La
difesa del Sud, della nostra civiltà quadrimillenaria, ci è
costata fiumi di inchiostro, passione, lacrime. Abbiamo divulgato le
verità occulte della Storia, abbiamo realizzato convegni, manifestazioni
di colore, rievocazioni storiche, ci siamo ritrovati a migliaia dinanzi
ad un sacello reale o ad una lapide, a molte messe solenni di suffragio,
credendo pienamente nel nostro impegno... confidando nelle nostre forze...
eppure, allo stato attuale, davanti al fenomeno del continuo proliferare
di associazioni e movimenti meridionalisti; isole del complesso e ricco
arcipelago del Sud, l'impegno di ognuno rischia di diventare inutile.
Benedetti individualisti di meridionali, ma quando comprenderemo che
rinunciando ad un briciolo del nostro individualismo e ricorrendo all'unione
delle forze, in omaggio ad una SOLA - UNICA - strategia,... ad un lavoro
d'equipe, potremmo fare la fortuna di una AZJONE comune ed efficace
?.... Chi sproloquia da qua... chi stampa un libro dall'altra parte...chi
organizza un personale happening... chi sparla addosso all'altro, alla
stregua di un nemico. ... chi vuole restaurare un Trono... chi vuole
organizzare uno Stato Meridionale... Dio! Quale confusione! E quanta
intelligenza sprecata. Intanto, il Sud continua ad affondare ma noi
continuiamo a sentirci buoni e valorosi, solo perché abbiamo
stampato un libro in più o raccontato in giro delle verità
scomode facendo proseliti alla Causa. Quanto genio e sregolatezza accompagnano
le nostre idee prive di umiltà, di condivisione... di unione
?
Sarebbero forse più intelligenti di noi i settentrionali che
si sono inventati un movimento di massa - la Lega - e persino una Nazione
storicamente improbabile? Eppure, la Lega è una realtà;
è persino al Governo, contraddittoriamente assisa in due parlamenti;
quello italiano e quello reazionario, legiferando in tutti due!!! E,
noi, con il nostro bagaglio culturale, con la nostra grande civiltà,
il nostro genio, cosa abbiamo concluso? Perché i settentrionali,
sprovvisti di fondamenta sulle quali erigere i significati della loro
reazione, antiromani, anticentralisti, antitricolore, sono addirittura
arrivati a fasciarsi di tricolore ed a continuare, impuniti, a sputarci
sopra, a dirigere - da ROMA LADRONA - persino i loro intrallazzi e le
manovre del governo italiano?
Perché sanno lavorare in equipe! Sanno rinunziare al ruolo di
primi attori, sanno piangere il morto e fottere il vivo. Perché
hanno compreso che per aver successo non occorre più la faccia
di un leader ma il corpo della massa che sia leader ! Hanno azzeccato
la strategia.
E' così che - ad esempio - una insignificante elezione di Miss
Padania ovvero del gentil sesso in rappresentanza di una Nazione che
non è mai esistita, gode del passaggio televisivo su Mediaset
e sulla Rai, alla stregua di Miss Italia, come una notizia che "fa
cronaca italiana". E' così che, se non ci daremo una mossa,
la nostra Miss Due Sicilie, in rappresentanza delle peculiarità
del nostro antico popolo e della nostra antica Nazione, resterà
per sempre solo una fiera agostana di paese come la Sagra della salsiccia
del Cilento, senza telecamere a diffusione nazionale, né menzione
d'onore nei notiziari di Stato. Questo, era solo un esempio.
E, noi si continua filosofeggiare, a dividerci ,per la legittimità
di un infante spagnolo o d'uno francese... ad accendere ceri votivi
nelle cappelle degli ordini costantiniani... a stampare libri che parlano
sempre e solo dello stesso passato e mai trattano del presente del Sud,
della realtà... e continuiamo, imperterriti, a creare fazioni
nemiche, pur perseguendo gli stessi ideali, pur amando - TUTTI indistintamente
- la nostra Patria.
E, spesso, cadiamo nella trappola dell'uso di un linguaggio arcaico
e improduttivo, ormai lingua morta, solo per testimoniare individualmente
la nostra cultura, il nostro vanaglorioso grado di preparazione in materia...o
per avere l'onore di un trafiletto su di un giornale. Le Due Sicilie
hanno bisogno DI FATTI, DI AZIONE, DI LINGUAGGIO e DI PRESA DI COSCIENZA,
collegate alla realtà. Al presente!
E' tanto difficile, per noi, rinunciare alla teatralità, all'individualismo,
all'intellettualità contorta, per divenire democraticamente POPOLO
e non Popolazione?
Diamoci una mossa. Tutti!
Marina
Salvadore (A.D.2001)
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