Dott. Marco Lipera
Psicologo, Psicodiagnosta
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E-mail: marcolipera@hotmail.it
Dott.ssa Alessandra Leucata
Psicologa Clinica e Giuridica
Psicodiagnosta
Via Teocrito n. 48, Catania
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E-mail: aleleu@virgilio.it

1. Premessa
In data 31/03/2008 il sottoscritto Dott. Marco Lipera ha sottoposto il dott. Bruno Contrada nato a Napoli il 02/09/1931, ad indagine psicodiagnostica attraverso un colloquio clinico, la somministrazione di una batteria di test e la visione delle relazioni presentate dal personale del carcere militare di S. M. Capua Vetere, al fine di valutare le condizioni psicologiche del detenuto. I reattivi utilizzati sono: il Rorschach, l'MMPI 2, ASQ IPAT, SAS, HAMD Hamilton e il Disegno della Figura Umana. La valutazione diagnostica è stata condotta in collaborazione con la dott.ssa Alessandra Leucata psicologa, iscritta all'ordine degli psicologi della Sicilia.
2. Storia del soggetto
Il soggetto si presenta trascurato nell'aspetto. L'espressione del volto è distaccata e a tratti assente. L'attenzione si presenta fluttuante e si osservano sintomi dissociativi. L'eloquio è appropriato e forbito. Il tono della voce è basso. La mimica è ridotta. Sono osservabili disturbi mnemonici, rallentamento psicomotorio, difficoltà di deambulazione e tono dell'umore deflesso. Durante la fase anamnestica viene ripercorsa in forma saliente la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Riferisce di essere detenuto al carcere militare di S. Maria Capua Vetere dall' 11/05/07. Racconta che la vicenda, che definisce "via crucis" ebbe inizio circa 16 anni. Nel giorno 24 di dicembre del 1992 fu arrestato e posto sotto l'ordine di carcerazione preventiva fino al 31/07/95 con l'accusa di aver favorito dei mafiosi. Il primo processo al quale fu sottoposto durò due anni e nell'aprile del 96 si concluse con una sentenza di condanna. Successivamente al processo d'appello, che ebbe inizio nel giugno del 98 e che terminò nel maggio del 2001, fu emessa la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Riporta che, nel momento in cui pensava di aver serenamente archiviata la questione, si vide annullare la sentenza d'appello in quanto venne ritenuta contraddittoria, lacunosa e incompleta. Fu processato da un'altra sezione del tribunale con un processo che durò dal dicembre 2003 al febbraio 2006 alla fine del quale fu condannato. In seguito, nel 2007 la cassazione confermò la sentenza. Riferisce di aver subito 15 anni di "calvario" di esser stato sottoposto ad umiliazioni e calunnie che lo hanno logorato e distrutto sul piano intellettivo, affettivo, volitivo e fisico. Comunica di soffrire non tanto per i problemi di salute o per la privazione della libertà a cui è stato sottoposto, bensì per le accuse infondate che gli vengono rivolte in quanto riferisce di non essere responsabile e che l'unica forza che lo spinge ad andare avanti è quella di ristabilire la verità. Ritenendosi totalmente estraneo ai fatti contestatigli rivela la propria " … convinzione intima e interiore di mancanza di qualsiasi responsabilità". Comunica di sentirsi in uno stato di "rivolta interiore morale, di ribellione, di rigetto", confessando di non riuscire a rassegnarsi. Inoltre aggiunge che all'interno del carcere "ci sono criminali che accettano la loro condizione umana" mentre lui al contrario assume un atteggiamento di rifiuto alla rassegnazione. Il soggetto riferisce che uno dei momenti a forte valenza simbolica è la sera quando viene chiusa a chiave la sua cella. Per evitare di assistere a questo gesto quotidiano, rivela di recarsi nel bagno della sua camera per non sentire quel rumore: "non sopporto di essere chiuso come una bestia feroce … è un trauma che si ripete ogni sera … è il momento più gravoso e insopportabile della giornata". Comunica che da diverso tempo preferisce stare dentro la propria cella, dalla quale non esce se non per qualche motivo specifico. Trascorre le giornate da solo leggendo, scrivendo e guardando talvolta la televisione. Riferisce comunque di non essere più in grado di dedicare molto tempo a tali attività rivelando un sensibile calo di interessi. Durante il trascorrere delle ore dice di avere un pensiero costante, che assume i toni di un ossessione, "un assillo" che riguarda "l'ingiustizia" che lo vede coinvolto. Racconta di aver un sonno tormentato talvolta caratterizzato da incubi: riporta che una notte il personale di turno è entrato in stanza allarmato dalle grida provenienti dalla sua cella trovandolo in un stato di panico. Attualmente riferisce di essere sottoposto a cura farmacologica, assumendo tranquillanti (Halcion) che gli permettono di dormire qualche ora la notte (4-5 ore per notte). Infatti, riporta di aver accusato, negli ultimi tempi, episodi di: insonnia pre-dormizionale (incapacità ad addormentarsi), insonnia dormizionale (incapacità a mantenere un costante ciclo di veglia-sonno), insonnia post-dormizionale (frequenti risvegli mattutini precoci). Parla della vita carceraria come caratterizzata da un particolare equilibrio: un "ritmo normale" che può essere alterato da alcuni episodi che definisce "avvenimenti"come la visita di un medico, di un avvocato, ecc … Tali modificazioni della routine quotidiana, dice, provocano in lui un senso di turbamento emotivo che lo spingono a ricorrere all'uso di psicofarmaci (Lexotan). Il soggetto, infine, riporta di non sentire la necessità di parlare con qualcuno, non tollera la confusione del refettorio all'interno del quale i rumori sono "assordanti". Da quanto emerge dai diari clinici dell'Istituto il soggetto presenta molteplici disturbi fisici di diversa natura: "… pregresso ictus cerebrale ischemico, cerebrovasculopatia cronica arterosclerotica con segni di atrofia corticale e marcata aterosclerosi, cardiopatia ipertensiva … esofagia con ernia jatale gastrica … gastroduenite eresiva con test Hp positivo … calcolosi colecistica … ipertrofia della prostata … sindrome depressiva di tipo reattivo. Dalla documentazione si evince inoltre che il soggetto è stato sottoposto a visita neurologica dalla quale è emerso : " … emianopsia sinistra … l'esame psichico ha rilevato un disturbo depressivo correlato al regime di detenzione (dipartimento di neurologiche dell'Università degli studi Federico II di Napoli).
3. Risultati ai reattivi psicodiagnostici
M.M.P.I. 2
L'analisi delle scale di validità permette di considerare valido il protocollo; in particolare, i punteggi alle scale L (50T) e K (41T) evidenziano una strutturazione dei meccanismi di difesa non sufficientemente adeguata. L'Io non risulta essere ben equipaggiato per potersi difendere dall'angoscia che al momento appare significativa dal punto di vista della frequenza di patologia (F=72T). Dall'analisi HPC (codice per punte alte) emerge il quadro di un soggetto ritirato, scoraggiato rallentato nel pensiero e nell'azione, sono presenti idee ossessive riccorrenti (idee di morte e di suicidio). Emergono istanze depressive gravi, pervasive, con polarizzazioni tematiche legate a vissuti di morte. A ciò si accompagnano istanze istericoformi in cui la dipendenza affettiva appare dominante. Inoltre si manifestano episodi d'ansia e panico con una modalità di reazioni ad eventi stressanti che lo porta a sviluppare sintomi psicosomatici (Hs=96T, Hy=87). L'asse timico è orientato sensibilmente in senso depressivo ed emerge una riduzione dell'energia vitale (D>Ma). Per quanto riguarda l'adattamento sociale si evidenzia un marcato orientamento verso la dipendenza affettiva piuttosto che verso il distacco emotivo (Hy>Pa). La comunicazione relazionale si fonda più su modalità espressive orientate sul corpo che su modalità ideative (Hs>Sc). La modalità di reazione alla frustrazione è tendenzialmente di tipo intrapunitivo dirigendo l'aggressività verso se stesso (D+Pt/2>Ma+Pd/2). Attualmente abbiamo uno sbilanciamento dell'area nevrotica dominata da aspetti ansioso-depressivi (area A>area B).
RORSCHACH
Dall'analisi del reattivo emerge il quadro di un soggetto che presenta un pensiero poco produttivo (R=13), scarsamente adeguato sul piano dei processi logico-formali, ma congruo sul piano dei processi percettivo-associativi (G+=68%, F=23%, A=38%). I tempi di reazione per ciascuna tavola sono rallentati: ciò indica un blocco psichico che inibisce il processo ideativo (choc Tav.II, III e VI). Inoltre, risultano alterate le capacità di attenzione e di concentrazione. La modalità di appercezione alle tavole esprime uno stile cognitivo tendenzialmente di tipo teorico-astratto (G=85%, D= 15%). Si evidenzia l'insorgere del processo primario su quello secondario che investe la personalità in maniera globale, sfuggendo al controllo dell'Io che appare sufficientemente strutturato dal punto di vista evolutivo. È presente nel reattivo un segno di equilibrio psichico instabile e di tensioni non risolte (Choc Tav. II, III, V; contenuti aggressivi Tav. III, IV; deterioramento Tav. II, VI, VII, VIII, IX) . Il movimento inanimato alla tavola VI implica un sentimento di impotenza e perdita di controllo. L'affettività è labile, conflittuale. Il vissuto emotivo è caratterizzato da sentimenti di inquietudine, sfiducia, insicurezza e pessimismo (choc al nero, al rosso, Cf =4). Emerge la presenza di ansia pervasiva e angoscia diffusa che indebolisce le funzioni egoiche (Gbi Tav VII, Chof= 2, Fcho=3). Si evidenzia un tono dell'umore depresso, atteggiamento esistenziale pessimistico, una diminuzione della capacità di controllo ed un aumento dell'impulsività (E.T. extratensivo; Cf=4). Per quanto riguarda la sfera sociale emerge una difficoltà di contatto iterpersonale, ritiro sociale e riduzione degli interessi (U=8%, Ban=23%). Indice di realtà è ipoplastico (I.R= 4): ciò indica la presenza di un grave turbamento emotivo che influisce sui processi cognitivi e adattivi.
D.F.U.
Il disegno si presenta completo, incongruo rispetto all'età; il soggetto manifesta di essere legato a fasi precedenti, probabilmente ad un periodo nostalgico della propria vita. La qualità dell'elaborazione (tratto infantile), la posizione della figura rispetto al foglio (in alto a sinistra), la direzione dello sguardo rivolto a sinistra indicano la presenza di tendenze introversive dell'Io. La figura ricca di particolari, vestita e con la testa di profilo, indica evasività e tendenza a non mostrarsi interamente per quello che si è. La linea continua, il tratto forte e marcato evidenziano autodeterminazione dell'Io, aggressività. Il collo è sproporzionato rispetto agli altri elementi; in tal modo si denota una ostruzione che rende difficoltosa la comunicazione tra la sfera cognitiva e affettiva. La testa particolarmente accentuata indica vanità intellettuale, cioè può essere un segno di una ipervalutazione intellettuale. Nel disegno viene espresso il desiderio di contatto e di stabilità.
INDICE S.A.S
Dagli item emergono alcuni indici significativi: ansia, paura, preoccupazione, dolori, affaticamento, debolezza, irrequietezza, vertigini, nausea, parestesie, pollachiuria insonnia, incubi . Punteggio totale di 70 (indice di ansia grave).
HAMD
Gli indici della scala hanno evidenziato punteggi significativi per quanto riguarda: umore depresso (tristezza), sentimenti di colpa (allucinazioni audio-visive), suicidio (idee di suicidio), insonnia (difficoltà nell'addormentarsi, sonno disturbato, incapace di riaddormentarsi), lavoro ed interessi (diminuzione del tempo nelle attività), rallentamento (manifesto rallentamento nei contatti), ansia psichica (atteggiamento inquieto), gravi sintomi somatici (palpitazioni, cardiovasculopaite) sintomi somatici gastrointestinali (difficoltà ad alimentarsi senza lo stimolo del personale), sintomi somatici generali (dolori muscolari, cefalee, perdita di energia, affaticabilità), ipocondria (richiesta di aiuto), perdita di peso certa, notevoli sintomi ossessivi. Punteggio totale: 39 (indice di depressione grave).
ASQ (I.P.A.T.)
Dai punteggi ottenuti emergono alti valori per quanto riguarda la dimensione di ansietà: fattore O =10 (apprensione) = soggetto apprensivo, agitato, preoccupato, turbato; fattore Q4= 10 (tensione) = teso, agitato, frustrato, esausto, ansietà e depressione.
Sintesi dei dati ai test psicologici
Sulla base di ciò che è emerso dalla somministrazione dei test i dati estrapolati concordano nel definire il quadro di un soggetto ritirato, scoraggiato, rallentato nel pensiero e nell'azione, sono presenti idee ossessive riccorrenti (idee di morte e di suicidio). Emergono istanze depressive gravi, pervasive, con polarizzazioni tematiche legate a vissuti di morte. Si manifestano episodi d'ansia e panico con una modalità di reazioni ad eventi stressanti che lo porta a sviluppare sintomi psicosomatici. Emerge la presenza di ansia generalizzata che si esprime in varie forme sia di natura psichica (ansia, paura, preoccupazione, irrequietezza, insonnia, incubi) che di natura somatica (debolezza, , dolori, vertigini, nausea, affaticamento, , parestesie, pollachiuria). Lo stato ansioso e l'angoscia hanno un carattere pervasivo, agiscono sui processi adattivi e cognitivi indebolendo le funzioni egoiche (inibizione del processo ideativo, alterazione della capacità di attenzione e concentrazione). Il funzionamento dei meccanismi di difesa non è sufficientemente adeguato. L'Io non risulta essere ben equipaggiato per potersi difendere dall'angoscia che al momento appare significativa dal punto di vista della frequenza di patologia. L'affettività è labile e conflittuale. Il vissuto emotivo è caratterizzato da sentimenti di inquietudine, sfiducia, insicurezza e pessimismo. Si evidenzia un tono dell'umore depresso, una diminuzione della capacità di controllo ed un aumento dell'impulsività. Si rilevano segni somatici di carattere depressivo: diminuzione del tempo in attività ed interessi, rallentamento psicomotorio, inappetenza e notevole perdita di peso. Per quanto riguarda la sfera sociale emerge difficoltà di contatto interpersonale e ritiro sociale.
4. Conclusioni
In virtù di quanto ottenuto dalla osservazione diretta, dall'indagine psicodiagnostica e dalle relazioni del personale specialistico del carcere militare di S.M. Capua Vetere possiamo concludere come segue: il dott. Bruno Contrada presenta una quadro psicopatologico grave connotato da una condizione di turbamento emotivo, con risvolti sul piano fisico e comportamentale, con riduzione della capacità relazionale e perdita di interessi. La forte instabilità emotiva si manifesta in sintomi somatici e gravi stati depressivi e d'ansia generalizzata. Tale stato complessivo, con la sintomatologia ad esso associata, è credibilmente frutto della pesante situazione di stress emotivo legata agli eventi che lo coinvolgono. Gli eventi intercorsi nella vita del soggetto rappresentano un accumulo di tensioni emotive che alterano le condizioni di salute fisica e psicologica, determinando al momento una grave condizione psicopatologica. Qualunque emozione viene vissuta come una minaccia al proprio equilibrio psichico, pertanto ne somatizza gli effetti e ne trova parziale sollievo attraverso l'assunzione di psicofarmaci. L'angoscia e lo stato d'ansia presente hanno un carattere pervasivo, in quanto agiscono con i suoi effetti destrutturanti investendo in modo globale la personalità. Il soggetto al momento è affetto da una grave nevrosi con disturbi d'ansia, disturbi somatoformi e depressione grave. Considerazioni finali Il dott. Bruno Contrada presenta evidenti elementi psicopatologici valutabili sia da un punto di vista nosografico, sia da un punto di vista quantitativo: · somatizzazione; · disturbi dissociativi; · disturbi ossessivi; · grave stato depressivo e ansioso; · meccanismi di difesa non sufficientemente adeguati per rispondere alla pervasività dell'angoscia sulla personalità; · alterazioni sul piano relazionale; considerando: · l'età del soggetto; · le condizioni psicofisiche attuali si ritiene il dott. Bruno Contrada incompatibile col regime detentivo, indicando di sostituire la misura in atto con una altra modalità di reclusione, come gli arresti domiciliari, affinché possa essere sottoposto alle cure specifiche.
In fede Dott. Marco Lipera (Psicologo)
Dott.ssa Alessandra Leucata (Psicologa)


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