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I risultati della ricerca

Dal 1976 alla fine dell'intervento straordinario, nel 1992, complessivamente, sono stati approvati 34.805 progetti di iniziative industriali nel Mezzogiorno, per oltre 51.000 miliardi di investimenti. Per questi progetti sono stati erogati quasi 17.000 miliardi in contributo in conto capitale e 15.000 miliardi in finanziamento agevolato, per un totale di circa 32.000 miliardi (corrispondente al 62% dell'ammontare degli investimenti).
Dall'analisi dei dati emerge che, passando dai contributi pubblici di minore entità a quelli più elevati, aumenta percentualmente il numero di progetti approvati a favore di imprese con sede legale nel CentroNord (ovviamente diminuiscono quelli approvati a favore di imprese con sede legale nel Sud). Viene superata la soglia del 50% di agevolazioni a favore delle imprese del Centro-Nord quando i contributi in conto capitale superano i 20 miliardi e i finanziamenti agevolati superano i 50 miliardi. Sono, quindi, favorite le industrie grandi, con sede legale nel Centro-Nord, che hanno maggiori risorse di capitali.
La media delle agevolazioni alle imprese con sede legale nel Centro-Nord è, inoltre, di tre volte superiore a quella delle imprese con sede legale nel Mezzogiorno.
Le imprese con sede legale nelle regioni settentrionali hanno richiesto e destinato i fondi essenzialmente all'ampliamento e all'ammodernamento di impianti già esistenti (60.3% per il primo e 23.1% per il secondo); solo il 16.3% dei progetti approvati prevedeva la costruzione di un nuovo impianto nelle regioni meridionali.
Le imprese con sede legale nel Mezzogiorno hanno destinato i fondi ricevuti nel 61.7% dei casi all'ampliamento di impianti e nel 34.2% alla costruzione di nuovi impianti.
Quindi, se è pur vero che sia per gli "imprenditori del Nord" che per quelli del Sud l'ampliamento di nuovi impianti rimane la forma principale di impiego degli incentivi, è anche vero che sono soprattutto gli "imprenditori meridionali" a utilizzare i contributi statali per costruire nuove attività produttive (mentre gli "imprenditori del Nord" si preoccupano soprattutto di ammodernare gli stabilimenti che già possiedono).
Non è un caso infatti che nel passaggio dalla legge 183/76 alla 64/86 si registra, contemporaneamente all'aumento del numero di imprese con sede legale centro-settentrionale che ricevono finanziamenti, una forte riduzione dei progetti di nuovi impianti nel Mezzogiorno (da 7268 a 2670).




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