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" FantaFinanza "
Feuilleton sul saccheggio del Sud

ennesimilionesima puntata
( onde si inizia a capire chi è il colpevole)

Risorgimento/Risanamento Napoli Production 1885/2003
per la Regia regia de " i soliti ignoti "
protagonisti : garibaldeschi, risorgimentisti, massoni
comparse : meridionalioti
traditori : eridionesi
vittime : meridionali
spiriti liberi degni di nota : Chichiuppiello, Culumbrina,Chiummo e Chiappariello

La Pasionaria era intenta a ricamare minuti gigli dorati sulla trapuntina matrimoniale iniziata dalla sua trisavola baronessa in Calabria e passata di mano in mano, di ago in ago, per generazioni, sin dai tempi delle Due Sicilie, ad oggi qui, nel luogo padano di deportazione della reazionaria attempata fanciulla. Gli uccellini padani cinguettavano allegramente sulla ringhiera della "casa di ringhiera" che si precipitava nel grigio plumbeo di un cortilaccio - che i padani han l'ardire di chiamare "corte" - dal quale il tanfo dei tombini ostruiti si mescolava al casereccio, rassicurante, odor di gorgonzola, salendo verso i comignoli ostruiti dal guano e dal monossido di carbonio. Ricamava e sospirava, ripensando ai tempi passati, ai suoi anni sfioriti... a quando ancora sapeva tirare di schioppo,... a quella volta che, di piccone, tirò giù da cavallo un Garibaldi impietrito, azzoppandolo.... o, a quando dispensò bocconcini di bufala iniettati di lassativo in un Circolo dell'Unione, tal da provocare una strage di colite, lasciando quelle "piovre" a cuocersi nel loro brodo naturale di liquami pestilenziali.... Una lacrima le rigò il viso ma l'asciugò in fretta. Le "janare" non piangono!...Sparse le trecce morbide sull'affannoso petto, si concentrò sul ricamo. Sospirò. Tac tac, qualcuno picchiava al vetro della portafinestra sul ballatoio. La Pasionaria corse ad aprire. Era il celtico caposcala, quel bauscia di Ambroeus, druido del condominio, abbigliato come sempre con camicia e basco verdi, tanto da essere chiamato nel gergo condominiale (di prevalenza magrebina e terronica) Gran Cetriolo di corte. "Sciùra, la ruota celtica ch'è sulla sua porta è diversa da tutte le altre che ho inchiodato io, di persona, su tutte le porte del caseggiato e, secondo il regolamento condominiale, devono essere tutte uguali, per non far danno all'estetica e al decoro architettonico. Mi dia una tenaglia che provvedo a sostituirla con l'originale. Presto, eh.. chè
ho da fare, mica come voialtri terùn che stèe senza fare un cass tutto il dì!"... "Donn'Ambrò - sbottò la Pasionaria - ignorante caprone padano, dì al padrone tuo che io pago profumatamente l'affitto e le spese condominiali per stare in questa topaia e che sulla porta di casa mia, fino a quando non sarà Bossi in persona o il suo partito a pagarmeli, io ci azzeccherò le MIE insegne, tanto pe' ve fa capi' che sono IO e quelli come me che vi mantengono da immemore tempo!!! Quella, inchiodata sulla mia porta, grandis-
simo ignorante, non è la vostra incredibile ruota celtica ma è il MIO glifo ottopetalo di Federico II e se ti permetti di schiodarmelo io ti faccio fuori a schioppettate e te vòtto 'a goppa abbascio dalla ringhiera di questa chiavica di ballatoio ca se chiamma accussì proprio perché ci "abballa" sotto i piedi, ovvero norme di sicurezza ZERO e...nun me fa' parlà.... Capito? " Il Cetriolo di Corte che ben conosceva la tempra guerriera della "NAPOLETA-NA" e che, ovviamente, ne subodorava la stretta parentela con certa criminalità organizzata di stampo camorrista (secondo i soliti luoghi comuni) abbozzò intimorito e si fece quasi gentile, disponendosi alla
conversazione : "Sciùra, hai sentito il TG Finanza, oggi?"... "Ma che me ne fotte a me, del TG Finanza, Cetriolo', chè tengo 'e pproprietà sparse al sole? E...si 'e ttenevo...stevo ccà, dint'à 'sta munnezza 'e catapecchia? Ma, famme 'o piacere...va' cammina, va'!". Ma il Cetriolone, avanzò nella monocamera e senza chiedere permesso, si accomodò su una seggiola e continuo' : " Senti qui, sciùra... Nel giorno ell'incoronazione di Umberto Agnelli a presidente della Fiat, arriva pure la notizia della vendita del patrimonio immobiliare del Gruppo ad un certo Zunino, per 267 milioni di euro. Mi sai dire, sciùra, chi casso è 'sto Zunino di cui non si conosce neppure il 740? Rob de matt!". Attonita e pure seccata, la Pasionaria sbottò : "ma che te ne importa, chè sei azionista FIAT?..Zunino, mi pare che sia quello veneto, quello dei vini, che mò s'è comprato pure il vino siciliano...". "Qua ti volevo, sciùra... Il Zunino che s'è comprato tutti gli immobili FIAT l'è un TERUN, come te! E' napoletano. Si chiama Luigi, Luigi Zunino. Mai sentito?...Eh, già, perché di Berlusca e dei suoi danè e di come se li è fatti, tutto dev'essere di dominio pubblico, solo perché è un onesto cummenda del Nord, mentre giù da voi, in Terronia, le cose ve le fate in silenzio, secondo lo stile mafioso. Estorsione ed Omertà. Pensa te, un napoletano che si compra per 267 milioni di euro un patrimonio immobiliare del Nord!...Altrochè Totò Riina, Lucky Luciano e Il Padrino messi assieme! Te capì, sciùra? " "Mah!.. sarà il solito 'uomo di paglia' o 'testa di legno' dei soliti politici del Nord, suppongo. Io, in verità, tra i napoletani illustri non ho mai sentito di questo Zunino e, comunque, non me ne frega una mazza. Ora, se permetti, avrei da fare cose più serie. Perché non vai a inchiodare altre cinque o seicento ruote celtiche da qualche parte?". "Solo, dopo un caffè come lo fai tu, sciùra"... "Cetriolò, guarda che se mi fai incazzare ancora, nei prossimi caffè io ci metto 'o vveleno, eh? Vabbuò, pigliate 'stu cafè e vattènne".
Ma la Pasionaria rimase a rimuginare sulla notizia. Gesù, un napoletano ha cacciato 267 milioni di euro che avrebbero potuto garantire investimenti quindi LAVORO a tutto il Sud, per comprare gli immobili del piemontese Agnelli?... Zunino, ma da dove è uscito, questo? Chi è 'sto traditore del Sud... addò steva annascuso? Non chiuse occhio tutta la notte. La notizia l'aveva lasciata di stucco, per ovvii motivi; lei, che aveva combattuto per riconquistare dignità al Sud, combattendo sempre e solo gli "invasori" del Nord e che ora rimaneva schiacciata dalla atroce verità di quelle sue battaglie perse in partenza, avendo così tardi capito che mentre la sua attenzione era rivolta ai 'nemici' nordisti, le serpi che il Sud s'era covato in seno per circa un secolo e mezzo erano state libere di
sgusciare, strisciare nel buio e nel silenzio, più pericolose e velenose degli aggressori a volto scoperto..... All'indomani, decise di convocare in seduta straordinaria alcuni membri del comitato segreto sudista degli "immortali" di cui, dal tempo immemore della sua deportazione al Nord era parte attiva. Con un volo speciale, giunse dall'Olanda il "confinato" patriota don Antonio Serao, mentre da Rimini, sotto mentite spoglie e con falso accento romagnolo giunse nientepopodimenochè Carmine Crocco Donatelli e da Roma il patriota-brigante Sebastiano Gernone. Al chiuso dell'umile dimora milanese, davanti ad una tavola imbandita all'uso antico delle Due Sicilie, i cospiratori iniziarono a dibattere ed a confrontare le informazioni di cui erano entrati in possesso. La Pasionaria esordì : "Abbiamo sbagliato strategia, ragazzi. Facciamo ammenda e ripartiamo da zero, con occhio meno vigile al passato remoto ed alle nostalgie. Dobbiamo capire e studiare i fenomeni del presente, se vogliamo operare per il futuro del Sud, perché non sia vano il sacrificio dei tanti nostri soldati, briganti, lazzari, emigranti...un fiume di persone, noi comprese, che chiama giustizia, verità NON vendetta!. Tanto per cominciare, KI KATZ'E' 'STO ZUNINO?" Il patriota Serao, sbocconcellando religiosamente una bufala (che non assaporava da almeno vent'anni), srotolò sul tavolo un pacco di carte, fittamente scritte, se ne rigirò tra le mani qualcuna poi esordì : " Ho letto il nome di Luigi Zunino nel prendere visione di un sito che avevo trovato per la mia ricerca sulla fine che aveva fatto la societá del Risanamento Napoli fondata nel 1885 cioè poco dopo l'occupazione Savoiarda del Regno delle Due Sicilie, per costruire tutti quei bei palazzi del Corso Umberto - per me, si chiama ancora "IL RETTIFILO" - e dintorni, tra la stazione e piazza Municipio per accogliere quel mappino del nuovo re d'italia che si degnava di fare visita a Napoli..." "Ah! Bene! - rilanciò Gernone - allora abbiamo un nome, un volto, una persona fisica e giuridica . Non dobbiamo combattere un altro fantasma. Questa volta, per grazia di Dio, non dobbiamo fare i ghostbusters della situazione, come nostro solito. Dicci pure, Serao", e si riempì il bicchiere di corposo Aglianico del Vulture, come per una trasfusione di vitale sangue di brigante. "Risanamento Napoli, eh? La parola suona proprio come "RISORGIMENTO", non trovate? E, certamente fu anche quello del 1885 un investimento fatto con una gran parte dell'oro duosiciliano rubato e da investitori massoni toscopiemontesi preferenziati. Io ho l'impressione che la società Risanamento Napoli dopo aver fruttato silenziosamente per un secolo e mezzo fior di miliardi di miliardi agli azionisti risorgimentalisti è stata riciclata e spremuta creando immensi capitali (immagina il valore di tutti quei palazzi oggi) con i quali, ora, stanno investendo in meravigliosi progetti immobiliari AL NORD!...". Carmine Crocco, addentata una fetta di fragrante pastiera, pensieroso, aggiunse :" Allora, il saccheggio del Sud, continua ancora, dopo 143 anni? Continuiamo a produrre per il Nord moneta sonante mentre i nostri continuano a fare la fame, costretti ad emigrare...a fornire pure braccia-lavoro in questo cazzo di Nord...E, tutto ciò si deve, a chi? Ai soliti traditori nostrani....Altrochè andar per boschi e montagne a far fuori i bersaglieri...Allora, dovevamo occupare la capitale del Regno, mica andarcene a Gaeta, per sparare in fronte, uno ad uno, generali, dittatori, finanzieri e cortigiani sabaudi eppure i nostri "traditori" . Avremmo dovuto invadere Napoli in quel settembre del 1860, combattere dal di dentro. Fare un'implosione della città, NON un'esplosione per tutto il Regno! L'avremmo risolta in un mese la faccenda e ci saremmo risparmiate tante vite, avremmo riguadagnato la nostra PATRIA, tutta intera!" e, con rabbia, tranciò con un colpo netto di coltello un torrone di sesamo, duro come il granito, che avrebbe richiesto l'accetta, in altre mani. "Crocco, per l'amor di Dio - intervenne la Pasionaria - smettiamola di parlare al condizionale. Affrontiamo il presente...Quel passato brucia ancora dentro tutti noi e ricordarlo serve solo a farci stare male,a debilitarci." E gli passò affettuosamente una mano sulla spalla, in segno di muta condivisione di quell'antico dolore, frantumando inconsapevolmente in un solo morso rabbioso un tocco del medesimo marmoreo torrone, lasciando tutti di sasso.Tac tac, due leggeri colpetti al vetro dell'unica finestra di casa. La Pasionaria scrutò oltre le lastre e si avvide della presenza di Chichiuppiello, il piccione viaggiatore , stanziale tra Milano e Gaeta. Recava seco un messaggio del patriota-"highlander" Ciano, impossibilitato a raggiungere il gruppo. La Pasionaria estrasse dal minuscolo cilindro legato alla zampetta di Chichiuppiello un messaggio:
"Queste, le informazioni in mio possesso. La Risanamento Napoli S.p.A., quotata in Borsa, è la
società risultante dalla fusione per incorporazione fra la Domus Italica S.p.A. e la Società pel Risanamento di Napoli S.p.A. Quest'ultima è stata costituita il 15 dicembre 1888 per eseguire le opere di risanamento
della città di Napoli previste dalla legge del 15 gennaio 1885. La Società fu quindi propagonista di un'operazione urbanistica di vastissime proporzioni, che comportò la bonifica dei quartieri centrali della città con la realizzazione di fabbricati per circa 5.000.000 di metri cubi e dei relativi sottoservizi ed infrastrutture. Notizie prelevate dalla brochure "gentilmente" accaparratami presso i traditori della Patria. Ciano, dalla Fedelissima. P.S. : nun magnate troppo ca ce simmo fatti vicchiarielli e po' suffrimmo d'insonnia!".
"Le informazioni combaciano perfettamente - ritenne Crocco - Pensate che io credevo che la Risanamento Napoli si fosse estinta circa un secolo fa!...Quanto siamo poco attenti ed ignoranti, in materia di Finanza. Questa è una prova ulteriore della mia tesi: i "briganti" furono sconfitti perchè in tanti collaborarono con gli invasori prima-durante-dopo l'invasione, per rapinare le DueSicilie. Ma oggi il nostro problema non è fare del moralismo ma interrompere la rapina e permettere che ingenti fortune possano avere come destinazione lo sviluppo delle DueSicilie. Per il resto, "scurdammoce 'o passato" e guardiamo al futuro. E per far questo vanno bene anche gli Zunino. Sono cinico? Credo di essere realista. Non è vero, Pasiona'?". " A dire il vero, Crocco, io da sempre sono convinta che l'unico vero " risanamento senza nulla a pretendere" ma per il bene della Nazione e dei sudditi, l'abbiano sempre e solo fatto i Borbone, in questi ultimi due secoli. Dopo di loro, il diluvio. Risanamento, con la buona politica del territorio, ... con i Regi Lagni,... con i Demani e gli Usi Civici che consentivano ai più poveri di "campare", tenendo sotto controllo perenne le montagne, i boschi, i fiumi,... un risanamento strutturale e sociale, fatto di cantieri e industrie strategicamente sorti in luoghi adatti, capaci di dare impulso all'economia, lavoro e pane alla popolazione,... di aprire vie di comunicazione,... un risanamento fatto di case ed urbanistica sin da quando Carlo, il primo Borbone, decise di edificare lungo la costa e sopra le colline, fino nelle province tutte del Regno. 126 anni di Borbone, per risanare a tal punto da portare Napoli e Palermo in Europa, con Londra, Parigi e Vienna. Un risanamento che risanò le città, l'industria, le casse, la gente, senza andare a rubare ai poveri per dare ai "ricchi" come mi pare stia facendo questo Zunino, erede di chissà quanti altri "zunino". O Sbaglio?". Serao sbottò : "Caro Crocco, per interrompere la rapina e ridirigere le ingenti fortune verso lo sviluppo delle Due Sicilie, bisogna riportare il possesso del suolo e la coscienza morale Duosiciliana in UNA mano. La mano meridionale. Uno come Zumino an-drebbe anche benissimo se lui fosse peró un vero duosiciliano e investisse al sud. La societá vale in borsa "solo" 274 milioni di azioni al prezzo di 1,32, vale a dire 274000000 per 1,32 che fanno 361,68 milioni e lui ne possiede circa il 74 per cento cioè 267 milioni di euro. Ma guarda invece superficialmente la quantitá di progetti e di proprietá che gestisce - solo quelle riportate sul sito, che ho ritrascritto qui - e il valore effettivo deve esser astronomicamente superiore. Giá solo il reddito annuo lordo generato da quelle proprietá non solo di Napoli, secondo i prezzi d'affitto attuali, dovrebbe essere sufficiente per finanziare l'intero Regno delle Due Sicilie e ne avanzerebbe pure.... Le azioni della Risanamento Napoli S.p.a. sono state spartite sin dall'inizio tra una cricca di "finanziatori risorgimentalisti" forse... anche un bel pacchetto privato ai Savoia Boia, chissà... e, tenute fuori dal mercato di speculazione, perché con l'andar del tempo quei palazzi generavano migliaia di volte piú soldi di quanto erano costati all'emissione, spartendosi ogni mese gli affitti ricavati, e solo uno stupido le avrebbe mai vendute. Mi piacerebbe sapere come ha fatto Zunino a comprarle. Questo, è il punto. Ma sarebbe ancora piú interessante scoprire chi erano i primi azionisti (cavourriani ? savoiardi? massoni? garibaldini?) e per quanto tempo ci hanno mangiato e bevuto, alle spalle dei Napoletani... I frutti dello "sventramento" di Napoli per la costruzione del Rettifilo é stata una meravigliosa bonifica, ma per "chi " meravigliosa? Ha ragione La Pasionaria quando ci ricorda che le bonifiche fatte dai Borbone sono state meravigliose per
Napoli e per i Napoletani. Bisogna riconquistare il suolo e farlo con la morale Duosiciliana, eppoi comanderemo noi in casa nostra!". "Concordo pienamente - disse Gernone - ma il quesito di partenza resta e non vi abbiamo dato risposta...."
"E' vero - ne convenne affranta la Pasionaria - ... KI KATZ'E' 'STO ZUNINO?" .



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