Nell'
annoso e appassionato compito di divulgazione delle loro orgogliose
radici ai meridionali ed ai meridionesi ,...agli autoctoni inconsapevoli,
ai "deportati" reazionari ed agli "integrati" ,
ai sordo-muti-ciechi pagnottisti e narcisisti che non intendono rinunciare
agli scarsi privilegi di servi della gleba, ho sovente incontrato -
nella giostra delle numerose associazioni e movimenti meridionalisti
che ovunque pullulano - patrioti incanutiti e inamovibili, silenti e
troppo aristocraticamente pretenziosi, desiderosi solo di un attimo
di gloria o di un nastrino dell' Ordine Costantiniano o di un invito
al ballo del discendente del nostro antico Re...
Giovani? Scarsi e scarsamente interessati, lontani... invischiati e
oppressi nella odierna Civiltà del Cercopiteco. Ignoranti. Tenuti
a forza a pascersi nell'ipocondriaca ignoranza della loro fiera storia.
Resi passivi, ammorbati e "stupidiati" da nuvole di fumi di
polpette di MacDonald's , di videogiochi, di big Coke... da bollicine,
umori e bieche promanazioni., ..effluvi del niente.... E, quante volte
ho deciso di riporre tromboncino e pugnale, lancia e forcone e penna
e megafono, perché demoralizzata....... Fino a quel giorno,l'altr'
ieri, che mi vide - ultima possibilità che lasciavo ai miei "conterroni"
- salire su quel famelico treno del Nord, per rifarne il percorso come
un salmone "controcorrente", finalmente...Per recarmi nella
perla degli Abruzzi, tra lupi, linci, cinghiali, volpi e...armenti e
briganti!
Partii demoralizzata, consapevole dell'inutilità di quel viaggio
stancante, su per le gole dell'alta valle del Sagittario, ove l'aquila
- simbolo di fierezza e di elevazione - ha il suo nido. Ancora, ce l'ha,
nonostante tutto!
Oggi, sono qui nella prigione del mio Nord, dopo il meteoritico passaggio
a cavallo della mia scopa dal manico in noce di Malaventum , "più
veloce della luce", come un Nembo Kid del neolitico, come un Indiana
Jones della "cerca del Graal",...come un brigante ritornato
dalla storia...Felice! Carica di nuova energia e di entusiasmi, perché
quell'antico tesoro di SANGUE - il mio - io l'ho pienamente recuperato
attraverso l'orgoglio, la volontà, la bellezza , la generosità
che ho ritrovato nei giovani del Movimento Autonomista "Alto Sagittario"
di Scanno, scrigno delle forze ctonie dell'antica e fiera terra d'Abruzzo,
nell'Antico Regno!
Vi parlo di Giorgio Ciccotti, 34enne presidente dell'Associazione...
di Francesca, nel cui volto fresco ho ritrovato il furore degli occhi
di Michelina De Cesare...di Emma, bella e agguerrita "piccerella"
di 25 anni e già madre di due bimbe...di Ciccio, 17enne d'assalto
e di numerosi altri giovani che compongono l'orgogliosa schiera del
residuato bellico di quei giovani delle Due Sicilie che non vogliono
far parte della terza Sicilia degli emigranti. Sono quei giovani che
rifiutano di salire su quel Treno per il Nord!
Svolgono nell'arco di un anno solare più e vari umili lavori
stagionali : fruttivendolo, scaricatore, bagnino al lago, cameriere,
trasportatore, manutentore di reti anti-massi su per le cime, rappresentante
di aspirapolveri nella Val di Sangro, promotèrs di beni consumistici
del Nord negli orrendi ipermercati a valle....falegname, imbianchino,
pizzaiolo... e si iscrivono a centouno corsi regionali senza speranza,
per ottenersi patentini europei di programmatore, assicuratore, esperto
in questo ed in quell'altro...che mai gli riuscirà di mettere
a frutto! Sono i pellerossa delle riserve, patrimonio naturalistico
del Parco d'Abruzzo, con il lupo e l'orso lì circoscritti ma
trattati con l'indifferenza ch'è negata al lupo e all'orso. Con
il modesto ricavato del loro lavoro multiforme si mantengono e si autofinanziano
per organizzare ogni anno, da tre anni, una costosissima kermesse meridionalista
in quel di Scanno. Una seria e pregevole tre giorni congressuale all'aperto,
nel teatro naturale di un paese bellissimo tardo rinascimentale e barocco,
ove nessuna strada, vivaddio, è intitolata ad uno solo dei Padri
della Patria, sotto l'occhio di balconi e portali d'autentico '700 che
- ti pare - debbano schiudersi da un momento all'altro, come in un cinemascope,
su scene e personaggi del passato a noi cari, sulla nostra memoria.
Questi giovani insistenti, nonostante la sordità delle loro genti
e dei loro amministratori, imperversano entusiasticamente per strade
e vicoli, per valli e cime, onde portare agli antichi rudi valligiani
del comprensorio d'Abruzzo un po' di dignità e di orgoglio. Con
molta fatica acquistano più copie di libri, di giornali, di gadgets
dell'Antico Regno ed organizzano mostre, convegni, grigliate, proiezioni
di films, senza sosta. Sempre, contando i centesimi disponibili in cassa.
Mai nessuno dei rappresentanti dei più importanti movimenti ed
associazioni meridionaliste si è sognato di regalargli qualcosa
eppure si fanno volentieri ospitare - vitto e alloggio - per concedere
a questi ragazzi l'onore della loro presenza ad un convegno, magari
presentandosi, come per un week-end turistico, con tanto di familiari
al seguito...
Quest'anno, il programma della III Festa dell'Unione Autonomista "Alto
Sagittario" è stato ricco e vario : cultura, divagazione,
protesta civile, sagra popolare, ...una pletora di relatori e conferenzieri
d'ogni provenienza,... una montagna di grigliate il cui costo della
sola carne è stato di oltre 700 euro....., tutto, in uno sfavillìo
di gigli e di bandiere della nostra Patria, con musiche, films e luci
e allegri briganteschi bivacchi appieno goduti dagli ospiti. Sanno bene
che il loro lavoro è lento e paziente, come quello della goccia
che deve scavare la roccia e la loro unica preoccupazione è quella
di poter mantenere in essere questo annuale appuntamento. Mi hanno offerto
cure, doni e amicizia ma soprattutto, gli sono grata, mi hanno offerto
nuova energia e forza e non so come ripagarli, se non raccontando di
loro, chiedendo per loro gesti concreti.
Tre giorni di gioventù, di passione, di bellezza, di volontà
e di ideali, in un nido d'aquila, tra lupi e briganti, sotto un cielo
di diamanti che mi ha fatto tornare a sperare e che mi ha ridato forza
per andare avanti a raccontare le storie della nostra storia, anche
ai sordo-muti-ciechi; proprio, come fanno senza molto aspettarsi questi
fieri abruzzesi Questi giovani che dovremmo aiutare, sostenere, perché
saranno a noi di aiuto e sostegno, perché sono loro quelli per
cui abbiamo scritto libri e giornali, racconti e favole bellissime che
avevamo chiuse nei forzieri , sotto la polvere dei secoli.
Ma - ora - io chiedo di raccontare tutti assieme le favole del presente,
sul canovaccio di quelle andate, confortando il sogno dell'imminente
futuro dell'Alto Sagittario con pillole di orgoglio e di concreta azione,
per tirar fuori dalle riserve i nostri pellerossa, restituendo alle
loro cure quelle amene aree del Parco d'Abruzzo che - inspiegabilmente
- è gestito dal potere di Roma e non dalla Regione o dalle amministrazioni
dei comprensori che vi rientrano geograficamente. E' forse il Parco
una realtà solo geografica e non geo-politica? Quella terra,
da secoli ben conosciuta e amata e curata dalla saggezza e dalla conoscenza
antica dei pastori, perché dev'essere amministrata alla stregua
di un circo equestre da chi non ha radici sul territorio, da un manager
che non ha magari mai visto un lupo, un cinghiale, una lince... un gallo
cedrone, un albero? Don Carmelo, un vecchio del posto, l'altra mattina,
servendomi un caffè, mi ha raccontato la storia degli Abruzzi,
dalle origini e fino al 1915, non sapendo ch'io mi occupo di ricercare
e divulgare proprio la storia del mio Antico Regno; questi, non ha certo
conseguito titoli accademici perché ha avuto una vita utile solo
a spezzarsi la schiena, ancora oggi ch'è tutto incanutito e curvo,
eppure mi ha raccontato di quando, prima dell'Unità e fino a
"Franceschiello" a Scanno esisteva un Ufficio del Registro,
simbolo della evidente ricchezza di quel territorio, laddove il Signore
della Contrada era, solitamente, un Pastore proprietario di molti armenti...mi
ha detto di quando un editto del Re Borbone estese la transumanza estiva,
a raccolto avvenuto, nel Tavoliere delle Puglie e di come tutta la regione
abruzzese e pugliese e campana e molisana fossero ricche e abbisognevoli
di niente, data l'abbondanza...Con sguardo sconcertato gli ho chiesto
su quali libri avesse studiato quelle cose che mi stava dicendo ed egli,
stupito, mi ha fatto notare che non c'è bisogno di leggerle queste
cose - su libro alcuno - perché sono cose che TUTTI SANNO!!!!
Non gli ho detto, per non ferirlo, che al di là della sua macchina
da bar TUTTI FINGONO di non sapere o NON VOGLIONO SAPERE o...NON SANNO
ciò ch'egli ben sa!
Ancora, ci pensavo al candore di don Carmelo, quando sul treno che mi
riportava al Nord ho scartocciato la premurosa ed abbondante colazione
da viaggio affettuosamente impostami dai ragazzi dell'Alto Sagittario
che assolutamente non mi hanno permesso di acquistare insapori merendine
nordiste lungo la strada ferrata per l'esilio.
Marina
Salvadore (A.D.2002)
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