il logo della Banca, inscriverà nel cerchio tirato a "compasso" anche un giglio borbonico… Oltretutto, noi una Banca gloriosa e storica ce l'avevamo e non si capisce il perchè sia il Governo che il vicere' della Campania (che ambisce alla macro-regione del Sud, per politica di espansionismo zarista) non abbiano mosso un dito per il Banco di Napoli, ch'è anche e soprattutto il nostro ARCHIVIO STORICO, passato anche questo in proprietà piemontese, come ai bei tempi di Cavour, Crispi, Bastogi, Bombrini e "mariuoli" vari. Orbene, la Banca del Sud è fatta. Ci si augura che possa finanziare gli investimenti dei meridionali e non più, sempre e solo, i consumi del Sud presso il mercato del Nord!
Morale: la gallina fa l'uovo, al gallo gli brucia…ed i soliti "polli" stanno a guardare.

Marina salvadore A.D. 2006-03